(Sezione 3 - Morte di un neonato in una incubatrice nell'ospedale di Benevento)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della sanità, per sapere - premesso che:
è stato ritrovato morto un neonato di nove giorni dentro una incubatrice nel reparto di neonatologia dell'ospedale Rummo di Benevento; è una vicenda terribile, assurda, la cui gravità non ha né scusanti né attenuanti: proprio l'incubatrice che avrebbe dovuto garantirgli crescita e benessere non lo ha più restituito ai genitori e nessuno si è accorto di alcunché;
il piccolo Antonio era nato il 1 marzo 1999 prematuramente e già era in via di completa ripresa, avendo raggiunto il peso di 1850 grammi ed essendo prevista la sua dimissione dall'ospedale entro pochi giorni;
alle prime luci dell'alba del 9 marzo, dopo una penosa agonia, è accaduta una tragedia dai contorni opachi e misteriosi dei quali è necessario che i responsabili siano chiamati a rispondere;
il neonato risulta morto per arresto cardiocircolatorio provocato per asfissia oltre che per le ustioni di secondo e terzo grado che gli hanno devastato il lato destro del corpicino;
l'individuazione delle responsabilità è doverosa anche se difficile, così come lo è l'accertamento delle cause del pessimo funzionamento dell'incubatrice: ogni ipotesi rimane tuttavia collegata ai doveri di vigilanza del reparto e al personale titolare di questi obblighi;
il primario, nel corso di una conversazione con i cronisti, ha sottolineato come almeno dall'ottobre scorso queste macchine
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non usufruissero della manutenzione bimestrale che un tecnico della Vichers aveva assicurato fino ad allora -:
quali provvedimenti intenda prendere il Governo per chiarire tutte le responsabilità che hanno causato questa gravissima tragedia;
in particolare, se non ritenga che debba essere accertato se le apparecchiature in dotazione al reparto di neonatologia fossero conformi alla normativa Cee, se l'allarme dell'incubatrice sia suonato e perché nessuno si sia accorto dei segnali sonori e visivi;
se sull'accaduto si possano dare risposte precise e ogni garanzia di sicurezza per il futuro.
(2-01696)
«De Simone, Mancina, Bartolich, Bolognesi, Bracco, Brunale, Buffo, Buglio, Camoirano, Capitelli, Cappella, Carboni, Caruano, Cennamo, Chiavacci, Dameri, Duca, Finocchiaro Fidelbo, Grignaffini, Francesca Izzo, Labate, Lorenzetti, Manzini, Mauro, Pompili, Salvati, Signorino, Soda, Soriero, Stanisci, Gasperoni, Giardiello, Mariani, Occhionero, Olivo, Petrella, Pezzoni, Rizza, Gaetano Veneto».
(10 marzo 1999).
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della sanità, per sapere - premesso che:
martedì 9 marzo 1999, nel reparto pediatrico dell'ospedale «Rummo» di Benevento, si è consumata l'inquietante tragedia di un neonato deceduto a seguito delle ustioni prodotte da un'incubatrice che, per ragioni al momento non ancora accertate, si è trasformata in una impietosa bara per la piccola vittima incolpevole;
nei mesi scorsi è stata presentata una serie di atti di sindacato ispettivo per denunciare le palesi carenze e le irregolarità nella gestione dell'ospedale «Rummo» di Benevento, evidenziando in particolare le oggettive disfunzioni organizzative e strutturali;
a tali atti il Governo ha pervicacemente opposto un colpevole silenzio;
è convinzione degli interpellanti che la tragedia del 9 marzo si sarebbe potuta evitare se i responsabili del nosocomio avessero dedicato il loro interesse prevalente (come più volte sollecitato con molteplici iniziative) alla funzionalità della struttura (garantita molto spesso dal sacrificio personale degli addetti, a tutti i livelli) piuttosto che ad alimentare polemiche strumentali o a perpetuare atteggiamenti omissivi che, come dimostra l'esperienza recente, hanno finito per ritorcersi esclusivamente a danno dei pazienti -:
quali iniziative intenda adottare per accertare le cause dello sconcertante episodio;
in particolare, se intenda nominare una commissione di inchiesta ministeriale che, parallelamente alle indagini della magistratura, individui i soggetti ai quali debbano essere ricondotte le responsabilità di una tragedia che ha lasciato tutti sgomenti;
se intenda disporre con la massima tempestività un approfondito accertamento sulla funzionalità dell'ospedale «Rummo» di Benevento che, al di là dello specifico episodio, consenta di verificare la capacità dei responsabili della struttura di garantire una gestione corretta, sotto il profilo organizzativo e della sicurezza;
quali interventi intenda porre in essere per garantire un adeguato livello di sicurezza delle strutture e degli impianti utilizzati presso le strutture ospedaliere dislocate sul territorio nazionale;
quali atti intenda promuovere al fine di consentire la chiara individuazione di responsabilità rispetto al non corretto fun-zionamento
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di macchinari e di strumenti utilizzati a fini di assistenza ospedaliera.
(2-01709)
«Simeone, Fragalà, Lo Presti, Alemanno, Aloi, Donato Bruno, Buontempo, Cardiello, Carlesi, Colosimo, Conti, Dell'Utri, Delmastro Delle Vedove, Di Comite, Fei, Fiori, Garra, Gatto, Gazzilli, Giuliano, Lo Porto, Mancuso, Marengo, Marino, Matteoli, Mussolini, Pagliuzzi, Pecorella, Polizzi, Previti, Riccio, Antonio Rizzo, Trantino, Tremaglia, Urbani, Urso, Baiamonte, Nuccio Carrara, Cola, Cuscunà, Fino, Gramazio, Landolfi, Manzoni, Marotta, Menia, Nania, Napoli, Neri, Carlo Pace, Antonio Pepe, Pezzoli, Saponara».
(16 marzo 1999).