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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Saponara n. 3-02274 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
MICHELE SAPONARA. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, in un'intervista apparsa di recente su Panorama Lorenzo Necci, svolgendo alcune considerazioni sul sistema di potere e di affari sviluppatosi intorno alle ferrovie ed al progetto dell'alta velocità, ha chiamato in causa un ministro del Governo Prodi, precisamente l'onorevole Burlando, affermando che lo stesso aveva
PRESIDENTE. Onorevole Saponara, anche nel suo caso, sarò costretto a sottrarle del tempo dalla replica.
VALTER VELTRONI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per i beni culturali e ambientali. Mi riferisco, onorevole Saponara, al testo scritto della sua interrogazione. Vorrei innanzitutto premettere che il ministro Burlando ha ed ha sempre avuto la fiducia di questo Governo. Riguardo all'addebito presente nell'intervista dell'avvocato Necci, secondo cui sarebbero state destinate aree ferroviarie all'edificazione, è opportuno precisare che i provvedimenti in tal senso esulano dalle competenze del Ministero dei trasporti. Oltre tutto l'attività di vigilanza del Ministero competente si esplica essenzialmente su quanto previsto dall'atto di concessione e riguarda essenzialmente la regolarità e la sicurezza del trasporto ferroviario, mentre la gestione del patrimonio immobiliare rientra nell'esclusiva competenza dell'azienda.
PRESIDENTE. L'onorevole Saponara ha facoltà di replicare.
MICHELE SAPONARA. Signor Vicepresidente del Consiglio, la ringrazio della risposta, che però mi ha lasciato del tutto insoddisfatto, e mi dispiace di essere forse l'unico interrogate a non poter condividere le tesi da lei sostenute. Capisco che si tratta di un problema molto delicato e complesso, per cui non bastano tre minuti a lei e un minuto a me per esporlo e sviscerarlo completamente; è un discorso politico molto delicato, perché non dimentichiamo che Necci non è l'untorello, il millantatore, ma aveva dimestichezza con tutti i potenti della prima Repubblica. D'Alema non ha negato ed anzi ha confermato di avere parlato della telefonia, Necci dice che vi era stata una sollecitazione per affidarla a De Benedetti e poi si è scoperto che De Benedetti aveva vinto l'appalto per la telefonia; comunque un fatto è certo: vi è la responsabilità politica della maggioranza.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Saponara, ha superato abbondantemente il tempo a sua disposizione (Applausi dei deputati del gruppo di forza Italia).
L'onorevole Saponara ha facoltà di illustrarla.
condiviso pienamente il progetto dell'alta velocità, sapeva che il suo partito - cioè, il PDS - controllava, tramite cooperative e sindacati, il 25 per cento del sistema delle ferrovie ed aveva stabilito che determinate aree ferroviarie, varie e consistenti, venissero destinate ad edificazione privata, favorendo così l'arricchimento di noti costruttori romani, tra cui Bonifaci. Questi avrebbe erogato 4 miliardi al partito democratico della sinistra, tant'è vero che vi è un'interrogazione in merito, anche perché sembra che risultino nei libri contabili dello stesso partito scritture per 3 miliardi a questo riguardo. Ebbene, si è stabilito che il 70 per cento degli investimenti fossero destinati all'area di Genova, o di Genova-Milano: vorrei sapere qual è la valutazione del Governo sulle dichiarazioni di Necci, in particolare con riferimento al comportamento del ministro Burlando.
Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.
Aggiungo peraltro che da una verifica condotta dal Ministero presso la società FS non risulta essere stata effettuata nessuna operazione immobiliare con il costruttore Bonifaci. Le dichiarazioni tese a connotare negativamente le scelte del ministro nei confronti della Liguria sono prive di ogni fondamento: infatti, gli interventi previsti in favore della Liguria corrispondono al 2,4 per cento delle somme destinate dallo Stato, attraverso il contratto di programma 1994-2000. L'addendum al contratto di programma e la legge 27 febbraio 1998, n. 30 si aggiungono al primo provvedimento.
Più precisamente, dei 68.550 miliardi complessivamente stanziati gli investimenti per la Liguria ammontano a 1.670 miliardi e all'interno di questi 911 per la linea Genova-Ventimiglia, 365 per la nuova linea di collegamento tra il porto di Voltri e la ferrovia Genova-Ovada, 222 per il nodo di Genova, 120 per la progettazione e l'esecuzione dei sondaggi relativi alla linea di alta velocità Genova-Milano. Oltre tutto i documenti citati, contratto di programma e addendum, sono stati approvati dal CIPE ed hanno ricevuto il parere positivo delle competenti Commissioni parlamentari. Questo dimostra che le decisioni prese sono espressione di più volontà e non della sola determinazione del ministro Burlando.
Sulla particolare attenzione per l'alta velocità, si deve ancora una volta ricordare che alla radice della scelta del Governo di confermare e potenziare tale progetto sta l'oggettiva situazione di invecchiamento e di congestione della rete ferroviaria italiana, soprattutto nei tratti più rilevanti, e di qui la necessità di un forte intervento di modernizzazione infrastrutturale. Il ministro pertanto, in attuazione di un preciso indirizzo del Governo ed anche a seguito di approfondito esame giuridico-finanziario del sistema ad alta velocità, ne ha sollecitato un ripensamento progettuale, dal punto di vista sia dell'infrastruttura sia del servizio. In particolare, a seguito di queste indicazioni, il quadriplicamento veloce delle linee ferroviarie è stato arricchito di molteplici interconnessioni con la rete storica esistente e con quella locale, al fine di meglio
attrezzare e collegare i territori attraversati. Lo stesso modello gestionale è stato fortemente modificato dando ampio spazio al trasporto merci, conformemente ad un indirizzo generale del Governo di riequilibrio modale del trasporto.
Allora, in un momento in cui si parla di trasparenza e di Mani pulite 2, in cui un pubblico ministero si duole di non poter continuare a rivoltare l'aria come un calzino, esigiamo ed auspichiamo che vi sia grande chiarezza da parte della maggioranza, per poter iniziare la nuova era di cui si parla da tempo.
Si dice che in Parlamento non siano in via di approvazione leggi anticorruzione, che c'è ostruzionismo. Allora, io dico che, prima che si parta per una nuova era, noi dobbiamo stabilire cosa è avvenuto e mi riesce difficile credere, signor Vicepresidente del Consiglio, che il prestito di Bonifaci sia solo un prestito e non un finanziamento.
Quindi, penso che una risposta ci potrà essere data soltanto da una Commissione parlamentare di inchiesta sul finanziamento ai partiti e soprattutto sul modo in cui la magistratura - e non solo quella milanese, che conosco...