Allegato A
Seduta 319 del 25/2/1998

Pag. 9

B) Interpellanze e interrogazioni:

(Sezione 2 - Ordine pubblico in Calabria)

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
la situazione dell'ordine pubblico in Calabria diviene ogni giorno più drammatica


Pag. 10

a causa di una reale occupazione del territorio da parte delle organizzazioni criminose;
fino ad oggi da parte del Governo non sono stati messi in atto adeguati strumenti di prevenzione e di repressione, tanto è vero che in questi giorni nella Locride si sta registrando una mattanza che non ha precedenti;
le misure necessarie non dovrebbero riguardare semplicemente l'ordine pubblico, ma anche l'occupazione, lo sviluppo e il lavoro per i giovani: vi è un sentimento di frustrazione e di sfiducia per le reiterate promesse di sviluppo fatte da numerosi esponenti del Governo che in questi mesi hanno battuto Reggio Calabria, la provincia e anche la Locride e si sono abbandonati a facili assicurazioni che, fino ad oggi, non hanno registrato alcun risultato -:
se il Governo abbia intenzione di mettere in atto seriamente e realmente misure che restituiscano a quei territori e a quelle popolazioni le condizioni di una convivenza civile.
(2-00727)«Tassone».
(21 ottobre 1997).

Il sottoscritto chiede d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, ed i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia, per sapere - premesso che:
l'interpellante, da circa un anno, con atti di sindacato ispettivo ha richiamato più volte l'attenzione del Governo e dei Ministri interessati sull'ordine pubblico a Locri, in provincia di Reggio Calabria, e nella Locride, ma il sottosegretario per l'interno ha risposto in modo elusivo ed incompleto a tale atti e tutto veniva risolto con il decidere di dare la scorta ad amministratori e politici - naturalmente di sinistra - e con la visita in Calabria e nella Locride di esponenti del Governo e delle istituzioni, naturalmente per raccontare le solite storie propagandistiche e per promettere l'eventuale militarizzazione del territorio;
sta di fatto, però, che a Locri, da alcuni mesi, nella indifferenza di tutti i rappresentanti del governo locale e nazionale, si sta perpetrando una carneficina culminata con tre morti ammazzati nell'arco di quarantotto ore, di cui uno in pieno giorno sulla affollata strada statale n. 106, denominata per l'impercorribilità strada della morte, tra i centri abitati di Locri e Siderno, un altro ucciso nella propria abitazione ed il terzo mentre lavorava nell'ospedale di Locri, alle ore 10, mentre Locri e l'ospedale erano letteralmente presidiati dalle forze dell'ordine;
inoltre la mattanza si è estesa anche, in questi ultimi tempi, nei centri viciniori a Locri, tra cui la tranquillissima e pacifica cittadina di Roccella Jonica, ove prima non avvenivano mai episodi criminosi così efferati; l'indifferenza delle autorità sembrerebbe dipendere da quella che all'interpellante pare la convinzione che i calabresi ed i cittadini della zona ionica reggina siano mafiosi e che, fino a quando non vengano toccati i politici che contano, essi possano continuare ad ammazzare, ammazzarsi e delinquere -:
se i rappresentanti del Governo vogliano finalmente e veramente comunicare in Parlamento concrete iniziative in merito all'ordine pubblico ed al degrado socio-economico che sta alla base dei gravi fatti esposti o se invece preferiscano continuare a fare solo dichiarazioni, come stanno facendo ancora adesso.
(2-00732)«Filocamo».
(21 ottobre 1997).

BOVA, OLIVERIO, BRANCATI, GAETANI, MAURO e SARACENI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Locri (Reggio Calabria) la sera di mercoledì 18 febbraio 1998 alle ore 20 veniva ucciso da ignoti killer il giovane Maurizio Schirripa;


Pag. 11


quello di Schirripa è, in ordine di tempo, l'ultimo efferato omicidio che segue una impressionante serie di delitti dopo lo scoppio della guerra di mafia tra le locali cosche dei Cordì e dei Cataldo;
non è più possibile rimanere indifferenti di fronte alla efferata faida che sta sconvolgendo la città di Locri;
la criminalità, in quella città, sta toccando livelli di violenza e di terrorismo mai raggiunti;
bande criminali, in guerra tra loro, seminano il terrore sparando e uccidendo in pieno centro e tra la folla;
in poche settimane sono state uccise sette persone;
numerosi sono in quella realtà i latitanti, molti di essi fuggiti dopo l'operazione «primavera» condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria -:
quali urgenti provvedimenti ed iniziative intenda intraprendere per:
assicurare alla giustizia gli esecutori dei numerosi omicidi avvenuti in Locri;
catturare i tanti latitanti che da molto tempo operano nella zona taglieggiando e terrorizzando la città e i centri limitrofi;
garantire, da parte dello Stato, il controllo del territorio;
riportare serenità e sicurezza nella comunità che vive sgomenta e terrorizzata l'escalation del terrorismo mafioso nella città di Locri. (3-02000)

(20 febbraio 1998).

ALOI, VALENSISE e NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la critica situazione dell'ordine pubblico nel comprensorio di Locri (Reggio Calabria) si è recentemente evidenziata;
l'attuale congiuntura trova origine anche negli errori di valutazione del fenomeno criminale e della sua portata commessi in passato;
i problemi relativi all'ordine pubblico nel citato comprensorio necessitano di essere affrontati contestualmente a quelli della disoccupazione e del sottosviluppo, in quanto criminalità ed illegalità costituiscono al contempo causa ed effetto del degrado socio-economico che affligge il territorio di cui si tratta, tenuto ai margini dello sviluppo ed in stato di totale isolamento -:
quali urgenti ed organiche iniziative il Governo intenda assumere riguardo al ripristino dell'ordine pubblico e della legalità nel comprensorio di Locri, dove si sono recentemente riacutizzati fattori criminali scatenanti, molteplici lutti e tragedie.
(3-01625)
(29 ottobre 1997).

(Interrogazioni non iscritte all'ordine del giorno e vertenti sullo stesso argomento)

BOVA, MUSSI, LUMIA, OLIVO, VENDOLA, OLIVERIO e GAETANI. - Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella serata di lunedì 13 ottobre 1997 in Locri (Reggio Calabria) venivano eseguiti, a distanza di poche ore, ad opera di squadre di killer, due feroci omicidi, uno dei quali sulla pubblica via;
a distanza di appena ventiquattrore da detti gravissimi episodi delittuosi, veniva perpetrato un ennesimo omicidio all'interno dell'ospedale cittadino;
nelle ventiquattrore successive venivano ridotti in fin di vita altri due cittadini, di cui uno all'interno della propria abitazione;
i cinque gravissimi episodi delittuosi verificatisi nell'arco di cinque giorni hanno gettato nel terrore l'intera città di Locri;


Pag. 12


gli stessi non sono che l'epilogo di una serie interminabile di delitti, che oramai da tempo vengono impunemente perpetrati a Locri;
nel solo anno 1997 si sono avuti un continuo stillicidio di omicidi e innumerevoli atti di intimidazione mafiosa ai danni di stimati professionisti, imprenditori ed inermi cittadini;
tale situazione ha da tempo superato ogni livello di guardia ed è assolutamente incompatibile con l'esigenza di civile e pacifica convivenza alla quale anche questa comunità ha diritto;
il fenomeno assume dimensione di allarme ancora maggiore, in relazione al fatto che nell'ultimo periodo gli atti criminali e mafiosi hanno interessato anche gli altri centri del circondario e hanno raggiunto per la prima volta anche comunità storicamente immuni da tali episodi [in proposito gli interroganti richiamano i due omicidi in due mesi a Roccella Ionica (Reggio Calabria)];
tutto questo evidenzia una assoluta insufficienza della capacità di contrasto degli organi statuali di prevenzione e repressione e degli organi giudiziari inquirenti operanti nel circondario -:
quali iniziative urgenti intendano adottare al fine di adeguare la capacità di intelligence e di contrasto degli apparati statuali, in particolare in relazione all'efficienza degli uffici giudiziari inquirenti del circondario di Locri, al fine di assicurare lo svolgimento di una pacifica convivenza civile nella città di Locri ed in tutto il circondario.(3-01570)

BOVA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 28 ottobre 1997, durante l'incontro di calcio Locri-Sciacca, è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare il boss mafioso Cosimo Cordì, assassinato in un agguato a Locri (Reggio Calabria), lunedì 13 ottobre 1997, da killer di una cosca avversa;
notizie di stampa informano che l'arbitro, signor Soraggi di Lucca, sarebbe stato costretto a far osservare ai giocatori delle due squadre un minuto di silenzio;
quanto accaduto allo stadio ha determinato grande sgomento, preoccupazione e tensione nella pubblica opinione della città di Locri e della zona;
dal punto di vista simbolico, quello accaduto allo stadio è un atto gravissimo, una vera e propria violenza, non solo nei confronti delle persone che allo stadio erano andate per assistere alla partita, ma dell'intera comunità locale;
la situazione di grande turbamento dell'ordine pubblico a Locri ha da tempo superato ogni livello di guardia ed è assolutamente incompatibile con l'esigenza di civile e pacifica convivenza alla quale anche la comunità di Locri ha diritto -:
quali urgenti iniziative intenda assumere per individuare chi quel pomeriggio avrebbe «convinto» l'arbitro a imporre il minuto di silenzio, per accertare se, al momento del raccoglimento, fossero presenti allo stadio rappresentanti delle istituzioni, e per restituire alla città e ai suoi abitanti la serenità e la possibilità di una civile e pacifica convivenza.(3-01611)