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PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
FRANCESCO FORMENTI. Non è vero che la cattiva gestione ed altre faccende meno confessabili abbiano portato al dissesto di questo ente. Per divertimento personale ho portato qui la bolletta dell'acqua di casa mia e mi sono fatto dare da alcuni amici una cartella esattoriale dell'Ente autonomo acquedotto pugliese e, con grande sorpresa, ho notato che nel mio comune l'acqua costa 258 lire al metro cubo, mentre nelle regioni servite dall'acquedotto pugliese costa, IVA compresa, 1.200 lire. Da qui nasce una riflessione: l'acquedotto che serve il mio comune, il cui bilancio è in attivo di svariati miliardi, fa pagare l'acqua potabile 258 lire al metro cubo ed è proprietario di numerosi beni immobili che nel corso del tempo è riuscito ad acquisire con gli utili accantonati; invece, in Puglia l'acqua costa quattro volte di più e l'ente è riuscito
anche ad accumulare molti debiti. Evidentemente le cifre riportate sono virtuali perché, se a fronte di un costo al metro cubo quattro volte superiore, si riescono a fare debiti, vuol dire che i soldi o spariscono o non arrivano.
PRESIDENTE. Onorevole Formenti, deve concludere.
FRANCESCO FORMENTI. ...dovuto alla cattiva gestione di un servizio completamente estraneo a loro ed alla loro mentalità, ben localizzato in determinate regioni e che comunque ha comportato fin adesso benefici economici precisi per gli enti locali e i privati cittadini delle medesime regioni.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente.
FRANCESCO FORMENTI. Siamo convinti che i fondi che si intendono stanziare con il presente provvedimento sono solo l'inizio di una catena di contributi a pioggia per il sistema idrico del Mezzogiorno; in realtà lo Stato inizia a stanziare fondi senza un piano generale di riconversione, mentre cominciano ad apparire all'orizzonte cifre dell'ordine di 1.000-1.500 miliardi per gli adeguamenti degli impianti dell'acquedotto pugliese ai limiti indicati dalle direttive comunitarie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Presidente, non so scrivere, ma sarò brevissimo...!
PRESIDENTE. Importante è saper leggere e saper ascoltare!
ANTONIO LEONE. Sarò comunque brevissimo, anche perché incombe il pericolo del rientro a casa!
commissario, infatti, non è solo quello di chiedere aiuti al Governo per poter sanare una situazione debitoria o creditoria che dir si voglia, ma quello di individuare le cause che hanno portato al dissesto un Ente così importante come l'acquedotto pugliese. Se non si individuano queste cause, dicevo, il provvedimento non sarà all'altezza di impedire in futuro a chi lo gestirà di incorrere negli errori che sono stati commessi fino ad ora.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pampo. Ne ha facoltà.
FEDELE PAMPO. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, alleanza nazionale conferma le denunce espresse in sede di discussione sulle linee generali, mentre rimarca il severo giudizio circa le responsabilità, attuali e pregresse, che hanno portato l'Ente ad una situazione di impressionante esposizione debitoria a causa appunto di scelte inopportune poste in essere da chi ha avuto ed ha la responsabilità gestionale dell'ente. Per queste ragioni confermiamo ed auspichiamo l'intervento della magistratura contabile, volto all'accertamento delle responsabilità nella cattiva gestione dell'Ente.
PRESIDENTE. Colleghi, avverto che procederemo alla votazione del disegno di legge n. 4937, quindi la trattazione dei successivi punti iscritti all'ordine del giorno sarà rinviata ad altra seduta.
GIUSEPPINA SERVODIO. Presidente, nel preannunciare il voto favorevole sul provvedimento del gruppo dei popolari e democratici-l'Ulivo, chiedo l'autorizzazione, date le circostanze, a pubblicare in calce al resoconto stenografico della seduta odierna il testo della mia dichiarazione di voto. Ciò con la preghiera al sottosegretario Bargone di dare uno sguardo alle nostre dichiarazioni, perché ci sono alcune considerazioni che lo interessano direttamente riguardanti gli sviluppi futuri del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo dei popolari e democratici-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Onorevole Servodio, la Presidenza autorizza senz'altro la pubblicazione del testo della sua dichiarazione di voto. Lei già collabora di fatto al lavoro della Presidenza; in questo caso lo agevola ulteriormente.
NICANDRO MARINACCI. Desidero innanzitutto ringraziare il sottosegretario per aver accolto come raccomandazione il mio ordine del giorno. Mi rincresce però far notare come spesso la cultura della cieca obbedienza sia più forte in quest'aula dei pareri di un autorevole rappresentante
del Governo qual è il sottosegretario Bargone, che è persona che stimo e rispetto.
PRESIDENTE. Constato l'assenza dell'onorevole Galdelli, il quale aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto: s'intende che vi abbia rinunziato.
LUIGI OCCHIONERO. Chiedo alla Presidenza di autorizzare la pubblicazione del testo della mia dichiarazione di voto in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente senz'altro.
ANTONIO GUIDI. Signor Presidente, non credo che un paio di minuti siano di ostacolo alla giustificabile voglia di rientrare a casa.
che vuole raccattare qualche facile voto e non lo avrà. Pronunciandoci, però, ogni volta contro, assecondiamo il gioco di chi vuol fare di questa pseudospeculazione la citazione di fatto di una spaccatura che tra i cittadini italiani non c'è. Allora, io prego i colleghi di buon senso di non stare ogni volta ad opporsi ad affermazioni inaccettabili: bisogna essere distinti e distanti da queste posizioni.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Formenti. Ne ha facoltà.
Allora, anche con la riforma e la riconversione di quest'ente, con il contributo dello Stato sicuramente non si andrà a risanare una situazione endemica ormai fin troppo compromessa.
Devo dire che sono contento del fatto che numerosi parlamentari della Padania abbiano bocciato gli emendamenti della lega nord per l'indipendenza della Padania e contribuito all'approvazione dell'articolato; sono contento poiché noi, essendo dotati di giornali e, dal 12 ottobre prossimo, di una televisione, rimarcheremo nei nostri collegi i nominativi dei parlamentari padani che hanno inopinatamente contribuito all'approvazione di questo provvedimento. Poi, i loro elettori, che pagano tutti i giorni e tutte le volte in cui le amministrazioni lo richiedono tasse varie ma soprattutto i canoni per il consumo dell'acqua, saranno visibilmente contrariati da questo atteggiamento.
Non essendo potuto intervenire nel corso della discussione sulle linee generali, svolgerò ora l'intervento che avrei dovuto fare in quell'occasione.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Governo chiede al Parlamento di approvare un provvedimento che impegna lo Stato a contribuire con 30 miliardi annui, per venti anni, ad appianare i debiti dell'Ente autonomo acquedotto pugliese, in vista della sua futura trasformazione in società per azioni. In altre parole, si chiede a tutti i cittadini, anche a quelli che mai hanno usufruito del servizio idrico dell'acquedotto pugliese, di pagare i 240 miliardi e rotti di debiti provocati dalla cattiva gestione dell'acquedotto delle regioni Puglia e Basilicata.
Ad avviso del nostro gruppo, la lega nord per l'indipendenza della Padania, il presente disegno di legge del Governo rappresenta l'ennesima provocazione nei confronti dei cittadini e degli enti del resto del paese che hanno da sempre pagato regolarmente per poter usufruire dei servizi di approvvigionamento di acqua, di depurazione e di fognature.
Il presente disegno di legge rappresenta l'ennesima dimostrazione dell'assistenzialismo statale verso enti e amministrazioni corrotte del Mezzogiorno che ancora una volta premia invece di punire per una gestione dissennata e scandalosa del pubblico denaro e dei pubblici servizi.
L'avvocato Pallesi, commissario straordinario dell'ente, ha illustrato sufficientemente la situazione disastrosa in cui versa l'ente stesso, lasciando tuttavia ampi interrogativi sulle responsabilità e sulle ragioni del dissesto, sull'annosa assenza di verifiche e di controlli.
Non si capiscono i motivi per i quali alcune imprese venivano pagate anche dopo quattordici mesi, mentre altre riuscivano ad essere quasi in pareggio con i pagamenti. Ci risulta del tutto anomala ed incomprensibile la cultura diffusa in questa parte d'Italia, secondo la quale l'acqua si prendeva dall'acquedotto senza pagare la bolletta, almeno fin tanto che le cose potevano durare in questo modo. Interi quartieri residenziali venivano allacciati all'acquedotto senza mai pagare; gli stessi comuni facevano allacciare le case popolari o talune utenze private all'utenza comunale, permettendo loro di pagare tariffe ridottissime per la fornitura dell'acqua o, addirittura, di non pagare alcunché.
Siamo di fronte ad una situazione paradossale. Non dimentichiamoci i casi eclatanti come quelli dell'aeroporto di Bari, che da dieci anni non pagava la fornitura, del comune di Potenza che ha accumulato circa 50 miliardi di debiti, degli IACP della Puglia e di alcune amministrazioni dello Stato.
A fronte di una situazione tale, si chiede ai cittadini, e soprattutto a quelli del nord che più di altri contribuiscono con i loro versamenti a sostegno dell'economia del paese Italia a ripianare un deficit...
Considerato che devo concludere, chiedo l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna di considerazioni integrative della mia dichiarazione di voto.
Il gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania voterà contro il presente provvedimento che utilizza i fondi delle casse dello Stato allo scopo di coprire, per l'ennesima volta, le inefficienze delle regioni meridionali, prevedendo sovvenzioni «a pioggia» per alcune regioni e impegni onerosi per i cittadini, che vincolano altresì le successive leggi finanziarie per un arco di ben oltre vent'anni (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).
Ricordo ai colleghi che, se lo ritengono, possono consegnare il testo scritto della loro dichiarazione di voto per la pubblicazione in calce al resoconto stenografico.
Prego, onorevole Leone.
La posizione di forza Italia è di astensione sul provvedimento. Le ragioni dell'astensione non riguardano una valutazione di merito del provvedimento stesso, bensì di metodo in relazione a quanto è accaduto e ancora purtroppo accade all'acquedotto pugliese. Siamo in presenza, come dicevo in sede di discussione generale, del più grande acquedotto d'Europa (2.500 addetti); siamo in presenza di un acquedotto che serve ben quattro regioni e siamo in presenza di quella che sarà la via dell'acqua del Mezzogiorno, per cui il provvedimento merita senz'altro attenzione.
In sede di discussione generale abbiamo ricordato quanto è accaduto in tutti questi anni, tutto ciò che è passato sotto gli occhi sia dei Governi precedenti, sia di questo Governo. Nei giorni scorsi ricordavo come il Presidente del Consiglio Prodi, nel corso dell'inaugurazione della fiera di Bari, abbia parlato di sviluppo economico del Mezzogiorno, principalmente della Puglia, scoprendo l'acqua e dicendo che la via dello sviluppo per il Mezzogiorno e principalmente per la Puglia è, appunto, quella dell'acqua. Evidentemente questo Governo ha tenuto gli occhi chiusi in quasi un anno di gestione commissariale.
Siamo anche in presenza di un commissariamento straordinario, che è stato già prorogato di sei mesi e che presumibilmente verrà prorogato ancora di altri sei mesi. Siamo altresì nell'impossibilità di esigere i crediti concessi ad una serie di enti pubblici (l'onorevole Formenti ricordava il comune di Potenza, l'aeroporto di Bari ed altri enti). Siamo in presenza, inoltre, di una gestione commissariale che ha continuato ad usare gli stessi metodi delle gestioni precedenti. Il compito di un
Richiamandomi quindi alle considerazioni svolte in sede di discussione sulle linee generali, preannuncio, come già detto, il voto di astensione sul provvedimento che non riguarda, ripeto, il merito, bensì il metodo, affinché questo Governo non reiteri quell'atteggiamento, non dico di assistenzialismo, ma di nonchalance, nei confronti di enti come l'acquedotto pugliese.
Al solo fine, poi, di evitare che la martoriata Puglia ed i suoi abitanti possano essere ulteriormente penalizzati per fatti ad essi non imputabili, il gruppo di alleanza nazionale annuncia un voto di astensione sul provvedimento. Desideriamo però affidare alla sensibilità del Parlamento ed al senso di responsabilità del Governo l'amara riflessione in ordine alla ricaduta in capo agli utenti di inevitabili quanto vertiginose lievitazioni delle tariffe idriche quale conseguenza dell'avventata quanto avventurosa privatizzazione dell'ente stesso.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Servodio. Ne ha facoltà.
Constato l'assenza dell'onorevole Vitali, il quale aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto: si intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marinacci. Ne ha facoltà.
Certo molte volte in quest'aula i ruoli e le ragioni vengono sviliti nel dibattito da uno sterile sistema di votazione elettronica. Fatta questa premessa, annuncio il voto favorevole sul disegno di legge n. 4937 pur se riduttivo e non chiaro sotto alcuni aspetti, come è emerso nella discussione. Mi riferisco a considerazioni del tipo: in tal modo il costo dell'acqua sarà il più basso possibile; ebbene, tale costo ammonta a 1.280 lire, ed è tra i più alti d'Italia. In secondo luogo, si è detto: tale costo verrà fatto pagare a tutti ma, soprattutto, verrà razionalizzata l'utilizzazione della risorsa. L'importante è che non ne venga razionato l'uso.
In terzo luogo, si è detto (si parla soprattutto del Mezzogiorno perché si tratta dell'obiettivo 1) che sono aperti i cantieri per la realizzazione di opere infrastrutturali che consentano l'utilizzazione della risorsa idrica e di sistemi depurativi. Auspico che questi sistemi arrivino in tutta la Puglia, non solo da Bari a Lecce, perché anche in provincia di Foggia ve ne è necessità.
Si è detto anche nella discussione che il provvedimento non è stato finora approvato a causa dell'ostruzionismo che è stato portato avanti. Chiedo all'onorevole Bargone ed a tutti i rappresentanti della maggioranza chi abbia fatto ostruzionismo. Su un provvedimento del genere il mio gruppo non ha mai fatto (ma penso neanche altri) alcuna sorta di ostruzionismo.
Con queste premesse, annuncio il voto favorevole del mio gruppo sul disegno di legge.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidi. Ne ha facoltà.
Avverto i colleghi che subito dopo quest'ultimo intervento si procederà alla votazione finale.
Mi permetto di dire che condivido in pieno quanto l'onorevole Leone ha già detto. Desidero utilizzare questo piccolissimo spazio per dire alcune cose, probabilmente banali, ma spero non inutili: del resto, le cose banali, a fronte della voglia di essere sempre super ed oltre misura, forse hanno una loro consistenza ed efficacia.
Oggi, come in tantissime altre occasioni quando si parla di sud, si è assistito ad un teatrino che sta diventando inaccettabile, fatto di parole aspre, ingiuste, inaccettabili contro le popolazioni del sud. Si sta però creando una strana specularità. A fronte, infatti, di queste ingiuste ed inaccettabili provocazioni, che hanno solo uno scopo elettorale, abbiamo una difesa d'ufficio che rischia di diventare altrettanto inaccettabile, non perché non sia giusta, perché davvero le parole dette, che toccano il cuore di tutti gli italiani, non possono essere accettate e di ciò deve far conto la Presidenza, che deve ribaltare queste ingiurie (ma non parlo di lei, che vive questa realtà): se però noi accettiamo queste provocazioni diamo un'idea artificiale di una spaccatura dell'Italia che non c'è. Questa spaccatura esiste solo nel cervello di poche persone che credono di raccattare qualche voto in più: ma il cittadino italiano è più intelligente, il cittadino italiano vive al nord e al sud, lavora dal sud al nord. Si fa turismo, ci si ama, si sta insieme, non c'è, ripeto, una spaccatura, se non nel cervello della gente
Io appartengo a forza Italia, che cerca già nel nome di conciliare un giusto decentramento regionale, tramite il superamento di un centralismo che ci opprime, con il mantenimento dell'unità della nazione. Tale unità non va rivendicata ogni volta gridando «al lupo, al lupo», contro ladri di polli che dicono che ci sono ladri di polli laddove non ci sono. Va rivendicata andando avanti, superando gli ostacoli reali, congiungendo il nord e il sud nella concretezza e non in un fallimentare scontro di provocazioni che solo se accettate diventano fatti reali e non virtuali (Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale e dell'UDR).