Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 543 del 27/5/1999
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(Esame dell'articolo 3 - A.C. 3299)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3, nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti e subemendamenti ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 3299 sezione 3).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Turroni. Ne ha facoltà.

SAURO TURRONI. Signor Presidente, intendo ritirare gli emendamenti che i verdi hanno presentato a questo testo perché il lavoro che è stato compiuto in seno al Comitato dei nove ha modificato il disegno di legge di ratifica proprio nei punti che avevamo maggiormente criticato.
Il lavoro che è stato compiuto ha così modificato il disegno di legge proprio nel punto in cui esso - intervenendo sia sul disegno di legge del Governo sia sul testo che era stato votato dal Senato, - aveva di fatto svuotato la convenzione delle Alpi della ragione principale che l'ha resa uno strumento finalizzato a garantire una strategia globale per la conservazione delle Alpi. Queste devono essere intese come ecosistema unico, come complesso unico, come habitat unico che deve essere unitariamente protetto e tutelato, poiché l'inquinamento non ha confini e le misure che devono essere adottate devono riguardare la totalità delle Alpi, con una strategia che le consideri unitariamente. Infatti l'intero territorio alpino ha necessità che tali strategie siano adottate in modo adeguato ed estese all'intera area.
Vi era, però, un malinteso senso del federalismo, mentre era necessario capire l'effettiva essenza di questa convenzione: i vari paesi si mettono insieme, ciascuno rinunciando a proprie prerogative, per gestire unitariamente qualcosa che va oltre i confini dei singoli Stati, delle regioni e dei comuni. Ebbene, un malinteso senso del federalismo aveva fatto sì che, per la parte italiana, tutto ciò che gli altri paesi mettevano insieme venisse invece diviso e frazionato sulla base di competenze più limitate, non in grado di assicurare la gestione unitaria del sistema alpino e di dare applicazione a tutti gli obblighi generali previsti all'articolo 2 della convenzione: salvaguardare la qualità dell'aria, ridurre il degrado quantitativo del suolo, conservare e ristabilire la qualità naturale delle acque e dei sistemi idrici, proteggere la natura, tutelare il paesaggio, l'agricoltura di montagna e le foreste montane.
Certo, è evidente che ciascuno per la sua parte, laddove è chiamato a governare ed agire, si dovrà occupare, sulla base del livello delle proprie competenze, di assicurare il rispetto di questi obblighi ed obiettivi, ma questo può avvenire soltanto se vi è un governo unitario del sistema. Abbiamo quindi decisamente combattuto una certa impostazione che stava emergendo in sede di Commissione così si è finalmente arrivati ad un risultato che possiamo apprezzare: per questo, ritiriamo il nostro emendamento 3.1. Restiamo comunque rammaricati per il fatto che la discussione, anche per come era nata, non ha consentito al nostro paese di avere uno strumento operativo per l'attuazione della convenzione, che sostanzialmente è una scatola poco più che vuota, visto che non vi è neppure una segreteria tecnica che le consenta di funzionare. È un grave limite, che purtroppo non è stato possibile colmare.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

GIOVANNI BIANCHI, Relatore per la maggioranza. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.4 (Nuova formulazione); invita a ritirare il testo alternativo e tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 3, ivi compreso l'emendamento 3.2 del Governo, in quanto recepito nel comma 5 dell'articolo 3, secondo la riformulazione dell'emendamento 3.4 della Commissione.

PRESIDENTE. Il Governo?


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VALERIO CALZOLAIO, Sottosegretario di Stato per l'ambiente. La presentazione dell'emendamento 3.2 del Governo era motivata dal parere di una Commissione parlamentare, ma se la Commissione competente ritiene che esso sia recepito nella nuova formulazione del suo emendamento sostitutivo 3.4, il Governo ritira il suo emendamento 3.2 ed esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Onorevole Calzavara, accetta l'invito al ritiro del suo testo alternativo?

FABIO CALZAVARA, Relatore di minoranza. No, signor Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO CALZAVARA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il testo alternativo proposto dal relatore di minoranza è ampiamente sostitutivo di quello della maggioranza. Le spiegazioni del collega Turroni dimostrano che l'opposizione e la controrelazione dei verdi hanno ottenuto una parziale vittoria, in quanto l'attuazione della convenzione per la protezione delle Alpi è tornata, come volevano, al Ministero dell'ambiente da loro controllato; tutto il resto si è perso per strada ed è stato riportato sotto il controllo governativo, quindi delle altre forze politiche componenti la maggioranza. Quindi, pur riconoscendo alcuni miglioramenti, occorre sottolineare che essi si inquadrano in un decentramento assolutamente insufficiente per la gestione e l'attuazione della convenzione. Manteniamo quindi forti perplessità, poiché il tanto decantato federalismo su base regionale viene vanificato.
Addirittura, udite udite, c'è solo un rappresentante per la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome e, poi, due rappresentanti dell'Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani (UNCEM), senza alcuna specificazione, nonostante le varie promesse, riguardo alla provenienza o residenza degli stessi nelle zone alpine, che sarebbe utile proprio al fine di interpretare e regolamentare con buon senso ed esperienza questa delicata convenzione. È molto probabile, quindi, che i rappresentanti siano espressione di una maggioranza italiana, che vede come minoranza le popolazioni alpine, e quindi potrebbe esservi un presidente siciliano o un sindaco distante non solo geograficamente, ma anche culturalmente da una realtà difficile e complessa. Ciò, ovviamente, senza voler mettere in discussione le capacità o le esperienze dei singoli.
Pertanto, siamo perplessi perché non viene dato spazio all'autogoverno che è l'obiettivo della stessa convenzione per la protezioni delle Alpi. L'autogoverno non si realizza, se non in minima parte, e la prova di questa mancanza è riconfermata dal comma 5 dell'emendamento 3.4 (nuova formulazione) della Commissione, sul quale la maggioranza ha trovato un punto di incontro. Lo leggo per maggiore chiarezza: «Sono fatti salvi i poteri e le prerogative delle regioni a statuto speciale e delle province autonome sulla base degli statuti e delle relative norme di attuazione». Anche questa, ripeto, è una conferma di una certa superiorità di alcune regioni e della totale subalternità di tutto il resto. Crediamo che ciò sia ormai superato e comunque da superare, anche secondo le vostre intenzioni.
Per quanto riguarda la nostra proposta, essa non va in senso indipendentista e nemmeno federalista, ma nella direzione di un forte decentramento ed autogoverno, senza ledere gli interessi e la Costituzione di questo Stato centralista e, ormai, anche obsoleto che, personalmente, mi auguro venga cambiato al più presto. Ritengo, quindi, che la nostra proposta sia assolutamente accettabile, anche perché prevede il controllo degli organismi centrali e del Ministero, il controllo della Presidenza del Consiglio, ma la gestione resta totalmente in mano agli enti locali delle Alpi.
Invito i colleghi a votare a favore della nostra proposta (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).


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PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo dell'articolo 3 del relatore di minoranza, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti 330
Votanti 317
Astenuti 13
Maggioranza 159
Hanno votato sì 42
Hanno votato no 275).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.4 (Nuova formulazione) della Commissione, interamente sostitutivo dell'articolo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 316
Votanti 307
Astenuti 9
Maggioranza 154
Hanno votato sì 280
Hanno votato no 27).

I restanti emendamenti e subemendamenti sono pertanto preclusi.

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