Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 626 del 23/11/1999
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(Ritardi nella realizzazione di opere portuali a Gioia Tauro)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Lamacchia n. 3-04339 (vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 5).
Il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici ha facoltà di rispondere.

MAURO FABRIS, Sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Riferisco a nome del ministro dei lavori pubblici in ordine all'interrogazione presentata.
Relativamente alla lamentata mancata espressione della direzione generale delle opere marittime del Ministero dei lavori pubblici sulla comunicazione dell'autorità portuale di Gioia Tauro e in merito al progetto esecutivo nel punto di attracco, si precisa che l'azione della citata direzione risulta essere precisa attuazione di quanto richiesto dall'autorità portuale di Gioia Tauro.
Tale autorità, con nota del 13 maggio 1999, aveva chiesto al Ministero di interessare l'ispettore di zona al fine di confermare l'adempimento da parte della società petrolifera Gioia Tauro Srl di quanto richiesto in ordine al progetto riferito al deposito costiero.
La richiesta di limitare la verifica al solo progetto di deposito costiero consegue, come rilevato dal commissario dell'autorità portuale nella predetta nota, alle rilevate difficoltà che emergerebbero dalla realizzazione di un accosto nel bacino di espansione sud e che hanno indotto il medesimo commissario ad invitare la società


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petrolifera a valutare la possibilità di elaborare un nuovo progetto di ormeggio, prevedendo una struttura all'esterno del porto.
Per ogni ulteriore chiarimento riporto in breve i più significativi passaggi tecnico-amministrativi dell'iter istruttorio del progetto del deposito petroli.
In effetti, il consiglio superiore dei lavori pubblici, come correttamente rilevato dagli onorevoli interroganti, si era espresso nel senso che, previo accertamento da parte dell'ispettore di zona dell'avvenuto rispetto delle prescrizioni da parte del concessionario, quest'ultimo potesse procedere alle successive fasi previste dall'iter procedurale.
In data 28 ottobre 1998, la direzione generale delle opere marittime trasmetteva pertanto al dirigente tecnico di zona gli elaborati progettuali integrativi prodotti dal concessionario a seguito del voto del 29 luglio 1998, n. 317, del predetto consiglio per il previsto previo accertamento.
In data 30 ottobre 1998, il dirigente tecnico di zona osservava che gli elaborati tecnici trasmessigli affrontavano gli aspetti geologico-geognostici sollevati dal voto ricordato, rilevando però che la documentazione risultava largamente incompleta, mancando i restanti studi integrativi richiesti.
In data 25 marzo 1999, la società petrolifera Gioia Tauro Srl trasmetteva direttamente alla direzione delle opere marittime, all'ufficio del genio civile per le opere marittime, alla terza sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed all'autorità portuale gli ulteriori elaborati progettuali integrativi.
In data 27 maggio di quest'anno, la direzione generale delle opere marittime interessava nuovamente il dirigente tecnico di zona per l'accertamento tecnico di competenza sugli elaborati progettuali limitatamente al solo deposito costiero. Ciò, come già riferito in precedenza, in quanto la stessa autorità portuale aveva invitato la società petrolifera ad elaborare un nuovo progetto di ormeggio prevedendo una struttura posta all'esterno del porto, conseguentemente alle difficoltà inerenti alla realizzazione in sicurezza di un accosto nel bacino di evoluzione sud.
Il 14 luglio 1999, la direzione generale delle opere marittime trasmetteva al dirigente tecnico una documentazione con allegati grafici, redatta dal concessionario, attinente la problematica dell'accosto delle navi petrolifere in ambito portuale.
Il 16 luglio, sempre di quest'anno, il predetto dirigente tecnico di zona formulava quindi le proprie considerazioni, rilevando che, nonostante la manifesta impossibilità di procedere al previo accertamento di cui al citato voto del Consiglio superiore dei lavori pubblici (accertamento questo propedeutico e non successivo allo sviluppo del progetto preliminare negli ulteriori livelli di definizione), il progetto esecutivo del deposito costiero potesse comunque proseguire l'iter procedurale con il successivo esame e parere da parte del consiglio superiore dei lavori pubblici.
In merito alla questione del punto di ormeggio per le navi petrolifere, il dirigente tecnico suggeriva inoltre che la locale capitaneria di porto, competente in via esclusiva in materia di sicurezza della navigazione, potesse definitivamente esprimere il proprio avviso sull'idoneità o meno di un accosto interno al porto.
Il 17 settembre 1999, la direzione generale delle opere marittime richiedeva l'esame ed il parere del consiglio sul progetto esecutivo del solo deposito costiero, anche alla luce della delicatezza dell'ubicazione geomorfologica e della complessità delle relative soluzioni tecniche progettate. Rilevava inoltre la necessità di interessare la capitaneria di porto in merito al riesame, in via definitiva, dell'ubicazione del punto di accosto delle navi petrolifere. Il progetto in questione è ora in corso di esame da parte di una commissione appositamente istituita.
Per quanto attiene, infine, all'ultimo quesito formulato nell'interrogazione, non sembrano ravvisarsi competenze proprie


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del Ministero dei lavori pubblici per l'individuazione di altri operatori, così come genericamente formulato nell'interrogazione medesima, nell'ambito del porto di Gioia Tauro.

PRESIDENTE. L'onorevole Lamacchia ha facoltà di replicare.

BONAVENTURA LAMACCHIA. Signor Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, onorevole Fabris, in quanto non è certo mancato l'impegno per cercare di risolvere un problema non dissimile dai tanti altri che hanno attanagliato e che continuano ad attanagliare l'economia del sud determinando una situazione caratterizzata da lungaggini burocratiche, da difficoltà ad entrare pienamente nel merito della questione oppure, il che è più grave, dalla ricerca di cavilli per nascondere altri obiettivi che non possono essere pienamente manifestati.
Mi rendo conto della complessità del progetto; d'altra parte, gli ingenti investimenti pubblici destinati al porto di Gioia Tauro, consentono oggi al medesimo di rappresentare un punto di riferimento per l'economia e l'imprenditorialità meridionale risolvendo in parte il gravissimo problema della disoccupazione. Ne consegue che tale progetto ha bisogno di maggiori attenzioni e che lo stesso dovrebbe avere la priorità sulle altre questioni.
Certo, i controlli tecnici, le indagini geognostiche e geomorfologiche, le caratteristiche insite nella natura del porto di Gioia Tauro devono essere valutati pienamente dalla commissione. Credo e mi auguro che la volontà espressa nell'ultima parte della risposta e la commissione appositamente istituita possano accelerare i tempi affinché il porto che dovrebbe e potrebbe essere l'unico punto di approvvigionamento per le navi in transito che attraccano nel Mediterraneo possa finalmente svolgere il suo ruolo e affinché gli obiettivi che la società petrolifera Gioia Tauro si era prefissa con tale operazione possano essere conseguiti.

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