Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
la situazione dell'ordine pubblico in Calabria diviene ogni giorno più drammatica
Il sottoscritto chiede d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, ed i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia, per sapere - premesso che:
l'interpellante, da circa un anno, con atti di sindacato ispettivo ha richiamato più volte l'attenzione del Governo e dei Ministri interessati sull'ordine pubblico a Locri, in provincia di Reggio Calabria, e nella Locride, ma il sottosegretario per l'interno ha risposto in modo elusivo ed incompleto a tale atti e tutto veniva risolto con il decidere di dare la scorta ad amministratori e politici - naturalmente di sinistra - e con la visita in Calabria e nella Locride di esponenti del Governo e delle istituzioni, naturalmente per raccontare le solite storie propagandistiche e per promettere l'eventuale militarizzazione del territorio;
sta di fatto, però, che a Locri, da alcuni mesi, nella indifferenza di tutti i rappresentanti del governo locale e nazionale, si sta perpetrando una carneficina culminata con tre morti ammazzati nell'arco di quarantotto ore, di cui uno in pieno giorno sulla affollata strada statale n. 106, denominata per l'impercorribilità strada della morte, tra i centri abitati di Locri e Siderno, un altro ucciso nella propria abitazione ed il terzo mentre lavorava nell'ospedale di Locri, alle ore 10, mentre Locri e l'ospedale erano letteralmente presidiati dalle forze dell'ordine;
inoltre la mattanza si è estesa anche, in questi ultimi tempi, nei centri viciniori a Locri, tra cui la tranquillissima e pacifica cittadina di Roccella Jonica, ove prima non avvenivano mai episodi criminosi così efferati; l'indifferenza delle autorità sembrerebbe dipendere da quella che all'interpellante pare la convinzione che i calabresi ed i cittadini della zona ionica reggina siano mafiosi e che, fino a quando non vengano toccati i politici che contano, essi possano continuare ad ammazzare, ammazzarsi e delinquere -:
se i rappresentanti del Governo vogliano finalmente e veramente comunicare in Parlamento concrete iniziative in merito all'ordine pubblico ed al degrado socio-economico che sta alla base dei gravi fatti esposti o se invece preferiscano continuare a fare solo dichiarazioni, come stanno facendo ancora adesso.
(2-00732)«Filocamo».
(21 ottobre 1997).
BOVA, OLIVERIO, BRANCATI, GAETANI, MAURO e SARACENI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Locri (Reggio Calabria) la sera di mercoledì 18 febbraio 1998 alle ore 20 veniva ucciso da ignoti killer il giovane Maurizio Schirripa;
ALOI, VALENSISE e NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la critica situazione dell'ordine pubblico nel comprensorio di Locri (Reggio Calabria) si è recentemente evidenziata;
l'attuale congiuntura trova origine anche negli errori di valutazione del fenomeno criminale e della sua portata commessi in passato;
i problemi relativi all'ordine pubblico nel citato comprensorio necessitano di essere affrontati contestualmente a quelli della disoccupazione e del sottosviluppo, in quanto criminalità ed illegalità costituiscono al contempo causa ed effetto del degrado socio-economico che affligge il territorio di cui si tratta, tenuto ai margini dello sviluppo ed in stato di totale isolamento -:
quali urgenti ed organiche iniziative il Governo intenda assumere riguardo al ripristino dell'ordine pubblico e della legalità nel comprensorio di Locri, dove si sono recentemente riacutizzati fattori criminali scatenanti, molteplici lutti e tragedie.
(3-01625)
(29 ottobre 1997).
BOVA, MUSSI, LUMIA, OLIVO, VENDOLA, OLIVERIO e GAETANI. - Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella serata di lunedì 13 ottobre 1997 in Locri (Reggio Calabria) venivano eseguiti, a distanza di poche ore, ad opera di squadre di killer, due feroci omicidi, uno dei quali sulla pubblica via;
a distanza di appena ventiquattrore da detti gravissimi episodi delittuosi, veniva perpetrato un ennesimo omicidio all'interno dell'ospedale cittadino;
nelle ventiquattrore successive venivano ridotti in fin di vita altri due cittadini, di cui uno all'interno della propria abitazione;
i cinque gravissimi episodi delittuosi verificatisi nell'arco di cinque giorni hanno gettato nel terrore l'intera città di Locri;
BOVA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 28 ottobre 1997, durante l'incontro di calcio Locri-Sciacca, è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare il boss mafioso Cosimo Cordì, assassinato in un agguato a Locri (Reggio Calabria), lunedì 13 ottobre 1997, da killer di una cosca avversa;
notizie di stampa informano che l'arbitro, signor Soraggi di Lucca, sarebbe stato costretto a far osservare ai giocatori delle due squadre un minuto di silenzio;
quanto accaduto allo stadio ha determinato grande sgomento, preoccupazione e tensione nella pubblica opinione della città di Locri e della zona;
dal punto di vista simbolico, quello accaduto allo stadio è un atto gravissimo, una vera e propria violenza, non solo nei confronti delle persone che allo stadio erano andate per assistere alla partita, ma dell'intera comunità locale;
la situazione di grande turbamento dell'ordine pubblico a Locri ha da tempo superato ogni livello di guardia ed è assolutamente incompatibile con l'esigenza di civile e pacifica convivenza alla quale anche la comunità di Locri ha diritto -:
quali urgenti iniziative intenda assumere per individuare chi quel pomeriggio avrebbe «convinto» l'arbitro a imporre il minuto di silenzio, per accertare se, al momento del raccoglimento, fossero presenti allo stadio rappresentanti delle istituzioni, e per restituire alla città e ai suoi abitanti la serenità e la possibilità di una civile e pacifica convivenza.(3-01611)