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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Taradash n. 3-05061 (vedi l'allegato
A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
MARCO TARADASH. Signor Presidente, a proposito di conflitto di interessi, di cui tanto e giustamente si parla sia all'interno del Parlamento sia fuori, è accaduto che, nell'ambito delle fondazioni bancarie chiamate ad approvare i loro statuti, la fondazione del Monte dei Paschi di Siena abbia deciso di costituire un consiglio di amministrazione con soli dieci membri - a differenza, ad esempio, dei quaranta del consiglio di amministrazione della Cariplo -, di cui cinque devono essere nominati dal comune, quattro dalla provincia e uno dalla regione, escludendo completamente la presenza di rappresentanti del Ministero del tesoro, che è stato espulso, o della società civile senese che avrebbe dovuto, in linea con lo spirito della legge sulle fondazioni - che personalmente ho combattuto -, essere il luogo in cui si sarebbero dovuti designare in grande misura i consiglieri.
PRESIDENTE. Il ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. Signor Presidente, per rispondere adeguatamente all'interrogazione presentata dall'onorevole Taradash devo fare due precisazioni preliminari.
GIANCARLO GIORGETTI. Male!
GIULIANO AMATO, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. Si tratta di una questione di competenze che sono state attribuite ad organi diversi. Naturalmente, gli uffici sono tenuti ad informarmi di quello che fanno, mentre io sono chiamato a riferire alla Commissione finanze della Camera martedì prossimo.
o dipendenti degli enti nominanti. Il caso che è stato rappresentato è, anche sotto questo profilo, singolare. La domanda che sostanzialmente pone l'onorevole Taradash è la seguente: può il nominante nominare se stesso e, in un secondo tempo, dimettersi dall'incarico che gli ha consentito di nominarsi e, a quel punto, risultare compatibile? Si tratta di una domanda che rivolgerò ai miei uffici e attenderò con gusto la risposta.
PRESIDENTE. L'onorevole Taradash ha facoltà di replicare.
MARCO TARADASH. Come è noto il partito democratico della sinistra (i DS) controlla il comune Siena al cento per cento, la provincia e la regione Toscana; quindi, dove possono, i DS fanno ciò che non possono fare dove hanno, per così dire, altre dimensioni. «Prendono» una banca che dispone, come fondazione, di un patrimonio di 18 mila miliardi e che è la quinta o sesta banca italiana, e se la gestiscono come cosa loro, come cosa...nostra!
L'onorevole Taradash ha facoltà di illustrarla.
Inoltre, nello statuto manca una qualsiasi clausola di ineleggibilità - non di incompatibilità, che so essere stata prevista - ed il sindaco di Siena, Piccini, che ha gestito, di fatto, la fondazione, si è riservato la possibilità di essere nominato presidente del Monte dei Paschi attraverso gli uomini che nominerà da qui a poco.
In primo luogo, in base alla separazione tra politica e amministrazione, decisa in questi anni, personalmente, in qualità di ministro, non ho alcuna competenza in ordine all'approvazione dei singoli statuti che competono alla direzione generale per il tesoro. La mia competenza si è esaurita con l'adozione dell'atto di indirizzo dell'agosto scorso ed ora spetta agli uffici vedere, valutare e approvare o non approvare. Finora, infatti, non ho ancora esaminato alcuno statuto. Ho visto, però, una divertente vignetta nella quale strappavo, con rabbioso disgusto, lo statuto della fondazione San Paolo, ma vi assicuro che non l'ho mai neanche visto e, quindi, non ho avuto modo di strapparlo.
In secondo luogo, per quanto riguarda lo statuto della fondazione del Monte dei Paschi, devo dire che ancora non è stato esaminato dagli uffici, in quanto è arrivato il 7 febbraio scorso.
Rispetto alle due questioni sollevate posso rispondere in termini generali, sulla base della legge e dell'atto di indirizzo che ho adottato, nonché sulla base di quanto mi è stato riferito dagli uffici sugli statuti già esaminati, nel modo seguente. La legge, il decreto delegato e l'atto di indirizzo prevedono che debba esservi una rappresentanza adeguata del territorio e di categorie e figure professionali al di fuori degli enti locali. Nessuno tra gli statuti sin qui esaminati ha ritenuto di esaurire le rappresentanze presenti nella fondazione nei soli nominati dagli enti locali: questo è un caso davvero singolare.
Per quanto riguarda la seconda questione, essa costituisce un punto delicato. La legge ed il decreto delegato prevedono indipendenza e assenza di conflitti di interessi, mentre l'atto di indirizzo che adottai ad agosto prevede esplicitamente che, di conseguenza, non possano far parte degli organi della fondazione amministratori
L'aspetto più divertente è che nel consiglio comunale di Siena, a parte un'eroica lista civica, l'opposizione ha votato a favore di questo progetto. In altre parole, nel consiglio comunale di Siena, Forza Italia e Alleanza nazionale hanno votato un ordine del giorno del sindaco Piccini per dare l'egemonia assoluta, il controllo totalitario dei 18 mila miliardi e del resto ai DS e agli uomini che loro nominano. Li hanno comprati? Non lo so, ma usiamo pure un linguaggio bancario: questa si chiama acquisizione. Ora, se in una città c'è la possibilità da parte del comune, della provincia e della regione, ma soprattutto del comune, di disporre di 18 mila miliardi per fare del non-profit e di avere il controllo del 75 per cento della banca - il Monte dei Paschi di Siena fondazione è quella che ha il controllo più alto rispetto a tutte le altre fondazioni - debbo dire che questo è un fatto assolutamente scandaloso e che non può essere trattato come secondario.
Cari colleghi dei DS e cari colleghi anche di Forza Italia e di Alleanza nazionale, 18 mila miliardi sono dei bei soldi, che incidono in modo drammatico nel territorio di Siena ed insinuano un elemento di corruzione in tutta la società economica di questo paese.
Mi auguro che verranno adottate delle contromisure.