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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento:
Ricordo che nella riunione del 9 giugno scorso della Conferenza dei presidenti di gruppo si è provveduto ad assegnare a ciascun gruppo, per l'esame del documento, un tempo di cinque minuti (dieci minuti per il gruppo di appartenenza del deputato interessato). A questo tempo si aggiungono cinque minuti per il relatore, cinque minuti per richiami al regolamento e dieci minuti per interventi a titolo personale.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sul Doc. IV-quater, n. 36.
FILIPPO BERSELLI, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Giunta riferisce su una richiesta in materia di insindacabilità avanzata dall'onorevole Roberto Maroni con riferimento ad un procedimento civile pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Roma, iniziato con un atto di citazione del signor Roberto Napoli. La vicenda cui fa riferimento l'atto di citazione può essere riassunta nei termini seguenti.
dal Napoli di avere mentito su Di Pietro anche al Comitato parlamentare di controllo sui servizi).
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
ELIO VITO. Signor Presidente, a nome del gruppo di forza Italia chiedo la votazione mediante procedimento elettronico.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Vito.
Relazione della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti del deputato Maroni (Doc. IV-quater, n. 36).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dal deputato Maroni nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Berselli.
Come è noto, il signor Napoli era un ex agente del SISDE il cui nome è venuto alla ribalta della cronaca con riferimento alla cosiddetta inchiesta segreta sull'attuale senatore Antonio Di Pietro e al cosiddetto dossier Achille, la cui esistenza sarebbe stata - secondo quanto affermato dall'attore - disconosciuta dal Viminale (e, tra gli altri, dal generale Gaetano Marino, allora direttore del SISDE, accusato
Nell'ambito di una intervista rilasciata al giornalista Gianmarco Chiocci e pubblicata il 4 gennaio 1996 sul quotidiano il Giornale il signor Napoli riferiva di una visita dell'allora ministro dell'interno, onorevole Maroni, al SISDE durante il Natale dell'anno 1995. Fin qui il prologo della vicenda.
A seguito di tali dichiarazioni l'onorevole Maroni ha rilasciato una serie di interviste a quotidiani e telegiornali televisivi replicando alle affermazioni del signor Napoli. Del contenuto di tali interviste si duole l'attore nel procedimento civile in questione, di cui in premessa.
In particolare: A) Il Messaggero in data 5 gennaio 1996 riportava, nell'ambito di un'intervista intitolata in neretto «Maroni reagisce: quel Napoli è un cialtrone, racconta frottole», le seguenti dichiarazioni dell'onorevole Maroni: «I giudici dovrebbero fare attenzione alle stupidaggini di questo mediocre cialtrone Napoli: non è altro che un agente del SISDE epurato che sta spargendo in giro fesserie, spazzatura... - forse per rientrare nel SISDE, forse per rastrellare qualche soldo»; B) Il Giornale in data 5 gennaio 1996 riportava, nell'ambito di un'intervista al signor Roberto Napoli, in un articolo intitolato «L'ex 007 Napoli rincara la dose», la seguente affermazione dell'onorevole Maroni riferita all'attore: «(...) State attenti all'attendibilità delle notizie che questo mediocre cialtrone propina su di me e quindi su Di Pietro»; C) sul quotidiano l'Indipendente, in data 14 e 15 gennaio 1996, nell'ambito di un'ampia intervista intitolata «Solo la sinistra grida al complotto», l'onorevole Maroni dichiarava tra l'altro: «Nicola Mancino ha cacciato Roberto Napoli dal Sisde; chissà che cosa aveva combinato». «Ma lei - replicava l'intervistatore - questo Napoli lo ha conosciuto?». - «Napoli faceva parte di un gruppo di agenti epurati dal Servizio che vennero a chiedermi di essere reintegrati. Se non ricordo male proprio Napoli mi fece la proposta di avere un nuovo incarico, oppure di avere un po' di soldi in cambio dei suoi servizi». - «E lei cosa rispose?». - «Che non se ne parlava proprio, né soldi, né incarichi». - «E poi cosa successe?». - «Che Napoli tirò fuori una panzana colossale: io e Marino ci saremmo incontrati segretamente in un roof garden da me fatto ricostruire al costo di sette miliardi. Ma chi può dare retta ad uno così? Non vedete che ha uno stile inconfondibile? Quello dei Malpica e dei Broccoletti, il pattume dei vecchi Servizi» (...) «Il vero problema non mi pare il cialtrone Napoli».
La Giunta ha esaminato la questione nella seduta del 15 luglio 1998, ascoltando il deputato Maroni che, peraltro, pur essendo membro della Giunta, non ha preso parte ai lavori della medesima concernenti il presente documento, astenendosi altresì dal partecipare al voto.
La Giunta ha ritenuto che le opinioni espresse dal collega Maroni erano collegate a una vicenda di forte attualità politica che aveva visto coinvolto l'onorevole Maroni nella sua precedente qualità di ministro dell'interno, ed in quanto tale strettamente connessa all'esercizio delle funzioni parlamentari proprie del medesimo deputato.
Per questi motivi la Giunta, nella seduta del 15 luglio scorso, ha deliberato, all'unanimità, che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni.
Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.