Seduta n. 230 del 16/7/1997

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La seduta, sospesa alle 10,30 è ripresa alle 11,10.

Trasferimento dalla sede referente alla sede legislativa delle proposte di legge: Scocca ed altri n.409; Zeller n.1357; Sbarbati e La Malfa n.2346; Bono ed altri n.3045.

PRESIDENTE. Ricordo di aver proposto, nella seduta di ieri, l'assegnazione in sede legislativa delle seguenti proposte di legge, per le quali la I Commissione permanente (Affari costituzionali) ha deliberato di chiedere il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del regolamento:
SCOCA ED ALTRI: «Disposizioni per l'uso della bandiera della Repubblica» (409); ZELLER: «Modifiche al regio decreto-legge 24 settembre 1923, n.2072, convertito dalla legge 24 dicembre 1925, n.2264, recante norme per l'uso della bandiera nazionale» (1357); SBARBATI e LA MALFA: «Norme per l'esposizione della bandiera della Repubblica sugli edifici pubblici e presso le sedi di uffici ed enti pubblici» (2346); BONO ed ALTRI: «Obbligo della esposizione della bandiera della Repubblica sulle facciate degli edifici sedi di uffici pubblici» (3045).

ROLANDO FONTAN. Chiedo di parlare contro.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROLANDO FONTAN. Ancora una volta il Polo e l'Ulivo si sono uniti per chiedere l'assegnazione in sede legislativa di questi provvedimenti. La sede legislativa in genere si chiede quando su un provvedimento si registra l'unanimità per accelerarne l'iter (eventualità che in questo caso non mi sembra si verifichi, in quanto noi siamo nettamente contrari) ovvero quando si vuol far approvare di nascosto un determinato provvedimento che invece sarebbe necessario far conoscere ai cittadini.
Siamo contrari al proseguimento dell'iter legislativo di questo provvedimento, che riguarda le disposizioni per l'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea, perché di tale argomento deve occuparsi l'intero Parlamento in modo che anche i cittadini italiani possano seguirne l'iter.
Ancora una volta si chiede l'assegnazione in sede legislativa perché non si vogliono affrontare i numerosi emendamenti proposti dalla lega nord per l'indipendenza della Padania volti a smascherare le motivazioni fasulle poste alla base di questi progetti di legge. Sembra quasi che tutti i problemi dell'Italia consistano nel portare avanti questa legge sul colore della bandiera. Non sono certo queste le difficoltà che incontrano i cittadini italiani e quelli padani i quali non vivono, come voi pensate, di «pane e tricolore», di «pane e bandiera», essi invece devono risolvere i problemi quotidiani, devono trovare i soldi per arrivare alla fine del mese, sono costretti a fare le code davanti agli ospedali e così via. Un Parlamento serio dovrebbe occuparsi di tali questioni invece di perdersi dietro a progetti di legge che riguardano il tricolore, come se il problema dei problemi in questo Stato fallimentare sia riuscire a dare identità ed unità ai cittadini italiani mettendo il tricolore ovunque. Siamo davvero alla follia istituzionale. Questo è il segno di uno Stato che non ha più la capacità di reazione, di un Palazzo ormai fuori dalla realtà; questo dimostra che i gestori del Palazzo non sono consci dei bisogni della gente. Tale incoscienza viene manifestata non solo dai rappresentanti della maggioranza e del Governo ma anche da una parte dell'opposizione, in particolare dal Polo che è d'accordo nel chiedere l'assegnazione in sede legislativa di provvedimenti come questi che non servono assolutamente ai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania). Voi, cari colleghi del Polo e dell'Ulivo, ritenete che per salvare questa Italia, questo Stato, sia importante e necessario far sventolare la bandiera tricolore dappertutto? In sostanza,


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infatti, questa legge prevede lo sventolìo delle bandiere un po' ovunque.

FEDELE PAMPO. L'idea che rappresenta!

ROLANDO FONTAN. Questa è la vostra idea, purtroppo, non la nostra.

PRESIDENTE. Onorevole Fontan, la invito a concludere.

ROLANDO FONTAN. Comunque, siamo contrari e non riteniamo che questo sia il problema dei problemi o uno dei problemi più urgenti.

PRESIDENTE. Onorevole Fontan, l'abbiamo capito. Dovrebbe concludere.
Onorevole Formenti, la richiamo all'ordine per la prima volta (Proteste)!

ROLANDO FONTAN. Chiediamo che nel rispetto, non tanto nostro quanto dei cittadini italiani - chiamiamoli così - il Polo e l'Ulivo si ravvedano e pensino che forse gli italiani possono vivere anche senza il tricolore ovunque.

FEDERICO ORLANDO. Chiedo di parlare a favore.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO ORLANDO. Signor Presidente, a nome del gruppo di rinnovamento italiano ed anche di tutti i colleghi che in Commissione affari costituzionali hanno sostenuto il progetto di legge di cui ora si tratta, credo di poter esprimere il parere favorevole alla richiesta di trasferimento in sede legislativa dello stesso, perché è assolutamente necessario porre la parola fine ad una serie di equivoci di cui, anche questa mattina, abbiamo sentito l'eco in aula.
Signor Presidente, credo che la bandiera tricolore - vorrei essere anch'io un po' scettico come l'amico e maestro Montanelli - non sia tra le più importanti del mondo. Ritengo tuttavia che nella penisola abbia rappresentato quel poco di meglio che la storia del popolo italiano ha saputo esprimere.
Noto incidentalmente, e come meridionale non me ne rammarico affatto, che la bandiera tricolore è nata nel nord Italia. Aggiungo che è stato il nord Italia ad averla assunta come simbolo di tutta l'Italia, rinunciando ai drappi precedenti. Noi meridionali l'abbiamo accettata e servita.
Oggi riteniamo che sia necessario ricordare a tutti gli italiani che il tricolore è la bandiera d'Italia, di tutta l'Italia, dal confine con l'Austria alla Sicilia. Non vogliamo enfatizzare questa legge, né trasformare l'Italia in una giostra di sventolii di bandiere. Vogliamo che la nostra bandiera tricolore possa sventolare su tutti i palazzi che rappresentano lo Stato unitario italiano, sia pure nella forma federale che io auspico, a fianco delle bandiere delle varie regioni, così come in quel grande paese che sono gli Stati Uniti d'America, dove la bandiera federale sventola a fianco delle bandiere dei singoli Stati.
Signor Presidente, non abbiamo alcuna voglia di rivincita, di celebrazioni o di feste. Vogliamo semplicemente che quanto è scritto nella Costituzione diventi realtà viva, giorno per giorno, nella vita dei cittadini (Applausi).

GUSTAVO SELVA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Selva, potrà intervenire dopo la votazione.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione la proposta di trasferimento dalla sede referente alla sede legislativa delle abbinate proposte di legge nn.409, 1357, 2346 e 3045.
(È approvata - Applausi).

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