Allegato A
Seduta n. 543 del 27/5/1999


Pag. 12


...

(Sezione 2 - Pubblicità e commercio in Italia del veleno «Cyonan»)

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno, della sanità e dell'ambiente, per sapere - premesso che:


Pag. 13

stando alle informazioni contenute in un dépliant di cui gli interpellanti sono in possesso, la ditta austriaca «dottor Alfried Ottowitz» produce un veleno altamente tossico, distribuito in Italia dalla «Farmacia dottori Spaliviero» di Tarvisio in provincia di Udine, in qualità di rappresentante esclusivo per l'Italia;
il prodotto, brevettato con il nome commerciale di «Cyonan», viene reclamizzato come «la più sicura ed efficace esca per lo sterminio di volpi, lupi, e nocivi in genere»;
nella sezione descrittiva del prodotto si possono leggere le seguenti indicazioni: «due gocce a contatto delle mucose provocano la morte immediata per paralisi del centro respiratorio»; «il contenuto di una fiala è sufficiente ad uccidere un animale di 150 kg»; «un buon accorgimento è quello di collocare la fiala di veleno nella testa di un uccello morto, da usare come esca»;
vi è poi tutta una serie di prescrizioni indirizzate «ai cacciatori interessati ad eliminare il nocivo», quando la definizione di animale nocivo è ormai superata ed anzi inaccettabile dal punto di vista scientifico e giuridico;
è ormai noto all'opinione pubblica, anche per recenti e ripetuti episodi di avvelenamento di cani e gatti mediante bocconi avvelenati, che è frequente l'usanza criminale di spargere esche trattate con veleno, in particolare nelle zone di ripopolamento a fini venatori, destinate a quegli animali che si ritiene possano costituire un pericolo per la sopravvivenza dei selvatici presi di mira dalle doppiette;
sono segnalati, con sempre maggior frequenza, in Toscana, Umbria, Sicilia, Lazio nonché nella provincia di Brescia, ritrovamenti di carcasse di cani, gatti, volpi, tassi ed altri animali che presentano evidenti segni di morte da avvelenamento;
gli interpellanti sono a conoscenza del fatto inquietante per cui un coordinatore di settore degli agenti di vigilanza venatoria della provincia di Brescia, e cioè un ufficiale di polizia giudiziaria, in possesso di tali dépliant, li utilizzerebbe per ricercare e diffondere il prodotto -:
se risulti che il veleno citato in premessa possa essere liberamente acquistato e commercializzato in Italia e, comunque, se la farmacia di Tarvisio possa venderlo direttamente e addirittura spedirlo a mezzo posta o corriere, come risulta sia avvenuto;
se, a prescindere dalla liceità del prodotto, non si ritenga illegale la pubblicità di un veleno altamente nocivo e in libera vendita, reclamizzato da un dépliant in cui si fa menzione, tra l'altro, di «sterminio di lupi», animali protetti ai sensi della legge sulla caccia n. 157 del 1992, che vieta espressamente l'utilizzo di bocconi avvelenati;
se reputino compatibile con le funzioni di pubblico ufficiale e di ufficiale di polizia giudiziaria, nonché di responsabile di settore dei guardiacaccia, l'utilizzo di materiale divulgativo relativo ad un micidiale veleno come il «Cyonan»;
se non ritengano di adoperarsi affinché sia verificata un'eventuale correlazione tra i recenti, numerosi episodi di avvelenamento mediante bocconi avvelenati e la disponibilità sul mercato del veleno in questione.
(2-01803)«Paissan, Procacci».
(19 maggio 1999).