Allegato A
Seduta n. 673 del 15/2/2000


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(Sezione 7 - Misure a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro in Emilia-Romagna)

G) Interrogazioni:

GALLETTI, GARDIOL e CENTO. - Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della sanità. - Per sapere - premesso che:
il 15 giugno 1999 in un cantiere edile in via Olivetta nel comune di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, un operaio di 27 anni, cadendo da una impalcatura ha riportato un grave trauma cranico ed un trauma lombo sacrale ed è stato ricoverato in prognosi riservata all'Ospedale maggiore di Bologna;
nella stessa giornata a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, un operaio di origine indiana, di 43 anni sposato e padre di due figli, è morto schiacciato mentre era al lavoro presso l'azienda Montecchi, specializzata in produzione di marmi e graniti; il tragico incidente è avvenuto durante le operazioni di scarico di sei lastre di marmo pesanti 3,5 tonnellate, nel cortile dell'azienda, che hanno travolto l'uomo uccidendolo sul colpo;


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sempre lo scorso 15 giugno un dipendente di 19 anni della cooperativa Brodolini di Comacchio, in provincia di Ferrara, ha perduto una gamba a seguito di un drammatico infortunio sul lavoro nel cortile di una scuola ex Enaoli a Lido Estense; durante le operazioni di raccolta dei rifiuti, affidata in appalto alla cooperativa nel periodo estivo, il ragazzo è stato schiacciato dalle ruote del camion ed il repentino ricovero nell'ospedale di Comacchio non è stato sufficiente a salvare l'arto dall'amputazione -:
se non ritengano che tre incidenti avvenuti nella stessa giornata nella stessa regione non rappresentino un segnale molto preoccupante sul rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro;
quali provvedimenti intendano adottare per migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro così da tutelare in modo più efficace l'incolumità dei lavoratori.
(3-03941)
(18 giugno 1999)

GARDIOL, PROCACCI e GALLETTI. - Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della sanità. - Per sapere - premesso che:
il 23 gennaio 1999, in Emilia Romagna, due giovani operai sono morti con il cranio schiacciato, sotto il cassone di un camion, mentre tentavano un intervento di manutenzione o una riparazione al sistema di sollevamento del cassone;
questi due giovani stavano facendo un lavoro, verosimilmente, con generosa disponibilità, per risolvere un guasto del camion senza essere a conoscenza dei rischi che quel lavoro comportava. La generosità e disponibilità a sopperire carenze di manutenzione o disfunzioni organizzative è stata per loro fatale;
questa tragedia non è un caso isolato. Infatti a quattro anni dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 626 del 1994 le cose in Emilia Romagna non paiono essere migliorate: si registra una persistenza degli infortuni: 88 lavoratori maschi e 16 donne sono morte sul lavoro nei primi 10 mesi del 1998, mentre nel 1997 i morti sono stati 134 (più altri 17 in agricoltura) -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire in Emilia Romagna l'informazione e la formazione dei responsabili della sicurezza del lavoro in tutte le imprese private e pubbliche per ridurre il costo in vite umane;
quale sia la struttura ispettiva a disposizione dell'amministrazione per il controllo delle misure di prevenzione adottate ai sensi del decreto legislativo n. 626 del 1994, e quali siano i risultati dei controlli realizzati in Emilia Romagna.(3-05105)
(14 febbraio 2000)
(ex 5-05692 del 29 gennaio 1999)