Allegato A
Seduta 222 del 2/07/1997

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INTERPELLANZE ED INTERROGAZIONI SUI RECENTI EPISODI DI PEDOFILIA VERIFICATISI A TORRE ANNUNZIATA

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A) Interpellanze:

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della pubblica istruzione, della solidarietà sociale, dell'interno e del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
le indagini condotte dalle forze dell'ordine e coordinate dalla competente procura hanno portato a individuare ed a debellare un'ignobile rete di sfruttamento sessuale di minori a Torre Annunziata;
si tratta di un fatto gravissimo, del quale va ancora disvelata la profondità e gli eventuali ulteriori coinvolgimenti, i quali devono essere colpiti con nettezza;
sono allarmanti le notizie, oramai diverse, di casi di sfruttamento e di violenza a fini sessuali su minori nel nostro Paese;
nel caso dell'ultima drammatica vicenda, la realtà è quella di una città e di un tessuto sociale colpito da una crisi gravissima, da forti elementi di disgregazione, da una disoccupazione endemica e da una presenza forte delle organizzazioni criminali;
al tempo stesso, Torre Annunziata è anche al centro di uno sforzo di ripresa sociale che vede impegnate le istituzioni, le organizzazioni democratiche e dei lavoratori, le associazioni di volontariato e le istituzioni religiose, gli operatori scolastici e settori estesi della società;
il pericolo concreto, come l'ultima vicenda dimostra, è che questo sforzo, e con esso la civiltà e la democrazia, siano travolti da un crescente disagio sociale che, combinato con l'azione della criminalità, può determinare una più generale perdita di speranza nella possibilità di riuscire a cambiare la situazione e tradursi in una diffusa rassegnazione;
di fronte ad eventi del genere, è decisivo che dallo Stato e dalle sue istituzioni rappresentative e di governo vengano risposte concrete e urgenti-:
quali iniziative siano in corso per assicurare alla giustizia tutti i responsabili di una tanto barbara rete criminale;
quali iniziative intendano assumere per fare della scuola di ogni ordine e grado, proprio a Torre Annunziata, uno dei punti centrali di ripresa della società e di garanzia per le giovani generazioni, assicurando strutture, mezzi, sostegni e progetti di alfabetizzazione;
se non ritengano di dover realizzare nella città di Torre Annunziata un progetto di promozione dei diritti e di tutela delle condizioni di vita dell'infanzia e dei minori;
quali iniziative intendano assumere per far sì che i progetti di risanamento del tessuto sociale ed economico, capace di produrre alcune migliaia di posti di lavoro, di cui si discute da anni per l'area torrese-stabiese, siano rapidamente concretizzati.
(2-00578)
«Nappi, Bolognesi, Guerra, Bielli, Vozza, Cennamo, Vignali, Petrella».
(25 giugno 1997)


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I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari sociali, per sapere - premesso che:
un agghiacciante scenario è emerso dopo gli arresti, in provincia di Napoli, di una banda criminale, una vera e propria organizzazione al servizio di pedofili che, all'interno di un istituto scolastico, violentavano bambini per realizzare materiale pornografico;
le cronache di questi giorni hanno messo in luce che anche in Italia esiste una rete di sfruttamento dei minori, vittime di pedofili legati ad agenzie organizzate per il traffico di bambini;
dopo il Belgio, la Francia e la Spagna, anche in Italia è venuto alla luce uno squallido mercimonio che colpisce l'infanzia nel suo insieme;
già l'arresto all'aeroporto di Fiumicino, nel dicembre del 1996, del cambogiano Cao Leng Hout aveva posto inquietanti interrogativi sulla prostituzione minorile e sulla tratta dei minori;
l'opinione pubblica è rimasta profondamente turbata da notizie gravi e preoccupanti sullo sfruttamento sessuale e sulle violenze sui minori;
le problematiche dell'infanzia richiedono un'attenzione costante da parte del Parlamento, anche attraverso la ricostituzione della Commissione speciale per l'infanzia, che nella XII legislatura aveva prodotto positivi risultati-:
se non ritenga di realizzare un programma per l'infanzia, che preveda innanzitutto la rapida approvazione delle specifiche iniziative legislative che erano state predisposte nella scorsa legislatura a tutela dei minori;
quali azioni preventive e di controllo intenda avviare presso le scuole per prevenire e reprimere gli abusi sessuali nei confronti dei bambini;
quali misure intenda realizzare per impedire il proliferare di pubblicazioni pornografiche;
quali misure intenda urgentemente adottare per combattere la pedofilia e stroncare il fenomeno della violenza sui minori e per portare alla luce le connivenze che alimentano il turpe mercato della pornografia minorile, soprattutto nelle aree a più forte disagio economico e sociale;
se non ritenga di promuovere una concreta politica per l'infanzia che realizzi un efficace coordinamento tra Stato, regioni ed enti locali e un più forte sostegno al ruolo della famiglia, in grado di svolgere una valida azione di prevenzione e di controllo per la salvaguardia dei minori.
(2-00580)
«Teresio Delfino, Sanza, Tassone, Carmelo Carrara, Marinacci, Grillo, Volonté, Panetta».
(26 giugno 1997)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri di grazia e giustizia, della pubblica istruzione e della solidarietà sociale, per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi si è scoperto che, sin dal 1996, in una scuola elementare della periferia di Napoli si consumavano incredibili e turpi violenze contro alcuni minori;
risulta che ciò sarebbe stato possibile per la complicità di qualche insospettabile bidello e con il silenzio di alcune maestre paralizzate dalla paura;
non ci si trova di fronte a un caso singolo, riguardante una mente perversa, ma ad un fenomeno di perversione generale, nel quale forse si inserisce anche la criminalità organizzata;
lo stesso procuratore della Repubblica Alfredo Ormanni, durante una conferenza stampa, ha lasciato intuire, non escludendone la possibilità, che dietro questo triste scenario si nasconda l'ombra della camorra;
quanto è accaduto non ha a che fare solo con il mondo della pornografia; infatti i protagonisti non sono star a luci rosse, ma creature innocenti, che debbono


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essere tutelate dallo Stato, bambini violentati e sfruttati dalla peggiore specie di depravati;
alcuni episodi analoghi erano già stati segnalati e archiviati anni addietro (nel 1994), come riportato da alcuni quotidiani;
oggi torna alla ribalta il problema dell'abuso sui minori grazie alla richiesta di indagini da parte di alcune madri, le quali, preoccupate dal comportamento dei propri figli, hanno manifestato seri sospetti-:
se non ritengano di doversi attivare con la massima urgenza per fare la più completa luce sulla vicenda, accertando nel più breve tempo possibile il motivo della totale assenza di controlli nella scuola e le cause dei colpevoli silenzi;
quali strumenti intendano predisporre per una migliore tutela dei minori nel momento in cui sono affidati alle istituzioni, per restituire la necessaria tranquillità e sicurezza alle famiglie e per evitare il reiterarsi di simili fatti, che lasciano tutti sgomenti e increduli;
se non ritengano di inserire nel piano per l'infanzia progetti speciali finalizzati al recupero culturale e socio-ambientale di zone a rischio nel nostro Paese, come le grandi aeree metropolitane e le zone fortemente depresse del Sud, che sono di fatto ambienti favorevoli alla proliferazione di devianze di ogni specie;
se non ritengano opportuno promuovere nella scuola un programma di informazione e prevenzione, adeguato all'età dei bambini, nel quale coinvolgere le stesse famiglie, affinché i minori siano posti in grado di evitare simili pericoli;
se non ritengano, accanto ad una più forte opera di prevenzione, la quale si avvalga anche di opportuni strumenti di supporto alla famiglia, non ultimi i consultori familiari che andrebbero potenziati nelle dotazioni organiche specifiche per i rapporti psico-sociologici, di intervenire con la massima tempestività affinchè sia varata una legge seria e articolata contro lo sfruttamento sessuale dei minori e la pedofilia;
se non ritengano utile dare vita ad un comitato permanente per l'infanzia e ad una commissione speciale a tutela dell'infanzia violata, che possano coinvolgere le associazioni che lavorano con grande impegno e scarsi mezzi su queste questioni, anche al fine di recepire proposte idonee e concrete per fronteggiare questa squallida emergenza.
(2-00586)
«Sbarbati, Manca, Bastianoni, D'Amico, Lamacchia, La Malfa, Li Calzi, Liotta, Mazzocchin, Orlando, Petrini, Ricciotti, Stajano, Testa».
(30 giugno 1997)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
le gravissime vicende emerse in una scuola elementare di Torre Annunziata evidenziano ancora una volta la pericolosa situazione nella quale vengono a trovarsi i bambini quando non è per essi preparato un ambiente di vita e di studio sufficientemente attento alle loro vicende ed ai problemi relativi al loro sereno sviluppo umano, culturale e sociale;
rientra fra i doveri primari della comunità e dello Stato garantire il rispetto e l'attenzione ai bambini, che costituiscono fattore essenziale per il futuro della società stessa;
l'obbligo di garantire ai bambini una «speciale e adeguata protezione» è espressamente sancito nella Carta costituzionale ed in numerosi atti internazionali ratificati dall'Italia, fra i quali la convenzione delle Nazioni Unite di New York del 1989-:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare: a) per far fronte in modo adeguato alla gravissima situazione emersa a Torre Annunziata e per individuare le


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colpe e le omissioni che hanno reso possibile quanto è stato scoperto; b) per realizzare un attento monitoraggio al fine di verificare che situazioni di tale tipo non sussistano anche in altri luoghi; c) per operare un'efficace azione di prevenzione, in forte sinergia con le regioni, con gli enti locali, con i gruppi di volontariato, con il mondo dell'associazionismo ed in particolare con le associazioni dei genitori e delle famiglie; d) per sviluppare, anche attraverso la scuola ed i mezzi di comunicazione di massa, una cultura del rispetto dei diritti dei minori; e) per sostenere la famiglia in modo da rendere per essa possibile l'adempimento degli essenziali compiti di educazione che la Costituzione riconosce come diritti-doveri primari dei genitori;
in particolare, gli interpellanti ritengono che - anche avvalendosi dei positivi risultati della Commissione speciale per l'infanzia che ha operato nella precedente legislatura presso la Camera dei deputati - occorra giungere ad approvare al più presto: a) il piano nazionale di azione per l'infanzia (A.S. 1912), già varato dalla Camera il 18 dicembre 1996 e da circa sei mesi all'esame in sede legislativa presso la 1 Commissione del Senato; b) il disegno di legge recante "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" (A.C. 3238), all'esame della Camera; c) il disegno di legge concernente "Norme contro lo sfruttamento sessuale dei minori quale nuova forma di riduzione in schiavitù", all'esame della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, tenuto conto che il varo definitivo di questi provvedimenti formerà un «pacchetto infanzia» idoneo a dare una risposta concreta ai problemi più gravi dei minori, soprattutto nelle zone a rischio dell'Italia meridionale e delle periferie delle grandi città;
gli interpellanti ritengono inoltre che debba essere realizzato rapidamente ed in modo compiuto il piano presentato in aprile dal Presidente del Consiglio dei ministri Prodi e dal Ministro Turco. Infatti, le linee di lavoro indicate da tale documento, per la loro ampiezza culturale ed articolazione operativa, sono in grado di offrire risposte strutturali e di lunga durata;
gli interpellanti ritengono infine che in sede di definizione del disegno di legge finanziaria per il 1998 - superando la logica assurdamente restrittiva con la quale si è operato negli anni scorsi - debba essere rifinanziata in modo significativo la legge n.216 del 1991 sui minori a rischio, che costituisce uno strumento di già collaudata efficacia, in grado di garantire interventi immediati ed incisivi per la tutela dei diritti dei minori.
(2-00587)
«Jervolino Russo, Mattarella, Pistelli, Molinari, Casinelli, Frigato, Maggi, Piccolo, Repetto, Romano Carratelli, Ruggeri, Cananzi, Albanese, Tuccillo».
(30 giugno 1997)

B) Interrogazioni:

ANTONIO RIZZO, COLA, CARUSO, PAOLONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della pubblica istruzione, degli affari sociali e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli agghiaccianti episodi di pedofilia riportati sulla stampa quotidiana pongono una serie di inquietanti problemi che coinvolgono le competenze del Presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri interrogati;
l'aspetto più allarmante è costituito dal fatto che tali episodi di pedofilia siano maturati all'interno di una scuola elementare di Torre Annunziata (Napoli) praticamente sotto gli occhi di tutti, anche di docenti, i quali, come riportato dalle cronache giornalistiche, non avrebbero parlato per paura di ritorsioni-:
se non siano individuabili specifiche responsabilità di chi era tenuto a seguire gli


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scolari non solo nella formazione didattica, ma anche interpretandone le eventuali ansie e paure;
se non ritenga di disporre con urgenza un'inchiesta che, al di là di quanto sarà accertato dalla magistratura, possa chiarire i ruoli ed indurre ad adottare più idonei provvedimenti ed iniziative tendenti a rimuovere l'inquietante situazione ed a far sì che fatti del genere non abbiano più a verificarsi nelle scuole italiane, in cui purtroppo spesso i ragazzi sono fatti oggetto di vari tipi di violenza.(3-01293)
(26 giugno 1997)

DEL BARONE, DI NARDO e MASTELLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la stampa e la televisione hanno dato ampio risalto alla sconvolgente notizia che a Torre Annunziata, in una scuola elementare, si sono per anni svolte pratiche di pedofilia in danno di bimbi e scolari tra i sei e gli otto anni, i quali sono stati talora anche minacciati e drogati;
già il fatto era stato denunziato anni addietro, ma la pratica, come riferito dai giornali, era stata archiviata nel lontano 1994;
sono state alcune madri a rinnovare la richiesta di indagini, avendo avuto seri motivi di considerare strani gli atteggiamenti dei figlioli-:
se non intenda attivare una commissione d'indagine amministrativa idonea a individuare rapidamente le responsabilità di omissioni ed accertare le cause del lassismo nella direzione della scuola, della totale assenza di controlli e dei colpevoli silenzi, mettendo in atto iniziative e provvedimenti tesi a dare tranquillità alle famiglie, senza dimenticare che un controllo nel settore dovrebbe essere attuato in tutta Italia, affinché sia evitato il reiterarsi di episodi assurdi, che lasciano sgomenti ed increduli.(3-01294)
(26 giugno 1997)

BOLOGNESI e NAPPI. - Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di martedì 24 giugno 1997 le forze dell'ordine hanno provveduto all'arresto di diciassette persone, residenti nell'area del napoletano, accusate di aver compiuto atti di violenza e di abuso sessuale ai danni di almeno venti minori, tra i sei e i nove anni;
le piccole vittime venivano individuate all'interno di una scuola elementare di Torre Annunziata, dove si consumavano anche le prime violenze da parte degli arrestati;
da quanto si apprende dagli organi di stampa, l'avvio delle indagini svolte dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata fu reso possibile grazie alla denuncia della madre di una delle vittime, insospettita dalle tracce di violenza sulle braccia e sulle gambe del figlio;
dopo una serie di colloqui intercorsi tra il genitore ed il maresciallo Michele Camerino - come risulta dalla stampa (la Repubblica del 25 giugno 1997) - questi preparò un'informativa che spedì alla procura della Repubblica di Torre Annunziata; il magistrato incaricato ritenne che non vi fossero sufficienti elementi per giustificare un'inchiesta, chiedendo così al giudice per le indagini preliminari l'archiviazione del caso;
la determinazione del genitore e la tenacia del maresciallo Michele Camerino permisero però di acquisire ulteriori elementi, che resero possibile la riapertura dell'inchiesta, che ha condotto agli arresti del 24 giugno 1997-:
se sia a conoscenza dei fatti;
se risulti a quali organi di polizia giudiziaria il magistrato abbia affidato le indagini relative e se queste siano effettivamente state svolte con la solerzia e l'accuratezza di cui il caso necessitava;
quali provvedimenti intenda adottare nel caso venissero riscontrate possibili superficialità ed inadempienze relative


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alla decisione di archiviazione da parte del giudice per le indagini preliminari di Torre Annunziata.(3-01297)
(26 giugno 1997)

PROCACCI e PECORARO SCANIO. - Ai Ministri di grazia e giustizia, dell'interno, della pubblica istruzione e della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
a Torre Annunziata è stata scoperta una vasta rete criminale di pedofili finalizzata allo sfruttamento sessuale di minori. I bambini, a quanto risulta, venivano addirittura adescati e violentati all'interno di una scuola elementare-:
se risulti in quale misura le indagini sinora svolte abbiano individuato la gestione da parte della camorra delle violenze sui bambini, anche in relazione al mercato internazionale di materiale pornografico;
se risultino le ragioni per le quali si decise un anno fa di archiviare l'inchiesta conseguente all'esposto di una delle famiglie dei bimbi oggetto di violenza;
quali siano le ragioni per cui la scuola del terzo circolo didattico, luogo di crescita e di tutela dei bambini per eccellenza, non abbia garantito affatto né la loro sicurezza fisica, né quella psicologica;
se non intendano predisporre ogni misura di sorveglianza e di prevenzione degli abusi sui minori anche nelle scuole, attraverso la presenza costante di équipes di psicologi e di assistenti sociali, soprattutto nelle zone più esposte al disagio e al degrado sociale, o se quantomeno non ritengano di collegare e coordinare in modo costante il lavoro dei consultori sul territorio - istituendoli là dove non vi siano - con i distretti scolastici, affinché venga meglio seguito lo sviluppo della personalità dei piccoli alunni;
se non ritengano di dover garantire ai bambini vittime di violenza un'adeguata assistenza psicologica di fronte ai traumi così forti che hanno dovuto subire;
se non intendano intervenire per il recupero e la riqualificazione anche strutturale della scuola suddetta - situata all'interno del «rione dei poverelli» - al fine di trasformarla in un punto di riferimento e di aggregazione sicuro per tutti i bambini del quartiere, avviando nel contempo un'opera di reale risanamento e di rinascita sociale e ambientale di tutta l'area.(3-01298)
(26 giugno 1997)

VALPIANA e NARDINI. - Ai Ministri di grazia e giustizia, della solidarietà sociale e della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
in seguito alla denuncia da parte di una madre di Torre Annunziata, la quale aveva notato ai polsi e alle caviglie del figlioletto strani lividi, ed alle successive testimonianze di altri genitori e di altri bambini, la procura della Repubblica di Torre Annunziata ha scoperto, dopo oltre un anno di indagini, un turpe giro di sfruttamento sessuale di minori, adescati anche all'interno della scuola elementare, drogati, incatenati e filmati come protagonisti di squallidi "filmini" pornografici, immessi poi sul mercato;
si tratta dell'episodio forse più eclatante, ma purtroppo non l'unico, di sfruttamento di bambine e di bambini a scopo sessuale e di mercato;
risulta alle interroganti che un'inchiesta sui fatti sarebbe stata aperta già nell'ottobre del 1995, per essere chiusa sei mesi più tardi, e che alcune piccole vittime e alcuni piccoli testimoni siano stati costretti al silenzio da maestre e adulti che sospettavano qualcosa, ma non sapevano definire i contorni della vicenda;
dal comportamento di alcuni dei genitori dei bambini coinvolti nel sordido caso emerge un atteggiamento di omertà, forse dettato da paura in seguito a minacce e ricatti che hanno spinto molti fino ad oggi a non denunciare i fatti e i sospetti;


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ciò che più sconvolge, sul piano dell'analisi sociale, nel caso citato è il fatto che gli ordini di custodia cautelare fino ad ora emanati coinvolgano donne e uomini «normali» e che fra gli indagati compaiano persone di età avanzata, un bidello e una maestra, che sembra fossero al corrente dei misfatti compiuti ai danni dei bambini, ma non li abbiano denunciati per paura;
il Parlamento italiano già dalla XII legislatura ha iniziato l'iter per l'approvazione di una legge per contrastare il triste e incivile fenomeno, giustamente inquadrato nella fattispecie della riduzione in schiavitù. E tuttavia si tratta di problemi e deviazioni che non possono trovare risposta ed essere efficacemente contrastate solo sul piano penale, abbisognando di un progetto di interventi preventivi, informativi e riabilitativi per evitare e arginare il fenomeno;
questa triste vicenda si verifica dopo l'orrore suscitato dagli episodi estremi di pedofilia nel Belgio e in Francia, ma anche dopo la denuncia da parte dell'Ecpat e di altri organismi internazionali del fenomeno del cosiddetto «turismo sessuale», che coinvolge in un giro di sfruttamento bambini inermi e abbandonati dei paesi del Sud del mondo (un mercato florido e ben organizzato in cui sembra che i «turisti» italiani svolgano un ruolo rilevante); dopo la denuncia del rapporto del Children's defense fund, l'ente americano per la protezione dell'infanzia, secondo cui è in allarmante aumento l'uccisione violenta di bambini e ragazzi; dopo la denuncia da parte degli organismi internazionali e delle organizzazioni dei lavoratori dello sfruttamento sempre più massiccio in tutto il mondo della manodopera a basso costo di 250 milioni di bambini delle aree più povere del pianeta e delle sacche di emarginazione di alcune regioni del Nord, tra cui anche l'Italia; dopo le voci ricorrenti e smentite con sempre minor vigore di bambini utilizzati come «pezzi di ricambio» per il mercato dei trapianti, in un allarmante crescendo di disconoscimento del «valore» dell'infanzia in un'economia sempre più globalizzata in cui tutto ha un prezzo-:
quale sia lo stato delle indagini sull'episodio citato;
come ritenga spiegabile il fatto che una comunità abbia convissuto per oltre un anno con un fenomeno di tale bassezza e di tali dimensioni senza che le forze dell'ordine e gli altri poteri dello Stato ne venissero a conoscenza, e se vi siano stati da parte di organi preposti a indagare omissioni, negligenze o tentativi di insabbiamento;
quali siano, al momento, le risultanze delle indagini volte a conoscere le dimensioni della tratta e dell'uso di minori a scopo di sfruttamento sessuale da parte del crimine e della malavita organizzata;
quali siano i programmi di protezione e di assistenza delle vittime e dei loro familiari, affinché siano loro garantite, quali testimoni, la necessaria tranquillità nel momento in cui collaborano con la giustizia per la denuncia dei loro sfruttatori;
quali iniziative e servizi siano previsti per aiutare le vittime e le loro famiglie a superare il dramma vissuto e a ricostruire una serena rete di rapporti familiari e sociali;
in che modo intendano recepire le proposte, portate avanti dall'Ecpat e ribadite anche nella conferenza di Stoccolma del 1996, sul problema della prostituzione minorile, della pornografia e dello sfruttamento dei minori a fini commerciali, e se intendano a tal proposito elaborare progetti di cooperazione con i paesi del terzo mondo;
se intendano finalmente prevedere, fin dai primi cicli della scuola dell'obbligo, programmi d'informazione sessuale, volti anche ad avvertire i bambini dei loro diritti e libertà, per aiutarli a non divenire vittime di attenzioni sessuali e di abusi e ad evitare che disinformazioni, fobie,

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paure e repressioni possano un domani farne adulti immaturi dalla sessualità repressa e violenta;
come intendano coinvolgere nelle indispensabili campagne informative rivolte a bambini e ad adulti i mezzi di comunicazione di massa, soprattutto le televisioni pubbliche, affinché, evitando facili sensazionalismi, si facciano parte attiva, positiva e propositiva, anziché «giudicante», nel processo di sensibilizzazione sulla problematica dello sfruttamento sessuale e della tratta dei minori;
quali misure intendano prendere nel nostro Paese da un lato, e caldeggiare a livello internazionale dall'altro, per arginare il fenomeno sempre più drammaticamente diffuso della compravendita di bambini, della loro manodopera e della loro riduzione a merce.(3-01303)
(30 giugno 1997)

GUIDI. - Ai Ministri di grazia e giustizia, della pubblica istruzione, dell'interno e della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
con sempre maggiore frequenza vengono alla luce episodi di violenza e di sfruttamento ai danni di bambini e di adolescenti;
queste violenze indicano per la loro frequenza un passaggio di fase già più volte denunciato dall'interrogante e, in molti casi, non compreso e addirittura usato per delegittimare un'azione politica tempestiva, per cui si assiste al passaggio sempre più massiccio di violenze che prima appartenevano alla sfera privata e che oggi fanno parte dell'utilizzo della delinquenza organizzata ('ndrangheta, camorra, mafia) a danno del bambino e dell'adolescente;
una parte notevole del «fatturato» che le grandi organizzazioni malavitose acquisiscono attraverso la droga viene riconvertito nello sfruttamento di questi soggetti senza difesa nella pedofilia organizzata, nella pornografia diretta o attraverso la produzione di cassette audiovisive, nella prostituzione nazionale ed internazionale attraverso il «turismo sessuale», nell'intermediazione illegale per le adozioni internazionali, nel traffico internazionale di organi, nell'uso dei piccoli come corrieri della droga o come baby killer, facendo ricadere formalmente sui medesimi la responsabilità di reati commessi da adulti per sfruttare la non imputabilità dei minori, con un utilizzo violento e inaccettabile del bambino che ha fatto dire a più riprese all'interrogante che attualmente esso è più redditizio della droga stessa;
se esiste un'«offerta» di bambini, c'è anche una «domanda», che affonda le sue radici nell'insicurezza, nel mancato rispetto «dell'altro». Ciò è conseguenza di una serie di messaggi mediali che coniugano la sessualità alla violenza, nella mancata consapevolezza che un abuso psicologico, fisico o sessuale ovvero una mutilazione fatta ad un bambino si ripercuotono, amplificandosi, in tutta la sua vita;
gli ultimi fatti verificatisi a Torre Annunziata, nonché il reperimento di un alto numero di cassette pornografiche aventi come protagonisti bambini e l'aumento delle denunce attraverso mezzi pubblici o strumenti del privato sociale, mostrano un aumento impressionante e la deprecabilità di questi fenomeni;
si avvertono ritardi diffusi con cui le indagini vengono portate avanti, dimostrando una inadeguatezza di mezzi e di operatori nei vari settori, dai tribunali per i minorenni alle forze dell'ordine, agli operatori delle Asl e della scuola -:
quali misure si intendano adottare per stroncare o quanto meno ridurre lo sfruttamento dei minori;
se non si ritenga indispensabile, nell'ambito della scuola, dei consultori familiari e di ogni altra occasione di incontro, rafforzare l'assistenza psicologica, promuovere il dialogo tra genitori e figli e tra


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le famiglie, e in particolare aumentare nell'ambito scolastico il numero degli operatori di sostegno e di vigilanza;
se non intendano promuovere ogni iniziativa utile per tutelare gli alunni stessi e concorrere ad una formazione che abbia come obiettivo il rispetto dell'altro, poiché non giova solo eliminare l'abuso sui minori, ma occorre favorire la formazione di una generazione più attenta al rispetto dei diritti degli altri, meno violenta, e quindi, in ultima analisi, meno portatrice di questa ignobile domanda.
(3-01304)
(30 giugno 1997)

DI NARDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per conoscere - premesso che:
la stampa e la televisione hanno dato ampio risalto alla sconvolgente notizia che a Torre Annunziata, in una scuola elementare, si sono per anni svolte pratiche di pedofilia in danno di bimbi scolari tra i sei e gli otto anni, pare anche minacciati e drogati;
già la cosa era stata denunziata anni addietro con pratica archiviata, come riferito dai giornali, nel lontano 1994;
sono state alcune mamme a rinnovare la richiesta di indagini, avendo avuto seri motivi di considerare strani gli atteggiamenti dei figlioli-:
se non intenda istituire una commissione di inchiesta idonea a rapidamente individuare responsabilità od omissioni e le cause del lassismo nella direzione della scuola, della totale assenza di controlli e dei colpevoli silenzi, mettendo in atto iniziative e provvedimenti idonei a dare tranquillità alle famiglie senza dimenticare che un controllo nel settore dovrebbe essere attuato in tutta Italia, ad evitare il reiterarsi di episodi assurdi che lasciano sgomenti ed increduli. (3-01310)
(1 luglio 1997)

CÈ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia, della solidarietà sociale e della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
sono oramai numerosi i casi di cronaca che negli ultimi tempi riportano alla luce il drammatico tema dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori: ultimo fra tutti il caso della banda di pedofili (diciassette dei quali arrestati) accusati di aver violentato alcuni bambini di una scuola elementare di Torre Annunziata (Napoli) e filmato le scene degli stupri per realizzare videocassette porno;
in tale vicenda sembra essere coinvolto anche personale scolastico: direttamente un bidello, con il compito di individuare i bambini più facilmente adescabili (quasi sempre bambini di famiglie economicamente svantaggiate, quindi facilmente soggetti al coinvolgimento con promesse di pochi spiccioli: si parla di mille lire a prestazione), e indirettamente un'insegnante, indagata per favoreggiamento in quanto a conoscenza di fatti che avrebbe taciuto perché minacciata;
negli ultimi mesi, sia a livello di cronaca nazionale sia locale, i mezzi di comunicazione di massa hanno contribuito a focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica sul vergognoso fenomeno degli abusi sessuali sui minori comunemente detto pedofilia;
in modo del tutto sorprendente, questo ignobile fenomeno risulta esteso sia ai paesi industrializzati, come gli Stati Uniti e le nazioni europee, sia ai paesi poveri del terzo mondo, investendo, tra l'altro, tutte le fasce sociali della popolazione;
sono sempre più numerosi i casi di denunce di bambini, scomparsi e non, che cadono preda delle organizzazioni malavitose che utilizzano i minori nei drammatici traffici di sfruttamento sessuale e di pedofilia;
in base alla convenzione dei diritti del fanciullo, firmata a New York il 20 novembre 1989 e ratificata con legge 26


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maggio 1971, n.176, è dovere degli Stati impegnarsi per assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere;
in base ad un'ulteriore convenzione per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione, adottata a New York il 21 marzo 1950 e resa esecutiva in Italia con legge 23 novembre 1966, n.1173, occorre definire nuovi e più alti livelli di contrasto della criminalità organizzata a fini di sfruttamento sessuale;
ad oggi, a causa della non precisa identificazione giuridica della figura del pedofilo, non risulta garantita un'adeguata applicazione dei provvedimenti detentivi e delle misure di sicurezza;
lo sfruttamento a scopo sessuale dei minori è un crimine aberrante, in quanto perpetrato ai danni delle persone più indifese, quali i bambini, condannati a portare con loro per tutta la vita le «ferite» loro inflitte;
sull'individuazione delle soluzioni per fronteggiare il dilagare di tale fenomeno debbono essere coinvolte costruttivamente tutte le forze sociali, istituzionali e politiche-:
se non si ritenga necessario ed urgente assumere iniziative al fine di rendere più penetrante l'azione di repressione e di controllo esercitata dalle forze dell'ordine e affinché venga garantito che i provvedimenti detentivi e disciplinari contro chi si macchia del reato di abuso su minori siano applicati con la massima severità;
se non si ritenga necessario un tempestivo intervento legislativo in tema di pedofilia atto a garantire leggi severe ed organiche che possano combattere tale fenomeno nella sua nuova veste aggressiva, consumistica e particolarmente distruttiva, quale si va ormai delineando in Europa e nel mondo;
se non si ritenga opportuno attivare una politica per l'infanzia che metta lo Stato, le regioni e gli enti locali in grado di svolgere soprattutto un'efficace azione di prevenzione e di controllo per la salvaguardia dei minori;
se non si ritenga necessario intervenire, con la massima urgenza, al fine di predisporre criteri di scelta del personale scolastico idonei a garantire la sicurezza di un ambiente fondamentale per la sana e corretta formazione del bambino, quale è la scuola;
quali iniziative il Governo intenda adottare a breve termine per rafforzare le strategie di controllo e di repressione e per predisporre contestualmente misure di prevenzione e di riabilitazione a favore dei soggetti minori coinvolti;
se non si ritenga opportuno istituire unità speciali delle forze di polizia, con agenti aventi una formazione specifica in psicologia infantile, dotate di propri fondi e di servizi di accoglienza dei fanciulli per combattere lo sfruttamento dei minori a fini commerciali;
se non si ritenga fondamentale prevedere azioni concertate tra i Ministri interrogati allo scopo di ottimizzare gli sforzi e centrare gli obiettivi che debbono essere essenzialmente quelli di prevenzione, individuazione del reato, certezza della pena per chi commette il reato e per chi ne è a conoscenza, nonché recupero psicologico del minore. (3-01312)
(1 luglio 1997)

MALAVENDA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della solidarietà sociale, della pubblica istruzione e dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la vicenda di Torre Annunziata si inserisce all'interno di un fenomeno di profondo degrado sociale ed urbano che ha investito tale città a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta con la chiusura delle maggiori fabbriche, Deriver e Dalmine, non solo «polmoni» per l'attività lavorativa, ma anche fattori di


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aggregazione sociale. Purtroppo, dalle statistiche risulta che questo fenomeno è maggiormente presente nelle aree deindustrializzate, in cui prevale la cultura del «servizio» su quella del lavoro produttivo;
Torre Annunziata ha subito un progressivo degrado dal quale, nonostante l'amministrazione di sinistra, non si è ancora sollevata, e che ha dato luogo a fenomeni aberranti, quale l'uccisione del giornalista Giancarlo Siani, che per primo aveva compreso l'intreccio di interessi tra politica e malaffare, l'arresto e le successive condanne del pretore Gargiulo, la scoperta di una centrale di malaffare internazionale collegata al traffico della droga. In tutto ciò, a risentirne maggiormente è stata sicuramente la scuola, che, come si è appreso, è diventato un luogo «aperto» a teppisti che sciaguratamente avevano l'ingresso libero per stuprare su commissione bimbi della prima elementare. Ciò che più sconvolge è che le insegnanti che oggi manifestano la loro indignazione non si sono accorte che un bambino mancava in classe da oltre un'ora e ritornato, vistolo sconvolto, lo punivano per l'assenza, mettendolo addirittura in ginocchio;
d'altra parte, nella nostra scuola pubblica ridotta all'osso il medico scolastico effettua una visita, se va bene, ogni ciclo di studio, e l'assistente sociale viene interessato più per colpire casi di indigenza che per supportare il lavoro dei docenti. È proprio responsabilità specifica dei servizi sociali quella di non avere attuato nessun collegamento tra scuola e territorio, e sicuramente andrebbe definita in materia più decisa la loro funzione, che non è quella poliziesca (come spesso accade nel caso di nomadi e di persone indigenti) né quella di attendere per intervenire che i casi si manifestino;
è notorio che in Campania il diploma di assistenza sociale fino a poco fa si comprava a rate dalle varie scuole private, per lo più religiose-:
quali misure intendano porre in essere per riqualificare i servizi scolastici sociali, così gravemente assenti nei fatti succitati;
come intendano intervenire per favorire la ricostruzione di un tessuto sociale coeso e solidale, coinvolgendo le istituzioni locali in un grande «patto contro gli abusi sui minori», ma soprattutto favorendo quei gruppi di cittadini che, dal basso, sul territorio, spontaneamente si oppongono al degrado e all'imbarbarimento: associazioni di volontariato, comitati di quartiere, centri sociali.
(3-01313)
(1 luglio 1997)