TESTO AGGIORNATO AL 17 DICEMBRE 1999
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La Camera,
nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili del Ministero della difesa, a dare priorità di intervento, quantitativamente
sufficiente, alle commesse per la SE.DI onde scongiurarne la chiusura.
La Camera,
a riconoscere un bonus fiscale annuo di lire 1.000.000, da portare in detrazione sulla dichiarazione dei redditi delle famiglie, con introiti fino a 60 milioni, per acquisti documentati di enciclopedie o grandi opere multimediali, quali strumenti di aggiornamento e informazione didattica culturale.
La Camera,
a riservare una quota non inferiore a lire 30 miliardi in favore dei consorzi all'export, di cui alla legge n. 83 del 1989, vista la rilevanza che tali organismi assumono nel processo di internazionalizzazione delle pmi.
La Camera,
La Camera,
oltre a vedere slittate in avanti le possibilità di godimento della pensione di anzianità, non fosse possibile uno scivolamento nella cosiddetta «mobilità lunga», dato appunto lo spostamento in avanti dell'uscita verso la pensione;
ad assumere ogni iniziativa che assicuri il pieno godimento della pensione a tutti quei lavoratori «precoci» che vengono espulsi dalla produzione e per i quali sia accertata l'impossibilità di andare in pensione anche attraverso gli attuali ammortizzatori sociali.
La Camera,
ad adottare tempestivamente le iniziative idonee ad integrare la disciplina in materia di cartolarizzazione di cui alla legge n. 133 del 1999, in modo da consentirne un più efficace utilizzo, a tal fine prevedendo, in particolare:
La Camera,
ad adoperarsi per il progressivo abbattimento degli oneri fiscali concernenti i prodotti petroliferi di uso agricolo, con particolare attenzione rispetto all'accisa sul gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre, e per la rapida attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 173 del 1998.
La Camera,
a richiedere in via preventiva il parere del Consiglio nazionale forense ove si proceda alla revisione annuale di cui al comma 6 dell'articolo 8 della legge finanziaria 2000.
La Camera,
La Camera,
della coerenza complessiva con le norme di legge di ogni singolo patto;
ad incrementare la dotazione finanziaria per coprire i fabbisogni che emergono dal 2o bando 1999 dei patti territoriali ricorrendo alla utilizzazione di altre risorse previste nel fondo per le aree depresse;
La Camera,
La Camera,
l'articolo 3 della legge 15 dicembre 1998, n. 464, il Parlamento ha dato un preciso indirizzo al Ministero dell'ambiente per l'immediato avvio lungo le coste del nostro Paese di una struttura marittima nazionale per la prevenzione e lotta agli inquinamenti del mare;
La Camera,
a coinvolgere, nell'attuazione dei due progetti affidati al Centro FAO, tutte le marinerie italiane del Tirreno, del Canale di Sicilia, dello Jonio e dell'Adriatico.
La Camera,
ad applicare il principio dell'uso e consuetudine a tutti i sottufficiali che hanno chiesto di essere posti in congedo, ai quali è stato negato il premio della cassa sottufficiali;
La Camera,
vista la professionalità dei Vigili del fuoco discontinui e l'insufficienza dell'organico complessivo degli stessi,
tramite concorsi riservati, a coprire l'organico dei Vigili del fuoco tramite l'inserimento al loro interno dei «discontinui», provvedendo, al contempo, alle necessarie misure di bilancio.
La Camera,
1) a definire un piano di ampliamento delle case da gioco in Italia, considerando le realtà territoriali regionali e le caratteristiche socio-economiche di ciascuna zona;
La Camera,
vista l'intollerabile storica situazione di disparità esistente nel nostro Paese circa l'esistenza in solo 4 regioni della possibilità di dotarsi di case da gioco,
ad autorizzare in ogni regione italiana l'apertura di una casa da gioco.
La Camera,
a provvedere in tempi rapidi all'emanazione della normativa che preveda l'istituzione delle nuove province di Avezzano, Barletta, Castrovillari, Fermo, Sulmona e Melfi.
La Camera,
al riconoscimento delle nuove province così come esso si è determinato secondo il rispetto della legge, prevedendo al contempo i relativi e connessi impegni finanziari.
La Camera,
a considerare l'opportunità di individuare il settore tessile come prioritaria voce di intervento finanziario a sostegno dei comparti produttivi.
La Camera,
integrati nella rete esistente, nonché utili e compatibili rispetto alle esigenze delle comunità interessate,
a destinare le risorse necessarie per lo studio preliminare del tratto di rete viabilistica pedemontana lombarda interessato alla realizzazione del collegamento Mialpensa-Varese-Como-Bergamo, nei suoi capisaldi di concessione alla Pedemontana Spa. La progettazione preliminare, da affidare con gara internazionale e tenendo conto delle procedure di verifica tecnica già in corso, che coinvolgono le amministrazioni locali, è relativa al tracciato, alla valutazione di impatto ambientale e alle soluzioni di collegamento e interconnessione con i comuni interessati e la rete esistente, compatibili con le esigenze delle comunità locali, trattandosi di area intensamente conurbata.
La Camera,
ad assumere le opportune iniziative affinché le imprese di autotrasporto italiane possano competere paritariamente con le imprese straniere prevedendo a tal fine una riduzione di almeno 200 lire del costo del gasolio per autotrazione, decisione questa già adottata nei mesi scorsi dalla Francia.
La Camera,
La Camera,
a predisporre provvedimenti legislativi urgenti che permettano la deducibilità dai redditi degli importi degli abbonamenti per i trasporti pubblici urbani ed extraurbani, sia su rotaia che su gomma, anche per i lavoratori dipendenti.
La Camera,
ad adottare le iniziative opportune per autorizzare la realizzazione in concessione
per la progettazione, costruzione e gestione, con risorse totalmente a carico del concessionario o del promotore, della tratta autostradale Milano-Brescia che collega il nuovo sistema tangenziale ovest di Brescia, con il nuovo sistema tangenziale est di Milano. I candidati per l'affidamento della concessione, ivi compresi i promotori - i quali devono aver svolto negli ultimi cinque anni attività di gestione di una tratta autostradale - possono eventualmente associarsi o consorziarsi con enti finanziari e con soggetti di cui agli articoli 10 e 17, comma 1, lettera f), della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni ed integrazioni. I candidati possono anche essere costituiti da società controllate dai predetti soggetti. Qualora il concessionario esegua direttamente i lavori oggetto della concessione, deve possedere i requisiti di cui agli articoli 8 e 9 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni. La costruzione deve assicurare il massimo riuso dei sedimi stradali esistenti e dei corridoi già previsti dagli strumenti urbanistici, nonché il massimo servizio al traffico locale per assicurare la massima compatibilità dell'opera con i territori attraversati.
ad effettuare le gare d'appalto per la realizzazione della terza corsia entro la fine della legislatura;
La Camera,
a individuare, all'interno di tale capitolo di spesa e in sede straordinaria, anche al di fuori di esso, le risorse necessarie ad un celere finanziamento di tutte le opere ricomprese nel piano di regimazione del fiume Arno.
La Camera,
La Camera,
a considerare le numerose calamità naturali registratesi in Toscana nell'autunno del 1999 come unitario e prioritario elemento di intervento finanziario di sostegno.
La Camera,
ad adottare le necessarie iniziative urgenti, sulla base dei provvedimenti già approvati, in occasione degli eventi alluvionali della prima decade del mese di novembre 1994, atte ad intraprendere un'opera di prevenzione nei confronti degli effetti di eventi alluvionali attraverso una migliore attrezzatura del territorio soprattutto nelle aree più a rischio, quale si è dimostrata in particolare la provincia di Cagliari, ed a provvedere tempestivamente alla riparazione ed al risarcimento dei danni provocati dal predetto evento calamitoso;
La Camera,
occupazione in aree sottoposte storicamente a forti fenomeni di vera e propria desertificazione sociale;
a considerare prioritariarnente per i progetti di cui al Fondo per la montagna le esigenze di sviluppo degli Appennini.
La Camera,
nell'ambito dell'uso delle risorse finalizzate allo sviluppo occupazionale, a considerare come degne di priorità di intervento le aree depresse del centro-nord ed in particolare la provincia di Massa Carrara, la zona della Garfagnana, il Mugello, la provincia di Livorno, le aree interne della Maremma e le isole minori dell'Arcipelago toscano.
La Camera,
nell'ambito delle risorse disponibili dei Ministeri competenti, a rivedere gli attuali insufficienti organici di tutte le Forze di polizia in Toscana provvedendo, al contempo, alla loro copertura.
La Camera,
specifica nell'espletamento della loro attività, definire la loro situazione che già da molto tempo necessita di una effettiva regolamentazione giuridica,
a regolamentare giuridicamente in modo definitivo, la situazione dei messi di conciliazione non dipendenti comunali che svolgono le funzioni da almeno due anni in modo da assicurare il funzionamento della pubblica amministrazione.
La Camera,
La Camera,
tenuta dell'ordine pubblico e richiede una risposta immediata ed adeguata dello Stato,
ad operare affinché sia apportata, oltre quanto stanziato nella legge finanziaria 2000, la integrazione necessaria per la concessione, in continuità con quanto disposto dall'articolo 2 del decreto-legge 2 novembre 1999, n. 390, di un contributo straordinario di lire 30 miliardi alla regione Calabria per il finanziamento di lavori di pubblica utilità destinati alla proroga dell'impegno degli attuali giovani impegnati in progetti LPU a scadenza 15 dicembre 1999 per ulteriori sei mesi, al fine di consentire alla regione Calabria di sostenere con le misure finanziate con il P.O.R. 2000/2006 di cui al P.S.M. Ob. 1 cofinanziati con i Fondi strutturali comunitari, l'attivazione in collaborazione con gli enti locali interessati delle società miste di gestione, come previsto dal decreto legislativo 1o dicembre 1997, n. 468, ed il finanziamento delle azioni di sostegno all'avvio di impresa degli ex-lavoratori LPU.
La Camera,
a utilizzare le risorse in modo da favorire efficacemente la crescita del Paese e, a tal fine a destinare prioritariamente le risorse stanziate per le finalità di cui all'articolo 4 della legge n. 1089 del 1968 per le iniziative dirette a favorire la ricerca scientifica e tecnologica, già individuate, con particolare riferimento a quelle per lo sviluppo della ricerca e la realizzazione del Polo tecnologico ferroviario fiorentino in località Osmannoro.
La Camera,
validità delle disposizioni di cui al citato articolo 47, comma 1, della legge n. 449 del 1997;
in sede di emanazione del decreto ministeriale previsto dall'articolo 47, comma 1, della legge n. 449 del 1997 relativo all'anno 2000, a non inserire tra i capitoli di spesa assoggettati al limite di giacenza di tesoreria, il capitolo di spesa relativo ai fondi destinati alla ricostruzione nel Belice.
La Camera,
a reperire adeguate risorse finanziarie per la contrazione di mutui finalizzati al completamento delle sedi e delle attrezzature dell'Università del Piemonte Orientale.
La Camera,
ad accelerare i programmi di sviluppo nelle aree depresse, al fine di promuovere la ripresa economica e l'allargamento della base produttiva ed occupazionale. A tal fine il CIPE provvede perché le risorse a disposizione per le aree depresse, per l'asse ricerca, formazione, lavoro, nonché quelle previste per i fondi strutturali e per i progetti speciali nell'Unione Europea, siano finalizzate anche al finanziamento
dei progetti di sviluppo dell'impresa sociale come fattore di coesione sociale e di sviluppo dell'occupazione nei sistemi economici locali.
La Camera,
1) ad abolire il canone di concessione in vigore solo in Italia e ridurlo ad una percentuale sufficiente a dare un gettito di entrata che copra le spese di mantenimento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e delle strutture ministeriali atte all'espletamento delle istruttorie e del rilascio delle licenze che verranno richieste nel tempo;
La Camera,
a completare nel più breve tempo possibile tutti gli studi tecnici e di impatto ambientale ed a rifinanziare i tronchi mancanti per soli venti chilometri al fine di completare la superstrada Civitavecchia, Viterbo, Orte, Terni, Rieti;
La Camera,
La Camera,
ad adottare misure urgenti atte a frenare lo spopolamento delle Comunità alpine ad a favorire lo sviluppo delle attività produttive locali.
La Camera,
a verificare la possibilità di assicurare un finanziamento che consenta di realizzare quegli interventi che sono indispensabili per conservare un patrimonio storico monumentale di inestimabile valore.
La Camera,
La Camera,
ad intervenire con urgenza per una proroga del termine previsto dalla normativa sulla chiusura dei pozzi artesiani, al fine di permettere ai coltivatori italiani di continuare a svolgere le proprie attività.
La Camera,
ad accertare e riferire al più presto al Parlamento in merito agli orientamenti della Banca d'Italia sulla questione esposta.
La Camera,
privati operatori ovvero la liquidazione (c) del patrimonio aziendale, qualora emerga la evidente impossibilità di continuare la gestione;
ad operare per rimediare a tale carenza legislativa per garantire la continuità delle attività ubicate negli immobili confiscati, quando vi è la prova che i titolari delle attività medesime siano in buona fede e non vi sia la dimostrazione di collegamenti con i prestanome o gli stessi titolari di beni dei quali il conduttore in buona fede ignorava fossero frutto di attività criminali, e in particolare a rivedere l'articolo 2-undecies della legge 7 marzo 1996, n. 109, al comma 2.
La Camera,
ad assumere le iniziative necessarie per la riapertura dei termini stabiliti dall'articolo 24 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, e dell'articolo 5 della legge 23 dicembre 1996, n. 649, in favore della categoria di profughi di cui alla legge n. 137 del 1952.
La Camera,
ad intervenire con urgenza per accelerare l'iter necessario affinché i nuovi comuni di cui in premessa possano disporre quanto prima di una propria stazione permanente dei carabinieri o di un commissariato di pubblica sicurezza.
La Camera,
al riconoscimento di un comparto autonomo per le Forze di polizia e le Forze armate, con la definizione di uno stanziamento predeterminato al di fuori dei parametri, vincoli e capitoli previsti per i comparti dell'impiego pubblico e a riconoscere uno speciale trattamento giuridico ed economico in favore di coloro che rischiano la propria vita per la sicurezza delle istituzioni e dei cittadini;
La Camera,
ad una più completa valorizzazione delle risorse culturali e turistiche dell'isola di Capri, patrimonio inestimabile per l'intero Paese, ed al conseguente reperimento dei fondi necessari per raggiungere concretamente l'obiettivo di uno sviluppo reale delle sue potenzialità.
La Camera,
a vigilare affinché la dismissione degli ingenti beni immobili relativi alle aree dove sono attualmente locate le manifatture avvenga con le massime garanzie per la produttività e per le opportunità occupazionali agli attuali dipendenti delle manifatture, nonché un uso, da parte dei potenziali acquirenti; a far sì che il decreto legislativo 9 luglio 1998, n. 283, (istituzione dell'Ente Tabacchi Italiano) sia attuato nel pieno rispetto della tutela del personale; a garantire infine che la prevista futura privatizzazione non sottragga risorse umane, economiche ed occupazionali ai territori nei quali le suddette manifatture sono attualmente operanti.
La Camera,
ad adottare misure urgenti atte a frenare lo spopolamento delle Comunità alpine ed a favorire lo sviluppo delle attività produttive locali.
La Camera,
ben retribuiti, senza cercare di risolvere o alleviare una sola delle grandi difficoltà in cui versa la regione Calabria;
La Camera,
ad utilizzare il 40 per cento delle eventuali somme non spese a fine degli esercizi relativi agli anni 2000, 2001 e 2002, e quindi per gli anni 2001, 2002 e 2003, per il completamento delle opere relative ad analoghi eventi calamitosi verificatisi sino al 31 dicembre 1999.
La Camera,
sviluppo ulteriore della suddetta rete negli ambiti, sia degli EPR, sia delle università e delle imprese;
La Camera,
le modalità attuative nonché le risorse da utilizzare per l'incremento dei fondi istituiti dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente da tale dicastero, includa in tale previsione il personale appartenente all'autonoma e separata area dirigenziale di contrattazione;
La Camera,
a ripristinare nella dichiarazione dei redditi per l'anno 1999 la dichiarazione congiunta dei coniugi attraverso il modello unico compensativo, consentendo agli stessi coniugi la possibilità di compensare i redditi e predisponendolo in conformità alla normativa vigente e in coerenza con il dettato costituzionale.
La Camera,
La Camera,
dell'ordine democratico, mentre esclude il medesimo trattamento per i superstiti delle vittime di fatti delittuosi commessi per il perseguimento delle finalità delle associazioni a delinquere di stampo mafioso;
La Camera,
La Camera,
conduttori ed evitare fraintendimenti che si sovrappongano ad una fase delicata delle alienazioni;
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
e di ridimensionare l'odioso e intollerabile fenomeno dell'evasione fiscale;
La Camera,
impegna il Governo:
nell'integrazione sociale della persona con handicap e che in questa sede, oltre che nella famiglia, si creino i requisiti perché tali persone diventino cittadini attivi nella nostra società.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
istituti ed enti di ricerca e sperimentazione; università), come definita dall'articolo 2, comma 1, dall'accordo quadro intercompartimentale siglato il 25 novembre 1998.
La Camera,
ad affrontare sin da primi mesi del prossimo anno il problema del riordino del sistema previdenziale, coinvolgendo tutte le parti sociali e con i seguenti obiettivi fondamentali:
La Camera,
ad operare per procedere al riordino di tutta la normativa sedimentatasi negli anni in merito al cumulo tra redditi di pensioni e redditi di lavoro, con particolare riguardo al lavoro autonomo, che vada nella direzione di consentire il cumulo tra le due forme di reddito.
La Camera,
a destinare le risorse necessarie per il completamento della variante Aurelia nel tratto Maroccone-Chioma per consentire un uso dell'Aurelia, nel tratto del Romito, come strada per l'accesso al mare coerente con la funzione di valorizzazione di un'area particolarmente interessante dal punto di vista ambientale e turistico che le è propria.
La Camera,
di interventi nel settore dei trasporti rapidi di massa al fine di migliorare la mobilità e le condizioni ambientali;
a considerare prioritarie, nell'assegnare le risorse disponibili, le nuove istanze presentate dagli enti locali che si trovano nelle condizioni di cui sopra.
La Camera,
ad adottare provvedimenti di rilancio dell'intero settore mediante sovvenzioni in conto capitale per l'innovazione e la ristrutturazione tecnologica, per la creazione di consorzi per la promozione delle esportazioni e l'adozione di iniziative che tendano a favorire l'ingresso dei giovani artisti ed artigiani nel comparto;
La Camera,
a rendere possibile in tempi rapidi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, l'estensione dello sgravio fiscale IRPEF in relazione al reddito a tutti gli inquilini affittuari indipendentemente dal tipo di contratto stipulato, come previsto dalla legge n. 431, che configura lo sgravio fiscale per gli inquilini meno abbienti come misura di sostegno al reddito.
La Camera,
parte sarebbe impensabile la previsione di uno scorporo di alcune voci dal conto del cliente, per potere andare ad individuare la corretta base imponibile, perché ciò creerebbe notevoli problemi di gestione amministrativa alle imprese, e in particolare a quelle di dimensioni minori che, è utile ricordarlo, rappresentano l'asse portante del sistema ricettivo italiano;
a non introdurre alcuna «tassa turistica» o reintrodurre la vecchia «imposta di soggiorno» e valutare l'opportunità di allineare invece la nostra imposizione indiretta a quella degli altri Paesi UE, in particolare quelli concorrenti come Francia, Spagna e Portogallo, andando in questo modo ad incrementare l'attività turistica e quindi il gettito tributario complessivo.
La Camera,
tra le cause primarie la scarsità degli investimenti pubblici e privati nella ricerca scientifica e tecnologica;
ad adottare le opportune iniziative, anche in sede di provvedimenti collegati alla manovra finanziaria 2000, al fine di:
La Camera,
a considerare agevolabili ai sensi della predetta normativa le spese di ristrutturazione edilizia su immobili strumentali esistenti che diano luogo ad un nuovo opificio.
La Camera,
squilibri tra le diverse aree del Paese, non sempre compensate dagli interventi di sostegno transitorio;
ad operare ogni possibile intervento affinché, in sede di individuazione delle aree ammissibili ai fondi strutturali, e in particolare a quelli dell'obiettivo 2, nonché di quelle rientranti nella fattispecie dell'articolo 87, comma 3 C., del Trattato dell'Unione europea, si tenga conto della peculiarità di alcune regioni di fatto svantaggiate sia per la loro specifica situazione economico-sociale sia, soprattutto, per la contiguità con Paesi in via di adesione alla Unione europea, ai quali sono stati concessi benefici comunitari particolarmente favorevoli tali da comportare obiettivo pregiudizio alla economia delle regioni italiane confinanti.
La Camera,
ad individuare le modalità più opportune per assicurare l'efficace presidio dei confini nazionali ed il pronto respingimento degli immigrati clandestini, se necessario anche provvedendo all'istituzione di una apposita polizia di frontiera, da alimentare con le risorse umane e finanziarie finora assegnate alla Guardia di finanza ed alla Polizia di Stato in funzione della sorveglianza delle dogane e dei confini aero-marittimi.
La Camera,
ad individuare specifiche risorse finanziarie per l'attuazione di iniziative volte alla divulgazione e alla promozione del marchio
della ceramica artistica e tradizionale italiana, nonché alla valorizzazione delle imprese produttive che continuano ad operare in tale settore nonostante lo stato di crisi in cui versano.
La Camera,
nell'ambito della politica generale per il potenziamento infrastrutturale del Paese, ad attivarsi per consentire il completamento delle procedure di autorizzazione dell'intero asse autostradale A28 e delle opere esterne di raccordo con la viabilità minore locale.
La Camera,
nell'ambito della politica generale per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, ad attivarsi per consentire il completamento dei lavori di ammodernamento delle strade statali n. 510 e n. 42, all'uopo individuando le opportune risorse finanziarie.
La Camera,
ad operare per la modifica del comma trentacinquesimo dell'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre 1982, n. 953, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1983, n. 53, e successive modificazioni, nel senso di prevedere che i possessori di autoveicoli e motocicli di interesse storico costruiti da oltre trenta anni siano tenuti al pagamento di una tassa fissa annua, rispettivamente di lire settantamila e di lire trentamila.
La Camera,
ad attuare gli interventi necessari a dare attuazione ad uno specifico monitoraggio delle condizioni statiche degli edifici scolastici.
La Camera,
ad assumere le iniziative necessarie per la soppressione del Ministero delle politiche agricole e forestali e, in accordo con quanto disposto dagli articoli 117 e 118 della Costituzione della Repubblica, a completare il processo di trasferimento delle competenze agricole alle regioni ed alle province autonome di Trento e Bolzano; a trasferire al Dipartimento per il coordinamento delle politiche dell'Unione europea, o ad altra struttura equivalente, le competenze agricole, per le quali, in accordo dei trattati internazionali sottoscritti dall'Italia, è necessaria una rappresentanza unitaria.
La Camera,
nell'ambito della politica generale per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, ad attivarsi per consentire la realizzazione dei lavori relativi alla tangenziale di Zogno
sulla strada statale n. 470, all'uopo individuando le opportune risorse finanziarie.
La Camera,
a prevedere forme di incentivazione alle imprese modulate sulle diverse condizioni economiche e produttive presenti sull'intero territorio nazionale, per il tempo necessario a ripristinare, ovvero a rafforzare, la capacità delle imprese di stare sul mercato.
La Camera,
nell'ambito della politica generale per l'infrastrutturazione delle aree marginali ed economicamente depresse, ed in particolare delle aree di montagna del nord, a garantire, a partire dal prossimo piano triennale della viabilità, idonee risorse tali da permettere la programmazione e l'esecuzione dei lavori della S.S. Regina n. 340 e della S.S. n. 36 e n. 38 in tempi accettabili.
La Camera,
tra il Governo, l'ANAS e la regione Veneto per la realizzazione del passante di Mestre;
a prevedere una rigorosa valutazione comparativa tra le possibili soluzioni tecniche per il superamento dell'insufficienza infrastrutturale del nodo stradale di Mestre, quale anche la realizzazione di un tunnel;
La Camera,
ad adoperarsi nei confronti della Commissione unica del farmaco, in sede di applicazione dell'articolo 26, comma 3, affinchè sia valutata l'opportunità di evitare la riduzione del 5 per cento per quelle specialità medicinali che, seppur a base di principi attivi non coperti da brevetto, causerebbero, per le osservazioni sopra esposte, un aggravio di spesa del settore farmaceutico in netto contrasto con le finalità dell'articolo 26.
La Camera,
a prevedere che eventuali proroghe dei progetti di lavori socialmente utili o di pubblica utilità siano a totale carico degli enti promotori e siano attuabili esclusivamente per le sedi degli enti promotori nelle quali l'impiego dei lavoratori socialmente utili sia stato determinato da carenza di personale.
La Camera,
ad introdurre tra le categorie di cui al citato comma 9 dell'articolo 6, anche i cittadini italiani residenti all'estero, ovvero di intervenire con agevolazioni fiscali o contributive o altre forme di incentivi al fine di favorire il rientro dei cittadini italiani costretti per lavoro ad emigrare all'estero e dei loro discendenti
La Camera,
ad adottare adeguati provvedimenti che prevedano agevolazioni fiscali o altre forme di incentivi e contributi in favore della suddetta tipologia di imprese.
La Camera,
ad emanare adeguati provvedimenti affinché il contributo per l'acquisto di ciclomotori ecologici, di cui al citato comma 4 dell'articolo 48, possa essere esteso anche agli acquisti delle biciclette effettuati dal 1o gennaio 1999 al 31 dicembre 2000.
La Camera,
a provvedere affinché la rivalutazione di cui al citato comma 11 dell'articolo 45 venga effettuata su base provinciale.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
della forza senza predisporre aumenti delle risorse assegnate al bilancio della difesa;
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
quale risulti l'esatto quadro dei pagamenti effettuati dall'Italia, ai fini del superamento della situazione debitoria maturata nei confronti della Unione europea per le «multe sul latte» relative al periodo 1983-89.
La Camera,
La Camera,
effetti dell'inquinamento acustico e atmosferico dovuto al traffico aeroportuale di Malpensa
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
Giovanni XXIII di gestire tempestivamente un sistema di accoglienza e di servizi infrastrutturali adeguato all'eccezionale flusso dei pellegrini e che possano permettere alla provincia di Bergamo di potenziare la rete stradale provinciale di accesso ai luoghi di pellegrinaggio.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
limiti d'impegno a favore di soggetti non statali, di lire 6 miliardi per ognuno degli anni 2001 e 2002,
a finalizzare, nell'ambito dell'impegno di tali fondi accantonati, adeguate risorse a favore dell'attività di studio e ricerca dei soggetti di alta specializzazione che operano prevalentemente per il conseguimento di finalità pubbliche nel settore,
La Camera,
a predisporre, entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, una relazione sui reali benefìci economico-finanziari dell'attività libero professionale dei medici nelle strutture pubbliche, rapportati agli anni precedenti.
La Camera,
a rideterminare per le suddette aziende le quote di partecipazione regionale alla spesa per l'attività libero-professionale di cui alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 15-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, nei limiti della quota variabile tra il 50 e il 70 per cento prevista per le prestazioni erogate all'interno delle strutture aziendali.
La Camera,
ad affrontare l'emergenza gasolio attraverso misure straordinarie per l'anno 2000, che prevedano riduzione degli oneri assicurativi e previdenziali e delle aliquote IRAP.
La Camera,
a tenere in considerazione la necessità di scelte economiche che, in relazione a quanto sopra, vadano maggiormente in direzione della crescita e dello sviluppo.
La Camera,
a prevedere che, nel rilascio delle autorizzazioni previste dal comma 2, lettera b) dell'articolo 10 del codice della strada, in presenza di trasporti ripetitivi con sagome di carico sempre simili, ed entro i limiti dimensionali massimi per cui l'autorizzazione è stata richiesta, tale autorizzazione sia rilasciata automaticamente dopo il pagamento dell'indennizzo forfettario.
La Camera,
ad approvare il tracciato entro l'anno 2000, a sollecitare la definizione del progetto esecutivo dell'opera e, mantenendo in tal modo gli impegni assunti al riguardo in sede internazionale, a svolgere ogni opportuna azione perché i lavori di costruzione della nuova linea del Frejus possano essere avviati in termini brevi e certi e comunque in tempo utile perché essa sia completata prima delle Olimpiadi invernali del 2006.
La Camera,
La Camera,
a non operare tagli negli organici degli insegnanti di sostegno proprio per favorire l'integrazione a scuola degli alunni portatori di handicap.
La Camera,
cento della Germania, del 55 per cento dell'Inghilterra, del 41 per cento della Francia;
La Camera,
ad avvalersi dei poteri di vigilanza previsti dal decreto legislativo n. 509 del 1994, al fine di assicurare, in analogia a quanto stabilito dall'articolo 2 del disegno di legge in esame, che le eventuali procedure di dismissione immobiliare poste in essere da parte degli enti previdenziali privatizzati si realizzino nel rispetto di regole di trasparenza, nonché dei diritti e delle legittime aspettative degli inquilini.
La Camera,
ad assumere opportuni provvedimenti affinché si provveda ad aggiornare l'importo di cui all'articolo 50, comma 2, e all'articolo 67, comma 6, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
La Camera,
ad adottare adeguate misure volte a sostenere il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, contemplando, ad esempio, la possibilità di riservare una quota non inferiore al 30 per cento del limite degli impegni assumibili in garanzia, di cui alle lettere a) e b), dell'articolo 17 della legge 24 maggio 1977, n. 227, alla copertura di singole operazioni di importo unitario non superiore a lire 1,5 miliardi, ovvero di assegnare maggiori risorse ai consorzi export, di cui alla legge n. 83 del 1989.
La Camera,
impegna il Governo:
ad intraprendere iniziative per la copertura dei danni subiti dal raccolto;
La Camera,
ad adottare tutte le misure idonee per garantire che l'agevolazione fiscale sopra indicata possa rapidamente essere estesa anche agli investimenti realizzati mediante acquisto di immobili anche diversi ed ulteriori da quelli già ricompresi nella disposizione di cui all'articolo 2, commi 8 e seguenti, della legge 13 maggio 1999, n. 133.
La Camera,
a ripristinare il fondo d'investimento per i piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti) per un'importo di 100-150 milioni annui a comune.
La Camera,
ad aumentare i trasferimenti alle province in proporzione ai maggiori oneri per la gestione delle strutture e del personale.
La Camera,
a stimolare ed aiutare tali attività secondo una più attenta pianificazione e coordinamento delle iniziative;
La Camera,
a dare disposizioni affinché le rappresentanze diplomatiche del nostro Paese presenti in Europa assumano tutte le iniziative utili nei rapporti con i Governi degli altri Paesi europei, al fine di sensibilizzarli sull'obiettivo di una Costituzione europea su base federale.
La Camera,
ad inserire, nell'ambito del potenziamento delle ferrovie, nei programmi delle Fs spa, gli studi di fattibilità ed i finanziamenti, in accordo con la regione Marche, per il ripristino del tratto ferroviario Pesaro-Urbino.
ad avviare già dal mese di gennaio 2000 corsi, tanto più per il fatto che le disposizioni previste dal comma 2 dell'articolo 4 della legge n. 42 del 1999 non comportano oneri maggiori a carico del bilancio dello Stato.
La Camera,
a convocare le organizzazioni sindacali e i rappresentanti degli enti in tempi rapidi, al fine di individuare soluzioni idonee affinché, attraverso la contrattazione integrativa a livello di enti con le organizzazioni sindacali e nell'ambito della autonomia gestionale degli enti stessi, si ottemperi con carattere di urgenza alle disposizioni della circolare del Ministro del lavoro anche nel rispetto dei contenuti dell'ordine del giorno 9/3489/14, accolto dal Governo nella seduta del 6 maggio 1997, e quindi vengano garantiti i livelli occupazionali per i lavoratori in oggetto.
La Camera,
ad assumere le iniziative necessarie per ridurre progressivamente ed azzerare i contributi per il finanziamento dell'assegno per il nucleo familiare di cui al decreto-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 maggio 1988, n. 153, in un periodo di due anni;
La Camera,
a predisporre, nel quadriennio 2000-2004, un piano straordinario di infrastrutture nelle aree di cui agli obiettivi 1 e 2 del regolamento (CEE) n. 2052/88 del Consiglio, del 24 giugno 1988, e successive modificazioni, o con quelle per le quali la Commissione delle Comunità europee ha riconosciuto la necessità di intervento con decisione n. 836 dell'11 aprile 1997, confermata con decisione n. SG D/4949 del 30 giugno 1997, al fine di favorire lo sviluppo e l'occupazione del Mezzogiorno, nonché la dotazione infrastrutturale di base finalizzata a favorire gli insediamenti produttivi, ad attenersi, nell'elaborazione dei relativi provvedimenti alle seguenti linee e criteri direttivi:
La Camera,
fine a 1.800.000 lire sul reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale, indistintamente per tutte le classi di reddito;
ad assumere sollecitamente idonee iniziative volte a riconoscere ai titolari di contratti di locazione di qualunque tipologia purché regolarmente registrati di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, una deduzione fiscale equiparabile a quella dei proprietari e non legata a classi di reddito;
La Camera,
a cambiare radicalmente politica attraverso: la restituzione ai contribuenti dell'eccesso del prelievo fiscale sui cittadini e sulle imprese; l'accelerazione drastica del programma di privatizzazione di imprese e beni pubblici; l'aumento degli investimenti necessari per migliorare le infrastrutture del Paese; il contenimento delle spese correnti entro il tasso d'inflazione programmato.
La Camera,
a presentare sollecitamente provvedimenti volti a ridurre o ad esentare dal pagamento
dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) per la fornitura di energia elettrica gli enti pubblici, gli istituti legalmente riconosciuti, nonché gli enti, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (IPAB) e le istituzioni ecclesiastiche proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo, di beni culturali esposti o meno alla vista, ma in ogni caso di pubblico godimento.
La Camera,
ad assumere quanto prima iniziative volte a:
La Camera,
ad adottare quanto prima misure tendenti a calmierare l'incremento dei canoni di locazione commerciale mediante la riforma della legge 27 luglio 1978, n. 392, salvaguardando d'altro canto la redditività degli immobili ad uso commerciale.
La Camera,
a reperire in tempi brevi le risorse necessarie per la piena operatività delle strutture preposte.
La Camera,
ad adottare quanto prima iniziative affinché gli oneri previdenziali già regolarmente versati dagli editori all'ENPALS siano riversati da tale ente direttamente all'INPGI nei casi di retrodatazione d'ufficio dell'inizio del praticantato professionale dei giornalisti professionisti.
La Camera,
ad autorizzare la realizzazione della tratta autostradale direttissima Milano-Brescia in regime di concessione per la progettazione, costruzione e gestione, con risorse totalmente a carico del concessionario o del promotore ai sensi della legge 11 febbraio 1994, n. 109, come modificata dalla legge 18 novembre 1998, n. 415.
La Camera,
a predisporre le iniziative necessarie per concedere, anche in via sperimentale, alle imprese di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, la facoltà di assumere lavoratori, limitatamente alla durata necessaria allo svolgimento di una o più commesse e di terminare il rapporto di lavoro all'esaurimento delle commesse e degli ordinativi;
La Camera,
ad adottare provvedimenti idonei per attribuire all'Ente nazionale aviazione civile (ENAC) la competenza a definire le procedure relative alle visite mediche di idoneità psicofisica per il conseguimento ed il mantenimento in esercizio di licenze ed attestati aeronautici, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a) e dall'articolo 2, lettera f), del decreto legislativo 25 luglio 1997, n. 250.
La Camera,
per l'attività svolta a favore delle popolazioni colpite da parte dello Stato;
ad adottare con sollecitudine i provvedimenti che definiscono le provvidenze predisposte a favore delle popolazioni piemontesi alluvionate nel novembre 1994;
La Camera,
ad individuare gli strumenti e le modalità per finanziare le attività di ricerca tecnica e scientifica di prevalente interesse pubblico e indirizzate all'ordinato sviluppo della società digitale.
La Camera,
ad adottare tutte le iniziative amministrative ed attuative per garantire che anche la suddetta maggiorazione del 20 per cento sia ricondotta in pieno agli stessi principi generali dettati in materia di sanzioni tributarie, rilevata la natura sanzionatoria della stessa.
La Camera,
affrontare in maniera risolutiva, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo, che finanziava il nodo del «passante» di Mestre, ricercando le soluzioni più vantaggiose e percorribili.
La Camera,
dell'industria, orientamenti sui quali il Governo si era già espresso favorevolmente, e che prevedono lo stanziamento di circa 200 miliardi in tre anni per misure di incentivazione all'ammodernamento degli impianti del settore, 30 miliardi per anno per la realizzazione di un sistema di quick-response, e 20 miliardi l'anno per il finanziamento di campagne di promozione e sensibilizzazione del made in Italy e dei marchi destinati a valorizzare le produzioni integralmente realizzate in Italia, oltre che per studi e analisi sull'andamento del comparto,
a tradurre in atto tali orientamenti, proprio sulla base delle garanzie già espresse in questo senso, erogando i predetti stanziamenti;
La Camera,
La Camera,
La Camera,
ad adottare le iniziative necessarie affinché il CIPE, in sede di ripartizione delle risorse per gli esercizi 2000-2002, di cui alla Tabella D (legge n. 208 del 1998) della legge finanziaria, riservi alla Società Sviluppo Italia S.p.a. non meno di 100 miliardi per ciascuno degli esercizi del bilancio pluriennale, per le attività di attrazione degli investimenti, con attenzione in via prioritaria alle aree territoriali ed alla accelerazione delle procedure amministrative, prevedendo che le risorse finanziarie affluiscano in un conto corrente infruttifero aperto presso la Cassa depositi e prestiti intestato alla S.p.a. Sviluppo Italia, che può periodicamente avanzare richieste di prelevamento di fondi dal suddetto fondo a favore di se stessa per le somme necessarie per il conseguimento delle finalità di cui sopra. Per l'attuazione di tale impegno, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica stipulerà una specifica convenzione con la società Sviluppo Italia, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 2, comma 5, del decreto legislativo 9 gennaio 1999, n. 1, con cui saranno regolati criteri e modalità di erogazione prevedendo meccanismi premiali per il raggiungimento degli obiettivi e di rendicontazione delle risorse. Il CIPE con propria delibera definirà i contenuti della convenzione.
La Camera,
suddetti protocolli, determinerebbero la dilazione della definizione degli stessi, con conseguente forte ritardo nell'avvio delle iniziative imprenditoriali previste,
a definire con le procedure previgenti i protocolli aggiuntivi di tutti i contratti d'area già deliberati e che abbiano titolo per la proposta dei protocolli aggiuntivi, in quanto non hanno raggiunto il limite dei trecento miliardi di investimento;
La Camera,
ad adottare, nell'ambito delle politiche sociali e fiscali in favore della famiglia e della casa, adeguate misure agevolative per l'acquisto di mobili per abitazione da parte di nuclei familiari di recente costituzione e con redditi medio-bassi, al fine anche di stimolare la crescita dell'economia italiana mediante il rilancio dell'industria del mobile e dell'arredamento e l'emersione del fatturato sommerso in tale settore.
La Camera,
a semplificare rapidamente gli adempimenti fiscali gravanti sulle imprese artigiane ed a ridurre il prelievo complessivo, in particolare diminuendo, almeno per un periodo definito, l'imposta regionale per le attività produttive a quelle imprese artigiane che effettuano nuove assunzioni soprattutto nelle aree del Paese economicamente svantaggiate.
La Camera,
programmazione economica a rinegoziare entro il 31 marzo 2000, in favore di tutti i soggetti interessati, i mutui con oneri a totale o parziale carico dello Stato le cui condizioni risultino disallineate rispetto a quelle medie praticate sul mercato per operazioni analoghe alla data di entrata in vigore della legge;
a confermare questa impostazione e ad emanare quanto prima il regolamento previsto dall'articolo 29, comma 3, della citata legge n. 133 del 1999.
La Camera,
ad applicare la riduzione, disposta con recente decreto ministeriale, del tasso di interesse sulle dilazioni delle imposte sulle
successioni e donazioni, anche alle dilazioni già in corso, ferma restando la irripetibilità delle somme già pagate.
La Camera,
a non adottare ulteriori aggravi sul processo già programmato di variazione delle aliquote IRAP per il settore bancario ed assicurativo, e a valutare, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, la possibilità di neutralizzare nei prossimi esercizi gli effetti della operata posticipazione temporale;
La Camera,
a provvedere ad una eliminazione di tale imposta a partire dalle successioni in linea retta.
La Camera,
ad abolire la tassa sulle successioni e donazioni.
La Camera,
agricola in qualità di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli a titolo principale, la terra è fattore di produzione e non mero immobile;
1) ad eliminare le tasse di successione e donazione per i terreni destinati ad imprenditoria agricola a titolo principale e coltivatori diretti;
La Camera,
ad avviare corsi di riqualificazione professionale per il personale sanitario di cui in premessa ed a chiarire la posizione di quelle scuole autorizzate che rilasciano titoli di professioni sanitarie non più utilizzabili in quanto non più presenti nell'ordinamento del Servizio sanitario nazionale.
La Camera,
a reperire nuovi finanziamenti e, se possibile, nuove forme d'intervento che consentano di completare l'opera di ricostruzione nelle regioni interessate dagli eventi sismici del 7 e 11 maggio 1984, opera per
la quale, se non si avranno ulteriori aggravamenti dovuti ai ritardi, occorrono all'incirca 500 miliardi.
La Camera,
a valutare l'opportunità, anche in sede interpretativa, di considerare ai fini della stessa franchigia il valore complessivo dell'asse ereditario diviso per il numero degli eredi in linea retta;
La Camera,
a definire con certezza inequivoca - entro novanta giorni dall'accoglimento del presente ordine del giorno - la posizione professionale dei funzionari direttivi e delle elevate figure professionali di qualifica non dirigenziale nell'amministrazione pubblica, istituendo nelle amministrazioni statali anche a ordinamento autonomo e negli enti pubblici non economici una distinta area predirigenziale, nonché disciplinando l'accesso di quel personale alla dirigenza;
del Presidente del Consiglio dei Ministri, ad avviarle entro un anno dal provvedimento istitutivo dell'area in questione, ad attribuire al personale immesso nell'area predirigenziale la qualifica di vicedirigente, a disciplinare gli istituti contrattuali ed a corrispondergli il trattamento economico attraverso il contratto di lavoro stabilito per l'area dirigenziale nell'ambito del quale vengono altresì disciplinati i relativi istituti contrattuali (consentendo inoltre al medesimo personale di mantenere il trattamento economico in atto, sino alla definizione del primo contratto dirigenziale);
La Camera,
a reperire le risorse necessarie per la realizzazione del centro di dinamica sperimentale di Osmannoro (Firenze).
La Camera,
a prevedere, nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 26 del disegno di legge finanziaria, di detrarre dall'importo dovuto da ciascuna farmacia i costi sostenuti dalla farmacia stessa per gli oneri finanziari connessi ai ritardi di pagamento delle competenze da parte delle ASL.
La Camera,
impegna il Governo
a non lasciare passare ulteriore tempo per conferire il giusto riconoscimento ai combattenti della 2o guerra mondiale;
a prevedere il finanziamento, valutato in lire 10 miliardi, nel bilancio orientativo 2000-2003.
La Camera,
che il settore è dotato di una propria disciplina giuridica contenuta nella legge 8 agosto 1985, n. 443, meglio nota come «Legge-quadro per l'artigianato», alla quale fa riscontro una ricchissima legislazione regionale mirata alla valorizzazione ed allo sviluppo delle attività artigiane a livello territoriale;
in modo da poter disporre di una rilevazione statistica dedicata ed utile per la definizione dei necessari indirizzi di politica settoriale riferita all'artigianato nel quadro degli indirizzi generali di politica economica per lo sviluppo delle attività produttive e l'occupazione.
La Camera,
ad effettuare una adeguata e tempestiva verifica degli effetti della suddetta norma sul mercato immobiliare e sul mercato finanziario, proponendo misure intese ad attenuare eventuali effetti negativi nel caso di società interamente privatizzate.
La Camera,
ad assumere tutte le iniziative idonee a favorire la rottamazione delle automobili non catalizzate prodotte prima del 1988 a fronte di acquisto di autovetture usate catalizzate.
La Camera,
ad assumere le iniziative idonee ad attenuare il carico fiscale sui trasferimenti di proprietà di autoveicoli già immatricolati, purché dotati di dispositivi antinquinanti, che siano effettuati in sostituzione di autoveicoli più vecchi.
La Camera,
di apportare modifiche parziali all'assetto normativo dell'IRAP, salvo quelle che possano contribuire a semplificare gli adempimenti dei contribuenti, con il superamento per quanto possibile del cosiddetto «terzo binario»,
ad adottare, qualora se ne verifichino le condizioni, entro il 2000, iniziative volte a riconsiderare le aliquote stabilite dall'articolo 6, comma 17, lettera b), del disegno di legge A.C. 6557, nella direzione originariamente prevista nel decreto legislativo n. 446 del 1997;
La Camera,
a favorire il compimento delle opere di progettazione relative alla predetta bretella autostradale.
La Camera,
ad assicurare le condizioni necessarie per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 21, commi 16 e 17, della legge n. 59 del 1997.
La Camera,
La Camera,
a verificare la possibilità della istituzione di un fondo di dotazione particolare per la provincia del Verbano-Cusio-Ossola in misura analoga a quanto disposto per le altre province in simili condizioni.
La Camera,
funzioni di competenza dello Stato, così come definite dal decreto legislativo n. 112 del 1998 e dal decreto legislativo n. 300 del 1999, trasferisce il 70 per cento del Corpo forestale dello Stato alle regioni, incidendo quindi sull'organizzazione e sulla capacità operativa di un corpo di polizia, che ha funzioni di polizia giudiziaria, di ordine pubblico e sicurezza pubblica, e a cui sono stati attribuiti i compiti di polizia ambientale, smantellandone l'organizzazione territoriale e annullandone la capacità di mobilitazione e di pronto intervento, esercitando quindi poteri normativi al di là dei limiti stabiliti dalla Costituzione e dalla legge, in considerazione del fatto che l'articolo 1, comma 3, lettera l) della legge n. 59 del 1977 esclude dal conferimento alle regioni le funzioni relative all'«ordine pubblico e sicurezza pubblica»;
a dare immediata attuazione a quanto previsto dagli articoli 35, 36, 55 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 a proposito del Corpo forestale dello Stato;
La Camera,
ad intraprendere tutte le necessarie iniziative affinché si stabiliscano nuove
norme sia a livello comunitario, sia a livello nazionale, per rendere efficace ed accessibile l'informazione che riguarda le tecniche di produzione ad indirizzo biologico, il contenuto delle etichette di certificazione, la chiarezza sul contenuto e sui cicli di produzione delle risorse alimentari;
La Camera,
ad adottare le iniziative necessarie affinché le donne ministri di culto appartenenti a confessione religiosa diversa dalla cattolica possano avere diritto a pensione di vecchiaia in età inferiore a 68 anni.
La Camera,
a finalizzare le economie risultanti per rinegoziare tutti i tipi di mutui accesi dagli enti locali il cui tasso d'interesse risulti superiore al tasso praticato dalla Cassa depositi e prestiti sui mutui a tasso fisso decennale al 31 dicembre 1992.
La Camera,
La Camera,
a prevedere, in accordo al piano nazionale Anas e all'iniziativa della regione Siciliana e della provincia di Palermo, interventi per il miglioramento della rete viaria di tutto il Corleonese.
La Camera,
La Camera,
La Camera,
La Camera,
ad intervenire urgentemente per prorogare fino al 31 dicembre 2000 gli effetti previsti dalle norme di cui all'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 313.
La Camera,
a mettere in atto ogni iniziativa sia per la pronta realizzazione del tratto Scorrano-Montesano già previsto nel piano triennale 1997/99 sia per il finanziamento e successiva realizzazione del tratto Montesano-Leuca.
La Camera,
a operare affinché nell'acquisto di detti materiali le associazioni di volontariato senza scopo di lucro possano avere congrue agevolazioni.
La Camera,
ad adottare misure urgenti atte a frenare lo spopolamento delle Comunità alpine ed a favorire lo sviluppo delle attività produttive locali.
La Camera,
a fare tutto quanto in suo potere per accelerare il processo di cambiamento della Costituzione, in modo da trasformare la Repubblica in una vera Repubblica federale.
La Camera,
ad adottare le iniziative necessarie, in sede di disegno di legge collegato alla finanziaria (AC 6561), ove sono già previste disposizioni correttive della legge n. 44 del 1999, affinché si provveda ad integrare lo stanziamento già previsto di 30 miliardi, per l'anno 2000, per l'alimentazione del Fondo di prevenzione, con ulteriori 20 miliardi da stornare dalle risorse disponibili, per il medesimo anno 2000, dal Fondo di solidarietà.
La Camera,
a confermare la destinazione degli stanziamenti trasferiti in tabella.
La Camera,
al parcheggio del Gianicolo, alternativo rispetto a quello in fase di realizzazione;
a sospendere l'esecutività della deliberazione del Consiglio dei ministri, disponendo altresì la sospensione dei lavori in corso anche alla luce di quanto positivamente oggi sperimentato sul campo;
La Camera,
2000, per l'accatastamento dei fabbricati rurali che non presentnao più i requisiti di ruralità, nel catasto urbano;
a prorogare, con necessaria norma legislativa, il termine per il pagamento degli oneri impositivi dell'IRPEF e dell'ICI, per gli anni successivi rispettivamente al 1993 e 1994, alla data del 31 dicembre 2000. Ciò invoglierebbe i soggetti interessati ad accatastare tali immobili in tempi relativamente brevi.
La Camera,
a risolvere quanto prima il problema dei lavoratori esclusi dalla proroga al fine di procedere alla erogazione del trattamento di mobilità almeno fino al febbraio 2000 .
La Camera,
attraverso le quali garantire ai cittadini iscritti all'AIRE di Campione d'Italia parità di trattamento fiscale a parità di condizione reddituale;
ad assumere, come la richiamata risoluzione della Commissione VI richiede, i provvedimenti interpretativi del disposto dell'articolo n. 132 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 necessari ed atti a garantire che ai cittadini di Campione d'Italia iscritti all'AIRE di quel comune e residenti nel limitrofo Canton Ticino venga riservato lo stesso trattamento fiscale riservato ai residenti in Campione d'Italia.
La Camera,
ad adottare con urgenza i provvedimenti invocati al fine di garantire ulteriori risorse per la gestione dei servizi nei consorzi ASI di Potenza, Avellino e Salerno.
La Camera,
ad intraprendere importanti iniziative al fine di estendere ai sordomuti il beneficio della riduzione al 4 per cento sull'acquisto delle automobili dotate di dispositivi particolari funzionali alla categoria;
La Camera,
perché sia completato lo studio e sia avviata la realizzazione dell'area franca, indispensabile per lo sviluppo industriale del territorio prossimo al porto, che ricomprende le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia il cui elevato tasso di disoccupazione costituisce un triste primato europeo;
La Camera,
a conservare la gestione di tutte le riserve naturali dello Stato che:
La Camera,
valutare l'opportunità di esonerare la associazione Croce Rossa Italiana e altri enti assistenziali con finalità istituzionali dal pagamento del canone e degli oneri accessori.
La Camera
ad emanare opportune direttive perché i prefetti nell'applicare la legislazione inerente all'affissione dei manifesti relativi all'attività politica dei partiti, limitino l'adozione delle multe a quei casi di particolare gravità e nocumento dell'interesse pubblico.
La Camera,
impegna il Governo;
1) perché siano adottate le soluzioni al fine di assicurare il mantenimento del lavoro anche ai dipendenti delle privatizzande strutture private. In particolare si segnala il caso dei lavoratori dell'ATI di Lanciano (provincia di Chieti) una struttura privata che impiega 100 dipendenti, di cui i due terzi sono stagionali.
La Camera,
ad assicurare, attraverso il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, idonee attività di impulso e di vigilanza affinché siano assicurate le modalità più favorevoli per l'accesso ai mutui da parte degli inquilini acquirenti;
a prevedere, infine, che l'acquirente ottenga - per quanto possibile - una sostanziale equivalenza di onerosità tra la singola rata del mutuo e l'importo dell'ultimo canone mensile di locazione preso a
riferimento prima della formalizzazione dell'acquisto.
La Camera,
constatate le notevoli difficoltà di collegamento di cui soffre la provincia più meridionale d'Italia,
alla realizzazione del raddoppio della S.S. Catania-Ragusa.
La Camera,
premesso che le strutture giudiziarie di Chieti sono insufficienti al fine di uno svolgimento efficace dei compiti della giustizia;
a indire una conferenza dei servizi con le istituzioni locali al fine di individuare le più opportune soluzioni al problema, sia in ordine alla ubicazione che al finanziamento delle opere.
La Camera,
ad obbligare tutti i soggetti che vendono al pubblico i mezzi tecnici, ivi incluse le carte telefoniche prepagate, di cui alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 74 del decreto del Presidente della Repubblica n. 663 del 1972, alla conservazione dei documenti equipollenti dai quali risultano i numeri seriali univoci delle carte oggetto della cessione stessa.
La Camera,
premesso che in provincia di Chieti la strada che collega Chieti con la «Fondo Valle Sangro» (5581) assume una importanza vitale per la economia di quella zona e che ciò nonostante risulta realizzata solo per un minimo tratto;
a porre in atto ogni iniziativa perché l'opera venga finanziata e ultimata in breve tempo.
La Camera,
penitenziaria è stato previsto nell'articolato un apposito aumento di organico delle assistenti sociali); con tale normativa, pertanto, si è ulteriormente accentuata la forbice tra i minorenni che entrano nel circuito penale e quelli che usufruiscono dell'intervento dei servizi;
a dare corso al concorso espletato mediante l'assunzione dei vincitori per un numero pari a quello stabilito di 277 assistenti sociali;
La Camera,
vista la grave situazione in cui versa socialmente la montagna pistoiese;
vista la recente decisione dell'Azienda SE.DI. di Campotizzoro, in comune di San Marcello Pistoiese, di mettere in mobilità tutti i 132 dipendenti, con drammatici contraccolpi per l'occupazione e l'indotto in tale area;
visto che la crisi della SE.DI., produttrice di materiale bellico, è diretta conseguenza della sottovalutazione qualitativa e quantitativa delle relative potenzialità da parte del Ministero della difesa, che ha già disatteso precedenti accordi coi sindacati e le istituzioni locali;
nell'attesa della prossima riunione a livello ministeriale sul futuro occupazionale della SE.DI.,
9/6557/1 Antonio Pepe, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
9/6557/2 Borghezio.
visto l'A.C. 6557 e, in particolare, lo stanziamento di cui alla Tabella C, pari a lire 75 miliardi per ciascuno degli anni 2000, 2001 e 2002 in favore di enti, istituzioni, fondazioni ed altri organismi di cui all'articolo 1, comma 43, della legge n. 549 del 1995, a valere sullo stato di previsione del Ministero del commercio con l'estero;
considerato che a norma del citato articolo 1, comma 43, il Ministro provvede con proprio decreto a ripartire lo stanziamento autorizzato dalla legge finanziaria,
9/6557/3 Paolo Colombo, Stefani, Chiappori, Galli, Fongaro.
considerati i risultati e le indicazioni della Conferenza nazionale sull'amianto tenutasi a Roma nei giorni 1-3 marzo 1999 e organizzata dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministro della sanità,
ad accelerare la ridefinizione di norme per risolvere le questioni previdenziali dei lavoratori ex esposti all'amianto;
a predisporre i finanziamenti necessari per l'attuazione della sorveglianza sanitaria a carico del Servizio sanitario nazionale;
a prevedere appositi finanziamenti per la definizione e attuazione di piani regionali per la mappatura, dismissione e bonifica dei siti ove vi è presenza o inquinamento da amianto;
a estendere gli sgravi fiscali previsti per l'edilizia agli interventi di bonifica delle costruzioni con presenza di amianto.
9/6557/4 Guerra, Bartolich, Buffo, Capitelli, Rebecchi, Fumagalli, Pezzoni, Raffaldini, Salvati, Stelluti, Targetti, Trabattoni, Lumia.
premesso che:
la legge 8 agosto 1995, n. 335, che ha riformato il sistema delle pensioni, ha introdotto il calcolo dell'età anagrafica e degli anni dei contributi versati ai fini del godimento della pensione di anzianità;
tale legge è stata emanata in un contesto di revisione anche degli ammortizzatori sociali, i quali hanno progressivamente ridotto la capacità di copertura per le fasce di lavoratori espulsi dalle attività produttive;
per le peculiarità e le profonde differenziazioni esistenti nel mondo del lavoro, la legge non poteva prevedere che per i lavoratori espulsi dalla produzione - nella fattispecie i lavoratori «precoci» -
i processi di ristrutturazione aziendale in atto da parte di alcuni grandi gruppi industriali, con la conseguente espulsione di manodopera, determinano una situazione paradossale per cui allo slittamento in avanti dei termini per il godimento della pensione di anzianità si aggiunge, per i lavoratori precoci eventualmente licenziati, data la giovane età ed il consistente numero di anni di contributi versati, l'impossibilità di godimento della pensione attraverso gli attuali ammortizzatori sociali,
9/6557/5 Cananzi.
esaminato il disegno di legge n. 6557;
rilevato che esso contiene, all'articolo 33, disposizioni dirette a consentire la cartolarizzazione dei crediti dell'INAIL, in modo da assicurarne un più rapido recupero;
considerato che la legge n. 448 del 1998, all'articolo 13, aveva introdotto disposizioni volte a permettere la cartolarizzazione di crediti dell'INPS;
tenuto conto che l'avvio delle operazioni connesse alla cartolarizzazione dei suddetti crediti dell'INPS ha incontrato notevoli difficoltà ed evidenziato alcune carenze della normativa di cui alla citata legge n. 448;
preso atto del fatto che, allo scopo di velocizzare la realizzazione delle operazioni di collocamento dei crediti INPS, il Governo ha adottato il decreto-legge n. 308 del 1999, convertito dalla legge n. 402 del 1999, che, modificando parzialmente la normativa preesistente, tra le altre cose ha provveduto a definire il concetto di «crediti futuri», apportando altresì alcuni correttivi alla disciplina fiscale delle operazioni, in particolare per quanto concerne il trattamento degli interessi corrisposti in relazione alle operazioni di finanziamento effettuate per il finanziamento delle operazioni di acquisto dei crediti ceduti;
rilevato che a seguito della conversione del citato decreto-legge, finalmente le operazioni di collocamento dei crediti sono state realizzate, con conseguente acquisizione di consistenti risorse;
tenuto conto che, più in generale, la cartolarizzazione di crediti può costituire un elemento di rilevantissima importanza non soltanto ai fini di una più rapida ed efficace riscossione degli stessi, ma anche per il rafforzamento dei mercati finanziari, i quali disporrebbero di una massa più consistente di titoli da trattare;
rilevato che a tal fine appare opportuno integrare il testo della legge n. 130 del 1999 (la cui applicazione è prevista, con riferimento ai crediti INAIL, al citato articolo 33 del disegno di legge n. 6557-A), che contiene la normativa di carattere generale in materia di cartolarizzazione,
a) che ai fini della stessa legge, per crediti futuri debbono intendersi i crediti che matureranno in base a contratti non ancora stipulati alla data della cessione;
b) che i crediti oggetto della cessione possono essere sostituiti, su base rotativa, nel quadro della stessa operazione di cartolarizzazione, da altri crediti aventi caratteristiche analoghe, ai fini della loro individuazione in blocco;
c) che la Banca d'Italia possa emanare istruzioni per la individuazione in blocco dei crediti che possono formare oggetto di cessione;
d) che alla società cessionaria e a quella emittente i titoli si applichino le disposizioni di cui all'articolo 106, commi 2, 3, lettere b) e c), e 4, lettera b), del testo unico bancario;
e) che gli interessi e gli altri proventi corrisposti in relazione ai finanziamenti effettuati da soggetti residenti negli Stati di cui all'articolo 26-bis, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e raccolti dalla società cessionaria per finanziare l'operazione di acquisto dei crediti, non sono soggetti alle imposte sui redditi;
f) che alla carta commerciale emessa dalle società aventi per oggetto esclusivo l'acquisto e la vendita di titoli emessi da società per la cartolarizzazione dei crediti si applica, ai fini delle imposte sui redditi, il regime previsto all'articolo 5 della medesima legge.
9/6557/6 Targetti.
premesso che:
nel corso degli ultimi mesi si sono registrati ripetuti incrementi del costo dei prodotti petroliferi agevolati per uso agricolo (in particolar modo il gasolio), oscillanti nel complesso tra il 20 ed il 40 per cento rispetto al prezzo medio dei primi sei mesi dell'anno, con in alcuni casi picchi del 60 per cento;
che questa situazione, non prevista e non preventivata in termini di budget economico dei bilanci dalle imprese, sta provocando aumenti non comprimibili dei costi di produzione in tutti i settori del comparto, che raggiungono anche il 20-30 per cento nelle coltivazioni floricole ed orticole protette;
che questo surplus di spesa difficilmente potrà essere riversato sui prezzi di vendita soprattutto per quelle produzioni, floricole in primis, che stanno subendo una violenta pressione concorrenziale extra-comunitaria determinata da condizioni operative (ambientali, fiscali, sociali, previdenziali) messe al bando ormai da tempo nell'Unione europea, nonché da accordi bilaterali alquanto sfavorevoli per le aziende agricole italiane;
che il decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, concernente: «Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole, a norma dell'articolo 55, commi 14 e 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449» risulta finanziato nella misura di cento miliardi nella tabella F, allegata al disegno di legge finanziaria per l'anno 2000,
9/6557/7 Crucianelli, Di Stasi, Tattarini, Caruano, Corvino, Malagnino, Abaterusso, Oliverio, Rava, Rossiello, Rubino, Sedioli, Trabattoni, Carli, Lumia.
ritenuto che, con l'articolo 8 del disegno di legge finanziaria, A.C. 6557-A, è stata stabilita l'esenzione dall'imposta di bollo, la soppressione dei diritti di cancelleria e delle tasse di iscrizione a ruolo e la riduzione delle imposte per gli atti giudiziari;
ritenuto, altresì, che, in sostituzione dei titoli di entrata come sopra indicati, è stato istituito un contributo unificato;
ritenuto ancora che per detto contributo unificato è stato, al comma 6 dell'articolo 8, prevista la eventuale revisione annuale con decreto del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro della giustizia di concerto con il Ministro delle finanze e il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
ritenuto, infine, l'opportunità che sugli elementi di fatto in forza dei quali detta revisione annuale potrà essere effettuata, appare opportuno assumere in via preventiva il parere consultivo del Consiglio nazionale forense in conformità dei fini istituzionali di detto Consiglio e delle prassi sempre seguite,
9/6557/8 Parrelli.
ad attivare ogni iniziativa perché sia prevista la possibilità, per gli strumenti della programmazione negoziata che abbiano già speso il 50 per cento delle risorse assegnate della prima annualità, di proporre accordi di delocalizzazione produttiva superando i limiti di finanziamento fissati per patti territoriali e contratti d'area. Infatti, utilizzando strumenti che sono già operativi è di tutta evidenza l'impatto immediatamente positivo che questo avrebbe sull'economia e l'occupazione.
9/6557/9 Casilli, Sales, Di Fonzo, Boccia, Mario Pepe, Barbieri, Testa, Lumia.
premesso che:
il Governo nella innovativa impostazione del Documento di programmazione economico-finanziaria 2000-2003 ha individuato «lo sviluppo e l'occupazione del Mezzogiorno», non come «uno» dei problemi, ma come «il problema nazionale» da affrontare e risolvere, mutuando la metodologia operativa seguita per l'ingresso nella Moneta unica europea;
per tale motivo esso viene indicato come oggetto di una vera e propria «Missione politica» da attivare con il concorso di tutte le istituzioni, delle parti sociali e da sviluppare fino al raggiungimento del risultato;
il Parlamento, in sede di approvazione della risoluzione relativa al DPEF stesso, esprimendo la piena condivisione di una tale impostazione, tra l'altro, ha impegnato il Governo a garantire pieno e puntuale rifornimento finanziario agli strumenti finalizzati alla promozione dello sviluppo e della occupazione (compresi quelli della «programmazione negoziata»);
visto che:
il CIPE ha fissato per il 10 ottobre la scadenza relativa al 2o bando '99 per la presentazione dei patti territoriali ponendo a disposizione degli stessi 856 miliardi di lire;
a tale scadenza sono stati definiti e presentati, nel pieno rispetto delle nuove procedure, 32 (trentadue) patti territoriali che esprimono un fabbisogno finanziario complessivo pubblico di circa 2.000 miliardi di lire che consentirebbero non meno di 3.500 miliardi di lire di investi menti ed oltre 15.000 nuovi posti di lavoro;
considerato che:
le attuali procedure comportano la istruttoria, da parte degli istituti bancari abilitati e convenzionati, dei singoli progetti degli investimenti imprenditoriali e infrastrutturali (progetti esecutivi) e la valutazione
di conseguenza, si tratta di iniziative concrete - valutate ed approvate - e quindi immediatamente attivabili;
considerato, altresì, che:
i patti territoriali, per giungere alla fase della esecutività dei progetti, hanno alle spalle mesi e mesi di lavoro, di coinvolgimento attivo di decine e decine di soggetti pubblici e privati, i quali con non poche difficoltà sono riusciti a progettare dal basso lo sviluppo di un comprensorio o di una intera provincia;
gli stessi hanno goduto del finanziamento statale per l'assistenza tecnica e per l'istruttoria bancaria;
i promotori di dette complesse iniziative di sviluppo locale non possono, alla fine della procedura definita dal Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, mettere nel conto un mancato finanziamento per la semplice insufficiente disponibilità di risorse statali, senza che una tale incomprensibile evenienza non produca una grave mortificazione delle energie più attive dei territori interessati, anche perché per i patti esclusi, la ripresentazione ad un prossimo bando comporterebbe addirittura la necessità di rivedere i progetti imprenditoriali alla luce dei nuovi regimi di aiuto ed, eventualmente, anche dei territori ammissibili, che scatteranno il 1o gennaio 2000,
in via subordinata, ad approvare tutti i patti positivamente istruiti e valutati dalle banche abilitate e convenzionate, impegnando - entro il 1999 - le risorse già disponibili e - entro febbraio 2000 - quelle ulteriormente necessarie con i fondi «aree depresse» previsti dalla legge finanziaria 2000, senza ulteriore bando e conservando il regime di aiuti vigente alla data di presentazione dei patti (ottobre 1999).
9/6557/10 Di Fonzo, Cherchi, Sales, Casilli, Boccia, Guerra, Susini, Niedda, Mario Pepe, Di Stasi, De Simone, Rabbito, Testa, Pennacchi, Lumia.
premesso che:
il Governo nella innovativa impostazione del DPEF 2000/2003 ha individuato «lo sviluppo e l'occupazione del Mezzogiorno» come «il problema nazionale» da affrontare e risolvere, mutuando la metodologia operativa seguita per l'ingresso nella Moneta unica europea;
lo sviluppo del Mezzogiorno viene indicato come oggetto di una vera e propria «missione politica» da attivare con il concorso di tutte le istituzioni e da sviluppare fino al raggiungimento del risultato;
il Parlamento, in sede di approvazione della risoluzione relativa al DPEF, ha impegnato il Governo a garantire pieno e puntuale rifornimento finanziario agli strumenti finalizzati alla promozione dello sviluppo e dell'occupazione (compresi quelli della «programmazione negoziata»);
l'articolo 2, commi 203 e seguenti, della legge 28 dicembre 1996, n. 662, prevede l'attivazione di specifici strumenti di programmazione negoziata;
l'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, prevede che il CIPE determini limiti, criteri e modalità di applicazione anche nelle imprese agricole, della pesca marittima e in acque salmastre e dell'acquacoltura, degli interventi regolati dal citato articolo 2 comma 203, lettera d), «patti territoriali», e) «contratti di programma», f) «contratti d'area»;
la deliberazione 11 novembre 1998 disciplina i patti territoriali ed i contratti di programma relativi all'intera filiera agroalimentare;
ad oggi risulta essere stato presentato presso il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica un numero importante di contratti di programma relativi alla filiera agroalimentare, per i quali è richiesto anche il parere del Ministero per le politiche agricole e forestali;
caratteristica peculiare dei contratti di programma relativi alla filiera agroalimentare è la loro snellezza procedurale che consente una immediata attivabilità delle iniziative le quali, essendo frutto di precise scelte imprenditoriali, si evidenziano per la loro concretezza e la loro immediata cantierabilità;
la filiera agroalimentare è l'ultima ad essere stata attivata attraverso lo strumento della programmazione negoziata;
la snellezza e la concretezza sopra evidenziate, consentendo una rapida realizzazione delle iniziative, agevolano un più veloce sviluppo economico delle aree svantaggiate con benefici immediati per l'impresa, per l'economia nazionale e per l'occupazione che, nel settore agricolo, avrà costi molto contenuti per ogni nuova unità lavorativa;
le attuali procedure comportano l'istruttoria, da parte degli organi preposti, degli investimenti imprenditoriali compresi nei progetti e la valutazione di coerenza con le norme di legge di ogni singola iniziativa;
i contratti di programma per il settore agricolo, per giungere alla fase della esecutività dei progetti, hanno alle spalle mesi di lavoro e di coinvolgimento attivo di numerosi soggetti pubblici e privati, i quali con non poche difficoltà sono riusciti a progettare dal basso lo sviluppo di un comprensorio o di larga parte di una regione;
i promotori di dette complesse iniziative di sviluppo locale non possono, alle fine delle procedure definite dal Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, mettere nel conto un mancato finanziamento per la semplice insufficiente disponibilità di risorse statali, né accettare che colpevoli ritardi conducano ad una drastica riduzione della misura dei contributi che, fra l'altro, metterebbe a rischio la stessa realizzazione dei progetti, senza che tali incomprensibili evenienze producano una grave mortificazione delle energie più attive dei territori interessati;
occorre dare priorità assoluta ai contratti di programma del settore agroalimentare i cui progetti sono in fase avanzata di elaborazione e di cui è dimostrabile la cantierabilità,
ad incrementare la dotazione finanziaria per coprire i fabbisogni che emergono da contratti di programma del settore agricolo, ricorrendo alla utilizzazione di altre risorse previste nel fondo per le aree depresse;
ad affidare ad organi competenti, quali Sviluppo Italia, le istruttorie dei progetti di modo che i contratti di programma del settore agricolo, presentati entro il 31 dicembre 1999 e positivamente istruiti e valutati, possano essere decretati o, comunque, valutati in tempo utile per poter usufruire del regime di aiuti vigente alla data di presentazione del contratto.
9/6557/11 Di Stasi, Paolo Rubino, Stanisci, Sedioli, Ricci, Giacco, Gatto, Rizza, Maggi, Corvino, Malagnino, Olivo, Di Fonzo, Caruano, Tattarini, Rossiello, Occhionero, Lumia.
premesso che:
con l'articolo 5, comma 5, della legge 8 ottobre 1997, n. 344, con l'articolo 6 della legge 16 luglio 1988, n. 239, e con
dal mese di maggio 1999 il Ministero dell'ambiente ha attivato la struttura nazionale di prevenzione e lotta agli inquinamenti del mare mediante convenzione con una flotta specializzata;
le attività in questione hanno apportato importanti benefici alle condizioni ambientali delle nostre acque marine, con rilevanti riflessi positivi sulle economie turistiche delle comunità costiere, sia mediante la raccolta di idrocarburi riversati in mare e sia soprattutto attraverso la raccolta di notevoli quantitativi di rifiuti e residui solidi galleggianti;
la dislocazione e la operatività della flotta in questione non copre l'intero perimetro costiero nazionale, comportando in taluni casi vere e proprie lacune negli interventi (Jonio), mentre in altri casi la copertura è insufficiente (Adriatico);
in particolare il mare Jonio è particolarmente sguarnito, con lunghissimi tratti di costa pregiata sul piano ambientale e turistico non coperti dalle attività condotte dalla flotta specializzata del Ministero dell'ambiente,
a potenziare l'importante servizio nazionale di prevenzione e lotta agli inquinamenti del mare per coprire adeguatamente l'intero perimetro costiero nazionale, garantendo innanzitutto la copertura della fascia costiera jonica con un'adeguata presenza di unità navali specialmente attrezzate e il potenziamento di detta struttura lungo la fascia adriatica.
9/6557/12 Bova, Turroni, Oliverio, Olivo, Gaetani.
premesso che:
l'articolo 51 del disegno di legge finanziaria 2000 reca finanziamenti per il progetto ADRIAMED;
tale progetto, gestito dal centro FAO di Termoli, riguarda la tutela dell'ecosistema marino ed il coordinamento della gestione della pesca nel mare Adriatico;
il Ministro delle politiche agricole e forestali è chiamato ad elaborare, in attuazione del comma 2 del citato articolo 51, un progetto relativo alla tutela dell'ecosistema marino ed al coordinamento della gestione della pesca nel mare Mediterraneo, con particolare riferimento al canale di Sicilia,
9/6557/13 Gerardini, Biricotti, Tattarini, Di Fonzo, Paolo Rubino, Di Stasi, Carli, Lumia.
premesso che:
con i regi decreti-legge 22 giugno 1933, n. 930, e 27 novembre 1933, n. 1890, venivano istituite la cassa ufficiali e la cassa sottufficiali con il compito di restituire le somme versate negli anni di servizio dal personale militare al termine del servizio;
per gli ufficiali non esiste alcuna specifica in merito alla modalità di cessazione del servizio (congedo per raggiunti limiti oppure congedo per dimissioni), mentre per i sottufficiali, agli articoli 1 e 7 del regio decreto-legge n. 930 e all'articolo n. 24 del regio decreto-legge n. 1890, era previsto che il premio non poteva essere elargito in caso di congedo per dimissioni;
tali articoli, per i sottufficiali, non sono mai stati applicati in 65 anni, e circa 4 anni fa, la cassa ufficiali fu chiusa ed inglobata nella cassa sottufficiali;
improvvisamente, da circa sei mesi il Fondo previdenza sottufficiali presso il Ministero della difesa non procede alla liquidazione dei premi previsti, solo per quel che riguarda i sottufficiali, giustificando il diniego con l'applicazione degli articoli sopracitati;
i sopracitati articoli non sono mai stati applicati e continuano a non essere presi in considerazione per il congedo degli ufficiali; uso e consuetudine sono regolarizzati dalla giurisprudenza attuale che distingue le dimissioni dal collocamento in pensione,
a modificare i suddetti decreti al fine di evitare, in futuro, il ripetersi di interpretazioni restrittive e punitive per il personale militare.
9/6557/14 Giannattasio.
9/6557/15 Gissi, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
premesso che:
nell'ambito della legittima regolamentazione del gioco é ormai diffusa l'aspirazione dei cittadini ad un ampliamento del numero delle case da gioco, con una adeguata localizzazione in ciascun ambito regionale;
in particolare, non sembra altrimenti possibile il confronto tra la realtà italiana, che vede in attività solamente quattro case da gioco, la realtà europea, in cui operano ben 650 case da gioco, e addirittura la realtà telematica di Internet, che già offre centinaia di casinò on line;
a titolo esemplificativo, nella regione Trentino-Alto Adige, particolarmente esposta, sotto questo aspetto, alla concorrenza dei paesi di lingua tedesca, la città di Merano avrebbe tutte le caratteristiche per accogliere una nuova casa da gioco,
2) per il Trentino-Alto Adige, a considerare la disponibilità della città di Merano quale sito ottimale per questa finalità.
9/6557/16 Frattini.
9/6557/17 Ozza, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
premesso che:
ai sensi e nei termini di cui all'articolo 63 della legge n. 142 del 1990, i comuni di Avezzano, Barletta, Castrovillari, Fermo, Sulmona e Melfi hanno deliberato favorevolmente sulla proposta di istituzione di altrettante nuove province nel loro territorio;
per tali iniziative sono stati altresì dati i pareri favorevoli delle regioni interessate;
sono stati inseriti a questo scopo appositi accantonamenti nel disegno di legge finanziaria in esame e più precisamente nella Tabella A, alla voce relativa al Ministero dell'interno,
9/6557/18 Aracu, Burani Procaccini, Pagliuca.
visto e considerato che alcuni comuni ed aree territoriali hanno da tempo concluso tutto l'iter procedurale previsto dalla legge per costituirsi in provincia;
rilevato che risulta conseguenzialmente doveroso l'atto finale ricognitivo e costitutivo in merito da parte del Consiglio dei ministri,
9/6557/19 Messa, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
visto che a Prato, nel corso del «Primo Forum Internazionale della piccola e media industria», il Ministro per il commercio con l'estero aveva promesso uno sgravio fiscale per le aggregazioni delle imprese affinchè fosse ridotta l'applicazione del 27 per cento sul capital gain, oltre a contributi per 200 miliardi in 3 anni per modernizzare e sostituire i macchinari del tessile, 30 miliardi per velocizzare le risposte alle domande del mercato, 20 miliardi per finanziare ad hoc tramite tale settore il «Made in Italy»;
visto che solo parzialmente tali interventi hanno trovato accoglimento in documenti di bilancio,
9/6557/20 Paolone, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
considerato che:
nell'ambito dell'intesa istituzionale di programma con la regione Lombardia sono previste risorse destinate ai collegamenti ferroviari e ad affrontare l'annoso problema e la grave situazione del sistema viabilistico autostradale lombardo, al fine di adeguare e migliorare la dotazione infrastrutturale ad un livello compatibile con le esigenze di un'area motore dello sviluppo del nostro Paese, con interventi sostenibili dal punto di vista ambientale, ben
9/6557/21 Rebecchi, Bartolich, Buffo, Capitelli, Fumagalli, Guerra, Pezzoni, Raffaldini, Salvati, Stelluti, Targetti, Trabattoni.
esaminato l'articolo 41 del disegno di legge n. 6557-A, recante disposizioni in materia di autotrasporto;
tenuto conto che da anni il settore dell'autotrasporto attende una riforma seria, che consenta alle imprese italiane di competere paritariamente con i concorrenti esteri;
considerato che, a seguito della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea, la legge n. 454 del 1997, contenente prevalentemente misure di sostegno di natura fiscale, non ha trovato mai una concreta attuazione;
considerato altresì che è fermo in Parlamento il disegno di legge A.C. 5527, il quale contiene le modifiche necessarie per ovviare alle osservazioni rilevate in sede comunitaria;
preso atto che il continuo aumento del prezzo del petrolio incide pesantemente sull'attività di autotrasporto,
9/6557/22 Bosco, Chincarini, Giancarlo Giorgetti.
viste le difficoltà infrastrutturali della Toscana, necessitanti di organici adeguati interventi di modernizzazione;
viste le risorse giudicate disponibili nei settori dei trasporti valutandole anche rispetto agli impegni pluriennali,
1) a considerare prioritario il raddoppio e potenziamento del tratto ferroviario Pistoia-Lucca-Viareggio;
2) a invitare il dipartimento ANAS di Firenze a velocizzare gli adempimenti di concretizzazione di adeguamento sui tratti della S.S. 429 da Poggibonsi a Empoli;
3) a considerare prioritaria l'opera di collegamento già individuata della Valdelsa, della Valdinievole, dell'area pratese alla SGC Firenze-Porto di Livorno;
4) a valutare l'opportunità di definitivi studi di fattibilità per l'autostrada appenninica Lucca-Modena;
5) a finanziare più compiutamente la realizzazione della variante di valico sull'A1 Firenze-Bologna onde anticiparne la fine dei lavori prima del 2016, data prevista al riguardo;
6) a completare il tracciato autostradale europeo Londra-Palermo, nel tratto Livorno-Civitavecchia onde dotare anche la provincia di Grosseto di un necessario asse autostradale.
9/6557/23 Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
sottolineata la crescente importanza che l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico può avere per la qualità della vita nelle aree urbane ed extraurbane;
che da più parti si chiedono interventi per ridurre il traffico veicolare privato nei centri storici e l'utilizzo dei servizi ferroviari rispetto ai trasporti privati su gomma, soprattutto per i lavoratori pendolari che quotidianamente si debbono recare al lavoro in centri più o meno distanti dalla propria residenza;
tenuto conto dell'incidenza delle tariffe degli abbonamenti per i trasporti sul reddito dei cittadini, soprattutto per i lavoratori pendolari extraurbani;
ritenuto che la manovra fiscale può spingere ad un più largo utilizzo dei mezzi pubblici se si considerasse detraibile la spesa per questo tipo di trasporto, anche per i lavoratori dipendenti, come già è ammessa la parziale deducibilità per i lavoratori autonomi;
sottolineato che il minor gettito all'erario per l'aumento delle detrazioni sarebbe compensato da un maggior numero di utenti che farebbero ricorso ai mezzi pubblici e quindi da un miglioramento dei conti di queste imprese, con una riduzione dei trasferimenti alle società di trasporto, oltre ai vantaggi sul traffico ed alla qualità dell'aria;
9/6557/24 Zacchera, Migliori.
considerato che:
la drammatica situazione della viabilità tra Brescia, Bergamo e Milano è causa quotidiana di gravissimi incidenti, costi ambientali ed economici dovuti alla inadeguatezza delle attuali infrastrutture;
la realizzazione del raccordo autostradale diretto Brescia-Milano rappresenta una delle principali soluzioni a questa situazione insostenibile;
le province di Milano, Brescia, Bergamo e Cremona condividono questa soluzione, garantendone un inserimento territoriale equilibrato in stretto contatto con gli enti locali;
il progetto economico e finanziario, asseverato da Banca Intesa, assicura la possibilità di realizzare l'opera al più tardi entro il 2006 in totale autofinanziamento;
l'opera si inserisce nella direttrice europea plurimodale est-ovest indicata tra i progetti infrastrutturali prioritari al vertice dei Capi di Stato e di Governo di Essen del 1994;
l'opera, con i suoi circa 1500 miliardi di investimento, si configura come un importante fattore propulsivo per lo sviluppo e l'occupazione, senza oneri per lo Stato, e vuole rendere operative le nuove norme della legge n. 109 del 1994 e successive modificazioni sul Project Financing, e che, alla messa in atto dei meccanismi pubblici di gara previsti dalla legge, manca quindi soltanto un provvedimento che superi le anacronistiche norme che impediscono la concessione di strade a pedaggio,
9/6557/25 Bartolich, Rebecchi, Buffo, Capitelli, Marco Fumagalli, Guerra, Pezzoni, Raffaldini, Salvati, Stelluti, Targetti, Trabattoni.
La Camera,
premesso che:
vi è l'esigenza urgente di migliorare in misura sostanziale la scarsa funzionalità e la insufficiente sicurezza dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
visto che ogni anno in questo tratto autostradale si verificano numerosi incidenti stradali con la perdita di molte vite umane;
considerato che questa infrastruttura essenziale per una vasta area del Mezzogiorno entra puntualmente in crisi ogni estate, penalizzando il turismo nel Sud;
rilevato che gli interventi volti alla realizzazione della terza corsia nel tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria procedono con estrema lentezza e con eccessiva frammentarietà,
a reperire i fondi necessari alla progettazione e realizzazione dell'ammodernamento dell'autostrada citata anche utilizzando prioritariamente le quote di finanziamento U.E. destinate alle regioni Campania, Basilicata e Calabria ed effettuando il prelievo in ragione della lunghezza del tratto di autostrada che attraversa ciascuna regione.
9/6557/26 Matacena, Fino.
visto che recentemente il Governo ha approvato il Piano di bacino per l'Arno, che consiste in un insieme di significative opere pubbliche che la stessa autorità di bacino ritiene urgenti al fine di evitare il ripetersi possibile dei drammatici eventi alluvionali del 4 novembre 1966;
visto che non esistono previsioni di stanziamenti ad hoc per finanziare il piano di regimazione per il fiume Arno;
visto l'insufficiente finanziamento di complessivi 700 miliardi annui previsto per le opere nazionali di regimazione nel loro complesso,
9/6557/27 Alberto Giorgetti, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
ad individuare le risorse necessarie a finanziare il completamento di interventi urgenti di protezione civile, già previsti dalla legge, diretti a fronteggiare situazioni di pericolo incombente, tra cui il comune di Cardeto, le opere idriche a Crotone, le coste calabresi, la frana di Niscemi, la frana che interessa il centro abitato di Acri (CS).
9/6557/28 Gaetani, Bova, Oliverio, Olivo, Lento.
considerato che, nei mesi autunnali, la Toscana è risultata oggetto più volte di gravi eventi calamitosi che hanno sconvolto molti comuni delle province di Massa-Carrara, Lucca, Pistoia, Prato, Firenze e Livorno;
visto che molti di tali comuni sono stati riconosciuti nello «stato di calamità naturale» dichiarato del Consiglio dei Ministri;
visto che significativi comparti produttivi del tessile in comune di Montemurlo (PO), nel settore florovivaistico in comune di Pescia (PT), nei settori agricoli o turistico-ricettivi, accusano gravissimi danni, comunque tali da compromettere l'attività in futuro,
9/6557/29 Fino, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini, Proietti, Giorgetti, Paolone, Messa, Ozza, Gissi, Pepe.
premesso che:
la Sardegna è afflitta da problemi gravi di carattere economico, sociale ed occupazionale e che per tale ragione risente in modo del tutto particolare degli effetti negativi di catastrofi naturali, quali ad esempio le recenti alluvioni che hanno colpito la parte meridionale dell'isola ed in particolare alcune zone della provincia di Cagliari;
tali effetti negativi sono stati accentuati dalla insufficienza delle opere di sistemazione idrogeologica e di quelle relative allo smaltimento delle acque,
a fare in modo che nell'ordinanza del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile n. 3024 del 30 novembre 1999, relativamente all'articolo 5, comma 1 la franchigia di 5 milioni di lire sia ridotta a 2 milioni di lire.
9/6557/30 Massidda, Marras.
visti gli oltre 300 miliardi complessivamente assegnati al Fondo per la montagna;
visto che, in particolare, la montagna appenninica richiede particolari interventi di sostegno che, integrati rispetto a quelli regionali, offrano certezze di sviluppo ed
visto, soprattutto, la grave situazione in cui versa socialmente la montagna pistoiese,
9/6557/31 Martini, Matteoli, Migliori, Gnaga.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
visto che la legge n. 1089 del 1968, recante nuove norme sui territori depressi del centro-nord, non risulta finanziata nel prossimo triennio, nonostante le difficoltà socio-economiche di tale area;
visto che la legge speciale n. 67 del 1997, inerente opere pubbliche per i comuni, non concerne alcun «territorio depresso» del centro-nord;
viste le difficoltà che deriveranno presumibilmente anche per le suddette aree dalla nuova Agenda degli interventi comunitari,
9/6557/32 Migliori, Matteoli, Gnaga, Martini.
considerato che il recente omicidio di stampo mafioso avvenuto a Firenze ha testimoniato plasticamente la pericolosa diffusione della grande criminalità organizzata anche in Toscana;
visto che soprattutto in Versilia ed in Valdinievole necessita una capillare e diffusa presenza delle forze di polizia;
rilevato che in Toscana non ha trovato ancora applicazione l'articolo 11 della nuova legge inerente la immigrazione extracomunitaria,
9/6557/33 Proietti, Matteoli, Migliori, Gnaga, Martini.
considerata la fondamentale importanza dell'attività prestata dai messi di conciliazione non dipendenti comunali per assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione e dell'attività amministrativa in generale;
considerato che per gli stessi non è stata ancora adottata, da un punto di vista giuridico, una regolamentazione definitiva della loro attività necessaria ad un migliore e più proficuo esercizio delle loro mansioni e necessaria per assicurare un ottimale funzionamento degli uffici pubblici, garantito anche attraverso la loro opera;
considerato, altresì, che il numero dei messi di conciliazione non dipendenti comunali non è particolarmente elevato e risulta concentrato, tra l'altro, in maggior parte nelle regioni meridionali dove il tasso di disoccupazione appare particolarmente elevato;
ritenuto che è diventato urgente, avendo gli stessi acquisito una elevata professionalità
9/6557/34 Cascio, D'Ippolito, Matacena.
preso atto che il disegno di legge n. 6557 prevede finanziamenti per la prosecuzione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico di cui al decreto-legge 26 gennaio 1987, n. 8, convertito con modificazioni, dalla legge 27 marzo 1987, n. 120;
preso atto che numerosi comuni dell'altovicentino sono stati gravemente colpiti da eccezionali grandinate abbattutesi negli anni 1996, 1997, 1998 e 1999,
ad assumere le opportune iniziative per garantire uno stanziamento di lire 150 miliardi per la realizzazione di interventi urgenti.
9/6557/35 Apolloni.
rilevato che:
secondo i recenti dati ISTAT, la Calabria è stata ritenuta la regione con il più alto tasso di disoccupazione in Europa (oltre il 29 per cento), con particolare rilievo per il dato della disoccupazione giovanile che si attesta al 72 per cento;
tale situazione appare come una condizione di assoluta emergenza e drammaticità, cui solo un'azione straordinaria e concertata tra Stato e regione può dare positivi sbocchi, con attivazione di risorse aggiuntive tese a dare risposte alle emergenze più drammatiche;
esiste ormai il fondato presupposto di gravi rischi di ordine pubblico per le ripetute iniziative di protesta di gruppi di disoccupati che richiedono immediate risposte alla domanda di lavoro;
in tale quadro, appare di particolare urgenza e drammaticità la situazione dei giovani già impegnati in progetti di lavori di pubblica utilità (LPU) presso le amministrazioni pubbliche, ai sensi della legge n. 196 del 1997, che al termine di 12 mesi di impegno cesseranno il rapporto al 15 dicembre 1999, senza che gli enti locali siano riusciti ad attivare le società miste di gestione previste nei piani di impresa iniziali per difficoltà di risorse finanziaria, con la prospettiva del ritorno alla disoccupazione di circa 5.000 giovani;
sussistono gravi pericoli di ordine pubblico per le ripetute iniziative di protesta dei giovani LPU che reclamano una soluzione produttiva, e non assistenziale, alla prospettiva della disoccupazione incombente, e la cui esasperazione fa prevedere sbocchi incontrollati della vertenza;
valutato che:
già in precedenza con l'articolo 2 del decreto-legge 2 novembre 1999,n. 390, recante disposizioni per il finanziamento di lavori socialmente utili, è stato accantonato un contributo straordinario per il finanziamento di lavori ed opere pubbliche come sollievo alla disoccupazione per le aree napoletana e palermitana, per ulteriori risorse di 40 miliardi per il solo anno 1999, di cui all'articolo 3 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, con stanziamento sul fondo speciale dello stato di previsione del Ministero del tesoro, proprio in ragione della previsione di rischi di ordine pubblico;
la situazione calabrese, in ragione dei drammatici dati statistici esposti, appare ancor più pericolosa sul piano della
9/6557/36 (nuova formulazione) . Romano Carratelli, Brancati, Oliverio, Bergamo, Olivo, Aloi, Brunetti, Napoli, Lamacchia, Saraceni, Tassone, Colosino, Soriero, Armando Veneto, Fino, Bova.
esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2000;
considerati gli obiettivi che la legge finanziaria si propone e valutati positivamente i conseguenti effetti in termini di crescita del Paese;
considerata la valenza strategica degli interventi per le infrastrutture, che determinano conseguenze positive per l'occupazione e lo sviluppo del Paese;
sottolineato il rilievo della ricerca scientifica e tecnologica, in particolare quando determina lo sviluppo delle tecnologie per le infrastrutture;
considerati altresì gli interventi per le aree depresse e gli effetti positivi conseguenti ai più recenti interventi normativi;
evidenziato il rilievo delle disposizioni normative dirette a favorire la ricerca scientifica e tecnologica nei territori depressi del centro-nord, di cui alla legge n. 1089 del 1968;
considerato in particolare che per la ricerca scientifica e tecnologica e per le ferrovie, sono state stanziate, ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 1089 del 1968, apposite risorse nella tabella F allegata al disegno di legge finanziaria per il 2000,
9/6557/37 Eduardo Bruno, Ventura, Biricotti, Innocenti.
visto l'articolo 47, comma 1, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che stabilisce che i pagamenti a carico del bilancio dello Stato a favore degli enti assoggettati all'obbligo di tenere le disponibilità liquide nei conti della tesoreria statale sono effettuati al raggiungimento dei limiti di giacenza stabiliti con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
visto l'articolo 29, comma 12, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, che ha confermato sino al 31 dicembre 2000 la
considerato che con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, datato 4 marzo 1999, sono stabiliti, per categorie di enti, i limiti di giacenza e sono stati individuati i capitoli di spesa ai quali applicare i suddetti limiti;
preso atto che tra i capitoli di spesa figura il cap. 8817 (u.p.b. 7.2.1.7 - Tesoro) riguardante gli interventi per la ricostruzione nel Belice;
rilevato che, con l'inserimento di detto capitolo di spesa tra quelli assoggettati al limite di giacenza, nessun accreditamento è stato effettuato a favore dei comuni del Belice, in considerazione del fatto che le giacenze sul conto di tesoreria intestato alla regione Siciliana superano, di gran lunga, i limiti di giacenza fissati con il citato decreto ministeriale 4 marzo 1999;
constatato che si rileva necessario garantire il flusso dei finanziamenti previsti dalle leggi approvate dal Parlamento, al fine di accelerare il processo di completamento degli interventi per la ricostruzione del Belice,
9/6557/38. Lucchese, Giacalone.
tenuto conto dell'accoglimento da parte del Governo dell'ordine del giorno, in sede di esame in VII Commissione, al disegno di legge n. 5924,
9/6557/39. Mazzocchin, Penna, Lombardi, Voglino.
considerato che:
uno dei fenomeni più interessanti di crescita occupazionale degli ultimi anni - come documentato anche da elaborazioni statistiche - è rappresentato dalla impresa sociale: si contavano poco più di mille cooperative e imprese sociali nel 1991 con circa 15.000 addetti, oggi cooperative ed imprese sociali hanno superato le 5000 unità e gli occupati sono cresciuti a circa 110.000, di cui circa 20.000 lavoratori svantaggiati;
lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi alla persona, per la cultura e per l'ambiente, missione fondamentale delle cooperative e delle imprese sociali, oltreché concorrere al miglioramento della qualità della vita delle persone, costituisce occasione di sviluppo e di occupazione soprattutto nel Mezzogiorno;
la commissione «Terzo settore e occupazione», istituita presso il Ministero del lavoro, ha presentato un progetto per sostenere ed incentivare la naturale propensione delle cooperative e delle imprese sociali a crescere e sviluppare occupazione nel Mezzogiorno,
9/6557/40. Giannotti, Burani Procaccini, Del Bono, Saia, Porcu, Alemanno, Galletti, Crema, Di Nardo, Piscitello, Acierno, Battaglia, Gambale, Giacalone, Lumia.
considerato che la pressante passata attività legislativa sulla materia delle telecomunicazioni e della loro liberalizzazione, il recepimento delle direttive UE e nella fattispecie della direttiva 98/61 (peraltro ancora in fase di recepimento) sempre rivolta alla liberalizzazione del settore, da tutti ritenuto altamente strategico e che, se effettivamente liberalizzato, creerebbe certamente i presupposti per un effettivo rilancio economico-occupazionale del nostro paese, avrebbe dovuto porre l'Italia in una posizione avanzata rispetto alla tanto decantata dal Governo liberalizzazione delle telecomunicazioni, ma a tutt'oggi ancora incompiuta e peraltro agognata sia del «sistema Paese», sia da tutti gli utenti, che ne trarrebbero benefici enormi sia in ordine alla migliore qualità che ai minori costi dei servizi che verrebbero resi;
viceversa, diversi «nodi» di fatto vanno sciolti, se effettivamente si vuole procedere nella giusta direzione,
2) ad operare affinché venga riconsiderata la materia delle comunicazioni «fisso-mobile», che certamente non accontenta nessuno né in termini tecnici né in termini economici;
3) ad operare affinché siano resi effettivamente disponibili i servizi per l'applicazione del carrie pre selection e number portability previste alle direttive UE 98/61;
4) a fare in modo che divenga effettivamente disponibile il servizio dell'unbundling del local loop;
5) a fare in modo che sia possibile l'accesso alla tecnologia dell'Adsl, che certamente non potrà essere utilizzato solo da Telecom Italia, ma anche da tutti gli altri gestori, e ciò può avvenire solamente in presenza di una effettiva implimentazione dell'unbundling del local loop;
6) a sbloccare di fatto l'accesso di tutti i gestori, comprese la Telecom, all'assegnazione di frequenze riguardante in particolare i sistemi d'accesso punto-multipunto in wireless;
7) a fare in modo che il costo delle linee affidate dalla Telecom Italia, il cui listino si colloca tra i più alti a livello europeo, sia rimodulato «in basso», ridistribuendo i costi del servizio universale, ad oggi solo in capo a Telecom, in modo equo, abbattendo il canone di concessione che grava su Telecom per ben 1.200 miliardi all'anno.
9/6557/41. Floresta, Di Luca, Becchetti, Mammola.
considerati gli investimenti finora fatti dallo Stato nell'ampliamento del porto di Civitavecchia;
considerato che la viabilità di collegamento da e verso il porto di Civitavecchia in direzione della dorsale tirrenica ed in direzione di Viterbo e dell'Umbria presenta strozzature e carenze che vanificano gli investimenti e non consentono il pieno dispiegarsi delle potenzialità e quindi degli stessi investimenti,
a completare gli stessi studi ed a finanziare il completamento dell'autostrada tirrenica, nella tratta mancante da Tarquinia a Cecina.
9/6557/42. Becchetti, Baccini.
esaminato l'articolo 48, comma 1, Tabella 3. 1 (intervento a favore del settore aeronautico), del disegno di legge finanziaria per il 2000,
preso atto del positivo e realistico quadro di riferimento normativo per i settori aeronautico, spaziale e delle alte tecnologie duali quali risulta dallo stato di previsione per il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato per l'anno finanziario 2000;
tenuto conto delle necessità operative e logistiche connesse all'attiva partecipazione del nostro paese alle missioni di pace, di gestione di crisi, di interventi umanitari nell'ambito delle iniziative coordinate dalle organizzazioni internazionali cui l'Italia aderisce, nonché gli interventi per emergenze nazionali;
considerato che l'acquisizione di mezzi necessari all'assolvimento dei suddetti compiti dovrà coniugare l'esigenza di sviluppo della base tecnologica nazionale in settori produttivi di contenuto strategico con la primaria necessità di soddisfare le politiche e le necessità basilari della difesa nazionale, dall'altro per una adeguata partecipazione con pari dignità alle attività di peacekeeping, peace-enforcing, salvaguardia delle vite umane ed interventi emergenze civili;
considerata, in particolare, l'indicazione programmatica relativa alla necessità di dotare il paese di grandi vettori da rifornimento e trasporto strategico polivalente;
considerata quindi, l'inderogabile necessità di impostare le iniziative industriali ispirate ad una architettura di sistema che ottimizzi il livello dei prodotti da acquisire, il contenuto qualitativo, gestionale e logistico dell'apporto industriale nazionale, nonché della manodopera qualificata,
impegna il Governo
a formalizzare un programma che comprenda organicamente tutte le esigenze prevedibili (sorveglianza strategico-tattica, aviorifornimento, trasporto logistico, trasporto umanitario, evacuazione ammalati anche in terapia intensiva, emergenze civili);
ad adottare per la selezione del vettore da acquistare precisi parametri finalizzati a privilegiare inderogabilmente:
sistemi al meglio dello stato dell'arte;
significative responsabilità e quote di lavoro nazionale con conseguenti livelli occupazionali;
ritorni tecnologici nazionali di apprezzabile spessore qualitativo anche nel campo dei sistemi elettronici di autoprotezione con cui dotare i vettori da acquisire;
ottimali sistemi di logistica ed assistenza post-vendita.
9/6557/43. Aloisio, Attili, Alveti.
premesso che:
le Comunità delle Alpi non protette da statuti speciali, soffrono di una continua diminuzione di popolazione;
tale diminuzione è accentuata, oltre che dai disagi ambientali, dalla chiusura di esercizi pubblici e privati essenziali alla vita delle comunità stesse;
la «Convenzione delle Alpi» prevede, tra l'altro, che i Governi centrali aiutino le popolazioni alpine,
9/6557/44. Calzavara, Parolo.
premesso che:
Montagnana, cittadina ubicata nell'estremo lembo sud-occidentale della provincia di Padova, rappresenta uno dei più begli esempi di fortificazione medievale;
la sua possente cinta merlata, che si snoda per quasi due chilometri, è completata da ventiquattro torri e due porte fortificate: Castel S. Zeno e la Rocca degli Alberi;
le condizioni di precarietà in cui attualmente versano le mura Carraresi destano non solo allarme e preoccupazione, ma impongono urgenti ed improrogabili lavori di consolidamento e restauro,
9/6557/45. Manzato, Scantamburlo, Mazzocchin, Susini, Trabattoni.
preso atto delle dichiarazioni del Governo volte a migliorare i livelli qualitativi e quantitativi dell'azione di contrasto alla criminalità;
considerato che la sicurezza dei cittadini è e deve rimanere un bene fondamentale dello Stato di diritto e un obiettivo prioritario dell'azione di Governo,
impegna il Governo
a studiare, a proporre e ad attuare forme sempre più adeguate di potenziamento delle risorse e dei mezzi nonché di valorizzazione delle professionalità e della dedizione delle Forze di polizia al fine di garantire ulteriormente la specificità del comparto sicurezza.
9/6557/46. Palma, Pistelli, Niedda, Molinari, Casilli, Valetto Bitelli, Romano Carratelli, Carotti, Lumia.
premesso che:
esiste un grave problema per l'approvigionamento idrico che affligge la consistente e qualificata comunità agricola nazionale soprattutto nel territorio graduale nuovo comune di Cavallino-Treporti;
i numerosi coltivatori dediti alla coltivazione di ortaggi pregiati, hanno necessità assoluta di acqua per irrigare le loro colture e si sono finora avvalsi di pozzi artesiani; grazie all'articolo 8 del decreto-legge 23 marzo 1995, n. 96, convertito dalla legge 31 maggio 1995, n. 206, potranno farlo solo fino al 31 dicembre 1999 poiché dopo tale data i suddetti pozzi dovranno essere chiusi;
le organizzazioni dei coltivatori si sono fatte portatrici di questo problema presso le diverse autorità tant'è che, in tempi recenti, la regione Veneto, con Dcr n. 45 del 15 luglio 1999, ha deliberato di realizzare un acquedotto rurale al servizio dei coltivatori dell'estuario veneziano affidandone la realizzazione al Consorzio di Bonifica «Basso Piave» di San Donà di Piave (DGR 3380 del 5 ottobre 1999);
la realizzazione di questo acquedotto, considerato i tempi che serviranno per ottenere le diverse autorizzazioni amministrative, non potrà essere ultimata prima di due o tre anni;
nel frattempo, vi sarà un contraccolpo gravissimo tanto in termini economici che occupazionali alla potenzialità agricola della zona la quale, nei soli ultimi due anni, era stata in grado di dare una valida prospettiva reddituale ad almeno un centinaio di giovani e alla rispettive famiglie,
9/6557/47. Amato, Scarpa Bonazza Buora, Selva, Pezzoli, Collavini.
premesso che:
recenti notizie di stampa lascerebbero trasparire l'intenzione del massimo organo di vigilanza del credito di sollecitare a breve una limitazione dell'esposizione degli enti creditizi nei confronti del sistema famiglie, giustificandolo con la necessità d'allargarsi nel sistema imprese;
tale considerazione stupisce sulla base del fatto che la percentuale nazionale d'esposizione del sistema bancario, nei confronti delle famiglie, risulta ben più bassa rispetto a quella europea; inoltre, così facendo, si creerebbe un'immediata contrazione della domanda di beni durevoli, in primo luogo la casa d'abitazione, in contrasto con il favore che tale tipo d'investimento del risparmio privato riveste anche in ambito costituzionale;
stupisce ancor di più il fatto che si considererebbe giunto il momento di privilegiare il credito alla grande industria, a discapito dunque della piccola e media impresa, che oggi invece costituisce l'asse portante della nostra economia, anche e soprattutto in termini occupazionali;
a conferma di ciò, risulterebbe peraltro operativo un insieme di disposizioni particolarmente farraginose, che impongono o imporranno a breve, ai singoli enti creditizi, tassative valutazioni di affidabilità alquanto incompatibili con l'effettiva capacità d'accesso al credito delle piccole e medie imprese ed idonee solo per la grande e grandissima impresa,
9/6557/48. Gramazio, Pezzoli.
premesso che:
l'articolo 2-undecies della legge 7 marzo 1996, n. 109, al comma 2, enumera le possibili destinazioni dei «beni immobili confiscati». Detti beni, secondo la lettera della norma possono essere:
a) mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia, di ordine pubblico e di protezione civile;
b) e c) trasferiti al patrimonio del comune ove l'immobile è sito, per finalità istituzionali o sociali. Il comune assegnatario deve sottostare a precise volontà istituzionali di utilizzo (comunità terapeutiche, organizzazioni di volontariato e centri di recupero);
è evidente che l'attuale legislazione non ipotizza alcuna possibilità di cedere a terzi e privati imprenditori il bene immobile sottoposto a confisca, anche con ipotesi di semplice affitto. Diversa ipotesi di utilizzazione è prevista quando oggetto di confisca sono «beni aziendali». In tale ipotesi il legislatore ha previsto l'affitto (a) e la cessione a titolo oneroso (b) a terzi
le suddette considerazioni pongono in risalto una carenza legislativa, che si rende ancora più evidente quando, a conclusione di alcuni procedimenti che hanno portato alla confisca di beni facenti parte di patrimoni mafiosi, lo Stato si è trovato di fronte a soggetti che detengono in buona fede e legittimamente, in virtù di regolari contratti di locazione, gli immobili nei quali esercitano attività commerciali in proprio e che nulla hanno a che vedere con i soggetti collusi con le associazioni criminali destinatari dei provvedimenti di confisca;
tale carenza si traduce in un ingiusto pregiudizio ai danni di onesti imprenditori, commercianti ed artigiani, i quali dopo anni di esercizio della propria attività sono costretti ad abbandonare tutto perché lo Stato, divenuto proprietario dei beni confiscati, non potrà ridestinarli in loro favore, riscuotendo il dovuto corrispettivo nella forma del canone di affitto,
9/6557/49. Lo Presti, Lumia, Acierno, Matranga, Fragalà.
premesso che:
per l'inefficienza di numerosi IACP non è stata sufficientemente divulgata la notizia della possibilità, per le categorie di profughi assegnatari di alloggi popolari, di presentare entro il termine stabilito dall'articolo 24 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, le domande per la cessione in proprietà degli immobili, nonostante la legge (articolo 1, comma 8) disponesse a carico degli enti proprietari idonee e opportune misure di pubblicità del beneficio in argomento;
in seguito, la legge 23 dicembre 1996, n. 649, che ha convertito il decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 542, ha stabilito, all'articolo 5, la proroga del termine fissato dalla legge n. 560 del 1993 sino al trentesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del suddetto decreto (gennaio 1997), ma solo in favore dei profughi giuliano-dalmati, dimenticando tutte le altre categorie di profughi, che negli anni si sono aggiunte a quelle originariamente previste e che, pertanto, sono rimaste inopinatamente escluse;
non è ammissibile che di una proroga - rectius riapertura dei termini - per la presentazione delle domande di cessione in proprietà (legge n. 649 del 1996) benefici solo una particolare categoria di profughi (quelli giuliano-dalmati), escludendo gli altri che per carenza dei sistemi di pubblicità delle provvidenze stabilite dalla legge n. 560 del 1993, non sono stati messi nella condizione di presentare le domande di cessione in proprietà, venendosi a creare un'evidente disparità di trattamento,
9/6557/50. Fragalà, Acierno, Lo Presti, Lumia, Matranga.
premesso che:
sino ad oggi, soprattutto nelle località turistiche, in particolare quelle rivierasche, si è avvertita da parte dei cittadini e delle categorie produttive l'esigenza di una maggiore prevenzione delle attività criminali, che le istituzioni competenti hanno attivato solo durante la stagione estiva, atteso che veniva periodicamente limitato solo a quel periodo l'effettivo adeguamento dei dispositivi di sicurezza;
con riferimento alla specifica situazione di nuovi comuni, soprattutto rivieraschi, ad alta valenza turistica, il dato disponibile al Ministero dell'interno era senza dubbio legato dall'appartenenza della località ad altra municipalità;
adesso che tali realtà rivierasche e turistiche sono oggi comuni dotati della propria integrale autonomia, si rende necessario dotarli immediatamente di un dispositivo di sicurezza autonomo che si concretizzi al più presto in una stazione permanente dei carabinieri o di un commissario di pubblica sicurezza, operativi su quelle realtà comunali per tutto l'anno, al fine di venire incontro alle costanti esigenze di ordine pubblico e di sicurezza in più occasioni manifestate dai cittadini,
9/6557/51. Pezzoli, Scarpa Bonazza Buora.
premesso che:
il capo V della legge 28 luglio 1999, n. 266, prevede disposizioni relative alla revisione delle norme per il riordino delle carriere del personale militare da attuarsi anche mediante deleghe al Governo;
in particolare, l'articolo 18 della richiamata legge dispone la revisione del decreto legislativo n. 195 del 1995, relativo alle procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego delle Forze di polizia e delle Forze armate;
i decreti del Presidente della Repubblica n. 254 del 1999 e 255 del 1999, che recepiscono gli accordi sindacali delle Forze di polizia ad ordinamento civile, il provvedimento di concertazione delle Forze di polizia ad ordinamento militare, nonché il provvedimento di concertazione per le Forze armate hanno validità economica dal 1o gennaio 1998 al 31 dicembre 1999 e prevedono all'articolo 1, comma 3, che, per il periodo di vacanza contrattuale, in attesa del nuovo accordo venga erogato un modesto aumento retributivo;
il Governo ha già approvato l'atto di indirizzo all'ARAN per il riconoscimento, di comparti autonomi per la Presidenza del Consiglio e per le agenzie fiscali,
ad elevare la qualità delle agevolazioni e dei riconoscimenti alle Forze italiane di sicurezza equiparandole ai migliori standards europei, anche in previsione della formazione di una struttura europea di sicurezza.
9/6557/52. Cuccu, Frattini.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
9/6557/53. Siniscalchi.
visto il comma 2 dell'articolo 50 del disegno di legge n. 6557;
tenuto conto del piano programmatico dell'Ente Tabacchi Italiano presentato recentemente, che prevede la prossima privatizzazione e la progressiva dismissione della gran parte degli attuali diciassette impianti di manifattura del tabacco, dislocati sull'intero territorio nazionale;
considerati inoltre sia i dati sulla produttività e sulla professionalità del personale interessato, che risultano essere più che sufficienti, sia gli stretti rapporti che da sempre sono intercorsi fra le suddette strutture e le comunità dei territori circostanti,
9/6557/54. Gnaga, Migliori, Alberto Giorgetti, Conti, Mitolo, Paolone, Martini, Marengo, Pampo, Berselli, Mantovano, Lo Presti, Lembo, Fino.
premesso che i comuni alpini soffrono di una continua diminuzione di popolazione per le difficoltà, anche economiche, che incontrano per vivere in montagna;
che tale diminuzione è accentuata, oltre che dai disagi ambientali, dalla chiusura di esercizi pubblici e privati essenziali alla vita delle comunità stesse; che la «Convenzione delle Alpi» prevede, tra l'altro, che i Governi centrali aiutino le popolazioni alpine;
9/6557/55. Bosco, Fontanini, Pittino.
premesso che:
i recenti dati riferiti dal CNEL dimostrano come la regione Calabria sia interessata da un forte incremento della disoccupazione e sottosviluppo (nella sola regione vi sono più disoccupati che nell'intero nord Italia);
gli strumenti posti in essere dai Governi di centro-sinistra (borse di lavoro, lavori di pubblica utilità, prestiti d'onore, ecc.) che si sono succeduti nel corso degli ultimi cinque anni (Governi Dini, Prodi e D'Alema) non hanno risolto alcuna delle pesanti problematiche del Mezzogiorno in generale;
anche l'istituzione della società Sviluppo Italia, varata circa un anno fa, è servita essenzialmente a distribuire incarichi
la Calabria, con i suoi 800 chilometri di costa, trae dalle potenzialità del turismo balneare risorse utili per la sua debolissima economia;
è opportuno prendere coscienza che occorre intervenire immediatamente per dare impulso e per agevolare le poche realtà economiche che operano nel settore e che sono legate alle risorse del territorio calabrese;
occorre quindi una forte determinazione tesa ad agevolare gli operatori turistici anche per realizzare strutture idonee per un'accoglienza capace di attrarre un'utenza sempre più esigente;
lo sforzo degli operatori, che per la maggior parte sono nuclei familiari che vivono per l'intero arco dell'anno del reddito che deriva dal lavoro stagionale sulle spiagge calabresi, è vanificato dall'esoso aumento dei canoni per le concessioni demaniali marittime, che rappresenta un deterrente per gli operatori che non hanno le potenzialità adatte a sostenerne il peso e nemmeno possono attrezzare le loro strutture in maniera adeguata;
anche una serie di controversie che si sono accumulate nel corso degli anni, tra operatori turistici di strutture su suolo demaniale marittimo e l'Amministrazione finanziaria dello Stato, hanno prodotto un contenzioso che deve essere necessariamente sanato anche attraverso una ragionevole rateizzazione del debito totale calcolato con i canoni in vigore all'epoca dell'occupazione,
a ridurre drasticamente i canoni per le concessioni demaniali marittime in favore delle strutture turistico-ricettive della Calabria e delle aree depresse di cui all'obiettivo 1 del Regolamento CEE n. 2052/88;
a risolvere il contenzioso tra operatori turistici di strutture sul suolo demaniale marittimo e l'Amministrazione finanziaria dello Stato, con provvedimenti favorevoli agli operatori turistici stessi.
9/6557/56. (nuova formulazione) Bergamo, Fino.
considerato che il comma 4 dell'articolo 1 del disegno di legge n. 6557 prevede l'utilizzazione dell'eventuale maggior gettito rispetto agli anni 2000, 2001 e 2002, per assicurare la copertura finanziaria di interventi urgenti ed imprevisti necessari per fronteggiare calamità naturali,
9/6557/57. Acierno, Di Nardo.
esaminato il disegno di legge finanziaria 2000;
valutato con preoccupazione lo stato di attuazione del processo di riforma del sistema di ricerca del Paese, avviato nel 1997, con la legge di delega n. 52 del 1997;
apprezzati i risultati finora conseguiti con la definizione del nuovo quadro normativo (decreto legislativo n. 204 del 1998) e positivamente valutati i provvedimenti di riordino del Cnr, dell'Enea, dell'Asi;
richiamata l'esigenza di mantenere uno stretto collegamento tra le misure di riforma, la formulazione del piano nazionale di ricerca e contestualmente l'attività di valutazione che deve accompagnarsi alla
osservato che le risorse nazionali complessivamente destinate alle attività di ricerca e sviluppo stanno gradualmente riducendosi, dall'1,1 per cento del Pil a meno dell'1 per cento, con il rischio di vanificare gli stessi processi di riforma in atto,
considerato che i principali soggetti istituzionali e politici richiamano l'attenzione sulla perdita di competitività del nostro Paese, rispetto ai principali Paesi industrializzati, e che, al fine suddetto, si impone di recuperare lo sviluppo della scienza e della tecnologica e di una più alta formazione di capitale umano;
a) ad invertire la tendenza alla riduzione degli investimenti nella ricerca, procedendo alle opportune correzioni;
b) a presentare al Parlamento un rapporto sui risultati del programma di riforma del sistema di ricerca e sulla attuazione dei nuovi statuti riguardanti il riordinamento degli EPR, in modo da integrare, sotto questo profilo, la carenza di previsione registrata nel DPEF 2000/2002;
c) a confermare l'orientamento volto ad incrementare le risorse pubbliche destinate al comparto e a sollecitare, in forme coordinate e organizzate, l'adeguata partecipazione dell'industria privata ai programmi di ricerca e sviluppo.
9/6557/58. Tassone, Grillo, Volontè, Teresio Delfino.
premesso che:
appare quantomai necessario garantire ai dirigenti dello Stato - in specie, ai dirigenti del Ministero per i beni e le attività culturali - un giusto riconoscimento della loro elevatissima professionalità e della vocazione a dirigere uffici di vitale importanza per gli interessi dello Stato, anche con funzioni di dirigente generale, in considerazione dal fatto che tale figura professionale (la quale, fino a qualche tempo fa, proveniva soltanto dai funzionari) vanta una resposabilità diretta e personale, dovendo raggiungere risultati ed obiettivi assegnatigli;
l'autonomia gestionale in termini di relazioni politiche (normativamente sancita), la delicatezza della funzione d'interpretazione ed applicazione normativa, di coordinamento del restante personale e di relazione con esso (informare «prima e dopo»; trattare, contrattare, concertare, verbalizzare, avere corrette relazioni sindacali e poi, infine, dirigere concrettamente il settore amministrativo di competenza), la necessità di rendere le risorse assegnategli comunque sufficienti a raggiungere obiettivi ed ottenere risultati, le responsabilità inerenti all'igiene cd alla sicurezza sul lavoro, la stessa specifica preparazione tecnica necessaria a tutelare al meglio un patrimonio civile e culturale dell'umanità (presente in Italia, e che per qualità e quantità non ha l'uguale al mondo), fanno del dirigente dei beni culturali una figura professionale d'altissima caratura e d'elevatissimo prestigio;
a tale prestigio professionale dei dirigenti dei beni culturali non corrisponde, invero - come, del resto, per tutti gli altri dirigenti e funzionari direttivi dello Stato -, un adeguato riconoscimento economico,
a vigilare affinché il Ministro per i beni e le attività culturali, nel garantire stabilmente - in conformità del comma 12 dell'articolo 24 del disegno di legge in esame - l'apertura quotidiana con orari prolungati (compresi i giorni festivi) per i musei, le gallerie, i monumenti, i siti archeologici, gli archivi e le biblioteche (anche in considerazione del Giubileo dell'anno 2000), e nel definire conseguentemente un programma d'attività su base triennale, stabilendo le priorità, i tempi e
a far sì che in ordine alla spesa complessiva di lire 100 miliardi, prevista dal predetto comma per le finalità contemplate nel punto precedente, una somma pari al 10 per cento sia accantonata per finanziare le retribuzioni di posizione, da attribuire al personale con qualifica dirigenziale.
9/6557/59. Grillo, Volontè, Tassone, Teresio Delfino.
premesso che:
il nuovo modello unico di dichiarazione dei redditi non consente più la compensazione fra coniugi dichiaranti, vulnerando la famiglia come entità fiscale e violando in tal modo i fondamentali principi fissati negli articoli 29 e 31 della Costituzione;
la modulistica predisposta dal Ministero delle finanze non consente la dichiarazione congiunta e neanche la compensazione tra debiti e crediti fra i coniugi;
il diritto dei coniugi a presentare la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche congiunta è previsto dall'articolo 17 della legge 13 aprile 1977, n. 114, norma che sino ad oggi non è stata abrogata;
la mancata espressa abrogazione della legge n. 114 del 1977, richiede di rimuovere tale palese violazione di legge che esclude tutti i contribuenti che non svolgono entrambi attività di lavoro dipendente, interessando il 20 per cento delle dichiarazioni congiunte, che rappresentano una platea di cinque milioni di contribuenti;
con l'ordine del giorno Volontè ed altri n. 9/5267/026 accolto dal Governo come raccomandazione, ma successivamente disatteso con la modulistica per l'anno fiscale 1998, veniva richiamata l'esigenza di ripristinare la dichiarazione congiunta dei coniugi;
9/6557/60. Volontè, Teresio Delfino, Buttiglione, Tassone.
considerato che con l'articolo 13 del disegno di legge n. 6557 sono assicurati 330 miliardi di lire di maggiori entrate mediante un prelievo dell'uno per cento sull'aggio per la raccolta del gioco del lotto;
che il prelievo inspiegabilmente colpisce i soli operatori del gioco del lotto la cui redditività è stata compressa dall'aumento dei punti di raccolta, mentre appare illegittimo caricare oneri su una sola categoria di operatori economici senza che si siano verificati i presupposti di un incremento di capacità contributiva;
ad estendere il prelievo su tutte le giocate, i concorsi pronostici, le scommesse di ogni tipo nonché le manifestazioni a premio, diminuendo nel contempo, a parità di introiti, il prelievo sugli operatori del lotto.
9/6557/61. Albanese, Gambale.
considerato che la legge n. 407 del 1998 prevede la corresponsione di un assegno vitalizio ai superstiti delle vittime delle azioni terroristiche o di eversione
che in una audizione presso la Commissione antimafia del novembre scorso, il Presidente del Consiglio dei ministri D'Alema si è impegnato a risolvere questa disparità di trattamento, appostando nell'ambito della legge finanziaria le necessarie risorse;
a presentare quanto prima le opportune modifiche alla legge n. 407 del 1998, individuando all'interno degli stanziamenti previsti nel fondo speciale di parte corrente la dotazione finanziaria idonea.
9/6557/62. Gambale.
premesso che:
in Italia vi sono oltre 200 mila malati del morbo di Parkinson;
la patologia neurodegenerativa progressivamente invalidante ha una rilevanza sociale che necessita da parte delle strutture sanitarie pubbliche una adeguata assistenza, per alleviare le difficoltà determinate dalla malattia, migliorando la qualità della vita;
il mondo della ricerca sta compiendo significativi passi in avanti per scoprire le cause, ancora sconosciute, che originano la grave malattia;
molto spesso le cure farmacologiche nonché gli interventi volti a migliorare la qualità della vita dei parkinsoniani sono molto onerose da un punto di vista economico,
ad ampliare la rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale delle protesi anche per i microinfusori di apomorfina e ad investire in specializzazione medica ed infermieristica per il morbo di Parkinson.
9/6557/63. Molinari.
premesso che:
all'articolo 2, comma 1, capoverso 2-octies, del disegno di legge n. 6557-A, si prevede che qualora alla data del 29 febbraio 2000 il programma di alienazioni di immobili residenziali come definito alla data del 20 settembre dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, risulti, sulla base dei relativi atti, ancora in fase preliminare, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri potrà essere disposto che la realizzazione di detto programma avvenga secondo quanto previsto ai commi da 2-ter a 2-quinquies;
gli inquilini degli enti previdenziali pubblici, sulla base di quanto previsto dalla circolare del Ministro del lavoro e della previdenza sociale hanno tempo sessanta giorni per rispondere alle lettere inviate dagli enti a far data dal 26 ottobre 1999;
in data 28 ottobre 1999, con protocollo 486/99, l'Osservatorio sul patrimonio immobiliare degli enti previdenziali inviava alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti previdenziali un documento nel quale si affermava che le lettere di intenti (inviate a far data dal 26 ottobre 1999), contenenti i prezzi o non contenendoli, raggiungevano comunque l'obiettivo di avviare concretamente le vendite;
in mancanza di un chiarimento in merito alla definizione di fase preliminare si può creare confusione tra gli inquilini e ritardare la fase di alienazione ordinaria prevista con le norme emanate dal Ministro del lavoro;
è necessario intervenire allo scopo di agevolare l'iter di acquisto da parte dei
al fine di agevolare la fase di alienazione di immobili degli enti previdenziali, a considerare che la fase preliminare, di cui al programma di alienazione di immobili residenziali come definito alla data del 20 settembre 1999 dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, è superata con le risposte inviate dai conduttori degli enti previdenziali pubblici a far data dal 26 ottobre 1999.
9/6557/65. De Cesaris, Bonato, Giordano, Nardini, Malentacchi.
in sede di discussione del disegno di legge n. 6557, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)»;
considerato il notevole deficit infrastrutturale che pone il nostro Paese in una situazione di grave ritardo rispetto agli altri partners europei;
considerata altresì l'importanza, per diversi settori dell'economia nazionale, dello sviluppo di un'adeguata rete di trasporto che, accanto alle grandi direttrici, si completi anche con gli indispensabili collegamenti minori ed alternativi;
considerata la limitatezza delle risorse finanziarie pubbliche da destinare a tali fini e la conseguente necessità di coinvolgere i capitali privati nel necessario processo di ammodernamento ed adeguamento del sistema infrastrutturale del Paese;
a favorire, con l'adozione di idonei strumenti, la costruzione da parte degli enti locali di infrastrutture di trasporto, quali strade, ponti e gallerie a pedaggio, da realizzarsi in concessione ovvero in project financing.
9/6557/66. Stradella, Radice.
in sede di discussione del disegno di legge n. 6557, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)»;
considerato che la pressione fiscale sulla casa è cresciuta, in meno di venti anni, in misura superiore al 1000 per cento e che tale pressione colpisce milioni di famiglie, gravandole di un onere enorme nel godimento di un bene fondamentale;
considerato, inoltre, che la normativa vigente non prevede alcuna forma di deducibilità o di detraibilità fiscale ai fini IRPEF per le provvigioni corrisposte all'agente immobiliare, neppure quando queste si riferiscono all'acquisto della prima casa;
a favorire e a sostenere, con idonei strumenti, una politica di effettiva riduzione della pressione fiscale sulla casa, anche attraverso la previsione di misure complementari, quali la deducibilità ai fini IRPEF delle provvigioni pagate dal contribuente all'agente immobiliare regolarmente iscritto ai ruoli delle Camere di commercio.
9/6557/67. Radice, Stradella, Paolo Russo.
esaminato il disegno di legge n. 6557-A,
tenuto conto del fatto che esso contiene, all'articolo 6, disposizioni dirette ad incrementare la misura di alcune detrazioni e ad introdurre ulteriori disposizioni volte a «restituire» ai contribuenti parte del maggior gettito atteso;
rilevato che il positivo andamento del gettito, attribuito dal Governo ai risultati ottenuti dagli interventi adottati nell'ultimo triennio in tema di lotta all'evasione fiscale e di rafforzamento dei poteri di accertamento dell'amministrazione finanziaria, non deve tradursi in un aggravio della pressione fiscale;
considerato che lo stesso Governo ha ripetutamente affermato, da ultimo con il documento di programmazione economico-finanziaria, la propria intenzione di procedere ad un calo della pressione fiscale, mediante progressive e limitate riduzioni della stessa;
tenuto conto del fatto che a tal fine appare indispensabile adottare alcuni correttivi alla normativa vigente, diretti ad evitare che un aumento nominale del reddito disponibile si traduca, in forza della progressività degli scaglioni, in un aumento della tassazione sui redditi;
rilevato, altresì, che gli incrementi apportati all'entità di alcune detrazioni non risultano tali da segnare l'avvio di una politica di riduzione della pressione fiscale, laddove non riescono neppure a compensare gli effetti prodotti dal cosiddetto fiscal drag. Essi, infatti, non appaiono neppure sufficienti a corrispondere alle modifiche che sarebbero necessarie a recuperare l'effetto prodotto dalla svalutazione del valore reale dei relativi importi prodottasi nel corso degli anni, in assenza di tempestivi adeguamenti;
considerato che, a tal fine, appare significativo il dato costituito dall'entità della cosiddetta franchigia relativa all'imposta sulle successioni, attualmente fissata a 250 milioni di lire, così come stabilita nel 1990, che il Governo sarebbe disponibile ad aumentare parzialmente, sebbene alcuni recenti calcoli hanno evidenziato che la stessa dovrebbe collocarsi a 900 milioni, per tener conto dell'inflazione nel frattempo intervenuta;
rilevato che un adeguamento automatico degli importi di detrazioni, deduzioni ed altre misure a favore dei contribuenti non potrebbe che produrre effetti positivi sull'economia nazionale laddove, mantenendo almeno inalterata la capacità reddituale dei contribuenti, potrebbe sostenere la domanda, favorendo in questo modo una ripresa produttiva;
ad assumere le iniziative idonee a rivalutare automaticamente l'importo di detrazioni, deduzioni ed altre misure a favore dei contribuenti, stabilite in misura fissa, in modo da evitare il riprodursi del cosiddetto fiscal drag.
9/6557/68. Leone, Conte.
esaminato il disegno di legge n. 6557-A;
rilevato che esso prevede, al comma 4 dell'articolo 1, una disposizione in forza della quale l'eventuale maggior gettito rispetto alle previsioni sarebbe «interamente utilizzato per la riduzione del saldo netto da finanziare»;
tenuto conto del fatto che il medesimo disegno di legge contiene, all'articolo 6, disposizioni dirette ad incrementare la misura di alcune detrazioni e ad introdurre ulteriori disposizioni volte a «restituire» ai contribuenti parte del maggior gettito acquisito rispetto alle previsioni;
considerato che le disposizioni da ultimo richiamate sono riconducibili ad alcune indicazioni contenute nel documento di programmazione economico-finanziaria, come integrato dalla nota aggiuntiva presentata recentemente dal Governo;
tenuto conto del fatto che nella medesima nota aggiuntiva si affermava che il positivo andamento del gettito acquisito relativamente al periodo di imposta in corso avrebbe «carattere strutturale», e non congiunturale, dovendo essere attribuito ai diversi interventi adottati dal Governo allo scopo di rafforzare la capacità di accertamento dell'amministrazione finanziaria
preso atto che in diverse occasioni il Governo ha avuto modo di affermare che proprio la lotta all'evasione costituirebbe una delle finalità principali che avrebbe ispirato il complesso dei provvedimenti adottati, prevalentemente ricorrendo allo strumento della delega, nell'ultimo triennio;
considerato che l'articolo 1 della legge n. 133 del 1999 ha conferito al Governo una delega per l'adozione di misure volte a definire l'entità del maggior gettito, rispetto a quello preventivato, assicurato dai risultati ottenuti in ordine alla lotta all'evasione, a tal fine prevedendo l'individuazione di metodologie di calcolo idonee a distinguere gli aumenti di gettito attribuibili ad altri fattori;
rilevato che l'esercizio della delega consentirebbe di introdurre un sistema pressoché automatico di quantificazione dei risultati prodotti dalla lotta all'evasione fiscale, in tal modo assicurando un duplice vantaggio quale, in primo luogo, la possibilità di evitare un aggravio della entità della pressione fiscale e, in secondo luogo, l'opportunità di introdurre un sistema che non rimetterebbe alla discrezionalità del Governo la definizione del maggior gettito da restituire ai contribuenti;
tenuto conto del fatto che, a fronte di un aumento del gettito per l'anno in corso, che ammonterebbe ad oltre 36 mila miliardi, gli interventi di riduzione del carico tributario contenuti nel disegno di legge n. 6557-A sarebbero di poco superiori a 10 mila miliardi;
considerato che non sono stati rappresentati al Parlamento difficoltà e problemi tali da impedire l'esercizio da parte del Governo della delega richiamata in precedenza, per cui deve ritenersi che l'Esecutivo, e in particolare il Ministero delle finanze, dispongano delle risorse e delle tecnologie necessarie a quantificare la parte di maggior gettito direttamente attribuibile alla lotta all'evasione fiscale, distinguendola da quella riconducibile ad altri fattori;
ad esercitare tempestivamente la delega conferitagli con l'articolo 1 della citata legge n. 133 del 1999, o comunque ad intervenire perché siano adottati provvedimenti che ne riproducano il contenuto, sia pure senza ricorrere allo strumento della delega.
9/6557/69. Conte, Leone.
ritenuto che l'attuale manovra finanziaria proposta dal Governo e votata dalla maggioranza non risulti adeguata ai bisogni per il risanamento macro-economico del Paese;
tenuto conto che la maggioranza ha bocciato tutti gli emendamenti proposti dal Polo in favore delle persone con handicap nei riguardi della dismissione del patrimonio dei beni statali e parastatali;
considerato che, anche nei riguardi degli operatori scolastici, la difesa del ruolo degli insegnanti di sostegno è assai vaga, non essendo stato discusso un emendamento che con molta chiarezza escludeva questi operatori scolastici dalla riduzione proposta dal Governo;
a salvaguardare tutti i diritti acquisiti da persone con handicap;
a potenziare gli interventi in favore dell'attivazione e/o potenziamento dei servizi alla persona o alle famiglie di cittadini, con handicap grave o gravissimo;
a impegnarsi a non ridurre il personale docente di assistenza, i sussidi scolastici, gli assistenti scolastici per studenti con handicap;
a ribadire un ruolo centrale ed insostituibile della scuola pubblica e non pubblica
9/6557/70. Guidi, Aprea, Bergamo.
premesso che:
le disposizioni in materia di vendita di immobili previste all'articolo 2 del disegno di legge n. 6557 pongono problemi di equità sociale;
è sacrosanta aspirazione di ogni cittadino diventare proprietario dell'abitazione in cui dimora;
è dovere del Parlamento non creare discriminazioni o comunque mettere in difficoltà economiche i cittadini ed in particolare quelli meno abbienti,
in sede di applicazione della norma richiamata a considerare adeguatamente i problemi che potranno verificarsi in realtà critiche del Paese dove le concentrazioni di case degli enti pubblici è particolarmente alta;
ad evitare che inquilini domiciliati nella medesima zona, ma affittuari di enti diversi possano trovarsi di fronte a condizioni di vendita e di affitto nettamente difformi tra loro;
ad esigere che gli enti proprietari mettano a norma gli immobili da vendere sulla base delle normative di sicurezza;
a tenere conto concretamente delle condizioni economico-sociali degli inquilini, lavoratori dipendenti e pensionati del settore pubblico e privato per evitare che questa operazione si traduca in un danno sociale ingiusto e difficilmente fronteggiabile dagli enti locali.
9/6557/71. Aprea.
premesso che la procedura di erogazione delle provvidenze di cui all'articolo 27 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, riguardante la fornitura gratuita totale o parziale dei libri di testo scolastici, risulta così complessa e lenta da compromettere spesso la qualità, l'efficacia e la tempestività degli interventi,
alla revisione delle modalità e dei tempi di erogazione di tali provvidenze agli aventi diritto in modo tale da assicurare una maggiore rispondenza di queste alle finalità per le quali sono state disposte dal legislatore.
9/6557/72. Melograni, Aprea, Sestini.
rilevata l'assoluta priorità degli investimenti per la formazione e l'istruzione e l'opportunità di motivare in particolare il personale dirigenziale e, in vista del primo contratto dei dirigenti delle scuole che dovrà essere stipulato con decorrenza 1 settembre 2000,
1) ad accantonare le risorse necessarie a finanziare il primo contratto dei dirigenti delle scuole, che acquisiranno a tutti gli effetti tale qualifica a decorrere dal 1 settembre 2000, per effetto dell'articolo 21, comma 17, della legge 15 marzo 1997, n. 59 e dell'articolo 25-bis del decreto legislativo n. 29 del 1993, così come modificato dal decreto legislativo 6 marzo 1998, n. 59, nella misura occorrente per allineare il trattamento economico dei dirigenti scolastici al trattamento medio dei dirigenti pubblici;
2) a dare mandato negoziale all'ARAN, affinché il contratto stesso sia inserito nell'area I (comprendente i dirigenti dei ministeri; enti pubblici non economici; aziende ed amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo;
9/6557/73. Sestini, Aprea.
premesso che:
una particolare gravità riveste l'assenza nella finanziaria 2000 di qualsiasi riferimento alla questione «previdenza» salvo che per il provvedimento demagogico rappresentato dal contributo del 2 per cento sulle cosiddette «pensioni d'oro» (oltre i 142.000.000 di lire annue) oppure per la soppressione peraltro giusta dei contributi figurativi gratuiti per gli eletti a cariche pubbliche;
secondo gli ultimi dati della Ragioneria generale dello Stato nello scorso anno la spesa pensionistica si è attestata sul 14,2 per cento del PIL, ma seguendo le tendenze demografiche e di crescita del reddito nel medio-lungo periodo, la stessa è destinata a lievitare anno dopo anno fino a raggiungere e superare nel 2015 il 16 per cento;
in termini di prodotto nazionale in Italia si spende per le pensioni più che nei maggiori paesi dell'U.E.: tre punti percentuali di PIL più di Francia e Germania, cinque più di Gran Bretagna e Spagna;
ancor più problematico del livello relativo di spesa è il fatto che essa oltrepassa ampiamente l'importo delle contribuzioni che dovrebbero coprirla coerentemente con il regime a ripartizione;
in particolare nella previdenza per i lavoratori dipendenti e autonomi il 25,6 per cento delle pensioni erogate lo scorso anno non ha trovato copertura nelle contribuzioni; si è reso quindi necessario e inevitabile attingere alle imposte e ai tributi nella misura del 3,4 per cento del PIL;
inoltre lo squilibrio nell'attuale regime pensionistico tende a dilatarsi nei prossimi 10-15 anni come eventuale risultato di un aumento del numero delle pensioni che sopravanza quello dei soggetti contribuenti;
di serie valutazioni su questi gravi fenomeni non c'è traccia nella finanziaria nonostante le anticipazioni effettuate in sede di DPEF;
accelerazione dei tempi stabiliti nell'ultima riforma per l'elevazione dell'età pensionistica;
passaggio immediato al sistema contributivo;
introduzione di adeguati incentivi alla previdenza integrativa;
salvaguardia dei diritti acquisiti da parte dei lavoratori secondo le regole precedentemente in vigore.
9/6557/74. Gazzara, Piva, Prestigiacomo, Taborelli.
premesso che:
l'articolo 10 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, modificato dall'articolo 11 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, ha dettato una nuova disciplina più restrittiva del cumulo delle pensioni con i redditi da lavoro dipendente ed autonomo;
l'innovazione di maggior rilievo contenuta nella sopracitata normativa era costituita dalla rilevanza che, agli effetti del cumulo con le pensioni di vecchiaia e di anzianità e con i trattamenti di invalidità, hanno assunto i redditi da lavoro autonomo, dove la precedente normativa prendeva in considerazione a tali fini soltanto la retribuzione da lavoro dipendente;
successivamente il legislatore è tornato più volte sull'argomento (articolo 1, commi 189, 190, 210 e 211 della legge 23 dicembre 1996 n. 662, e articolo 59, comma 14, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), stabilendo distinzioni specifiche tra:
pensioni interamente cumulabili con reddito di lavoro autonomo;
pensioni cumulabili con reddito da lavoro autonomo nella misura del minimo più la metà della quota eccedente il minimo;
pensioni interamente incumulabili con il reddito da lavoro autonomo;
tutto questo spettro di trattamenti si applica a lavoratori andati in pensione negli ultimi tre-quattro anni con una storia lavorativa e previdenziale quindi non molto dissimile, creando in molti casi ingiuste e gravi penalizzazioni e disparità di trattamento;
tale normativa ha rappresentato - è ormai opinione comune - un grosso incentivo al lavoro nero e non ha mostrato efficacia nel favorire un aumento della occupazione giovanile finendo con il dar luogo soltanto a una ingiusta penalizzazione dei pensionati ancora in grado di svolgere una qualche attività e che possiedono professionalità richieste dal mercato;
9/6557/75. Piva, Prestigiacomo, Gazzara, Taborelli.
considerato che:
l'inadeguatezza del sistema della viabilità del territorio livornese e l'incompiutezza di alcune opere solo in parte realizzate determinano costi ambientali, sociali ed economici notevoli;
la variante Aurelia che da Livorno giunge fino a Grosseto non è mai stata completata nel tratto del Romito, Maroccone-Chioma, a sud di Livorno;
in questo tratto corre la strada statale n. 1 Aurelia che funge da strada di grande collegamento e in quanto tale è attraversata da un intenso traffico pesante;
tale strada costeggia la scogliera a picco sul mare assumendo forti caratteristiche di notevole pregio paesaggistico e di particolare fragilità ambientale, tale da essere oggetto di frequenti situazioni di frana;
il Ministero dei lavori pubblici ha sottoscritto con la regione Toscana un'ipotesi di intesa per dotare la costa di infrastrutture moderne, collegate ad itinerari europei, prevedendo il completamento dell'autostrada Grosseto-Civitavecchia e l'adeguamento della variante Aurelia fino a Grosseto, sulla base di accordi con la provincia di Livorno e con i comuni interessati;
9/6557/76. Biricotti, Susini.
considerata la legge n. 211 del 1992, che ha stanziato risorse per la realizzazione
valutato il fatto che la legge n. 30 del 1998 ha individuato ulteriori risorse per la realizzazione degli interventi finanziari ai sensi della legge n. 211 del 1992 e che la legge n. 448 del 1998, all'articolo 50, comma 1, lettera a), ha previsto di autorizzare ulteriori limiti di impegno di lire 80 miliardi a decorrere dall'anno 2000 e di lire 100 miliardi a decorrere dal 2001 per la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 9 della legge n. 211 del 1992 permettendo un investimento globale pari a circa 2.200 miliardi;
tenuto conto del fatto che il Ministro dei trasporti e della navigazione, d'intesa con il Ministro dei lavori pubblici, con decreto del 22 ottobre 1999, ha definito i criteri per la presentazione e la selezione dei progetti per interventi di miglioramento della mobilità e delle condizioni ambientali nei centri urbani con relativa individuazione delle risorse finanziarie utilizzabili;
preso atto delle difficoltà rilevate da molti sindaci e presidenti di provincia, nel reperimento delle risorse proprie necessarie per l'accesso ai finanziamenti statali di cui erano già stati beneficiari;
tenuto conto del fatto che tali oggettive difficoltà unite, in alcuni casi, alla necessità di una revisione dei progetti per nuovi problemi sopraggiunti, non hanno consentito la presentazione dei progetti definitivi nei tempi previsti;
9/6557/77. Paissan, Biricotti.
considerato che la ceramica artistica ha da sempre rappresentato uno degli elementi qualificanti dell'artigianato italiano, conservatosi intatto in molte parti del territorio nel corso dei secoli tramite l'opera di artigiani sommi e la tradizione delle antiche botteghe;
che sino alla metà degli anni '80 l'attività di produzione ceramica ha raggiunto in Italia livelli molto elevati sia sotto il profilo occupazionale, sia sotto il profilo economico, con un volume di affari valutato - allora - in 150 miliardi di lire annuali, una cifra assai elevata ove si consideri che si tratta di una produzione essenzialmente artistica;
che le crisi dei consumi succedutesi dalla seconda metà degli anni '80 hanno portato ad un repentino ridimensionamento del settore - dimezzamento degli addetti, diminuzione del 30 per cento delle unità produttive -, all'invecchiamento tecnologico dei sistemi di produzione ed allo scadere della qualità artistica derivante dall'adozione di tecniche a basso valore aggiunto;
che l'Unesco ha raccomandato la salvaguardia di quest'arte mediante l'adozione di provvedimenti di tutela dell'arte ceramica quale patrimonio di grande rilievo storico, artistico, etnico, culturale ed economico;
a reperire nell'ambito degli stanziamenti previsti nel fondo speciale di conto capitale la dotazione finanziaria idonea.
9/6557/78. Maggi, Pozza Tasca.
esaminato il disegno di legge n. 6557,
9/6557/79. Pistone.
premesso che:
alcune forze politiche della maggioranza hanno proposto la reintroduzione dell'imposta di soggiorno, sotto le mentite spoglie di una non ben definita «tassa turistica»;
non è ancora noto il disegno concreto di questa imposta che dovrebbe attribuire ai comuni la facoltà di reintrodurre l'imposta di soggiorno, già soppressa con decorrenza 1o gennaio 1989. Tale previsione ha creato tuttavia un forte allarme nelle oltre 3000 imprese alberghiere per la convinzione comune che si andrebbe a riesumare una tassa che era stata giustamente riconosciuta retrogada ed espressione di un modello tributario di sapore anacronistico;
l'ipotesi, formulata anche dal Ministro del tesoro, Giuliano Amato, non tiene conto delle notevoli incongruenze e disparità di applicazione che l'istituzione di una siffatta «tassa turistica» genererebbe, nonché delle gravi conseguenze che potrebbe provocare nel mercato turistico nazionale ed internazionale;
i soggetti passivi del tributo sembrerebbero essere le persone non residenti alloggiate nelle strutture alberghiere, quando è ormai universalmente noto che i maggiori costi, affrontati dai comuni turistici e in particolar modo dalle città d'arte, sono dovuti per la massima parte al turismo giornaliero, pendolare e di passaggio;
l'introduzione di un'imposta che colpisce il turista, per il solo fatto di aver scelto le nostre città, quali meta delle sue vacanze, renderà vana qualsiasi iniziativa promozionale pubblica e privata;
detta imposta costringerà le imprese alberghiere ad aumentare i prezzi oltre il tasso inflattivo massimo previsto dallo stesso Governo, e tutto ciò in un momento in cui le incisive politiche di sviluppo turistico dei Paesi nostri concorrenti ci impongono una più attenta e misurata politica dei prezzi;
detta imposta non sembra essere compatibile con il diritto comunitario di libera circolazione delle persone, che per viaggiare sarebbero costrette a pagare una tassa variabile da località a località, stante la facoltà di ogni amministrazione comunale di istituire liberamente l'imposta, sia pure entro un limite massimo percentuale;
la «tassa turistica», congegnata come è stato diffuso dalla stampa, sarebbe di fatto una vera e propria «imposta sui consumi», in grado di creare una sperequazione tra il soggetto fruitore e quello non fruitore dei servizi ricettivi. Se, come sembrerebbe, la base imponibile fosse costituita dal prezzo dell'alloggiamento e dei servizi connessi (cioè le prestazioni accessorie quali le spese telefoniche, le consumazioni al bar e ristorante, il servizio di lavanderia, il servizio di custodia dei beni e delle autovetture ecc.), alcuni turisti subirebbero un'incidenza ingiustificatamente superiore dell'imposta in rapporto al maggiore utilizzo dei servizi interni della struttura alberghiera;
se la base imponibile della «tassa turistica» fosse il totale del conto alberghiero, esso sarebbe comprensivo dei vari servizi prestati e dell'I.V.A.. Ci troveremmo così di fronte ad un'ulteriore iniquità, in quanto verrebbe asseverato l'anti-principio giuridico dell'imposta sull'imposta. D'altra
non appare essere stato esaminato in termini più approfonditi l'impatto dell'imposta che si vorrebbe reintrodurre, e sembra in particolar modo necessario andare a rivisitare le valide ragioni che hanno portato alla sua abrogazione nel 1989, tra le quali in particolare la sproporzione tra l'esiguità del gettito e il costo della riscossione;
il settore turismo necessita di misure - anche fiscali - idonee a rivitalizzarlo e non a deprimerlo, considerato l'enorme potenziale del comparto, che potrebbe manifestarsi anche e soprattutto a vantaggio di una stabile, consistente e qualificata occupazione;
una «tassa turistica» andrebbe piuttosto attentamente valutata in quanto potrebbe produrre, in termini di incremento dell'attività turistica e quindi anche in termini di gettito tributario complessivo ad esso correlato, un allineamento dell'imposizione indiretta a quella degli altri Paesi UE nostri concorrenti (Francia, Spagna, Portogallo). Infatti, un maggiore reddito delle imprese potrebbe aumentare il gettito fiscale, mentre nuove imposte, che andrebbero a mortificare il reddito o anche solo la sua crescita, finirebbero per dare un gettito minore, con grave pregiudizio per l'attività d'impresa;
il problema di finanziare le maggiori spese che i comuni a principale vocazione turistica debbono sostenere dovrebbe essere risolto in modo diverso e nell'ambito dei tributi esistenti, non certamente penalizzando soltanto le strutture turistico-alberghiere;
9/6557/80. Collavini, Pezzoli, Scaltritti, Scarpa Bonazza Buora.
considerati:
gli impegni sottoscritti negli accordi con le parti sociali, ivi compreso il Patto di concertazione del Natale 1998, in materia di ricerca ed innovazione tecnologica;
l'importanza fondamentale dei processi di competitività tecnologica ai fini dello sviluppo qualificato del nostro sistema economico;
la crescente importanza di tali processi nel quadro della competitività internazionale e dei limiti di una competitività che dovesse misurarsi essenzialmente sulle questioni del costo del lavoro;
la debolezza del nostro sistema produttivo, in relazione alle specializzazioni produttive prevalenti e alla particolare struttura di piccole e micro imprese, che non agevolano tali processi;
i ritardi accumulati in materia di investimenti pubblici, ma particolarmente dei privati, nonostante le agevolazioni concesse, nel campo degli investimenti in ricerca e in prodotti, processi, sistemi tecnologicamente avanzati; ritardi non facilmente colmabili, ma che rischiano nel frattempo di accrescere le difficoltà di sviluppo ed occupazionali, soprattutto nelle regioni con maggiori problemi infrastrutturali e di lavoro;
i divari in materia di livelli di sviluppo da tempo riscontrati anche nei confronti dei nostri partner europei che hanno
accentuare l'inversione di indirizzo in materia di spesa complessiva per la ricerca scientifica e tecnologica, in linea, peraltro, con gli impegni assunti in sede di concertazione con le parti sociali;
sviluppare i sistemi di monitoraggio e valutazione della competitività scientifica e tecnologica nonché l'elaborazione di criteri di selezione, di piani e progetti d'intervento di rilievo coerenti con i rischi competitivi e con lo sviluppo tecnologico del sistema produttivo, di beni e di servizi del Paese;
operare, anche attraverso strumenti ed interventi straordinari, per valorizzare da un punto di vista economico il patrimonio essenziale delle conoscenze degli enti e delle strutture pubbliche di ricerca ai fini della realizzazione di nuovi prodotti, processi, sistemi ed imprese tecnologicamente avanzati e in linea con quanto indicato al punto precedente;
intervenire attraverso strutture coordinate, ma decentrate sul territorio ed in accordo con le regioni ai fini di agevolare la disponibilità di tali conoscenze, anche a livello consulenziale e incrementale, a favore delle piccole e medie imprese e dei distretti produttivi, aumentando ed orientando a tali fini i vari interventi finanziari centrali aventi analoghi obiettivi;
considerare tra gli investimenti strutturali per lo sviluppo del territorio anche quelli relativi allo sviluppo delle strutture - in uomini e mezzi - dedicati ad accrescere il patrimonio del Paese nel campo delle conoscenze, delle competenze e dei servizi tecnologici;
selezionare e privilegiare i sistemi e gli interventi di trasferimento diretti alle imprese in linea con una valutazione degli effetti sulla competitività tecnologica, sugli equilibri negli scambi commerciali, sulle forme stabili di crescita del lavoro, riconducendo a tali valutazioni anche i necessari interventi in materia di difesa e miglioramento ambientale e di sviluppo sostenibile, di agevolazione per la diffusione delle moderne tecnologie informatiche, di ammodernamento della rete dei servizi;
accentuare in materia di costo del lavoro la riduzione generalizzata dei costi indiretti relativi al personale delle imprese impegnato, a bilancio, nelle attività di ricerca e sviluppo;
affinché, in relazione alle molteplicità istituzionali coinvolte in tali provvedimenti, la Presidenza del Consiglio assuma una responsabilità di indirizzo, di programmazione e di vigilanza coerente con le indicazioni sopra espresse.
9/6557/81. Penna, Panattoni.
esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2000,
ritenuto di precisare in chiave interpretativa l'articolo 2, comma 8, della legge n. 133 del 1999,
9/6557/82. Giancarlo Giorgetti.
considerato che la riprogrammazione degli interventi comunitari a decorrere dal 1o gennaio 2000 e la conseguente individuazione delle aree ammesse agli interventi dei fondi strutturali potrà comportare sensibili modificazioni e conseguenti
sottolineato in particolare che tale situazione potrebbe recare maggiore danno soprattutto alle regioni italiane già inserite nell'obiettivo 2, per le quali si prevedono possibili pesanti ridimensionamenti degli interventi;
rilevato che una equa riprogrammazione e ridistribuzione degli interventi comunitari potrebbe essere impedita da dati statistici non uniformi ed altresì dalla non completa valutazione della posizione geografica di alcune regioni di confine;
9/6557/83. Fontanini.
considerata la sovrapposizione temporale della sessione di bilancio con la discussione di importanti provvedimenti di riordino delle forze dell'ordine;
apprezzato l'intento fin qui manifestato di procedere a razionalizzazioni che non implichino oneri aggiuntivi a carico del contribuente;
sottolineata l'esigenza di adeguare gli strumenti di prevenzione del crimine alle nuove sfide che vengono poste all'ordine pubblico, soprattutto sotto il profilo del contrasto alla grande criminalità organizzata e sotto il profilo della repressione dell'immigrazione clandestina;
9/6557/84. Oreste Rossi, Faustinelli, Alborghetti.
esaminato il disegno di legge n. 6557-A, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2000)»;
ritenuto che la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano attengono all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria;
preso atto che la legge 9 luglio 1990, n. 188, ha istituito il marchio di Stato della ceramica antica e tradizionale italiana, ai fini della difesa e della conservazione delle caratteristiche tecniche e produttive che la contraddistinguono;
considerato che la produzione di ceramiche artistiche e tradizionali è diffusa in diverse zone del Paese, come ad esempio nella città di Faenza ove, tra l'altro, è istituito il Museo internazionale delle ceramiche;
9/6557/85. Santandrea, Bianchi Clerici, Rodeghiero, Dalla Rosa.
tenuto conto dell'importanza strategica che riveste l'asse autostradale A28 per lo sviluppo economico dell'intero sistema produttivo del Veneto e soprattutto dell'indifferibile necessità del completamento delle opere viarie di collegamento tra tale autostrada e la viabilità minore locale;
9/6557/86. Guido Dussin, Dozzo, Luciano Dussin, Michielon, Covre.
considerato che il potenziamento del sistema infrastrutturale della parte settentrionale del Paese è indispensabile per lo sviluppo delle attività industriali, artigianali e commerciali locali, le quali rivestono un'estrema importanza per il sostegno dell'intero sistema economico-produttivo dell'intero Paese;
ritenuto improcrastinabile il completamento dei lavori di ammodernamento delle strade statali n. 510 e n. 42, importanti vie di comunicazione dell'intero sistema viario della Lombardia, anche al fine di ovviare ai persistenti problemi di inquinamento acustico ed atmosferico causato dall'alta densità di traffico;
9/6557/87. Caparini, Cè, Molgora, Terzi, Stucchi, Alborghetti.
considerato che nel nostro Paese esiste una differenza di trattamento tra possessori di auto storiche in relazione ai diversi tipi di automezzo, che risulta essere troppo elevata;
ritenuto che i problemi conseguenti al pagamento della tassa di possesso degli automezzi storici determinano il pericolo di perdere tutto il nostro patrimonio storico, poiché le autovetture, invece di essere nuovamente immatricolate nel territorio nazionale, vengono vendute all'estero, dove questo problema non esiste, pena la perdita del nostro patrimonio storico di autoveicoli;
9/6557/88. Copercini, Giancarlo Giorgetti.
ritenuto che l'edilizia scolastica attiene all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria del Paese;
considerata la necessità di procedere ad una generale verifica delle condizioni statiche degli edifici scolastici, anche al fine di individuare gli interventi prioritari da realizzare per l'ottimale funzionalità e fruibilità degli stessi edifici;
9/6557/89. Rodeghiero, Bianchi Clerici, Santandrea.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
premesso che:
come più volte dichiarato dal Governo, la presente manovra di bilancio dovrebbe essere orientata al conseguimento di obiettivi generali di sviluppo economico e di miglioramento dell'efficienza degli apparati statali, in chiave sia di servizi resi ai cittadini sia di riduzione dei costi dovuti alle disfunzioni della pubblica amministrazione;
dalla partecipazione al raggiungimento dei succitati obiettivi sembra totalmente estraneo il Ministero delle politiche agricole e forestali, al quale, per l'anno 2000, risultano assegnate dotazioni di competenza che ammontano a 1.839 miliardi di lire e che risultano, in larga misura, destinate a garantire il funzionamento delle strutture ministeriali;
i residui passivi stimati risultano pari a 2.444 miliardi di lire, sono costituiti pressoché totalmente da risorse in conto capitale inutilizzate ed incidono per circa il 57 per cento sulle dotazioni di cassa dello stesso Ministero delle politiche agricole e forestali;
l'elevata incidenza, sia delle spese di funzionamento, sia dei residui passivi, dimostra inequivocabilmente che il Ministero agricolo é una struttura fine a se stessa, nonché totalmente incapace di attuare un qualsiasi intervento di politica agraria;
9/6557/90. Anghinoni, Dozzo, Vascon.
considerato che l'effettivo sostegno dell'economia del Paese rende indispensabili un adeguato sistema infrastrutturale ed una efficace rete viaria in grado di permettere lo sviluppo delle attività economico-imprenditoriali;
ritenuti improcrastinabili i lavori di completamento della tangenziale di Zogno sulla strada statale n. 470, al fine di risolvere i problemi provocati dall'insistente traffico che crea gravi conseguenze allo sviluppo turistico e produttivo della zona;
9/6557/91. Alborghetti, Stucchi, Frosio Roncalli, Terzi, Martinelli, Calderoli, Pirovano, Colombo, Pagliarini.
valutate le risorse che complessivamente la manovra per il 2000 assegna per il sostegno dell'economia e lo sviluppo dell'occupazione;
9/6557/92. Fongaro, Stefani, Chiappori, Galli.
esaminato l'A.C. n. 6557-A, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato;
tenuto conto della rilevanza internazionale che riveste la strada statale «Regina» n. 340, sita in provincia di Como, in quanto, attraversando il territorio italiano, collega il Canton Ticino con il Cantone dei Grigioni, entrambi nella Confederazione Elvetica;
considerando che tale strada è l'unica via di accesso per un territorio, come quello dell'alto lago di Como, che fa del turismo la propria risorsa principale;
preso atto che sono stati approvati i relativi progetti di massima ed i finanziamenti necessari per il completamento delle opere, pari a circa 1000 miliardi;
tenuto conto altresì che alla Camera dei deputati è stata presentata un'apposita proposta di legge firmata da circa 80 deputati;
considerato che in merito alle strade statali n. 36 e n. 38, site nella provincia di Sondrio, nell'ottobre 1997 la regione Lombardia e l'ANAS hanno sottoscritto una convenzione con la quale la regione finanzierebbe 150 miliardi a valere sui fondi della legge n. 102 del 1990 (Legge Valtellina), mentre l'ANAS si impegnerebbe «nei futuri piani della viabilità» a finanziare le relative opere con 258 miliardi;
considerato altresì che ad oggi nessun finanziamento certo è stato garantito dall'ANAS e la mancanza dei fondi rischia di vanificare un atto importantissimo, quale la convenzione tra ANAS e regione Lombardia, e potrebbe determinare il protrarsi a tempo indefinito di una situazione di isolamento in cui versa la Valtellina e Val Chiavenna;
tenuto conto che il Governo ha più volte ribadito la propria volontà ad attuare progetti infrastrutturali che possano garantire lo sviluppo della aree marginali site nelle regioni settentrionali;
9/6557/93. Parolo, Formenti, Cesare Rizzi, Giancarlo Giorgetti, Alborghetti, Paolo Colombo.
premesso che:
nell'ambito dell'Accordo quadro per la soluzione dei principali problemi stradali e ferroviari di interesse nazionale della Regione Veneto, il 1o agosto 1997 è stato sottoscritto un Protocollo d'intresa
il progetto della regione Veneto, che prevede una strada di grande comunicazione, non è stato accolto favorevolmente dai cittadini dei comuni interessati, contrari alla realizzazione di un'opera di forte impatto ambientale che attraversi il loro territorio;
le amministrazioni locali interessate hanno espresso la loro preferenza per la costruzione di una strada in tunnel;
a prevedere, quale soluzione più immediata al problema del nodo stradale, il finanziamento per la costruzione di una terza corsia, per la quale è già disponibile un progetto donato dall'Associazione industriali di Venezia che è stato accolto con favore dalle comunità locali.
9/6557/94. Cavaliere, Stucchi.
ritenuto che la problematica della riduzione del prezzo dei farmaci attiene all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria del Paese;
premesso che l'articolo 26, comma 3, prevede a tal proposito la riduzione del prezzo del 5 per cento per le specialità medicinali a base di principi attivi non coperti da brevetto;
preso atto che tra i farmaci a base di principi attivi non coperti da brevetto e inseriti in fascia a) e b) ve ne sono molti che, pur essendo indispensabili, hanno un prezzo di vendita al pubblico molto basso;
considerato che una ulteriore decurtazione del 5 per cento su quest'ultimi potrebbe indurre le industrie farmaceutiche a ritirarli dal mercato, o trasferirli in fascia c), considerati i già magri margini;
constatato che se farmaci come ad esempio l'Aspirinetta (6.200 lire) la CardioAspirina (4.700 lire), il KonaKhion intramuscolo (3.400 lire) e molti altri, indispensabili in alcune terapie tanto da essere inseriti in fascia a) quali «salva vita», dovessero uscire dal prontuario i medici curanti sarebbero costretti a prescriverne altri, magari più innovativi e con le stesse finalizzazioni, ma sicuramente più onerosi;
considerato che l'articolo 26 è finalizzato al contenimento e alla razionalizzazione della spesa farmaceutica;
considerato che al comma 3 dell'articolo 26, per l'applicazione dello stesso, viene lasciato un margine di discrezionalità alla Commissione unica del farmaco;
9/6557/95. Cè, Dalla Rosa, Calderoli, Maroni.
esaminato il disegno di legge finanziaria 2000;
preso atto che l'articolo 6, comma 9, prevede un credito d'imposta per gli imprenditori individuali, le società e gli enti che dal 1o gennaio 2000 al 31 dicembre 2002 procedono all'assunzione di alcuni soggetti tra i quali, alla lettera c), coloro che sono impegnati in lavori socialmente utili;
tenuto conto che l'articolo 54, comma 5, fa salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto-legge n. 390 del 1999, in materia di lavori socialmente utili;
valutato che tale comma 5 comporta la proroga di ulteriori quattro mesi dei LSU in scadenza, per un costo di ben 462 miliardi e 480 milioni di lire;
ricordato che l'allora Ministro del lavoro del Governo Prodi, ora Ministro dei trasporti, Tiziano Treu, aveva sancito la fine dei lavori socialmente utili entro il 2000;
considerato che il termine per l'esercizio della delega per la riforma dei lavori socialmente utili, fissato al 28 febbraio 2000 dall'articolo 45, comma 2, della legge n. 144 del 1999, è prorogato al 31 dicembre 2000;
9/6557/96. Balocchi, Michielon, Paolo Colombo, Covre, Grugnetti.
valutato che le disposizioni di cui ai commi 9 e 11 dell'articolo 6 attribuiscono un credito d'imposta in favore degli imprenditori individuali, delle società e degli enti che incrementano la base occupazionale attraverso l'assunzione di talune categorie di soggetti;
stimato il rilevante numero di cittadini italiani che dalla fine del 1800 fino a tutti gli anni '60 furono costretti ad emigrare all'estero con le loro famiglie per cercare quel lavoro che allora questo paese gli negava;
preso atto che molti figli di questi emigranti oggi vivono in Stati stranieri al limite dell'indigenza, causa le gravi crisi economiche che gli stessi Stati attraversano;
ricordato che riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto è un principio sancito costituzionalmente, oltre che un nostro dovere morale;
9/6557/97. (nuova formulazione) Michielon, Guido Dussin, Covre.
valutate le risorse che complessivamente la manovra di bilancio per il 2000 assegna al sostegno dell'economia;
considerata la necessità di sostenere in particolare le piccole e medie imprese, data la loro rilevanza nel tessuto produttivo del Paese;
considerato che da analisi economiche effettuate si è rilevato che le imprese localizzate in territori montani sostengono maggiori oneri in termini di costi di produzione e di distribuzione;
9/6557/98. Galli, Stefani, Chiappori, Fongaro.
esaminato il disegno di legge n. 6557, che al comma 4 dell'articolo 48, prevede la proroga al 31 dicembre 2000 del contributo per gli acquisti di ciclomotori e motoveicoli conformi ai limiti di emissione previsti dalla direttiva 97/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 giugno 1997;
considerata la necessità di provvedere ad una politica di tutela dell'ambiente e di intervenire con misure che abbiano effetti positivi sul sistema economico;
9/6557/99. Chiappori, Galli, Fongaro, Stefani.
esaminato l'articolo 45, comma 11, del disegno di legge n. 6557, che dispone la rivalutazione degli importi della quota di cui al comma 1 e dell'assegno di cui al comma 8 del medesimo articolo 45;
ritenuto che le problematiche connesse al sostegno della maternità attengono all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria del Paese;
rilevato che il costo della vita varia a seconda delle città e delle diverse zone del Paese prese in considerazione;
9/6557/100. Maroni, Calderoli, Cè, Dalla Rosa.
esaminato l'articolo 45 del disegno di legge n. 6557, che dispone la riduzione degli oneri contributivi per maternità a carico dei datori di lavoro;
ritenuto che la citata problematica della riduzione degli oneri di maternità attiene all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria del Paese;
valutata l'importanza di garantire ai datori di lavoro la certezza di detta riduzione e della quantificazione ad essa riferita, assicurando che tali oneri, per quanto disposto dal provvedimento in oggetto, siano realmente a carico dello Stato;
rilevato che al fine della realizzazione di quanto sopra espresso è necessaria l'emanazione dei decreti di cui al comma 2 del medesimo articolo 45, nonché la previsione di un'adeguata copertura finanziaria;
ad emanare al più presto i decreti di cui al comma 2 dell'articolo 45, nonché a garantire il rispetto di quanto disposto dal medesimo articolo, nella parte in cui prevede che la riduzione degli oneri contributivi per maternità, a carico dei datori di lavori, sia di 0,20 punti percentuali.
9/6557/101. Calderoli, Cè, Dalla Rosa, Maroni.
premesso che:
attualmente esiste una situazione di monopolio in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; il datore di lavoro, infatti, subisce l'obbligo di assicurare i propri dipendenti presso l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), un ente che, come tutti i monopoli pubblici, è inefficiente e, per di più, gestito secondo criteri fissati dai partiti di governo e dai sindacati;
da ciò discende che le imprese italiane si vedono costrette a pagare premi addirittura doppi rispetto a concorrenti europei come Belgio, Germania e Spagna, a tutto discapito della concorrenzialità dei nostri prodotti;
ad assumere iniziative concrete per liberalizzare il mercato delle assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, sulla falsariga di quanto è attualmente previsto per l'assicurazione obbligatoria di responsabilità civile per le automobili, in modo da aprire il settore al mercato e alla concorrenza, in linea con gli orientamenti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. In tal modo, infatti, si potrebbe ottenere una maggior efficienza e tariffe più basse per gli imprenditori, ai quali sarebbe garantita da un lato l'opportunità di scegliere la compagnia preferita, e dall'altro la possibilità di cambiarla per una che offra migliori condizioni.
9/6557/102. Dalla Rosa, Cè.
premesso che da tempi oramai remoti si è in attesa della realizzazione della strada statale Trento-Venezia, che tanto gioverebbe a risolvere gli annosi problemi della viabilità dell'intero Nord-Est;
ad intervenire con decisione al fine di completare e collegare i vari tronchi di strade statali, che da decenni devono dare origine al tanto atteso asse viario Trento-Venezia, al fine di creare il migliore collegamento tra i nodi autostradali del Brennero e di Padova.
9/6557/103. Luciano Dussin, Fontan, Dalla Rosa.
considerato che il 29 settembre scorso il Governo, in sede di approvazione dell'A.C. 5507, recante interventi nel settore dei trasporti, ha accolto l'ordine del giorno Chincarini 9/5507/2, con il quale si è impegnato il Governo «ad assumere tutte le iniziative necessarie allo scopo di pervenire al raggiungimento del risanamento tecnico-economico della gestione governativa per la navigazione di laghi Maggiore, di Como e di Garda ai sensi dell'articolo 2, comma 8, della legge n. 194 del 1998, consentendo così il trasferimento delle gestioni medesime alle regioni entro il 1o gennaio 2000»;
tenuto conto che l'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, trasferisce la gestione governativa per la navigazione dei laghi Maggiore, di Como e di Garda alle regioni territorialmente competenti e alla provincia autonoma di Trento, entro il 1o gennaio 2000, previo risanamento tecnico-economico a cura dello Stato;
a provvedere tempestivamente a dare attuazione a quanto già previsto nell'ordine del giorno 9/5507/2, affinché venga applicato l'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 422 del 1997.
9/6557/105. Chincarini, Giancarlo Giorgetti.
rimarcando come la sessione di bilancio coincida con una fase importante del processo di riforma del modello di reclutamento delle Forze armate dello Stato;
osservando come si stia finalmente affermando anche in Italia l'idea di affrettare i tempi della transizione dello strumento militare verso la formula del professionismo integrale;
ritenendo che tale trasformazione non sia ipotizzabile agli attuali volumi organici
che tale aumento, ancorché più volte auspicato in Parlamento e sulla stampa dal Ministro della difesa, non si è tradotto neppure questa volta in alcuna apprezzabile variazione percentuale delle risorse assegnate alla funzione difesa;
che è assolutamente non prevedibile, ancorché ripetutamente invocata dal Ministro, l'imposizione dall'esterno con una «Maastricht della difesa» di vincoli che obblighino il Parlamento italiano ad accettare una percentuale di spese militari diversa da quella dettata dalla valutazione autonoma degli interessi politici, economici e sociali italiani;
che, in definitiva, tale aumento delle spese militari nazionali è da ritenersi del tutto improbabile anche a medio termine;
a razionalizzare ulteriormente le spese militari nazionali, snellendo l'area tecnico-amministrativa del Ministero della difesa e, in particolare, alleggerendo le consistenze organiche dei gradi più elevati assegnati agli Stati maggiori di Forza armata;
ad alleggerire la consistenza organica prevista di tutti i reparti non utilizzabili né in contesti multinazionali né ai fini di eventuali operazioni di protezione civile, concentrando le scarse risorse disponibili in poche unità ad elevata prontezza operativa;
a varare, nell'attesa dell'approvazione del provvedimento di sospensione della leva in tempo di pace, misure di riduzione immediata del servizio militare obbligatorio.
9/6557/106. Martinelli, Giancarlo Giorgetti.
osservato che il moltiplicarsi delle emergenze umanitarie determinate dall'instabilità politica internazionale rende prevedibile anche nei prossimi esercizi finanziari il ripetersi di situazioni nelle quali potrà rendersi necessario l'utilizzo delle Forze armate;
ricordando come i militari italiani a vario titolo impegnati all'estero - per effetto del sovrapporsi delle missioni via via deliberate - abbiano da tempo superato le diecimila unità, dai Balcani ad Hebron, dal Mar Rosso a Timor Est;
sottolineando come la copertura finanziaria delle singole missioni sia stata assicurata attraverso il ricorso a diversi capitoli di bilancio, spesso eterogenei e talvolta anomali in rapporto alla originaria destinazione delle risorse prelevate, incluso l'8 per mille;
ritenendo ormai maturi i tempi per un'iniziativa legislativa mirante a disciplinare complessivamente gli aspetti giuridici ed economici connessi all'impiego delle Forze armate italiane all'estero in operazioni di imposizione o mantenimento della pace;
a predisporre quanto prima iniziative legislative tese a determinare un organico quadro giuridico generale di riferimento per la deliberazione e la gestione delle missioni di imposizione o mantenimento della pace, in attuazione degli articoli 78 ed 87 della Costituzione, determinando altresì, nel contesto del medesimo intervento legislativo, il trattamento economico spettante al personale di ogni grado ed arma inviato in missione all'estero in ragione dello svolgimento di operazioni nazionali od internazionali di imposizione o mantenimento della pace;
ad escludere contestualmente la possibilità di attingere a fonti diverse per finanziare lo svolgimento di operazioni militari all'estero.
9/6557/107. Rizzi, Giancarlo Giorgetti.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
considerato che, nel processo di integrazione dell'Unione europea, assume particolare importanza la politica dei trasporti e delle vie di comunicazione, sia all'interno del territorio comunitario che con i Paesi dell'Europa centrale e orientale e con i Paesi balcanici;
considerato altresì che, nell'ambito dei progetti dell'Unione europea per la realizzazione di reti transeuropee basate sulla interconnessione e sulla interoperatività delle reti nazionali, assume particolare importanza, per la politica generale del Governo relativa al potenziamento degli assi infrastrutturali del Nord, il progetto del sistema infrastrutturale multimediale che dovrebbe collegare Barcellona a Kiev, passando per Lione, Torino, Milano e Trieste;
in sede di ripartizione dei finanziamenti destinati alla rete viaria stradale e autostradale nazionale, a prevedere le risorse necessarie per la realizzazione dell'asse autostradale «Pedemontana padana», confermando nei piani nazionali il carattere prioritario dell'intervento e predisponendo tutti gli atti necessari volti a permettere l'immediata realizzazione dell'opera.
9/6557/108. Formenti, Parolo, Bianchi Clerici, Giorgetti.
considerato che la strada statale n. 42 del Tonale e della Mendola è una delle più importanti vie di comunicazione dell'intero sistema viario della Lombardia e che pertanto la realizzazione di tale strada è indispensabile per lo sviluppo delle attività industriali, artigianali e commerciali del nord e riveste un'estrema rilevanza per il sostegno dell'intero sistema produttivo del Paese;
considerato altresì che l'attuale tracciato presenta un'altissima densità di traffico che causa frequenti incidenti, anche mortali, oltre a gravose ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini, costretti a sopportare un carico di inquinamento acustico ed atmosferico fortemente nocivo per la salute e per l'ambiente, e che il tratto Trescore-Pianico è uno dei percorsi a più alto rischio a livello nazionale;
nell'ambito della politica generale per il potenziamento infrastrutturale del Paese, ad attivarsi per consentire la realizzazione dei lavori della variante della strada statale n. 42, allo scopo di realizzare un significativo asse di collegamento rapido tra il centro Europa e il sistema della grande viabilità italiana.
9/6557/109. Terzi, Alborghetti, Stucchi.
premesso che:
gli effetti dalla mancata attuazione del regime comunitario delle quote latte, da parte dell'Italia, continuano a comportare pesanti conseguenze per i conti pubblici e, di conseguenza, per i contribuenti, tanto che, anche nell'attuale legge finanziaria, è previsto, per ciascuno degli anni 2000 e 2001, uno stanziamento di 750 miliardi di lire per il pagamento delle cosiddette multe sul latte risalenti al periodo 1983-89;
lo scorso anno, sia da quanto indicato negli atti parlamentari, sia dalle dichiarazioni rese dai rappresentanti del Governo, risultava evidente che lo stanziamento di 750 miliardi di lire iscritto per l'anno 1999 avrebbe dovuto fornire la copertura necessaria al pagamento dell'ultima rata della suddetta multa sul latte, in attuazione di quanto previsto dal piano di dilazione dei pagamenti concordato, dall'Italia, in sede di consiglio ECOFIN del 20 ottobre 1994;
a fornire, con la massima tempestività, una chiara ed articolata documentazione dalla
9/6557/110. Vascon, Anghinoni, Dozzo.
premesso che:
nel disegno di legge finanziaria per il 2000 sono previsti vari stanziamenti per contributi ad enti ed istituti ritenuti di pubblica utilità;
il trasferimento di denaro pubblico ai succitati enti ed istituti è esclusivamente finalizzato allo svolgimento, da parte di tali beneficiari, di attività di pubblica utilità;
per il motivo di cui sopra la gestione del pubblico denaro da parte dei succitati enti ed istituti non può, in alcun caso, dare adito a sospetti di utilizzo per fini diversi da quelli istituzionali;
tra i vari soggetti beneficiari di contributi pubblici, il disegno di legge finanziaria include anche alcuni enti ed istituti di interesse agrario, cui sono assegnati 11 miliardi di lire, la maggior parte dei quali risulta destinata all'Istituto nazionale per la nutrizione (INN), all'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) ed al Centro di ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno;
al momento della succitata attribuzione di finanziamenti, non erano disponibili le relazioni della Corte dei conti che rendevano conto della gestione amministrativa degli enti in oggetto relativamente ad esercizi recenti e, di conseguenza, non esistevano gli elementi minimi per valutare la correttezza della gestione degli enti medesimi e per verificare l'opportunità di continuare a trasferire denaro pubblico a loro favore;
per quanto riguarda l'INEA, la Corte dei conti, nelle ultime relazioni, ha sempre sollevato eccezioni, alcune delle quali hanno addirittura condotto alla condanna ed alla interdizione dal pubblici uffici, per due anni, del presidente che era in carica nel periodo cui erano riferiti i rilievi della magistratura contabile; nell'ultima relazione disponibile, la Corte dei Conti, oltre a confermare molti dei rilievi mossi nei precedenti referti, ha avanzato nuove e gravi eccezioni, anche seguite da segnalazioni all'autorità giudiziaria;
a bloccare l'erogazione dei fondi destinati a quegli istituti, quali l'INEA, la cui gestione risulta oggetto di rilievi da parte della Corte dei conti;
a vincolare l'attribuzione dei fondi di cui sopra alla disponibilità di relazioni della Corte dei conti relative agli enti beneficiari che siano riferite all'esercizio precedente a quello per il quale si prevede di concedere i contributi medesimi.
9/6557/111. Dozzo, Anghinoni, Vascon.
ritenuto che le problematiche connesse all'insediamento aeroportuale di Malpensa 2000 attengono all'indirizzo globale della politica economica e finanziaria del Paese;
rilevato che le abitazioni ubicate nelle zone residenziali limitrofe all'aeroporto di Malpensa subiscono gli effetti dell'inquinamento acustico e atmosferico dovuto al traffico aeroportuale, con inevitabili danni sia per le abitazioni che per coloro che vi risiedono;
nel quadro delle risorse aggiuntive destinate all'intesa di programma tra lo Stato e la regione Lombardia, di cui all'articolo 43 della legge 17 maggio 1999, n. 144, a destinare parte delle risorse medesime per la realizzazione, da parte dei proprietari degli immobili di cui in premessa, di opere edilizie finalizzate alla mitigazione degli
2000.
9/6557/112. Bianchi Clerici, Giancarlo Giorgetti, Galli.
esaminato il disegno di legge n. 6557, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000);
considerato il disposto dell'articolo 6, recante disposizioni in materia di imposte sui redditi;
considerato l'incremento del livello generale dei prezzi, che rende gli importi di lire 360 milioni e 1 miliardo di cui al secondo periodo dell'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 recante disposizioni in materia di accertamento delle imposte sui redditi del tutto inadeguati rispetto all'attuale attività di quelle imprese che possono avvalersi del regime di contabilità semplificata;
ad assumere opportuni provvedimenti affinché si provveda ad aggiornare gli importi di cui al secondo periodo dell'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, in modo tale da renderli più adeguati all'attuale sistema economico in considerazione dell'incremento generalizzato dei prezzi verificatosi rispetto all'ultimo adeguamento degli importi stessi.
9/6557/113. Covre, Paolo Colombo.
considerato il disposto dell'articolo 6 del disegno di legge n. 6557, recante disposizioni in materia di imposte sui redditi;
considerato che gli attuali importi previsti per la detrazione d'imposta relativamente ai premi assicurativi di cui all'articolo 13-bis, comma 1, lettera f), del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 fissati in lire 2.500.000, non hanno subito alcun recente aggiornamento, risultando pertanto inadeguati rispetto al livello generale dei prezzi;
ad assumere opportuni provvedimenti affinché si adegui l'importo dei premi assicurativi di cui all'articolo 13-bis, comma 1, lettera f), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, ad un valore commisurato all'innalzamento del livello generale dei prezzi verificatosi rispetto all'ultimo aggiornamento effettuato.
9/6557/114. Ballaman, Molgora.
considerato che:
il disegno di legge n. 6557 prevede tagli alle risorse da destinare alle regioni ed agli enti locali ed un rafforzamento del patto di stabilità, già introdotto dalla legge n. 448 del 1998 (collegato alla manovra finanziaria per il 1999);
prevedere tra gli strumenti correttivi della spesa corrente un rafforzamento del patto di stabilità interno non significa altro che creare ulteriori problemi ed aggravi nella gestione delle risorse da parte degli enti locali;
già con le manovre finanziarie per il 1997 ed il 1998, questo Governo ha ridotto notevolmente il peso dei trasferimenti erariali agli enti locali attraverso l'introduzione di nuove misure in materia di controllo di cassa, al fine di impedire che gli interventi correttivi programmati potessero essere modificati da movimenti di tesoreria;
l'assoggettamento al sistema della tesoreria unica, le misure in materia di controllo di cassa, l'aumento delle spese fisse che devono sostenere gli enti stessi, nonché il suddetto rafforzamento del patto di stabilità, comportano gravi difficoltà per gli enti locali soprattutto in riferimento alla erogazione dei servizi essenziali quali, ad esempio, la pubblica istruzione, la sanità e i trasporti;
ad adottare tutte le misure dirette alla soppressione della tesoreria unica e a consentire la rinegoziazione dei mutui degli enti locali con la Cassa depositi e prestiti ad un tasso di interesse che non superi il limite minimo determinato ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108, recante «disposizioni in tema di usura».
9/6557/115. Pirovano, Stucchi, Giancarlo Giorgetti, Molgora.
considerate le specificità geografiche e climatiche proprie delle zone montane, che incidono pesantemente sulla quantificazione dei costi di riscaldamento e determinano condizioni fortemente penalizzanti per i cittadini ivi residenti;
preso atto che le zone montane presentano impianti termici, sia domestici che industriali, funzionanti a metano;
premesso che da anni viene applicata l'imposta di consumo sul gas metano in modo incomprensibile e censurabile, riscontrandosi differenti applicazioni tra le aree del centro-nord del Paese e quelle del sud. Infatti, l'accisa è pari a lire 151 al metro cubo nelle zone del centro e nel nord del Paese contro le lire 74 applicate alle aree del sud per gli usi di riscaldamento individuale a tariffa T2, e per gli altri usi civili pari a lire 332 al metro cubo nelle aree del centro-nord contro le lire 238 applicate nelle regioni del Mezzogiorno;
ad adottare le iniziative necessarie a rimuovere gli squilibri prodotti dalla disparità di trattamento tributario evidenziato in premessa, uniformando le aliquote dell'imposta di consumo sul gas metano applicate nelle diverse zone del territorio nazionale alla misura attualmente praticata nelle aree depresse del Paese.
9/6557/116. Molgora, Giancarlo Giorgetti, Faustinelli.
considerata la straordinaria rilevanza che riveste, per il Paese e per l'intero mondo cattolico, l'avvio del processo di beatificazione di Papa Giovanni XXIII;
tenuto conto che l'approssimarsi della beatificazione amplifica il messaggio d'amore e di pace della straordinaria esperienza evangelica di Papa Giovanni XXIII, richiamando migliaia di visitatori nel comune natale, il comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII;
considerato che la scarsa disponibilità finanziaria del piccolo comune non permette una risposta infrastrutturale adeguata all'eccezionalità dell'evento storico-religioso e per tanto si rende indispensabile un contributo straordinario da parte dello Stato al fine di aumentare la capacità ricettiva e la fruibilità del luogo, che inevitabilmente si avvia a diventare una delle mete turistiche, religiose e culturali del Paese;
considerato altresì che la rete stradale della provincia di Bergamo risulta inadeguata alle esigenze del volume di traffico che comporterà l'evento della beatificazione in concomitanza con la celebrazione del grande Giubileo del 2000;
ad assegnare la dovuta attenzione all'evento religioso, creando le opportune condizioni finanziarie che possano consentire alla comunità locale di Sotto il Monte
9/6557/117. Stucchi, Frosio Roncalli.
considerato che molti sono gli italiani residenti all'estero, non solo nella Comunità europea, ma anche nel continente americano ed in quello australiano;
tenuto conto che l'informazione pluralistica è uno dei principi cardine di qualsiasi democrazia;
a prevedere, a favore delle emittenti radiofoniche con concessione comunitaria nazionale e che trasmettano programmi di informazione per un tempo superiore alle otto ore giornaliere, contributi finalizzati alla copertura delle spese di gestione e degli investimenti necessari per garantire, mediante sistemi satellitari, agli italiani residenti nella Comunità europea, nel continente americano e in quello australiano, il diritto all'informazione.
9/6557/118. Faustinelli, Caparini, Bianchi Clerici, Giancarlo Giorgetti.
esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2000;
valutato che le disposizioni di cui al numero 2) della lettera d) del comma 1 dell'articolo 6 contengono misure agevolative per gli anziani, che si concretizzano in un aumento della detrazione concernente specificatamente i soggetti che siano percettori esclusivamente di redditi di pensione;
ritenuto che il rafforzamento degli interventi in favore degli anziani attiene all'indirizzo globale della politica di assistenza sociale;
considerato irrisorio l'incremento della pensione sociale e dell'assegno sociale disposto dall'articolo 46 del disegno di legge,
a prevedere per i soggetti di età superiore a 70 anni, titolari di un unico contratto per le utenze di telefonia fissa, elettricità, fornitura di gas e acqua, l'esenzione dal pagamento del traffico effettuato su cinque numeri da loro indicati alle società, per quanto concerne la telefonia fissa, e l'esenzione dal pagamento dell'IVA sulla bollettazione, per le altre utenze.
9/6557/119. Grugnetti, Michielon, Paolo Colombo, Covre.
premesso che:
sul piano della tecnologia informatica e delle comunicazioni è ancora considerevole la distanza che l'Europa deve colmare nei confronti degli Stati Uniti, in possesso di tecnologie e software, grande diffusione di Internet, capillare alfabetizzazione telematica e presenza dei computer ormai in moltissime case, oltre che in scuole ed aziende;
è necessario sviluppare in Italia l'attività di studio e ricerca, e promuovere la realizzazione di progetti innovativi di tecnologia informatica nel campo delle telecomunicazioni;
il disegno di legge finanziaria all'esame della Camera prevede con queste finalità, alla tabella B, rubrica Ministero delle comunicazioni, un accantonamento di lire 227,8 miliardi per l'anno 2000, di lire 234,8 miliardi per l'anno 2001, di lire 233,8 miliardi per l'anno 2002, di cui per
9/6557/120. Testa.
preso atto di quanto emerso in sede di esame del disegno di legge finanziaria per il 2000;
considerato che le strutture del Servizio sanitario nazionale devono attivarsi al fine di assicurare il pieno svolgimento dell'attività libero-professionale nell'ambito delle strutture aziendali,
9/6557/121. Filocamo.
esaminato il disegno di legge n. 6557, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000);
al fine di garantire l'erogazione di prestazioni libero-professionali in regime di ricovero o di day hospital nei casi in cui l'azienda del Servizio sanitario nazionale non presenti strutture idonee e adeguate sotto il profilo della qualità all'esercizio dell'attività di cui alle lettere a) e b) del comma 2 dell'articolo 15-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni,
9/6557/122. Stagno d'Alcontres.
premesso che:
i continui aumenti del prezzo del gasolio per il settore ittico, in particolare negli ultimi mesi, hanno determinato un incremento complessivo della quotazione di circa il 75 per cento;
l'incidenza di tale costo del gasolio ha fatto sì che i costi di gestione dei pescherecci ed in particolare di quelli con sistemi a strascico e volante, che sono i più rappresentativi della nostra flotta, sono cresciuti al punto di gravare per il 46 per cento;
l'invarianza dei prezzi di vendita alla produzione riduce fortemente i margini di profitto delle imprese di pesca, con gravi ricadute sull'occupazione e sui salari dei dipendenti, anche per il particolare sistema di remunerazione vigente nel settore ittico;
il comparto della pesca marittima professionale è già in gravi difficoltà per la pesantezza dei costi, la crisi delle risorse, i mutamenti climatici e ambientali sempre più avversi nonché i recenti eventi bellici che hanno condizionato l'Adriatico;
il prezzo del gasolio per il comparto della pesca marittima professionale non è gravato da imposizioni fiscali,
9/6557/123. Scaltritti, Scarpa Bonazza Buora, De Ghislanzoni Cardoli, Collavini.
premesso che:
in occasione dell'approvazione della legge comunitaria sono state inserite norme che vanno oltre la mera funzione di recepimento delle direttive ed entrano invece nel merito di decisioni legislative riguardanti scelte che vanno ad incidere sulla vita economica e lavorativa del Paese, tanto da meritare una più approfondita discussione nelle Commissioni ordinarie;
dopo il completamento dell'integrazione europea, la manovra economica diventa uno strumento legislativo che ancor più efficacemente, rispetto a prima, dovrebbe tenere in considerazione, oltre al recepimento delle direttive europee, l'esigenza di una adeguata competitività con altri Paesi, soprattutto in relazione all'alleggerimento della pressione fiscale ed alla mobilità del lavoro;
sotto questo profilo il disegno di legge finanziaria appare carente,
9/6557/124. Nan.
premesso che:
il Parlamento, sia in occasione dell'iter che ha portato all'approvazione della legge n. 454 del 1997 che nel corso dell'esame del disegno di legge «Interventi nel settore dei trasporti», è intervenuto per modificare l'articolo 10 del codice della strada in materia di determinazione dei limiti previsti dagli articoli 61 e 62 in materia di trasporti eccezionali;
in particolare, si è stabilito che l'eccedenza all'articolo 62 può essere determinata da uno o più pezzi e che per l'intera superficie utile del piano carico deve essere inteso anche l'insieme di tutte le superfici atte al posizionamento del carico del veicolo purché rientranti nei limiti dell'articolo 61,
9/6557/125. Di Luca, Mammola.
premesso che:
è necessario adeguare le infrastrutture dei trasporti ferroviari del Piemonte alle probabili necessità derivanti dallo svolgimento nella regione delle Olimpiadi invernali del 2006;
esistono precisi accordi internazionali con la Francia per il completo ammodernamento della linea ferroviaria Torino-Lione, che costituisce il nucleo fondamentale dell'asse di collegamento fra la Francia e l'Europa orientale attraverso la pianura padana;
l'importanza di tale collegamento è stata più volte sottolineata come strategica per evitare l'isolamento dell'Italia dagli altri Paesi dell'Europa unita;
nel corso di un recente convegno svoltosi a Torino da parte del Presidente delle Ferrovie dello Stato spa sono stati espressi dubbi, ripensamenti e perplessità in ordine alla priorità da attribuire alla linea ferroviaria Torino-Lione; tale posizione ha suscitato preoccupazione ed allarme fra gli operatori industriali e turistici del Piemonte;
si stanno concludendo gli studi geologici e tecnici preliminari affinché nella prossima primavera i Ministri dei trasporti italiani e francesi possano approvare il tracciato definitivo;
il finanziamento di questa opera potrà essere assicurato da un projet-financing promosso e garantito dalle principali banche torinesi,
9/6557/126. Mammola, Di Luca.
premesso che:
secondo l'articolo 24 della Costituzione, tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento;
purtroppo, lo stato dell'organizzazione e dell'amministrazione della giustizia in Italia, così come è sotto gli occhi di tutti e così come è stato censurato a livello europeo, vanifica quel principio costituzionale e ciò sia per deficienza di strutture, sia per carenze di organico, sia per mancanza di progettualità e managerialità nell'organizzazione dei servizi, sia per eccessiva tassazione degli atti giudiziari, sia infine, e soprattutto, per la scarsezza dei fondi al bilancio della giustizia,
ad organizzare meglio il servizio giustizia e a destinare maggiori fondi alla giustizia sia per creare strutture adeguate, sia per aumentare gli organici e provvedere conseguentemente al costo e al compenso adeguato di tutti gli operatori di giustizia;
ad adoperarsi pertanto a che il principio di cui all'articolo 24 della Costituzione venga effettivamente attuato.
9/6557/127. Saponara.
visto il comma 1 dell'articolo 18 della legge finanziaria per il 2000, che prevede il taglio dell'1 per cento del personale docente della scuola;
visto il rapporto 1:138 tra insegnanti di sostegno e alunni portatori di handicap, già indicato come assolutamente basso rispetto alle necessità evidenziate da più parti e anche dall'indagine parlamentare del 1998 sull'applicazione della legge n. 104 del 1992;
visto che in alcune realtà territoriali, anche per l'applicazione delle leggi «Bassanini», si registrano gravi carenze di intervento da parte degli enti locali, in specie sulla mancata nomina di operatori di assistenza;
visto anche l'impegno del Ministro della pubblica istruzione Berlinguer in un convegno a Riva del Garda (come riportato da una notizia dell'agenzia ANSA del 6 novembre 1999) in merito all'aumento degli insegnanti di sostegno e sul miglioramento quindi del rapporto 1:138,
9/6557/128. Lenti, Nardini, Valpiana, Bonato, Boghetta, Mantovani, Cangemi, Edo Rossi, Malentacchi, Vendola, Giordano.
premesso che:
nel periodo 1991-1995 la ricerca finanziata dallo Stato diminuisce in Italia con ritmi più sostenuti (-2,5 per cento) rispetto alla media Ue (-1,7 per cento), media Ocse (-0,4 per cento);
il numero dei ricercatori su 10.000 lavoratori è pari al 72 per cento del valore medio dell'Ue, al 60 per cento del valore medio Ocse;
il tasso di crescita annuo dei ricercatori, nel periodo 1991-1995, registra per l'Italia il valore dello 0,2 per cento a confronto con 1,9 per cento della media europea, 1,8 per cento della media Paesi Ocse;
nel 1995 l'incidenza della spesa in ricerca universitaria sul Pil risulta essere per l'Italia pari allo 0,26 per cento a confronto con la media Ue dello 0,39 per cento con la media dei Paesi Ocse;
nel decennio 1985-1995, la quota di valore aggiunto dei settori high-tech regredisce in Italia dal 7,2 per cento al 6,4 per cento, mentre in Germania passa dal 10,6 per cento all'11 per cento, in Inghilterra dal 13 per cento al 13,9 per cento, in Spagna dal 5,5 per cento al 7,6 per cento;
nel 1995 l'apporto dei settori high e medium high-tech sul valore aggiunto complessivo del manifatturiero risulta essere per l'Italia pari a circa 33 per cento a confronto con il 40 per cento della Francia, il 49 per cento della Germania, il 38,7 per cento della Spagna;
l'incidenza dell'export high-tech sull'export del manifatturiero si attesta per l'Italia nel 1997, sul valore del 15 per cento a confronto con il 31 per cento della Francia, il 40 per cento della Gran Bretagna, il 25 per cento della Germania, il 62 per cento dell'Irlanda;
altri indicatori significativi riguardanti la valutazione delle tecnologie dell'informazione sulla produttività del lavoro, contribuiscono a caratterizzare l'anomalia del sistema-Italia;
in Italia la spesa pro-capite risulta essere il 51 per cento del valore della Francia, il 49 per cento della Germania, il 47 per cento dell'Inghilterra;
il numero dei Pc su 100 lavoratori in Italia ha valore pari al 67 per cento di quello della Francia, il 65 per cento della Germania, al 58 per cento della Gran Bretagna;
il numero degli utenti Internet su 100 abitanti ha un valore pari al 34 per cento della Germania, al 17 per cento della Gran Bretagna;
una forte anomalia dell'Italia riguarda anche la specializzazione dell'economia dei servizi;
l'incidenza dei segmenti dei servizi finanziari, assicurativi, immobiliari e dei servizi alle imprese sul valore aggiunto complessivo del terziario è diminuita in Italia nel decennio 1985-1995 dal 10,3 per cento al 9,7 per cento mentre in Spagna si attesta nel 1995 sul valore del 35 per cento, in Francia del 45,7 per cento, in Germania del 28,3 per cento;
un altro dato preoccupante riguarda i livelli di istruzione della popolazione e della forza lavoro nella fascia d'età 25-64;
nel 1996 l'incidenza di individui con livelli di istruzione secondaria superiore risulta essere pari al 30 per cento a confronto con il valore del 40 per cento della media dei Paesi Ocse, del 60 per
in Italia su 100 individui di questa fascia d'età, 8 possiedono il livello di istruzione universitaria, mentre i valori della media Ocse sono di 13, per l'Irlanda 11, per la Francia 10, per la Germania e l'Inghilterra 13;
situazione analoga si registra per i livelli di istruzione della forza lavoro;
considerato che:
il trattato di Maastricht prevede la convergenza dei Paesi ai livelli della Ue;
l'Italia, per le argomentazioni di cui sopra, è sotto la media ed in particolare sono sotto la media le regioni del Mezzogiorno,
impegna il Governo
1) ad aumentare le somme destinate ai finanziamenti pro-capite alle regioni del Mezzogiorno per l'istruzione, la ricerca scientifica nonché l'investimento nelle infrastrutture per le regioni del Mezzogiorno al fine di colmare sia il divario interno al Paese sia quello nei confronti degli altri Stati europei;
2) ad attuare per le risorse già adeguate i poteri sostitutivi nei confronti di quelle regioni che sono inadempienti rispetto all'utilizzo delle risorse stesse, attraverso la nomina di commissari ad acta dotati di più ampi poteri, considerato che la Società Sviluppo Italia non ha adempiuto al mandato e, al fine di non disperdere il patrimonio e le competenze accumulate, questa dovrà svolgere attività di monitoraggio e di consulenza al fine di migliorare l'utilizzazione di tutte le risorse economiche.
9/6557/129. Scozzari, Ciani, Giacalone, Mario Pepe, Frigato, Lumia.
esaminato il disegno di legge C. 6557 (legge finanziaria 2000);
premesso che il patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati ai sensi del decreto legislativo n. 509 del 1994 è attualmente formato da diverse decine di migliaia di unità immobiliari a destinazione abitativa, acquisite attraverso la contribuzione obbligatoria dei lavoratori;
rilevata la necessità di contemperare, nelle eventuali procedure di dismissione di tali beni da parte degli enti suddetti, l'autonomia gestionale degli enti medesimi con i diritti degli iscritti e degli inquilini,
9/6557/130. Galdelli, Strambi, Pistone.
esaminato il disegno di legge n. 6557, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000);
considerato il disposto dell'articolo 6, recante disposizioni in materia di imposte sui redditi;
considerato l'incremento del livello generale dei prezzi, che rende l'importo di lire 1 milione previsto per la deduzione integrale dei beni strumentali di cui all'articolo 50, comma 2, e all'articolo 67, comma 6 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, del tutto inadeguato rispetto all'attuale sistema economico e struttura dei costi;
9/6557/131. Frosio Roncalli, Molgora, Stucchi.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
esaminato il disegno di legge n. 6557, che nelle allegate tabelle contiene interventi in favore dell'internazionalizzazione delle imprese;
valutati, in particolare, gli stanziamenti in favore di enti istituzionali, fondazioni ed altri organismi di cui all'articolo 1, comma 43, della legge 549 del 1995 e il rifinanziamento del Fondo SACE;
considerata la necessità di intervenire in favore dell'economia;
9/6557/132. Stefani, Paolo Colombo, Chiappori, Galli, Fongaro.
considerato che:
il disegno di legge finanziaria per l'anno 2000 prevede disposizioni per agevolare lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione;
la flavescenza dorata della vite è una malattia particolarmente pericolosa sia per la gravità dei danni che determina sulle viti colpite sia per l'impossibilità di combatterla con mezzi chimici diretti;
le viti colpite dalla malattia sono destinate ad estinguersi velocemente e gli agricoltori sono costretti ad estirparle per evitare pericolose fonti di infezione;
detta malattia interessa in forma grave ed epidemica diverse zone viticole altamente vocate dell'Italia centro-settentrionale, soprattutto in Lombardia Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna;
particolarmente grave ed estesa risulta l'esplosione della malattia nell'Oltrepò pavese e nelle colline tortonesi nel corso del 1999;
la permanenza della viticoltura in zone agricole configura un presidio di protezione dell'ecosistema del territorio,
a risarcire le spese necessarie per l'estirpazione dei vitigni malati e per il successivo reimpianto;
ad assegnare contributi prioritariamente alle aziende viticole situate in zone di produzione di vino a denominazione di origine controllata e denominazione controllata e garantita, al fine di consentirne il prosieguo dell'attività nel lasso di tempo intercorrente tra l'estirpo dei vigneti infetti e l'entrata in produzione di quelli reimpiantati.
9/6557/133. de Ghislanzoni Cardoli.
considerata l'esigenza di garantire la massima effettività possibile alle misure di agevolazione fiscale per gli investimenti produttivi, in funzione dell'esigenza di sostegno allo sviluppo economico-produttivo, dell'incentivazione del sistema imprenditoriale e per la ripresa dell'occupazione;
tenuto conto che, in particolare, le misure previste dall'articolo 2, commi 8 e seguenti, della legge 13 maggio 1999, n. 133, possono costituire un valido strumento normativo per il sostegno dell'auspicata ripresa economico-produttiva solo se liberate da vincoli ed esclusioni ingiustificatamente limitativi delle possibilità di realizzazioni di investimenti idonei a moltiplicare gli effetti positivi per l'intero sistema economico;
valutato che, in questa ottica, l'eccessiva limitazione con la quale è stata consentita la fruibilità dell'agevolazione sopra indicata in relazione agli investimenti in immobili non tiene conto delle caratteristiche peculiari di diverse strutture produttive, le quali necessitano di immobili non necessariamente classificabili esclusivamente nella categoria catastale D/1, ma anche di immobili differentemente qualificabili, in particolare nelle categorie D/2 e D/8,
9/6557/134. Dell'Elce, Leone, Conte.
considerato il continuo aumento delle spese dei piccoli comuni,
visto che l'unico strumento per incrementare le entrate dei piccoli comuni risulta essere oggi l'aumento della pressione fiscale locale;
ritenuto che i comuni non possiedono risorse proprie per procedere ad investimenti nella costruzione d'opere pubbliche;
9/6557/135. Tarditi, Valducci.
considerato l'incremento delle funzioni attribuite alle province a seguito delle leggi «Bassanini»;
vista la difficile situazione finanziaria che si trovano ad affrontare le province per adempiere alle nuove incombenze,
9/6557/136. Valducci, Tarditi.
premesso che:
l'attività di studio, informazione, dibattito e ricerca degli enti internazionalistici può rappresentare un importante contributo sia all'interno del Paese che all'estero;
tali attività, per il loro stesso carattere, coinvolgono energie private, volontarie utili ai rapporti politici, economici e culturali;
su tali attività il Governo contribuisce con finanziamenti sia di tipo permanente che per programmi secondo valutazioni della struttura,
a contribuire ad esse sulla base delle indicazioni del Parlamento, considerando la pluralità delle idee, dei contatti, delle impostazioni culturali e politiche, e assegnando i contributi con criteri legati alle decisioni delle Commissioni parlamentari competenti.
9/6557/137. Frau.
premesso che:
si fa sempre più diffusa l'esigenza della realizzazione di un vasto processo costituente dell'Unione europea;
è inoltre necessario un particolare impegno per coinvolgere i governi e i popoli verso il grande obiettivo politico di tale realizzazione,
9/6557/138. Rivolta.
tenuto conto che gli enti locali interessati stanno seriamente pensando ad un possibile ripristino della tratta ferroviaria Pesaro-Urbino, attiva fino al 1986 ed oggi particolarmente significativa sia per decongestionare il traffico su ruota sia per meglio raggiungere la città feltresce in cui vi sono l'Università con 23.000 iscritti, istituti parauniversitari e scolastici superiori, unici nella regione e nella provincia, i cui utenti appunto vengono da città e centri anche balneari; enti locali sostenuti da forti richieste della popolazione tutta, delle forze politiche e delle associazioni culturali e sociali diffuse sul territorio,
9/6557/139. Boghetta, Lenti, Bonato, Mantovani, Giordano, Gasperoni, Malentacchi, Rossi Edo, Cesetti, Giardiello, Duca, Polenta, Giacco, Abbondanzieri.
La Camera,
visto che la legge 26 febbraio 1999, n. 42, riguardante «Disposizioni in materia di professioni sanitarie» all'articolo 4, comma 2, fa riferimento ai criteri e alle modalità per corsi di riqualificazione professionale per quanti, infermieri generici, puericultrici e massofisioterapisti hanno il diritto di vedere riconosciuta la possibilità di partecipazione ai corsi di riqualificazione recuperando anche quella professionalità che la pratica del lavoro quotidiano, al di là del titolo «generico» ha loro dato,
9/6557/140. Nardini, Valpiana.
premesso che:
in relazione a quanto previsto dall'articolo 2 del disegno di legge finanziaria, si potrebbero determinare numerose perdite di posti di lavoro e relative abitazioni per i portieri dipendenti addetti alla custodia, vigilanza e pulizia del patrimonio immobiliare degli enti pubblici di cui alla legge n. 70 del 1995,
9/6557/141. Strambi, Pistone, De Cesaris, Cordoni, Bastianoni, Gardiol, Ricci.
premesso che:
la riduzione del costo del lavoro appare uno degli interventi decisivi per favorire l'occupazione, riequilibrare il prelievo, assicurare margini finanziari per l'avvio di una forma di previdenza integrativa;
la spesa sociale ha in Italia una composizione molto diversa da quella degli altri Paesi europei, a ragione di una ripartizione evidentemente squilibrata delle spese e nel divario tra le erogazioni per assegni pensionistici ed altre erogazioni con finalità perequative;
per attuare una riforma della spesa sociale appare necessario incrementare le risorse redistribuite a favore della famiglia attraverso il riordino del sistema degli assegni familiari, l'estensione universalista degli assegni stessi e delle detrazioni fiscali ed un più esteso ricorso all'applicazione dell'indicatore della situazione economica (ISE),
ad estendere, nel medesimo periodo, i benefici dell'assegno per il nucleo familiare ai lavoratori autonomi iscritti all'INPS, in misura pari agli importi vigenti per i lavoratori dipendenti a parità di reddito e composizione familiare;
a procedere entro il 2001 all'elaborazione di un progetto organico di riforma, finalizzato all'estensione universale dell'istituto degli assegni al nucleo familiare, razionalizzando l'attuale sistema dei trasferimenti alle famiglie, ivi comprese le detrazioni fiscali, e ad assicurare a tutte le famiglie un trasferimento di base in relazione al valore dell'indicatore della situazione economica della famiglia.
9/6557/142. Prestamburgo, Testa, Cambursano, Piscitello, Monaco.
premesso che:
la dotazione di infrastrutture produttive dell'Italia è sensibilmente inferiore rispetto ai livelli dei nostri principali partner commerciali e della media dei paesi dell'Unione europea;
la spesa pro capite per opere pubbliche dell'Italia è la metà della media europea;
tale rilevante squilibrio deriva essenzialmente dal ritardo del Mezzogiorno, che ha una dotazione infrastrutturale pari al 60 per cento della media italiana e al 50 per cento delle regioni centrosettentrionali;
il World Economic Forum colloca l'Italia agli ultimi posti della graduatoria dei paesi sviluppati, anche per la scarsa manutenzione delle infrastrutture esistenti;
rilevato inoltre che nelle aree depresse è centrale il ruolo della pubblica amministrazione nel promuovere direttamente, anche con l'apporto di soggetti finanziari idonei, la realizzazione delle opere infrastrutturali,
a) realizzazione nel quadriennio di infrastrutture senza oneri per lo Stato mediante l'utilizzo di tecniche di finanziamento con ricorso esclusivo a capitali privati nei settori delle opere pubbliche, delle telecomunicazioni, dell'energia, dei trasporti, dell'accoglienza turistica, del cablaggio territoriale;
b) promozione diretta da parte delle pubbliche amministrazioni od enti pubblici, ivi compresa Sviluppo Italia Spa, delle operazioni relative, prevedendo anche l'affidamento della concessione di realizzazione e gestione sulla base di bandi di gara internazionali, anche in deroga alle norme di cui alla legge 18 novembre 1998, n. 415, recante modifiche alla legge 11 febbraio 1994, n. 109, a soggetti finanziari e bancari idonei alla realizzazione con modalità e tempi definiti delle infrastrutture;
c) semplificazione amministrativa e snellimento procedurale;
d) valutazione della fattibilità economico-finanziaria dell'iniziativa, delle caratteristiche tecnologiche, della struttura commerciale, della possibilità di applicare un prezzo o una tariffa accettabile per il mercato e in grado di garantire una redditività soddisfacente in un periodo temporale adeguato, dei meccanismi di variazione dei prezzi/tariffe;
e) valorizzazione delle funzioni di indirizzo, di programmazione, di vigilanza e di controllo degli enti territoriali;
f) concorso di capitali privati nella realizzazione di infrastrutture pubbliche non tariffabili, anche mediante il ricorso a tecniche di copertura finanziaria riferibili al beneficio per gli utenti;
g) assistenza alle pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta nello svolgimento delle attività di valutazione tecnico-economica delle proposte presentate dai soggetti abilitati, anche mediante l'unità tecnica di cui all'articolo 7 della legge n. 144 del 1999.
9/6557/143. Cambursano, Piscitello, Monaco, Testa.
considerato che all'articolo 6 del disegno di legge in esame sono previste detrazioni fiscali per i canoni di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale rapportate al reddito e solo per i contratti stipulati ai sensi dell'articolo 2, comma 3 e 4, comma 2 della legge 9 dicembre 1998, n. 431;
che nel medesimo articolo 6 tra gli oneri deducibili è prevista una deduzione
che il diritto alla casa è eguale per tutti i cittadini, siano essi proprietari o titolari di un canone di affitto ed anzi occorre considerare che gli affittuari subiscono una decurtazione del reddito disponibile molto maggiore di qualsiasi imposta gravante sulla casa senza che peraltro ciò sia in alcun modo fiscalmente riconosciuto,
a riconoscere, nell'ambito della fruizione di servizi pubblici il cui accesso sia connesso al reddito degli utenti (ticket sanitari, asili nido eccetera), l'incidenza sul reddito complessivo del canone di locazione pagato per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale.
9/6557/144. Orlando, Piscitello, Monaco.
considerato che il complesso della manovra finanziaria per il 2000 presentata dal Governo è del tutto inadeguato ad affrontare i nodi strutturali dell'economia del Paese ed a dare un contributo significativo alla ripresa della produzione e dell'occupazione e alla riduzione del tasso d'inflazione;
visto in particolare che la pesantezza degli oneri fiscali e previdenziali che gravano sulle imprese nuove alla competitività del nostro sistema Paese nei confronti della concorrenza estera;
rilevato inoltre che la pressione fiscale e parafiscale sui cittadini deprime fortemente la domanda interna;
considerato infine che l'azione di risanamento della finanza pubblica è stata basata pressoché interamente sull'incremento pesantissimo del prelievo fiscale e su una riduzione delle spese per investimenti pubblici, il che ha determinato un ritardo grave nell'opera di ammodernamento di infrastrutture indispensabili per lo sviluppo del Paese;
visto che l'aumento delle spese correnti continua ad essere superiore al tasso d'inflazione,
9/6557/145. Alessandro Rubino.
considerato che il nostro Paese ospita gran parte del patrimonio artistico del mondo, ma che lo stesso versa spesso in condizioni di incuria;
che, in particolare in occasione del Giubileo, occorre valorizzare le testimonianze artistiche, storiche, monumentali, demoetnoantropologiche, archeologiche, archivistiche e librarie, nonché i beni che costituiscono testimonianza avente valore di civiltà come individuati dalle competenti sovrintendenze regionali,
9/6557/146. Sica, Cimadoro, Prestamburgo.
considerato che l'industria del legno e dell'arredo riveste un ruolo importante nell'economia del nostro Paese, con un fatturato complessivo di 60 mila miliardi di lire di cui circa 30 mila destinati alle esportazioni;
che sotto il profilo occupazionale il settore conta circa 800 mila addetti, che fanno capo a 2.500 costruttori e 6.000 commercianti al dettaglio nel settore dei mobili;
che dal 1992 si è verificata una forte contrazione dei consumi interni nel mercato del legno e del mobile - circa il 30 per cento in meno nel 1998 rispetto al 1991 -, dovuta al processo di risanamento del bilancio pubblico, che ha inciso pesantemente sulla capacità di spesa delle famiglie, oltre che sulla propensione delle imprese ad investire;
che a fronte di misure di rilancio di altri settori anche importanti, quali quello dell'auto o dell'edilizia, nessun provvedimento mirato allo sviluppo dell'industria del legno è sinora stato adottato,
ampliare anche al settore del mobile le agevolazioni fiscali previste per le giovani coppie e per le famiglie di recente formazione;
modificare, abbreviandone la durata, il regime di ammortamento dei mobili di ufficio, allo scopo di consentirne una più rapida sostituzione, nel rispetto della legislazione sulla sicurezza dei lavoratori;
estendere per quanto possibile le detrazioni fiscali previste dal comma 15 dell'articolo 6 anche alle ristrutturazioni delle parti in legno degli edifici.
9/6557/147. Danieli, Piscitello, Orlando, Testa.
considerata la necessità di limitare le tensioni speculative nel settore delle locazioni commerciali allo scopo di contenere il tasso di inflazione tendenziale nei limiti del tasso di inflazione programmato, come definito nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2000-2003 ed approvato dal Parlamento il 29 luglio 1999, nonché di rispettare un principio generale dell'azione di Governo trasferendo quote di reddito dalla rendita alla produzione;
preso atto che nella sola Roma in vista del Giubileo sono stati richiesti circa 17 mila sfratti commerciali, pur se bloccati sino al 2001 dal disegno di legge A.C. 6305 sui servizi giubilari, in via di definitiva approvazione al Senato, mentre taluni imprenditori hanno ricevuto richiesta di rinnovazione del contratto per importi fino al decuplo del canone precedentemente versato;
tenuto conto che le associazioni dei commercianti da un lato contestano l'idea che l'immobile commerciale debba essere oggetto di speculazione, essendo uno dei beni necessari all'imprenditore per l'esercizio della propria attività, dall'altro chiedono provvedimenti tesi a rafforzare economicamente il settore anche per fare fronte all'impressionante aggressione in corso da parte della criminalità organizzata, che agisce col duplice scopo di riciclare profitti illeciti e di acquisire un crescente controllo del territorio;
rilevato che le stime del progetto Penelope, che per la Confcommercio da anni segue l'infiltrazione della criminalità, prevedono che nel 1999 saranno riciclati in quest'ambito 15 mila miliardi, mentre racket ed usura hanno un giro di affari valutato in circa 36 mila miliardi di lire,
9/6557/148. Monaco, Piscitello, Cambursano.
tenuto conto della necessità di ampliare il quadro di interventi di competenza della direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo del Ministero degli affari esteri in materia di progetti di cooperazione internazionale nel settore adozioni internazionali regolato dalla Convenzione dell'Aja del 29 maggio 1993;
rilevata l'importanza di adottare opportune misure economiche per l'implementazione della rete dei servizi, l'istituzione di centri di raccolta dei dati, la formazione del personale, la realizzazione di ricerche e statistiche, la diffusione di notizie ed informazioni, lo studio e l'introduzione di sistemi di protezione dei bambini e del relativo controllo da attivare nei Paesi di origine dei bambini successivamente adottati,
9/6557/149. Pozza Tasca, Piscitello.
considerato che taluni ordini provinciali dei giornalisti hanno retrodatato d'ufficio l'inizio del praticantato per i giornalisti iscritti al registro dei praticanti, i cui oneri previdenziali erano stati versati all'ENPALS;
che nonostante l'avvenuto versamento di tali oneri, l'INPGI ha richiesto agli editori il versamento degli stessi contributi per identico periodo di tempo aggiungendo pesanti sanzioni che giungono sino al 100 per cento delle somme richieste,
9/6557/150. Rogna Manassero di Costigliole.
considerato che la drammatica situazione della viabilità tra Brescia, Bergamo e Milano è causa quotidiana di gravissimi incidenti dovuti alla inadeguatezza delle attuali infrastrutture;
che la regione Lombardia ha individuato nel proprio piano regionale dei trasporti la realizzazione del raccordo autostradale diretto Brescia-Milano come una delle principali soluzioni a questa insostenibile situazione;
che le province di Milano, Brescia, Bergamo e Cremona, che hanno all'uopo costituito la Brebemi Spa, condividono la soluzione indicata dalla regione, garantendone un inserimento territoriale equilibrato in stretto contatto con gli enti locali;
che il progetto economico finanziario, asseverato da Banca Intesa, assicura la possibilità di realizzare l'opera al più tardi entro il 2006 in totale autofinanziamento;
che l'opera, con i suoi 1500 miliardi di lire di investimento si configura come importante fattore propulsivo per lo sviluppo e l'occupazione, senza oneri per lo Stato, e vuole rendere operative le modifiche della legge n. 109 del 1994 sul project financing,
9/6557/151. Cimadoro.
premesso che:
numerosi autorevoli esperti e da ultimo il Governatore della Banca d'Italia hanno ribadito la necessità di dotare il nostro mercato del lavoro di maggiore elasticità, in funzione della necessità di creare nuovi posti di lavoro, con particolare riferimento al Mezzogiorno;
la carenza di flessibilità in uscita costituisce uno dei fattori che ostacolano la propensione ad assumere delle nostre imprese, soprattutto nei settori legati ad appalti periodici o condizionati da differenti andamenti congiunturali dei mercati di riferimento,
a prevedere che la procedura relativa all'instaurazione e conclusione di tali rapporti di lavoro sia attivata tramite l'ufficio provinciale del lavoro e massima occupazione e con l'assistenza delle parti sociali;
a prevedere, nel caso in cui il rapporto di lavoro sia trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato entro un anno dall'instaurazione del rapporto, un incremento del credito d'imposta fino all'intero ammontare di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
9/6557/152. Piscitello.
premesso che:
occorre definire, in armonia con la normativa internazionale, le procedure per il rilascio delle licenze ed attestati aeronautici,
9/6557/153. Giovine, Becchetti, Mammola.
ricordati i gravi eventi alluvionali che hanno coinvolto nel novembre 1994 una vasta area della regione Piemonte;
considerato che ad oltre cinque anni da tale evento calamitoso risultano ancora in sospeso alcuni provvedimenti legislativi che non permettono ai privati ed alle aziende coinvolte di dichiarare soddisfazione
appurato che in modo specifico risultano disattese da parte del Governo leggi che coinvolgono in fase applicativa il Ministero del tesoro ed il Ministero delle finanze;
atteso inoltre che è difficoltosa l'approvazione di alcuni provvedimenti per i quali era stata richiesta l'approvazione nella finanziaria 2000 e che risultano essenziali al sopperimento di alcune carenze in atto;
ravvisata l'assoluta necessità che il Governo provveda con estrema sollecitudine alla soluzione di tutti quei provvedimenti ancora sospesi e che si impegni ad applicare quanto già stabilito dalle vigenti leggi dello Stato,
a fare in modo che i Ministri delle finanze e del tesoro provvedano tempestivamente all'applicazione delle leggi già approvate dal Parlamento, con specifico riguardo ai provvedimenti relativi ai rimborsi IVA interessanti i privati e la rinegoziazione dei mutui interessanti le attività produttive.
9/6557/154. Voglino, Penna, Muzio, Rava, Dameri.
premesso che:
i processi di liberalizzazione e di privatizzazione realizzati ed in atto nel settore delle telecomunicazioni pongono problemi nuovi di definizione delle regole di funzionamento del comparto e richiedono di modificare le fonti di finanziamento delle attività di ricerca di interesse pubblico indirizzate al settore;
è indispensabile garantire sia al Ministero delle comunicazioni, sia all'Autorità di settore la possibilità di ricorrere al supporto di strutture di competenza tecnica e scientifica di sicura rilevanza per lo svolgimento dei compiti istituzionali ad essi assegnati;
sono necessari interventi immediati per affrontare situazioni oggi non più coerenti con gli assetti derivanti dallo smantellamento dei monopoli,
9/6557/155. Panattoni.
tenuto conto degli effetti eccessivamente onerosi che rischiano di derivare per i contribuenti a titolo di ICI, nel caso di nuova determinazione della rendita catastale dei fabbricati, per effetto del ritardo con il quale tale nuova determinazione viene comunicata ai contribuenti stessi;
considerato, a tal fine, l'opportunità dell'intervento realizzato con l'approvazione del nuovo comma 9-bis dell'articolo 5, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, coerente con i principi di conoscenza degli atti dell'amministrazione e di legalità delle sanzioni tributarie;
rilevata l'esigenza, in ogni caso, di evitare la permanenza di possibili effetti non omogenei, nel caso dell'applicazione della maggiorazione del 20 per cento dell'imposta prevista dall'articolo 11, ultimo periodo, del citato decreto legislativo n. 504 del 1992,
9/6557/156. Bonato, Molgora.
premesso che:
la carenza infrastrutturale del Nord-Est, è divenuta negli ultimi anni oggetto di attenzione su scala nazionale d internazionale;
la particolarità del modello produttivo ed insediativo di quell'area ha fatto emergere ancor più lo stato di inadeguatezza dell'attuale rete infrastrutturale dei trasporti, ed in particolare di quella viaria;
il sistema produttivo del Nord-Est risente oggi pesantemente delle diseconomie derivanti dal costo del trasporto e trova nella sottoinfrastrutturazione un freno alla sua competitività internazionale;
le associazioni di categoria lamentano che la percorrenza media giornaliera dei mezzi pesanti su quel territorio si è pressoché dimezzata negli ultimi dieci anni, a causa della congestione stradale;
a prescindere dalle valutazioni che hanno determinato il peso percentuale del Veneto nei piani ANAS rispetto al totale nazionale, il dato più rilevante sta nel fatto che dal 1985 ad oggi solo il 25 per cento circa dei fondi stanziati ha potuto trovare concreta realizzazione nel territorio regionale;
la complessità procedurale ed in generale i tempi che risultano necessari per la programmazione, la progettazione e l'approvazione delle opere hanno limitato notevolmente l'efficacia dei piani ANAS consentendo di raggiungere solo marginalmente gli obiettivi prefissi;
con leggi regionali, alcune regioni del Nord-Est si sono fatte parte attiva per cofinanziare una serie di interventi e si sono affiancate all'ANAS nella fase della progettazione degli interventi;
queste attività delle regioni hanno consentito di programmare e progettare una serie di interventi necessari alla riqualificazione ed al potenziamento della rete viaria del Nord-Est; necessita ora dare continuità alle azioni regionali ed a quella dell'ANAS, garantendo le disponibilità finanziarie che consentano attualmente in corso,
9/6557/157. Berselli, Pezzoli, Scarpa Bonazza, Buora.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
considerata la grave crisi che ha colpito da tempo il settore tessile, e in particolare le piccole aziende che lavorano nel mondo della moda, soprattutto per conto terzi, crisi che comporta il rischio concreto di chiusura per numerosissime imprese artigianali, con effetti economici e occupazionali dirompenti;
ricordando che il tessile costituisce un settore strategico dell'economia italiana, sia per numero di addetti, sia per il decisivo contributo attivo alla bilancia dei pagamenti con l'estero, sia infine per quanto contribuisce all'immagine di qualità e di stile del prodotto italiano nel mondo;
preso atto degli orientamenti emersi attraverso un lungo e puntuale lavoro di approfondimento fra le parti sociali, e formalizzati nell'ambito dell'Osservatorio per il sistema moda istituito presso il Ministero
a porre in atto ulteriori misure di sostegno al comparto tessile, in particolare in ordine alla riduzione dei crediti IVA delle aziende che operano con l'estero, direttamente o indirettamente, che costituiscono un onere finanziario ingiustamente penalizzante per gli operatori del settore.
9/6557/158. Taborelli, Lavagnini, Viale, Tarditi.
ritenuto che il problema del definitivo superamento degli ospedali psichiatrici è ancora oggi irrisolto, soprattutto per la carenza di personale, di risorse finanziarie e strutturali in cui versano i servizi territoriali;
considerato che i dipartimenti di salute mentale, al fine di dare appropriate risposte, necessitano di un potenziamento organizzativo, professionale e di investimenti;
constatato che nella stragrande maggioranza dei casi le aziende sanitarie locali non hanno proceduto alla messa a reddito delle aree ex-manicomiali e che la spesa storica per i degenti non viene utilizzata per nuove strutture alternative all'ospedale psichiatrico,
1) a coordinare un'attività di monitoraggio e controllo costante e puntuale su tutte le regioni in relazione al processo di chiusura degli ospedali psichiatrici;
2) alla verifica dell'effettivo impiego delle risorse destinate ai servizi per l'assistenza ai malati di mente;
3) ad attivare, finalmente, le procedure sostitutive previste dall'articolo 32, comma 5, della legge n. 449 del 1997, per quelle regioni che risultino inadempienti rispetto a quanto previsto dalle disposizioni della citata legge;
4) a sollecitare il rispetto dell'impegno già assunto dalle regioni, in sede di Conferenza unificata, con riferimento all'approvazione del progetto obiettivo tutela della salute mentale 1998-2000, a destinare il 5 per cento delle risorse del Fondo sanitario nazionale alle attività dei dipartimenti di salute mentale.
9/6557/159. Carlesi.
premesso che:
è in corso di realizzazione la «superstrada delle Serre» nel tratto che congiunge Soverato (provincia di Catanzaro) con l'autostrada A3 all'altezza dello svincolo di Soriano-Serra San Bruno (provincia di Vibo Valentia);
il completamento di tale opera, che altrimenti resterebbe monca ed improduttiva, richiede la realizzazione del tratto fra il detto svincolo autostradale Soriano-Serra San Bruno e la zona di Tropea-Capo Vaticano, attraversando il promontorio del Poro;
tale infrastruttura viaria è condizione pregiudiziale ed essenziale per lo sviluppo della provincia di Vibo Valentia e dell'intera Calabria Media;
il collegamento fra lo Jonio ed il Tirreno permetterebbe a queste zone, che sono il motore del turismo calabrese, un ulteriore salto di qualità recuperando a concreta fruizione l'intera zona delle serre calabresi,
1) ad inserire nelle priorità della programmazione decennale dell'ANAS il completamento della «superstrada delle Serre» onde realizzare il raccordo fra Soverato (mare Jonio) e Tropea (mare Tirreno);
2) a disporre affinché l'ANAS provveda alla redazione immediata di tutte le fasi progettuali fino al progetto esecutivo in modo che l'opera sia immediatamente cantierabile e preveda soluzioni di collegamento con i comuni interessati e la rete viaria esistente, rapportandosi alle esigenze di sviluppo dell'intero territorio, compreso Vibo Valentia e Mileto;
3) a valutare: a) l'opportunità che la predetta arteria, di grande interesse turistico, venga inserita nell'intesa istituzionale di programma che sta per essere sottoscritta fra il Governo e la regione Calabria; b) la possibilità di reperire, se necessario, le risorse finanziarie occorrenti per realizzare la predetta opera anche all'interno dei fondi strutturali europei di «Agenda 2000».
9/6557/160. Abbate, Romano Carratelli, Brunetti, Tassone, Olivo, Brancati, Aloi, Napoli, Nardini, Colosimo, Soriero.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2000,
considerata la necessità che Sviluppo Italia S.p.a. sia messa in condizioni più adeguate per svolgere i compiti di attrazione di imprese nazionali ed estere in settori ad elevato contenuto tecnologico, per la localizzazione nelle aree di obiettivo 1,
9/6557/161. Cherchi, Casilli, Sales, Lumia.
considerato che per taluni contratti d'area già deliberati, è stata avviata la fase di definizione dei protocolli aggiuntivi;
tenuto conto che le modificazioni, recentemente introdotte alle procedure di programmazione negoziata, se applicate ai
ad assicurarne prioritariamente il finanziamento nell'ambito della destinazione di nuovi stanziamenti per le aree depresse.
9/6557/162. Sales, Cherchi, Casilli.
premesso che:
il disegno di legge finanziaria per il 2000 contiene agevolazioni sulla prima casa, aumentandone la deduzione ai fini Irpef e riducendo l'Invim di un quarto e l'imposta di registro di un punto;
l'articolo 6, comma 14, prevede interventi a favore dell'edilizia, mediante la riduzione dell'IVA dal 20 al 10 per cento per gli interventi di recupero edilizio realizzati prevalentemente su fabbricati abitativi e la proroga dello sconto Irpef sulle ristrutturazioni di immobili che passa dal 41 al 36 per cento;
al fine di rendere abitabile l'unità immobiliare, sono indispensabili l'arredamento ed il mobilio, e quindi si rende necessaria anche l'introduzione di una detrazione fiscale degli acquisti di mobili per le famiglie con redditi non elevati e soprattutto per le giovani coppie che, disponendo di risorse economiche limitate per arredare la prima casa, potrebbero scaglionare gli acquisti su un periodo superiore all'anno;
un siffatto intervento avrebbe un impatto positivo sul settore del mobile che da alcuni anni è interessato da una sensibile contrazione dei consumi interni,
9/6557/163. Bastianoni, Giannotti, Lumia.
considerato che il settore artigiano rappresenta un elemento trainante per l'economia del Paese anche sotto il profilo occupazionale;
rilevato che la normativa che disciplina il settore è sostanzialmente penalizzante per il medesimo soprattutto sotto il profilo fiscale a causa della pesantezza del prelievo complessivo e dell'estrema complessità della normativa,
9/6557/164. Masiero, Lorusso, Gastaldi.
premesso che:
il comma 1 dell'articolo 39 del disegno di legge finanziaria autorizza il Ministero del tesoro, del bilancio e della
la relazione tecnica del Governo evidenzia che i mutui contratti da enti pubblici e con ripiano a carico dello Stato riguardano in misura prevalente leggi di ripiano dei disavanzi delle spese sanitarie delle regioni;
altri mutui riguardano:
gli interventi per le opere di ammodernamento delle strutture sanitarie, disposti dalla legge n. 67 del 1988;
misure urgenti di finanza pubblica per il 1988, ai sensi del decreto-legge n. 173 del 1988, convertito, con modificazioni, dalle legge n. 291 del 1988;
le misure a favore dei lavoratori delle compagnie portuali, previste dal decreto-legge n. 6 del 1990, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 58 del 1990;
il finanziamento del contratto nazionale collettivo degli autoferrotranvieri, previsto dalla legge n. 97 del 1991;
i finanziamenti dei trasporti pubblici locali, di cui alla legge n. 202 del 1991;
gli interventi per calamità naturali, di cui alla legge n. 32 del 1992;
gli interventi per la salvaguardia di Venezia, previsti dalla legge n. 139 del 1992;
gli interventi per le aree depresse, disposti ai sensi della legge n. 448 del 1992, della legge n. 85 del 1995 e della legge n. 641 del 1996;
gli interventi per il Belice, di cui alla legge n. 505 del 1992;
le misure in favore della Gepi, previste dalla legge n. 237 del 1993;
i finanziamenti alla difesa, disposti dalle leggi n. 644 del 1994 e n. 110 del 1996;
gli interventi per l'alluvione del Piemonte, di cui alla legge n. 35 del 1995;
la ricapitalizzazione del gruppo Finmare, ai sensi della legge n. 204 del 1995;
gli interventi per il Giubileo del 2000, disposti dal decreto-legge n. 551 del 1996, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 651 del 1996;
gli interventi per il finanziamento dei disavanzi delle aziende sanitarie locali al 31 dicembre 1994, ai sensi della legge n. 21 del 1997;
non sono invece annoverati, tra i mutui da rinegoziare da parte del Ministero del tesoro, i mutui di edilizia agevolata la cui rinegoziazione è stata affidata alle regioni dalle leggi n. 133 del 1999 e n. 136 del 1999,
9/6557/165. Zagatti, Lorenzetti.
esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2000;
tenuto conto che la recente riduzione del tasso di interesse applicato alle dilazioni delle imposte sulle successioni e donazioni, non ha riguardato le dilazioni già in corso e che su queste continuano a gravare interessi eccezionalmente elevati,
9/6557/166. Acquarone, Abbate, Cherchi, Testa.
considerato che la solidità ed efficienza del complessivo sistema creditizio e assicurativo costituiscono condizioni essenziali ed indifferibili per garantire l'effettività della ripresa economica e lo sviluppo sostenibile dei livelli occupazionali;
tenuto conto che, in tale prospettiva, occorre il concorso di interventi a livello normativo che, sotto ogni profilo, siano in grado di garantire l'obiettivo auspicato;
valutato che questo risultato ha trovato positive tappe di progressiva realizzazione nelle misure adottate negli ultimi mesi, come la riforma delle fondazioni bancarie, legge 23 dicembre 1998, n. 461, e decreto legislativo n. 153 del 1999, nonché il nuovo assetto delle operazioni di outsourcing bancario di cui all'articolo 6 della legge 13 maggio 1999, n. 133;
rilevato che, come emerge dagli esempi indicati, proprio il profilo fiscale può costituire uno degli strumenti migliori per garantire l'effettività dei risultati predetti,
ad adottare le misure fiscali necessarie per assicurare maggiori condizioni di competitività del sistema bancario ed assicurativo nazionale nel mercato internazionale.
9/6557/167. Fantozzi, Cherchi.
considerato che l'imposta di successione e donazione grava pesantemente sull'economia reale del Paese e rappresenta uno degli esempi più significativi di oppressione fiscale nella quale sono costretti i contribuenti italiani,
rilevato che tale imposta patrimoniale intervenendo in momenti assai dolorosi della vita dei cittadini assume un carattere particolare di odiosità ed ha aliquote che possono raggiungere livelli confiscatori: 33 per cento,
9/6557/168. Berruti, Leone.
considerato che l'imposta sulle successioni e donazioni colpisce in maniera prevalente i patrimoni di dimensioni medio-piccole costituite essenzialmente da cespiti di natura immobiliare e quindi si traduce di fatto in una ennesima forma di pesante tassazione sulla casa,
visto che per tale ragione l'imposta assume un carattere di profonda iniquità sociale e di disincentivo per il risparmio delle famiglie,
9/6557/169. Viale, Leone.
considerato che in agricoltura per gli agricoltori che svolgono prevalente attività
considerato che nell'individuazione delle aliquote IRAP non è stata rispettata la prevista invarianza fiscale che è valutata nell'1,9 per cento;
considerato che in Europa vari sistemi fiscali riconoscono regimi speciali in favore dell'imposta sul valore aggiunto per l'agricoltura,
2) ad eliminare le tasse di registro per gli imprenditori agricoli a titolo principale e coltivatori diretti che acquistano terreni agricoli e l'imposta INVIM per chi vende ai soggetti con le condizioni di cui sopra;
3) a fissare definitivamente l'aliquota IRAP all'1,9 per cento;
4) a prorogare i regimi IVA specifici per il settore agricolo.
9/6557/170. Scarpa Bonazza Buora, de Ghislanzoni, Cardoli, Misuraca, Amato, Dell'Utri, Fratta Pasini, Giudice, Scaltritti.
considerato che la legge n. 42 del 1999 prevede che possano essere istituiti corsi di riqualificazione professionale per il personale sanitario in possesso di titolo professionale ormai obsoleto, per cui non è possibile stabilire equipollenze o equivalenza ai nuovi titoli ai sensi delle vigenti leggi (infermieri generici, puericultrici, massoterapisti eccetera);
considerato che in alcune regioni sono ancora istituiti corsi formativi, regolarmente autorizzati (per massoterapia), che rilasciano titoli che, sebbene riconosciuti, non aprono alcuna prospettiva professionale, corsi che sono gestiti da privati e sono molto costosi per coloro che li frequentano,
9/6557/171. Saia, Maura Cossutta.
considerato che il 7 e 11 maggio 1984 si sono verificati due eventi sismici di particolare intensità che hanno colpito alcune regioni italiane (Abruzzo, Marche, Lazio e Campania) e che da tale data sono in corso interventi di riparazione e ricostruzione grazie ai finanziamenti rimessi ai comuni ai sensi della legge n. 159 del 1984, modificata dalla legge n. 363 del 1984;
tali interventi negli ultimi anni hanno subIto un grave rallentamento dovuto al fatto che gli stanziamenti che annualmente vengono destinati da tali leggi sono sempre esigui e non lasciano prevedere un rapido completamento dell'opera di ricostruzione;
tale lentezza determina il fatto che le lesioni a suo tempo provocate dal sisma ai fabbricati si vanno aggravando nel tempo e rischiano di determinare ulteriori gravi danni e, a volte, pericoli per le popolazioni dei comuni colpiti,
9/6557/172. Michelangeli, Saia, Pistone, Di Stasi
esaminato l'articolo 7 del disegno di legge 6557 A.C., con il quale sono state elevate le esenzioni in materia di imposta di successione dalle attuali lire 250 milioni a lire 350 milioni per l'anno 2000 e a lire 500 milioni per l'anno 2001;
valutato che sono state anche emanate disposizioni per favorire lo sviluppo dell'agricoltura, attraverso l'esenzione di imposta in favore degli eredi fino a 40 anni di età;
considerato che non è stato tenuto in considerazione il problema della esenzione riferita al numero degli eredi in linea retta della stessa famiglia, creandosi cosi una disparità di trattamento tra i figli unici e le famiglie con più eredi in linea retta,
a considerare la necessità di elevare il limite di età di anni 40 fino ad anni 50 al fine di consentire l'agevolazione ad un maggiore numero di addetti del settore agricolo, favorendo cosi il mantenimento e la prosecuzione dell'attività agricola.
9/6557/173. Teresio Delfino, Volontè, Tassone, Grillo, Buttiglione.
constatata la necessità di salvaguardare nell'amministrazione pubblica, attraverso un'attuazione piena del decreto legislativo 4 novembre 1997, n. 396, l'identità del funzionario appartenente all'ex-carriera direttiva e quella delle elevate professionalità non dirigenziali (medici, ingegneri, architetti ed altre figure professionali), che si delinea con un profilo culturale elevatissimo (il possesso di diploma di laurea - richiesto esplicitamente per l'ingresso nella pubblica amministrazione -, l'assunzione per concorso pubblico, la direzione d'importanti uffici, l'aspirazione diretta alla dirigenza, la rappresentanza degli interessi dello Stato di cui tali funzionari costituiscono la vera struttura portante);
considerato che anche l'accordo vigente per le elezioni delle RSU (rappresentanze sindacali unitarie) ha previsto, per i predetti funzionari, seggi e liste separati allo scopo di garantirne una rappresentanza specifica d'interessi, ma neppure questa normativa risulta finora attuata,
a far accedere all'istituenda area predirigenziale il personale assunto a seguito di concorsi pubblici richiedenti il possesso di diploma di laurea, il quale abbia frequentato e superato uno specifico corso almeno semestrale d'abilitazione dirigenziale, organizzato dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione o da istituti di formazione di livello equipollente;
ad ammettere alle predette procedure selettive il personale sopraindicato che abbia compiuto almeno dieci anni di servizio, a disciplinare tali procedure con decreto
a stabilire che l'accesso alla qualifica di dirigente di ruolo avvenga a seguito di concorso per esami ovvero, in misura non inferiore al 50 per cento dei posti disponibili, attraverso il reclutamento dell'area predirigenziale;
a stabilire criteri univoci per il reclutamento del personale appartenente all'area predirigenziale (anzianità di servizio nell'area predirigenziale, incarichi di servizio espletati nell'ambito dell'area predirigenziale e per compiti d'istituto);
a fissare l'organico dell'area predirigenziale al doppio di quello riguardante il ruolo delle qualifiche dirigenziali, all'entrata in vigore del provvedimento istitutivo dell'area predetta;
ad immettere nell'area predirigenziale, in prima applicazione del provvedimento istitutivo, i funzionari dell'ex-carriera direttiva assunti per pubblici concorsi richiedenti il possesso del diploma di laurea, che risultino in servizio da almeno quindici anni presso le citate amministrazioni, nonché - sempre in prima applicazione - ad immettere nella medesima area il personale entrato nell'ex-carriera direttiva a seguito di speciali concorsi richiedenti il possesso di diploma d'istruzione di secondo grado, purché in servizio da almeno venticinque anni presso le amministrazioni;
a far sì che le varie amministrazioni pubbliche organizzino (limitatamente alla fase transitoria) appositi corsi d'abilitazione dirigenziale della durata minima di tre mesi, prima della definitiva immissione dall'entrata in vigore del provvedimento istitutivo dell'area medesima.
9/6557/174. Buttiglione, Grillo, Tassone, Teresio Delfino, Volonté.
visto l'accordo di programma sulle infrastrutture ferroviarie sottoscritto dalla regione Toscana e dal Governo;
considerati gli impegni sul centro di Osmannoro assunti dal Governo e dalle Ferrovie dello Stato S.p.A.;
tenuto conto del fatto che tale centro rappresenta un cardine fondamentale del polo tecnologico fiorentino,
9/6557/175. Ventura, Biricotti, Cordoni, Chiavacci, Brunale, Vigni, Pennacchi, Vannoni, Susini, Eduardo Bruno, Innocenti.
rilevato che appare ingiusto prevedere che le farmacie debbano corrispondere il contributo dì cui all'articolo 36, comma 16, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, quando le regioni o le ASL non hanno ottemperato o ottemperano con grave ritardo al rimborso della spesa per i farmaci effettuata dalle stesse;
considerata l'esistenza di situazioni particolarmente critiche di ritardo nei pagamenti che fanno vantare crediti alle farmacie della Campania per circa 800 miliardi, a quelle della Sicilia per circa 300 miliardi, a quelle del Lazio per circa 350 miliardi ed a quelle della Calabria per circa 120 miliardi,
9/6557/176. Conti, Carlesi, Carlo Carlo, Gramazio.
tenuto conto dell'istituzione dell'Ordine di Vittorio Veneto avvenuta 50 anni dopo la fine della 1o mondiale a riconoscimento della partecipazione dei cittadini italiani a quel conflitto;
vista l'approvazione in sede di Commissione difesa della proposta di legge istitutiva dell'Ordine del Tricolore, riferita ai combattenti della seconda guerra mondiale;
considerato il lungo tempo trascorso dal cinquantesimo anniversario della seconda guerra mondiale (1945);
attesa l'indisponibilità, al momento, di fondi per finanziare il provvedimento,
9/6557/177 Lavagnini, Giannattasio.
premesso che nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2000-2003, viene affermato che fra le «anomalie del processo di sviluppo» del Paese, figurano la «eccessiva frammentazione del sistema produttivo» ed il «sottodimensionamento dell'economia italiana»;
premesso, altresì, che «la dimensione estremamente ridotta delle nostre imprese» è rappresentata dal Documento come una «caratteristica preoccupante» in quanto un «grande contributo alla creazione di posti di lavoro» può venire dalla crescita delle medie imprese le quali, contrariamente a quanto avviene per i maggiori partner europei, hanno difficoltà a crescere nel nostro Paese;
evidenziato, tuttavia, che il sottodimensionamento dell'economia italiana - contrariamente a quanto viene affermato dal DPEF - non deve essere letto ed interpretato necessariamente come un elemento negativo ai fini dello sviluppo economico e dell'incremento dell'occupazione nel Paese, in quanto sono proprio le piccole e medie imprese a rappresentare una delle componenti maggiormente dinamiche e positive nell'economia italiana, soprattutto sul terreno dello sviluppo produttivo e dell'occupazione;
evidenziato, altresì, che nell'ambito del sistema delle piccole e medie imprese l'artigianato riveste una funzione strategica essenziale nel sistema economico-produttivo anche ai fini dell'occupazione, dell'avviamento qualificato al lavoro, della tradizione di valori formativi e della creazione di nuova imprenditorialità;
rilevato, in particolare, che l'artigianato costituisce un reticolo di imprenditoria diffusa sull'intero territorio nazionale, in quanto ingloba 1.374.551 imprese le quali assorbono 1.330.000 unità lavorative, rappresentano il 33 per cento del totale delle imprese attive, concorrono per il 12 per cento alla ricchezza prodotta annualmente dal Paese e per l'11 per cento agli investimenti, assorbono un quinto dell'intera occupazione e contribuiscono con il 18 per cento alle nostre esportazioni;
sottolineato che l'articolo 45 della Costituzione afferma che «La legge provvede alla tutela ed allo sviluppo dell'artigianato» e
rilevato, inoltre, che i principi costituzionali e la legislazione sostanziale ed economica di natura speciale definiti per l'artigianato nel nostro ordinamento statale e regionale sono stati previsti proprio al fine di elaborare apposite politiche di sviluppo, valorizzazione e promozione dell'artigianato, in quanto settore traente ed essenziale dell'economia come dimostrano i dati economici relativi all'occupazione, al valore aggiunto, agli investimenti ed all'esportazione sopra riportati;
considerato che la rilevazione statistica, se realizzata in modo articolato e secondo criteri di completezza, può costituire uno dei presupposti di cognizione essenziali al fine di predisporre politiche di intervento mirate al sostegno, allo sviluppo ed alla valorizzazione delle attività artigiane che rispondano alla reale dimensione economica del fenomeno dell'artigianato in Italia;
constatato che l'ISTAT - nell'annuale suo compendio statistico - e il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica - nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese e nel Documento di programmazione economico-finanziaria - non offrono, come invece per gli altri settori produttivi, una elaborazione, anche disaggregata, dei dati concernenti l'artigianato che ne evidenzino la struttura settoriale, la consistenza, l'occupazione assorbita, gli investimenti, l'apporto all'esportazione e le variegate interconnessioni con molti settori produttivi e di servizio;
considerato che, ai sensi di quanto previsto dalla legge 29 dicembre 1993, n. 580, sul riordinamento delle camere di commercio, al fine di accertare la consistenza economica e produttiva di ogni settore economico sono stati adottati alcuni parametri (numero delle imprese, indice di occupazione e valore aggiunto), indicando modalità di calcolo di agevole applicazione basate su criteri statistici predefiniti, che fanno riferimento a fonti ufficiali differenziate (il registro delle imprese, il censimento ISTAT, le stime dell'istituto Tagliacarne ed altre fonti disponibili come quelle degli istituti previdenziali);
rilevato, pertanto, che già attualmente esistono sistemi di rilevazione ufficiali e codificati ai quali poter fare riferimento, per enucleare in modo specifico e mirato la consistenza economica ed occupazionale del settore artigiano rispetto agli altri settori economici;
sottolineato, tuttavia, che tali sistemi, nelle statistiche normalmente elaborate, non vengono utilizzati al fine di enucleare espressamente il peso economico e produttivo dell'artigianato né con riferimento al tessuto produttivo delle diverse aree territoriali - anche alla luce delle recenti norme sui sistemi produttivi locali e sui distretti industriali esistenti a livello territoriale di cui alla legge 11 maggio 1999, n. 140 - né con riguardo ai singoli settori dell'economia sul piano nazionale;
sottolineato, altresì, che tale comportamento non appare in linea con i «princìpi della trasparenza, della completezza e della qualità dell'informazione» che devono ispirare «l'attività statistica svolta dagli organismi costituenti il Sistema statistico nazionale» secondo quanto espressamente previsto dallo stesso disegno di legge già approvato dalla Camera dei deputati ed ora all'attenzione del Senato (A.S. 3774),
a porre in essere ogni iniziativa di natura legislativa e regolamentare al fine di predisporre e diffondere classificazioni ed elaborazioni statistiche specifiche concernenti le imprese artigiane nelle loro numerose categorie merceologiche di produzione e di servizio, in un'ottica differenziata rispetto al settore industriale e delle piccole imprese,
9/6557/178. Bono, Armani, Alberto Giorgetti, Messa, Ozza, Paolone, Proietti.
premesso che l'articolo 3, comma 109, della legge n. 662 del 1996 individua le modalità di dismissione del patrimonio immobiliare delle amministrazioni pubbliche che non rispondono alla legge 24 dicembre 1993, n. 560, della concessionaria servizi assicurativi pubblici S.p.A. (CONSAP), e delle società a prevalente partecipazione pubblica;
premesso che la lettera c) del suddetto comma 109 della legge n. 662 del 1996, stabilisce che «il diritto di prelazione di cui alla lettera a) e la garanzia del rinnovo del contratto di locazione di cui alla lettera b) si applicano anche nel caso di dismissione del patrimonio immobiliare da parte delle società privatizzate o di società da queste controllate»;
premesso che la lettera d) del suddetto articolo 3, comma 109, della legge n. 662 del l996 prevede che per la determinazione del prezzo di vendita degli alloggi è preso a riferimento il prezzo di mercato degli alloggi liberi diminuito del trenta per cento fatta salva la possibilità, in caso di difforme valutazione, di ricorrere ad una stima dell'ufficio tecnico erariale»;
visto che l'articolo 5-bis del disegno di legge n. 6557-A (Legge finanziaria 2000) stabilisce che alla lettera c) del suddetto articolo 3, comma l09, della legge n. 662 del 1996 siano aggiunte, dopo le parole: «di cui alla lettera b)» le seguenti: «e le modalità di determinazione del prezzo di vendita di cui alla lettera d)»,
9/6557/179 Lombardi.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
esaminato il disegno di legge AC 6557;
considerata la necessità di adottare tutte le misure idonee a contribuire all'abbattimento delle emissioni inquinanti;
rilevato che a tal fine appare indispensabile incentivare il processo di rinnovamento del parco autoveicoli circolanti, stante il fatto che in Italia l'età media degli stessi risulta largamente superiore a quelle di altri Paesi europei;
tenuto conto del fatto che tale rinnovamento potrebbe essere notevolmente accelerato mediante l'adozione di misure dirette a promuovere la sostituzione dei veicoli più vecchi con altri più recenti, dotati di dispositivi di riduzione delle emissioni inquinanti;
considerato che per molti cittadini l'acquisto di un autoveicolo nuovo risulta impossibile per l'onere considerevole che ciò comporta;
rilevato che per gli stessi cittadini potrebbe risultare assai più conveniente acquistare un autoveicolo usato o comunque già immatricolato, purché dotato dei suddetti dispositivi, in considerazione dell'abbattimento del valore rispetto al prezzo di mercato;
9/6557/180 Vito.
esaminato il disegno di legge AC 6557;
considerata la necessità di adottare tutte le misure idonee a contribuire all'abbattimento delle emissioni inquinanti;
rilevato che a tal fine appare indispensabile incentivare il processo di rinnovamento del parco autoveicoli circolanti, stante il fatto che in Italia l'età media degli stessi risulta largamente superiore a quelle di altri paesi europei;
tenuto conto del fatto che tale rinnovamento potrebbe essere notevolmente accelerato mediante l'adozione di misure dirette a promuovere la sostituzione dei veicoli più vecchi con altri più recenti, dotati di dispositivi di riduzione delle emissioni inquinanti;
considerato che per molti cittadini l'acquisto di un autoveicolo nuovo risulta impossibile per l'onere considerevole che ciò comporta;
rilevato che per gli stessi cittadini potrebbe risultare assai più conveniente acquistare un autoveicolo usato o comunque già immatricolato, purché dotato dei suddetti dispositivi, in considerazione dell'abbattimento del valore rispetto al prezzo di mercato;
considerato che sugli acquisti di veicoli usati grava un onere fiscale eccessivo, tale da pregiudicarne il ricorso,
9/6557/181 Matranga.
premesso che:
la disciplina dell'IRAP, quale definita dal decreto legislativo n. 446 del 1997, prevede l'applicazione dell'imposta con l'aliquota del 4,25 per cento per la generalità dei contributi e, in via transitoria, all'articolo 45, comma 2, l'applicazione di più pesanti aliquote per le banche, le società finanziarie e le assicurazioni (5,4 per cento per il 1998, 5 per cento per il 1999 e 4,75 per cento per il 2000);
il disegno di legge A.C. 6557, all'articolo 6, comma 17, lettera b), intende modificare il predetto articolo 45, comma 2 del decreto legislativo n. 446, stabilendo - per le banche, società finanziarie e assicurazioni - che «per i periodi d'imposta in corso al 1o gennaio 1998, al 1o gennaio 1999 e al 1o gennaio 2000, l'aliquota è stabilita nella misura del 5,4 per cento; per i due periodi d'imposta successivi, l'aliquota è stabilita, rispettivamente, nelle misure del 5 e del 4,75 per cento;
il medesimo articolo 6, al comma 19, prevede che l'importo generato dalla rimodulazione delle suddette aliquote concorra, a decorrere dall'anno 2000, a ridurre il Fondo sanitario nazionale di parte corrente di lire 542 miliardi, lire 644 miliardi e lire 551 miliardi, rispettivamente per gli anni 2000, 20001 e 2002, ed è altresì prevista, qualora l'aumento del gettito risulti inferiore a tali importi, la possibilità di rideterminare le suddette aliquote;
tenuto conto che tali disposizioni comportano un aggravio di imposizione al sistema bancario e finanziario nazionale, che si traduce in un consistente aumento di costi, nonchè in una grave perdita di concorrenzialità rispetto ai sistemi bancari e finanziari europei, già attualmente favoriti da regimi fiscali più favorevoli;
tenuto conto altresì che la previsione di una rideterminazione delle aliquote ove l'aumento di gettito preventivato non sia conseguito introduce una indeterminatezza nelle aliquote di fatto applicabili;
considerato inoltre che più volte lo stesso Governo ha sottolineato l'inopportunità
ad adottare, entro lo stesso termine, ogni iniziativa che eviti interventi ulteriori sulla misura delle aliquote in senso peggiorativo rispetto alle aliquote stabilite dal disegno di legge A.C. 6557;
a confermare la natura transitoria delle aliquote maggiorate, talché alla fine del periodo l'aliquota per banche, finanziarie e assicurazioni debba essere quella ordinariamente prevista per tutte le imprese.
0/6557/182. Benvenuto.
premesso che:
l'articolo 48 del disegno di legge A.C. 6557/A prevede finanziamenti finalizzati ad agevolare lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione;
in tale contesto assume rilevante importanza il ruolo strategico che il collegamento diretto tra l'autocamionale della Cisa e l'autostrada del Brennero viene ad assumere all'interno del corridoio internodale Tirreno - Brennero;
la realizzazione della bretella autostradale è indispensabile per fornire le dotazione strutturali necessarie allo sviluppo delle regioni Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto;
questo canale di comunicazione del Tirreno con il centro Europa risulta determinante per lo sviluppo economico di un importante area del Paese,
6/6557/183. Caccavari, Petrini.
considerato che il 1o settembre 2000 verrà data piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche prevista all'articolo 21 della legge n. 59 del 1997;
considerato, in particolare, il dettato dei commi 16 e 17, che individua la figura del dirigente scolastico, a cui sono affidati, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, autonomi compiti di gestione, di coordinamento e di direzione,
9/6557/184. Acciarini, Voglino, Capitelli, Dedoni, Petrella.
premesso che:
si rende necessaria una valutazione analogica degli immobili appartenenti all'ex partito fascista, in conseguenza dell'atteggiamento assunto da alcuni uffici dell'amministrazione finanziaria che disconoscono la normativa vigente concernente tale categoria di immobili, trasferiti al patrimonio disponibile dello Stato con legge 13 maggio 1978, n. 208; agli stessi sono altresì applicabili le norme del diritto comune e pertanto sono alienabili;
si reputa opportuno al fine di non creare situazioni di disuguaglianza e di incertezza dell'ambito soggettivo di applicazione della norma, riconoscere a chi è già nel possesso degli immobili una preferenza nell'ipotesi di vendita;
la vendita deve avvenire a seguito di proposta di acquisto da parte degli interessati,
a considerare i beni ed i diritti immobiliari di cui alla legge 13 maggio 1978, n. 208 (immobili dell'ex-partito fascista), alla stregua dei beni e dei diritti immobiliari dello Stato, anche non compresi nei programmi che possono essere alienati in deroga alle norme di contabilità di Stato;
a riconoscere ai conduttori dei beni e diritti dello Stato il diritto di prelazione nell'acquisto degli immobili ai sensi della legge n. 392 del 1978, anche nel caso in cui il contratto di locazione sia già scaduto, e non sia stato rinnovato o non sia stipulato un nuovo contratto di locazione, purché i conduttori siano nel possesso degli immobili;
a prevedere che le alienazioni avvengano a seguito di proposta di acquisto presentata dagli interessati.
9/6557/185. Repetto, Scozzari, Ciani.
considerato che nel 1991 sono state istituite nuove province, tra le quali quella dei Verbano-Cusio-Ossola;
tenuto conto che essa rappresenta territorialmente oltre 70 comuni, la maggior parte montani e che, pur rappresentando una superficie di gran lunga maggioritaria della ex-provincia di Novara, ha avuto una assegnazione di mezzi e patrimonio pari al solo 35 per cento circa dei beni provinciali preesistenti;
considerato che nella provincia insistono la più parte delle strade provinciali dell'ex-territorio di Novara, tra l'altro quasi tutte montane e di gran lunga più pesanti in termini di messa in sicurezza e loro manutenzione;
considerato che per alcune province oggetto di divisione territoriale nello stesso anno sono state considerate le situazioni obiettivamente particolari dal punto di vista del rapporto tra risorse finanziarie disponibili e compiti di istituto, destinando loro speciali fondi specifici,
9/6557/186. Colucci, Zacchera, Martini, Migliori.
considerato che il decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, recante conferimento delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'amministrazione centrale, stabilisce che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si provveda all'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative da trasferire alle regioni, ivi compresi i beni e le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative del Corpo forestale dello Stato, non necessari all'esercizio delle funzioni di competenza statale;
la Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del decreto legislativo n. 143 del 1997, ha predisposto uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su cui ha successivamente acquisito il parere della Conferenza Stato-regioni;
il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri anziché limitarsi ad individuare e trasferire i beni e le risorse non più necessarie allo svolgimento delle
a conservare in capo allo Stato, garantendo l'unitarietà, il Corpo forestale dello Stato, mantenendo i beni, le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative necessari all'esercizio delle funzioni di competenza statale, così come definite dai decreti legislativi 300 del 1999 e 112 del 1998;
a potenziare e a completare l'organico del Corpo forestale dello Stato tenendo conto dell'organico aggiuntivo necessario per lo svolgimento, in rapporto convenzionale e in dipendenza funzionale, dei compiti attribuiti alle regioni.
9/6557/187. Turroni, Pecoraro Scanio, Procacci, Paissan.
premesso che:
l'esigenza di tutti i cittadini ed in particolare dei consumatori di potere avere sempre maggiori garanzie e certezze sulla qualità delle produzioni agricole e sulla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari, ha determinato un forte sviluppo del settore dell'agricoltura biologicamente certificata e delle denominazioni d'origine;
oggi i valori della conservazione delle biodiversità, il diritto all'ambiente sano e alle produzioni naturali e tipiche, alla rivalutazione delle tradizioni rurali e alla messa al bando delle tecniche dell'ingegneria genetica per la creazione degli organismi geneticamente modificati, grazie anche all'esplosione di eclatanti casi quali quelli della BSE, della diossina, dell'utilizzo di sostanze tossiche per la produzione di alimenti innaturali zootecnici, sono diventate normali richieste della società civile;
di fronte al mutato stato della situazione che viviamo oggi, al fine di non rendere vano il sacrificio di chi lotta per promuovere questa nuova cultura del tipico e del tradizionale, del prodotto «biologico», ma anche di chi produce secondo le tecniche dello stesso metodo biologico, al fine di assicurare qualità e sicurezza ai consumatori e ai produttori, si rende inderogabile l'attuazione di una politica sia nazionale, sia comunitaria, che garantisca l'informazione sulla certificazione di qualità, delle tecniche di produzione biologiche e tipiche, nonché che sia anche un quadro di riferimento unitario per consentire il definitivo consolidamento della cultura della tutela della ruralità, delle tradizioni locali e della conservazione della biodiversità;
l'esigenza nasce anche dalle considerazioni che si possono fare riguardo a quanto è di recente accaduto nel corso della trattativa per il nuovo trattato dell'organizzazione mondiale del commercio, dove la forza della società civile bisognosa di garanzie e di sicurezza ha impedito che si firmassero regole peggiorative di quelle già esistenti,
a favorire campagne di informazione per accrescere la conoscenza delle norme sulle produzioni certificate biologiche e a denominazione d'origine, anche utilizzando gli spazi di informazione istituzionale;
a stringere rapporti di vera collaborazione con organismi che si battono per la tutela e la conservazione delle risorse naturali ed ambientali, ed in particolare con la FAO, per coordinare una vera «Multinazionale della biodiversità e delle agricolture locali».
9/6557/188. Pecoraro Scanio.
esaminato il disegno di legge n. 6557,
9/6557/189. Maselli, Gardiol, De Benetti, Olivo.
esaminato l'articolo 43 del disegno di legge n. 6557, (Rimborso dei buoni postali),
visto che a seguito di detta operazione risulteranno notevoli economie,
9/6557/190. Fontan.
esaminato l'articolo 26 del disegno di legge n. 6557,
per favorire una vera equità distributiva tra tutte le parti interessate, produttori, distributori, farmacie, regioni ed aziende,
1) ad individuare meccanismi di compensazione, che tengano conto, nella definizione delle quote di rientro dei farmacisti, anche dei ritardi nei pagamenti da parte delle regioni in cui è avvenuto lo sfondamento;
2) a procedere alla definizione di criteri, ai fini della predisposizione della relazione al Parlamento, per la verifica anche della corrispondenza tra i margini in vigore, per varie componenti del comparto e l'andamento del mercato.
9/6557/191. Giacalone, Casilli, Giannotti, Bastianoni, Fioroni, Manzione, Di Capua, Saia, Lumia.
(Testo così modificato nel corso della seduta)
premesso che:
il disegno di legge finanziaria 2000 contiene disposizioni per il rilancio delle aree depresse del Paese e del Mezzogiorno in particolare;
nella zona del Corleonese è in atto un inedito e positivo processo dl cambiamento culturale, sociale, politico che va seriamente incoraggiato per affermare e radicare la cultura della legalità ed il ruolo democratico delle istituzioni;
è indispensabile bloccare tutti i tentativi da parte della mafia di ripristinare il vecchio e consolidato controllo del territorio;
è ormai decisivo sviluppare un percorso di cambiamento economico in grado di valorizzare le risorse locali, combattere la disoccupazione dilagante, le logiche assistenzialistiche, promuovere una forte cultura dell'imprenditorialità, soprattutto tra i giovani e supportare tutte le iniziative produttive legali;
i comuni del Corleonese rischiano di vanificare gli sforzi già avviati di rinnovamento, in particolare sul versante economico, per le disastrate condizioni in cui versano le reti dl collegamento stradale che impediscono un raccordo equilibrato con i mercati e le aree strategiche del consumo e della produzione;
nel territorio è in atto uno sforzo straordinario di valorizzazione delle piccole e medie imprese attraverso la realizzazione del patto territoriale Alto Belice-Corleonese (fra i pochi selezionati come «patto-pilota» dall'Unione Europea) che per potersi sviluppare appieno necessita di un parallelo intervento del sistema viario;
la città di Corleone è punto di riferimento per tutta la zona per via dei servizi che offre per cui potrebbe, se collegata bene con gli assi viari Palermo-Trapani, Palermo-Sciacca, Palermo-Agrigento e Palermo-Messina, facilitare il decollo di un consolidato e fecondo autosviluppo del territorio,
9/6557/192. Lumia.
considerato che:
è necessario assumere iniziative specificamente mirate al fine di garantire interventi appropriati nelle aree depresse;
in questo contesto, deve intervenire una seria politica di sviluppo territoriale in grado di eliminare gli ostacoli che soffocano le capacità progettuali e imprenditoriali proponendo nuove opportunità di impiego e attraendo altresì nuovi capitali con la prospettiva di ritorni competitivi;
a questo fine è indispensabile creare una rete viaria nel Fortore beneventano e molisano: un asse viario a scorrimento veloce che assicuri la fluida circolazione, dotando il territorio di una rete omogenea di servizi adeguata allo sviluppo organico del sistema, e che colleghi l'area interna della Campania con l'Adriatico -:
affinché, l'ANAS, di concerto con le Amministrazioni provinciali di Benevento e di Campobasso, porti a conclusione la realizzazione dei primi tre lotti della strada «Fortorina» e completi progettualmente i Lotti residui in modo da avere un iter progettuale coerente con la morfologia del territorio.
9/6557/193. Mario Pepe.
impegna il Governo
a dirimere le controversie sorte tra il Ministero dei trasporti e il Ministero del lavoro per l'estensione della legge 24 giugno 1997, n. 196, nei casi di fornitura di lavoro temporaneo alle imprese di cui agli articoli 16 e 18 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, per l'esecuzione delle operazioni portuali e dei servizi autorizzati ai sensi dell'articolo 16, comma 3, della citata legge n. 84 del 1994, anche in deroga a quanto disposto dall'articolo 1 della legge 23 ottobre 1960, n. 1369.
9/6557/194. Armani.
considerato che dal 1991 lo Stato non ha più adempiuto all'obbligo previsto dall'articolo 38 dello statuto speciale e che prevede un contributo annuale di solidarietà da erogare alla Regione siciliana per i fini e con le modalità stabiliti dallo stesso articolo 38 dello Statuto siciliano;
che a distanza di otto anni appare intollerabile ai cittadini siciliani che tra i governi dello Stato e della Regione non si riesca a trovare un adeguato comportamento dell'annosa questione,
impegna il Governo
ad affrontare la soluzione non più differibile con ogni opportuna iniziativa ed intesa con la regione siciliana.
9/6557/195. Garra, Mancuso.
esaminato l'AC 6557 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2000»;
premesso che sono stati presentati numerosi emendamenti volti a modificare il decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 313, che reca: «Norme in materia di imposta sul Valore Aggiunto»;
premesso che tali modifiche sono mirate a prorogare di un anno la detrazione prevista nell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per le cessioni di prodotti agricoli ed ittici;
premesso che per i soggetti che hanno realizzato, nell'anno solare precedente, un volume d'affari superiore a quaranta milioni, non valgono le norme previste per il regime speciale per il settore agricolo;
premesso che all'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo sopra menzionato, si prevede che per gli esercizi 1998 e 1999, le disposizioni dell'articolo 34 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, valgono anche per i soggetti con un volume di affari superiore a quaranta milioni di lire;
premesso che è quanto mai auspicabile che per il settore agricolo venga mantenuto un regime speciale per quanto riguarda l'imposta sul valore aggiunto;
9/6557/196 Lembo.
premesso che:
l'adeguamento della strada statale n. 275 è stato inserito nel piano triennale 97/99 esclusivamente per quanto concerne l'allargamento in sede da Scorrano a Montesano, con una spesa prevista di lire 40.000.000.000;
detto intervento era già stato inserito nei vecchi piani triennali, con previsioni di adeguamento alla sezione IV delle norme C.N.R.;
nel vigente piano triennale non è previsto l'adeguamento del tratto da Montesano a Leuca, né è stato ancora realizzato il primo tratto Scorrano-Montesano;
9/6557/197 .Abaterusso.
riconosciuto il lavoro insostituibile sul territorio delle organizzazioni di volontariato senza scopo di lucro e, quando chiamati, anche all'estero a fronte di calamità naturali e non;
ritenuto che, a fronte di un impegno gratuito a favore della collettività che si esplica anche con materiali essenziali per le attività di soccorso quali le ambulanze e le annesse attrezzature;
9/6557/198 .Pittino, Michielon, Taborelli, Calzavara, Delbono, Frosio Roncalli, Balocchi, Rodeghiero, Repetto, Duilio, Giannotti, Teresio Delfino, Volontè.
premesso che le comunità delle Alpi soffrono di una continua diminuzione di popolazione;
premesso che tale diminuzione è accentuata, oltre che dai disagi ambientali, dalla chiusura di esercizi pubblici e privati essenziali alla vita delle comunità stesse;
che la «Convenzione delle Alpi» prevede, tra l'altro, che i governi centrali aiutino le popolazioni alpine;
9/6557/199. Calzavara, Pittino, Pagliarini.
esaminato l'A.C. 6557-A, intitolato: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2000)»;
considerato che:
1) L'Italia ormai è costantemente l'ultimo Stato membro dell'Unione europea nella classifica dell'incremento del PIL;
2) l'incremento della ricchezza dello Stato è necessario per poter disporre delle risorse necessarie per finanziare ospedali, scuole, strade ed altre infrastrutture, per pagare le pensioni, per diminuire la pressione fiscale e per tanti altri motivi, e che dunque l'incremento del PIL avrebbe dovuto essere considerato l'obiettivo prioritario dell'azione del Governo in generale e della legge finanziaria 2000 in particolare;
3) che la bassa crescita della nostra economia non è sicuramente dovuta all'incapacità dei nostri imprenditori, ma è riconducibile a tre elementi ben precisi: 1) la stasi dei consumi e del mercato interno; 2) l'altissimo costo del lavoro dovuto al livello dei contributi sociali; 3) la oggettiva difficoltà che le nostre imprese hanno ad effettuare i necessari investimenti in ricerca e sviluppo, dato che le risorse finanziarie generate dalla gestione vengono costantemente prosciugate dal fisco;
4) che i tre elementi sono riconducibili alla pressione fiscale in atto nel nostro paese, il cui livello ufficiale è di circa il 45 per cento, in linea con la media europea. Ma se si considera il peso dell'economia sommersa, che l'Istat ha incluso nella stima del PIL, il livello della pressione fiscale che grava realmente su coloro che pagano le tasse sale a poco meno del sessanta per cento, vale a dire al livello più alto di tutti i paesi membri dell'Unione europea.
5) che in questa situazione le deduzioni fiscali incluse nella legge finanziaria 2000 rappresentano meno di una goccia d'acqua in un oceano;
valutato:
che in generale questa situazione è riconducibile all'organizzazione troppo centralistica del nostro Stato ed alla situazione di monopolio con la quale lo Stato gestisce direttamente troppi servizi, dalle pensioni all'ordine pubblico, ai trasporti, alla sanità e a numerosi altri campi;
che l'assenza di concorrenza genera inevitabilmente inefficienza ed una irrazionale allocazione delle scarse risorse finanziarie a disposizione della collettività;
e valutato altresì che la proposta di legge costituzionale n. 4462 intitolata «Ordinamento federale della Repubblica», attualmente in discussione alla Camera, in realtà non contiene nessun elemento di federalismo, salvo il titolo, che pertanto, per evitare confusioni, dovrebbe essere modificato,
9/6557/200. Pagliarini, Calzavara.
considerato che il prossimo 18 dicembre entrerà in vigore la nuova disciplina disposta dal regolamento attuativo della legge n. 44 del 1999, concernente il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura;
considerato che la situazione patrimoniale dei due fondi la cui gestione viene ora unificata, prevede per l'anno 2000 oltre 250 miliardi provenienti dal solo Fondo antiracket;
considerato che non risultano attualmente presenti disponibilità finanziarie per il Fondo di prevenzione dell'usura istituito ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 108 del 1996, alimentato solo per il triennio 1996/1998;
9/6557/201. Leoni, Lumia, Scozzari, Lombardi, Gambale, Molinari.
preso atto:
che all'interno della voce «Ministero dei trasporti e della navigazione» della tabella B allegata all'atto Camera 6567-A sono stati trasferiti i finanziamenti già previsti per la progettazione definitiva del raddoppio dell'intero tracciato della linea ferroviaria Parma-La Spezia, altresì denominata Pontremolese, con priorità per la nuova galleria di valico e che la conclusione di tale opera consentirebbe il rafforzamento della rete ferroviaria nazionale eliminando una delle strettoie strutturali che ostacolano lo sviluppo del paese,
9/6557/202. Petrini.
premesso che:
nei giorni scorsi era stato avanzato dal professor ingegnere Antonio Tamburrino un progetto per l'accesso dei pullman
che i professori Alessandro Ranzo e Antonio D'Andrea, membri del Dipartimento idraulica, trasporti, e strade dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza», avevano espresso un giudizio di fattibilità tecnica del progetto ritenendolo anzi «migliorativo dal punto di vista della sicurezza» rispetto al progetto in corso di realizzazione;
che il Consiglio dei ministri del 10 dicembre 1999 sulla base di pareri tecnici, non specialisti in materia di trasporti e strade, che davano invece un giudizio negativo sulla fattibilità del progetto Tamburrino, aveva, a maggioranza, deciso per la prosecuzione del progetto in corso con la conseguente disarticolazione di un tessuto archeologico generalmente valutato di grande importanza;
che in una dichiarazione diramata in data 14 dicembre 1999, i professori Ranzo e D'Andrea hanno ribadito - nella loro qualità di specialisti in materia - «la fattibilità tecnica e l'idoneità della soluzione alternativa, ancorché provvisoria, rispetto ad una immediata prosecuzione dello scavo della rampa del Gianicolo», da preferirsi alla rampa Torlonia «che appare molto più rischiosa per gli utenti di quella prevista come provvisoria»;
che nella stessa dichiarazione, i professori Ranzo e D'Andrea dichiarano che il giudizio negativo fornito al Consiglio dei ministri da tecnici incaricati della realizzazione dell'opera deve presumersi «non sostenuto da motivi inerenti la tecnica stradale, ma da considerazioni di carattere più generale»;
che nella giornata di oggi una prova sperimentale della fattibilità della alternativa Tamburrino è stata effettuata mediante l'impiego di pullman che hanno effettuato il percorso indicato nel progetto Tamburrino con risultato pienamente positivo;
che nel corso di tale prova è emersa anche la grave difficoltà per i pullman - già indicata dal professor Ranzo e dal professor D'Andrea - di accedere alla rampa Torlonia a causa della svolta ad angolo acuto ivi prevista;
appare quindi necessaria una riconsiderazione del problema, valutando più approfonditamente la soluzione alternativa che ha anche il merito di consentire la conservazione in sito dei reperti, evitandone la decontestualizzazione e lo smontaggio, mantenendo l'unitarietà del complesso archeologico;
a sottoporre il progetto alternativo alla verifica sia di un organo tecnico qualificato ed autonomo, sia alla verifica sperimentale sul posto con l'impiego degli autobus;
a revocare il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri il 10 dicembre 1999 nel caso in cui le verifiche predette diano esito positivo e a adottare un nuovo decreto che stabilisca la conservazione dei reperti in sito, la prosecuzione degli scavi archeologici, e l'adozione della soluzione alternativa favorevolmente sperimentata.
9/6557/203. Procacci, Pecoraro Scanio, Turroni.
esaminato l'AC. 6557 che reca «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2000»;
premesso che sono stati presentati diversi emendamenti volti a prorogare il termine del 31 dicembre 1999, previsto dall'artico1o 6, comma 4, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, al 31 dicembre
premesso che il termine in questione era stato in vigore fino al 31 dicembre 1997, inbase all'articolo 3, comma 156, della legge n. 662 del 1996;
premesso che la norma contenuta nella legge n. 662 del 1996, si richiamava alla disposizione contenuta nel comma 9, dell'articolo 9, del decreto-legge n.557 del 1993, che dava termine per l'accatastamento dei fabbricati ex rurali nel catasto urbano, fino al 31 dicembre 1995;
premesso che nel testo originale del decreto-legge n. 557 del 1993, veniva disposto che chi accatastava non avrebbe subito il recupero di eventuali tributi riguardanti il fabbricato, quindi i redditi da esso prodotto per i periodi di imposta anteriori al 1o gennaio 1993 per le imposte dirette, e al 1o gennaio 1994 per le altre imposte, tasse e per l'ICI;
premesso che tale condono non è più valido per gli anni successivi a quelli sopra riportati, e chi iscrive il proprio fabbricato non più ad uso rurale, nel catasto urbano, si espone a presentare denuncia a fini IRPEF e ICI, con ingente nocumento economico;
9/6557/204. Losurdo, Lembo, Aloi.
premesso che:
la legge n. 448 del 1998 definiva all'articolo 81 comma 7 la proroga degli ammortizzatori sociali ed in particolare dei trattamenti di mobilità al febbraio 2000 per i lavoratori appartenenti alle imprese beneficiarie dei contributi previsti dall'accordo di programma per la Val Basento ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 64 del 1986;
la legge n. 144 del 1999 all'articolo 45 aveva definito le modalità per usufruire della proroga della indennità di mobilità in favore dei lavoratori interessati;
il decreto del Ministero del lavoro, emanato sulla base delle previsioni normative, ha consentito la proroga dell'ammortizzatore sociale solo per 360 lavoratori su oltre 500;
l'esclusione di 150 lavoratori è avvenuta solo sulla base del loro mancato inserimento nelle liste in considerazione della diversa scadenza che l'indennità aveva tra imprese costrette a chiudere la propria attività;
l'importo complessivo stabilito dalla legge n. 448 del 1999 era di 12 miliardi e che, invece, per la proroga, determinata dal decreto, sono stati utilizzati solo 9 miliardi e 400 milioni;
la somma residua era comunque destinata nelle previsioni anche ai lavoratori esclusi;
9/6557/205. Domenico Izzo, Molinari, Boccia.
richiamata la risoluzione della Commissione VI n. 7-00627 Viale ed altri ad oggetto Parità di trattamento fiscale per i cittadini iscritti all'AIRE di Campione d'Italia - atti 23 febbraio 1999 - che impegna ad assumere le necessarie iniziative
considerato che:
1) alcuni cittadini di Campione d'Italia, esclusivamente per carenza di alloggi in Campione d'Italia, vanno a stabilirsi nel limitrofo Canton Ticino e che, pertanto, vengono inevitabilmente ma impropriamente, iscritti nel registro anagrafico AIRE anziché in quello dei residenti;
2) all'origine di questa carenza di alloggi vi è l'eccezionale ed irripetibile morfologia del territorio di Campione d'Italia sul quale è oggi estremamente difficile ogni adeguato sviluppo urbanistico, malgrado la carenza di unità abitative;
3) il loro trasferimento, severamente contingentato, avviene sulla base della convenzione stipulata tra il comune ed il Canton Ticino per l'accesso dei cittadini campionesi ai servizi essenziali erogati dal Canton Ticino, convenzione espressamente autorizzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero degli affari esteri;
4) non si tratta, evidentemente, di cittadini che liberamente «emigrano» recidendo la più parte dei legami con la comunità d'origine la quale, al contrario, finanzia i contributi che il Canton Ticino assegna ai comuni svizzeri che li ospitano;
5) sono cittadini che ottengono ospitalità da un paese straniero, ma a pochi passi dal paese d'origine; ospitalità concessa secondo canoni rigidi e con valenza unicamente abitativa;
6) a loro, infatti, è proibito svolgervi attività lucrativa alcuna;
7) essi devono svolgere il loro lavoro in Campione d'Italia dove passano la massima parte del loro tempo lavorativo e del loro tempo libero e conservano i più forti legami familiari e morali realizzando quella stabile dimora che ne fa dei veri e propri residenti anche ai fini fiscali;
8) essi infatti mantengono a Campione d'Italia il domicilio fiscale;
9) solo l'indisponibilità di un alloggio a Campione d'Italia ne fa degli emigranti, ma la loro situazione complessiva è quella di veri e propri residenti;
9/6557/206. Gazzilli, Viale, Taborelli, Butti.
premesso che:
sulla base dell'articolo 5 della legge n. 266 del 1997 sono stati stanziati in favore dei consorzi ASI di Potenza, Avellino e Salerno dei fondi volti al funzionamento di tali strutture;
le aree dove operano i suddetti consorzi sono interessate dal contratto d'area per il rilancio dei siti industriali sorti sulla base della legge 219 del 1981;
ai fini della gestione e della manutenzione nonché dell'adeguamento degli impianti interni alle aree industriali citate occorre un ulteriore trasferimento di risorse finanziarie;
il rischio è quello di bloccare il decollo dello strumento della programmazione negoziata le cui ricadute negative sono facilmente immaginabili per un tale tessuto economicamente debole;
9/6557/207. Boccia, Molinari, Luongo.
premesso che:
viene rilevata la necessità di conferire ai sordomuti in termini di assistenza trattamenti che non li discriminino nei confronti degli altri portatori di handicap.
ad esentare dal pagamento delle tasse automobilistiche le automobili finalizzate ad uso privato per i soggetti interessati di cui all'articolo 3 della legge 104 del 1992;
ad equiparare l'indennità di comunicazione per i sordomuti alla indennità di accompagnamento prevista per i ciechi civili assoluti;
a prevedere la detraibilità dei redditi IRPEF per le spese sostenute per i servizi di interpretazione per i soggetti riconosciuti sordomuti ex lege n. 381 del 1970.
9/6557/208. Duilio, Molinari.
ritenuto che il Porto di Gioia Tauro in soli tre anni è divenuto il più importante porto italiano di trashipment ed uno dei più importanti del Mediterraneo;
che esso può divenire una insostituibile risorsa per l'intera Calabria a condizione che interagisca con il territorio circostante, mediante una sua adibizione a funzioni plurime che, ferma l'attività di trashipment, accelerino i processi di industrializzazione e di offerte di servizi nell'intera area;
che tale prospettiva può concretizzarsi solo con una politica di rilancio della realtà portuale, che passi attraverso iniziative annunziate dal Governo in questa legislatura e che hanno solo bisogno di essere portate a compimento;
che siano rinvenute le risorse necessarie per il completamento del porto, così ovviandosi alla mancata realizzazione integrale dell'accordo di programma e dalla disomogenea ripartizione dei fondi destinati alla portualità italiana con l'ultima delibera CIPE;
che sia definito il piano di insediamento portuale (cosiddetto «Master plan»), così stabilendosi definitivamente la funzione da assegnare alla costruenda banchina ovest e dalle aree a suo tempo espropriate per la costruzione della centrale ENEL;
che l'autorità portuale sia affidata in via definitiva a manager di alta e comprovata professionalità specifica;
che la messa in sicurezza dell'area passi attraverso un adeguato stanziamento dei fondi previsti a tale scopo per il Mezzogiorno.
9/6557/209. Armando Veneto, Bova, Saraceni, Oliverio, Voglino, Volpini, Boccia, Niedda, Romano Carratelli.
premesso che il decreto legislativo n. 112 del 1998 definisce le funzioni di carattere generale per la protezione della natura e dell'ambiente e per la protezione della flora e della fauna stabilendo i compiti di rilievo nazionale attribuiti allo Stato;
fra essi sono compresi i compiti relativi alla conservazione e alla valorizzazione delle aree naturali protette, terrestri e marine ivi comprese le zone umide, riconosciute di importanza internazionale o nazionale, nonché alla tutela della biodiversità, della fauna e della flora specificamente protette da accordi e convenzioni e dalla normativa comunitaria;
il medesimo decreto legislativo n. 112 del 1998 prevede che la conservazione e la valorizzazione, e quindi la gestione, delle riserve naturali protette di importanza nazionale e internazionale sia di competenza dello Stato, lo stesso decreto legislativo consente che le riserve statali non aventi le predette caratteristiche possano essere affidate alla gestione delle regioni o degli enti locali, escludendo il trasferimento della proprietà che resta al demanio dello Stato;
a) siano comprese in parchi nazionali o parchi interregionali o che siano necessarie per la loro istituzione od ampliamento;
b) siano necessarie a tutelare la biodiversità, la flora e la fauna specificamente protette o minacciate di estinzione;
c) siano comprese in zone umide riconosciute di importanza nazionale o internazionale e dalla convenzione di Ramsar, che siano identificate ai sensi della direttiva europea «Habitat» 92/43/CE e della direttiva 79/409/CE come zone di protezione speciale;
a conservare al demanio dello Stato le riserve naturali secondo quanto previsto dal citato decreto legislativo n. 112 del 1998.
9/6557/210. Scalia, Turroni, Procacci, Paissan.
esaminata la legge finanziaria per l'anno 2000;
valutata la necessità di razionalizzare il problema dei canoni e degli oneri accessori relativi all'impianto e all'esercizio di stazioni radioelettriche per le quali sia stata rilasciata autorizzazione da parte dell'autorità preposta, soprattutto per gli enti che operano con finalità istituzionali;
considerato il ruolo e l'azione della associazione Croce Rossa Italiana nelle finalità di soccorso;
9/6557/211. Marinaci, Buttiglione, Teresio Delfino, Tassone, Volontè, Grillo.
9/6557/212. Follini, Baccini, Galati, Liotta.
premesso che,
nell'attuare il processo di privatizzazione cui attende l'ente tabacchi italiano solo per i dipendenti del Monopolio di Stato è assicurato il mantenimento dell'impiego per trasferimento in altre strutture statali;
che con la chiusura di alcune strutture (tabacchifici) può essere messa in crisi la coltura del tabacco in zone ove la qualità di tale prodotto in agricoltura è di alta qualità;
2) perché sia assicurato il mantenimento delle quote di tabacchi già assegnate ai produttori abruzzesi di tabacco di alta qualità.
9/6557/213 Giovanni Pace, Contento, Carlo Pace.
in sede di approvazione del disegno di legge «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (Legge finanziaria 2000);
valutato il particolare rilievo economico e sociale assunto dalle norme contenute all'articolo 2, in materia di dismissioni del patrimonio immobiliare di proprietà degli enti previdenziali pubblici, che vengono ad incidere profondamente su decine di migliaia di famiglie in tutta Italia, rischiando di determinare problemi e penalizzazioni di non lieve entità, segnatamente nelle grandi aree urbane e metropolitane;
considerate le elevate dimensioni del programma di alienazioni complessivamente previsto;
a verificare tempestivamente che gli enti venditori procedano a convenzionarsi con istituti abilitati al credito immobiliare, scelti nel rispetto delle norme già previste in materia, anche mediante procedure comparative in grado dl assicurare la più ampia pubblicità e partecipazione, da avviarsi immediatamente;
a fare in modo che la selezione degli istituti avvenga attraverso la valutazione delle migliori condizioni, praticate per mutui a tasso variabile e mutui a tasso fisso, che rispondano a precisi criteri e modalità quali:
gratuità dell'istruttoria,
riconoscimento della validità della stima già effettuata dall'ente sul valore dell'immobile, senza alcun carico di costi di perizia sull'acquirente;
minor incremento sul tasso di riferimento EURIBOR a tre mesi;
abbattimento delle spese per riscatto anticipato;
eliminazione del costo dello svincolo dell'ipoteca;
incidenza minima delle eventuali spese assicurative ed accessorie;
9/6557/214 Lamacchia, Acierno, Manzione, Iacobellis, Di Nardo, Nocera, Cavanna Scirea, Pistone, Lucidi.
fa voti e
9/6557/215 Cuscunà, Carlo Pace
9/6557/216 Carlo Pace
9/6557/217 Rotundo.
9/6557/218 Cardiello, Giovanni Pace, Carlesi.
premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica n. 448 del 1988 prevede l'intervento e la presa in carico del minorenne denunciato da parte dei servizi della giustizia minorile e, in particolare, degli uffici di servizio sociale che seguono il minore dal momento della denuncia fino alla fine dell'eventuale misura penale;
l'Ufficio dei servizi sociali per i minori di Roma dispone soltanto di 11 assistenti sociali a fronte di un organico previsto pari a 41;
in ragione di tale carenza lo stesso Ufficio non è nella condizione di seguire tutti i casi segnalati dall'autorità giudiziaria minorile;
di conseguenza, a un gran numero di minori denunciati viene negato il diritto di fruire delle opportunità offerte dal codice di procedura penale minorile nonché dell'intervento di sostegno ed educativo dei servizi minorili;
con l'entrata in vigore della legge n. 165 del 1998 è aumentato, poi, il carico di lavoro dell'Ufficio diventando indispensabile per la presenza del servizio per l'attuazione di alcune misure (significativo appare, infatti, che per il Dipartimento amministrazione
anche la legge n. 66 del 1996 ha investito i servizi sociali di nuovi adempimenti (intervento sulle vittime minorenni di violenze sessuali);
se il dato nazionale segnala una pesante carenza di personale nell'amministrazione della giustizia minorile (con una pianta organica coperta solo al 47 per cento), quello laziale crea ancora più preoccupazione poiché nell'USSM di Roma vi è solo il 25 per cento del personale previsto;
esiste una forte aspettativa degli operatori per il beneficio che potrà derivare al servizio dall'ingresso dei 277 assistenti sociali in relazione all'espletato concorso;
la mancata immissione in ruolo di 277 assistenti sociali segnerebbe un arretramento sul versante delle politiche in favore dei minori devianti, e non conforterebbe la necessità di irrobustire la giustizia mediante un adeguato investimento di risorse umane ed economiche;
a procedere alla copertura d'organico per l'amministrazione della giustizia minorile - coperta solo al 47 per cento - specie nelle situazioni territoriali nelle quali la carenza è più insostenibile - come ad esempio l'USSM di Roma che dispone solo del 25 per cento del personale previsto.
9/6557/219 .Lucidi.
premesso che
l'Italia risulta da studi dell'Unione europea il paese che registra una forte arretratezza nello sviluppo di nuove infrastrutture, strade in particolare;
impegna il Governo
a presentare al più presto alle Camere una relazione sulla situazione di cui sopra;
ad agevolare e velocizzare la realizzazione di quelle opere, che in project financing e senza oneri per lo Stato, potrebbero essere realizzate in breve tempo, contribuendo al miglioramento del paese e al benessere dei cittadini.
9/6557/220 .Fei, Lembo.