![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. (Si leva in piedi e con lui i deputati ed i membri del Governo - Sul banco del deputato Panetta sono deposti dei fiori). Cari colleghi, come sapete, sabato scorso è morto in un incidente stradale il collega Gianni Panetta, che aveva 43 anni.
Era stato eletto per la prima volta alla Camera in questa legislatura ed aveva portato in quest'aula la passione per la politica che gli veniva dalla lunga militanza di partito, prima nella democrazia cristiana e quindi in alcune delle formazioni che dopo la democrazia cristiana hanno dato corpo all'impegno dei cattolici nella vita politica. Egli apparteneva alla grande maggioranza di parlamentari che non hanno il privilegio della notorietà, che i mezzi di informazione trascurano, ma ai quali l'impegno parlamentare richiede uguale assiduità nella presenza, uguale competenza, uguale attività di studio e di ricerca.
Il forte vincolo che lega nel sistema maggioritario l'eletto al proprio territorio ed ai propri concittadini ed il parallelo indebolimento dei partiti e delle loro strutture territoriali, oggi, hanno di fatto spostato sul parlamentare il peso dei compiti nuovi e gravosi che ieri spettavano alle strutture di partito. Molto più che in passato, oggi il parlamentare è chiamato a svolgere, oltre alla funzione tradizionale della rappresentanza nazionale, quella della mediazione tra cittadini ed istituzioni, a risolvere problemi e situazioni locali, a comporre i conflitti che sorgono sul territorio. Il parlamentare comune - la maggioranza di noi e la struttura di questa Camera - spesso sconta con la stanchezza la necessità di assolvere proficuamente tutti i compiti, onerosi e complessi, che gravano su di lui.
L'incidente stradale nel quale Gianni Panetta ha perso la vita è avvenuto mentre tornava in macchina a Roma da una riunione politica che lo aveva tenuto impegnato fino a notte alta; è avvenuto, quindi, mentre egli serviva i propri ideali politici ed il suo paese. Gianni Panetta lascia sulla giovane moglie la responsabilità di crescere due figli assai piccoli, un bambino di due anni ed una bambina di pochi mesi. È questo un fatto che ci colpisce particolarmente, che rende ancora più profonda la nostra partecipazione al dolore.
Io credo che il modo migliore per ricordare questo nostro collega sia portare a compimento in modo serio la riflessione avviata in questa legislatura sulle condizioni di lavoro di tutti i parlamentari, individuando allo stesso tempo le forme concrete per esprimere la nostra vicinanza ed il nostro sostegno ai familiari, soprattutto ai figli, così duramente colpiti. Ci adopereremo, con i colleghi questori e con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza, perché la vedova ed i bambini possano pensare alla Camera dei deputati come ad una istituzione che non dimentica coloro che per scelta dei cittadini servono il paese e che nel servirlo sono caduti, vittime di un lavoro la cui durezza non sempre viene compresa fuori da quest'aula (La Camera osserva un minuto di silenzio - Seguono generali, prolungati applausi, cui si associano i membri del Governo).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Follini. Ne ha facoltà.