Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 653 del 18/1/2000
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(Esonero dal servizio di un sottufficiale dei carabinieri)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Ascierto 3-03872 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 9).
Il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Rivera, ha facoltà di rispondere.

GIOVANNI RIVERA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Occorre precisare in premessa che il Ministero della difesa in data 29 luglio 1999, in risposta alla precedente interrogazione a risposta scritta n. 4-22642 richiamata dall'onorevole interrogante, ha già dato risposta ai singoli aspetti che formano oggetto dell'atto di sindacato ispettivo. In quella occasione è stato in particolare riferito sul provvedimento di dispensa dal servizio permanente per scarso rendimento disposto nei confronti del maresciallo dei carabinieri Augusto Candi. Tale decisione ha trovato piena legittimazione da parte degli


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organi di giustizia amministrativa, sia di primo sia di secondo grado, che hanno ritenuto infondato nel merito il ricorso proposto dall'interessato, confermando l'assoluta correttezza del provvedimento emanato dall'amministrazione.
La questione del trattamento pensionistico, ora sollevata dall'onorevole interrogante, è correlata alla data di cessazione dal servizio del Candi che, riammesso in servizio a decorrere dal 7 giugno 1995 in ottemperanza all'ordinanza n. 275 del consiglio di giustizia amministrativa della regione Sicilia, è stato definitivamente ricollocato in congedo il 28 agosto 1997 a seguito della decisione n. 61 del 18 luglio 1997 dello stesso consiglio.
Di conseguenza, poiché all'atto del collocamento in congedo il Candi non aveva raggiunto la massima anzianità contributiva prevista dal proprio ordinamento (30 anni di servizio utile), non è stato possibile erogargli il trattamento economico di quiescenza. In tale contesto, in ragione degli accertamenti già svolti dai giudici amministrativi e delle sentenze emesse e della mancanza nell'ordinamento giuridico di uno specifico istituto che ipotizzi la riammissione in servizio del sottufficiale, l'amministrazione non riscontra elementi per avviare un'ulteriore nuova disamina della questione.

PRESIDENTE. L'onorevole Ascierto ha facoltà di replicare.

FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, questa è forse una delle pagine più tristi mai scritte in generale per un lavoratore, in special modo per un appartenente ad un'istituzione seria come l'Arma dei carabinieri, e lo è ancor di più se guardiamo al settore della difesa. È tragico quanto si è verificato nei confronti del maresciallo dei carabinieri Augusto Candi. Ho visto l'espressione del sottosegretario: ed ho ascoltato le sue parole; conosco la sua umanità e la sua solidarietà nei confronti di quanti hanno passato simili vicissitudini e comprendo il suo imbarazzo di fronte ad una situazione che ha dell'incredibile.
Questo ragazzo non ha mai ricevuto punizioni; egli svolgeva il proprio servizio come altri ragazzi compiono il proprio dovere, forse si è trattato di un ragazzo un po' introverso e magari irascibile e proprio per questo è stato giudicato - anche alla luce di qualche screzio che si sarà verificato nella stazione dei carabinieri presso la quale prestava servizio - inferiore alla media.
Accade, nell'Arma dei carabinieri, che per chi è giudicato inferiore alla media si attivi la procedura affinché sia posto in congedo, in quanto non idoneo o in quanto il suo rendimento non è sufficiente. Ebbene, ciò si è verificato nei confronti di un ragazzo che non ha mai commesso infrazioni ai regolamenti né un reato qualsiasi. A questo punto si è verificata una situazione incredibile: analizzando le carte, non ci rendiamo conto che dietro ogni foglio che parla di una persona vi è un essere umano. Il maresciallo carabiniere Augusto Candi ha presentato ricorso al TAR della Sicilia, quel tribunale ha concesso una sospensiva e lo ha riammesso in servizio. Il Candi, forse spronato dagli eventi, si è trovato in quel tipo di situazioni che ricreano qualcosa all'interno dell'animo e danno la spinta necessaria per dimostrare che si è una persona diversa da come è stata giudicata: pertanto, dopo una serie di arresti e di indagini, egli è stato giudicato, dai suoi superiori ogni giorno di più, un elemento ottimo, tanto da ricevere - si tratta di documenti agli atti - la qualifica di «eccellente». Siamo di fronte, quindi, ad un ragazzo che è stato riabilitato e che, partendo dalla qualifica di «inferiore alla media», ha ricevuto la qualifica di «eccellente» con la propria volontà e con il proprio carattere; ripeto, si tratta di un ragazzo che non ha mai ricevuto alcuna punizione, ma che ha sempre dimostrato dedizione al servizio.
Nel frattempo, il tribunale ha analizzato le carte relative al Candi che il Ministero della difesa gli aveva trasmesso, evidentemente su segnalazione dei carabinieri, che non conoscono l'attività professionale di questo ragazzo e che non si sono preoccupati di verificare come egli abbia reagito ad una nota negativa. Ebbene, il tribunale ha sospeso il Candi dall'Arma dei carabinieri.


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Oggi le carte sono diverse ed è stato impostato un nuovo ricorso in base alla nuova differente situazione. Sappiamo che in Sicilia, trattandosi di regione a statuto autonomo, il secondo livello amministrativo equivale al Consiglio di Stato. Dunque, con superficialità, leggerezza e forse non prestando attenzione a tutte le carte, è stato confermato il precedente provvedimento del TAR della Sicilia.
Signor Presidente, signor sottosegretario, ci troviamo di fronte ad un ragazzo eccellente che non partecipa più la vita dello Stato e che non ha più un lavoro. Il suo ultimo comandante, nel redigere le note di qualifica, che sono state riportate nella prima interrogazione, ha affermato che l'Arma dei carabinieri, inspiegabilmente, perde un valido elemento, un elemento che nella sua vita professionale ha compiuto solo ed esclusivamente il proprio dovere, che forse non ha assunto, inizialmente, quell'atteggiamento che si acquisisce solo con il tempo e che non è immediato. Ebbene, a questo ragazzo che ha due figli, pur avendo percepito una piccola pensione per un certo periodo, sono state tolte anche quelle 800 mila lire al mese, essendo mutata dal 1997 la normativa pensionistica per le Forze armate e le forze di polizia. Adesso ci manca solo che gli chiedano di restituire quanto ottenuto con questa pensione - anche se i calcoli sono stati fatti dall'amministrazione - in quanto indebitamente percepito.
Ho chiesto al ministro della difesa di verificare se, sulla base di un errore commesso dallo stesso Ministero della difesa - tutti possono sbagliare -, si possa dare di nuovo un futuro ad un uomo che ha saputo riscattarsi da un giudizio negativo e che ha cercato di dare il massimo all'interno dell'istituzione per la sicurezza dei cittadini.

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