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PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Paissan n. 2-02025 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
LINO DE BENETTI. Signor Presidente, l'interpellanza in svolgimento, che abbiamo presentato qualche settimana fa, fa seguito ad un altro atto di sindacato ispettivo che avevo presentato insieme con il collega Boato e ad un ulteriore atto di sindacato ispettivo presentato al Senato dai colleghi Rognoni e Manconi.
Camera - alcuni elementi a riprova dell'ingiustificato intervento dei carabinieri.
Le federazioni Damanhur sono presenti in una decina di comuni con una popolazione di migliaia di abitanti ed oggi sono rappresentate anche nelle istituzioni con un sindaco ed alcuni consiglieri; esse sono attive da vent'anni, sono raggiunte da tutto il mondo attraverso il loro sito Internet e svolgono nel paese attività di ordine promozionale e sociale. Pertanto non si riesce a capire per quale motivo siano state sottoposte ad un'indagine che è sostanzialmente di polizia: a me francamente è apparsa una schedatura fuori luogo, che lede profondamente la libertà religiosa.
PRESIDENTE. Il ministro per la solidarietà sociale ha facoltà di rispondere.
LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Da elementi forniti dal Ministero dell'interno sulla comunità di Damanhur, a loro volta acquisiti all'esito di accertamenti disposti tramite il prefetto di Torino, il dipartimento della pubblica sicurezza ed il comando generale dell'Arma dei carabinieri, risulta quanto segue (è chiaro che io riferisco dati che mi sono stati trasmessi dal Ministero dell'interno): « Nel luglio scorso i sindaci dei comuni di Lugnacco, Trausella, Pecco, Alice Superiore e Vistrorio, in provincia di Torino, unitamente a quattro consiglieri comunali di Vidracco, in provincia di Torino, presentavano al prefetto di Torino e al procuratore della Repubblica di Ivrea un esposto per chiedere accertamenti su possibili irregolarità nell'iscrizione anagrafica di appartenenti alla comunità di Damanhur. Veniva lamentato in particolare che dal 1996 ai primi mesi del 1999 vi era stata l'immigrazione di circa 260 persone nel comune di Vidracco rispetto ai circa 350 abitanti prima censiti.
invitava in caserma l'addetto alle comunicazioni esterne della comunità di Damanhur per un aggiornamento delle pubblicazioni commercializzate dal sodalizio, già fornite spontaneamente in passato, contenenti dati numerici e nominativi dei membri. All'incontro partecipava di propria iniziativa anche il sindaco di Vidracco, appartenente alla comunità stessa. Il 29 settembre, sempre nell'ambito di aggiornamenti connessi con il contenuto esposto, nel corso di rituali incontri con il sindaco di Baldissero Canavese, non aderente alla comunità, il comandante della stazione aveva occasione di chiedere notizie sul numero dei residenti nel comune appartenenti a Damanhur. L'esito degli accertamenti, limitati ai due comuni, è stato riferito al prefetto di Torino e all'autorità giudiziaria. La comunità di Damanhur rientra nell'ambito del movimento new age. L'associazione è stata inclusa nel monitoraggio compiuto nel febbraio dello scorso anno dal dipartimento della pubblica sicurezza sulle sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia».
trattandosi al momento di un fenomeno tutto da esplorare, che raccoglie innumerevoli e diversificate tipologie di attività, di gruppi e di singoli operatori, tra cui va distinto ciò che di positivo potrebbe contenere da ciò che - come in ogni situazione - potrebbe essere utilizzato in modo distorto, con effetti manipolativi verso le persone.
PRESIDENTE. L'onorevole De Benetti ha facoltà di replicare.
LINO DE BENETTI. Signor Presidente, signor ministro, innanzitutto mi dichiaro molto soddisfatto, lo dico senza retorica, per la risposta che il ministro Turco ha fornito in relazione alla sua attività, ossia per quanto riguarda la solidarietà sociale e quindi tutte le tematiche attinenti alla materia da lei trattata, che è oggetto di un'indagine sociologica e culturale importante e doverosa. Quindi, è bene che vada avanti ed io la ringrazio per il lavoro svolto.
copertura finanziaria - potrà essere approvato e trasmesso al Senato. Il mio gruppo è disponibile a fornire il massimo appoggio affinché anche in quella sede esso abbia esito positivo (anche se, ahimè, da noi l'iter non è stato troppo rapido, ma ritengo per motivi non attinenti al merito politico, bensì alla copertura finanziaria).
L'onorevole De Benetti, cofirmatario dell'interpellanza, ha facoltà di illustrarla.
In questa sede, intendo, più che illustrare l'interpellanza, ricordare per sommi capi qual è la materia in essa affrontata. Si tratta delle associazioni e delle comunità di ricerca etico-spirituale che da diversi anni sono impegnate nella richiesta di normative chiare e semplici, che prevedano procedure lineari, per consentire maggiore trasparenza sulle attività svolte ed anche il riconoscimento civile. Nell'interpellanza, ho inoltre ricordato un fatto che, se vogliamo, riguarda il ministro dell'interno più che il ministro per la solidarietà sociale, onorevole Livia Turco, qui presente (e che ringrazio per la sua disponibilità); ho tuttavia richiesto una risposta da parte del ministro per la solidarietà sociale perché ritengo che nella sua competenza rientri lo snodo fondamentale dei problemi posti.
Il fatto cui mi riferivo è il seguente: all'inizio dello scorso mese di settembre, i carabinieri della stazione di Castellamonte (in provincia di Torino), che fanno capo al comando dei carabinieri di Ivrea, hanno convocato i rappresentanti della federazione di comunità di Damanhur, la quale aderisce al Conacreis (Coordinamento nazionale associazioni e comunità di ricerca etica-interiore-spirituale). I carabinieri hanno rivolto ai rappresentanti di Damanhur una serie di domande relative al numero dei damanhuriani residenti nei comuni della zona, alle attività svolte, alle finalità della comunità e a molti altri aspetti. L'iniziativa, inoltre, si è ripetuta, sempre nel mese di settembre, successivamente alla presentazione del mio primo atto di sindacato ispettivo: infatti, nel comune di Baldissero Canavese, i carabinieri hanno chiesto ulteriori notizie dello stesso genere, con un comportamento a mio avviso gravemente lesivo delle libertà costituzionali (proprio per tale ragione abbiamo presentato l'interpellanza in svolgimento).
Dalla presentazione dell'interpellanza ad oggi ho svolto il mio dovere di parlamentare verificando se negli atti parlamentari vi fosse qualcosa che giustificasse l'intervento da parte dei carabinieri. Ho anche chiesto informazioni alla comunità di Damanhur e al Conacreis ed ho riscontrato - sono dati a disposizione della Commissione affari costituzionali della
Cercherò di sintetizzare al massimo tale aspetto, anche per amore di brevità, per arrivare al punto che mi interessa maggiormente. Esiste una circolare del 1998 del Ministero dell'interno, direzione generale degli affari di culto, proprio sulle confessioni religiose nella quale, peraltro, si invitano le prefetture a procurarsi i dati, in particolare attraverso l'interlocuzione con i soggetti interessati. Essi riguardano, in particolare, la questione dei culti e non tale tipo di comunità. D'altra parte, anche sulla suddetta circolare del Ministero dell'interno il collega Maselli l'anno scorso aveva presentato un'interrogazione ottenendo una risposta dell'allora sottosegretario Testa, il quale disse che le informazioni non venivano dalle forze dell'ordine pubblico, ma da indagini di ordine sociale.
Ciò che mi ha turbato maggiormente, però, è un rapporto del Ministero dell'interno, depositato presso la I Commissione nel febbraio 1998, intitolato «Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia» nel quale è menzionata, appunto, anche la comunità di Damanhur e vengono segnalati procedimenti penali. Desidero sottolineare che già da un anno, per tale inchiesta, che spiegherò meglio tra poco, è stata chiesta l'archiviazione da parte del pubblico ministero, precisamente il 10 dicembre 1998, ed è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari di Ivrea, con provvedimento di archiviazione in data 5 febbraio 1999. Leggo un passaggio di quanto affermato nello stesso rapporto del Ministero dell'interno del 1998: «L'inchiesta risale al 1993, quando due sorelle già adepte della comunità lanciarono gravi accuse nei confronti dei responsabili perché sarebbero state costrette a lavorare alla costruzione del tempio sotterraneo per 15 ore al giorno (...)». Inoltre, si dice addirittura che: «La vita interna è regolata da rigide disposizioni che limitano la libertà personale degli adepti, impedendo ad ognuno di loro di lavorare per il bene e l'interesse comune (...)».
L'inchiesta si è chiusa e i fatti descritti non sono assolutamente successi, vi è stata una sentenza assolutoria ripetuta; quindi, per concludere questo primo aspetto - che ripeto riguarda più il Ministero dell'interno che il ministro Livia Turco - ancora oggi non si sa chi abbia chiesto ai carabinieri di Ivrea di intervenire. Il comando dei carabinieri, il Ministero dell'interno, chi altri? In nome di che cosa? Forse in base alla circolare sui culti - che, a mio avviso, non c'entra nulla - oppure al rapporto che, peraltro, è datato? Tra l'altro, l'inchiesta citata è stata chiusa.
Nel medesimo rapporto vi sono, poi, alcuni accenni a costrizioni sul lavoro, quasi vi fosse un rapporto di schiavitù, del quale si è parlato anche in udienza. Tutto ciò è falso.
Sono serviti 18 anni per la costruzione del tempio, che tra l'altro è un'opera bellissima, tant'è che la soprintendenza per i beni ambientali e architettonici l'ha riconosciuta di alto valore artistico e architettonico; basti pensare ai 10 mila visitatori che vi si recano ogni anno. I dati della citata comunità sono ben conosciuti, è sufficiente aprire il sito Internet. La stessa comunità ha chiesto l'apertura al pubblico del tempio, proprio perché, dopo i 10 mila visitatori di due anni fa, vi sono state altre richieste, ma vi sono problemi di sicurezza, sui quali ovviamente si dovranno pronunciare gli organismi locali.
Per quanto riguarda il lavoro, non soltanto gli associati non sono costretti a lavorare, ma addirittura nel 1992 vi è stata una sentenza della pretura del lavoro di Torino che ha riconosciuto il lavoro volontario e gratuito, svolto per fini sociali e volontaristici da parte di soci, appartenenti e aderenti alla comunità di Damanhur, proprio perché esso ha finalità sociali molto importanti. Infatti, in questa comunità vengono svolti corsi di formazione, si fa ricerca spirituale, si producono lavori artistici, creando indotto anche per altre cooperative, con una grande capacità di lavoro promozionale e di ordine sociale.
Chiedo innanzitutto che vengano rivisti gli atti della Camera che danno una visione distorta di un'inchiesta giudiziaria chiusa e assolutoria. In secondo luogo, vorrei capire perché ciò sia successo.
È giunto il momento - il ministro presente lo sa e ha già dato la sua disponibilità in proposito - di un riconoscimento civile di queste comunità associate nel Conacreis, che per primo, da anni e in maniera unilaterale, chiede regole certe per non essere confuso con chi non opera bene e secondo la legge, ma anche per chi vuole operare extra legem, al di fuori della legge. Essi per primi hanno chiesto allo Stato ed al Governo trasparenza e riconoscimento di identità e, quindi, non si riesce a capire perché vi sia stata una lettura dei fatti che non appare giusta.
Di fronte a persone, a comunità, a migliaia di cittadini italiani che chiedono regole e trasparenza, vogliono un riconoscimento civile, sono disponibili a fornire ogni informazione, operano e lavorano con certe finalità, la risposta è stata quella delle forze dell'ordine, dei carabinieri: avverto tutto ciò come una contraddizione forte per uno Stato di diritto.
Signor ministro, ovviamente so bene che tutto ciò non riguarda lei, che anzi si è resa disponibile a riconoscere tutto ciò. Voglio semplicemente dire che oggi esiste la possibilità di chiudere questa partita, che riguarda il lavoro, le finalità che ho ricordato e la ricerca interiore e spirituale, attraverso i provvedimenti attualmente all'esame. Non è stato possibile farlo con la legge sulle ONLUS - allora ero relatore del provvedimento e ho conosciuto tali realtà -, ma forse sarà possibile farlo attraverso il provvedimento sulle associazioni di promozione sociale. Ho sintetizzato al massimo le vicende con informazioni che ho raccolto sulla base di atti parlamentari e della conoscenza personale delle federazioni. Per quanto riguarda il Ministero dell'interno, rimangono aperte queste richieste, anche perché ci troviamo di fronte ad atti parlamentari che non rispondono al vero, per cui ne chiedo il ritiro o la rettifica.
Per quanto riguarda il resto, si tratta del nodo fondamentale della questione, tema sul quale ho presentato l'interpellanza.
«Il comandante della stazione dei carabinieri di Castellamonte, nella cui competenza ricadono i comuni di Vidracco e Baldissero Canavese, il 3 settembre 1999
Il Ministero dell'interno, per il tramite del prefetto di Torino, sostiene dunque che quelle avvenute non sono indagini di polizia bensì richieste di acquisizione di dati, ed è ciò che io trasmetto.
Tutti gli elementi informativi disponibili sulla comunità di Damanhur sono contenuti nel relativo dossier trasmesso al Parlamento ed ampiamente ripreso a suo tempo dalla stampa.
Le associazioni affidate al coordinamento nazionale delle associazioni e comunità di ricerca etica-interiore-spirituale (Conacreis) svolgono attività - come osservava l'onorevole De Benetti - non assimilabili allo stato attuale della legislazione a confessioni religiose in senso stretto. Il mancato riconoscimento di tali associazioni non rientra nella responsabilità del Ministero dell'interno e della competente direzione generale degli affari di culto.
Passo ora alla parte di mia più stretta competenza. Sono stata sollecitata ad occuparmi di questo fenomeno attraverso un incontro con l'associazione Conacreis in virtù delle competenze del ministro per la solidarietà sociale che riguardano anche la promozione e la valorizzazione dell'associazionismo e del volontariato. Questa attività è stata oggetto di numerosi incontri e di momenti di approfondimento.
Al dipartimento per gli affari sociali è parso opportuno - riscontrando la disponibilità e la consapevolezza dello stesso movimento Conacreis - acquisire elementi di conoscenza del fenomeno. Per la verità, è parso opportuno avere un'azione di monitoraggio del fenomeno delle filosofie new age, per capire di che fenomeno si tratti; è parso opportuno evitare di entrare nel merito, ma cercare di capire chi sono e cosa fanno; si è trattato di una richiesta di pulizia - se così posso esprimermi - che è stata sollecitata dal Conacreis stesso.
Quindi, il dipartimento per gli affari sociali, sulla base delle sue competenze, ha istituito un gruppo di esperti per studiare un modello di possibile indagine sui movimenti e sulle attività di ricerca e di crescita personale che si stanno diffondendo nel nostro paese. L'interesse del dipartimento è un interesse conoscitivo rispetto ad un fenomeno culturale in continua crescita, che evidenzia bisogni da prendere sicuramente in considerazione; si tratta di bisogni connessi ad un diffuso malessere personale ed a situazioni di disagio di carattere sociale nella vita quotidiana degli individui; si tratta, dunque, di un bisogno di aprire nuovi orizzonti di vita.
Ritenendo doveroso non ignorare il fenomeno in sé e i suoi aspetti organizzativi e associativi, l'indagine dovrebbe mettere a fuoco: i bisogni che vengono soddisfatti da tali movimenti; le caratteristiche qualitative dell'attività in termini di risposte ai bisogni; la loro matrice culturale; la connotazione anche organizzativa dei gruppi che svolgono tali attività.
Nell'interesse del dipartimento a questa indagine, non vi sono - voglio dirlo subito - intenzioni valutative o selettive, né una previsione specifica di riconoscimento formale,
Si ritiene essenziale muoversi per conoscere e capire, onde evitare pregiudizi o colpevolizzazioni, così come posizioni fideistiche. A questo scopo, il gruppo ristretto di lavoro - composto da tre esperti delle università di Roma, Milano e Bologna - si è riunito tre volte presso il dipartimento degli affari sociali ed ha analizzato e confrontato i materiali informativi pubblicati e quelli disponibili nelle tre sedi universitarie; ha quindi esaminato e discusso le ipotesi ottimali e quelle percorribili per effettuare un'indagine conoscitiva di tipo qualitativo sul fenomeno dei movimenti afferenti alla ricerca personale interiore e alle terapie di benessere olistico.
Come da incarico, ho fornito un prototipo di indagine da dettagliare nel momento in cui verrà definito il campione su cui testare un modello di rilevazione. Il percorso previsto è il seguente: il gruppo dei tre esperti universitari fornirà il modello di indagine, con definizione di aree di intervento, sia tematiche che territoriali; il modello verrà testato su un ristretto campione per verificare efficacia, attendibilità e costi di esecuzione; in seguito, l'indagine potrà essere affidata ad un ente di ricerca di livello nazionale - potrebbe essere il CENSIS - nei limiti in cui le risorse finanziarie lo permetteranno.
Il gruppo di esperti è chiamato a selezionare una grande quantità di materiale sull'argomento, a causa della varietà e quantità di movimenti, di associazioni, di comunità e di singoli operatori, nonché della frantumazione del fenomeno e della connotazione spontanea e non facilmente fotografabile né, tanto meno, codificabile.
Al momento, il dipartimento ed il gruppo di esperti non hanno contattato alcuno di questi movimenti o gruppi, né è trapelata alcuna notizia circa tale ricerca: sto dando ora notizia circa una ricerca che, peraltro, era stata sollecitata da più parti.
Per quanto riguarda la legge sull'associazionismo sociale, è interesse del Governo procedere: è stata richiesta la sede deliberante da parte di tutti i gruppi parlamentari; nel disegno di legge finanziaria è stato previsto un finanziamento per la legge sull'associazionismo. Ribadisco che in tal sede potrà essere affrontata la questione dell'eventuale riconoscimento - e in quali termini - dell'attività sociale di tali associazioni.
Preciso, in conclusione, che il dipartimento per gli affari sociali, sollecitato dal forum del terzo settore e da molti altri soggetti, ha istituito una commissione - presieduta dal professor Rescigno - con il compito di definire una modifica del codice civile in merito alla definizione di attività non lucrativa.
Sono anch'io fiducioso nella possibilità che l'intera materia, sia per quanto attiene al Conacreis - ossia il coordinamento di queste associazioni - sia per quanto riguarda la federazione di comunità di Damanhur - che è, appunto, una di queste comunità -, possa avere una definizione in tempi rapidi, attraverso l'approvazione del progetto di legge sulle associazioni di promozione sociale, che è stato esaminato dalla I Commissione della Camera e che - se vi sarà l'annunciata
Solo tra parentesi desidero poi accennare che né il Conacreis né la federazione di comunità di Damanhur vogliono essere annoverate all'interno del fenomeno cosiddetto della new age, se non altro perché questa in Italia ha ereditato aspetti di malcostume (non dico che sia così in ogni caso, si tratta di una moda proveniente da altri paesi). Comunque, si tratta di soggetti diversi, che non gradirebbero per sé questa etichetta: è comunque soltanto una notazione, se vogliamo, di ordine culturale o relativa al riconoscimento sociale.
Cosa sta succedendo nel nostro paese? Cito un dato proveniente non da mie fonti personali, ma dal rapporto Italia 1999 del Eurispes, che a sua volta riferisce dati del Centro studi nuove religioni. Fenomeni di questo genere, che mettono insieme un complesso di attività di formazione, di terapie, di lavoro, artigianato, di volontariato solidale e sociale, ed altre cose ancora, oltre alla ricerca spirituale, che per loro è estremamente importante e che costituisce il cuore del loro lavoro, in questo ambito nel nostro paese, riferiscono il rapporto dell'Eurispes e quello del centro studi nuove religioni. I dati, complessivamente considerati, interesserebbero poco meno di un milione di persone. In realtà, però, molto più vasta è l'area di questa nuova spiritualità, che spesso è costituita da persone che non frequentano alcun centro, ma che condividono una o più di queste tematiche. Costoro, sempre secondo il centro studi, ammonterebbero al 20 per cento degli italiani. Si tratta insomma di un grande movimento non del tutto definibile, proprio perché nuovo. Da qui la necessità che il Governo - e ringrazio ancora il ministro Turco per l'attenzione - ponga regole certe ed anticipi fenomeni che sono estremamente importanti, stabilendo un punto fermo definitivo. Dico questo proprio perché la materia interessa molti cittadini italiani, che hanno chiesto loro stessi di essere in qualche modo regolamentati, perché desiderano muoversi all'interno della legge ed hanno bisogno che fatti come quelli accaduti, purtroppo, a Damanhur non abbiano a ripetersi.
Debbo invece dire di non essere per nulla soddisfatto per la risposta che in qualche modo è stata fornita dal Ministero dell'interno. Mi auguro che tutto ciò possa avvenire, perché sarebbe veramente triste se indagini importanti di natura culturale, spirituale e per la conoscenza dei fatti e dell'evoluzione e trasformazione della nostra società venissero delegati alle indagini delle forze dell'ordine che, per come si sono verificati i fatti nei confronti della comunità di Damanhur, potrebbero, a mio avviso, ledere le libertà costituzionali.
Tuttavia, non voglio concludere il mio intervento in maniera negativa: ripeto pertanto la mia soddisfazione per gli impegni assunti dal ministro, ritenendo che ciò costituisca un elemento positivo per le comunità del coordinamento del Conacreis e per la stessa comunità di Damanhur, che a mio avviso oggi riceve un'esortazione sicuramente utile allo svolgimento della propria attività, che deve essere promossa e riconosciuta positivamente per la cultura e la ricerca spirituale nel nostro paese.