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PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Signorino n. 2-02103 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
ELSA SIGNORINO. Rinuncio ad illustrarla, signor Presidente, e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno ha facoltà di rispondere.
FRANCO BARBERI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, un'area di bassa pressione ha interessato la nostra penisola dal giorno 6 novembre ed ha colpito con intense precipitazioni associate a forti raffiche di vento l'Italia nord orientale, coinvolgendo la regione Emilia-Romagna. Le piogge persistenti abbattutesi sul territorio
per tutta la giornata del 7 novembre hanno prodotto l'ingrossamento dei maggiori corsi d'acqua della regione.
allagate, continuando fino a tarda sera e poi nel giorno successivo, fino al completamento dell'opera.
della subsidenza, aggravato anche dagli effetti di un'intensa antropizzazione del territorio. Infatti, agli effetti provocati sul territorio dall'agricoltura, che ha modificato radicalmente l'ambito naturale della pianura, vanno aggiunti quelli prodotti, negli ultimi quarant'anni, dall'insediamento di ogni tipo di infrastrutture e di aree industriali, artigianali, civili e turistiche.
PRESIDENTE. L'onorevole Signorino ha facoltà di replicare.
ELSA SIGNORINO. Signor Presidente, prendo atto della puntuale e documentata descrizione degli effetti prodotti dagli eventi calamitosi che si sono abbattuti sulla riviera romagnola nei primi giorni di novembre; in particolare, esprimo soddisfazione per la disponibilità dello Stato, testé manifestata dal sottosegretario Barberi, all'eventuale concorso in ordine alla richiesta formulata dai sindaci dei comuni interessati per la dichiarazione dello stato di emergenza.
Onorevole sottosegretario, le segnalo un altro problema, quello dell'erosione costiera.
PRESIDENTE. Con il consenso del collega Giovanardi e del sottosegretario Mangiacavallo, procederemo ora al rapido svolgimento - così hanno assicurato gli interessati - di un'interpellanza rivolta al ministro dell'ambiente, che deve fra breve allontanarsi per impegni di Governo. Naturalmente, l'impegno è quello di essere molto stringati, come hanno assicurato.
L'onorevole Signorino ha facoltà di illustrarla.
I livelli dei corsi d'acqua costantemente monitorati sia dal servizio provinciale di difesa del suolo sia dall'ufficio idrografico e mareografico, pur avendo superato i segnali di guardia, non hanno dato luogo a particolari situazioni critiche tanto da richiedere specifici interventi da parte del personale tecnico impegnato nell'attività di vigilanza.
Già dalle prime ore del pomeriggio di sabato 6 novembre, sono stati emessi avvisi locali di avverse condizioni meteo ai comuni della provincia, al comando provinciale dei vigili del fuoco, alle forze dell'ordine e a tutte le componenti di protezione civile. Gli avvisi prevedevano su tutto il settore centro orientale del territorio regionale, a partire dalla serata di sabato 6 novembre per le ventiquattro ore seguenti, nelle province di Rimini e Forlì, precipitazioni con valori superiori a cinquanta millimetri. Le piogge sarebbero proseguite nella giornata di domenica 7, mentre per la stessa sera di domenica e per il giorno di lunedì 8 forti venti si sarebbero abbattuti sulla fascia appenninica e sulla fascia costiera fino a raggiungere i quaranta nodi sul mare Adriatico.
Le piogge non sono state, in realtà, così abbondanti come annunciato, ma il litorale è stato sferzato da venti fortissimi spiranti da est con velocità fino a 90-100 chilometri orari che, uniti al fenomeno di acqua alta ed alle condizioni di marea crescente, hanno provocato forti mareggiate lungo la costa che hanno raggiunto la forza 7-8 nodi. Questi fenomeni combinati e non le sole precipitazioni hanno procurato danni diffusi, soprattutto sulla linea di costa da Rimini a Ferrara, con asportazioni di dune sabbiose, ingresso del mare nel litorale e, in generale, un avanzamento della linea di bagnasciuga con conseguente riduzione della fascia costiera adibita alla balneazione.
Alla luce di quanto descritto, le località maggiormente colpite, a seguito di una prima valutazione e di alcuni sopralluoghi effettuati nella giornata di lunedì 8 novembre, risultano essere state: Cesenatico, Cervia, Milano Marittima, Marina di Ravenna, Lidi comacchiesi.
A Cesenatico, il mare, a causa del netto peggioramento delle condizioni atmosferiche, ha invaso l'arenile provocando una tracimazione del porto canale e il conseguente allagamento (con livello dell'acqua fino a 50-60 centimetri) del centro storico del comune nonché la rottura in vari punti della duna sull'arenile limitrofo ed il conseguente allagamento delle aree urbane retrostanti (località Ponente e canale Vena). La forza del mare ha anche provocato danni su circa 7 chilometri di costa. Il comune e la prefettura rendono noto che sono ancora in corso gli accertamenti per le valutazioni dei danni alle attività produttive e alle abitazioni private. In altre località della provincia non sono stati segnalati altri danni e sono stati contenuti gli allagamenti di cantine e garage.
I vigili del fuoco, inviati anche dai vicini distaccamenti di Forlì e Cesena, le forze dell'ordine e i volontari della protezione civile sono entrati in azione già dalle prime ore del 7 novembre, provvedendo alla messa in sicurezza degli abitanti delle case interessate dagli allagamenti e di alcuni automobilisti sorpresi dall'inondazione. Non ci sono stati comunque, per fortuna, danni alle persone.
Ventitré persone sono state evacuate, a titolo cautelativo, dalle proprie abitazioni, diciannove delle quale sono rientrate nelle loro case, rese di nuovo agibili, già dalla giornata di lunedì. A tutt'oggi solo un nucleo familiare, composto da quattro persone, rimane ospite, a spese del comune, in una struttura alberghiera.
Nel tardo pomeriggio del 7 novembre con il miglioramento delle condizioni del mare e cessate le precipitazioni piovose, il livello dell'acqua nel porto canale di Cesenatico è lentamente tornato nella norma.
Non appena le condizioni del mare ed il ritiro delle acque lo hanno consentito, la protezione civile ha iniziato l'operazione di prosciugamento delle numerose abitazioni
Riguardo ai danni sofferti dal comune di Cesenatico, si rileva che le forze dell'ordine e i vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno segnalato danni agli insediamenti produttivi, ai negozi ed alle abitazioni, ma il comune non ha ancora fornito una valutazione definitiva dei danni subiti, che al momento (sono però cifre molto approssimative) sembrano ammontare a circa 2 miliardi.
Anche nel comune di Cervia-Milano Marittima la forza del mare è stata particolarmente intensa, tanto da creare cedimenti (e conseguenti fontanazzi) nella parte superiore delle casse di smorzamento della banchina, interessando alcuni cantieri navali.
Le forti raffiche di vento che hanno spirato sul litorale hanno causato la caduta di numerosi alberi lungo tutta la fascia costiera.
La quantità d'acqua penetrata ha causato l'allagamento dell'intera zona fino a via Cilea. Tale situazione ha conseguentemente fatto alzare la quota dell'acqua nel tratto di canale a monte, provocando tracimazioni nella zona di via Bova (lato Cervia) e nella sede di un impianto industriale. Contemporaneamente la forza del mare ha completamente distrutto la duna artificiale eretta a protezione dell'abitato della XIV traversa fino al canale Cupa, e l'acqua si è riversata per le traverse fino al bosco Pinetale e via Matteotti, trasportando in sospensione grandi quantità di sabbia.
La diminuzione dell'intensità del vento, la marea in fase calante e la presenza di un dosso creatosi per il deposito della sabbia portata in sospensione dall'acqua di mare, che riversandosi nelle traverse di Milano Marittima perdeva progressivamente vigore, ha comportato la riduzione dell'invasione marina nelle zone di Milano Marittima già dalle ore 9,30 circa del 7 novembre.
È stato effettuato anche un servizio di sorveglianza nelle zone del canale di allacciamento in località Abbondanza e Sant'Andrea, senza peraltro che fosse necessario intervenire.
Tutto il personale comunale disponibile, affiancato da volontari di protezione civile, è stato impiegato, nell'intera giornata di domenica 7, e nel giorno successivo, per le attività di ripristino della normalizzazione del territorio.
Nell'opera di soccorso i vigili del fuoco, in stretta collaborazione con la prefettura, hanno segnalato ogni situazione che necessitava di interventi particolari e mirati, come è avvenuto per il naufragio della motonave Guidarello e per tre pescatori rimasti isolati a causa di una forte mareggiata che ha interessato il litorale ravennate e cervese.
Nella circostanza sono state impiegate alcune unità specializzate, sia della capitaneria di porto che dei vigili del fuoco, incaricate di effettuare le operazioni di salvataggio dell'equipaggio della motonave, protrattesi fino alla sera di domenica 7 novembre. Sono stati portati in salvo, nel corso della mattina di lunedì 8 novembre, anche i tre pescatori rimasti isolati.
La prefettura di Ravenna non ha ancora ricevuto dal comune di Cervia la quantificazione dei danni subiti da strutture, infrastrutture, insediamenti urbani ed attività produttive.
Altre località colpite dal maltempo sono state: Marina di Ravenna e i Lidi Comacchiesi, che hanno accusato danni alle attività turistiche, alle difese costiere e allagamenti contenuti sotto costa.
Risultano inoltre colpiti dal maltempo, anche se lievemente, la costa riminese e di Riccione; i danni relativi sono ancora in corso di valutazione.
Si precisa che la regione Emilia-Romagna, con fondi stanziati dal decreto-legge n. 6 del 1998, convertito con la legge n. 61 del 1998, e dal decreto-legge n. 135 del 1999, convertito con la legge n. 226 del 1999, sta realizzando e progettando interventi di ripristino e di messa in sicurezza dei litorali dei comuni di Cesenatico, Misano, Riccione, Bellaria, Cervia, Milano Marittima e Comacchio, sottoposti ad una costante erosione marina, al fenomeno
La regione Emilia-Romagna ha anche predisposto, con delibera n. 2045 del 10 novembre 1999, l'approvazione del programma di completamento degli interventi di messa in sicurezza dei punti critici delle reti idrauliche regionali e della costa nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, nell'ambito dei provvedimenti previsti dalla legge n. 61 del 1998.
La regione sta valutando anche l'esigenza di chiedere al Dipartimento della protezione civile la dichiarazione dello stato di emergenza, che è stata avanzata, ai sensi della legge n. 225 del 1992 e della legge regionale n. 45 del 1996, dai comuni di Ravenna, Cervia e Cesenatico alla giunta regionale lo scorso 9 novembre. La regione ha stanziato 1 miliardo di lire per gli interventi di somma urgenza nei comuni colpiti e ha autorizzato la spesa di circa 2 miliardi di lire, con delibera regionale n 2192 del 23 novembre, per i danni subiti da Cesenatico. Detto comune risulta essere stato, sicuramente, il più danneggiato ed è urgente avviare i lavori di ripristino della duna lungo l'arenile, di innalzamento degli argini, di riparazione dei danni subiti dalle tre centrali di sollevamento e da altre infrastrutture.
Il dipartimento della protezione civile, che ha già collaborato in questi anni con la regione attraverso l'emanazione di ordinanze e la predisposizione delle leggi prima ricordate (importanti perché stanziano fondi proprio per la prevenzione di tale specifico rischio idrogeologico), valuterà il possibile concorso dello Stato al superamento dell'emergenza non appena riceverà dalla regione la documentazione necessaria.
Comprendo che per addivenire ad una decisione nel merito sia necessario completare la ricognizione dei danni intervenuti; tuttavia, prendo atto della positiva disponibilità manifestata dal sottosegretario, che quindi ringrazio.
Onorevole Barberi, colgo l'occasione, però, per aggiungere alcune considerazioni. È vero che per questo territorio, caratterizzato da una particolare fragilità per l'effetto congiunto della subsidenza e dell'erosione marina, si è fatto molto su iniziativa del sistema delle autonomie e grazie al concorso degli stanziamenti previsti da leggi dello Stato, ma permangono problemi acuti; in particolare, signor sottosegretario, sono due le esigenze che le vorrei segnalare.
Anzitutto, il territorio in questione è storicamente contrassegnato da manifestazioni molto acute legate al fenomeno della subsidenza. In passato, è stata approvata e resa pienamente operativa la cosiddetta legge speciale per Ravenna, rifinanziata con la legge finanziaria 1988; mi riferisco alla legge n. 67 del 1988, recante norme per la protezione del comune di Ravenna e di altri territori dal fenomeno della subsidenza. Anche a fronte di tali episodi, ritengo che il provvedimento possa essere ulteriormente rifinanziato. A questo scopo, in occasione dell'esame del disegno di legge finanziaria, unitamente ad altri colleghi, ho presentato un apposito emendamento.
Le competenze oggi sono prevalentemente in capo alle regioni e, pur tuttavia, di fronte al nuovo fenomeno dell'acqua alta che affligge tutta la costa Adriatica, mi chiedo se, fermo restando il più assoluto rispetto delle competenze regionali, non sia possibile concertare un'azione congiunta Stato-regioni al fine di affrontare un fenomeno che si presenta con caratteristiche inedite e - la prego di credere - incide fortemente su quel territorio particolarmente fragile mettendo ripetutamente a rischio non le persone o le civili abitazioni (fortunatamente), ma certamente molto più pesantemente le infrastrutture e soprattutto le strutture turistico-alberghiere che, come lei sa, in quel caso sono inserite nel più grande comprensorio turistico di Europa. La ringrazio per la disponibilità.