Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 704 del 29/3/2000
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(Regime delle espulsioni degli immigrati alla luce della circolare del ministro dell'interno del 6 marzo 2000 - II).

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Giovanardi n. 3-05420 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
L'onorevole Giovanardi ha facoltà di illustrarla.

CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, prendo atto che il ministro ha


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sconfessato il sottosegretario Maritati in ordine a quella surreale circolare che obbligava la polizia a stabilire se un clandestino senza documenti potesse essere portato o meno ai centri di raccolta, in base alla fisionomia. Il ministro, però, ha fatto un'affermazione equivoca: ha parlato di riaccompagnamento alla frontiera quando, invece, si tratta di dire che i clandestini senza documenti debbono essere portati nei centri di raccolta ed ivi trattenuti almeno un mese per l'identificazione. Chiedo conferma di ciò al ministro.

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno ha facoltà di rispondere.

ENZO BIANCO, Ministro dell'interno. Onorevole Giovanardi, come ho avuto modo di precisare poco fa, ho dato istruzioni perché venga emanata una nuova nota tecnica di precisazione che contenga esattamente quanto da lei richiesto: mi riferisco a ciò che era implicito nelle cose che ho detto, ovvero che per queste persone viene previsto - ovviamente, senza esclusione alcuna - non solo l'obbligo di riaccompagnamento alla frontiera ma anche, laddove sia il caso, del trattenimento nei centri di prima accoglienza.
Voglio ulteriormente precisare che anche il sottosegretario Maritati ha affermato esattamente le cose da noi richiamate: ovvero, onorevole Giovanardi, la sostanza del nostro intervento va in quella direzione. Poiché, come ho avuto modo di dire serenamente, l'espressione della nota tecnica poteva suscitare ambiguità, provvederemo ad una riscrittura della nota. Voglio, però, rivendicare che alcuni importanti risultati sono stati conseguiti grazie alla legge sull'immigrazione. Ne citerò alcuni.
Dal 1o gennaio al 15 marzo 2000, sono stati effettuati 6.169 rimpatri effettivi di clandestini, senza considerare i provvedimenti di espulsione adottati direttamente alla frontiera. Nello stesso periodo del 1999, i rimpatri erano stati 4.143. Vi è stato, dunque, un incremento di 2.026 unità, pari a circa il 30 per cento. Dal 1o gennaio al 27 marzo 2000, sono sbarcati in Puglia 2.349 clandestini, a fronte dei 5.479 dello stesso periodo dello scorso anno. L'attività di prevenzione ha quindi consentito di realizzare un primo fondamentale risultato: in tre mesi i clandestini sbarcati sulle coste pugliesi, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, sono diminuiti di oltre 3.100 unità. Rispetto al 1998, dunque, la diminuzione è assai più consistente.
È intenzione del Governo proseguire l'azione di vigilanza e di controllo in modo puntuale. Ne è dimostrazione l'operazione «Primavera» attuata nella regione Puglia per contrastare il contrabbando; tale operazione ha anche lo scopo di meglio tutelare e difendere quella parte del territorio italiano più esposta all'immigrazione clandestina e ai traffici illeciti ad essa collegati.
Onorevole Giovanardi, posso rassicurarla che dalle coste pugliesi, calabresi o siciliane alle frontiere delle regioni del nord, l'impegno delle forze dell'ordine sarà massimo e costante, fermo restando - come ha ricordato da ultimo anche il governatore della Banca d'Italia - che l'immigrazione legale e controllata non è solo un fenomeno negativo, ma può essere una risorsa per un paese con un forte calo demografico, per le ragioni che abbiamo detto. Dunque, è necessario un contrasto all'immigrazione clandestina, ma anche una politica dei tetti per quanto riguarda l'immigrazione legale e controllata.

PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di replicare.

CARLO GIOVANARDI. Signor ministro, non mi sento rassicurato, perché se il Governo ha impiegato due giorni, e solo perché incalzato dall'opposizione, ad accorgersi che quella circolare violava gravemente la legge (è stata difesa fino a ieri sera dal sottosegretario Maritati), non sono affatto tranquillo.
E non mi sento rassicurato neanche quando sento che dopo due anni dall'entrata in vigore della legge non vi sono


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campi di raccolta sufficienti e che la stessa polizia ammette che per alcune nazionalità un mese di tempo non è sufficiente per arrivare all'identificazione. Voi - e segnatamente il ministro Napolitano - ci avevate detto in Commissione che un mese sarebbe stato più che sufficiente per identificare i clandestini ed espellerli! Noi avevamo chiesto un tempo maggiore ed anche che si facesse riferimento al reato di immigrazione clandestina per i recidivi e per coloro che più volte tornano clandestinamente in Italia. Dovremmo arrivare alla conclusione che questa circolare costituiva una resa senza condizioni: era l'ammissione che bastava dichiararsi jugoslavo o algerino per essere lasciato libero in clandestinità e diventare una potenziale fonte di reato.
Poiché noi distinguiamo tra l'immigrazione legale di quanti vengono in Italia a lavorare (i quali devono godere di diritti e ottemperare ai propri doveri) e l'immigrazione illegale, vogliamo tutelare gli italiani e gli extracomunitari onesti rispetto a questi clandestini che spesso commettono reati. Non ci poteva andare bene che fosse la Polizia di Stato a scrivere nero su bianco che era fallita una legge dello Stato, che essa non doveva essere applicata. Se ne è accorta persino l'onorevole Turco, che questa mattina è intervenuta.
Siamo dunque soddisfatti che l'opposizione abbia ottenuto con la sua azione parlamentare un risultato importante (Applausi dei deputati dei gruppi misto-CCD e di Forza Italia).

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