Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 532 del 5/5/1999
Back Index Forward

Pag. 75

(Sostegno all'economia delle regioni adriatiche in ragione della guerra nei Balcani)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Sbarbati n. 3-03794 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
L'onorevole Sbarbati ha facoltà di illustrarla.

LUCIANA SBARBATI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, il prolungarsi della guerra nel Kosovo, al di là degli effetti perversi che produce nei confronti delle popolazioni kosovare ed anche di tutta la popolazione balcanica, sta facendo risentire i suoi effetti nefasti anche per quanto riguarda l'economia e il turismo della fascia adriatica delle nostre regioni.
Si chiede al Governo se vi siano iniziative volte a dare un aiuto economico e fiscale alle regioni che si affacciano sull'Adriatico e che subiranno forti ripercussioni, soprattutto nel campo del turismo, dove già si sta registrando un forte calo delle prenotazioni e addirittura sono arrivate, puntuali, le disdette.

PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.

SERGIO MATTARELLA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, in riferimento a quanto ha appena illustrato l'onorevole Sbarbati sugli effetti sulla nostra economia nazionale dell'intervento NATO in Jugoslavia e della crisi balcanica, non vi è dubbio che sono prevedibili - come è stato ricordato -, ed in parte già si registrano, ripercussioni economiche negative nei settori turistico, dei trasporti, della pesca e dei porti, oltre che, ovviamente, nell'import-export con la Repubblica jugoslava.
Il Governo, sin dall'inizio delle operazioni, si è preoccupato di affrontare la situazione. Nel settore turistico ha sensibilizzato i mezzi di informazione a rappresentare, con realismo, l'effettiva fruibilità turistica di tutte le regioni che si affacciano sull'Adriatico, evitando enfatizzazioni superflue e dannose. Sono stati raggiunti risultati piuttosto buoni, tanto che il periodo pasquale non ha dimostrato quei segnali forti di crisi turistica che si erano temuti.
Il Governo, in particolare, ha attivato, nell'ambito del «tavolo Puglia», operante presso la Presidenza del Consiglio, un programma di iniziative in Italia e all'estero per sostenere la positiva notorietà della regione Puglia, che è la più colpita dalle conseguenze della vicenda balcanica, e ha dato incarico al dipartimento del turismo e all'ENIT di monitorare costantemente la condizione di mercato, anche in vista di eventuali interventi in favore delle imprese che risultassero maggiormente colpite. Quest'attenzione si rivolge, naturalmente, a tutte le aree e regioni interessate dalle conseguenze della crisi balcanica.
Il CIPE il 21 aprile scorso ha stanziato 100 miliardi, disponibili immediatamente, per interventi di emergenza in Puglia, perché - lo ripeto - è questa la regione più colpita.
Per superare gli effetti negativi della guerra nei settori dell'import-export, il ministro del commercio con l'estero ha incaricato l'ICE di istituire un gruppo di lavoro, coordinato dal direttore dell'ICE di Belgrado, con il compito di svolgere un ruolo di assistenza e di supporto informativo alle nostre aziende che intrattengono rapporti commerciali con la Jugoslavia e di monitorare i danni subiti dalle stesse, i quali consistono prevalentemente, come è comprensibile, nel blocco degli ordinativi e delle linee di credito. Sulla base di tale lavoro saranno definite le misure di sostegno per riprendere gli scambi commerciali con i paesi interessati dal conflitto.
Per quanto riguarda la condizione degli aeroporti, è noto come sia stato riattivato, sia pure con alcune limitazioni, il traffico aereo di linea negli aeroporti sull'Adriatico. Al momento il Governo sta operando per garantire anche il traffico charter.


Pag. 76

PRESIDENTE. L'onorevole Sbarbati ha facoltà di rispondere.

LUCIANA SBARBATI. Signor Presidente, ringrazio il Vicepresidente del Consiglio per le notizie che ci ha fornito. D'altra parte, la nostra preoccupazione riguardava tutte le regioni che si affacciano sull'Adriatico ed era, comprensibilmente, anche rivolta alla Puglia, che certamente è la più colpita.
Inoltre, si faceva proprio riferimento a quanto lei ha citato in merito all'import-export, che riguarda le piccole e medie imprese: mi riferisco a quelle delle Marche, del Veneto, dell'Emilia-Romagna e, certamente, anche di alcune zone della Puglia e dell'Abruzzo. Queste piccole e medie imprese hanno visto calare il loro fatturato o messi in pericolo contratti già avviati con i paesi dell'est e, in particolare, con quelli della fascia balcanica.
Mi fa piacere che il Governo tenga in monitoraggio continuo la situazione; non ho, per la verità, dati così rosei quali quelli che pensa di avere il Vicepresidente del Consiglio, nemmeno rispetto al turismo, mentre mi risulta - ad esempio nelle Marche, la cui situazione conosco un po' meglio - che vi sia stato comunque un contraccolpo anche abbastanza significativo.
Chiedo che si continui con il monitoraggio e che si possa attivare un tavolo tra i Ministeri del commercio estero e dell'industria e l'Istituto nazionale per il commercio con l'estero per verificare quali interventi possano essere adottati anche nei confronti di un'ossatura importante della nostra economia, cioè la piccola e media impresa ed il settore del turismo. Si tratta di comparti importanti per l'economia del paese che non possono essere messi a rischio, ma devono essere aiutati e sostenuti perché le ricadute di questo conflitto saranno pesanti e lunghe anche per il nostro paese.
Noi facciamo la nostra parte e continueremo a farla; è importante però che il Governo continui ad essere vigile, come lei ci ha detto, e mi auguro che da questa vigilanza scaturiscano le azioni politiche ed economiche e gli aiuti conseguenti.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 16.

Back Index Forward