Seduta n. 378 del 24/6/1998

Back Index Forward

Pag. 3


...
(Evasione di due pregiudicati dall'aula bunker del tribunale di Salerno - I)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Colucci n. 3-02533 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
L'onorevole Colucci ha facoltà di illustrarla.

GAETANO COLUCCI. Signor ministro, la vicenda della clamorosa fuga dei due detenuti pluripregiudicati, condannati all'ergastolo e sottoposti al regime di vigilanza speciale ai sensi dell'articolo 41-bis, direttamente da una delle gabbie poste nell'aula bunker del tribunale di Salerno nel corso di uno dei tanti processi a loro carico è fin troppo nota per richiedere ulteriore commento e illustrazione; fin troppo nota in tutta Italia e, per le modalità, addirittura fuori d'Italia. È un episodio clamoroso, che fa seguito a tanti altri episodi analoghi di fughe eccellenti, che dimostra tutta l'impreparazione delle nostre strutture di sorveglianza all'interno e all'esterno delle carceri. Il modo indegno di guidare la struttura carceraria di Salerno mi ha spinto a rivolgere al Governo un'interrogazione chiedendo quali immediati ed urgenti provvedimenti il Governo intenda adottare per individuare tutte le responsabilità relative all'inaudita fuga dei due pericolosi detenuti, anche per quanto attiene alla costruzione, ai controlli periodici e alla sorveglianza dell'aula bunker.

PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.

VALTER VELTRONI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per i beni culturali e ambientali. Sulla stessa vicenda sono state presentate tre interrogazioni e per ragioni di tempo dividerò le risposte, nel senso che darò ora una risposta specifica sulla sua interrogazione, onorevole Colucci, e poi, per quanto riguarda le iniziative predisposte dal Ministero dell'interno, fornirò le informazioni necessarie in riferimento alle altre interrogazioni.
Per quanto riguarda gli aspetti relativi alle responsabilità dell'amministrazione della giustizia, sono in grado di riferire le prime iniziative avviate.
L'esito dei primi accertamenti ha evidenziato la totale inidoneità dell'aula in questione sotto il profilo della sicurezza. Non è dotata di un servizio fisso di custodia, non dispone di illuminazione esterna e il suo lato confinante con un terreno privato (lato da cui è avvenuta la fuga) è contornato da siepi e arbusti che precludono la piena visibilità del muro perimetrale.
Si è constatato che il cunicolo utilizzato per la evasione era preesistente e presentava un'apertura a livello del pavimento di una delle gabbie dell'aula; apertura coperta dallo scranno in legno a gradoni realizzato per la migliore dislocazione dei detenuti.
Si evidenziano perciò precise responsabilità del procuratore generale di Salerno, dottor Paolo Russo Lecerane, che ha omesso sia di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza interna della struttura in questione, sia di sollecitare alle competenti autorità gli interventi indispensabili per la sicurezza


Pag. 4

esterna della medesima struttura; ciò in violazione delle disposizioni del decreto ministeriale 28 ottobre 1993 e delle istruzioni impartite con circolare 9/94 del 28 marzo 1994. Il rilevato comportamento omissivo è apparso di tale gravità da imporre la richiesta da parte del ministro di grazia e giustizia al Consiglio superiore della magistratura di trasferimento d'ufficio del suddetto magistrato ad altra sede non compresa nel distretto di Salerno e a diverse funzioni non direttive, ai sensi dell'articolo 2 del decreto n. 511 del 1946.
Profili di responsabilità, per evidenti negligenze nell'ispezione e nel controllo dei locali, nonché nella locazione dei detenuti nelle diverse celle, sono emersi anche a carico del sovrintendente Gennaro Picardi in servizio presso il centro penitenziario di Secondigliano, al quale era stato affidato nell'occasione l'incarico di capo scorta. Per la gravità dei fatti ascrivibili al Picardi, il direttore generale del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha già disposto la sua sospensione cautelativa dal servizio sino all'esito del procedimento disciplinare.
Ulteriori approfonditi accertamenti sono in corso in merito alle ragioni per le quali, pur trattandosi di imputati detenuti soggetti a regime speciale, non si è provveduto con il sistema delle videoconferenze e si è invece disposta la loro traduzione in aula. Le risultanze degli ulteriori accertamenti ancora in corso, e di cui si è appena detto, saranno valutate nel modo più approfondito e rigoroso per le successive iniziative disciplinari di specifica competenza del Ministero di grazia e giustizia.
Con questo credo di avere risposto in particolare all'ultimo capoverso della sua interrogazione, onorevole Colucci, che lei ha richiamato nella sua illustrazione.

PRESIDENTE. Onorevole Colucci, prima di darle la parola per la replica debbo dirle che precedentemente ha utilizzato un minuto in più. Io non l'ho interrotta per ragioni ovvie e di cortesia; tuttavia, la invito ora a tenerne conto.
L'onorevole Colucci ha facoltà di replicare.

GAETANO COLUCCI. Signor Vicepresidente del Consiglio, la sua risposta alla mia interrogazione mi è parsa semplicistica, scontata e, in verità, mi ha lasciato anche l'amaro in bocca!
Preciso che non andiamo alla ricerca solo ed esclusivamente di responsabilità di carattere tecnico, ma di responsabilità di carattere politico.
Nel corso di questo anno solare, ho presentato una serie di interrogazioni rivolte al ministro dell'interno ed al ministro di grazia e giustizia, evidenziando una serie concreta di pericoli e la pericolosità della criminalità organizzata che si andava a riorganizzare a Salerno e provincia.
Ritengo che la provincia di Salerno abbia un organico fortemente sottodimensionato rispetto alle esigenze; ed in particolare, l'organico già sottodimensionato presenta un vuoto di circa 200 unità, tra cui 160 unità nella sola questura di Salerno. Questo sottodimensionamento fu anche evidenziato al vicecapo della polizia, dottor Di Gennaro, il 1o settembre 1996, il quale ebbe a rassicurarci dicendoci testualmente che «l'ondata criminale nella provincia di Salerno verrà arrestata immediatamente con il potenziamento del personale già deciso ed il provvedimento verrà accelerato da questi ultimi fatti» (si riferiva ad un altro fatto di criminalità verificatosi in provincia di Salerno). Il che non si è certamente verificato; anzi, dirò con la massima franchezza che sono venuto a conoscenza - non soltanto io, ma l'intera opinione pubblica italiana - della rimozione anche del questore di Salerno. Se sono state rilevate a carico del questore di Salerno delle precise responsabilità dirette e personali, ben venga questo provvedimento, ma se sono state rilevate solo ed esclusivamente responsabilità di carattere oggettivo, credo che in questo caso bisognerebbe andare molto più in alto. Noi chiediamo pertanto, non la rimozione del questore di Salerno, ma


Pag. 5

le dimissioni dei ministri di grazia e giustizia e dell'interno (Applausi dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza Italia).

Back Index Forward