(Sezione 9 - Destinazione dei giovani del Molise in servizio di leva)
I) Interpellanza
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
il 30 settembre 1998 è stata presentata dagli onorevoli Rizzo e Riccio una interrogazione a risposta immediata in commissione rivolta al Ministro della difesa;
in essa si rivelava che circa 300 giovani molisani, che corrispondono a quasi la metà dei giovani di leva, sono stati destinati in Friuli, senza alcuna motivazione, con ciò disattendendo in particolare l'articolo 1, comma 110, della legge 23 dicembre 1996 n. 662 ed in violazione anche dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 1986 n. 958, che stabiliscono che il servizio obbligatorio di leva deve essere prestato presso unità o reparti aventi sede nel luogo più vicino al comune di residenza del militare, e possibilmente distanti non oltre 100 chilometri da essa, avendo l'amministrazione della difesa l'obbligo di agevolare la prestazione del servizio militare presso reparti o unità ubicati nelle regioni di provenienza dei giovani incorporati;
l'elusione dell'obbligo di legge ha imposto a molti giovani di ricorrere al Tar, il quale ha accolto la domanda incidentale di sospensione limitatamente alla assegnazione definitiva della sede, ai fini del riesame della posizione del militare; ciò nondimeno, benché il ministero della difesa ed il distretto militare di Caserta abbiano avuto comunicazione della avvenuta emanazione della ordinanza di sospensiva, non risulta essere stata data esecuzione alla ordinanza; nell'interrogazione si chiedeva quali iniziative e quali provvedimenti il Governo intendesse adottare;
nella seduta del 1o ottobre 1998 presso la commissione giustizia il sottosegretario onorevole Rivera assicurava che si sarebbe provveduto a riassegnare le sedi in ottemperanza alle ordinanze del Tar; nulla diceva sul fatto che la metà del contingente annuale molisano era stato inviato a mille chilometri di distanza dalla propria regione ed ai confini con il territorio della ex Jugoslavia, proprio mentre appariva fondata la ipotesi di un intervento diretto di un contingente italiano nel Kossovo, ed a somiglianza di quanto era avvenuto durante la prima guerra mondiale, quando ad essere sacrificata maggiormente fu tanta gioventù meridionale;
fatto sta che non risulta si sia data esecuzione a gran parte delle ordinanze e, laddove si è proceduto, lo si è fatto con atti prestampati, che non hanno tenuto conto che le assegnazioni potevano pur sempre essere fatte per sedi più vicine;
pur essendo stato assicurato informalmente in quella occasione che comunque sarebbe stata fatta agli interroganti una relazione più dettagliata e che il caso sarebbe stato seguito con particolare attenzione, nulla di tutto ciò è stato fatto ed a nulla sono valse le continue sollecitazioni; senso dello Stato, rispetto delle istituzioni e dei cittadini sono stati gravemente feriti, e tanto più gravemente in quanto giungono notizie di spiacevoli episodi
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di repressione e di condizionamento in particolare presso il reggimento Piemonte Cavalleria della caserma Brunner di Villa Opicina -:
quali siano i motivi per i quali un intero contingente regionale sia stato destinato a compiere il servizio di leva a mille chilometri di distanza dal luogo di origine;
quale sia la ripartizione, regione per regione, dell'intero contingente destinato, nell'anno 1998, alle caserme del Friuli-Venezia Giulia;
quali siano i motivi che impediscono la assegnazione a sedi più vicine al Molise per i giovani molisani;
quali siano i motivi che hanno dato luogo ad episodi di repressione e di condizionamento verificatisi nelle caserme del Friuli-Venezia Giulia, ed in particolare presso la caserma Brunner di Villa Opicina;
quali siano i motivi che hanno indotto i funzionari del ministero della difesa ad un comportamento reticente a fronte delle reiterate sollecitazioni.
(2-01445) «Tatarella, Riccio, Franz».
(5 novembre 1998).