(Sezione 1 - Modalità di svolgimento dell'elezione del presidente della Croce Rossa Italiana nell'aprile 1998)
A) Interpellanza e interrogazioni:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della sanità, per sapere - premesso che:
nel corso dell'assemblea generale della Croce rossa italiana è stato eletto il presidente dell'associazione, dopo diciotto anni di commissariamento della stessa;
l'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1980, n. 613, al comma 3, prevede, tra le strutture in cui si articola l'associazione, il presidente nazionale, che viene eletto dall'assemblea generale nel proprio seno;
l'articolo 20 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 marzo 1997, n 110, recante approvazione del nuovo statuto dell'associazione italiana della Croce rossa italiana, stabilisce che l'assemblea generale elegge il presidente generale;
il consiglio nazionale dei volontari del soccorso della Croce rossa italiana, nella sua ultima seduta, tenutasi il 25 aprile 1998, ha approvato all'unanimità una mozione in cui si denuncia l'impossibilità di dibattere, nel corso dell'assemblea generale, tra i membri del collegio, l'ipotesi di ineleggibilità del commissario straordinario uscente che, presiedendo la seduta, avrebbe rifiutato di dare la parola ai presenti fino al termine delle operazioni elettorali;
l'articolo 1 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 613 del 1980 riconosce all'associazione qualificazione e natura di ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che, in quanto tale, soggiace alla disciplina giuridica prevista per gli enti pubblici;
va sottolineato, inoltre, l'alto rilievo dei compiti conferiti all'associazione medesima, finalizzati precipuamente alla diffusione e promozione dei principi umanitari, e il criterio esclusivamente volontaristico su cui si basano i contributi e le prestazioni dei soci, nonché la gratuità delle cariche assunte all'interno di essa -:
se sia vero che il procedimento di elezione del presidente, nel corso dell'assemblea generale dell'aprile del 1998, si sia svolto difformemente alle norme che lo regolano, considerando la necessità che l'attività degli organi in cui si articola la struttura dell'associazione sia fondata su canoni di legittimità e trasparenza, nel rispetto assoluto del principio democratico.
(2-01158) «Taradash».
(28 maggio 1998).
TARADASH. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
l'assemblea generale dell'associazione nazionale della Croce rossa italiana il 4
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aprile 1998 ha eletto il presidente generale dopo un commissariamento durato per oltre 15 anni;
con interpellanza 2-01158 del 28 maggio 1998, in relazione alla quale non è pervenuta alcuna risposta, si chiedeva al Ministro interrogato se fosse vero che il procedimento di elezione del presidente si fosse svolto in difformità alle norme che lo regolano, considerando la necessità che l'elezione degli organi in cui si articola la struttura dell'associazione, per l'alto rilievo dei suoi compiti e il criterio volontaristico su cui si basano i contributi e le prestazioni dei soci, sia fondata su canoni di legittimità e trasparenza, nel rispetto assoluto del principio democratico;
il 16 luglio 1998 l'esecutivo dei volontari del soccorso, una delle componenti più attive dell'associazione, composto dall'avvocato Gian Galeazzo Monarca, dal dottor Massimo Barra e dal ragioniere Vincenzo Scognamiglio, ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per l'annullamento della delibera di elezione del presidente generale, sottolineando come la affermata invalidità «comporta in primo luogo ed inevitabilmente un grave stato di incertezza, compromette evidentemente l'immagine dell'ente e la sua attività, fondata integralmente sull'apporto disinteressato, spontaneo e gratuito di oltre 100.000 volontari»;
il dottor Massimo Barra, ispettore nazionale dei volontari del soccorso (circa 60 mila persone) e responsabile di Villa Maraini che si occupa del recupero dei tossicodipendenti, ha denunciato la «gestione fallimentare e un deficit di 80 miliardi di lire l'anno» dei comitati di Roma, Napoli e Palermo «i cui bilanci penalizzano fortemente il resto dell'associazione, sottraendo le risorse che potrebbero finanziare lo sviluppo» e le attività riguardanti «l'emergenza profughi e rifugiati. Emergenze sociali come droga, Aids, prostituzione; alzheimer, ammalati mentali ed emarginati, protezione civile in senso ampio, non con interventi di bricolage» -:
se non ritenga opportuno adottare tutte le iniziative di sua competenza al fine di rimuovere lo stato di incertezza in relazione alle modalità di elezione del presidente nazionale e di verificare la economicità e la trasparenza della gestione delle risorse e la razionalità nell'utilizzo di esse in relazione alle prioritarie finalità istituzionalmente perseguite dalla Croce rossa italiana.(3-03172)
(16 dicembre 1998).
SELVA e CARLO PACE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
la Croce rossa è una organizzazione internazionale che opera in tutto il mondo a favore di chi soffre;
mira a proteggere la salute e la vita nonché a far rispettare la persona umana, favorisce la comprensione reciproca, l'amicizia, la cooperazione ed una pace durevole tra tutti i popoli, è indipendente e ausiliare dei poteri pubblici nelle loro attività umanitarie;
nelle modalità di svolgimento dell'assemblea generale dell'aprile 1998 della Croce rossa italiana sono state riscontrate delle anomalie, non essendo stata data la possibilità a molti partecipanti di intervenire nel dibattito sull'elezione del presidente -:
quali provvedimenti si intendano assumere affinché l'ente pubblico Croce rossa rientri nella legalità e la sua gestione venga affidata ai suoi soci come previsto dalle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 613 del 1980, dallo statuto della Croce rossa italiana e dal regolamento elettorale.(3-02419)
(27 maggio 1998).