Allegato A
Seduta 259 del 22/10/1997

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D) Interrogazioni:

(Sezione 4 - Condizioni di sicurezza nei porti della Sardegna).

DE MURTAS, MELONI, BOGHETTA e EDUARDO BRUNO. - Ai Ministri dei trasporti e della navigazione e dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 25 maggio 1997, la motocisterna «Elisa D'Alesio», del gruppo armatoriale D'Alesio di Livorno (specializzato nel trasporto marittimo di prodotti petroliferi), è stata colpita da un incendio mentre si trovava a meno di cinque miglia a sud-est di Capo Bellavista, lungo la costa orientale della Sardegna;
la nave, 7156 tonnellate di stazza con diciassette uomini di equipaggio, era diretta da Livorno a Sarroch, nel golfo di Cagliari, ove avrebbe dovuto effettuare un carico di benzina e gasolio presso la raffineria della Saras spa;
l'incendio della «Elisa D'Alesio» avrebbe potuto avere conseguenze devastanti e provocare un immane disastro ecologico se la motocisterna fosse stata carica degli idrocarburi che era effettivamente destinata a trasportare da Sarroch a Livorno; in ogni caso il pericolo, fortunosamente


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scongiurato, ha riguardato il rischio di inquinamento (per la presenza a bordo di un carico residuo pari a trecentocinquanta tonnellate di gasolio e fuel oil) e di esplosione (a causa dei gas altamente infiammabili, prodotti dagli idrocarburi, e di cui le stive della motocisterna erano sature);
nel corso dell'incidente, le operazioni di soccorso in mare e di spegnimento delle fiamme sono state effettuate dalle motovedette della squadriglia navale del Circomare di Arbatax e della Guardia di finanza, dai mezzi della società Rimorchiatori sardi e dai vigili del fuoco;
benché nessuno dei diciassette uomini che componevano l'equipaggio della «Elisa D'Alesio» sia rimasto vittima dell'incidente, l'entità del rischio ha richiamato il problema della tempestività, dell'adeguatezza e della funzionalità degli interventi di soccorso che sono stati prestati, in particolare in ordine alle operazioni di spegnimento delle fiamme, di riduzione del pericolo di esplosione, di prevenzione e di aggressione dei fenomeni di inquinamento;
in questo senso occorre segnalare che il rimorchiatore «Sparviero» (di proprietà della società Rimorchiatori sardi la quale, in base alla concessione del Ministero dei trasporti e della navigazione, gestisce tutti i servizi di assistenza e soccorso a mare presso i porti sardi), essendo l'unico mezzo antincendio di stanza nel porto di Arbatax, è anche la sola unità in grado di effettuare le operazioni di soccorso in condizioni di particolare gravità, di emergenza o di pericolo (provocate dalla specificità e dalla tipologia dell'incidente, come nei caso richiamato, o dovute alle avverse condizioni meteorologiche e del mare), che possono verificarsi lungo tutta la costa orientale della Sardegna nel tratto compreso tra Olbia e Cagliari, altrimenti sprovvista di mezzi e strutture adeguate a tali scopi. Per il rimorchiatore «Sparviero» si prospetta l'eventualità, che viene data per imminente, di un trasferimento nel porto di Cagliari. Nell'occasione dell'incidente occorso alla motocisterna «Elisa D'Alesio», mentre il rimorchiatore «Sparviero» è giunto sul luogo di intervento in tempi rapidissimi, i mezzi provenienti da Cagliari hanno impiegato non meno di sette ore di navigazione -:
se abbia avviato i dovuti accertamenti relativamente all'incendio della motocisterna «Elisa D'Alesio», anche allo scopo di verificare le circostanze in cui l'incidente si è verificato e le condizioni complessive nelle quali si è operato per il soccorso, per lo spegnimento delle fiamme e per la bonifica della situazione di emergenza che si è determinata;
se, una volta acquisite tali informazioni, non ritenga che il trasferimento del rimorchiatore di stanza nel porto di Arbatax produca oggettivamente una situazione di pericolo che rende vana ogni possibilità di prevenzione e inefficace qualunque intervento di soccorso, indebolendo quelle misure di sicurezza che sono indispensabili allo svolgimento delle attività industriali, commerciali e di trasporto passeggeri di cui è sede lo scalo marittimo in questione;
se e con quali tempi si intenda dare attuazione alle indicazioni di cui all'ordine del giorno n. 9/2599/2, accolto dal Governo nel corso della seduta della Camera dei deputati del 28 novembre 1996, laddove fu rilevata l'inadeguatezza delle condizioni di sicurezza negli scali marittimi della Sardegna, proprio con riferimento ai porti di Olbia e di Arbatax. Per quest'ultimo, in particolare, l'ordine del giorno in oggetto sollecitava l'istituzione di un distaccamento permanente dei vigili del fuoco, operante durante tutto il corso dell'anno, e non solo nella stagione estiva, in applicazione delle norme di cui alla legge 13 maggio 1940, n. 640, e ciò anche in relazione agli obiettivi di prevenzione e di protezione civile che richiedono un adeguato decentramento delle strutture e dei servizi nel territorio, come ha ampiamente dimostrato la situazione di emergenza creatasi con l'incidente alla motocisterna «Elisa D'Alesio». (3-01215)

(10 giugno 1997)


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DE MURTAS, MELONI, BOGHETTA e EDUARDO BRUNO. - Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che:
la società Rimorchiatori sardi spa gestisce, in Sardegna, tutti servizi di assistenza e soccorso in mare presso i porti dell'isola, compresi quelli relativi alle operazioni di avvicinamento, di attracco e di uscita per i traghetti della «Tirrenia», nei collegamenti con Civitavecchia, Livorno e Genova;
finora, le capitanerie di porto di Cagliari, Arbatax e Porto Torres hanno emesso ordinanze in base alle quali è fatto obbligo alle navi della «Tirrenia» che collegano la Sardegna al continente di fare uso dei rimorchiatori per l'attracco nei porti menzionati;
tuttavia, dal mese di giugno 1996, la società di navigazione «Tirrenia» spa ha disdetto l'intervento dei rimorchiatori per tutte le operazioni che i traghetti effettuano presso il porto di Arbatax, unico scalo marittimo della provincia di Nuoro, e collegato con i porti di Civitavecchia, Genova e Cagliari attraverso corse a cadenza bisettimanale;
la rinuncia al servizio garantito dai rimorchiatori provoca gravi scompensi e situazioni di reale pericolo nel corso delle operazioni di partenza e di attracco che i traghetti della «Tirrenia» effettuano autonomamente, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi, provocando danni rilevanti alle banchine e alle strutture portuali, causando sistematicamente numerosi incidenti che, solo per caso, non hanno avuto finora conseguenze di rilievo;
risulta all'interrogante che, venendo a mancare il servizio ausiliario ai traghetti della «Tirrenia», la società Rimorchiatori sardi sarà indotta a trasferire in altra sede - probabilmente presso il porto di Cagliari - il rimorchiatore che attualmente è di stanza ad Arbatax, in considerazione del danno economico che deriverebbe da una gestione che si trova costretta a rinunciare ai proventi maggiormente significativi e consistenti, derivanti dal rapporto con la «Tirrenia» spa;
il trasferimento in altra sede del rimorchiatore di stanza in Arbatax priva tutta la costa orientale della Sardegna, da Olbia a Cagliari, di un servizio essenziale e irrinunciabile per quegli interventi che, in situazioni di emergenza o di pericolo, richiedono l'attuazione del soccorso a mare o l'effettuazione di operazioni antincendio di grossa portata, come è recentemente accaduto in occasione dell'incidente occorso alla motocisterna «Elisa D'Alesio»; verrebbe di fatto precluso il requisito della prontezza e della disponibilità immediata per tutti quegli interventi che, specie in condizioni meteorologiche difficili, richiedono e consentono esclusivamente l'uso del rimorchiatore;
la soppressione del servizio del rimorchiatore risulterebbe particolarmente negativa anche in considerazione della specifica caratterizzazione industriale del porto di Arbatax e in presenza di altri interventi, già realizzati, che puntano allo sviluppo commerciale di merci e containers e della dotazione infrastrutturale per la meccanizzazione dei lavori in banchina; inoltre, la presenza di entità industriali importanti, che sono i principali fruitori economici del porto (quali lo stabilimento cartario della società Arbatax 2000 e l'azienda metalmeccanica dell'Intermare sarda del gruppo Eni), pone esigenze legate alle attività produttive e di lavoro, che non possono rinunciare alle condizioni di sicurezza e ai requisiti di efficienza e di funzionalità per tutte le operazioni che l'uso del rimorchiatore è in grado di garantire -:
se non intenda predisporre ed assumere le determinazioni indispensabili a garantire le condizioni di sicurezza nel porto di Arbatax, a cominciare dall'obbligo dell'utilizzo del rimorchiatore per le operazioni effettuate dai traghetti della Tirrenia

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spa, consentendo in tal modo di mantenere e sviluppare un quadro di generale affidabilità, corrispondente ai criteri di operatività e di funzionalità, per tutte le attività - industriali, commerciali e di trasporto - che si svolgono nel porto e per tutte le situazioni che si producono in mare. (3-01216)

(10 giugno 1997)