Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 537 del 19/5/1999
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(Esame di un ordine del giorno - A.C. 5307)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (vedi l'allegato A - A.C. 5307 sezione 4).
Qual è il parere del Governo?

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento. Il Governo accetta come raccomandazione l'ordine del giorno Niccolini n. 9/5307/1.

GUALBERTO NICCOLINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUALBERTO NICCOLINI. Signor Presidente, purtroppo la velocità dei lavori non mi ha finora consentito di illustrare l'ordine del giorno in esame: le ratifiche di cui ci stiamo ora occupando riguardano convenzioni in materia di sicurezza sociale fra l'Italia e la Croazia e l'Italia e la Slovenia. Si tratta di problemi molto seri, che la Commissione affari esteri ha affrontato con serenità e serietà: nel corso dell'esame, per arrivare all'approvazione all'unanimità in Commissione, avevamo concordato con il sottosegretario per gli affari esteri Toia l'ordine del giorno ora in esame, accolto come raccomandazione dal Governo.
L'Istituto nazionale della previdenza sociale sta pagando ogni anno molti miliardi per pensioni a cittadini sloveni e croati che abitavano in territori già italiani poi ceduti alla Jugoslavia, per periodi brevissimi in cui avevano militato nell'esercito italiano: molti di loro, però, erano addirittura nemici dell'Italia ed in alcuni casi si trattava anche di infoibatori. E noi ora paghiamo miliardi per pensioni! Chiediamo quindi al Governo di sapere almeno quanti miliardi stiamo erogando, per valutare poi i miliardi che devono andare alle pensioni di cui sono titolari i cittadini italiani. Esiste poi un altro problema: alcuni lavoratori italiani nel 1945 furono condannati ai lavori forzati in Jugoslavia e sono gli unici a non avere diritto ad una pensione, dopo tutto quello che è successo. Chiediamo quindi al Governo di fare pulizia: vi sono progetti di legge a ciò finalizzati e si tratterebbe di pochi soldi, perché purtroppo i sopravvissuti sono molto pochi. Sarebbe insomma ora di fare chiarezza.
Infine, con l'ordine del giorno, chiediamo al Governo di accelerare la soluzione del contenzioso che riguarda Italia e Croazia, nonché Italia e Slovenia, per i beni che i cittadini italiani dovettero abbandonare fra il 1945 ed il 1954, quando furono cacciati per la prima pulizia etnica della storia italiana dall'Istria, dalla Dalmazia e da Fiume. Credo che questi problemi andassero illustrati alla Camera: non siamo del tutto soddisfatti, ma possiamo accettare la posizione del Governo in attesa di risposte precise (Applausi dei deputati del gruppo di forza Italia).

ROBERTO MENIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA. Signor Presidente, desidero solo aderire allo spirito dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole Niccolini per precisare che, a proposito della questione delle cosiddette pensioni d'oro, l'INPS eroga oltre confine 30 mila pensioni e si stima che siano almeno 30 miliardi che ogni anno fuoriescono dalle tasche italiane per pagare in gran parte coloro i quali cacciarono la nostra gente dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia. Per questo motivo vorrei precisare, innanzitutto, di aver presentato alla Camera tre diverse proposte di legge: una è per l'istituzione di una Commissione di inchiesta sui fondi che vengono erogati oltre confine, in maniera del tutto spropositata e illogica, con una estensione non meritata. In secondo luogo, vorrei ricordare che ho presentato un'altra proposta di legge per il riconoscimento dei diritti di coloro i quali hanno subìto i lavori forzati nell'ex Jugoslavia. Infine, ho presentato una proposta di legge che dovrebbe modificare i criteri secondo i quali tuttora


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vengono erogate queste pensioni che risultano un'offesa vera e propria, soprattutto per i nostri esuli dall'Istria, Dalmazia e Fiume.
Detto ciò, preciso che il mio voto finale sugli accordi fra l'Italia e la Croazia e l'Italia e la Slovenia sarà contrario proprio per denunciare una situazione intollerabile per i rapporti che continuiamo a mantenere con la Slovenia e la Croazia, che dovrebbero essere entrate in Europa anche nei principi, ma ancora adesso si dimostrano ostili e non vogliono restituire i beni rapinati dai comunisti alla nostra gente che ancora oggi trattano con arroganza. Questo vuole essere un voto che resti a futura memoria (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole Niccolini, insiste per la votazione del suo ordine del giorno?

GUALBERTO NICCOLINI. No, signor Presidente, non insisto.

PRESIDENTE. Sta bene.

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