Seduta n. 378 del 24/6/1998

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(Realizzazione della linea elettrica Corigliano-Villapiana)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Fino n. 3-01589 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 4).
Il sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato ha facoltà di rispondere.

SALVATORE LADU, Sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato. Signor Presidente, noi rispondiamo per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri, perché l'interrogazione in esame era rivolta ai ministri dei lavori pubblici e dell'ambiente.
Con riferimento ai quesiti posti nell'interrogazione di cui trattasi, sulla base anche degli elementi forniti dall'ENEL si fa presente quanto segue: nell'area di Villapiana-Corigliano Calabro l'ENEL ha in fase di avanzata realizzazione una linea elettrica a 150 mila volt che interessa, con il suo tracciato, i comuni di Corigliano, Cassano allo Ionio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana. La nuova opera è necessaria a potenziare l'esistente linea risalente al 1929, che sarà dismessa dopo l'attivazione del nuovo impianto. La linea è stata autorizzata dalla regione Calabria con decreto provvisorio del 1994 e definitivo del 1997.
La nuova linea avrà un impatto positivo con il territorio, in quanto vengono


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migliorate le infrastrutture elettriche dell'area e viene diminuito l'impatto ambientale nella fascia turistica più vicina al mare, attualmente occupata dalla vecchia linea, rispettando i vincoli esistenti di tutela paesaggistica, idrogeologica e archeologica.
Per quanto riguarda la salvaguardia dei beni archeologici presenti nel territorio, l'ENEL ha ottenuto il benestare della competente sovrintendenza archeologica. Per gli aspetti paesaggistici e di tutela idrogeologica, dopo il parere positivo della sovrintendenza dei beni ambientali, il 27 febbraio 1998 l'ENEL ha ottenuto il nullaosta ambientale dal comune di Cassano, unico comune con aree soggette a vincolo. È stato comunque chiesto ed ottenuto il preventivo assenso della competente sovrintendenza per l'intero tracciato della linea. Sono state costituite servitù volontarie con i proprietari dei fondi interessati dal tracciato della linea. Restano alcune situazioni aperte, con un'esigua minoranza di proprietari di terreni localizzati, per la maggior parte, nel comune di Corigliano.
Al riguardo si fa altresì presente che il sindaco di detto comune aveva sospeso, con specifica ordinanza, i lavori di costruzione della linea. Recentemente il TAR di Catanzaro ha accolto il ricorso dell'ENEL per la sospensiva della suddetta ordinanza, per cui i lavori di realizzazione della linea sono ripresi.
Da ultimo, anche se non richiestoci nell'interrogazione, ad integrazione dei quesiti posti nel testo dell'interrogante si ritiene opportuno fornire qualche informazione sui presunti effetti dei campi elettromagnetici e magnetici sulla salute umana.
Sono ormai di dominio pubblico i risultati di numerosi studi e delle indagini epidemiologiche condotti da più parti su tale aspetto. I più recenti, dal 1993 ad oggi, cui ha partecipato l'Istituto superiore di sanità, non evidenziano una relazione accertata tra il risiedere vicino alla linea elettrica e l'insorgenza di effetti acuti, in particolare neoplasie e leucemie infantili, purché siano rispettati i limiti di attenzione, già di dominio internazionale in campo professionistico, recepiti nella normativa nazionale con l'emanazione del DPCM del 23 aprile 1992. In relazione all'esposizione ai campi elettrici e magnetici la linea elettrica di cui trattasi rispetta i limiti posti dalla vigente legislazione sopra richiamata, essendo il suo tracciato a debita distanza dagli insediamenti abitativi.

PRESIDENTE. L'onorevole Fino ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-01589.

FRANCESCO FINO. Signor sottosegretario, se volessi proseguire potrei leggere - d'altronde l'oggetto era sostanzialmente lo stesso - la risposta, in Commissione attività produttive, all'interrogazione del collega Alessandro Bergamo, del sottosegretario Carpi, che in quell'occasione ribadì sostanzialmente, punto per punto, parola per parola quello che lei ha detto. Dovrei ribadire che la sua è sembrata una difesa d'ufficio dell'ENEL. Non credo che sia questo il punto. Lei non ha però citato una parte della mia interrogazione, là dove richiamo quanto dichiarato nella seduta comune delle sezioni I e III del consiglio superiore delle antichità e belle arti presso il Ministero della pubblica istruzione nell'anno 1969. In tale documento si afferma testualmente, tra l'altro: «l'eccezionale valore archeologico e storico e la fama mondiale del sito dell'antica città di Sibari e del territorio ad essa circostante»; «la necessità di conservare inalterata l'immagine del paesaggio e della piana di Sibari e delle alture circostanti»; «fa pertanto voto fermissimo che nessun impianto moderno di nessun genere venga ad insediarsi all'interno, e turbare dall'esterno, le zone di strettissimo vincolo archeologico, già notificate o in corso di notificazione, comprendenti l'area urbana di Sibari (inclusa tra il corso del torrente San Mauro, la strada ionica 106, il torrente Raganello ed il mare)...», che ricomprende proprio tutta l'area nella quale è compresa questa linea elettrica in corso di costruzione. Lei dice che i lavori sono


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ripresi; mi risulta che allo stato attuale essi non siano ancora ripresi.
In ogni caso, questo ci meraviglia. Non si tratta di essere soddisfatti o meno della risposta. Si tratta di essere preoccupati, perché ci si meraviglia quando ci si risponde che la nuova linea avrà un impatto positivo con il territorio in quanto vengono migliorate le infrastrutture elettriche e viene diminuito l'impatto ambientale.
Nel momento in cui vi era una disposizione - europea, mi sembra - che prevede per queste linee ad alto voltaggio l'interramento delle stesse entro l'anno 2002, noi nel 1998 iniziamo delle opere su un territorio molto particolare, ad alto valore turistico, geologico, archeologico, per la realizzazione di una linea elettrica di questa potenza, considerato anche il risultato degli studi relativi ai possibili effetti negativi (esiste evidentemente più di una tesi). Tra l'altro, con il comune di Rossano era stata concordata un'attività di monitoraggio dell'area, attività che non è stata svolta. Le popolazioni di quel territorio nutrono grosse preoccupazioni in ordine a questa linea, che dovrebbe avere dei tralicci di altezza variabile da 24 a 32 metri. Ebbene, esiste una vecchia linea, posta più verso il mare rispetto a quella esistente, che lei ricordava; se ne costruisce un'altra in altro territorio, in attesa che vada in funzione per poi dismettere la linea più vecchia. Ma si va ad occupare un territorio ad alta vocazione non solo archeologica, ma anche agricola: all'interno del comune di Corigliano per buona parte tale area ricade in un'azienda zootecnica, con oltre mille capi di bovini.
Le esprimo quindi non la mia insoddisfazione, ma la mia grossa preoccupazione per la creazione di questa linea elettrica, sulla quale - insisto - probabilmente vi sono grossi dubbi in relazione ai possibili effetti negativi sulla salute degli abitanti, in una zona con forte vocazione turistica; quindi sull'impatto ambientale e turistico conservo grossi dubbi. Non posso, quindi, che dichiararmi non insoddisfatto, ma, ripeto, fortemente preoccupato per la realizzazione di quest'opera.

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