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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.
PRESIDENTE. Cominciamo con l'interpellanza Losurdo n. 2-01602 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 1).
STEFANO LOSURDO. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, la mia interpellanza riguarda l'introduzione, con l'articolo 21 della legge n. 449 del 1997 (legge finanziaria per il 1998), dell'imposta di registro per i contratti di locazione con un canone inferiore a 2 milioni e 500 mila lire e, comunque, all'imposta di registro di 100 mila lire annue da porre a carico equamente sia della proprietà, sia dell'inquilinato.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.
FERDINANDO DE FRANCISCIS, Sottosegretario di Stato per le finanze. Con l'interpellanza presentata l'onorevole Losurdo,
nel premettere che l'articolo 21 della legge n. 449 del 1997 ha esteso il pagamento dell'imposta di registro anche per i contratti di locazione, il cui corrispettivo risulta essere inferiore a lire 2 milioni e mezzo, con l'obbligo di corrispondere in ogni caso l'imposta minima di lire centomila per la registrazione annuale dei contratti, e nel ritenere danneggiati dalla predetta norma gli assegnatari di alloggi di edilizia popolare, chiede di conoscere quali misure si intendano adottare per porre rimedio all'evidenziato problema.
PRESIDENTE. L'onorevole Losurdo ha facoltà di replicare.
STEFANO LOSURDO. Mi dichiaro insoddisfatto della risposta del Governo, perché le misure di alleggerimento dell'imposta per rendere più lieve il carico fiscale di alcune fasce di cittadini e della benemerita istituzione degli ALER di solito vengono adottate dai Governi che intendono rivolgersi a comparti economici del livello della FIAT ma non appaiono adeguate quando sono rivolte ad un'istituzione come quella degli ALER, che riguarda l'edilizia pubblica e popolare, i quali devono gestire, anche se al costo di cinquantamila lire per contratto, ben 400 mila alloggi e sono soggetti ad un carico economico oneroso anche quando non hanno i mezzi necessari per provvedere alla manutenzione ordinaria. Inoltre le misure adottate colpiscono l'inquilinato che, nella migliore delle ipotesi, è costituito da persone che si trovano in cassa integrazione o che usufruiscono delle pensioni sociali. Lo sforzo del Governo dunque non va preso in considerazione perché, come ho detto, le misure adottate colpiscono le fasce di cittadini meno garantite.
L'onorevole Losurdo ha facoltà di illustrarla.
Tale norma, introdotta dalla legge finanziaria per il 1998, è particolarmente penalizzante, perché pone tale onere a carico degli istituti di edilizia popolare, che sono già in difficoltà per mantenere in piedi un patrimonio nettamente obsoleto e, quindi, con costi di manutenzione eccessivamente alti. Inoltre, esso è a carico, per l'altra metà, dell'inquilinato, che per la gran parte ha redditi bassissimi, riguardando le fasce di reddito più basse della popolazione.
Se poi si tiene conto che il CIPE - nel dicembre 1996, se non ricordo male - ha imposto a tutti gli istituti di adeguare i canoni nella misura media del 25 per cento del canone precedente, ne consegue che gli inquilini - cioè, di fatto, la fascia più debole della popolazione italiana - subiscono contemporaneamente e contestualmente due penalizzazioni: l'adeguamento del canone, che incide nella misura del 25 per cento, e l'introduzione dell'imposta di registro nella misura della metà di detta imposta, che comunque è di almeno 100 mila lire l'anno.
Riteniamo che ciò sia ingiusto ed estremamente penalizzante per le fasce più disagiate e meno garantite della popolazione. Quindi, chiediamo che tali misure vengano eliminate, soprattutto per quanto riguarda l'imposta di registro introdotta.
Nell'illustrare l'interpellanza, voglio ricordare un aspetto ormai superato nel tempo e nel merito e che riguarda l'introduzione dell'imposta di registro. Nel gennaio scorso tutti gli uffici competenti sono entrati in fibrillazione perché, quando ormai era decorso il termine per l'applicazione e il pagamento dell'imposta di registro, non era stato ancora emanato il decreto di attuazione previsto dalla legge finanziaria per il 1998. Pertanto, in quel periodo tali uffici sono stati per circa un mese nella condizione di poter lavorare solamente su questo aspetto, aggravato dalla mancanza del decreto di attuazione. Si tratta di un aspetto superato, che ho voluto ricordare ora solo ad colorandum, come dicono gli avvocati, proprio per dimostrare l'obsolescenza, sotto certi aspetti, del sistema fiscale italiano.
Al riguardo il competente dipartimento delle entrate ha comunicato che le innovazioni introdotte dalla già indicata legge n. 449 del 1997 hanno, da una parte, posto l'obbligo di registrazione dei contratti in questione ma, dall'altra, hanno fissato misure volte a mitigare l'impegno economico dei soggetti obbligati e in particolare la disposizione in argomento ha ridotto la misura minima dell'imposta per la registrazione dei contratti di locazione ed affitto da lire 150 mila a lire centomila.
Giova precisare al riguardo che, nel caso di canoni annui di locazione di modesta entità riferibili verosimilmente all'ipotesi di edilizia popolare prospettata nell'interpellanza, l'imposta di registro, nella misura minima di lire centomila, può corrispondere all'assolvimento dell'obbligazione tributaria relativa a più anni.
Infatti il predetto articolo 21 della legge n. 449 del 1997 prevede la possibilità di versare, in unica soluzione, l'imposta di registro per i contratti di locazione di durata pluriennale concedendo, a chi si avvalga di tale facoltà, una riduzione dell'imposta proporzionale al numero delle annualità del contratto stesso, ai sensi dell'articolo 5 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica del 26 aprile 1986, n. 131.
Risulta evidente che l'obbligo tributario per i soggetti interessati risulta essere poco gravoso, poiché si può ragionevolmente ritenere che i canoni di locazione degli immobili di edilizia popolare, essendo solitamente di importo contenuto, danno luogo ad una tassazione ai fini delle imposte di registro che spesso non supera la misura minima di lire centomila per l'intera durata del contratto stesso.
Comprendo, a questo punto, certi risultati elettorali stravolgenti e devastanti che si sono recentemente avuti, proprio per la totale scomparsa di sensibilità sociale da parte di questo Governo. Ora ho capito ancora meglio il risultato elettorale di domenica scorsa (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).