Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 659 del 26/1/2000
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La seduta, sospesa alle 12,55, è ripresa alle 14,30.


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI

Informativa urgente del Governo sull'attentato avvenuto a Milano nella serata del 25 gennaio al consigliere comunale Santomauro.

PRESIDENTE. Avrà luogo ora, come in precedenza annunciato, lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sull'attentato avvenuto a Milano nella serata del 25 gennaio al consigliere comunale Santomauro.
Dopo l'intervento del sottosegretario di Stato per l'interno, senatore Brutti, potrà intervenire un deputato per gruppo.
Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per l'interno.

MASSIMO BRUTTI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, signori deputati, nella serata di ieri si è verificato a Milano un grave attentato nei confronti di Emilio Santomauro, consigliere comunale del gruppo di Alleanza nazionale: Emilio Santomauro è presidente della commissione urbanistica e componente della commissione lavori pubblici e commercio del consiglio comunale di Milano.
Innanzitutto, il Governo desidera esprimere il proprio sdegno ed una ferma condanna per quanto è accaduto ieri sera, oltre che solidarietà al consiglio comunale di Milano, che è stato direttamente toccato da questo episodio. Ogni intimidazione, di qualsiasi genere, contro i rappresentanti delle istituzioni elettive costituisce sempre una minaccia al sereno svolgimento della vita democratica. Raccogliendo l'invito espressamente rivolto da quest'Assemblea, riferisco ora sull'episodio, fornendo tutte le informazioni attualmente disponibili per una prima valutazione dell'accaduto.
Voglio assicurare l'Assemblea che, rispetto a questo avvenimento, è massimo l'impegno di vigilanza e di osservazione su fenomeni che da tempo si stanno verificando nel nostro paese. Ribadisco peraltro la ferma determinazione degli organi di polizia di giungere al più presto all'individuazione dei responsabili. L'agguato si è verificato mentre Emilio Santomauro stava parlando con un aderente al suo stesso gruppo politico di fronte al proprio ufficio in largo Schuster: Santomauro è stato avvicinato da una persona con il capo coperto da un casco, che è scesa da uno scooter parcheggiato ad alcune decine di metri di distanza e che gli ha sparato contro due colpi di arma da fuoco. L'attentatore si è poi allontanato in direzione dello scooter, inseguito dalla persona che stava parlando con il Santomauro, ed ha esploso nei confronti di questa persona un terzo colpo di pistola che è andato a vuoto. Poi è giunto nei pressi dello scooter e qui egli ha esploso due ulteriori colpi di pistola, evidentemente a scopo intimidatorio, poiché vi erano altre persone nell'area in cui si era svolto l'episodio, per allontanarsi poi alla guida del motoveicolo.
Sul luogo dell'attentato sono stati rinvenuti tre bossoli, del calibro 7,65. Uno solo dei proiettili aveva ferito la vittima ad un polpaccio, provocando però anche la frattura del femore sinistro. Santomauro è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, dove è stato trattenuto con una prognosi di quarantacinque giorni.
Alle ore 20,15 circa, dopo che gli organi di informazione avevano dato ampia diffusione al fatto, presso il centralino della redazione del quotidiano Il Giorno giungeva una telefonata, nel corso della quale un anonimo interlocutore con voce maschile priva di inflessioni dialettali pronunciava una frase, parzialmente percepita dal centralinista di turno, del seguente tenore: «Consigliere... abbiamo fatto un attentato, siamo delle Brigate rosse». Al momento non è possibile definire con certezza la matrice dell'aggressione sulla base di questi pochi fatti, né affermare che essa sia stata davvero opera delle nuove brigate rosse.
Il tenore della rivendicazione e le modalità dell'azione, così come è stata


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ricostruita in base alle testimonianze raccolte, non sembrano di per sé sufficienti a caratterizzare con precisione, per ora, il fatto, né sembrano sufficienti ad escludere ogni altra ipotesi investigativa. La terminologia che risulta essere stata usata nella comunicazione telefonica non è quella consueta del linguaggio brigatista. Per questi motivi le indagini, che come ho già detto sono state immediatamente attivate, vengono condotte con estrema attenzione ad amplissimo raggio e nelle stesse sono impegnati investigatori di professionalità provata.
Attività investigative di controllo e di intelligence vengono svolte da tempo in tutta Italia con le più qualificate strutture della polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri. Questo perché, già prima dell'assassinio del professor D'Antona, si sono verificati episodi allarmanti riconducibili alla matrice brigatista o di analoga ispirazione. Una particolare attenzione viene rivolta ai movimenti e alle articolazioni, così come si possono percepire, del cosiddetto partito comunista combattente, un gruppo che sembra in continuità con l'esperienza degli anni ottanta, e particolare attenzione viene rivolta anche ai nuclei territoriali antimperialisti e ad altri gruppi che, l'anno scorso, hanno dato luogo a manifestazioni antimilitariste e contro l'intervento della NATO nei Balcani, colpendo diversi obiettivi, tra i quali sedi di partito, soprattutto dei Democratici di sinistra, in diverse città.
Questi raggruppamenti clandestini hanno fatto anche rinvenire più volte volantini ed altri documenti eversivi presso grandi fabbriche o presso luoghi molto frequentati. Ricordo che immediatamente dopo il tragico attentato che è costato la vita a Massimo D'Antona, vi fu la diffusione di un lungo documento anche a Milano, oltre che in altre città e in più luoghi.
Controlli particolarmente estesi, seguiti da vaste operazioni di perquisizione e dal sequestro di vario materiale propagandistico e documentario sono stati effettuati anche nei confronti dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo (CARC) e di altri gruppi appartenenti ad aree contigue alla violenza di tipo terroristico.
Questo è il contesto entro il quale si colloca l'indagine che le forze di polizia stanno svolgendo in queste ore sull'episodio di Milano. Ciò che sappiamo fino ad ora viene valutato con prudenza e non viene trascurata alcuna pista d'indagine, al di là della rivendicazione, che comunque è stata presa in considerazione.
In conclusione, vorrei dire ai colleghi parlamentari, a questa Assemblea, che hanno chiesto al Governo di essere tempestivamente informati, ed in particolare ai rappresentanti della stessa parte politica di Emilio Santomauro, che le forze di polizia e il Governo svolgeranno ogni azione necessaria, con accuratezza e con severità, per individuare i responsabili di questo atto criminale.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole sottosegretario Brutti.
Vorrei informare i colleghi che, poiché abbiamo problemi di tempo, sarò rigoroso sul rispetto dei minuti a disposizione per gli interventi. Ciò mi dispiace perché l'argomento è molto importante, tuttavia vi sono esigenze, per così dire, «di copione».
Ha chiesto di parlare l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.

IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, la ringrazio, ma credo che le parole del rappresentante del Governo ci esimano da lunghi interventi, perché non ho difficoltà a dire, a nome del mio gruppo, che siamo soddisfatti della tempestività ed anche della maniera esauriente con cui il Governo in questa occasione ha risposto alla nostra sollecitazione di fornirci tutte le informazioni in suo possesso su quello che è stato giustamente definito un atto gravissimo, che ci preoccupa e che credo debba preoccupare tutte le parti politiche presenti in questo Parlamento.
Condividiamo la prudenza che è stata manifestata dal sottosegretario, così come condividiamo in maniera totale la necessità di individuare i responsabili, senza


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considerare questo evento secondario e, quindi, di indagare in ogni direzione e di verificare tutte le possibili ipotesi investigative che verranno a galla.
Siamo comunque preoccupati, perché un fatto è certo: ieri a Milano in pieno centro, in un'ora non notturna, verso le 19-19,30, una persona ha potuto colpire impunemente un rappresentante delle istituzioni, e comunque un'altra persona, ed allontanarsi tranquillamente.
Nonostante l'ottimo lavoro della giunta Albertini, ciò che appare certo è che alcuni proclami un po' entusiastici del ministro Bianco sono per lo meno prematuri. Non bisogna abbassare la guardia nei confronti della violenza, men che meno verso eventuali azioni terroristiche, ma comunque nei confronti della criminalità e della violenza: è il primo insegnamento che nasce da questa vicenda, che ha colpito un consigliere comunale - ciò è ancora più grave da un punto di vista politico -, ma che colpisce - ciò per noi conta ancora di più - un cittadino tranquillo, pacifico, apprezzato da tutti nel consiglio comunale, dagli amici, dagli avversari politici, che ringraziamo di aver voluto far giungere ad Alleanza nazionale ed allo stesso Emilio Santomauro i segni della più vasta solidarietà.
Per quanto attiene alla rivendicazione delle Brigate rosse, condividiamo anche in questo caso l'attenzione e la cautela con cui essa viene esaminata, senza tuttavia trascurarla, perché in altri anni - per fortuna lontani e che ci auguriamo non debbano mai più tornare - uno dei motivi che consentirono la crescita del terrorismo fu la sottovalutazione di segnali che in quel momento venivano sottaciuti.
Pertanto, pur condividendo l'estrema cautela, crediamo che anche questa debba essere un'importante pista investigativa, non fosse altro perché nel nostro DNA, o per lo meno in quello di tanti componenti del nostro gruppo che erano stati già parlamentari con il Movimento sociale italiano, c'è il ricordo, risalente al 1976, di un consigliere provinciale di Milano, Enrico Pedenovi, che era il più mite, la persona che non avremmo mai pensato potesse essere oggetto di alcun attentato, un po' l'Emilio Santomauro di oggi. Eppure egli fu vittima di un gravissimo attentato che gli costò la vita all'uscita di casa sua. In quel momento non capimmo perché mai dovesse essere Enrico Pedenovi l'obiettivo di un attentato: probabilmente lo fu perché era il più inerme, il più indifeso, quello che meno ci si aspettava.
In conclusione, credo che da parte nostra possa venire un'altra sollecitazione agli investigatori e lo faremo anche nelle dovute sedi: non bisogna considerare solo l'ipotesi di gruppi terroristici organizzati, ma anche quella di un singolo esaltato - chiamiamolo come vogliamo - che, per motivi comunque politici - è una delle ipotesi - possa avere autonomamente deciso di dar vita a questo episodio.
Tale possibilità deriva dalla circostanza che attualmente a Milano, facendo eccezione per la sede delle federazione provinciale, il circolo di Alleanza nazionale - in quanto l'ufficio di Santomauro era anche un circolo di AN: è l'unica carenza nella ricostruzione del Governo - è l'unico in tutta Milano ad avere le insegne sulla strada ed è aperto tutti i giorni. Se un malintenzionato avesse avuto, quindi, l'intenzione di dare fastidio ad Alleanza nazionale o ad un suo componente, quello, e solo quello, era il luogo in cui ciò si potesse realizzare.
Detto questo, siamo soddisfatti della vicinanza e della solidarietà che ci è venuta da tutti, a partire dal sindaco Albertini e - lo ripeto - anche dalla camera del lavoro di Milano e dalle parti politiche tradizionalmente avverse. Confidiamo che alle parole del sottosegretario seguano i fatti e cioè che non si lasci nulla di intentato per assicurare alla giustizia gli autori di questo incredibile e tragico misfatto (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Targetti. Ne ha facoltà.


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All'onorevole Targetti ricordo che ha 2 minuti e mezzo di tempo a disposizione. Glielo ricordo, affinché si regoli con il suo ben noto senso della misura.

FERDINANDO TARGETTI. Grazie, signor Presidente. Abbiamo appreso con sconcerto che Emilio Santomauro, consigliere comunale di Alleanza nazionale, è stato ferito ad una gamba da un colpo di rivoltella sparato da un ignoto motociclista. Per fortuna, le notizie sul suo stato di salute, che giungono da Milano, sono buone; vogliamo comunque che al consigliere giungano i nostri auguri di pronta guarigione e che giungano a Emilio Santomauro e al suo partito i sensi della nostra sincera solidarietà e dello sdegno per l'atto di cui il consigliere è stato vittima.
A parere mio, è apprezzabile che importanti esponenti di Alleanza nazionale, il vicesindaco De Corato e l'onorevole La Russa (anche nell'intervento appena svolto), non abbiano strumentalizzato politicamente un tale atto irresponsabile. Come ci ha ora comunicato il sottosegretario Brutti, le motivazioni dell'attentato forse non sono politiche; è possibile che il bersaglio fosse un'altra persona. Si tratta, comunque, di un fatto grave, quali che siano le ragioni che lo hanno motivato. È, tuttavia, assai inquietante il solo fatto che non possa escludersi la pista politica e che i veri responsabili o sciacalli politici abbiano rivendicato questo atto. Purtroppo, è recente la dolorosa vicenda del professor D'Antona, che ancora ci addolora; non è quindi infondata una ferma e convinta condanna della violenza politica in qualsiasi direzione si rivolga ed è necessario l'impegno a non abbassare la guardia nei confronti del terrorismo.
Confidiamo nella capacità della magistratura e delle forze dell'ordine di dare risposta in breve tempo a questi inquietanti interrogativi e di assicurare alla giustizia il responsabile - o i responsabili - di questo atto delittuoso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liotta. Ne ha facoltà.

SILVIO LIOTTA. Signor Presidente, le tragiche esperienze del passato, anche recente, che hanno seminato lutto e sgomento nel nostro paese, sono ancora ben presenti nella nostra coscienza e nei nostri ricordi. Ancora oggi, pur essendo trascorsi quasi trent'anni da quei fatti, non è stato possibile nemmeno considerare concluse le conseguenze giudiziarie di quegli eventi e consegnare gli anni del terrorismo unicamente al futuro esame della storia.
Abbiamo collocato le dichiarazioni - che condividiamo - del sottosegretario Brutti in un tale contesto che sembra simile a quello di quell'epoca per la sottovalutazione che si fece allora di fatti simili; è inutile ricordare che anche all'epoca i primi colpiti furono persone che non erano certamente all'attenzione del mondo politico e parlamentare, in quanto si voleva prefigurare uno scenario in cui la violenza politica, il sangue e la lotta armata potessero essere lo strumento vincente per modificare le regole della vita politica, socio-economica e civile del nostro paese, rispetto al metodo della democrazia, della tolleranza e del confronto, valori sui quali si è basata la democrazia del nostro paese secondo i principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.
Abbiamo apprezzato, pertanto, le prudenti parole del sottosegretario, il quale ha rimarcato come al di là di qualsivoglia rivendicazione, vera o falsa che sia, vi sia un impegno preciso e chiaro del Governo per fare luce sui fatti accaduti.
Al consigliere Santomauro e ad Alleanza nazionale va la convinta, fraterna, solidarietà del Centro cristiano democratico.

PRESIDENTE. Constato l'assenza dell'onorevole Romani, che aveva chiesto di parlare: si intende che vi abbia rinunziato.
Constato l'assenza dell'onorevole Monaco, che aveva chiesto di parlare: si intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Duilio. Ne ha facoltà.


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LINO DUILIO. Signor Presidente, in realtà avevo chiesto di parlare sull'ordine dei lavori, ma ne approfitto per collocarmi sulla scia della discussione sull'informativa del Governo. Al riguardo, mi limito a dire che non conosco i fatti accaduti a Milano e plaudo all'intervento del sottosegretario. Mi associo alle considerazioni svolte dai colleghi ed esprimo la solidarietà del mio gruppo alla persona che è rimasta ferita.
Avevo chiesto di parlare sull'ordine dei lavori e approfitterei anche di questo clima in cui si evocano i temi della moderazione, della tolleranza e così via, per denunciare un fatto gravissimo accaduto circa un'ora fa davanti a Montecitorio. Il segretario del mio partito, Pierluigi Castagnetti, è stato strattonato da questi signori che manifestano su un presunto attentato alla libertà ed è stato fatto oggetto di lanci di monetine: insomma, è stato vittima di una vicenda che non considererei emblematica di quei valori liberali di moderazione e di tolleranza che venivano poc'anzi evocati.
Diceva l'onorevole La Russa che noi dobbiamo ricordare quello che è accaduto in passato, essere vigili e cercare di domandarci come si possano comprendere i fenomeni e come si sia potuto, in passato, non comprendere che stavano maturando alcune cose, per cui anche in relazione all'ultimo episodio è bene esercitare ogni azione di vigilanza.
Nel denunciare, quindi, questo gravissimo fatto accaduto qui davanti e considerato che la manifestazione su questo presunto attentato alla libertà continuerà, come mi sembra di aver letto, sia questa sera sia domani, faccio appello alla Presidenza della Camera innanzitutto perché venga garantita l'incolumità dei parlamentari che la pensano diversamente. Se mi è consentito, ai colleghi presenti in aula, che fanno parte di uno schieramento che oggi si batte affinché non venga approvato il provvedimento di cui discuteremo questa sera, vorrei dire che bisogna sempre distinguere il metodo e il merito. Credo non vi sia bisogno di spendere troppe parole per chiarire che la democrazia parlamentare affida ai luoghi istituzionali la discussione sulle questioni su cui si possono avere opinioni opposte. Essendovi, tra l'altro, una distanza molto breve, anche in termini fisici, tra quello che facciamo qui dentro e quello che si sta facendo lì fuori, che viene caricato di un significato simbolico, oltre che politico, credo si debba fare attenzione a non creare un clima per cui magari un domani, malauguratamente, dovremo lamentarci di cose i cui germi covavano già da ora, per atteggiamenti che definirei poco democratici.

PRESIDENTE. La ringrazio per le sue indicazioni, onorevole Duilio.
Il Presidente della Camera ha già disposto che siano compiuti gli accertamenti necessari, dopo di che si riferirà all'Assemblea. Credo che le manifestazioni non siano di per sé frutto di una contestazione per sua natura non accettabile, ma naturalmente ogni degenerazione merita di essere stigmatizzata, ancor più quando è rivolta contro le persone.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.

LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, intervengo per esprimere la solidarietà del nostro gruppo verso il consigliere di Alleanza nazionale vittima di un atto che è solo ed esclusivamente da condannare.
Troppo spesso si verificano questi atti gravissimi contro cittadini impegnati in politica. Visto che la politica deve essere intesa come un servizio sociale, sia pure migliorabile, a maggior ragione pretendiamo da parte del Governo azioni forti per tutelare i diritti politici di tutti i cittadini. Spesso anche il nostro movimento è stato oggetto di atti violenti, a fronte di un comportamento che è sempre stato estremamente democratico. Ci aspettiamo quindi una maggiore tutela da parte dello Stato per garantire i più basilari principi di vita democratica, di cui il paese ha estremo bisogno. Troppe volte, purtroppo, la violenza ha ostacolato la politica ed è ora che ciò non accada più: sedi devastate, picchiatori lasciati liberi,


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centri sociali scatenati contro il volere di sindaci, tutti soggetti che rimangono costantemente impuniti e molto spesso vengono ascoltati dal ministro prima delle stesse forze dell'ordine impegnate nella tutela dell'ordine pubblico. Sono fatti che non debbono più accadere nel nostro paese. Quindi, bisogna rispettare prima di tutto i diritti e subito dopo devono essere colpiti i responsabili. Questa è la democrazia che noi ci aspettiamo.
Ribadisco la solidarietà al consigliere che è stato vittima di una vicenda da condannare sotto tutti i punti di vista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, vorrei anch'io esprimere la nostra solidarietà al consigliere comunale Santomauro. Mi auguro si faccia piena luce sulle responsabilità di un atto di aggressione come questo. Viviamo certamente in un clima di violenza, ma quando ne è vittima una persona che ha ricevuto un mandato elettorale, la violenza causa un deficit di democrazia.
La vita di chi ha responsabilità all'interno delle istituzioni diventa sempre più complicata, ma della questione deve essere coinvolto tutto il paese. Il problema, infatti, non può essere settorializzato, perché non riguarda solamente il consigliere comunale Santomauro - al quale rinnoviamo la nostra solidarietà - o un partito politico, ma tutte le forze politiche presenti nel paese.
Mi auguro che questo episodio non rimanga impunito, come è avvenuto in tanti altri casi, al di là delle dichiarazioni, dell'impegno e delle «volontà» espresse in quest'aula. Non vorrei, pertanto, che quanto detto dal Governo e quanto è emerso dagli interventi appena svolti cada nel formalismo e nella ritualità e, quindi, nel dimenticatoio: mi auguro che il Governo riesca a garantire e assicurare non solo una forza politica, ma tutta la politica nel nostro paese.

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sull'informativa urgente del Governo.
Sospendo brevemente la seduta.

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