Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 506 del 17/3/1999
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(Esame dell'articolo 12 - A.C. 5324)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 , nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 5324 sezione 2).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti Nardini 12.9 e 12.7. Per quanto riguarda l'emendamento Tassone 12.19, a partire da quest'ultimo vi è una serie di emendamenti che riguardano il problema della giustizia minorile, presentati da alcuni colleghi in diversa forma. Si tratta di un problema estremamente importante e delicato del quale dobbiamo farci carico in qualche modo.
Il Governo ha posto, più che altro, problemi di sede. Infatti, trattandosi di una riforma dell'amministrazione penitenziaria, il Governo ritiene di non estenderla anche alla giustizia minorile. Poiché il Governo sta per avanzare alcune proposte, aspetto che le presenti. Nel frattempo propongo di accantonare l'emendamento


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Tassone 12.19 e l'emendamento Tassone 12.18. Il parere è contrario sull'emendamento Menia 12.1. Per quanto attiene all'emendamento 12.31 del Governo, propongo di sostituire l'espressione 'dodici mesi' con 'nove mesi', in questo caso il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo concorda con la riformulazione proposta dal relatore del suo emendamento 12.31?

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sì, signor Presidente.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Il parere è favorevole agli emendamenti 12.40 della Commissione e 12.32 del Governo. La Commissione invita i presentatori a ritirare l'emendamento Menia 12.2. Esprime parere contrario agli emendamenti Angeloni 12.20, 12.21 e 12.22 e Menia 12.3 e 12.5. Esprime parere favorevole sul suo emendamento 12.42. Per quanto riguarda l'emendamento Menia 12.4, esso dovrebbe essere riformulato secondo le indicazioni della Commissione e la riformulazione verrà predisposta dall'onorevole Menia.

PRESIDENTE. Onorevole Menia, la riformulazione del suo emendamento 12.4 sarà disponibile quando giungeremo alla votazione dello stesso?

ROBERTO MENIA. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Il parere della Commissione è contrario agli emendamenti Bonito 12.30, Ascierto 12.10, agli identici emendamenti Nardini 12.11 e Fontan 12.13 e agli emendamenti Nardini 12.12, 12.14 e 12.15. La Commissione esprime parere favorevole sul suo emendamento 12.50. L'emendamento Angeloni 12.23 riguarda la questione del ruolo speciale della polizia, che è trattata successivamente in emendamenti riferiti all'articolo 16, quindi lo accantonerei per discutere il problema quando tratteremo l'articolo 16. Il parere è altresì contrario agli emendamenti Nardini 12.16, Fontan 12.6, agli identici emendamenti Fontan 12.8 e Nardini 12.17. Il parere è favorevole sull'emendamento 12.41 della Commissione, che riguarda il provvedimento legislativo che ormai riformuliamo sempre negli stessi termini. Il parere è contrario all'emendamento Giacco 12.24 e favorevole sugli emendamenti 12.33, 12.34 e 12.35 del Governo.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.
Per quanto riguarda gli emendamenti sulla giustizia minorile che ha ricordato il relatore, vorrei chiarire ai presentatori che il Governo è favorevole ed accoglie l'emendamento che propone la costituzione del dipartimento della giustizia minorile, che oggi è un ufficio del Ministero. Proprio per questa visione di riforma, che rientrerà nella più ampia riforma del Ministero della giustizia che si effettua con lo strumento della legge Bassanini, riaffermiamo l'autonomia e la specificità della giustizia minorile e il suo rafforzamento; in quel progetto è prevista un'area dirigenziale di 20 unità. Qui prevediamo una delega per il rafforzamento del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, quindi per un intervento sulla situazione delle carceri e del mondo penitenziario degli adulti. Non vi è, ovviamente, nessuna contrarietà rispetto ad un allargamento della delega, ma deve essere chiaro che in quel caso si tratterebbe di una delega diversa, che il Governo non ha presentato. Penso che con l'accettazione da parte del Governo dell'emendamento presentato dall'onorevole Tassone diamo una risposta positiva in questo senso. Comunque, condivido la proposta di accantonare per il momento questi emendamenti, anche in attesa di eventuali riformulazioni.


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Per quanto riguarda l'emendamento Menia 12.4, il parere del Governo è favorevole a condizione che sia riformulato aggiungendo, dopo le parole «amministrativo-contabile», prima una virgola e poi le parole «tecniche, della sicurezza e del personale». Così riformulato, il parere del Governo sarebbe favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Menia, accetta la riformulazione del suo emendamento 12.4 proposta dal Governo?

ROBERTO MENIA. Sì, la accetto.

PRESIDENTE. Non ho ben capito il parere del Governo sull'emendamento Tassone 12.19. Sottosegretario Corleone, lei dice che state mettendo mano a questa materia in un provvedimento delegificato, è così?

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Successivamente però ha espresso un parere favorevole sull'emendamento Tassone 12.19. Vorrei un chiarimento al riguardo, per capire se devo metterlo in votazione oppure no.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Proprio perché accogliamo un ordine del giorno sulla stessa materia, il Governo chiede il ritiro di questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nardini 12.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 357
Maggioranza 179
Hanno votato sì 9
Hanno votato no 348).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nardini 12.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 346
Maggioranza 174
Hanno votato sì 8
Hanno votato no 338).

Onorevole Tassone, aderisce all'invito al ritiro del suo emendamento 12.19?

MARIO TASSONE. Lo mantengo e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Presidente, per dire la verità non ho capito molto, anche se nel suo secondo intervento il sottosegretario Corleone mi ha chiaramente invitato a ritirare questo emendamento. Ritengo vi sia una contraddizione perché o si è d'accordo sull'inserimento della previsione della giustizia minorile oppure no.
Un ordine del giorno, che può essere un atto di indirizzo importante, certamente non è cogente rispetto al riordino anche della giustizia minorile proprio in questa parte del provvedimento.
Pertanto, senza voler ribaltare le posizioni, pregherei il Governo di rivedere la sua, altrimenti ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità di fronte ad un problema di grande importanza e significato.
In conclusione, non intendo ritirare il mio emendamento 12.19 ed invito l'Assemblea a votarlo perché, a mio avviso, non occuparsi della giustizia minorile è grave e, ripeto, la scappatoia di un ordine del giorno non credo sia soddisfacente ed esaustiva rispetto alle richieste che ci vengono fatte.


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VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Signor Presidente, effettivamente mi sembra utile che il provvedimento contenga una qualche previsione sulla giustizia minorile, quindi potremmo aggiungere all'articolo 12, comma 1, all'alinea, dopo le parole: «le strutture del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria», le seguenti: «e della giustizia minorile,». Ciò consente di aprire la questione e, in sede di delega, permette al Governo di aggiungere una parte della disciplina necessaria proprio in questo punto, lasciando l'altra parte della stessa nell'ambito dell'attuazione della legge n. 59 del 1997.

PRESIDENTE. Se non ho capito male, la sua proposta coincide con l'emendamento Tassone.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. È un po' più restrittiva.

PRESIDENTE. Lei ha proposto di aggiungere dopo le parole «Amministrazione penitenziaria» le seguenti: «e della giustizia minorile». È così?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Propongo solo di aggiungere le parole «e della giustizia minorile,» senza fare riferimento alle altre indicazioni contenute nell'emendamento in esame.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, desidero innanzitutto dire al collega Tassone che il suo emendamento 12.19 è molto importante per il destino della giustizia minorile. Siccome ritengo che sia giusto non tralasciare un riferimento al problema, sono d'accordo con il relatore nell'inserire all'articolo 12, comma 1, all'alinea, dopo le parole: «sedi periferiche dell'Amministrazione penitenziaria» le seguenti: «e della giustizia minorile,». Anche due righe dopo, quando si parla di Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria aggiungerei le seguenti parole: «e dell'ufficio della giustizia minorile».

PRESIDENTE. Poiché l'emendamento Tassone 12.18 contiene già una parte di tali modifiche, è bene che il relatore metta per iscritto quelle che ha appena proposto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan. Ne ha facoltà.

ROLANDO FONTAN. Signor Presidente, ritengo che potremmo votare a favore dell'emendamento Tassone 12.19 perché si tratta del primo emendamento non prettamente lobbistico presentato dal collega Tassone e dal suo gruppo; tuttavia non vi può essere un collegamento con l'emendamento Tassone 12.18. Se, infatti, si voterà solo l'emendamento Tassone 12.19, ci esprimeremo a favore dello stesso; mentre le cose andranno diversamente, se invece si voterà tale emendamento e successivamente anche sull'emendamento Tassone 12.18. Chiedo conferma al Governo.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo, a questo punto, chiede il ritiro dell'emendamento Tassone 12.18.

LUIGI MASSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI MASSA. Signor Presidente, vorrei capire quale sia esattamente il parere del Governo, perché prima il sottosegretario Corleone ha fatto un'affermazione secondo la quale per la giustizia minorile sarebbe stato costituito un dipartimento attraverso un provvedimento delegificato. Non vorrei che a questo punto «rilegificassimo» la materia e vorrei capire cosa stia accadendo. Se, infatti, si tratta di un


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provvedimento delegificato, sarebbe opportuno lasciarlo così com'è e mi rivolgo al relatore per avere una conferma.
Se, invece, così non è, allora è giusto inserire il riferimento a questo punto. Ma, ripeto, se già vi è un provvedimento delegificato del Governo, francamente si tratta di un passo indietro.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Signor Presidente, il collega Massa conosce meglio di me le problematiche relative all'attuazione della legge n. 59. È evidente che per la parte delegificata si provvederà con i regolamenti; questo emendamento riguarda soltanto la parte legificata.
La previsione del dipartimento è un fatto oggetto di fonte legislativa, perché è stata delegificata la disciplina fino agli uffici dirigenziali generali e, quindi, la disciplina dei dipartimenti deve avere una copertura legislativa.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Tassone, lei non intende ritirare il suo emendamento, se non ho capito male.

MARIO TASSONE. No, Presidente, non lo ritiro perché ho le idee ancora più confuse: prima si è parlato di dipartimento ed ora si parla di ufficio. Ritengo si tratti di un problema di volontà; non si è prevista la giustizia minorile: vogliamo prevederla o no? Questa è la domanda che, rispettosamente, rivolgo al Governo e ai colleghi del Comitato dei nove.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tassone 12.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti 336
Votanti 331
Astenuti 5
Maggioranza 166
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 183).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Menia 12.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 319
Votanti 318
Astenuti 1
Maggioranza 160
Hanno votato sì 96
Hanno votato no 222).

Colleghi, do lettura dell'emendamento 12.200 della Commissione, presentato su suggerimento del Governo, che ora porrò in votazione.
L'emendamento recita (vi prego di seguire): «All'articolo 12, primo comma, all'alinea, dopo le parole: "delle sedi periferiche dell'Amministrazione penitenziaria" inserire le seguenti: "e della giustizia minorile".
Conseguentemente, dopo le successive parole: "Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria", inserire le seguenti: "e dell'ufficio della giustizia minorile"».
Onorevole relatore?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Ovviamente esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo concorda.


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PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).

(Presenti 342
Votanti 341
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato sì 309
Hanno votato no 32).

È pertanto precluso l'emendamento Tassone 12.18.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.31 del Governo, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 336
Votanti 335
Astenuti 1
Maggioranza 168
Hanno votato sì 320
Hanno votato no 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.40 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 325
Votanti 324
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato sì 286
Hanno votato no 38).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.32 del Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan. Ne ha facoltà.

ROLANDO FONTAN. Signor Presidente, nel testo della Commissione è previsto l'ampliamento delle dotazioni organiche dell'amministrazione penitenziaria, in misura non superiore ad un terzo dell'attuale consistenza. Riteniamo che ciò non sia giusto; infatti, è vero che vi è necessità di una maggiore presenza di personale nelle carceri italiane, ma è altrettanto vero che si potrebbero sfoltire queste ultime. Vi è una media nazionale di extracomunitari presenti nelle carceri italiane pari ad un quarto della popolazione carceraria.
Riteniamo che prima di aumentare l'organico del personale penitenziario, con tutti i conseguenti costi che gravano sui cittadini italiani e padani, sia il momento di modificare la famosa legge Del Turco-Napolitano e di provvedere ad allontanare almeno coloro i quali sono in carcere per i soliti reati (furto, lesioni ed altro ancora). Ancora una volta il Governo e la sua maggioranza vanno in una direzione completamente opposta rispetto a quella voluta da tutti i cittadini italiani e padani: invece di espellere gli extracomunitari, il 23-24 per cento dei quali si trovano nelle carceri italiane, aumentano l'organico del personale penitenziario con conseguenti costi miliardari.
Ma questo non è tutto, perché l'emendamento del Governo propone di eliminare, in misura non superiore ad un terzo, l'attuale consistenza. Se questo emendamento verrà approvato, in prospettiva la dotazione potrebbe essere addirittura raddoppiata. È una ipotesi fuori da ogni logica reale, così come è fuori da ogni logica lo stesso limite di un terzo.
Chiedo dunque il ritiro di questo dissennato emendamento, a meno che non ci sia l'intenzione del Governo e della maggioranza - come diceva il collega Palma - di mettere in prigione tutti i leghisti. In un caso del genere non servirebbe più l'aumento di un terzo dell'organico bensì il


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raddoppio. Rinnovo la richiesta al Governo di ritirare l'emendamento che - lo ripeto - è contrario ad ogni logica e soprattutto alla volontà e agli interessi dei cittadini italiani e padani. Ancora una volta solo la lega nord per l'indipendenza della Padania si batte per questi interessi. Voi volete aumentare le pensioni, aumentate le tasse ma qui volete aumentare ancora le spese di gestione del sistema carcerario, incrementando di oltre un terzo l'organico. È vergognoso nei confronti dei cittadini onesti che si guadagnano la pagnotta ogni giorno!

PAOLO PALMA. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO PALMA. Signor Presidente, chiaramente quella del carcere era una battuta. Vedo che il collega Fontan ha scarso senso dell'umorismo, ma naturalmente non c'è alcuna volontà di mettere in carcere né leghisti né altri.

PRESIDENTE. Per lo meno non con questo emendamento!

ROLANDO FONTAN. Come no, è appena successo ieri!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ascierto. Ne ha facoltà.

FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, il gruppo di alleanza nazionale si asterrà sull'emendamento 12.32 del Governo. Riteniamo che gli organici della polizia penitenziaria siano insufficienti alle esigenze reali, che voglio qui rappresentare. Recentemente ho visitato un istituto carcerario di Vicenza, simile a tutti gli altri istituti carcerari italiani, ed ho constatato che vi è un agente di polizia penitenziaria per ogni cento detenuti, che vi sono forti carenze di organico per i servizi di traduzione (che rientrano tra i nuovi compiti assegnati alla polizia penitenziaria) e che, cosa ancora più grave, ci si è completamente dimenticati di problemi che vorrei definire di natura esistenziale. Approfitto della presenza del rappresentante del Governo per fare un esempio. In ragione degli organici ridotti le missioni effettuate dagli agenti di polizia penitenziaria sono solo «in andata», nel senso che, per esempio, per fare una traduzione da Vicenza a Reggio Calabria, la missione viene pagata solo per l'andata: per il ritorno gli agenti impegnati si devono arrangiare. A ciò si aggiunge che essi devono anticipare di tasca propria il compenso di missione. Considerando che lo stipendio medio è di due milioni al mese, l'anticipazione del costo di quattro o cinque missioni significa che lo stipendio si decurta della metà. È davvero vergognoso!
Vi è poi un'altra vergogna da denunciare: gli agenti di polizia penitenziaria attendono il pagamento degli straordinari da quattro mesi ma le tasse, comprese quelle sugli straordinari, vengono addebitate ogni mese insieme al pagamento dello stipendio. Lo Stato dunque ritira prima una parte di quello che dà poi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frattini. Ne ha facoltà.

FRANCO FRATTINI. Signor Presidente, preannuncio l'astensione dei deputati del gruppo di forza Italia sull'emendamento 12.32 del Governo.
In effetti, il Governo, eliminando la possibilità di un limite quantitativo all'ampliamento degli organici della polizia penitenziaria, sembra dare via libera ad una operazione di forte potenziamento di tale corpo.
Non sono, in astratto, contrario ad una tale operazione, ma voglio, tuttavia, esprimere due preoccupazioni.
In primo luogo, mi chiedo come possa il Parlamento dare una sua valutazione congrua con una legge delega, senza la prefigurazione oggi dell'assetto che domani avrà - con l'attuazione della delega - il corpo di polizia penitenziaria e nei ristretti limiti di un parere parlamentare


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vincolato da tempi stringenti. Mi chiedo, altresì, come possa il Governo stimare quali saranno gli effetti di spesa, visto che nella legge delega non si pone un limite all'ampliamento dell'organico.
La seconda preoccupazione nasce da esigenze di ordine comparativo con altre categorie. Stiamo accantonando molti emendamenti riguardanti la carriera prefettizia e, in particolare, ne stiamo accantonando alcuni che prevedono un riequilibrio per determinati livelli di quella carriera; infatti, il Governo - il Ministero dell'interno ed il Ministero del tesoro - ha rappresentato difficoltà di copertura.
Fatta tale premessa, voglio motivare l'astensione del mio gruppo nel senso di una sospensione del giudizio sulla questione: non vorremmo trovarci, oggi, a veder approvato un emendamento che dà mano libera all'ampliamento dell'organico della polizia penitenziaria e a vedere domani bocciate, per difetto di copertura finanziaria - magari per pochi miliardi -, norme che consentono il riequilibrio di carriere che da molti anni attendono un provvedimento in questo senso e che sarebbe assai ingiusto mortificare, nel momento in cui il Governo ha una particolare comprensione, anche sotto il profilo finanziario, per le giuste esigenze del corpo di polizia penitenziaria.
Chiedo, pertanto, al cortese rappresentante del Ministero del tesoro di fornire una assicurazione alla Camera: non possiamo, con l'accantonamento che abbiamo disposto, mandare su un binario morto aspettative di riorganizzazione e di riequilibrio, mentre concediamo un via libera incondizionato ad un'altra categoria, solo perché un altro ministero è stato più abile a reperire le risorse necessarie.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Signor Presidente, gli emendamenti presentati dal Governo vanno considerati nel loro complesso.
Il Governo ha presentato l'emendamento 12.32, che propone di sopprimere un inciso contenuto nella lettera a) del comma 1, ed ha presentato, altresì, l'emendamento 12.35, che propone al comma 5 di sostituire la parola «valutato» con la parola «determinato».
Le due proposte emendative citate, viste in sistema, indicano la preoccupazione che avvertiva il Ministero del tesoro; in realtà l'inciso, lungi dal rappresentare un limite, consentiva una previsione di espansione dell'organico più o meno tripla rispetto alle risorse effettivamente disponibili. Non abbiamo voluto - e per questo abbiamo presentato l'emendamento 12.32 - dare una indicazione di espansione delle risorse cui non si poteva far fronte con le risorse oggi prevedibili: la riduzione di un terzo riconduce la possibile espansione entro i limiti delle risorse accantonate con il disposto del comma 5, che rappresentano circa un terzo di quel terzo di prevedibile aumento.
Conseguentemente, votando il sistema degli emendamenti presentati dal Governo - gli emendamenti 12.32 e 12.35 - si risponde alle preoccupazioni espresse da numerosi colleghi e si dà una descrizione meno fantasiosa di quella fornita dall'onorevole Fontan.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Voglio aggiungere, nel merito del problema, che noi immaginiamo il provvedimento come un rafforzamento ed una riforma dell'intero sistema. Esso non è diretto solo alla polizia penitenziaria, ma a tutto il complesso del personale, che oggi vive in una situazione di grande difficoltà nelle carceri italiane. Mi riferisco, in primo luogo, alle figure dei direttori e dei provveditori e poi a quelle


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degli educatori e degli psicologi, le quali sono necessarie per la gestione delle carceri, che si trovano in un momento di estrema difficoltà. Condivido pertanto tutte le preoccupazioni espresse. Purtroppo, l'ampliamento della dotazione organica, che non si riferisce soltanto alla polizia penitenziaria - per cui prevediamo, però, lo sviluppo della carriera dirigenziale -, ma a tutte le figure professionali operanti all'interno del carcere, non avrà le dimensioni che sarebbero necessarie. Ciò, come ha chiarito il sottosegretario Macciotta, è causato dal fissato tetto delle disponibilità finanziarie. Tuttavia, è questa una prima consistente riforma, che credo sia attesa con estrema urgenza da quanti lavorano nel sistema penitenziario italiano.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.32 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).

(Presenti 311
Votanti 205
Astenuti 106
Maggioranza 103
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 19
Sono in missione 27 deputati)
.

Onorevole Menia, accede all'invito del relatore a ritirare il suo emendamento 12.2?

ROBERTO MENIA. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Angeloni 12.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti 320
Votanti 319
Astenuti 1
Maggioranza 160
Hanno votato sì 9
Hanno votato no 310).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Menia 12.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menia. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA. Signor Presidente, mi siano consentiti una breve riflessione ed un invito al Governo a riconsiderare la sua posizione in ordine a questo emendamento.
Noi abbiamo ovviamente accolto con favore le disposizioni contenute nell'articolo in questione, in cui alla lettera b) viene istituito il ruolo direttivo ordinario della polizia penitenziaria, con una carriera analoga a quella prevista per il personale di pari qualifica della Polizia di Stato. Si interviene così su una vecchissima vicenda per cui il personale della polizia penitenziaria era oggetto di una effettiva sperequazione rispetto a quello della Polizia di Stato. Con la norma in questione, anche il Corpo di polizia penitenziaria, che sembrava essere un po' un fratello minore rispetto ad altri corpi di polizia, viene di fatto parificato. Con il mio emendamento 12.3 ho inteso però aggiungere un'ulteriore specificazione in merito alle competenze, alle funzioni, alla valorizzazione stessa del ruolo che si istituisce. Con tale emendamento si prevede infatti esplicitamente l'attribuzione ai funzionari direttivi della polizia penitenziaria dell'effettiva gestione della sicurezza in ambito penitenziario, come pure in ambito extrapenitenziario, in occasione, cioè, delle traduzioni, dei piantonamenti e della vigilanza nelle aule di giustizia, tutti compiti che un tempo erano affidati ai


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carabinieri. Contemporaneamente, mi sono posto anche il problema di un'attuazione immediata della norma, prevedendo una forma di valorizzazione e di responsabilizzazione degli attuali comandanti di reparto, con l'attribuzione ad essi delle funzioni assegnate ai nuovi funzionari direttivi della polizia penitenziaria, in attesa dell'effettiva istituzione di queste ultime figure. Penso che il Governo possa realmente riconsiderare la sua posizione negativa su questo emendamento ed in tal senso formulo un sentito auspicio.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il collega Menia ha posto una questione importante, alla quale intendo rispondere. In questo emendamento, specialmente nella seconda parte, vi è il rischio di costituire, all'interno degli istituti penitenziari, una sorta di diarchia, o doppia dirigenza, tra le competenze dei direttori e quelle del responsabile della sicurezza. In esso si fa addirittura riferimento ad una modifica delle norme dei codici penale e di procedura penale.
Mi sembra che così facendo ci inoltreremmo in una questione complessa e difficile. Ritengo che con l'approvazione dell'emendamento Menia 12.4, con le modifiche che ho richiesto e che sono state accettate, si riesca comunque a gestire la questione relativa alla sicurezza, rispondendo in tal modo alle legittime richieste dell'onorevole Menia.
Confermo il parere contrario del Governo sull'emendamento Menia 12.3 che potrebbe comportare una difficile gestione della sicurezza negli istituti penitenziari, creando una sorta di diarchia. Dobbiamo attribuire la responsabilità della sicurezza in ambito penitenziario in maniera certa, visto che la questione è fondamentale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Menia 12.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti 320
Votanti 318
Astenuti 2
Maggioranza 160
Hanno votato sì 102
Hanno votato no 216).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Menia 12.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 308
Votanti 306
Astenuti 2
Maggioranza 154
Hanno votato sì 101
Hanno votato no 205
Sono in missione 27 deputati)
.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Angeloni 12.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 312
Votanti 309
Astenuti 3
Maggioranza 155
Hanno votato sì 105
Hanno votato no 204
Sono in missione 27 deputati)
.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Angeloni 12.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 309
Votanti 308
Astenuti 1
Maggioranza 155
Hanno votato sì 104
Hanno votato no 204
Sono in missione 27 deputati)
.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.42 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 304
Votanti 302
Astenuti 2
Maggioranza 152
Hanno votato sì 273
Hanno votato no 29
Sono in missione 27 deputati)
.

Passiamo alla votazione dell'emendamento Menia 12.4, per il quale, ricordo, vi è stata una proposta di riformulazione da parte del Governo che è stata accolta dall'onorevole Menia.

ROBERTO MENIA. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA. Signor Presidente, vorrei ricordare la riformulazione. Le parole: «amministrativo-contabili e tecniche» sono sostituite dalle seguenti: «amministrativo-contabili, tecniche, della sicurezza e del personale».

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Menia 12.4, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).

(Presenti 318
Votanti 309
Astenuti 9
Maggioranza 155
Hanno votato sì 294
Hanno votato no 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonito 12.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 306
Votanti 291
Astenuti 15
Maggioranza 146
Hanno votato sì 14
Hanno votato no 277
Sono in missione 27 deputati)
.

Passiamo alla votazione dell'emendamento Ascierto 12.10.

FILIPPO ASCIERTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, le ricordo che avevamo deciso di accantonare questo emendamento.


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VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Signor Presidente, l'emendamento Ascierto 12.10 era stato accantonato perché avevamo deciso di trattare a parte le questioni relative all'istituzione di un ruolo speciale.

PRESIDENTE. Onorevole relatore, oltre all'emendamento Ascierto 12.10 dobbiamo considerare accantonato anche l'emendamento Angeloni 12.23?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Sì, signor Presidente.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Signor Presidente, dovremmo accantonare tutti gli emendamenti riferiti al comma 2 dell'articolo 12. Infatti, con l'emendamento Ascierto 12.10 interveniamo in una materia richiamata da un inciso del primo periodo del comma 2 dell'articolo 12, nel testo della Commissione.
Quindi, se accantoniamo il tema in discussione e ne rinviamo l'esame, così come suggeriva il relatore, al momento in cui tratteremo l'articolo 16, dovremo accantonare l'intero «corpo» degli emendamenti riferiti al comma 2 dell'articolo 12.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Stamane il Comitato avrebbe deciso di proseguire l'esame del punto concernente il ruolo direttivo speciale della polizia penitenziaria, fermo restando che rimane aperto il problema relativo agli altri ruoli speciali per gli altri corpi di polizia, da affrontare nell'ambito della trattazione dell'articolo 16.
Per tale motivo ho chiesto l'accantonamento degli emendamenti Ascierto 12.10 e Angeloni 12.23, che si riferiscono agli altri corpi di polizia.

PRESIDENTE. Quindi lei sarebbe contrario all'accantonamento?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Se il Governo comunque ritiene opportuno accantonare anche questa parte (Commenti)...

LUIGI MASSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI MASSA. Presidente, probabilmente è utile accogliere la richiesta di accantonamento formata dal Governo. Ricordo che proprio nella riunione di ieri del Comitato dei nove avevo ipotizzato che, qualora non vi fosse stata la garanzia della copertura per gli altri provvedimenti, occorresse valutare l'opportunità di uno stralcio dell'intero comma 2 dell'articolo 12, al fine di affrontare questa materia in Commissione.
A questo punto, lo ripeto, sarebbe più saggio accogliere la richiesta di accantonamento formata dal Governo.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Presidente, nel comma 2 dell'articolo 12, c'è un inciso in cui si dice: «(...) Ferme restando le dotazioni organiche complessive del personale del Corpo di polizia penitenziaria,


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al fine di conseguire omogeneità di disciplina con il personale di pari qualifica del corrispondente ruolo della Polizia di Stato (...)». È evidente che questo inciso deve essere poi regolato dai successivi interventi, cui si riferivano l'onorevole Ascierto ed altri colleghi.
È per tale motivo che il Governo chiedeva l'accantonamento di tutti gli emendamenti riferiti al comma 2 dell'articolo 12.

PRESIDENTE. Onorevole relatore, ha da aggiungere qualcosa a tale riguardo?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. A mio avviso è possibile procedere a questo accantonamento anche se ho il dovere di riferire ai colleghi presenti in aula che l'orientamento della Commissione è nel senso che, se non si riesce a prevedere questo ruolo speciale per gli altri corpi di polizia, la proposta del Governo relativa alla polizia penitenziaria debba comunque essere portata avanti.
In altri termini, non si può trattare di un accantonamento condizionato al fatto che si debba poi trovare una sistemazione per tutte le altre polizie!

PRESIDENTE. Il Governo è d'accordo su quanto ha appena detto il relatore?

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Sì, il Governo è d'accordo.

PRESIDENTE. Sta bene. A questo punto, non essendovi obiezioni si intendano accantonati tutti gli emendamenti relativi al comma 2 dell'articolo 12.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.41 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan. Ne ha facoltà.

ROLANDO FONTAN. Con questo provvedimento si è provveduto a conferire una delega al Governo, cosa che più volte abbiamo contestato, a differenza di quanto ha fatto l'opposizione del Polo che ha fatto la stessa cosa ma solo a parole.
L'emendamento che stiamo esaminando prevede che, qualora le Camere non si pronuncino sugli schemi di decreto legislativo, trasmessi per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari, entro quaranta giorni dall'assegnazione, i decreti legislativi siano emanati anche in assenza del parere.
Ci troviamo in una situazione delicata e dinanzi ad una materia altrettanto delicata. Lo ripeto, si è voluta conferire su questa materia una delega al Governo. Addirittura si vuole fare in modo che, indipendentemente dal parere, il decreto legislativo proceda nel suo iter. Mi sembra una spoliazione completa dell'attività parlamentare perché abbiamo completamente delegato al Governo materie estremamente delicate, quali la riorganizzazione dell'istituto prefettizio e quella carceraria. Mi pare estremamente grave che la falsa opposizione del Polo conceda al Governo tale delega.
Dichiaro, pertanto, il voto contrario del gruppo della lega nord sull'emendamento 12.41 della Commissione. In ogni caso, chiediamo che il parere delle Commissioni parlamentari, ivi previsto, sia vincolante.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.41 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).
(Presenti 302
Votanti 295
Astenuti 7
Maggioranza 148
Hanno votato sì 284
Hanno votato no 11
Sono in missione 27 deputati)
.

Risultano così preclusi i successivi emendamenti Nardini 12.16 e Fontan 12.6.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Fontan 12.8 e Nardini 12.17, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 310
Votanti 305
Astenuti 5
Maggioranza 153
Hanno votato sì 19
Hanno votato no 286
Sono in missione 27 deputati)
.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.33 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 296
Votanti 287
Astenuti 9
Maggioranza 144
Hanno votato sì 276
Hanno votato no 11
Sono in missione 27 deputati)
.

Passiamo all'emendamento Giacco 12.24.

LUIGI GIACCO. Lo ritiro, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.35 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).

(Presenti 298
Votanti 290
Astenuti 8
Maggioranza 146
Hanno votato sì 279
Hanno votato no 11
Sono in missione 27 deputati)
.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.34 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 307
Votanti 298
Astenuti 9
Maggioranza 150
Hanno votato sì 297
Hanno votato no 1
Sono in missione 27 deputati)
.

Avverto che non porrò in votazione l'articolo 12, essendo stati accantonati alcuni emendamenti.
Invito il relatore ad esprimere il parere sugli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 12.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Romano Carratelli 12.02, altrimenti il parere è contrario. Esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Altea 12.01 e Cento 12.03.
Relativamente all'articolo aggiuntivo Abbate 12.06, la Commissione fa notare che, riguardo al secondo comma, vi è una posizione nettamente contraria del Governo e della Commissione bilancio a causa degli oneri. Se l'onorevole Abbate intende mantenere il primo comma, non ho alcuna difficoltà ad esprimere sullo stesso parere favorevole. Faccio notare, però, che si tratta di una norma sostanzialmente


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inutile perché è ovvio che permane il regime attuale fino all'entrata in vigore del nuovo.

PRESIDENTE. Onorevole Abbate, qual è la sua posizione riguardo alle valutazioni espresse dal relatore?

MICHELE ABBATE. Concordo con quanto è stato detto circa la superfluità del primo comma. Vorrei aggiungere qualche osservazione sul secondo comma.

PRESIDENTE. Lo farà in sede di dichiarazione di voto.
Invito il relatore ad esprimere il parere sui subemendamenti all'articolo aggiuntivo 12.04 del Governo (Nuova formulazione).

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Esprimo parere contrario sui subemendamenti Boato 0.12.04.1 e Nardini 0.12.04.54; mentre invito al ritiro del subemendamento Boato 0.12.04.2.
Presidente, segue poi una serie di subemendamenti, riguardanti la dotazione organica, che propongono un numero di unità differente. Poiché il Comitato dei nove ritiene di doversi nuovamente riunire per affrontare questo punto, chiedo di accantonare l'articolo aggiuntivo 12.04 del Governo (Nuova formulazione) ed i subemendamenti ad esso presentati.

PRESIDENTE. Sta bene.
Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Nardini 12.05?

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. Riguarda anch'esso il Consiglio superiore della magistratura. Come dicevo, il Comitato dei nove mi chiede una nuova riunione per ulteriori approfondimenti.

PRESIDENTE. Quindi, se non capisco male, possiamo votare gli articoli aggiuntivi Romano Carratelli 12.02, Altea 12.01, Cento 12.03 e Abbate 12.06, dopo di che, dobbiamo passare all'esame dell'articolo 13.

VINCENZO CERULLI IRELLI, Relatore. È così.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sugli articoli aggiuntivi non accantonati?

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Onorevole Romano Carratelli, accoglie l'invito a ritirare il suo articolo aggiuntivo 12.02?

DOMENICO ROMANO CARRATELLI. Sì, Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Altea 12.01.

ANGELO ALTEA. Lo ritiro, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Constato l'assenza dell'onorevole Cento: s'intende che abbia rinunciato alla votazione del suo articolo aggiuntivo 12.03.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Abbate 12.06. Onorevole Abbate, ricorda le valutazioni del relatore sul suo articolo aggiuntivo?

MICHELE ABBATE. Presidente, ritiro il primo comma dell'articolo aggiuntivo.
Per quanto riguarda il secondo comma, vorrei osservare che l'articolo aggiuntivo tende a rimuovere una situazione di sostanziale ingiustizia ed a ripristinare una condizione di sostanziale parità tra il personale delle carriere direttive dell'amministrazione penitenziaria e quelle del comparto della polizia, una parità peraltro riconosciuta con una legge del 1990 ed invece eliminata con la legge finanziaria del 1997.
In un quadro di riordino della materia mi sembra inopportuno conservare questa disparità, che finisce per punire una carriera che si segnala per compiti non


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soltanto di gestione delle carceri, ma anche di rieducazione del condannato, cioè per un'attività riconducibile lato sensu nell'azione penale dello Stato.
Pertanto, nel rappresentare l'insoddisfazione che la reiezione del mio articolo aggiuntivo 12.03 provocherebbe tra il personale dell'amministrazione penitenziaria, invito la Commissione ed il Governo a rimeditare sulle considerazioni che ho esposto.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il testo dell'onorevole Abbate richiama una problematica che, in effetti, ritorna in numerosi articoli ed emendamenti del provvedimento. Il tentativo che si è fatto in questi anni nel campo del pubblico impiego è stato quello di introdurre principi veri di contrattualizzazione e, in questo senso, di cominciare, sia pur lentamente, a smontare una macchina che andava in salita o in discesa, a seconda dell'ottica, dal vertice più alto fino all'ultimo assunto, di prima qualifica, o viceversa. Modificandosi di una lira lo stipendio della qualifica più bassa, si modificava anche quello della categoria più alta, secondo un parametro predeterminato, e viceversa. Nel momento in cui introduciamo la contrattualizzazione, possiamo concedere alle diverse categorie - onorevole Abbate, mi rivolgo a lei - non necessariamente miglioramenti «non inferiori», ma anche miglioramenti superiori, se questi sono dovuti in relazione alla specificità della categoria e all'aggravio delle funzioni.
Se teniamo questa catena continuamente legata, impediamo qualsiasi processo di riqualificazione e qualsiasi effettiva manovra all'interno della pubblica amministrazione.
Per tali motivi qualitativi, a prescindere dalle questioni quantitative della copertura, concernenti l'introduzione di un nuovo regime nel pubblico impiego e nella pubblica amministrazione, necessaria se davvero la si vuole riformare, il Governo esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Abbate 12.06.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carotti. Ne ha facoltà.

PIETRO CAROTTI. Signor Presidente, anzitutto desidero apporre la mia firma all'articolo aggiuntivo Abbate 12.06.
In relazione al primo comma, pur rendendomi conto che esso è sostanzialmente superfluo, chiedo che venga comunque votato separatamente dal comma 2. Qualora si proceda in tal modo, chiedo al relatore se confermi il parere favorevole e al rappresentante del Governo di esprimere il proprio parere sul primo comma di tale articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Onorevole Carotti, il primo comma dell'articolo aggiuntivo Abbate 12.06 è già stato ritirato; dobbiamo procedere alla votazione del secondo comma, sul quale il Governo è già intervenuto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul secondo comma dell'articolo aggiuntivo Abbate 12.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).

(Presenti 287
Votanti 284
Astenuti 3
Maggioranza 143
Hanno votato sì 15
Hanno votato no 269
Sono in missione 27 deputati)
.


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Ricordo che sono stati accantonati l'articolo aggiuntivo 12.04 del Governo e i subemendamenti ad esso presentati, nonché l'articolo aggiuntivo Nardini 12.05, che riguarda anch'esso il Consiglio superiore della magistratura.

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