Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 628 del 25/11/1999
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La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Politiche commerciali dell'Alitalia nell'aeroporto di Lamezia Terme)

PRESIDENTE. Cominciamo con l'interpellanza Romano Carratelli n. 2-02011 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
L'onorevole Romano Carratelli ha facoltà di illustrarla.

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Signor Presidente, richiamo l'attenzione del Governo su una serie di problemi. Vorrei dire al sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione, onorevole Luca Danese, che saluto, che i collegamenti fra la Calabria e il resto del paese e, conseguentemente, il resto dell'Europa e del mondo rappresentano uno dei problemi più rilevanti per una regione che


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vive in una condizione di marginalità, trovandosi nell'estremo sud e non godendo dei vantaggi di cui usufruiscono alcune realtà insulari; tale condizione, pertanto, è doppiamente penalizzata.
Questo tema, ovviamente, è sempre alla ribalta del dibattito politico perché i calabresi e i parlamentari calabresi capiscono che la questione del collegamento della loro regione con il resto del paese è condizione essenziale per il suo sviluppo, qualunque esso sia, da quello turistico a quello commerciale.
In data 7 ottobre 1999, un giornale locale, Il Quotidiano, in una sua rubrica ha richiamato l'attenzione dei calabresi e, ovviamente, della classe politica calabrese sulle politiche che l'Alitalia attua nei confronti della Calabria e, in particolare, dello scalo di Lamezia Terme. La Calabria dispone di tre scali aerei: uno si trova a Crotone e viene gestito dall'Air One, con un bacino di 100-150 mila utenti; un altro è ubicato a Reggio Calabria, con un bacino di 200-250 mila utenti; l'ultimo si trova a Lamezia Terme e rappresenta il vero aeroporto regionale, con un bacino di utenza di circa 1 milione e mezzo di persone. È quest'ultimo l'aeroporto sul quale, più che altrove, si è concentrata la benevolenza dell'Alitalia.
Dalla comparazione fra le tariffe applicate in Italia fra scali italiani e fra scali italiani e scali internazionali e quelle applicate fra scali calabresi e scali italiani, nonché fra scali calabresi e scali internazionali e, nell'ambito della stessa Calabria, fra l'aeroporto principale di Lamezia Terme e l'altro nel quale è presente l'Alitalia, si evince in maniera solare, inequivocabile ed incontestabile che viene condotta una politica di gestione arrogantemente monopolistica e prepotentemente protesa solo al guadagno massimizzato da parte dell'Alitalia con l'aeroporto di Lamezia Terme.
In fondo, l'elemento che più di ogni altro ha suscitato la curiosità e l'attenzione è l'applicazione delle cosiddette tariffe promozionali; leggendo i dati ad esse riferiti, infatti, si scopre che con 90 mila lire si può andare da Roma o Milano a Reggio Calabria, mentre per recarsi a Lamezia Terme, quindi con un percorso più breve, si spendono da Roma 270 mila lire e da Milano 392 mila lire. Se pensiamo che l'Alitalia, per la tratta da Milano a Tunisi, applica una tariffa andata e ritorno di 300 mila lire, si evidenzia in maniera solare ed inequivoca la penalizzazione dello scalo aeroportuale in oggetto.
Questo problema, oltre ad essere sempre presente nel dibattito sullo sviluppo calabrese, in occasione di quella rubrica giornalistica è stato portato all'attenzione di più sedi, tra cui anche quella parlamentare, attraverso iniziative che sono state assunte anche presso il Senato della Repubblica. Le risposte ottenute sono chiaramente, da un lato, imbarazzate e, dall'altro, insufficienti, perché non è possibile negare che su questa tratta si concentra una speculazione vera e propria da parte dell'Alitalia.
Ma, come lei comprende, questa interpellanza ci fornisce l'occasione - e al riguardo vorremmo richiamare ancora l'attenzione del Governo - per porre il problema del sistema aeroportuale e della sua strategia di sviluppo per la Calabria, in rapporto alla posizione unica e dominante dell'Alitalia. Quindi, è l'occasione per chiedere al Governo di aprire, d'intesa con la regione, una trattativa forte con l'Alitalia perché si individui la possibilità di applicare tariffe economicamente più vantaggiose e perché si studino le possibilità di sviluppo dello scalo di Lamezia Terme che, essendo al centro del Mediterraneo, potrebbe svolgere una funzione ben più ampia di quella che oggi svolge se soltanto l'Alitalia o il Governo decidessero che questo potrebbe essere anche un aeroporto di supporto internazionale. Voglio ricordare che questo scalo, soprattutto nel periodo estivo e direi da maggio a ottobre, viene utilizzato soprattutto per i voli charter dei turisti che arrivano dall'estero e che vengono a trascorrere le vacanze in Calabria. Quindi, esistono potenzialità serie, significative, allo stato certamente non solo non esaurite, ma


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addirittura, secondo la valutazione politica che noi diamo, nemmeno affrontate.
In conseguenza di questa situazione, l'Alitalia è stata anche denunciata dinanzi all'antitrust, perché si assume - ed io condivido questa tesi - che la compagnia di bandiera gestisca di fatto questo scalo in condizioni monopolistiche ed assumendo una serie di iniziative che rendono impossibile, da un lato, l'abbattimento delle tariffe e, dall'altro, la presenza di altri vettori aerei in questo aeroporto. Quando si è tentato di consentire la presenza di altri vettori, l'Alitalia ha compiuto una serie di scelte operative - come l'organizzazione di voli che poi sono «scomparsi» non appena è svanito il pericolo - che hanno indotto quei vettori a ritirarsi. Anche il Codacons ha sporto una denuncia - alla quale mi unisco, in quanto ritengo giuste e fondate le tesi da esso sostenute - all'antitrust, chiedendo all'autorità garante della concorrenza e del mercato (che io sollecito a dare risposta) di valutare se i prezzi imposti dalla compagnia per le tratte andata e ritorno da Roma e Milano sullo scalo di Lamezia Terme configurino o meno un'ipotesi di abuso di posizione dominante, ove si confrontino tali tariffe con quelle applicate, sulle stesse tratte, per l'aeroporto di Reggio Calabria, dove è presente anche l'Air One. Si chiede anche di conoscere gli eventuali motivi per i quali di fatto è stata imposta l'esclusione di altre compagnie aeree dall'attività dello scalo di Lamezia Terme per le tratte suddette, sancendo di fatto questo monopolio, che noi contestiamo.
L'Alitalia gestisce in condizione di monopolio lo scalo di Lamezia Terme; impedisce ed ha impedito, anche con comportamenti, con scelte aziendali e con l'istituzione di tratte poi scomparse, che sullo scalo di Lamezia Terme vengano altre compagnie che hanno dichiarato di essere interessate, ma, per subalternità nei confronti dell'Alitalia, a condizione di non essere in concorrenza con la stessa.
D'altro canto, essa utilizza questa posizione dominante per imporre tariffe iugulatorie sulle persone (abbiamo citato i casi specifici del costo dei biglietti) e sulle merci, tanto che se dovessero essere applicate le tariffe ordinarie per questo aeroporto, ne deriverebbe un prezzo che metterebbe completamente fuori mercato le merci calabresi, perché passeremmo dalle attuali 5-600 lire alle 2-3.000 lire del trasporto ordinario.
È ovvio che al riguardo noi chiediamo un impegno serio del Governo che ci permetta di aprire il tavolo di trattative tra il Governo, la regione Calabria e l'Alitalia.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione ha facoltà di rispondere.

LUCA DANESE, Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione. Le difficoltà che ancora si riscontrano nella fase iniziale del nuovo scenario del trasporto aereo che si è andato determinando a seguito del processo di liberalizzazione, in armonia con quanto disposto nell'ambito dell'Unione europea, se non è imputabile solo ad Alitalia, è sicuramente imputabile alla scarsa attitudine imprenditoriale nel settore del sistema dei trasporti aerei.
L'amministrazione ha affrontato questa situazione con proprie iniziative di liberalizzazione del trasporto aereo, per esempio, con il rinnovo di vari accordi aerei internazionali e bilaterali oltre che con il criterio della monodesignazione e con interventi sugli aeroporti, in modo da realizzare una gestione imprenditoriale che faccia aumentare non solo le entrate caratteristiche tradizionali, ma anche quelle d'altro genere, ad esempio commerciali, affinché si pongano in atto iniziative che possano attrarre più vettori. Anche al sud ora si stanno sviluppando nuove iniziative. La Calabria da tempo, per esempio, ha una compagnia aerea, la Minerva, con sede legale nella regione.
Dopo questa breve, ma doverosa premessa, preme comunque sottolineare, per quanto consta, che Alitalia ha, per il passato, mostrato una certa attenzione per il bacino di traffico calabrese.
Nei primi sette mesi di quest'anno, infatti, l'offerta di Alitalia sui collegamenti


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fra il sud Italia e Milano è aumentata in modo considerevole. Rispetto allo stesso periodo del 1998, la compagnia ha offerto 164.600 posti in più e ha aumentato il suo trasporto di 27.800 passeggeri.
L'attuale operativo Alitalia prevede due voli giornalieri andata/ritorno Reggio Calabria-Malpensa e tre voli giornalieri andata/ritorno Lamezia Terme-Malpensa. Dal 31 ottobre, inoltre, con l'entrata in vigore dell'operativo winter 1999-2000, sono operativi altri collegamenti con il nord-Italia.
Il prezzo del biglietto per il volo Reggio Calabria-Roma a lire 99.000 (comunque ristretto ad un numero limitatissimo di circa dieci posti che è l'ultima classe, cioè quella che si chiude per prima in prenotazione) o la supervalutazione dei punti «mille miglia» fanno parte delle iniziative promozionali che Alitalia lancia sul mercato al fine di stimolare di volta in volta la domanda dei diversi bacini di utenza. Queste promozioni non coinvolgono al momento lo scalo di Lamezia Terme.
Il traffico sulla direttrice Roma-Lamezia Roma vede un coefficiente di occupazione del 75 per cento annuo che cala nei periodi invernali. Per esempio, nella settimana che va dal 15 al 21 novembre 1999, il coefficiente è stato del 66 per cento e non è ancora basso per introdurre, secondo Alitalia, tariffe promozionali scontate.
Sulla direttrice Reggio Calabria-Roma, invece, prendendo a riferimento la stessa settimana, il coefficiente di occupazione è del 56 per cento e nelle valutazioni Alitalia esso determina l'introduzione di alcune tariffe promozionali quali quelle sopracitate delle 99.000 lire.
Il traffico su Lamezia Terme per alcune tratte vede un aumento considerevole nel periodo aprile-ottobre e un ridimensionamento negli altri mesi.
L'aeroporto di Lamezia Terme ha sviluppato contatti con molte compagnie aeree le quali, però, non hanno ritenuto alle condizioni attuali di includere Lamezia Terme nei propri operativi. Già per il passato, l'amministrazione si era fatta promotrice di incontri fra i vertici aeroportuali di Lamezia Terme ed Alitalia, che evidentemente non si concretizzarono in maniera soddisfacente per l'aeroporto. Insisteremo comunque in questi tentativi di pervenire ad un accordo migliore, pur essendo a conoscenza di un notevole contenzioso economico in atto tra l'Alitalia e la società di gestione dell'aeroporto (la Sacal).
La regione Calabria, per il passato, aveva intrapreso iniziative con vettori, anche stranieri, per collegamenti sugli aeroporti calabresi, ma queste iniziative non hanno avuto un buon esito finale. Alcuni vettori operano sugli aeroporti solo nei periodi estivi: è il caso di Air Europe, che in estate volava il sabato e la domenica da Lamezia su Malpensa. In presenza di aumenti di charge aeroportuali, o quanto meno di alcuni livelli tariffari, le compagnie aeree non possono certamente ridurre le loro tariffe. Stiamo pertanto seguendo attentamente lo sviluppo delle possibilità operative e cercando di individuare gli strumenti per ottenere tariffe più basse, che però, comunque, sono ormai e soprattutto determinate dal mercato.

PRESIDENTE. L'onorevole Romano Carratelli ha facoltà di replicare.

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Signor Presidente, devo manifestare la mia solidarietà al sottosegretario Danese, perché, in quanto rappresentante del Governo italiano, è stato costretto da una prepotente compagnia, che è ancora sotto il controllo del tesoro, a leggere la risposta che ci ha dato. In effetti, il sottosegretario ci ha elencato i voli esistenti e sul problema del costo ci ha sostanzialmente detto che, siccome sullo scalo di Lamezia Terme si vola troppo e ci sono troppi clienti, non si possono applicare le tariffe promozionali che si offrono dove la gente non vola, per sollecitarla appunto a volare.
La colpa di Lamezia Terme, quindi, sarebbe quella di offrire all'Alitalia tratte con una utilizzazione media del 75 per cento: probabilmente, dopo la tratta Roma-Milano,


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quelle che interessano Lamezia Terme sono le tratte più frequentate e significative dal punto di vista dei guadagni per l'Alitalia. Questa, dunque, viene ritenuta dall'Alitalia una risposta ai problemi che solleviamo? Tutto ciò ci lascia oggettivamente sconcertati. La risposta è paradossale perché, d'altro canto, pur essendo giuste le considerazioni sulla liberalizzazione, l'Alitalia, con comportamenti inequivoci, non ha permesso che altre compagnie e vettori (compreso quello calabrese) potessero operare su Lamezia Terme, nonostante tutti gli sforzi, inclusi quelli meritori compiuti dalla Sacal.
I rappresentati di quest'ultima hanno infatti dichiarato: «Tale situazione comporta per il nostro aeroporto una limitazione di traffico, nonché un deterrente verso altri vettori, i quali avrebbero più volte manifestato l'interesse ad attivare queste tratte, purché non in concorrenza con Alitalia, la quale le occupa parzialmente nel corso dell'anno proprio per impedirne l'esercizio giornaliero e continuativo ad altri vettori». La Sacal si riferisce ai voli che l'Alitalia attiva per un giorno, o per alcuni giorni, alla settimana o al mese, diretti a Torino, Bologna, Firenze, voli che hanno una certa cadenza occasionale proprio per coprire la tratta ed impedire che possano operare altre compagnie, che pure lo hanno richiesto.
Il vero problema è che l'Alitalia controlla sostanzialmente tutto il mercato, anche delle altre compagnie e, se qualche compagnia non è controllata dall'Alitalia, deve raggiungere un accordo con l'Alitalia oppure viene «strozzata»: l'Alitalia, infatti, è in grado di mettere in atto tutti gli strumenti possibili (politiche aziendali, tariffarie eccetera) per influenzare un piccolo vettore. Quindi, a conclusione di questo breve dibattito, che comunque riguarda un problema importante per la mia regione, avanziamo la richiesta all'autorità antitrust di condurre un'indagine sul comportamento dell'Alitalia a Lamezia Terme negli ultimi anni. Occorre verificare se ciò sia possibile, dal momento che è stata liberalizzata la scelta di insediamento per le compagnie. È necessario, poi, valutare se la condizione di monopolista permetta all'Alitalia, su base di queste risibili motivazioni, di imporre prezzi che altrove non vengono praticati e che, addirittura, diventano una minaccia per lo sviluppo della regione. In conclusione, mi ritengo assolutamente insoddisfatto della risposta (Applausi dei deputati del gruppo dei Popolari e democratici-l'Ulivo).

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