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PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Menia n. 2-02048 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, mi rivolgo al Governo spiegando che l'urgenza che è stata attribuita a questa interpellanza nasce dal fatto che il 31 dicembre prossimo - quindi tra cinquanta giorni -, secondo quanto previsto nella decisione del Consiglio delle Comunità europee 1999/255/CEE, scadono le agevolazioni previste per la benzina agevolata di Trieste e per quella cosiddetta regionale del Friuli-Venezia Giulia.
Una legge che abbiamo approvato in questo Parlamento alcuni anni fa, il 28 dicembre 1995, ha previsto che nella regione Friuli-Venezia Giulia, a seconda della lontananza dal confine, la benzina si paghi ad un prezzo diverso, operando però sostanzialmente una riduzione dei prezzi alla pompa e non una riduzione dell'accisa. A tale proposito, la regione Friuli-Venezia Giulia è divisa in quattro fasce nelle quali, a seconda di quanto si è distanti dal confine, la benzina si paga meno.
della legge di riordino della zona franca di Gorizia. Se la benzina «agevolata» di Trieste va equiparata ai benefici della zona franca di Gorizia, non essendo entrata in vigore alcuna legge di riordino per questa zona, dovrebbe essere palese che pure per Trieste queste agevolazioni dovrebbero continuare ad esistere. È proprio questo che auspico ma al riguardo attendo atti e fatti concreti da parte del Governo.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.
FERDINANDO DE FRANCISCIS, Sottosegretario di Stato per le finanze. Signor Presidente, con l'interpellanza alla quale si dà risposta, si evidenziano l'errata e pregiudizievole inclusione della riduzione delle aliquote d'accisa sulla benzina consumata nel territorio del Friuli-Venezia Giulia e della riduzione delle aliquote d'accisa sugli oli minerali consumati nelle province di Udine e Trieste tra i benefici di cui alla decisione del Consiglio dell'Unione europea del 30 marzo 1999, che andranno a scadere alla data del 31 dicembre 1999.
Quanto agli ulteriori passi da compiere in sede europea, va tenuto presente che un'eventuale richiesta di proroga - che dovesse essere avanzata per la benzina agevolata nelle province di Trieste e Udine, attualmente regolata dalla norma nazionale sotto forma di contingente esente, dovrebbe quindi tener conto del predetto parere sfavorevole della Commissione europea.
PRESIDENTE. L'onorevole Menia ha facoltà di replicare.
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, non posso che dichiararmi estremamente insoddisfatto, perché mi sembra di aver parlato con un sordo.
L'onorevole Menia ha facoltà di illustrarla.
Nel territorio della provincia di Trieste vi sono due diversi sistemi di distribuzione delle benzine: il primo è quello che si riferisce ad un contingente agevolato di benzina, sulla quale viene operata una riduzione dell'accisa, che è sostanzialmente da equipararsi a quello della zona franca di Gorizia. Si tratta di un contingente che tiene conto, per l'appunto, di un'equiparazione sostanziale con la vicenda della zona franca di Gorizia e della condizione confinaria di Trieste e di alcuni comuni della provincia di Udine.
Faccio presente peraltro, poiché lo ritengo opportuno, che il prezzo della benzina in Slovenia è sostanzialmente il 50 per cento di quello dell'Italia e che, pertanto, si verifica un ingente flusso di denaro italiano oltre confine. Infatti, oltre alla benzina, anche i tabacchi costano la metà rispetto all'Italia, perché in tutti i valichi di confine sono stati posizionati nella parte slovena duty-free in cui si comprano le sigarette a metà prezzo, a stecche intere. Inoltre, vi è una rete enorme di quindici casinò, per cui si verificano code incredibili di italiani che da mezza Italia partono per andare a giocare nei casinò della Slovenia. Ritengo che ciò sia obiettivamente poco utile e a tal fine sono stati approvati diversi atti e provvedimenti che, in qualche maniera, cercano di evitare che ciò accada.
La regione Friuli-Venezia Giulia, per affrontare la questione dei casinò, ha approvato una legge - che verosimilmente verrà censurata dal Governo e per la quale probabilmente si arriverà ad un conflitto - per l'apertura di uno o più casinò nella regione, ma questa è una cosa diversa. Molto più importante, invece, è la vicenda delle benzine: da una parte vi è quella agevolata di Trieste in contingente e, dall'altra parte, vi è la benzina cosiddetta regionale.
È accaduto che il Consiglio delle Comunità europee, in data 30 marzo 1999 (quindi molto tempo fa) all'unanimità e quindi anche con l'inspiegabile - a mio parere - voto favorevole del rappresentante italiano, abbia assunto una decisione che si riferisce esplicitamente ai due diversi regimi delle benzine «agevolate» di Trieste e della regione Friuli-Venezia Giulia. Il primo impone la scadenza al 31 dicembre 1999 per la riduzione delle aliquote d'accisa sulla benzina consumata nel territorio del Friuli-Venezia Giulia. Come dicevo prima, vi è un errore, perché vi è riduzione di prezzo e non d'accisa. L'altro si riferisce alla benzina «agevolata» della provincia di Trieste per la riduzione delle aliquote d'accisa sugli oli minerali consumati nelle province di Udine e di Trieste.
È evidente che l'inclusione della benzina «regionale» in questa decisione sia errata perché risulta che, da parte del direttore generale del Ministero delle finanze, sia stata recentemente firmata un'autorizzazione alla regione a non tenere conto, per questo verso, della decisione del Consiglio delle Comunità europee.
Ben più grave è la questione della benzina «agevolata» per Trieste che ha anche un altro tipo di ritorno perché bisogna sapere che questo tipo di benzina garantisce circa 200 posti di lavoro in più a cui si aggiunge un fondo benzina che si crea proprio grazie alla trattenuta di una piccola percentuale gestita da un fondo particolare che viene reinvestito in iniziative economiche nell'area di confine. Tutto ciò impedisce un flusso di denaro italiano oltre confine.
Per quanto riguarda la benzina «agevolata» di Trieste, vi dovrebbe essere un'equiparazione con la zona franca di Gorizia. A tale riguardo occorre richiamare un'altra decisione del Consiglio delle Comunità europee del 30 giugno 1997 che sosteneva la possibilità di «continuare ad applicare le riduzioni delle aliquote d'accisa fino al 31 dicembre 1999 e continuare ad applicarle automaticamente per periodi successivi di due anni». È evidente che, in presenza di un rinnovo per un biennio fino a quando non si arriverà ad una diversa definizione della zona franca di Gorizia, posto che quella di Trieste dovrebbe essere equiparata a questa, non bisognerebbe tenere conto di questa decisione per la città di Trieste.
Vorremmo sapere dal Governo italiano quali passi ufficiali abbia compiuto nei confronti di Bruxelles perché siamo nella situazione in cui la benzina «agevolata» di contingente non viene più erogata a Trieste e verosimilmente riteniamo che dal 1o gennaio 2000 questo non avverrà più. Aggiungo che il beneficio attribuito a Trieste presenta le stesse motivazioni di quello della zona franca di Gorizia ed è stato assegnato in un momento successivo perché la zona franca di Gorizia è stata istituita nel 1948, mentre è a tutti noto che Trieste, vivendo un dopoguerra più lungo e difficile rispetto a tutte le altre città italiane e ritornando all'Italia soltanto nel 1954, non poteva beneficiare di quella zona franca istituita a Gorizia prima che Trieste ritornasse all'Italia.
Faccio altresì presente di aver ritrovato una vecchia lettera del 1993 del ministro delle finanze Gallo che sosteneva proprio queste stesse cose in sede europea, senza che venissero mai recepite. Quando già si questionava sulla vicenda di Trieste, affermava che, nel quadro delle misure straordinarie della benzina «agevolata», occorreva prevedere una proroga al regime di agevolazione fiscale per i consumi di oli minerali che si verificano in tali territori, almeno fino all'entrata in vigore
Tale decisione, infatti, autorizza alcuni Stati membri ad applicare - o a continuare ad applicare - a determinati oli minerali riduzioni delle aliquote d'accisa o esenzioni dall'accisa fino al 31 dicembre 1999, salvo che - anteriormente a tale data - il Consiglio decida all'unanimità, su proposta della Commissione, che tali deroghe debbano essere modificate o prorogate in tutto o in parte per un ulteriore periodo specifico.
In proposito, il competente dipartimento delle dogane ha rilevato che la facoltà di deroga, riguardante la riduzione delle aliquote d'accisa sulla benzina consumata nel territorio del Friuli-Venezia Giulia, è stata oggetto di più decisioni del Consiglio dell'Unione europea, fino a quella del 30 marzo 1999, attualmente operante: mi riferisco alla decisione n. 255 del 1999 adottata dall'Unione europea.
Ad avviso del dipartimento, si deve presumere che la facoltà di deroga sia stata sollecitata, all'epoca, in vista dell'applicazione della disposizione di cui all'articolo 7 del decreto-legge 27 dicembre 1994, n. 719, con la quale veniva prevista, al fine di impedire il flusso monetario relativo al rifornimento di carburante oltre confine, l'estensione all'intero territorio del Friuli-Venezia Giulia del regime agevolato previsto entro i limiti di un contingente annuo di benzina per la zona franca di Gorizia, per la provincia di Trieste e per taluni comuni della provincia di Udine. In un primo tempo si intendeva, quindi, ricorrere ad un regime di agevolazione fiscale, per l'applicazione del quale la rappresentanza italiana aveva correttamente e tempestivamente avviato il riconoscimento della facoltà di deroga ai sensi dell'articolo 8, paragrafo 4, della direttiva 92/81 del 19 ottobre 1992.
Con i successivi decreti-legge di reiterazione e con la legge di conversione n. 349 del 1995, la predetta misura agevolativa non è stata riproposta ed è stata invece trasformata in riduzione del prezzo di erogazione alla pompa di distribuzione con la successiva legge n. 549 del 1995.
In occasione delle riunioni tenute in seno all'apposito gruppo di lavoro del Consiglio dell'Unione europea, i rappresentanti italiani hanno perciò più volte fatto presente che non di riduzione di accisa si trattava, bensì di una riduzione del prezzo alla pompa di distribuzione, di natura, quindi, extratributaria; in sintesi è quindi ben chiaro, a livello comunitario, che l'Italia non si è avvalsa della facoltà di deroga fiscale.
Peraltro, risulta che gli stessi servizi della Commissione europea si siano pronunciati favorevolmente nell'identificazione della particolare misura quale aiuto di Stato compatibile con il trattato.
In merito alla situazione nelle quattro province, risulta che la Commissione - diversamente dalla riduzione del prezzo alla pompa di distribuzione - si sia pronunziata sfavorevolmente riguardo al riconoscimento della misura in questione quale aiuto di Stato compatibile con il trattato.
Io posseggo due tessere - e ve le mostro -, una bianca e l'altra azzurra, per la benzina agevolata. Il sottosegretario nella sua risposta ha dichiarato che la benzina agevolata di Trieste si è trasformata nella benzina regionale. Questo non è vero, si tratta tuttora di due sistemi diversi. Nella mia interpellanza chiedevo, per l'appunto, che cosa abbia fatto sino ad oggi il Governo per garantire che la tessera azzurra continui a funzionare, come continuerà a funzionare la zona franca di Gorizia: ebbene, il Governo mi ha risposto che un'eventuale richiesta di proroga «dovrebbe tener conto», eccetera, eccetera. Insomma, a 50 giorni dalla scadenza di questo sistema, di fronte al fatto che io interpello il Governo per chiedere che cosa abbia fatto, mi viene risposto che un'eventuale richiesta «dovrebbe tener conto»...! Cioè, non ha fatto nulla e non ha capito nulla!