Allegato A
Seduta n. 673 del 15/2/2000


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INTERROGAZIONI

(Sezione 1 - Ispezioni presso un'azienda lombarda ai sensi della convenzione di Parigi per la messa al bando delle armi chimiche)

A) Interrogazione:

VOLONTÈ. - Ai Ministri degli affari esteri e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che:
in data 11 giugno 1998 veniva inviata una lettera (prot. 278/1439), dalla direzione generale affari politici - ufficio per l'attuazione della convenzione armi chimiche, al sindaco del comune di Grandate nella quale si ricordava che «il 18 novembre 1995, con legge n. 496, il Parlamento italiano ha ratificato la convenzione sulla proibizione, sviluppo, immagazzinaggio e uso di armi chimiche e sulla loro distribuzione, entrata ufficialmente in vigore il 29 aprile 1997. Tale convenzione, che ha carattere universale, si propone come obiettivo - per la prima volta nella storia del disarmo - l'eliminazione di un'intera categoria di armi di distruzione di massa e vede l'Italia politicamente impegnata al suo buon esito, in piena sintonia con il suo tradizionale ruolo di elemento propulsore, specie nel Mediterraneo, per tutto quanto concerne le tematiche della distensione e del disarmo; il raggiungimento degli obiettivi della convenzione - ricorda la lettera - si basa su un sistema di controllo capillare ed intrusivo, affidato dalla convenzione ad un gruppo di ispettori internazionali facenti capo all'Opac, organismo di gestione della Convenzione con sede a L'Aja. In tale contesto, anche l'uso consentito di alcune sostanze chimiche, che potrebbero teoricamente trovare impiego nella fabbricazione di armi che sono elencate in tabelle allegate alla convenzione, è soggetto a regolamentazione e controllo da parte dei citati ispettori dell'Opac; le sostanze chimiche di tali tabelle trovano largo impiego in numerose attività quali, ad esempio, la produzione di princìpi attivi farmaceutici, il processo di produzione di carta riciclata, il processo di stampa dei tessuti, la produzione di pannelli per coibentazione termoisolante per l'edilizia, eccetera. Le aziende che impiegano queste sostanze chimiche sono soggette agli adempimenti fissati dalla convenzione e dalla legge di ratifica»; come ricorda la lettera, «uno degli adempimenti più importanti consiste nella dichiarazione annuale, da inviare tramite Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato e questo ufficio, alla sede dell'Opac, circa le sostanze acquistate, immagazzinate ed impiegate nel corso dell'anno che abbiano superato una determinata soglia. Le aziende che, in ottemperanza alla legge, hanno presentato tale dichiarazione sono quindi sottoposte ad ispezioni svolte non già con scopi fiscali e tantomeno con spirito prevenuto, ma con l'obiettivo di constatare ufficialmente e certificare internazionalmente l'uso consentito che di quelle sostanze viene fatto; scopo della presente lettera - essa conclude - è di informarla che, in base alle predette dichiarazioni una prossima ispezione dell'Opac potrebbe riguardare una industria operante nel territorio del suo comune»;
a tal riguardo si comunicava al sindaco che «alle operazioni di ispezione, particolarmente accurate e della durata di


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circa una settimana, partecipano oltre al personale dell'azienda ispezionata, anche funzionari di questo ufficio in veste di accompagnatori e di rappresentanti dello Stato italiano, per un totale di una ventina di unità, che si avvalgono di veicoli militari e civili, nonché di una presenza di polizia» -:
quale sia l'azienda sottoposta a tale controllo, che tipo di attività svolga, quali sostanze o insieme di sostanze vengono utilizzate e per quali lavorazioni e, infine, quali pericoli immediati e futuri possono esservi per le popolazioni di Grandate e di Como.(3-02595)
(6 luglio 1998)