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PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Selva n. 2-02320 (vedi l'allegato A Interpellanze urgenti - sezione 10).
GUSTAVO SELVA. Rinuncio ad illustrarla e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.
DARIO FRANCESCHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevoli deputati, in riferimento all'interpellanza con la quale l'onorevole Selva ha stigmatizzato la vicenda che ha visto coinvolta la scorta dell'ex Presidente della Repubblica Scalfaro, si fa presente quanto segue.
Occorre, peraltro, dare atto - credo - al sottosegretario Brutti di avere sempre avuto la massima correttezza nei confronti della Camera, testimoniata dalle sue molteplici e continuative presenze nell'attività del Governo in Parlamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Selva ha facoltà di replicare.
GUSTAVO SELVA. Signor Presidente, signor sottosegretario Franceschini, non sono soddisfatto, ma questa è una affermazione quasi rituale che viene fatta dai membri dell'opposizione che si rivolgono al Governo.
DARIO FRANCESCHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Nell'interpellanza non c'è!
GUSTAVO SELVA. È cioè venuto meno ad un dovere che il sottosegretario aveva. Dovendo rettificare qualcosa - certo, è stato giusto che lo abbia rettificato anche a Striscia la notizia -, poiché esisteva un'interrogazione (che, lo ripeto, è stata adesso trasformata in interpellanza urgente) era opportuno e doveroso da parte del sottosegretario Brutti informare il Parlamento prima di quanto non dovesse fare a Striscia la notizia.
extracomunitari - i quali violano la legge anche nella provincia e nella città di Treviso. Mi auguro davvero che la stessa rapidità che è stata usata, lo ripeto, dalla procura di Treviso venga impiegata nei confronti degli extracomunitari e non extracomunitari che violano le leggi dello Stato italiano (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
L'onorevole Selva ha facoltà di illustrarla.
Il fatto trasmesso dalla TV il 7 marzo scorso si è verificato a Roma nel corso di una cerimonia pubblica. Non è il caso di rientrare nel merito della specifica vicenda che, peraltro, non è oggetto dell'interpellanza, ma di rispondere alla domanda che viene fatta circa alcune osservazioni che il sottosegretario, onorevole Brutti, ha fatto in Commissione, ricordando che egli ha fornito sull'argomento una prima informativa, sia pure sommaria, sulla base degli elementi noti in quel momento e con tutti i limiti di tempo dovuti allo strumento immediato del question time in Commissione che presuppone tempi di risposta brevi.
Occorre, comunque, precisare che l'accusa di avere mentito contenuta nell'interpellanza e rivolta all'onorevole Brutti fa riferimento a questa frase riportata nel resoconto sommario della Commissione: «L'incidente è stato provocato dall'atteggiamento tenuto dall'inviato della trasmissione che ha suscitato la reazione della scorta». In questo caso, il resoconto sommario ha modificato, certo involontariamente - credo che l'onorevole Selva possa dare atto di come sia sempre puntuale il lavoro dei resocontisti, in particolare della I Commissione -, ma ha modificato le affermazioni dell'onorevole Brutti che, invece - e in alcuni casi le sfumature possono diventare sostanza -, ha pronunciato esattamente queste parole, come risulta dalla cassetta registrata, quindi la frase esattamente pronunciata è stata la seguente: «Non c'è stato un contatto diretto tra Valerio Staffelli e il Presidente Scalfaro, ma vi è stato un incidente determinato dal fatto che vi erano parecchie persone intorno e l'atteggiamento dello Staffelli ha fatto reagire le persone che svolgevano il servizio di scorta attorno al Presidente Scalfaro». Quindi, non vi è il termine «provocazione» che potrebbe assumere un significato sicuramente diverso dalla volontà delle affermazioni dell'onorevole Brutti.
Non vi è, quindi, alcuna traccia di una presunta menzogna, ma in qualche modo nelle valutazioni del sottosegretario si effettua la registrazione dell'accaduto senza alcuna valutazione, che, peraltro, in quel momento non era possibile fare, circa la portata o l'eccesso della reazione o dell'intervento della scorta.
Peraltro, nella stessa seduta, il sottosegretario ha aggiunto, come volontà del Governo: «È auspicabile che tali episodi non abbiamo più a ripetersi e che le persone impegnate nei servizi di scorta svolgano le attività istituzionali cui sono preposte avendo la massima cura di evitare incidenti».
Noto che il sottosegretario... a parte la correzione e la colpa, naturalmente, ai resocontisti o ai giornalisti; non è un riflesso corporativo che mi fa dire questo, ma puramente e semplicemente il fatto che gli uomini politici - e io appartengo adesso a questa nobile schiera, ma non mi schiero acriticamente a favore della schiera nella quale con onore cerco di stare - danno in genere la colpa ai giornalisti, in questo caso, ai resocontisti.
È vero che l'ascolto della cassetta (che a me non è stato consentito e che peraltro non ho neanche richiesto), probabilmente - anzi quasi sicuramente - dà atto al senatore Brutti che il resoconto sommario non corrisponde esattamente al suo pensiero. Vi è però un'altra parte dell'interpellanza alla quale lei non ha dato risposta, che a mio giudizio è la più grave per l'offesa che è stata fatta al Parlamento. Nel mio atto ispettivo affermo che il senatore Brutti, prima di rispondere alla mia interrogazione, che era già stata presentata (è stata trasformata in un'interpellanza urgente, ma si trattava di un'interrogazione già avanzata), invece di venire in Parlamento e far ascoltare, magari nella I Commissione, la registrazione, è andato a Striscia la notizia ed ha fatto lì la parziale rettifica. Questo è il secondo punto, che mi sembra ancora più importante del primo, sottosegretario Franceschini, al quale lei non ha assolutamente risposto.
Da questo punto di vista, quindi, si attenua la mia censura per la parte in cui ho parlato di versione menzognera, che peraltro resta perlomeno imprecisa, perché quello che conta poi non è la cassetta, onorevole Franceschini, che non potrà ascoltare nessuno, ma il resoconto sommario della risposta che il sottosegretario mi ha fornito in I Commissione.
Resta invece la mia piena censura, che muovo al sottosegretario, e quindi indirettamente - anzi, direttamente - al Presidente del Consiglio, per aver fornito la rettifica prima a Striscia la notizia rispetto quanto avrebbe dovuto doverosamente fare essendo un atto ispettivo già stato presentato in Parlamento.
Se mi è possibile, vorrei agganciarmi poi alla risposta che è stata fornita in precedenza da un sottosegretario (forse questo è poco rituale) all'interpellanza De Piccoli n. 2-02323 a proposito di ciò che è avvenuto a Treviso (me ne occupo perché sono stato eletto in quella città). La rapidità è stata fulminea, perché il rinvio a giudizio o le misure giudiziarie adottate nei confronti del sindaco Gentilini sono di ieri e la risposta è stata fornita oggi. Faccio allora solo un auspicio, ossia che della cosa si interessi anche, se possibile, il ministro della giustizia, in modo che la rapidità che è stata usata per una frase - sicuramente infelice, io non mi associo ad alcuna espressione di tipo razzistico - nei confronti del sindaco Gentilini venga applicata anche nei confronti di quegli extracomunitari - o non