Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 678 del 22/2/2000
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...
(Esame dell'articolo 3 - A.C. 6249)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 , nel testo delle Commissioni e del complesso degli emendamenti ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 6249 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.


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ELVIO RUFFINO, Relatore per la maggioranza per la IV Commissione. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Rizzi 3.29 e 3.30 e Ascierto 3.1.

PRESIDENTE. C'è qualche emendamento su cui il parere è favorevole?

ELVIO RUFFINO, Relatore per la maggioranza per la IV Commissione. La Commissione invita l'onorevole Ascierto a ritirare il suo emendamento 3.6 perché vi è un successivo emendamento della Commissione sull'argomento. Invito l'onorevole Parenti a ritirare i suoi emendamenti 3.38 e 3.39 poiché vi è il successivo emendamento 3.50 della Commissione sullo stesso argomento.
Il parere è favorevole sugli emendamenti Frattini 3.44 e 3.50 delle Commissioni. Per un errore è stato mantenuto nel fascicolo l'emendamento 3.61 delle Commissioni che deve invece ritenersi ritirato poiché è superato dagli altri emendamenti. La Commissione inoltre invita i presentatori a ritirare gli identici emendamenti Gasparri 3.17, Parenti 3.40 e Frattini 3.43 (credo che siano comunque assorbiti dall'emendamento 3.50 delle Commissioni) e gli identici emendamenti Ascierto 3.23 e Parenti 3.41 per la stessa motivazione. Il parere è altresì favorevole sugli identici emendamenti Ascierto 3.28 e Frattini 3.49 e sull'emendamento 3.60 delle Commissioni. Le Commissioni invitano i presentatori a ritirare gli emendamenti Parenti 3.42 e Rizzi 3.34 altrimenti il parere è contrario. Infine il parere è favorevole sull'emendamento 3.52 delle Commissioni. Il parere è contrario su tutti gli altri emendamenti.

PRESIDENTE. Il Governo?

MASSIMO BRUTTI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzi 3.29, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 272
Votanti 270
Astenuti 2
Maggioranza 136
Hanno votato
8
Hanno votato
no 262
Sono in missione 56 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzi 3.30, non accettato dalle Commissioni né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 266
Votanti 264
Astenuti 2
Maggioranza 133
Hanno votato
9
Hanno votato
no 255
Sono in missione 56 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ascierto 3.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 262
Votanti 255
Astenuti 7
Maggioranza 128
Hanno votato
51
Hanno votato
no 204
Sono in missione 56 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Nardini 3.37.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardini. Ne ha facoltà.

MARIA CELESTE NARDINI. Signor Presidente, il nostro emendamento pone all'attenzione del Governo una questione che credo da tempo avremmo dovuto discutere, quella della smilitarizzazione della Guardia di finanza. Infatti, la Guardia di finanza, fra le sue varie funzioni, non ha alcun compito militare, salvo quelli surrettiziamente affidati alla componente navale. Credo veramente che sia giunto il momento - e questo provvedimento avrebbe potuto essere l'occasione giusta per farlo - di mettere al centro della nostra attenzione la questione della smilitarizzazione della Guardia di finanza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nardini 3.37, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 262
Maggioranza 132
Hanno votato
16
Hanno votato
no 246
Sono in missione 56 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cola 3.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 260
Maggioranza 131
Hanno votato
48
Hanno votato
no 212
Sono in missione 56 deputati).

Onorevole Ascierto, aderisce all'invito al ritiro del suo emendamento 3.6?

FILIPPO ASCIERTO. Sì, Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Ascierto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Gasparri 3.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gasparri. Ne ha facoltà.

MAURIZIO GASPARRI. Poiché si parla sempre di specializzare le forze di polizia per evitare sovrapposizioni, se questo non si fa quando si predispongono leggi di riordino, mi chiedo quando si dovrebbe fare.
Con questo emendamento propongo di migliorare le competenze affidate alla Guardia di finanza da questo provvedimento. Il testo della legge afferma che alla Guardia di finanza sono sostanzialmente affidate funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell'Unione europea. Con questo emendamento, anche riprendendo ciò che nella sua audizione ci sollecitò a fare, motivandolo in maniera concreta, il comandante generale della Guardia di finanza, Mosca Moschini, propongo di affidare competenza esclusiva alla Guardia di finanza in questa materia. La Guardia


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di finanza è ovviamente una polizia di tipo economico e non può che specializzarsi sempre di più sulla materia economica e finanziaria, anche rispetto alle nuove e maggiori competenze richieste dall'appartenenza sempre più stringente all'Unione europea. L'aggiunta del termine «esclusivo», quindi, potrebbe contribuire a mettere un tassello in quel processo di razionalizzazione delle diverse funzioni delle polizie.
È chiaro, infatti, che, mentre per l'Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato è un po' più difficile definire ambiti di competenza, tant'è vero che si discute da anni sugli ambiti territoriali e sulle materie ma in realtà si tratta di due forze a competenza generale, dislocate in modo capillare su tutto il territorio, la Guardia di finanza ha invece una sua vocazione specifica. Il provvedimento in esame richiama tale vocazione e la definizione esclusiva della competenza porrebbe dei paletti per le altre forze, dando un ruolo maggiore alla Guardia di finanza. Credo che sia un modo utile per fare un piccolo ma importante passo in avanti in quell'opera di razionalizzazione tesa ad evitare che tutti facciano tutto e poi non si sappia chi fa che cosa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frattini. Ne ha facoltà.

FRANCO FRATTINI. Signor Presidente, anche il mio successivo emendamento 3.46 ha un contenuto analogo a quello ora in esame. Credo che in questa materia (torno a parlare di specializzazione e coordinamento delle forze di polizia) si debba avere con chiarezza l'idea di cosa ciascuna delle forze di polizia è chiamata a fare, in relazione non solo alla sua storia ma anche all'attualità della formazione, del reclutamento, della qualificazione degli operatori di ciascuna forza di polizia.
Il corpo della Guardia di finanza, a differenza delle altre forze di polizia che hanno destinazione generale, ha sicuramente compiti specifici: allora, la sottolineatura che è nell'emendamento del collega Gasparri, e nel mio successivo emendamento, di una competenza esclusiva per la salvaguardia delle funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato introdurrebbe un elemento di chiarezza, che in realtà avrebbe potuto essere già introdotto applicando i poteri di direttiva del ministro dell'interno previsti dalla legge del 1981; tuttavia, il provvedimento di riordino al nostro esame è, a tale riguardo, un'occasione che non possiamo perdere.
Avrei, quindi, ancora una volta interesse a conoscere se, avendo il rappresentante del Ministero dell'interno espresso parere contrario sul mio emendamento 3.46, tale parere contrario sia motivato dalla non condivisione dell'esigenza di una specializzazione dei compiti della Guardia di finanza, oppure dall'impegno del Ministero dell'interno a realizzare questo stesso obiettivo con altri strumenti, che pure in astratto l'ordinamento prevederebbe. Colleghi, le possibilità sono due: o definiamo un principio nella legge delega, e quindi confidiamo nell'attuazione governativa mediante i decreti delegati, oppure il ministro dell'interno, attraverso il suo rappresentante, afferma che intende affidare diffusamente i compiti di polizia economica a tutte le forze di polizia. Se questo ci venisse detto, non lo condividerei, perché si tratterebbe ancora una volta di sovrapposizioni di compiti che non possono essere sovrapposti.

MASSIMO BRUTTI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO BRUTTI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, credo sia giusto rispondere ad una sollecitazione così diretta, osservando che l'impegno del Governo, a partire da questa legge delega, è favorire un progressivo coagularsi di funzioni specifiche; per quanto riguarda la Guardia di finanza, si tratta di quelle che indichiamo nella


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delega con la formula «esercizio delle funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell'Unione europea». Non abbiamo voluto e non vogliamo procedere con l'accetta, ma è chiaro che una previsione come questa indica alcuni obiettivi che verranno realizzati sul terreno dell'azione amministrativa in misura sempre maggiore. Oggi esistono attività di vario genere che si intrecciano tra le varie forze di polizia a competenza generale, le quali le svolgono egregiamente. Noi vogliamo specializzare sempre di più la Guardia di finanza e, quindi, affidare prevalentemente alla stessa determinati compiti. Per tale motivo abbiamo scelto di proporre una formulazione in positivo per la delega e, naturalmente, i decreti delegati terranno conto dell'obiettivo che indichiamo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Romano Carratelli. Ne ha facoltà.

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Signor Presidente, innanzitutto, mi sembra che la risposta del Governo possa essere considerata esaustiva. In secondo luogo, ritengo che la polemica che si è sviluppata nel corso del dibattito sull'articolo in esame, anche se in modo garbato, appare strumentale.

MAURIZIO GASPARRI. Perché strumentale?

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Il discorso della specificità delle funzioni, quindi dell'esclusività, viene fatto per la Guardia di finanza, quando la dizione dell'articolo è sufficientemente chiara e, come ci ha assicurato il Governo, la delega la codificherà in maniera puntuale. Per il Corpo forestale dello Stato, ad esempio, ciò non viene previsto anche se, per alcuni versi, ha compiti assai specifici. A mio avviso, quindi, è evidente il tentativo legittimo, comprensibile ...

MAURIZIO GASPARRI. Ma l'ha sostenuto il comandante della Guardia di finanza! Carratelli, tu non c'eri all'audizione; leggi i resoconti dell'audizione!

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Non mi interessa questo, Gasparri.

PRESIDENTE. Sono opinioni distinte. Onorevole Gasparri, per cortesia.

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Prendo atto che l'onorevole Gasparri ricordi le parole del comandante della Guardia di finanza; io gli ho ricordato molto spesso ciò che gli alti gradi hanno detto sul provvedimento in esame ed anche quanto affermato dalle rappresentanze - in contraddizione con quanto da lui affermato - ma non mi sono scandalizzato per questo. A mio avviso, gli obiettivi sono effettivamente realizzati dal provvedimento in esame, che la risposta del Governo è esaustiva e che, però, se esistono dei principi, devono valere per tutti. Se nel provvedimento che stiamo esaminando, che si compone di vari articoli relativi a diversi corpi dello Stato, vi è una specificità che deve essere affermata per legge, ciò deve valere per l'uno come per l'altro perché, diversamente, si evidenzia un obiettivo non condivisibile da parte di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gasparri 3.7, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).
(Presenti 248
Votanti 244
Astenuti 4
Maggioranza 123
Hanno votato
36
Hanno votato
no 208
Sono in missione 56 deputati).


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Il numero legale è raggiunto con le presenze figurative.
L'emendamento Frattini 3.46 è precluso. Gli emendamenti Cola 3.9, Gasparri 3.10, 3.11 e 3.12 e Mitolo 3.13 sono formali.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Antonio Rizzo 3.14, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera non è in numero legale per deliberare per quattro deputati.

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Prendiamo atto che fate mancare il numero legale. L'onorevole Gasparri ha realizzato i suoi obiettivi!

PRESIDENTE. Non mi rivolgo ai presenti, che hanno tutti i meriti, ma, colleghi, il martedì non possiamo lavorare tre ore. Questo deve essere chiaro, quindi prego i presidenti di gruppo di consultarsi tra loro perché da parte del presidente della Commissione affari costituzionali e di altri presidenti di Commissione mi è pervenuta la richiesta di rivedere i nostri orari di lavoro, per consentire alle Commissioni di lavorare. Tuttavia, onorevole presidente Jervolino, sono i nostri colleghi che non ci consentono di lavorare a causa di assenze francamente eccessive.

ROSA JERVOLINO RUSSO, Presidente della I Commissione. Lo so, signor Presidente.

PRESIDENTE. A questo punto, a norma del comma 2, dell'articolo 47 del regolamento, rinvio la seduta di un'ora.

La seduta, sospesa alle 18,25, è ripresa alle 19,25.

PRESIDENTE. Colleghi, non so se a questo punto sia opportuno procedere nuovamente alla votazione dell'emendamento Antonio Rizzo 3.14, nella quale era in precedenza mancato il numero legale.
Tenete presente che il ministro dell'interno Bianco sarebbe disponibile a venire alla Camera alle 20 per rispondere sulla questione in precedenza sollevata: se dovesse mancare il numero legale, ciò non sarebbe possibile. Credo dunque che non sia il caso di procedere alla votazione.
Colleghi, mi rincresce, lo ripeto, perché questo vuol dire che si perde molto tempo. Proporrò alla Conferenza dei presidenti di gruppo di sospendere, almeno per la prossima settimana, le sedute delle Commissioni durante i lavori in aula. Vi è, infatti, una sfasatura tra il lavoro in Commissione, che è produttivo e serio, e quello in aula, dove non si riesce a svolgere l'attività programmata. Mi rincresce, ma faremo così.
Ripeto che riterrei opportuno non procedere alla votazione perché altrimenti il ministro dell'interno non potrebbe venire alle 20 per l'informativa richiesta, dal momento che evidentemente la Camera non sarebbe in numero legale.

ELIO VITO. Potremmo fare domani quell'informativa.

PRESIDENTE. Domani ne discuteremo.

ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Presidente, la settimana scorsa, quando è mancato il numero legale, d'intesa con i gruppi, si è deciso di procedere alla discussione sulle linee generali di un provvedimento. Non vorrei che oggi la possibile mancanza del numero legale impedisse al ministro dell'interno di rendere l'informativa che noi abbiamo chiesto (naturalmente se il ministro è disponibile, come lei ci ha comunicato). Potremmo comunque procedere alla votazione: il ministro Bianco potrà venire tra un'ora.


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SERGIO SOAVE. Non puoi fare i tuoi comodi, Vito!

PRESIDENTE. Onorevole Vito, il problema è un po' diverso. Non voglio fare alcuna polemica, ma se lei guardasse il quadro delle presenze nell'ultima votazione, si renderebbe conto che, nel momento in cui si chiede al ministro dell'interno di rendere un'informativa, occorre adottare una certa coerenza comportamentale.

ELIO VITO. Se ci fosse stata comunicata prima la disponibilità del ministro...

PRESIDENTE. Onorevole Vito, il Presidente aveva assunto un impegno in tal senso: evidentemente, quindi, il ministro sarebbe venuto. Ho detto infatti all'Assemblea che avrei preso i contatti con i ministri interessati e, in genere, quando assumo un impegno, vado fino in fondo. Questo voleva dire che il ministro sarebbe venuto: credo che cinque anni di lavoro comune ci hanno insegnato che è così!

ELIO VITO. Presidente, non capisco, comunque, quale sia il legame con la mancanza del numero legale: se il ministro può venire, venga!

SERGIO SOAVE. Il legame c'è, come no! Sulla par condicio c'eravate tutti, tutti in fila!

PRESIDENTE. Onorevole Vito, c'è un legame politico: se una parte politica chiede, come è suo diritto, che il ministro dell'interno venga a riferire in aula su una questione ed il Presidente dichiara di adoperarsi in tal senso (e quindi il ministro verrà) e poi quella stessa parte politica - non voglio fare alcuna polemica - non tiene un comportamento coerente in ordine alle presenze, è un po' difficile procedere.

ELIO VITO. Ma coerente con cosa?

PRESIDENTE. Onorevole Vito, tutti quanti facciamo politica da molto tempo! Lei ha capito benissimo cosa intendo dire: può darsi che mi sbagli, ma sto cercando di spiegarle la situazione. Domani esamineremo la questione e vedremo come risolverla.

ELIO VITO. Presidente, non è suo potere impedire al ministro di venire a riferire!

PRESIDENTE. Sta bene, allora procederemo alla votazione.

ELIO VITO. Presidente, posso ritirare la richiesta di votazione nominale, se il ministro verrà alle 20 a rendere l'informativa.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Vito.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento Antonio Rizzo 3.14, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(È respinto).

PRESIDENTE. L'emendamento Gnaga 3.15 è precluso e l'emendamento Zaccheo 3.16 è formale.

SALVATORE CHERCHI. A nome del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, chiedo la votazione nominale.

TULLIO GRIMALDI. Presidente, chiedo la votazione nominale a nome del gruppo comunista.

PRESIDENTE. Sta bene.
Constato l'assenza dell'onorevole Parenti: si intende che abbia rinunziato al suo emendamento 3.38.

ELIO VITO. Lo faccio mio, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Vito.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento


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Parenti 3.38, fatto proprio dall'onorevole Vito, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera non è in numero legale per deliberare. Pertanto, a norma dell'articolo 47, comma 2, del regolamento, rinvio la seduta di un'ora.
Pregherò il ministro dell'interno di venire alle 20,30 per rispondere alle questioni poste dai colleghi del gruppo di Forza Italia.

La seduta, sospesa alle 19,30, è ripresa alle 20,30.

PRESIDENTE. Dovremmo ora procedere nuovamente alla votazione dell'emendamento Parenti 3.38, fatto proprio dall'onorevole Vito, nella quale è precedentemente mancato il numero legale. Tuttavia, apprezzate le circostanze, ritengo di poter rinviare la votazione e il seguito del dibattito ad altra seduta.

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