Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 522 del 21/4/1999
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(Convocazione a Roma dell'ambasciatore italiano presso la Repubblica federale di Jugoslavia)

PRESIDENTE. Passiamo alla interrogazione Grimaldi n. 3-03740 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
L'onorevole Grimaldi ha facoltà di illustrarla.

TULLIO GRIMALDI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, il nostro Governo ha richiamato a Roma l'ambasciatore presso la repubblica federale di Jugoslavia per consultazioni, così si è detto. Questa formula nel linguaggio diplomatico può preludere ad un ridimensionamento delle relazioni diplomatiche stesse o, addirittura, ad una rottura.
Voglio ricordare che l'Italia e la Grecia sono stati gli unici paesi aderenti alla NATO che hanno mantenuto aperte le rappresentanze diplomatiche. Questo fatto è molto significativo in un momento delicato di questa fase del conflitto, tenuto conto che il nostro paese si è attivato e continua ad attivarsi nella ricerca di una soluzione politica del conflitto stesso.
Il Governo come ritiene di andare avanti su questa strada? Manterrà la sua rappresentanza diplomatica, rimanderà l'ambasciatore a Belgrado oppure riterrà che in questo momento queste relazioni debbano essere interrotte?

PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.

SERGIO MATTARELLA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, vorrei rassicurare l'onorevole Grimaldi in ordine ai motivi che hanno indotto il Governo a richiamare temporaneamente a Roma l'ambasciatore d'Italia in Jugoslavia. L'ambasciatore Sessa è stato richiamato a Roma cinque giorni addietro per consultazioni - come ha ricordato l'onorevole Grimaldi - in modo da disporre, tra l'altro, di un rapporto aggiornato e più articolato sulla situazione a Belgrado alla luce degli ultimi e più drammatici eventi che hanno registrato, e stanno tuttora registrando, un esodo massiccio di profughi dal Kosovo.
L'iniziativa va valutata anche in riferimento al prossimo vertice di Washington.
L'ambasciatore, in particolare, ha incontrato, oltre che ovviamente il ministro degli esteri, il Presidente del Consiglio dei ministri, che lo ha ringraziato a nome del Governo per il costante attivo intervento per l'affermazione degli interessi del nostro


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paese. L'ambasciatore Sessa si tratterrà a Roma il tempo necessario per fornire il suo contributo alla definizione del punto della situazione, a calibrare la strategia italiana e a tradurla sul piano bilaterale dei nostri rapporti con Belgrado.
Nessuna decisione è stata presa quanto ad un ridimensionamento dei rapporti diplomatici, cui si riferiva l'onorevole Grimaldi. Il Governo continua a perseguire una politica volta a ripristinare una logica di dialogo e di negoziato per la grave crisi del Kosovo, valorizzando ogni segnale ed ogni iniziativa che dovesse emergere in tal senso; è quindi interessato a mantenere ogni possibilità che consenta la ripresa del dialogo.

PRESIDENTE. L'onorevole Grimaldi ha facoltà di replicare.

TULLIO GRIMALDI. Signor Presidente, prendo atto delle assicurazioni del Governo e mi auguro che al più presto l'ambasciatore Sessa possa riprendere il suo posto e che quindi la nostra rappresentanza diplomatica sia nel pieno delle sue funzioni, considerato che in questo momento a Belgrado si reca una serie di personalità internazionali proprio per cercare una soluzione politica del conflitto. Credo pertanto che la presenza di una nostra rappresentanza diplomatica al massimo livello sia importante sulla via della pace.

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