Seduta n. 309 del 11/2/1998

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(Intervista del direttore della Fondazione Villa Maraini)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Giovanardi n. 2-00852 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
L'onorevole Giovanardi ha facoltà di illustrarla.

CARLO GIOVANARDI. Mi riservo di intervenire in sede di replica.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la sanità ha facoltà di rispondere.

MONICA BETTONI BRANDANI, Sottosegretario di Stato per la sanità. Onorevole Presidente, onorevoli deputati, quali che siano state le affermazioni - sicuramente infelici ed inopportune - pronunciate dal dottor Massimo Barra, come direttore della Fondazione Villa Maraini, nell'intervista televisiva del 19 dicembre 1997 su presunte «finzioni» nell'attuazione di progetti di prevenzione e recupero delle tossicodipendenze, il Ministero della sanità intende sottolineare, avendo acquisito notizie anche dal competente dipartimento della solidarietà sociale, che in ogni caso i relativi finanziamenti erogati a tale comunità attraverso il comune di Roma ovvero, limitatamente al 1993, attraverso quella prefettura, secondo le attestazioni rese dagli enti territoriali, risultano in realtà correttamente impiegate proprio per l'attuazione di tali progetti.
Va chiarito, infatti, che le funzioni inerenti al finanziamento dei progetti di riabilitazione di tossicodipendenti da


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parte delle comunità antidroga, come la Fondazione Villa Maraini di Roma, non sono di competenza del Ministero della sanità, ma sono state a suo tempo attribuite al dipartimento della solidarietà sociale.
Quest'ultimo, anzi, ha voluto precisare che è ora in corso, in ogni caso, un'approfondita indagine di monitoraggio sulle concrete modalità di impiego dei fondi erogati dal 1990 al 1993 a tali comunità, ivi compresa Villa Maraini, le risultanze del quale potranno essere puntualizzate attraverso espresse verifiche in loco.
D'altra parte non sembra agevole né proficuo interpretare ora le frasi contestate, avulse dal quadro complessivo dell'intervista in cui sono state espresse.
Per parte sua, però, il Ministero della sanità, considerando plausibile che le asserzioni del dottor Barra dovessero collegarsi anche ad obiettive difficoltà finanziarie della comunità Villa Maraini, ritiene di poter affermare che queste dovrebbero risultare ormai molto attenuate.
Infatti, dopo la recente convenzione sottoscritta dalla competenze azienda RM/D con la Fondazione Villa Maraini, quale «ente ausiliario» per la lotta alla droga, potrà ora intervenire a suo favore anche il finanziamento a carico del fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga trasferito alle regioni con decorrenza 1996.
Per l'aspetto inerente la considerazione delle affermazioni del dottor Barra in rapporto al suo ruolo di ispettore nazionale dei volontari del soccorso della Croce rossa (quindi quale esponente della Croce rossa), si ritiene opportuno che tale valutazione sia effettuata, anche in relazione alla sua eventuale censurabilità, dai competenti organi della Croce rossa a ciò deputati.

PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di replicare per la sua interpellanza n. 2-00852.

CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, non avevo ritenuto opportuno illustrare la mia interpellanza perché pensavo che essa si illustrasse da sé. Ma la grottesca risposta che, come al solito, fanno leggere al sottosegretario mi costringe a leggere la motivazione per cui ho presentato l'interpellanza. Su Raiuno il dottor Massimo Barra (ho la registrazione e quindi ho potuto trascrivere la sua fedele dichiarazione) ha detto: «Le strutture antidroga stanno in un magma, devono procedere per tentativi e fare finta di fare progetti. Noi periodicamente facciamo finta di fare progetti per avere il finanziamento di quella che è la nostra attività quotidiana». Ciò è stato sentito da milioni di italiani.
Mi si risponde che la sanità non sarebbe competente perché lo sono gli affari sociali; si parla di questa presunta affermazione che è stata fatta apertamente. Mi si dice poi che gli affari sociali stanno «guardando». Ma non ho ben capito perché non mi sia stata data una risposta sulla base di una verifica fatta. Ricordo, in proposito, che ne avevo parlato con il ministro Turco, quando per televisione vennero dette queste cose, e questi disse: «Possibile?!». È possibile, perché l'ha detto apertamente.
Quindi, il Governo ha risposto dicendo che ne sa quanto prima. Il sottosegretario ha affermato che per il suo dicastero tutto sarebbe in regola e che quello della solidarietà sociale starebbe effettuando dei controlli. Inoltre, il sottosegretario ha detto che i problemi finanziari della fondazione sono risolti perché è stata stipulata una nuova convenzione.
Ebbene, a fronte di simili dichiarazioni io allibisco perché ciò significa che milioni di italiani sono stati presi in giro, tra l'altro in maniera arrogante. Infatti, il direttore Barra ha reso una simile dichiarazione in televisione. È stato lui ad affermare di essere stato costretto a fare finta di fare progetti per ottenere i finanziamenti. Tra l'altro, ci troviamo di fronte ad un caso di recidiva, perché il sottosegretario dovrebbe sapere che nella relazione parlamentare sulla Croce rossa, approvata all'unanimità dalla Commissione affari sociali, uno fra i tanti problemi irrisolti era costituito dal rapporto


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fra Villa Maraini e la Croce rossa. Infatti, la Croce rossa dà soldi a Villa Maraini dal momento che il dottor Barra è il presidente di una delle componenti della Croce rossa.
Anche l'altro giorno il dottor Barra ha presenziato ad un dibattito televisivo sulla droga ed ha affermato che Villa Maraini sarebbe una struttura della Croce rossa, mentre le cose non stanno così. Lui è presidente di una delle componenti della Croce rossa, lui dispone di fondi della Croce rossa di cui è un dirigente, salvo poi comportarsi come nel caso della questione delle mancate convenzioni e dire: quei farabutti non mi spiegano perché non mi danno i soldi, come e dove lo fanno.
Sono queste le domande alle quali il Governo avrebbe dovuto rispondere. Ricordo, infatti, al sottosegretario che il Governo ha accolto durante la finanziaria un ordine del giorno in cui si impegnava a presentare una relazione al Parlamento entro il 30 gennaio 1998, mentre oggi è l'11 febbraio. Accettando quell'ordine del giorno il Governo si impegnava non solo ad intervenire per sospendere le elezioni che erano in corso nella Croce rossa, ma anche ad accertare ogni tipo di responsabilità sulla regolarità della gestione amministrativa e contabile, sulla regolarità del funzionamento degli organi collegiali centrali e periferici della Croce rossa, che, fra gli altri, presentava il problema di Villa Maraini, del dottor Barra, del passaggio di soldi tra la Croce rossa e Villa Maraini, nonché di affermazioni - come le devo definire? - deliranti, sfrontate ed arroganti come quelle cui faccio riferimento nella mia interpellanza.
Ebbene, questa mattina, a fronte della dichiarazione di un presidente di una fondazione nella quale lo stesso afferma di presentare progetti falsi per ottenere dei finanziamenti, il Governo ha risposto che, per quanto lo riguarda, tutto è regolare e che tutto va bene e che, anche qualora in passato il dottor Barra abbia presentato progetti falsi, la situazione è stata risolta perché è stata stipulata una convenzione che gli consente di ottenere tranquillamente i finanziamenti necessari.
Lo ribadisco ancora una volta: non ci troviamo di fronte a supposizioni, a voci di corridoio od a quant'altro, bensì ad affermazioni provate e documentate. Ciò nonostante ci è stata data una risposta di questo tipo. Allora è proprio l'istituzione parlamentare ad esserne umiliata, ma credo che ancora prima sia umiliante per il Governo, che è latitante dal punto di vista operativo, venire in Parlamento a dare risposte del genere.
A tale riguardo si apre una questione democratica, ed è un aspetto che farò presente nella Conferenza dei presidenti di gruppo di domani. Infatti, se una Commissione parlamentare indaga per mesi ascoltando tutti i protagonisti che operano in una certa realtà, in questo caso quella della Croce rossa, conclude i suoi lavori con una relazione predisposta da un deputato della maggioranza, del PDS, rivolge un durissimo atto di accusa nei confronti di una certa gestione, caratterizzata da malversazioni, da casi di corruzione, da scarsa trasparenza, e la relazione, che impegna il Governo ad intervenire, viene approvata all'unanimità da tutte le componenti parlamentari e richiamata in aula durante la finanziaria, ma dopo non succede alcunché perché il Governo, a quanto pare, è soddisfatto di coprire il malcostume ed i casi di cattiva gestione, a cosa serve il Parlamento? Che tipo di rapporto c'è tra Parlamento e Governo?
Vorrei vedere cosa accadrebbe negli Stati Uniti se, a fronte di un'indagine svolta dal Congresso che si concludesse con la censura all'unanimità nei confronti della gestione effettuata da un ente dipendente dal Governo come la Croce rossa, il Governo facesse finta di niente, come olimpicamente fa quello italiano, anche rimangiandosi gli impegni assunti in quest'aula accogliendo l'ordine del giorno nel mese di dicembre.
Quel che è peggio è che, a fronte di affermazioni del genere, il Governo non ha detto che le stesse non sono state rese, ma che sono state rese, ed ha confermato che il dottor Barra ha detto di aver presentato falsi progetti, però al Governo

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le cose vanno bene così. È vero che il Ministero per la solidarietà sociale sta verificando se eventualmente questa affermazione corrisponda al vero o al falso, però l'interpellante è stato rassicurato che, attraverso la stipula di una convenzione, vengono erogati al dottor Barra altri fondi, magari per gestire l'eroina di Stato.
Com'è noto, il dottor Barra è stato il primo a dichiararsi pronto a fare la sperimentazione dell'eroina di Stato, e forse per questo qualcuno nel Governo pensa di premiarlo.
Evidentemente, non posso che dichiararmi assolutamente insoddisfatto della risposta.

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