Seduta n. 200 del 27/5/1997

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Si riprende la discussione del disegno di legge n.3468 (ore 15,29).

(Per l'articolo 1 nel testo della Commissione ed complesso degli emendamenti ad esso presentati vedi l'allegato A).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavenda. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Presidente e colleghi, con le vostre regole, con i colpi di mano che possiamo davvero dire che fanno impallidire anche i più vecchi governi democristiani, mi sono stati assegnati cinque minuti (e dovrei ringraziare qualche collega per questo, perché altrimenti mi sarebbe stato assegnato un solo minuto) per illustrare duemila emendamenti. Duemila emendamenti per dire duemila volte no ad un provvedimento ingiusto, illegale. Il lavoro in affitto nel nostro paese è infatti illegale, non si può fare.
Questo Parlamento, con queste regole, sta portando avanti a colpi di mano l'iter di questo provvedimento. Una maggioranza che nel gioco delle parti si trova perfettamente a suo agio. Qui non c'è vera opposizione. Il vero affare lo fanno le destre, lo fa il senatore Filograna, lo fa chi sul lavoro in affitto sta già lavorando, le agenzie le ha già aperte e in modo illegale le fa funzionare nel nostro paese, a discapito di chi purtroppo deve chinare la testa per chiedere il lavoro.
Non utilizzerò tutti i minuti a mia disposizione, perché è veramente ridicolo in cinque minuti illustrare o parlare su duemila emendamenti. Cadono tutte le tutele, cadono i diritti: il lavoro in affitto è questo e nient'altro. Per questo e per tutti gli abusi che sono stati fatti nell'applicazione del regolamento chiederemo conto, anche utilizzando lo strumento legale, come ho già detto prima.
È sconfortante vedere in questo coro associarsi anche rifondazione comunista, che sembrava, dalle cose che sostiene in pubblico, avere molto da dire su questo provvedimento e che invece, sia in Commissione sia qui in aula, mi pare non mostri la necessaria volontà di entrare nel merito e di discutere puntigliosamente, come sarebbe dovere di tutti quanti fare, visto che tutti dite che si tratta di un provvedimento di grande importanza per l'occupazione.
Uno dopo l'altro ne stanno passando tanti, come quello di qualche giorno fa. Anche quel provvedimento era sulla promozione dell'occupazione ed esso fa cadere anche la barriera della tutela della salute e dell'applicazione nei cantieri del decreto legislativo n.626. Quindi, vediamo quanta attenzione c'è da parte di tutti per tutelare chi viene messo a repentaglio dalle nuove regole, soprattutto quella della liberalizzazione del rapporto di lavoro. Lavoratori affittati, lavoratori riciclati, lavoratori schiacciati da un potere che ha bisogno solamente di innalzare i profitti, di questo e nient'altro. Ma cosa dice rifondazione comunista ai 1.600 quadri che si sono opposti a questo provvedimento? Cosa gli dirà? Che c'è fretta? Che c'è bisogno di mettersi tutti d'accordo e che attraverso il gioco delle parti alla fine passerà tutto? Bene, la parola d'ordine, anzi le parole d'ordine di rifondazione comunista sono state: pochi, sporchi e subito, riferendosi a quelle mille che voi avete chiamato occasioni di lavoro. Che fossero poche siamo d'accordo, anzi non sono nulla, perché le borse di lavoro non sono lavoro. Sul «subito», è tutto da vedere, perché vedremo se mai ci saranno. Per quanto riguarda lo «sporco», ce n'è tantissimo in questo provvedimento, che veramente fa rabbrividire gli occupati, i disoccupati e tutto quanto il precariato: una macchia che ormai si allarga in tutto il nostro paese. È la legalizzazione del lavoro nero: dal patto per il lavoro, passo


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dopo passo si sta deregolamentando tutto il mondo del lavoro. Questo e nient'altro sono i provvedimenti in esame.
Gabbie salariali, flessibilità dell'orario e del salario: bene, mi domando chi parla di dividere l'Italia e chi nei fatti la sta dividendo, regione per regione, separando i giovani dagli anziani, gli occupati dai disoccupati...

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, ha esaurito il suo tempo e la prego di concludere.

MARA MALAVENDA. Questo è quello che si sta facendo. Ci ritroviamo con un provvedimento che allarga a macchia d'olio il precariato, un magma insopportabile dal quale si ripescano e nel quale poi si rituffano i lavoratori, dopo averli utilizzati, spremuti, riciclati! Questo è quello che state facendo.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Malavenda, dovrebbe concludere.

MARA MALAVENDA. Lavoro nero e caporalato: questo è il futuro che state costruendo per i nostri giovani. Questo è quello che tutti quanti assieme, chi per allargare ancora di più il lavoro interinale, chi a suo dire...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Malavenda.

PIETRO FONTANINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIETRO FONTANINI. Presidente, chiedo la votazione mediante procedimento elettronico sugli emendamenti presentati dai deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Fontanini.
Avverto comunque che il gruppo di alleanza nazionale ha chiesto per tutte le votazioni lo scrutinio nominale.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Io ho molto rispetto per il coraggio della collega che ha parlato ora. Vorrei però chiedermi e chiedere all'Assemblea se la collega non era tra quel milione e mezzo di persone che scesero in piazza per far cadere il Governo Berlusconi.
Evidentemente c'era anche la collega e quindi se deve recitare un mea culpa è per essere stata eletta in una lista di sinistra, che sta facendo questi provvedimenti sulla pelle dei lavoratori...

MARA MALAVENDA. Non abbiamo niente a che vedere!

TEODORO BUONTEMPO. Collega, è inutile che si agiti.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda! Poi riferirà privatamente.
Prego, onorevole Buontempo.

TEODORO BUONTEMPO. Ciò che voglio dire è che questi provvedimenti non li ha fatti un Governo di destra, ma li sta facendo un Governo di sinistra; fuori dal Parlamento non ci sono CGIL, CISL e UIL e vostri compagni lavoratori...

MARA MALAVENDA. Lo state facendo tutti assieme!

TEODORO BUONTEMPO. Questo provvedimento lo sta facendo un Governo che ha l'appoggio di rifondazione comunista. È inutile chiedersi: chi ci guadagna? Per ora ci sta guadagnando Prodi.

MARA MALAVENDA. Ma stai zitto! Devi stare zitto e non fare demagogia, sporco fascista (Dai banchi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale si grida: «Pescivendola!»)!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, onorevole Malavenda, lei si batte per i diritti, lasci parlare (Commenti)!


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Onorevole Buontempo, non si lasci intimidire, parli rivolto al Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza Italia)!

TEODORO BUONTEMPO. Altrimenti qui continua l'imbroglio, perché pare che questo provvedimento ignobile del lavoro affittato lo stia facendo la destra. E no, collega, lo stanno facendo i suoi compagni di lotta contro il Governo Berlusconi. Questa è la verità (Proteste del deputato Malavenda - Commenti dei deputati del gruppo di alleanza nazionale)!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei ha esaurito il suo tempo!

MARA MALAVENDA. I compagni sono stronzi, voi ci fate affari! Ci guadagnate soldi, avete le agenzie (Commenti)!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, la richiamo all'ordine per la prima volta. Per cortesia!

Una voce dai banchi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale. È la sinistra serva dei padroni!

TEODORO BUONTEMPO. Presidente, è inutile richiamarla all'ordine...

PRESIDENTE. Lo so che è inutile.

TEODORO BUONTEMPO. Capisco quanto possa bruciare ad una persona che per anni ha detto che la destra avrebbe tagliato i diritti dei lavoratori. Oggi si ritrova la sinistra a tagliare settant'anni di conquiste sociali con le bandiere rosse che non si vedono davanti a Montecitorio a protestare (Applausi dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza Italia). È questa la verità! Non si vedono le bandiere rosse, non si vedono CGIL, CISL e UIL, che consentiranno il lavoro affittato (Proteste del deputato Malavenda)...

Una voce dai banchi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale. Serva dei padroni!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, mi ascolti! Onorevole Malavenda, le dico che se continua così sarò costretto ad allontanarla dall'aula e lei non potrà difendere i diritti per i quali giustamente vuole battersi. Ascolti, poi se avrà tempo interverrà. Se fa così non riuscirà a sostenere il suo ruolo.

MARA MALAVENDA. Non possono sostenere menzogne! È sporca demagogia!

PRESIDENTE. Purtroppo a volte accade, comunque lasci perdere.

TEODORO BUONTEMPO. Mi dispiace, ma non basta la sua opposizione...

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, si rivolga al Presidente!

TEODORO BUONTEMPO. Le chiedo scusa, Presidente.
Non basta l'opposizione di un solo collega di sinistra per non farsi carico delle responsabilità e per ingannare i lavoratori. Il lavoro affittato, questo ignobile strumento di caporalato e di sfruttamento, in un paese dove non c'è mobilità di lavoro viene inserito nelle nostre leggi grazie all'ex partito comunista, a rifondazione comunista, ai verdi, alla sinistra. Questa è la realtà (Commenti)...!
Ci sono anche i buoi qui in aula, Presidente? Ho sentito muggiti...

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, lei...

TEODORO BUONTEMPO. Poteva esserci anche un microfono esterno...

PRESIDENTE. Prego, prego!

TEODORO BUONTEMPO. Credo che ogni persona civile, ogni persona libera in un paese che ha sacche di disoccupazione del 27 per cento dovrebbe capire che questo tipo di provvedimenti si potrebbero semmai prendere in considerazione - anche se io sarei comunque contrario - in un altro quadro generale, in un modello


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di sviluppo diverso. Invece questi provvedimenti vengono portati in aula senza un modello di sviluppo di riferimento, senza un quadro generale di riferimento. Così facendo noi causeremo ulteriore disoccupazione e questa colpirà proprio i livelli sociali più bassi e si presenterà proprio nell'età in cui l'uomo è più debole, vale a dire intorno ai cinquant'anni.
Quindi, con questo provvedimento noi daremo un aiuto alla criminalità organizzata perché, quando si manda a casa un giovane dopo averlo abituato a percepire uno stipendio per sei mesi o per un anno, questi finisce per trovare la camorra, la mafia o la 'ndrangheta pronte ad arruolarlo.
Voi, signori della sinistra, state mettendo in moto un meccanismo infernale che produrrà criminali ed assassini grazie a voi che li espellete dal mercato del lavoro e dalla dignità civile (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. Signor Presidente, vorrei che si facesse finalmente un po' di chiarezza perché incursioni demagogiche non sono permesse ad alcuno per una ragione elementare (Proteste dei deputati del gruppo di forza Italia).

MARCO TARADASH. Sono permesse!

FRANCESCO GIORDANO. Voglio sapere - chissà se qualcuno è in grado di dirmelo con franchezza, collega Taradash? - se la destra, in qualsiasi sfaccettatura si presenti in aula, sia favorevole o no alla proposta di lavoro interinale.

MARCO TARADASH. Pensa per te!

FRANCESCO GIORDANO. Infatti a me risulta, visto che in Commissione lavoro si è ripetutamente deciso di intervenire su tale versante, che i colleghi della destra non solo sono favorevoli al lavoro interinale, ma preferirebbero addirittura che questa proposta di lavoro interinale non avesse alcuna tutela ed alcun vincolo; anzi essi vorrebbero che fosse totalmente liberalizzata.
Allora il gioco delle tre carte può valere una prima volta, una seconda volta, ma già l'altra volta l'onorevole Buontempo subì l'umiliazione di essere sconfessato in aula da colleghi del suo gruppo.

TEODORO BUONTEMPO. Vivaddio!

FRANCESCO GIORDANO. Adesso basta con la demagogia! Voi dovete sapere che noi siamo quelli che hanno reso democratico e hanno tentato di porre tutele per un provvedimento che altrimenti, secondo lo spirito della destra, sarebbe stato di tutt'altro segno. Questa è la verità nuda e cruda (Applausi dei deputati del gruppo di rifondazione comunista-progressisti - Commenti dei deputati del gruppo di alleanza nazionale - Proteste del deputato Malavenda).

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 1 e sul complesso degli emendamenti ad esso presentati, chiedo al relatore per la maggioranza di esprimere su di essi il parere della Commissione.

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la maggioranza della Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Malavenda 1.231, Masi 1.274, Malavenda 1.232, 1.251, 1.1, 1.3, 1.4, 1.6, 1.8, 1.9, 1.10, 1.12, 1.15, 1.14, 1.16, 1.18, 1.19, 1.21, 1.23, 1.24 e 1.247, sull'emendamento Grugnetti 1.280, sugli emendamenti Malavenda 1.27, 1.30 e 1.249, sull'emendamento Prestigiacomo 1.263, sugli identici emendamenti Malavenda 1.33 e Paolo Colombo 1.279, nonché sugli emendamenti Malavenda 1.233, 1.35, 1.34 e 1.264.
La Commissione esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Malavenda 1.38, 1.39 e 1.252, sugli identici emendamenti Malavenda 1.250 e Paolo Colombo 1.273, Malavenda 1.40, 1.42, 1.43, 1.44 e 1.248, Prestigiacomo 1.265, Malavenda 1.45 e 1.234, nonché sugli identici emendamenti


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Malavenda 1.240, Prestigiacomo 1.267 e Masi 1.275; sugli emendamenti Paolo Colombo 1.253, Malavenda 1.235, Michielon 1.254, Paolo Colombo 1.255, Prestigiacomo 1.266, Giordano 1.278. Il parere è altresì contrario sugli identici emendamenti Malavenda 1.246, Paolo Colombo 1.256 e Prestigiacomo 1.268, nonché sugli emendamenti Malavenda 1.53, 1.54, 1.57, 1.58, 1.60, 1.61, 1.63, 1.241, 1.64 e 1.65, Prestigiacomo 1.269, Malavenda 1.236, 1.73, 1.88, 1.89, 1.90, 1.91, 1.92, 1.237, 1.95, 1.242, 1.238, 1.98 e 1.243, Paolo Colombo 1.276, nonché sugli identici emendamenti Malavenda 1.244 e Michielon 1.257.
La Commissione esprime parere favorevole sull' emendamento 1.290 della Commissione e contrario sugli emendamenti Malavenda 1.239, Paolo Colombo 1.258, Malavenda 1.99 e 1.130. Il parere è ancora favorevole sugli identici emendamenti Prestigiacomo 1.270 e Paolo Colombo 1.259, contrario sull'emendamento Prestigiacomo 1.271 e favorevole sull'emendamento 1.291 della Commissione. Il parere è ancora contrario sugli emendamenti Paolo Colombo 1.260, Malavenda 1.158, 1.159, 1.168 e 1.171, Paolo Colombo 1.261, Malavenda 1.182, 1.190, 1.195 e 1.204, Prestigiacomo 1.272, Malavenda 1.207, Paolo Colombo 1.277, nonché sugli identici emendamenti Malavenda 1.208 e Paolo Colombo 1.262, sugli emendamenti Malavenda 1.209, 1.210, 1.211, 1.212, 1.213 e 1.219.

PRESIDENTE. Il Governo?

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.231, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Vi è una postazione bloccata: onorevole Pampo, vi sono due tessere a suo nome?
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 414
Votanti 381
Astenuti 33
Maggioranza 191
Hanno votato 10
Hanno votato no 371
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Masi 1.274.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Masi. Ne ha facoltà.

DIEGO MASI. Ho presentato questo emendamento perché noi, di fatto, siamo favorevoli al lavoro interinale (crediamo anzi che questa sia una forma di liberalizzazione del lavoro). Specularmente a quanto testé affermato dal collega Giordano, temiamo però che il lavoro interinale di fatto, con gli articoli dall'1 all'11, venga sostanzialmente «ingessato», cioè reso «troppo vincolato» (per usare le parole che il suddetto collega ha utilizzato specularmente); mentre, invece, il lavoro interinale dovrebbe essere reso libero! Esso rappresenta un modo per consentire una ripresa dell'occupazione nel nostro paese; ma ciò si verificherà se sarà veramente libero e non se sarà collegato e legato, come di fatto si fa con l'articolato del pacchetto Treu.
Ritengo, quindi, che l'abrogazione di ciò che ingessa il lavoro interinale sia un fatto positivo. Il mio emendamento è molto semplice e prevede che «il lavoro interinale è permesso». Questo è il punto! E al «permesso» del lavoro interinale, aggiungo soltanto che basterebbe un modulo contrattuale che il Governo potrebbe benissimo emanare con grande semplicità.
Ribadisco che quanto previsto nel mio emendamento servirà a liberare il lavoro, a consentire la ripresa dell'occupazione, eliminando quel caporalato che prima ricordava l'onorevole Malavenda.


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MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei avrebbe esaurito il tempo a sua disposizione ed io, per darle la parola in questa fase, dovrò intaccare i trenta minuti di tempo previsti per gli interventi in dissenso.
Ha pertanto facoltà di parlare per due minuti.

MARA MALAVENDA. Penso che si possa intervenire per dichiarazione di voto: credo che quello di esprimere prima del voto il proprio parere sia un diritto fondamentale per un parlamentare!
Con l'emendamento in esame si vorrebbe cancellare mezzo secolo di storia del nostro paese. Ricordo che ai nostri genitori e ai nostri antenati è costato sangue, lotta e fatica cancellare il caporalato.
Il lavoro in affitto non è altro che un nuovo caporalato. Prima si andava nella piazza del paese per arruolare, per quattro soldi, quelli che erano disponibili a vendere le proprie braccia; oggi si vorrebbe creare una agenzia dove, chi ha bisogno di lavorare, dovrebbe entrare a piedi scalzi, chinando la testa e con la mano tesa per vedere quanto il padrone vuole dare e per quanto tempo può lavorare. Se è indisponibile, vi è dell'altro!
Questo è il lavoro in affitto, che è e resta vietato! E dovrà restare per sempre vietato nel nostro paese! Chi lo vuole è perché ci deve solamente lucrare; e questo non lo possiamo consentire! È cosa indegna lucrare sul bisogno della gente e sulle necessità delle famiglie! È vergognoso per il nostro Parlamento assecondare chi, su questo terreno, ci marcia perché vuole aumentare sempre di più i propri profitti. Questo e non altro - ripeto - è il lavoro in affitto.
Pertanto, per i motivi che ho detto e semplicemente perché questa piaga allargherebbe a macchia d'olio il precariato, che vuol dire anzitutto e solamente...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Malavenda.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. Torniamo alla discussione di prima, Presidente. È del tutto evidente, infatti, che la filosofia che propone l'emendamento dell'onorevole Masi, di totale deregolamentazione e di liberalizzazione del mercato del lavoro da noi non può essere accettata, anche perché quella filosofia produrrebbe solo ed esclusivamente occupazione sostitutiva. Oltre ad essere ingiusta, essa è assolutamente inefficace socialmente: non produce occupazione aggiuntiva, ma solo occupazione sostitutiva. D'altronde ciò è così evidente che in tutti questi anni abbiamo assistito ad un progressivo processo di precarizzazione e deregolamentazione del mercato del lavoro e tutto ciò non si è accompagnato ad una maggiore occupazione, anzi.
È per questa ragione che siamo contrari alla filosofia sottesa a questo emendamento.

GIAMPAOLO LANDI di CHIAVENNA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIAMPAOLO LANDI di CHIAVENNA. Signor Presidente, intendo aggiungere la mia firma all'emendamento dell'onorevole Masi 1.274.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Landi di Chiavenna.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ostillio. Ne ha facoltà.

MASSIMO OSTILLIO. Presidente, alla luce delle motivazioni addotte dall'onorevole Masi circa l'emendamento in questione, e poiché ritengo che con tale previsione sostanzialmente inizierebbe un percorso che intende arrivare anche alla rivisitazione dello statuto dei lavoratori, in termini di garanzie ma anche di maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, oltre che per motivazioni esattamente speculari a


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quelle espresse dall'onorevole Giordano, il gruppo del CCD voterà a favore dell'emendamento in questione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Il gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania si dichiara a favore di questo emendamento. Vorrei però cogliere l'occasione per mettere in evidenza l'assoluta demagogicità della posizione di Masi, che presenta proposte di legge ed emendamenti di questo tipo ai quali però non fa poi seguire atti conseguenti. Se veramente l'onorevole Masi avesse avuto a cuore il futuro e lo sviluppo del lavoro temporaneo interinale, avrebbe dovuto presentare una serie di altri emendamenti e sicuramente non dovrebbe sostenere la posizione della sua maggioranza. È quindi chiaramente demagogica la sua posizione. Vogliamo vedere se il suo gruppo avrà il coraggio di far seguire alle parole i fatti e quindi di votare questo emendamento, oppure se si dimostrerà chiaramente che l'onorevole Masi non ha alcun interesse a favorire il lavoro interinale, ma vuole solo lavarsi le mani e vantarsi con la stampa e la televisione quando si presenta come il sostenitore del lavoro interinale (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).

TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, intende parlare a nome del suo gruppo o in dissenso?

TEODORO BUONTEMPO. Mi pare che abbia già parlato un collega del mio gruppo.

PRESIDENTE. Il suo collega è favorevole all'emendamento in questione, dal momento che lo ha sottoscritto.

TEODORO BUONTEMPO. Chiedo allora di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio gruppo.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha due minuti di tempo.
Prego, onorevole Buontempo.

TEODORO BUONTEMPO. Io parlo con convinzione in dissenso dal collega Landi di Chiavenna, anche perché l'emendamento dell'onorevole Masi si inserisce in quel gioco del gatto e la volpe tra rinnovamento italiano e rifondazione comunista, che stanno al Governo insieme, però Masi presenta un emendamento che va nella direzione del tutto opposta a quella - mi dispiace, collega, per lei e per i suoi mal di stomaco - di cui ha parlato...

FRANCESCO GIORDANO. Ma pensi per lei e per la destra!

TEODORO BUONTEMPO. Ancora una volta, quindi, si evidenzia l'imbroglio di questa coalizione governativa: da una parte abbiamo Masi con rinnovamento italiano che vorrebbe il lavoro interinale spinto al massimo, a tutti i livelli, in tutte le categorie, cancellando i contratti collettivi di lavoro e tutto ciò che abbia il sapore di garanzia per il lavoratore; dall'altra abbiamo rifondazione comunista che invece, alla «vergognosa», si dice contraria a questo emendamento, però consente l'approvazione del provvedimento che, per chi è stato od è comunista, è come se fosse un suicidio politico-ideologico.
I risultati di anni di lotta sindacale dei lavoratori cominciano ad essere smantellati con l'atteggiamento alla «vergognosa» di rifondazione comunista.
Voterò dunque contro questo emendamento, anche per non prestarmi all'operazione di «visibilità» di rinnovamento italiano e dell'onorevole Masi, i quali, se dissentono dal Governo, farebbero bene, coerentemente, ad uscire dalla coalizione, senza agire in un certo modo solo per avere qualche titolo sui giornali.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bastianoni. Ne ha facoltà.

STEFANO BASTIANONI. Signor Presidente, vorrei innanzitutto far presente all'onorevole Buontempo, che forse non è bene informato, che l'onorevole Masi non appartiene al gruppo di rinnovamento italiano; il collega, che probabilmente non ne era a conoscenza, ora invece è informato di questo fatto (Commenti del deputato Buontempo).
Così stanno le cose, caro Buontempo, bisogna che, prima di parlare, ci si documenti, altrimenti si viene in aula a raccontare frottole, rischiando di uscire dal seminato. Noi invece vogliamo portare il dibattito sui contenuti e sulle questioni oggetto del confronto.

TEODORO BUONTEMPO. In che gruppo sta?

STEFANO BASTIANONI. Sta nel gruppo misto, documentati! (Commenti del deputato Buontempo).

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo!
Onorevole Bastianoni, si rivolga alla Presidenza.

STEFANO BASTIANONI. Presidente, questi ragazzi non hanno imparato le regole democratiche! Non hanno imparato le regole democratiche e non consentono di lavorare (Proteste dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole Bastianoni, parli rivolto al Presidente!
Colleghi, per cortesia!
Onorevole Bastianoni, il lavoro è complesso. Calmiamoci tutti e lei parli rivolto al Presidente.

STEFANO BASTIANONI. Signor Presidente, torno al merito dell'emendamento.
L'onorevole De Masi...

ELIO VITO. Masi!

STEFANO BASTIANONI... ha presentato un emendamento con il quale vorrebbe delegare al Governo la materia relativa al lavoro interinale. Noi riteniamo che invece sia opportuno che tale materia venga discussa in Assemblea. È singolare che alcuni sostengano e sottoscrivano tale emendamento e poi protestino perché su molte materie è sempre il Governo a dover intervenire.
Noi riteniamo che sia questa la sede deputata ad intervenire e che qui in Assemblea debba avvenire il confronto che peraltro è stato portato avanti anche in Commissione con l'apporto di tutti i gruppi. Tutti, sia coloro che hanno visto accolte alcune posizioni culturali, sia quanti non se le sono viste accolte, hanno comunque partecipato ad un appassionato dibattito che ha portato ad un equilibrio per quanto riguarda i primi dodici articoli sul lavoro interinale, in riferimento al quale - lo ripeto - vi è stato il confronto.
Per tali ragioni, noi riteniamo che l'emendamento presentato dall'onorevole Masi sia fuori luogo e che sia questa la sede del confronto civile e democratico fra i gruppi e fra le forze politiche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gazzara. Ne ha facoltà.

ANTONINO GAZZARA. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole dei deputati del gruppo di forza Italia. Questo emendamento realizza ciò che noi in Commissione abbiamo tentato di ottenere senza esito. Infatti è volto ad abolire i vincoli ed i paletti esistenti, consentendo l'introduzione nell'ordinamento del lavoro interinale.
Gli articoli da 2 a 11 del testo andavano disciplinati in modo differente; così infatti si vanifica il contenuto della previsione relativa al lavoro interinale, che invece sarebbe utile al fine di sbloccare il mercato del lavoro in Italia e di consentire il rilancio dell'occupazione.
Forza Italia voterà dunque a favore di questo emendamento e si compiace del coraggio dimostrato dall'onorevole Masi.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lombardi. Ne ha facoltà.

GIANCARLO LOMBARDI. L'emendamento dell'onorevole Masi ha il merito di far comprendere a tutti quale sia stato uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare in Commissione e del quale vi è stata un'avvisaglia negli interventi iniziali; abbiamo infatti ascoltato gli interventi molto appassionati dell'onorevole Malavenda e dell'onorevole Buontempo. Con riferimento in particolare a quest'ultimo, osservo che una lettura più attenta del testo avrebbe portato il collega ad escludere quelle drammatiche conseguenze che mi sembra abbia indicato qualora venisse approvata questa legge. Non vi è dubbio, però, che ci siamo confrontati con persone più portate ad un'accentuata liberalizzazione all'interno di un istituto nuovo che veniva a nascere, quello del riconoscimento del lavoro interinale, ed altre che invece mettevano in evidenza i rischi di quell'istituto. La mediazione porta ovviamente a non accontentare né l'estrema liberalizzazione né l'orientamento a non fare nulla. Mi sembra però che la proposta contenuta nel testo di legge rappresenti un punto di equilibrio che deve essere riconosciuto.
Per questa ragione, pur comprendendo le motivazione che sono alla base della proposta dell'onorevole Masi e del preannunciato voto favorevole del gruppo di forza Italia sull'emendamento 1.274, il partito popolare voterà contro quell'emendamento, ritenendo che quello individuato sia un punto di equilibrio che rispetta esigenze diverse emerse nella discussione.

DOMENICO COMINO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO COMINO. Intervengo sull'ordine dei lavori perché, trovandoci in una fase alquanto concitata, se colleghi che hanno avuto a più riprese crisi identità si accusano a vicenda sull'appartenenza o meno ad un gruppo o ad un altro viene meno l'apprezzamento contenutistico dei singoli emendamenti. A questi colleghi rispondo che chi è senza peccato scagli la prima pietra, così mettiamo tutto a tacere.
Il problema fondamentale è che non abbiamo compreso quanto tempo abbiano a disposizione i gruppi in base al contingentamento per le dichiarazioni in dissenso. Forse, Presidente, una sua precisazione in merito chiarirebbe la questione e razionalizzerebbe la discussione.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Comino.
Il tempo complessivo è di trenta minuti ed io ho dato come indicazione due minuti per le dichiarazioni di voto in dissenso, in modo da consentire al maggior numero possibile di colleghi di intervenire.
Mi sono poi rivolto all'onorevole Malavenda per dirle che, avendo esaurito il suo tempo, ritengo equo che utilizzi quello del dissenso per le sue dichiarazioni. Questo è il quadro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Masi 1.274, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MAURO GUERRA. Presidente, guardi il terzo settore!

PRESIDENTE. Colleghi, ciascuno voti per sé!
Collega, deve togliere quella mano, è molto visibile!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 434
Votanti 432
Astenuti 2
Maggioranza 217
Hanno votato 195
Hanno votato no 237
(La Camera respinge).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.232, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 3 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 442
Votanti 435
Astenuti 7
Maggioranza 218
Hanno votato 3
Hanno votato no 432
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.251, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 9 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 431
Votanti 430
Astenuti 1
Maggioranza 216
Hanno votato 4
Hanno votato no 426
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 4 postazioni di voto bloccate.
Colleghi, da qualche parte c'è una mano in più! Per cortesia, ciascuno voti per sé, altrimenti cominciano le contestazioni!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 406
Votanti 403
Astenuti 3
Maggioranza 202
Hanno votato 5
Hanno votato no 398
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Ci sono 3 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato 6
Hanno votato no 412
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 5 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 421
Votanti 417
Astenuti 7
Maggioranza 209
Hanno votato 3
Hanno votato no 414
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 7 postazioni di voto bloccate.


Pag. 16647

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 422
Votanti 419
Astenuti 3
Maggioranza 210
Hanno votato 2
Hanno votato no 417
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 19 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 427
Votanti 424
Astenuti 3
Maggioranza 213
Hanno votato 3
Hanno votato no 421
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 10 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 429
Votanti 428
Astenuti 1
Maggioranza 215
Hanno votato 3
Hanno votato no 425
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 13 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 424
Votanti 423
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato 3
Hanno votato no 420
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 13 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 421
Votanti 415
Astenuti 6
Maggioranza 208
Hanno votato 3
Hanno votato no 412
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 2 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 422
Votanti 390
Astenuti 32
Maggioranza 196
Hanno votato 4
Hanno votato no 386
(La Camera respinge).


Pag. 16648

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 414
Votanti 412
Astenuti 2
Maggioranza 207
Hanno votato 2
Hanno votato no 410
(La Camera respinge).

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, ai sensi dell'articolo 85, comma 7 del regolamento non posso darle la parola sui suoi emendamenti poiché lei è già intervenuta nella discussione sull'articolo.

MARA MALAVENDA. Tuttavia, qualora volessi ritirare un emendamento, potrei parlare per spiegarne le ragioni...

PRESIDENTE. Può avvertire gli uffici che intende ritirare un suo emendamento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 2 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 422
Votanti 418
Astenuti 4
Maggioranza 210
Hanno votato 3
Hanno votato no 415
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.18, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 17 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato 5
Hanno votato no 413
(La Camera respinge).

ELIO VITO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Presidente, non vorrei essere scortese nei suoi confronti perché comprendiamo tutti le condizioni difficili in cui lei si trova a dirigere l'Assemblea. Riteniamo però che, anche per le particolari condizioni nelle quali si trova la collega Malavenda (che noi non vogliamo assolutamente agevolare, anche per problemi di merito), non si possano creare (pur considerando, ripeto, le particolari condizioni in cui si sta svolgendo la seduta) precedenti di interpretazioni regolamentari che, per il solo fatto di essere utilizzati nei confronti di un'isolata collega, vengano poi, com'è accaduto altre volte, utilizzati anche rispetto all'opposizione.
Ricordo solo a me stesso, Presidente, che il regolamento consente ad un deputato che voglia ritirare un emendamento di motivare le ragioni del ritiro per non più di cinque minuti. L'invito da lei rivolto alla collega Malavenda di esprimere le motivazioni del ritiro dei suoi emendamenti al dottor Zampetti è da intendersi, evidentemente, come un bonario invito, ma non assolutamente come un'interpretazione di una precisa norma del regolamento


Pag. 16649

che, ripeto, consente ad ogni deputato di motivare all'Assemblea anche le ragioni dell'eventuale ritiro di un proprio emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Vito, la ringrazio per la sua precisazione, ma la ragione è opposta a quella che lei crede. L'onorevole Malavenda ha esaurito il suo tempo e quindi l'unico modo per poter ritirare i suoi emendamenti è comunicarlo agli uffici. Ora infatti l'onorevole Malavenda dispone solo del tempo per dichiarare il dissenso. Questa è la ragione. Altrimenti, finisce per precludersi anche la possibilità di utilizzare il tempo per dichiarare il proprio dissenso. Mentre quindi la sua posizione danneggia l'onorevole Malavenda, quella da me espressa le consente di ritirare i suoi emendamenti e di riservarsi il tempo per esprimere il suo voto.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

MARA MALAVENDA. Chiedo scusa, Presidente, ma devo comprendere. Poiché siamo in fase di votazione, per cui dovremo poi dare conto di come votiamo e di quello che votiamo, ho bisogno di capire.
Mi sembra che siano utilizzati due pesi e due misure, a seconda degli emendamenti, di chi li presenta, se si tratta di un deputato singolo...

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei ha esaurito il tempo a sua disposizione!

MARA MALAVENDA. Le chiedo, Presidente, nel caso in cui io intenda ritirare un emendamento, a chi, come e in quali tempi devo segnalare la mia intenzione, e come posso motivare il ritiro. Naturalmente, prima di porre in votazione un emendamento, mi si deve dare il tempo di farmi notare per motivare...

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei non ha capito una cosa: il suo tempo è esaurito.

MARA MALAVENDA. D'accordo...

PRESIDENTE. Allora, se siamo d'accordo...!

MARA MALAVENDA. No, Presidente, sono esauriti i tempi che avete deciso voi!

PRESIDENTE. Ora ascolti lei! Lei può dichiarare il voto sui singoli emendamenti, se vuole, avendo due minuti a disposizione finché non avrà esaurito il tempo di 30 minuti. Poi, se lo ritiene, può soltanto dire se ritira un emendamento e basta, senza fornire motivazioni, perché non ha più tempo per parlare.

MARA MALAVENDA. Ma nel regolamento è scritto che posso motivare il ritiro!

PRESIDENTE. Altrimenti, se vuole risparmiare tempo, può avvicinarsi al banco della Presidenza e comunicare il ritiro agli uffici, mantenendo così il tempo per la sua dichiarazione di voto.

MARA MALAVENDA. Voi mettete sotto i piedi il regolamento! Ho il diritto di motivare il ritiro degli emendamenti!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 423
Votanti 421
Astenuti 2
Maggioranza 211
Hanno votato 5
Hanno votato no 416
(La Camera respinge).


Pag. 16650

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 3 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 425
Votanti 423
Astenuti 2
Maggioranza 212
Hanno votato 3
Hanno votato no 420
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 10 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Colleghi, quando annuncio il numero delle postazioni di voto bloccate vi prego di verificare, altrimenti il vostro voto non viene registrato.

Comunico il risultato della votazione:


Presenti 421
Votanti 418
Astenuti 3
Maggioranza 210
Hanno votato 2
Hanno votato no 416
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 4 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 427
Votanti 426
Astenuti 1
Maggioranza 214
Hanno votato 2
Hanno votato no 424
(La Camera respinge).


MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Signor Presidente, desidero segnalare che la mia postazione di voto era bloccata.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.
Avverto che, a seguito dell'esaurimento dell'esame degli emendamenti riferiti al comma 1 dell'articolo 1, che contiene, in via preliminare, l'individuazione e le definizioni relative all'istituto delle prestazioni di lavoro temporaneo, recando in particolare la definizione di «impresa fornitrice», di «prestatori di lavoro temporanei» e di «impresa utilizzatrice», devono considerarsi preclusi i seguenti emendamenti in quanto incidono su altri commi dell'articolo 1 ovvero su articoli successivi, sopprimendo o modificando le stesse parole o espressioni consequenziali alle definizioni contenute nel comma 1, anche se collocate in articoli diversi:
Malavenda 1.25, 1.41, 1.28, 1.29, 1.31, 1.46, 1.47, 1.48, 1.55, 1.93, 1.94 1.131, 1.133, 1.135, 1.140, 1.142, 1.143, 1.145, 1.147, 1.148, 1.149, 1.151, 1.136, 1.154, 1.156, 1.160, 1.166, 1.172, 1.174, 1.176, 1.179, 1.193, 1.205, 2.1, 2.4, 2.25, 2.26, 2.27, 2.28, 2.65, 2.67, 2.318, 2.319, 2.268, 2.266, 2.267, 3.1, 3.2, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7, 3.9, 3.18, 3.20, 3.23, 3.24, 3.25, 3.27, 3.34, 3.35, 3.36, 3.37, 3.38, 3.39, 4.3, 4.11, 4.13, 4.14, 4.25, 4.26, 4.27, 4.31, 5.8, 5.76, 6.3, 6.4, 6.7, 6.8, 6.9, 6.12, 6.32, 6.50, 7.9, 7.10, 8.14, 8.21, 8.34, 8.40, 8.43, 8.44 e 8.45.


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TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Presidente, lei ha dichiarato inammissibili gli emendamenti che ha appena elencato?

PRESIDENTE. No, onorevole Buontempo, li ho dichiarati preclusi per le votazioni fatte e non inammissibili.

TEODORO BUONTEMPO. Ma una motivazione all'Assemblea...

PRESIDENTE. L'ho letta!

TEODORO BUONTEMPO. Tra i suoi poteri vi è senz'altro quello di dichiarare preclusi gli emendamenti e gli ordini del giorno, ma io non ho realmente capito la motivazione...

PRESIDENTE. Se vuole, le trasmetto il documento.

TEODORO BUONTEMPO No, Presidente, lo dovrebbe trasmettere a tutta l'Assemblea!

PRESIDENTE. L'ho già letto all'Assemblea, onorevole Buontempo!

TEODORO BUONTEMPO. In tal caso, Presidente, la ringrazio perché mi farà pervenire il documento.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

MARA MALAVENDA. Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione per interventi sull'ordine dei lavori è esaurito.

MARA MALAVENDA. Ma è sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.247...

MARA MALAVENDA. Ma che esaurito, un...!

PRESIDENTE. ...non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 404
Votanti 402
Astenuti 2
Maggioranza 202
Hanno votato 12
Hanno votato no 390
(La Camera respinge).

MARA MALAVENDA. Presidente!

PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo a sua disposizione, onorevole Malavenda!

MARA MALAVENDA. Sull'ordine dei lavori, Presidente! È sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Grugnetti 1.280.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Presidente, visto che non è nostra intenzione fare ostruzionismo su questo provvedimento, le chiedo di non «scappare via» quando vogliamo intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Certo, onorevole Colombo!

PAOLO COLOMBO. Io avrei voluto dichiarare il voto favorevole - ma lei purtroppo non me ne ha dato la possibilità


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- sull'emendamento Malavenda 1.247, votato poc'anzi, perché ha lo stesso significato dell'emendamento Grugnetti 1.280.
Di fatto vi è un'incongruenza nell'articolato, perché si indicano al comma 2 i casi in cui è permesso il lavoro interinale ed al comma 4 i casi in cui è vietato. Siamo convinti che tutto ciò che non sia vietato sia permesso e ritenevamo dunque sufficiente l'elencazione dei casi di divieto di lavoro interinale. Eliminando il comma 2 o sostituendolo nel modo proposto dal nostro emendamento si risolverebbe questa incongruenza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grugnetti 1.280, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 428
Votanti 424
Astenuti 4
Maggioranza 213
Hanno votato 185
Hanno votato no 239
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 6 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 421
Votanti 412
Astenuti 9
Maggioranza 207
Hanno votato 3
Hanno votato no 409
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 3 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 410
Votanti 407
Astenuti 3
Maggioranza 204
Hanno votato 3
Hanno votato no 404
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.249, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 2 postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 420
Votanti 416
Astenuti 4
Maggioranza 209
Hanno votato 40
Hanno votato no 376
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Prestigiacomo 1.263.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Questo emendamento propone di ampliare la possibilità di applicazione del lavoro interinale ai casi di effettiva necessità e di non limitarlo a quello previsto dai contratti collettivi nazionali. Riteniamo che il sindacato non possa intendersi come unico depositario della sorte dei lavoratori, che invece vanno occupati dove le


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esigenze lo richiedono. L'emendamento al nostro esame va in questa direzione.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. In dissenso dal suo gruppo?

MARA MALAVENDA. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà per due minuti.

MARA MALAVENDA. Presidente, voglio intanto precisare che non esiste contingentamento dei tempi per un richiamo al regolamento...

PRESIDENTE. Ahimè, sì. Il contingentamento vale per tutte le dichiarazioni.

MARA MALAVENDA. Vorrei poi esprimere il mio dissenso su questo emendamento...

FEDELE PAMPO. In dissenso da chi?

PRESIDENTE. In dissenso dal suo gruppo.

FEDELE PAMPO. Il suo gruppo non si è espresso!

MARA MALAVENDA. ...che ancora una volta propone di poter utilizzare i lavoratori a proprio piacimento. Si tratta di pensare ad un mondo del lavoro senza alcuna regola: lavoratori affittati per sei mesi, per un anno, per un giorno, per una settimana, senza limiti, senza concordarlo con nessuno; semplicemente a disposizione delle famose agenzie - forza Italia e la collega Prestigiacomo ne sanno qualcosa -, la Cleanco fa già buoni affari e quindi si capisce anche l'accanimento di alcune forze presenti in quest'aula, che hanno molto a cuore il provvedimento, che tende a liberalizzare ed a togliere qualunque tutela.
Quale possibilità ha un lavoratore di programmare non dico la sua vita, ma quello che potranno fare egli e la sua famiglia la settimana successiva rispetto ad una situazione che non garantisce loro neanche il domani? Piena libertà quindi ai padroni, alle ditte, alle cooperative che oggi sono peggio, più aggressive dei padroni stessi, ad utilizzare la manodopera quando e come vogliono! Piena libertà, senza diritti e senza tutela, nelle mani dei caporali! Mi dispiace che questo Governo, questa maggioranza, quei partiti che si dicono dalla parte dei lavoratori non dicano niente.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Malavenda.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.263, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono 2 postazioni di voto bloccate.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato 190
Hanno votato no 228
(La Camera respinge).

TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Lei ha avuto la cortesia di inviarmi lo speech che ha letto in aula, in cui dichiara preclusi una serie di emendamenti. Ora, l'articolo 89 - al quale credo lei abbia fatto riferimento - recita che: «Il Presidente ha facoltà di negare l'accettazione e lo svolgimento di ordini del giorno, emendamenti o articoli aggiuntivi che siano formulati con frasi sconvenienti, o siano relativi ad argomenti affatto estranei all'oggetto della discussione,


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ovvero siano preclusi da precedenti deliberazioni e può rifiutarsi di metterli in votazione. Se il deputato insiste e il Presidente ritenga opportuno consultare l'Assemblea, questa decide senza discussione per alzata di mano».
Ora, Presidente ...se il collega Gasparri lo consente. Dicevo, Presidente, che tutti gli emendamenti sono stati respinti. Essendo stati respinti tutti gli emendamenti, a mio avviso non ricorre la fattispecie di cui all'articolo 89. Perché? Nella sua dichiarazione lei afferma che «devono considerarsi preclusi i seguenti emendamenti in quanto incidono su altri commi dell'articolo 1, ovvero su articoli successivi, sopprimendo o modificando le stesse parole». Il regolamento invece fa riferimento in maniera precisa ad un'altra ipotesi: «ovvero siano preclusi da precedenti deliberazioni». Quindi, nel caso in cui sia approvato un emendamento che modifica un articolo e successivamente vi sia un emendamento che fa riferimento a quella modifica, lei può dichiararlo precluso, dicendo: «abbiamo già votato precedentemente su questo argomento». Siccome tutti gli emendamenti della collega sono stati respinti, non c'è alcuna votazione alla quale lei possa fare riferimento.
Innanzitutto, ritengo che se la collega volesse, dovrebbe pronunciarsi l'Assemblea sul fatto che questi emendamenti debbano o meno ritenersi preclusi. Infatti, l'ultimo periodo dell'articolo 89 del regolamento dispone che: «Se il deputato insiste e il Presidente ritenga opportuno consultare l'Assemblea, questa decide senza discussione per alzata di mano». Quindi, qualora la collega non ritenesse opportuno accettare quanto lei, Presidente, ha dichiarato sugli emendamenti da ritenersi preclusi, comunque l'Assemblea dovrebbe votare.
Secondo: ritengo che quanto scritto nel testo che lei ha letto non abbia alcun riferimento all'articolo 89, a meno che non ci siano altri articoli, che a me sfuggono, per quanto riguarda questo argomento.
Presidente, credo che solo successivamente, in caso di modifica di articoli, quando ci si trova di fronte ad un emendamento su materia sulla quale la Camera ha già deliberato, quell'emendamento possa ritenersi precluso. In questo caso, stiamo votando gli emendamenti riferiti all'articolo 1 e poiché nessuno di essi è stato approvato, ritengo che qualunque emendamento debba essere posto in votazione.
Concludo dicendo che se lei è di diverso parere, lo manifesta sempre con grande correttezza; però, vorrei sottolineare che il fatto che sia una sola collega ad aver presentato questi emendamenti impone a ciascuno di noi - a ciascuno di noi - maggiore severità nel rispetto del regolamento. Poiché si tratta di una sola collega, ciascuno di noi deve porre maggiore attenzione al rispetto del regolamento. In questo caso, non ritengo che possano essere considerati preclusi circa venti emendamenti, perché non vi è alcun riferimento all'articolo 89.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buontempo.
Sono del tutto d'accordo con lei che bisogna stare molto attenti a rispettare i diritti di tutti i deputati e quindi ad applicare rigorosamente il regolamento, nel senso della tutela dei diritti, senza però scivolare in una sorta di «assistenzialismo» regolamentare, ché non sarebbe il caso.
L'articolo 89 fa riferimento a ciò che è precluso da precedenti deliberazioni. Il primo comma del disegno di legge di cui stiamo parlando (non so se lei l'abbia davanti) dà una serie di definizioni (cosa si intende per lavoratori, cosa si intende per impresa fornitrice e via dicendo). Essendo stati respinti tutti gli emendamenti modificativi di queste nozioni ed essendo passati ora al secondo comma dell'articolo 1, il primo comma non può più essere toccato. Ed allora gli emendamenti che ho dichiarato preclusi sono quelli che intendono inserire modifiche nei concetti che sostanzialmente la Camera ha confermato perché ha respinto tutti gli emendamenti modificativi (Interruzione del deputato Buontempo)...


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Mi scusi, essendo stati respinti gli emendamenti al primo comma è confermato quel tipo di definizione (è questo il ragionamento che ho fatto), in quanto la deliberazione non è solo quella che approva ma anche quella che respinge. La ringrazio comunque per aver posto la questione.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Malavenda 1.33 e Paolo Colombo 1.279.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Questo emendamento è il primo di una serie di emendamenti omologhi che riguardano il tema della rappresentatività sindacale. Nel testo degli articoli di questo disegno di legge, infatti, spesso si ricorre all'uso della formulazione qui considerata.
Noi siamo convinti che non sia legittimo introdurre un riferimento così preciso alla rappresentanza sindacale quando finora non esiste una legge che definisca e disciplini il tema della rappresentanza sindacale. A tale riguardo è vero che c'è una serie di proposte di legge di cui l'Assemblea probabilmente discuterà anche entro breve tempo, in ogni caso finora non esiste modo per stabilire né quali siano i sindacati maggiormente rappresentativi né quelli comparativamente più rappresentativi; esistono «determinazioni» che individuano chiaramente l'impossibilità di specificare come sindacati più rappresentativi di altri quelli, diciamo così, riconosciuti da questo Governo, ossia la triplice sindacale e i suoi «amici» omologhi.
Abbiamo pertanto proposto di sopprimere le parole specificate nel nostro emendamento tutte le volte che si fa riferimento alla rappresentatività sindacale. Questa è una scelta che dovrebbe agevolare sicuramente anche il Governo qualora in un prossimo futuro si arrivi a disciplinare tale materia in modo coerente; in questo modo si eviterebbero delle incongruenze e si potrebbe favorire anche la correttezza del processo legislativo.
Dichiaro pertanto il voto favorevole su questi emendamenti, nonché su tutti gli altri che sono stati presentati e che hanno lo stesso scopo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pampo. Ne ha facoltà.

FEDELE PAMPO. Presidente, intervengo per dichiarazione di voto su questo emendamento e sull'emendamento Prestigiacomo 1.264 relativamente all'immissione nel disegno di legge del riferimento alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Questa serie di emendamenti tende a fare chiarezza nel nostro ordinamento per non lasciare al magistrato la possibilità di indicare chi sia maggiormente rappresentativo in una struttura, in un ambiente, in un ufficio.
Non è pensabile che una legge appena sta per uscire consenta o possa permettere una falsa interpretazione o comunque un'interpretazione non corretta.
È necessario realizzare in maniera sostanziale, in campo sindacale, nel mondo del lavoro, la democrazia e garantire al lavoratore la libertà di scelta. Allorquando si stabiliscono concetti come quello attuale, che determinano inevitabilmente il monopolio a favore di alcune organizzazioni sindacali, si lede il principio di democrazia e di libertà. Ed allora chi decide allorquando si legge la norma? Chi è veramente maggiormente rappresentativo? Colui che deve rispettare la norma quali indicazioni deve assumere per determinare la vera rappresentatività?
Non esiste nel nostro ordinamento alcuna indicazione del genere, ad eccezione, signor ministro, di due leggi che lei dovrebbe conoscere bene: la prima è quella della distribuzione della ricchezza delle vecchie organizzazioni sindacali fasciste, che stabilì quali erano le organizzazioni sindacali che potevano ripartirsi quel patrimonio; la seconda disposizione


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di legge è quella della determinazione del contingente di rappresentatività all'interno del CNEL. Si tratta - lo ribadisco - solo ed esclusivamente di queste due leggi.
Signor ministro, mi deve dire allora per quale ragione il Governo si vanta di aver fatto sottoscrivere a 32 organizzazioni sindacali il patto per il lavoro quando deve dividere le responsabilità e lei poi ne include solo ed esclusivamente 3 per determinarne i privilegi (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale). Ce lo deve spiegare perché soltanto in tale maniera si concepisce la rappresentatività.
Non penso che lei voglia perdere tempo parlando con altre organizzazioni sindacali. Non ritengo che il Presidente del Consiglio possa perdere ulteriore prezioso tempo a discutere con più organizzazioni sindacali, ma, guarda caso, nel momento in cui esistono dei privilegi, questo Governo, che indubbiamente lede i diritti di democrazia e di libertà, privilegia il monopolio e abbiamo visto che cosa il monopolio abbia prodotto in Italia (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cordoni. Ne ha facoltà.

ELENA EMMA CORDONI. Signor Presidente, intervengo su questo e su altri emendamenti analoghi perché il problema della rappresentanza e della rappresentatività verrà più volte ripreso nel corso dell'esame del provvedimento. È utile per l'Assemblea sapere che la prossima settimana, cioè giovedì prossimo, la Commissione lavoro ha deciso di mettere all'ordine del giorno questo problema al fine di dare al paese e a tutti noi una normativa sulla rappresentanza e sulla rappresentatività sindacale. Si tratta, quindi, di un problema condiviso. È necessario pertanto arrivare a questo tipo di normativa e di legislazione.
Non riteniamo di dover affrontare adesso, soltanto ed esclusivamente per la normativa del lavoro interinale, un problema così delicato e complesso che la Commissione, appunto, ha deciso di affrontare già a partire dalla prossima settimana. Vorrei solo dire all'onorevole Colombo e ad altri colleghi che sono intervenuti che, quando parliamo di riconoscimento della rappresentanza e rappresentatività, per quanto riguarda il settore pubblico, non vi è alcuna possibilità da parte di alcuno di decidere chi rappresenti gli altri; anzi, nella contrattazione pubblica, vi è l'obbligo che tutte le parti siano chiamate alla contrattazione. Il Governo, chi fa contrattazione, non ha possibilità di scelta.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI (ore 16,45)

ELENA EMMA CORDONI. Per quanto riguarda, invece, il settore privato, non si tratta di una scelta volontaria. Anzi, il Governo, quando chiama al suo tavolo tutte le parti, mi pare voglia esprimere un concetto di rappresentatività più ampio e più allargato.
In questo caso stiamo ragionando di comportamento fra le parti sociali. Allora il «chi riconosce chi» è affidato alla libera decisione del privato. Quindi, sono le forze imprenditoriali che decidono chi siano i soggetti che hanno titolo alla rappresentanza ed alla rappresentatività. Non per niente vi è un accordo fra le parti sociali che sono formate dai sindacati ma anche dalle parti imprenditoriali che decidono chi sono coloro che firmano i contratti nazionali. E chi decide chi firma i contratti nazionali sono normalmente le parti imprenditoriali.
Il problema nasce proprio da questo comportamento che esiste fra le parti private. Si tratta di varare invece una normativa che induca poi anche le parti imprenditoriali a tenere al tavolo delle trattative le parti più rappresentative. Da qui, infatti, l'esigenza di fare una nuova legislazione sulla materia. E ciò al momento non può essere perché oggi la decisione è lasciata proprio alla libertà delle parti. Se siamo nella situazione che


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conosciamo, ciò avviene perché le parti imprenditoriali riconoscono ad alcune organizzazioni il massimo di rappresentatività, il che può essere ritenuto giusto o sbagliato a seconda delle opinioni. È per questo, lo ripeto, che abbiamo la necessità di varare una legislazione quadro in materia.
Quindi, il mio intervento, che esprime contrarietà a questi emendamenti, non nasconde l'esigenza di affrontare la questione; ma non ritengo che tali modificazioni possano essere introdotte mentre si dibatte il problema del lavoro interinale. Sarà invece in sede di una legge generale sulla rappresentanza e sulla rappresentatività che si risolverà una volta per tutte il problema.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Lei ha esaurito il suo tempo, come sa bene.

MARA MALAVENDA. Parlo in dissenso!

PRESIDENTE. Non può intervenire sui suoi emendamenti perché è già intervenuta nella discussione sull'articolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.33 e Paolo Colombo 1.279, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MARA MALAVENDA. Ma cosa c'entra! Voi vi mettete sotto i piedi tutto! Ho detto «in dissenso»! Mi spieghi perché.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 350
Votanti 349
Astenuti 1
Maggioranza 175
Hanno votato 135
Hanno votato no 214
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.233, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei non può intervenire.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Non può intervenire neppure sull'ordine dei lavori perché anche gli interventi di questo tipo rientrano nel contingentamento dei tempi.

MARA MALAVENDA. Ma allora che cosa ci sto a fare qui?

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 363
Votanti 362
Astenuti 1
Maggioranza 182
Hanno votato 7
Hanno votato no 355
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul principio comune contenuto negli emendamenti da Malavenda 1.35 a Malavenda 1.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo, individuato dalle parole: «devono comunque essere accettati dalle rappresentanze sindacali unitarie» (o espressioni equivalenti), avvertendo che, in caso di


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pronuncia contraria della Camera, si intenderanno respinti tutti gli emendamenti indicati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 366
Votanti 365
Astenuti 1
Maggioranza 183
Hanno votato 1
Hanno votato no 364
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 362
Votanti 360
Astenuti 2
Maggioranza 181
Hanno votato 27
Hanno votato no 333
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Prestigiacomo 1.264.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ostillio. Ne ha facoltà.

MASSIMO OSTILLIO. Vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi sul principio contenuto nell'emendamento Prestigiacomo 1.264 che appare più equo nei confronti delle rappresentanze sindacali, rispetto a quello previsto dal testo della Commissione, perché non mortifica nessuno dei sindacati che fino ad ora, attraverso i dibattiti svoltisi nelle diverse aziende, hanno favorito l'affermazione di principi democratici nel mondo del lavoro. Appare pertanto assurdo non prendere in considerazione, come fa il testo della Commissione, l'esperienza di sindacati diversi dai tre considerati maggiormente rappresentativi.
Per questo riteniamo che il testo dell'emendamento Prestigiacomo 1.264 offra maggiori garanzie per soddisfare le esigenze provenienti dal mondo sindacale ed è per questo che voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pampo. Ne ha facoltà.

FEDELE PAMPO. Signor Presidente, avevo anticipato il pensiero dei deputati di alleanza nazionale su questo argomento già in precedenza, ma alcuni interventi mi offrono l'opportunità per riprendere il discorso e riaffermare che quando si continua a parlare di sindacati maggiormente rappresentativi si offendono la libertà e la democrazia. Sia nel mondo pubblico che in quello privato non vi è differenza quando è presente la rappresentatività sindacale. Devo far notare, peraltro, che per quanto riguarda il settore pubblico è in vigore un decreto del Presidente della Repubblica che sancisce le rappresentatività; nel mondo privato, invece, le organizzazioni sindacali stipulano i contratti. È necessario che si sappia e che qualcuno prenda coscienza del fatto che le organizzazioni sindacali che allo stato possono sottoscrivere il 95 per cento dei contratti sono almeno otto, e non certamente tre!
Allo stesso modo, si deve prendere atto che, se si deve inserire una norma nell'ambito di un progetto, deve servire solo ed esclusivamente a sancire il diritto di iscrizione e di partecipazione ad una organizzazione sindacale secondo la volontà del lavoratore. Allorquando una legge, invece, interviene a sminuire tale principio, non dando la possibilità al lavoratore stesso di partecipare alla relativa decisione, ci troviamo in presenza di una imposizione.
Per dichiarare la nostra avversione a tale imposizione, abbiamo presentato una serie di emendamenti che sosterremo con il nostro voto favorevole.


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MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, non posso darle la parola: sia gentile!

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto in dissenso.

PRESIDENTE. In questo caso, ha facoltà di parlare.

MARA MALAVENDA. È duro di comprendonio?

PRESIDENTE. No, come vede l'ho capita perfettamente. È lei che è un pochettino «reiterante» nelle sue richieste.

MARA MALAVENDA. Anche prima avevo chiesto di parlare in dissenso...

PRESIDENTE. Proceda pure: non sprechi il suo tempo che è molto prezioso!

MARA MALAVENDA. ...ma mi pare che qui si faccia fatica a capire.
Su questa benedetta impostazione della rappresentanza sindacale, mi pare che si stia giocando molto, nel senso che giochiamo con le parole. È come la famosa coperta che viene tirata da una parte a sinistra e dall'altra a destra!
In Commissione si è discusso molto spesso sulla parola «comparativamente», contenuta nella lettera a) del comma 2 dell'articolo 1. Devo dire che non solo non la conosco, ma che l'ho cercata anche sul vocabolario senza trovarla. Però, pare che vi sia chi caldeggia una rappresentanza da parte di chi in un determinato momento è rappresentativo non si capisce bene di chi: del padrone? Oggi, chi firma gli accordi sono quelli che vuole il padrone e non quelli che vogliono i lavoratori!
Una volta per tutte, allora, voglio chiarire che per me e per noi lavoratori la parola «sindacato» fa riferimento ai rappresentanti eletti dai lavoratori; a quelli e a nient'altro!

FEDELE PAMPO. I Cobas a Pomigliano sono stati sconfitti!

MARA MALAVENDA. Non condivido quindi l'operato di quelli che tirano di qua o di là, o per dare rappresentanza ad alcuni «cimeli abbandonati» come le RSA, a chiunque appartengano, oppure per dare rappresentanza a gruppi improvvisati, che poi vanno sotto braccio col padrone. Non siamo d'accordo: gli unici rappresentanti riconosciuti sono quelli eletti dai lavoratori e da essi revocabili in ogni momento, anche immediatamente! Per questo ci battiamo oggi e per questo ci batteremo quando inizierà la vera battaglia sulla rappresentanza!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.264, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Avverto che vi sono alcune postazioni di voto bloccate!

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 355
Maggioranza 178
Hanno votato 132
Hanno votato no 223
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Avverto che vi sono alcune postazioni di voto bloccate!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 343
Votanti 326
Astenuti 17
Maggioranza 164


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Hanno votato 110
Hanno votato no 216
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.39, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Avverto che vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 348
Votanti 346
Astenuti 2
Maggioranza 174
Hanno votato 107
Hanno votato no 239
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.252, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Avverto che vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 351
Votanti 348
Astenuti 3
Maggioranza 175
Hanno votato 52
Hanno votato no 296
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Malavenda 1.250 e Paolo Colombo 1.273.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Signor Presidente, chiediamo la soppressione della lettera b) del comma 2 dell'articolo 1 perché non è possibile definire quali siano i normali assetti produttivi aziendali. Nelle aziende private non esistono le piante organiche che lo Stato è abituato a definire nella pubblica amministrazione, anche se ultimamente mi sembra che le riforme vadano in senso contrario, nel senso di prevedere flessibilità di organizzazione anche negli uffici pubblici. A maggior ragione, quindi, l'impresa privata non può assolutamente essere vincolata da normali assetti produttivi. Non si capisce, ripeto, chi definisca i normali assetti produttivi aziendali.
La lettera b) del comma 2 dell'articolo 1, pertanto, deve essere assolutamente soppressa. Questo non è un vincolo che si può imporre al lavoro interinale proprio perché non ha ragione di esistere, è assolutamente al di fuori di ogni logica. Non capiamo come il Governo possa sostenere una posizione di questo tipo quando, ripeto, anche nella pubblica amministrazione si cerca di andare nella direzione opposta, di rendere cioè flessibile l'organizzazione del lavoro. Voi della maggioranza cercate almeno di essere coerenti con quello che avete deliberato poco tempo fa ed approvate il nostro emendamento!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.250 e Paolo Colombo 1.273, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 347
Votanti 346
Astenuti 1
Maggioranza 174
Hanno votato 124
Hanno votato no 222
(La Camera respinge).


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TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Presidente, tra gli emendamenti della collega Malavenda dichiarati preclusi vi è l'emendamento 3.35, a pagina 51 del fascicolo, con il quale si chiede di sopprimere la parola «utilizzatrice». Secondo la risposta data poc'anzi dall'onorevole Violante si è ritenuto che emendamenti riferiti al comma 1 dell'articolo 1, che ripresentano in successivi emendamenti la stessa denominazione, si debbano ritenere preclusi. Secondo l'articolo 89 del regolamento tale interpretazione sarebbe esatta se avessimo già votato l'articolo 1, perché i commi non sono stati votati per parti separate. Pertanto, fino a quando un articolo non viene votato, lo stesso è emendabile in tutte le sue parti. Contesto quindi quell'interpretazione, perché, ripeto, finché un articolo non viene votato è emendabile.
Inoltre la parola «utilizzatrice» nel testo si trova in fondo all'articolo in questione, quindi non si tratta più del comma 1 dell'articolo 1, ma di un comma in fondo all'articolo 3. Come si fa a considerare precluso un emendamento che chiede la cancellazione di una parte di un articolo che non è stato ancora votato? Perché sono preclusi, si dice, gli emendamenti di contenuto analogo a quelli sui quali l'Assemblea ha già votato. Io ne ho trovati diversi in questo senso. E allora, anche l'interpretazione scritta di cui lei, Presidente, ha il testo si riferisce al comma 1, laddove si dice che poiché è stato discusso il comma 1, riteniamo preclusi quegli emendamenti. La parola «utilizzatrice» è alla terzultima riga dell'articolo 3, e allora si dovrebbe considerare questo articolo come un unico comma, ma se così fosse, finché non viene votato l'articolo, questo non è norma di legge. Non si possono quindi dichiarare preclusi gli emendamenti che fanno riferimento ad un testo non votato.
L'articolo 89 del regolamento dice in maniera molto chiara che si può ritenere precluso un argomento sul quale la Camera ha già votato qualora venga riproposto in successive deliberazioni. Poiché nessuno di tali emendamenti è stato approvato, l'articolo 1 non è stato per nulla modificato.
Volendo tuttavia accettare dal punto di vista tecnico-formale l'interpretazione fornita dalla Presidenza, non possiamo ritenere non emendabili le ultime parti dell'articolo. Infatti fino ad ora non abbiamo approvato né proposte emendative né alcun articolo. Se si vuole fare riferimento al comma 1, avremmo allora dovuto votarlo per parti separate; ma ciò non è stato fatto. Signor Presidente, leggendo il testo del comma 1, non trovo alcun segno di punteggiatura. Dove si interrompe il comma 1? Se non erro, non vi è alcun punto; quindi non vi sono capoversi differenti, è un unico comma. Come si possono dunque ritenere preclusi gli emendamenti che fanno riferimento ad un testo non votato?
La prego, signor Presidente, di leggere l'articolo 89 del regolamento, il testo comunicato dalla Presidenza all'Assemblea e di dirmi come si possa ritenere l'emendamento Malavenda 3.35 (a pagina 51 del fascicolo) precluso, quando - lo ripeto - si tratta di una parte del provvedimento sulla quale stiamo ancora discutendo.

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, lei ha già posto tale questione alla Presidenza e le è già stata fornita risposta. Evidentemente lei vuole essere confortato anche dal mio parere, che non può certo essere difforme da quanto è stato in precedenza dichiarato. Il comma 1 dell'articolo 1 stabilisce alcune definizioni che diventano vincolanti nelle parti successive del testo. È chiaro che, se l'articolo 1 dovesse essere respinto, la Presidenza riesaminerebbe le preclusioni precedentemente annunciate. Ma tale questione potrebbe essere più opportunamente valutata in seguito.


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TEODORO BUONTEMPO. Presidente, mi scusi, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, abbia pazienza, le ho già risposto. La questione sta nei termini che le ho esposto. Del resto il vaglio di ammissibilità degli emendamenti... (Commenti del deputato Buontempo).
Onorevole Buontempo, molto brevemente, se vuole aggiungere una parola, le concedo di intervenire, esclusivamente per gentilezza; però sia breve.

TEODORO BUONTEMPO. La ringrazio, signor Presidente.
Ho richiamato la precedente questione, ma ho posto un altro problema, facendo riferimento alla parte finale del testo di cui ci stiamo occupando. In riferimento a ciò, sono andato a guardare gli emendamenti considerati preclusi e ne ho trovati alcuni che non si riferiscono al comma 1. Invece, la risposta che mi è stata fornita dal Presidente Violante faceva riferimento proprio al comma 1. Sto chiedendo come mai siano stati considerati preclusi emendamenti che si riferiscono alle ultime tre righe del testo. Su ciò chiedo una risposta.

PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la ratio è quella che le ho esposto. Valuteremo eventualmente in relazione ai singoli emendamenti se sussisterà qualche problema.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.40, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 354
Maggioranza 178
Hanno votato 27
Hanno votato no 327
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.42, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Avverto che vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 353
Votanti 348
Astenuti 5
Maggioranza 175
Hanno votato 22
Hanno votato no 326
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.44, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 358
Votanti 354
Astenuti 4
Maggioranza 178
Hanno votato 3
Hanno votato no 351
(La Camera respinge).

Colleghi, scusate: ho invertito due votazioni.
Indìco pertanto ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.43, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 356
Votanti 353


Pag. 16663

Astenuti 3
Maggioranza 177
Hanno votato 4
Hanno votato no 349
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.248, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 353
Votanti 349
Astenuti 4
Maggioranza 172
Hanno votato 2
Hanno votato no 347
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Prestigiacomo 1.265.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Colleghi, il lavoro interinale per essere tale deve garantire l'esigenza, anche improvvisa, di manodopera da parte del datore di lavoro. Ciò pur nel rispetto del lavoratore. Pertanto, il vincolo posto dal comma 4 e, per quanto ci riguarda, anche dall'inciso di cui chiediamo la soppressione, limita oltremodo l'applicazione della prestazione del lavoro temporaneo, rendendo quindi inutile la previsione normativa dello stesso.
Per questo sosterremo con convinzione il nostro emendamento 1.265.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Malavenda. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Ci troviamo ancora una volta a pensare al lavoro interinale come al lasciapassare per tutte le esigenze, tutte le occasioni, tutte le stagioni, tutti i bisogni dei padroni per ottenere profitto e per sfruttare al meglio - naturalmente nella loro logica - la manodopera. Quindi, nessuna preclusione in alcun caso.
Vorrei però che di queste cose andaste a parlare tra i lavoratori, tra i disoccupati, ministro Treu, anche se lei oggi è stato declassato, l'hanno messo tra i sottosegretari forse perché non ha mai avuto il coraggio di venire a Napoli. I napoletani la stanno aspettando per la conferenza sull'occupazione. Si è vergognato? Che cosa porterà loro il lavoro in affitto, il lavoro interinale, i contratti di area, le gabbie, i lavori socialmente utili? Andate a vedere come si lavora, quanto il padronato ha già preso.
Il lavoro in affitto in Italia esiste se aziende come la FIAT - ma non solo la FIAT, tutte - mandano dalla sera alla mattina i lavoratori da una regione all'altra lontane migliaia di chilometri. Mi dica questo cos'è, se non affittare manodopera. Questo quando non si vendono i lavoratori, anzi quando non si svendono insieme agli armadi, ai contenitori ed alle suppellettili, per poi licenziarli facendo fare il lavoro sporco ad altri, facendoli licenziare da altri. Quanti ne abbiamo, che cosa diciamo loro, ministro, che andiamo ad affittarli...

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, il tempo a sua disposizione è esaurito.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.265, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 373
Votanti 348
Astenuti 25
Maggioranza 175


Pag. 16664

Hanno votato 115
Hanno votato no 233
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.45, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 362
Votanti 360
Astenuti 2
Maggioranza 181
Hanno votato 8
Hanno votato no 352
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.234, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 359
Votanti 358
Astenuti 1
Maggioranza 180
Hanno votato 4
Hanno votato no 354
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Malavenda 1.240, Prestigiacomo 1.267 e Masi 1.275.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Desidero richiamare l'attenzione dei colleghi sull'emendamento 1.240, che per noi è molto importante in quanto è diretto ad eliminare la sostanziale esclusione del lavoro interinale nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia. Tale esclusione è infatti illogica e penalizza soprattutto il Mezzogiorno dove, come è noto, l'economia è fondata soprattutto su questi due settori. L'esclusione che è stata proposta ci sembra una scelta che va contro lo sviluppo e che, per di più, ha carattere ideologico, poiché non abbiamo ricevuto risposte oggettive né in Commissione né da parte del Governo. Se vogliamo davvero far emergere il lavoro nero nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia, il lavoro interinale è la soluzione che offre tutela a lavoratori che oggi operano in assenza totale di qualunque garanzia.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio gruppo.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, non posso darle la parola su questi emendamenti di uno dei quali è presentatrice, essendo lei già intervenuta sull'articolo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cordoni. Ne ha facoltà.

ELENA EMMA CORDONI. Signor Presidente, sono contraria agli identici emendamenti che stiamo per votare in quanto la normativa sottoposta alla nostra attenzione non preclude l'utilizzazione del lavoro interinale nei settori richiamati nell'emendamento di cui è prima firmataria l'onorevole Prestigiacomo.
Il comma 3 di cui si propone la soppressione individua un percorso, quello della contrattazione nazionale fra le parti, cioè tra il mondo imprenditoriale agricolo e le organizzazioni sindacali, al fine di stabilire le modalità di applicazione del lavoro interinale. Desidero richiamare questo punto perché è un elemento che caratterizza il disegno di legge al nostro esame: si fa spesso riferimento all'accordo fra le parti sociali, cioè fra le organizzazioni degli imprenditori e quelle sindacali, così come era previsto nell'accordo in materia di lavoro che richiamiamo spesso.


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Poiché un importante elemento di governo del paese è quello di far precedere alle relazioni fra Parlamento e Governo la concertazione tra le parti sociali, che costituisce una pratica democratica molto importante a cui è opportuno e giusto che il Governo faccia riferimento e di cui anche la maggioranza che sostiene questo Governo è sostenitrice, sono convinta che la normativa contenuta nel testo che ci apprestiamo a votare non precluda la possibilità di prevedere il lavoro interinale nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia, bensì lo lasci alla contrattazione fra le parti, che sicuramente sono maggiormente capaci di individuare la realtà del paese e di farsi carico degli effettivi bisogni che il territorio e le imprese esprimono, nonché di individuare percorsi adeguati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Purtroppo dobbiamo votare contro gli identici emendamenti in esame perché essi ottengono l'effetto esattamente contrario a quello che è stato enunciato. Il comma 3 dell'articolo 1 stabilisce che il lavoro interinale può essere introdotto nel settore dell'agricoltura. Questo è un punto fermo ineccepibile. Se non fosse definita almeno in via sperimentale la possibilità di introdurre il lavoro interinale, tale possibilità potrebbe essere resa non effettiva nel caso in cui ciò non fosse previsto dagli accordi collettivi di cui al comma 2. Di fatto, quindi, la soppressione del comma 3 sarebbe un vincolo ulteriore all'utilizzo del lavoro interinale in agricoltura, sia pure in forma sperimentale. Con i nostri successivi emendamenti abbiamo proposto alcuni correttivi anche alla possibilità di sperimentare il lavoro interinale in agricoltura. Comunque, siamo contrari alla soppressione del comma 3 dell'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Masi. Ne ha facoltà.

DIEGO MASI. Presidente, l'emendamento 1.275 da me presentato serve a combattere di fatto il lavoro nero. L'edilizia e l'agricoltura sono fonti di lavoro nero, che è una delle grandi piaghe dell'occupazione in questo momento. Poterlo permettere con il sistema rigido inserito attraverso l'articolato sul lavoro interinale consente il controllo del lavoro nero e può consentire anche l'abolizione del vigente caporalato, nell'ambito del lavoro nero.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ostillio. Ne ha facoltà.

MASSIMO OSTILLIO. Presidente, mi ricollego a quanto hanno affermato poc'anzi gli onorevoli Prestigiacomo e Masi. L'edilizia e l'agricoltura sono due settori molto importanti per il nostro paese e credo che per il Mezzogiorno siano forse le uniche fonti di occupazione che ancora resistono in un meridione spesso abbandonato a se stesso.
Il testo del comma 3, così come previsto, dà rigidità alla norma e non consente l'immediato dispiegarsi degli effetti della legge anche nei due comparti citati. So, in quanto pugliese, che il meridione è particolarmente colpito dal fenomeno del caporalato, ma, esistendo questi presupposti, affermare che la materia è molto delicata, per cui si rinvia, quindi si ritiene opportuno concertare con le parti sociali e si ottiene un ulteriore rinvio, credo che tutto faccia tranne che il bene dei nostri giovani inoccupati o dei disoccupati.
In questo contesto, il tentativo che si compie attraverso la soppressione della norma è di dare maggiore elasticità al testo e di creare maggiori possibilità ed opportunità, per fare in modo che la legge produca i suoi effetti anche nei due settori già citati che, torno a ripetere, sono gli unici trainanti in questo momento per il Mezzogiorno. Questo è il motivo per il quale la soppressione del comma 3 potrebbe molto favorire il discorso di cui ho già parlato.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pampo. Ne ha facoltà.

FEDELE PAMPO. Intervengo, Presidente, per esprimere il voto favorevole del gruppo di alleanza nazionale sugli identici emendamenti soppressivi del comma 3 dell'articolo 1, per la ragione che a nostro modesto parere esso lede i diritti dell'economia del Mezzogiorno d'Italia, in particolare quelli dell'agricoltura e dell'edilizia. Al Governo sarebbe stato sufficiente leggere attentamente la relazione finale sul caporalato per evitare di inserire tale norma nel testo. È evidente che in questo modo si tende ancora una volta a penalizzare il Mezzogiorno, e soprattutto l'occupazione; frenare e bloccare due settori portanti come l'agricoltura e l'edilizia significa operare ai danni dell'occupazione, e questo non possiamo permetterlo.

MAURO MICHIELON. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Michielon, per il suo gruppo è già intervenuto l'onorevole Paolo Colombo. Lei quindi può parlare solo in dissenso.

MAURO MICHIELON. Sta bene. Se qualcuno avesse avuto la bontà di leggere la relazione Onofri con gli allegati, avrebbe notato come, per quanto riguarda il Ministero del lavoro, al sud vi sia un esubero di 850 unità, mentre vi è una carenza di ben 1950 ispettori del lavoro. Forse, per combattere il lavoro nero sarebbe bene spostare gli 850 impiegati in soprannumero, mandandoli a fare controlli.
Mi sembra dunque che l'emendamento sia, tutto sommato, valido, ma la motivazione fornita dall'onorevole Prestigiacomo mi pare semplicemente vergognosa (Applausi di deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. Signor Presidente, trovo un po' singolari le motivazioni per le quali occorrerebbe sopprimere il comma 3.
Si dice che c'è il caporalato e che, in realtà, l'abolizione di queste forme di tutela - ci si riferisce poi semplicemente all'intesa tra le parti - sarebbe un impedimento al caporalato stesso.
Quello che chiedono i colleghi di forza Italia e di alleanza nazionale - tra l'altro mi verrebbe di richiamare quanto diceva prima il collega Buontempo, a dimostrazione del fatto che su questo terreno ci muoviamo in totale distonia - è, sic et simpliciter, l'istituzionalizzazione del caporalato. Non credo che la contrattazione e l'intesa fra le parti possano definirsi come vincolo. Al massimo si può pensare ad un'intesa che consenta una maggiore tutela dei lavoratori.

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Colgo l'occasione per argomentare le ragioni per le quali il Governo è contrario a questi emendamenti e anche - se mi è consentito - per fare una esortazione.
Se ragioniamo assumendo bandiere ideologiche tra chi è per il liberismo e chi, invece, tende a penalizzare i lavoratori con regole, non rendiamo un buon servizio né alla discussione su questa riforma, né tanto meno a chi vuole - e mi pare che tutti lo vogliano - superare quelle forme di deregolamentazione selvaggia che sono state qui con grande veemenza denunciate.
Come ricordava il collega Giordano, abbiamo indicato un metodo e non l'esclusione - tanto meno quella geografica - di settori che, è noto a tutti (e chi avesse ascoltato l'intervento del collega Lembo a proposito dell'agricoltura ne avrebbe ricevuto conferma), hanno mercati


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del lavoro particolarmente complessi: una commistione di lavoro nero, di scambio tra diritti e denaro ed altre forme distorsive.
Il Governo nel presentare il proprio disegno di legge non ha mai inteso escludere quei settori ma, piuttosto, indicare una forma di regolazione comunemente accettata in tutte le società democratiche, quella della concertazione tra imprenditori e rappresentanti sindacali dei lavoratori.

MARA MALAVENDA. Quelli rappresentano gli interessi loro (Commenti)!

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Onorevole Malavenda, io l'ascolto con attenzione: lei faccia altrettanto!
Non si esclude assolutamente che si possano...

TEODORO BUONTEMPO. Presidente, non può rivolgersi così ad un deputato!

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. ...determinare intese in aree territoriali specifiche. Questo è il senso della norma che prevede, però, un momento ordinatorio a livello nazionale, altrimenti rischieremmo di mettere in discussione i diritti non soltanto dei lavoratori ma anche delle imprese.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.240, Prestigiacomo 1.267 e Masi 1.275, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 361
Votanti 356
Astenuti 5
Maggioranza 179
Hanno votato 107
Hanno votato no 249
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.253, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 354
Votanti 352
Astenuti 2
Maggioranza 177
Hanno votato 130
Hanno votato no 222
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.235, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 354
Votanti 351
Astenuti 3
Maggioranza 176
Hanno votato 4
Hanno votato no 347
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Michielon 1.254. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Michielon.Ne ha facoltà.

MAURO MICHIELON. Come è già stato ricordato dai miei colleghi, il comma 3 introduce a livello sperimentale il lavoro


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temporale per quanto riguarda i settori dell'agricoltura e dell'edilizia. Appare del tutto impropria la dizione «privilegiando le attività rivolte allo sviluppo della agricoltura biologica». A nostro avviso questa affermazione non ha alcun senso e non capiamo cosa si intenda fare privilegiando tale settore. Se si parla di agricoltura, si parla di agricoltura nel suo complesso, altrimenti vi è il rischio che le parti si trovino d'accordo solo sull'agricoltura sperimentale biologica lasciando fuori l'agricoltura in senso lato. Non comprendo neppure il motivo del parere contrario del relatore e del Governo ed invito i colleghi ad agire secondo buon senso ed a cassare questa parte dell'articolato che crea solo confusione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 1.254, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

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Presenti 347
Votanti 346
Astenuti 1
Maggioranza 174
Hanno votato 30
Hanno votato no 316
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.255, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
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Presenti 356
Votanti 355
Astenuti 1
Maggioranza 178
Hanno votato 131
Hanno votato no 224
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.266, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 364
Votanti 361
Astenuti 3
Maggioranza 181
Hanno votato 135
Hanno votato no 226
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Giordano 1.278.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Strambi. Ne ha facoltà.

ALFREDO STRAMBI. Illustrerò brevemente le motivazioni ed il significato dell'emendamento, dal momento che si riconoscono la particolarità dei settori dell'agricoltura e dell'edilizia e l'estrema delicatezza con cui è necessario procedere all'introduzione in essi del lavoro interinale. La particolarità è del resto dimostrata dal fatto che per questi specifici settori, diversamente che per tutti gli altri, si attribuisce un carattere sperimentale all'introduzione del lavoro interinale.
Poiché la dizione «qualifiche di esiguo contenuto professionale» è quanto mai vaga e suscettibile delle più diverse e discrezionali interpretazioni, con l'emendamento proposto si vogliono porre vincoli e limiti alla contrattazione in questi settori, definendo e specificando il livello professionale al di sotto del quale il lavoro interinale è interdetto.


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Si propone pertanto in quella di operaio specializzato la qualifica limite, che definisce, come dire, lo spartiacque al di sotto del quale, e solo al di sotto del quale, è possibile attivare la prestazione temporanea di manodopera, per l'appunto, in edilizia e nel settore agricolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Credo che questo sia un emendamento di buon senso. A prescindere dalle valutazioni generali sul provvedimento, quando si tratta di manodopera priva di qualunque specializzazione, lì è più facile il ricatto, il lavoro nero.
Presidente, sarebbe bene anche che la Presidenza della Camera ponesse un po' di attenzione a tutte le persone che lavorano dentro Montecitorio. Ho il sospetto molto forte che tra i dipendenti operai che lavorano dentro Montecitorio vi siano alcune categorie al di sotto di ogni tipo di qualificazione professionale che potrebbero essere in una condizione di lavoro nero: anche dentro Montecitorio! Quando si bandiscono gli appalti, si ha anche il dovere di controllare che le ditte appaltatrici, specialmente quando si tratta di lavorare dentro le istituzioni, rispettino le leggi dello Stato. Pensare che dentro Montecitorio vi siano decine di lavoratori prive di tutela contrattuale è una vergogna che ricade su ciascuno di noi!
Quindi, ciò che si propone con questo emendamento è una tutela delle fasce più deboli, per le quali c'è meno mercato del lavoro, per le quali è più difficile trovare un'altra occupazione, un altro posto. Caro Presidente, come dice il comma 3, i cosiddetti «sindacati maggiormente rappresentativi» ignorano completamente i diritti di queste categorie. Quando si appartiene a ditte di pulizia, a imprese che si occupano di lavori manuali, lì scompaiono i sindacati, perché queste categorie non fanno numero, non sono metalmeccanici, non sono edili. Quindi, siccome non fanno numero, i sindacati non si interessano della sorte dei lavoratori.
Ecco perché questo emendamento rappresenta una forma di tutela. Se non la inseriamo nella legge, per queste persone nessuno alzerà un dito, perché si tratta di manodopera frazionata, spesso di dipendenti di piccole imprese e quindi saranno completamente in balia del ricatto del lavoro straordinario non retribuito, del lavoro la domenica e nei festivi non retribuito e quelli che non ci stanno, cari signori di rifondazione comunista, vengono licenziati su due piedi! Vengono licenziati su due piedi, senza che nessuno faccia nulla per loro! Mi rivolgo a rifondazione comunista perché convinca i propri partner di Governo a votare a favore di questo emendamento.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. No, onorevole Malavenda, mi scusi ma può intervenire solo per dichiarazione di voto in dissenso dal suo gruppo.

MARA MALAVENDA. Allora, chiedo di parlare per dichiarazione di voto in dissenso.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARA MALAVENDA. Parlo in dissenso da una logica, che è quella che vuole - in teoria, perché in pratica si tratta di ben altro - limitare i danni di una cosa vergognosa che è quella dell'accettazione del principio di affittare lavoratori, dei lavoratori in affitto. Poi vediamo, contrattiamo, facciamo emergere il nero. Qui si tratta semplicemente di legalizzare il lavoro nero, non ce lo dimentichiamo e che nessuno si meravigli!
Nel meridione (a parte la demagogia di chi pare lo scopra oggi) il lavoro nero c'è sempre stato e c'è, nonostante qualcuno si meravigli, si scandalizzi e lo scriva sui giornali quando muoiono ragazze a causa


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di collanti, sotto le presse o per lavori svolti in situazioni veramente drammatiche e senza alcuna tutela.
Cercare quindi la logica del meno peggio applicandola anche al lavoro in affitto è una cosa aberrante, che non possiamo assolutamente condividere e che dobbiamo contrastare. Lavoro in affitto mai nel nostro paese! Il nostro è un paese civile e tale deve rimanere!
I padroni nel meridione, dove la piaga del lavoro nero è più larga e più diffusa, stanno brindando perché oggi non se lo devono più pagare loro. Nessuno li chiamerà più a dare conto di nulla perché glielo pagate voi...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Malavenda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 1.278, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono alcune postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
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Presenti 347
Votanti 342
Astenuti 5
Maggioranza 172
Hanno votato 36
Hanno votato no 306
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Malavenda 1.246, Paolo Colombo 1.256 e Prestigiacomo 1.268.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. L'onorevole Malavenda ha più volte ripetuto in quest'aula che le posizioni dei colleghi che presentano emendamenti diversi dai suoi sono vergognose. Adesso voglio proprio vedere cosa dirà allorquando interverrà sull'emendamento 1.268 di cui sono la prima firmataria e che è identico al suo 1.246.
L'emendamento è diretto ad eliminare l'esclusione del lavoro interinale per le qualifiche di esiguo contenuto professionale. In altri termini questo è un emendamento che va esattamente nella direzione opposta a quella prospettata dal collega Giordano, andando a penalizzare ulteriormente le aree più svantaggiate del paese, dove i lavoratori in nero sono moltissimi e la pratica del lavoro nero - l'ho ripetuto diverse volte - quando non assume le caratteristiche delinquenziali è in realtà la risposta del mercato ad un sistema troppo rigido.
Ringrazio il sottosegretario Montecchi per le spiegazioni che mi ha fornito in precedenza, allorquando si stava discutendo di un emendamento che riguardava più o meno lo stesso argomento, ma quelle spiegazioni non mi convincono, né ci convincono. Noi rimaniamo fermamente convinti del fatto che per combattere il lavoro nero laddove non assume le caratteristiche delinquenziali... Il caporalato è un fenomeno criminale e non va combattuto mantenendo quelle aree sottosviluppate ma con altri sistemi. Il lavoro nero si combatte rendendo competitivo il lavoro legale.
A nostro avviso votare contro questo emendamento significa votare per il lavoro nero.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. Il mio sarà un breve intervento. Innanzitutto penso che non è il caso di fare troppa demagogia su questo emendamento. L'accesso alle «basse» qualifiche del lavoro interinale è una delle occasioni più favorevoli, per chi non ha una preparazione, per essere «appetibile» sul mercato del lavoro. È motivo di opportunità poter accedere, se pur temporaneamente,


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al lavoro, ad un'occupazione che con il tempo e con l'esperienza maturata può diventare un lavoro stabile. Ciò è stato riconosciuto pure in Commissione, nelle audizioni che abbiamo tenuto, dalle aziende e dalle agenzie di lavoro interinale che operano anche all'estero, le quali hanno chiesto esplicitamente di togliere questo vincolo perché va contro l'interesse dei lavoratori, soprattutto di quelli meno preparati, quindi meno appetibili per le imprese e che trovano minori occasioni di lavoro.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. No, onorevole Malavenda, lei è firmataria di uno degli emendamenti e pertanto non può parlare: è già intervenuta sull'articolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.246, Paolo Colombo 1.256 e Prestigiacomo 1.268, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono delle postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
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Presenti 341
Votanti 340
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato 132
Hanno votato no 208
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 328
Votanti 327
Astenuti 1
Maggioranza 164
Hanno votato 12
Hanno votato no 315
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 338
Maggioranza 170
Hanno votato 4
Hanno votato no 334
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 330
Votanti 329
Astenuti 1
Maggioranza 165
Hanno votato 114
Hanno votato no 215
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono delle postazioni di voto bloccate.


Pag. 16672

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 352
Maggioranza 177
Hanno votato 132
Hanno votato no 220
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Vi sono delle postazioni di voto bloccate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 344
Maggioranza 173
Hanno votato 103
Hanno votato no 241
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.61, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 341
Votanti 340
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato 93
Hanno votato no 247
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.63, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 338
Maggioranza 170
Hanno votato 26
Hanno votato no 312
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.241, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 341
Votanti 340
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato 4
Hanno votato no 336
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.64, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 345
Votanti 343
Astenuti 2
Maggioranza 172
Hanno votato 67
Hanno votato no 276
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.65, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 346
Maggioranza 174


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Hanno votato 4
Hanno votato no 342
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Prestigiacomo 1.269.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Teresio Delfino. Ne ha facoltà.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole sull'emendamento Prestigiacomo 1.269 invito l'Assemblea a fare altrettanto perché, in un mondo del lavoro che subisce cambiamenti in tempi rapidi, impedire la possibilità di prestare lavoro temporaneo per l'arco di un anno significa rimanere nell'ambito di una logica rigida e non corrispondente alla necessità di una massima tempestività ed efficacia della risposta occupazionale alle modifiche dell'economia e soprattutto delle attività di impresa. Questo è il motivo per cui abbiamo ridotto da dodici a sei mesi il tempo previsto dal testo della Commissione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.269, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 343
Votanti 342
Astenuti 1
Maggioranza 172
Hanno votato 105
Hanno votato no 237
(La Camera respinge).

Avverto che, per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 1.236 a 1.88, a norma dell'articolo 85, comma 8, del regolamento, porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 1.236, 1.73 e 1.88.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.236, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 334
Maggioranza 168
Hanno votato 10
Hanno votato no 324
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.73, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 347
Votanti 345
Astenuti 2
Maggioranza 173
Hanno votato 2
Hanno votato no 343
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.88, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 342
Votanti 339
Astenuti 3
Maggioranza 170
Hanno votato 2
Hanno votato no 337
(La Camera respinge).


Pag. 16674

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.89, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 345
Votanti 344
Astenuti 1
Maggioranza 173
Hanno votato 1
Hanno votato no 343
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.90, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 347
Votanti 346
Astenuti 1
Maggioranza 174
Hanno votato 2
Hanno votato no 344
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.91, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei non può intervenire su questi emendamenti.

MARA MALAVENDA. Mi ascolti, almeno! È bloccata la postazione.

PRESIDENTE. Prego un commesso di verificare il funzionamento della postazione della onorevole Malavenda.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 334
Maggioranza 168
Hanno votato 3
Hanno votato no 331
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.92, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 352
Maggioranza 177
Hanno votato 3
Hanno votato no 349
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.237, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 339
Votanti 337
Astenuti 2
Maggioranza 169
Hanno votato 4
Hanno votato no 333
(La Camera respinge).


Pag. 16675

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.95, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 346
Votanti 343
Astenuti 3
Maggioranza 172
Hanno votato 4
Hanno votato no 339
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.242, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 341
Votanti 340
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato 3
Hanno votato no 337
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.238, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 336
Votanti 332
Astenuti 4
Maggioranza 167
Hanno votato 10
Hanno votato no 322
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.98, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 341
Votanti 334
Astenuti 7
Maggioranza 168
Hanno votato 11
Hanno votato no 323
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.243, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 338
Votanti 337
Astenuti 1
Maggioranza 169
Hanno votato 3
Hanno votato no 334
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.276, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Avverto che vi sono delle postazioni bloccate.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 353
Votanti 350
Astenuti 3
Maggioranza 176
Hanno votato 125
Hanno votato no 225
(La Camera respinge).


Pag. 16676

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Malavenda 1.244 e Michielon 1.257.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Michielon.Ne ha facoltà.

MAURO MICHIELON. Con il mio emendamento 1.257 si propone la soppressione della lettera f) del comma 4 dell'articolo 1, con la quale si escludono dal lavoro interinale «le lavorazioni che richiedono sorveglianza medica speciale e per lavori particolarmente pericolosi individuati con decreto del ministro del lavoro e della previdenza sociale.».
Nel sottolineare il fatto che all'articolo 6 - mi pare - si prevede chiaramente che i lavoratori che svolgono questi lavori godranno comunque della stessa attenzione dal punto di vista sanitario, vorrei far notare che, in quanto lavori pericolosi e perciò ad alta specialità, dovrebbero essere considerati come lavori interinali.
Il problema qual è? Nel testo in esame si prevede chiaramente che il ministro doveva con un proprio decreto individuare quali fossero i lavori che non si potevano fare a livello interinale. Dopo di che la Commissione ha presentato l'emendamento 1.290, con il quale si danno sessanta giorni di tempo al ministro del lavoro e della previdenza sociale per la emanazione di quel decreto.
Mi pare che non venga fissato invece alcun vincolo; forse, l'unico vincolo potrebbe consistere nel fatto che, scaduti i 60 giorni, il ministro si dovrebbe dimettere! Questo sarebbe forse l'unico vincolo sulla base del quale questo decreto potrebbe essere varato.
Ricordo comunque al ministro che siamo ancora in attesa di conoscere l'elenco dei lavori usuranti, ovvero quelli nei quali i lavoratori possono andare anticipatamente in pensione. Sottolineo questo aspetto perché il 1 agosto del 1996 questo Parlamento approvò un ordine del giorno, accolto da tutti, con il quale il Governo si impegnava a dar corso a quell'adempimento. È trascorso quasi un anno, e non è stato fatto nulla!
Pertanto preannuncio che sull'emendamento successivo della Commissione mi asterrò perché da un anno stiamo attendendo l'elenco dei lavori usuranti e non credo che quell'emendamento, pur migliorativo del testo attuale, arrechi alcun beneficio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.244 e Michielon 1.257, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 327
Votanti 326
Astenuti 1
Maggioranza 164
Hanno votato 25
Hanno votato no 301
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.290 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 342
Votanti 319
Astenuti 23
Maggioranza 160
Hanno votato 317
Hanno votato no 2
(La Camera approva).

È così precluso l'emendamento Malavenda 1.239.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.258, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 16677

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 331
Votanti 328
Astenuti 3
Maggioranza 165
Hanno votato 118
Hanno votato no 210
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul principio comune, non accettato dalla Commissione né dal Governo, contenuto negli emendamenti da Malavenda 1.99 a Malavenda 1.129 consistente nell'individuazione di attività o figure professionali per le quali è vietata la fornitura di lavoro temporaneo, avvertendo che in caso di pronuncia contraria della Camera si intenderanno respinti tutti gli emendamenti indicati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 343
Maggioranza 172
Hanno votato 2
Hanno votato no 341
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.130, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 332
Votanti 327
Astenuti 5
Maggioranza 164
Hanno votato 11
Hanno votato no 316
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Prestigiacomo 1.270 e Paolo Colombo 1.259.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. L'emendamento 1.270 propone la soppressione della lettera a) del comma 5 dell'articolo 1 che richiede l'indicazione, nel contratto di fornitura di lavoro temporaneo, dei motivi per i quali vi si ricorre. A nostro avviso tale previsione è inutilmente foriera di contenzioso, data la minuziosa esplicitazione dei casi di divieto. Riteniamo pertanto che la lettera a) vada soppressa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.

PAOLO COLOMBO. La ratio di questo emendamento e di una serie di altri emendamenti è quella di cercare di «sburocratizzare» gli adempimenti legati all'inizio dell'attività di lavoro temporaneo. Noi riteniamo che in questo caso sia sicuramente ingiustificata la necessità di indicare per forza i motivi del ricorso alla fornitura in quanto è implicito che se vi è un contratto in essere ci sia anche un motivo sottostante. Questo è un esempio del fatto che il testo era stato impostato in modo molto burocratico e di difficile gestione da parte degli operatori. Ma vi sono altri aspetti che vorremmo modificare che meriterebbero lo stesso parere favorevole.

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Malavenda. Ne ha facoltà.

FEDELE PAMPO. In dissenso da chi?

MARA MALAVENDA. Premesso che il lavoro in affitto non deve mai essere accettato perché è illegale, vi sembra addirittura superfluo indicare il motivo per cui un'azienda chiede di affittare


Pag. 16678

uomini? Deve direttamente recarsi nelle vostre agenzie ed affittare quante braccia crede al prezzo che ritiene e sottomettere i lavoratori a qualunque ricatto?
Pensare che si possa arrivare a definire un testo di legge che liberalizzi fino a questo punto la deregolamentazione del lavoro, della tutela, dei diritti dei lavoratori nel nostro paese è una cosa aberrante. È inaccettabile che si sia a favore di siffatti emendamenti, di siffatti articoli, di una tale legge, il cui unico obiettivo è quello di consentire di affittare braccia alle migliori condizioni, a quelle più favorevoli per i datori di lavoro, i quali le utilizzeranno come sempre hanno fatto - oggi come nel passato - senza rendere conto a nessuno, con tutti i privilegi, gli sgravi, i miliardi e gli aiuti che i Governi, questo come gli altri, concedono ed hanno concesso loro per procurarsi utili che poi mettono in tasca ed utilizzano senza rendere conto di niente, senza nemmeno collegarli ad un minimo mantenimento dei posti di lavoro. I profitti sono aumentati nel nostro paese e comunque chi se li vuole garantire se li garantisce sempre ed a qualunque condizione. Ne pagano le conseguenze i lavoratori...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Malavenda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Prestigiacomo 1.270 e Paolo Colombo 1.259, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 325
Votanti 323
Astenuti 2
Maggioranza 162
Hanno votato 314
Hanno votato no 9
(La Camera approva).

Passiamo all'emendamento Prestigiacomo 1.271.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Lo ritiriamo, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.291 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 320
Votanti 314
Astenuti 6
Maggioranza 158
Hanno votato 311
Hanno votato no 3
(La Camera approva).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.158, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 317
Votanti 315
Astenuti 2
Maggioranza 158
Hanno votato 10
Hanno votato no 305
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.159, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 16679

Comunico il risultato della votazione:


Presenti 327
Votanti 326
Astenuti 1
Maggioranza 164
Hanno votato 3
Hanno votato no 323
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul principio comune, non accettato dalla Commissione né dal Governo, contenuto negli emendamenti da Malavenda 1.168 a Malavenda 1.170, individuato dalle parole: «assunzione dell'obbligo da parte dell'impresa utilizzatrice di riconoscere al lavoratore temporaneo» (o espressioni equivalenti), avvertendo che in caso di pronuncia contraria della Camera si intenderanno respinti tutti gli emendamenti indicati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 334
Maggioranza 168
Hanno votato 8
Hanno votato no 326
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.171, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 334
Maggioranza 168
Hanno votato 2
Hanno votato no 332
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.261, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 331
Maggioranza 166
Hanno votato 25
Hanno votato no 306
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 1.182 a Malavenda 1.190 porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 1.182 e 1.190.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.182, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 343
Votanti 340
Astenuti 3
Maggioranza 171
Hanno votato 2
Hanno votato no 338
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.190, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 338
Votanti 337
Astenuti 1
Maggioranza 169
Hanno votato 1
Hanno votato no 336
(La Camera respinge).


Pag. 16680

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.191, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 331
Maggioranza 166
Hanno votato 4
Hanno votato no 327
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 1.195 a Malavenda 1.204 porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 1.195 e 1.204.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.195, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 331
Maggioranza 166
Hanno votato 2
Hanno votato no 329
(La Camera respinge).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.204, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 330
Votanti 329
Astenuti 1
Maggioranza 165
Hanno votato 1
Hanno votato no 328
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 1.272, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 338
Maggioranza 170
Hanno votato 125
Hanno votato no 213
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.207, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 327
Votanti 321
Astenuti 6
Maggioranza 161
Hanno votato 6
Hanno votato no 315
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 1.277, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 330
Votanti 273
Astenuti 57
Maggioranza 137
Hanno votato 24
Hanno votato no 249
(La Camera respinge).


Pag. 16681

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Malavenda 1.208 e Paolo Colombo 1.262, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 335
Votanti 334
Astenuti 1
Maggioranza 168
Hanno votato 114
Hanno votato no 220
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.209, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 330
Votanti 329
Astenuti 1
Maggioranza 165
Hanno votato 8
Hanno votato no 321
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.210, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 328
Votanti 326
Astenuti 2
Maggioranza 164
Hanno votato 100
Hanno votato no 226
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.211, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 326
Votanti 313
Astenuti 13
Maggioranza 157
Hanno votato 97
Hanno votato no 216
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.212, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 328
Votanti 313
Astenuti 15
Maggioranza 157
Hanno votato 98
Hanno votato no 215
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 1.213 a Malavenda 1.219 porrò in votazione gli emendamenti Malavenda 1.213, 1.216 e 1.219.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.213, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 327
Votanti 326
Astenuti 1
Maggioranza 164


Pag. 16682

Hanno votato 4
Hanno votato no 322
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.216, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 330
Maggioranza 166
Hanno votato 1
Hanno votato no 329
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 1.219, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 328
Maggioranza 165
Hanno votato 1
Hanno votato no 327
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gazzara. Ne ha facoltà.

ANTONINO GAZZARA. Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario del gruppo di forza Italia sull'articolo 1.
Tale articolo, nel delineare la struttura normativa del lavoro interinale, introduce una serie di sbarramenti e vincoli che sono tra le più gravi lacune del provvedimento in esame. Si tratta di limitazioni tali da vanificare il successo dello strumento, visto come elemento di flessibilità del mercato del lavoro, e da ridurne fortemente le possibilità di applicazione, specie nelle aree deboli del paese, che al contrario ne avrebbero più bisogno. Viene così esclusa la piena applicabilità del provvedimento nell'agricoltura e nell'edilizia, che potrà avvenire solo in via sperimentale e previa concertazione tra sindacati e organizzazioni padronali. In sostanza, si inseriscono rigidità e paletti che certo non sveltiranno gli iter applicativi nei due comparti chiave dell'economia, soprattutto meridionale.
Poco plausibile è inoltre il divieto per le qualifiche di esiguo contenuto professionale, che sono poi quelle che, soprattutto in alcune regioni, forniscono centinaia di candidati al lavoro nero. A questi soggetti senza speranza il provvedimento nega l'opportunità del lavoro interinale. Sembra quasi che il Governo abbia voluto ancora una volta suddividere l'Italia in due parti, destinando ad una il lavoro interinale e all'altra gli strumenti per l'assistenza a pioggia dei lavori socialmente utili (Applausi dei deputati del gruppo di forza Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo modificato dagli emendamenti approvati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 355
Votanti 354
Astenuti 1
Maggioranza 178
Hanno votato 216
Hanno votato no 138
(La Camera approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2, nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti ad esso presentati (vedi l'allegato A).


Pag. 16683

Avverto che sono stati presentati l'ulteriore emendamento 2.409 della Commissione ed il relativo subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1 (vedi l'allegato A).
Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo 2 e sul complesso degli emendamenti e del subemendamento ad esso presentati, chiedo al relatore per la maggioranza di esprimere il parere della Commissione.

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, poiché l'articolo 2 è stato oggetto di numerose modifiche in Commissione, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti e sul subemendamento presentati. Esprimo invece parere favorevole sull'emendamento 2.409 della Commissione.

PRESIDENTE. Il Governo?

ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento 2.409 della Commissione e concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza sui restanti emendamenti e sul subemendamento presentati.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.230, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 300
Maggioranza 151
Hanno votato 2
Hanno votato no 298
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 2.360, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 300
Votanti 298
Astenuti 2
Maggioranza 150
Hanno votato 20
Hanno votato no 278
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 2.361, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 300
Votanti 298
Astenuti 2
Maggioranza 150
Hanno votato 21
Hanno votato no 277
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 295
Maggioranza 148
Hanno votato 1
Hanno votato no 294
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).


Pag. 16684

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 2.6 a Malavenda 2.21 porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 2.6, 2.15 e 2.21.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 306
Maggioranza 154
Hanno votato 1
Hanno votato no 305
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 298
Maggioranza 150
Hanno votato 2
Hanno votato no 296
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 302
Maggioranza 152
Hanno votato 1
Hanno votato no 301
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Prestigiacomo 2.373.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Presidente, il mio emendamento 2.373 è collegato all'altro mio emendamento 2.374, pertanto li illustro congiuntamente.
L'autorizzazione ai soggetti abilitati alla fornitura di lavoro interinale deve essere, a nostro avviso, definitiva. Il testo governativo prevede un farraginoso meccanismo attraverso il quale si concede l'autorizzazione provvisoria per poi procedere, dopo due anni, alla concessione di un'autorizzazione definitiva.
Sempre nell'ottica di eliminare i vincoli burocratici, riteniamo che, se un'azienda dimostra di avere i requisiti previsti dalla legge, deve poter operare tranquillamente e quindi deve avere un'autorizzazione definitiva. Anche il mio emendamento 2.374 elimina il meccanismo di conversione dell'autorizzazione da provvisoria a definitiva.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 2.373, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 298
Maggioranza 150
Hanno votato 101
Hanno votato no 197
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento


Pag. 16685

Malavenda 2.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 296
Votanti 294
Astenuti 2
Maggioranza 148
Hanno votato 6
Hanno votato no 288
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 298
Maggioranza 150
Hanno votato 3
Hanno votato no 295
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.31, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 294
Votanti 293
Astenuti 1
Maggioranza 147
Hanno votato 2
Hanno votato no 291
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prestigiacomo 2.374, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 286
Maggioranza 144
Hanno votato 79
Hanno votato no 207
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 2.32 a Malavenda 2.33 porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 2.32 e 2.33.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 285
Votanti 284
Astenuti 1
Maggioranza 143
Hanno votato 23
Hanno votato no 261

Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.33, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 285
Votanti 284
Astenuti 1
Maggioranza 143


Pag. 16686

Hanno votato 2
Hanno votato no 282
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.39, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 289
Maggioranza 145
Hanno votato 3
Hanno votato no 286
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.41, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 300
Maggioranza 151
Hanno votato 2
Hanno votato no 298
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.42, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 293
Votanti 292
Astenuti 1
Maggioranza 147
Hanno votato 4
Hanno votato no 288
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 2.44 a Malavenda 2.50 porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 2.44 e 2.50.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.44, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 303
Maggioranza 152
Hanno votato 2
Hanno votato no 301
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 303
Votanti 302
Astenuti 1
Maggioranza 152
Hanno votato 1
Hanno votato no 301
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 16687

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 301
Votanti 300
Astenuti 1
Maggioranza 151
Hanno votato 2
Hanno votato no 298
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 298
Maggioranza 150
Hanno votato 6
Hanno votato no 292
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.356, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 296
Maggioranza 149
Hanno votato 1
Hanno votato no 295
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 310
Maggioranza 156
Hanno votato 2
Hanno votato no 308
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 308
Maggioranza 155
Hanno votato 2
Hanno votato no 306
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.56, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 299
Maggioranza 150
Hanno votato 2
Hanno votato no 297
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.390, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 16688

Comunico il risultato della votazione:


Presenti 296
Votanti 293
Astenuti 3
Maggioranza 147
Hanno votato 1
Hanno votato no 292
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.353, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 305
Maggioranza 153
Hanno votato 1
Hanno votato no 304
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 309
Maggioranza 155
Hanno votato 2
Hanno votato no 307
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 297
Votanti 296
Astenuti 1
Maggioranza 149
Hanno votato 11
Hanno votato no 285
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 302
Votanti 301
Astenuti 1
Maggioranza 151
Hanno votato 16
Hanno votato no 285
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Colombo 2.362, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti e votanti 309
Maggioranza 155
Hanno votato 73
Hanno votato no 236
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1.

MARA MALAVENDA. Signor Presidente, chiedo di parlare.


Pag. 16689

PRESIDENTE. Intende parlare sul subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1?

MARA MALAVENDA. No, signor Presidente, chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, non ha tempo per poter fare interventi per richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Teresio Delfino. Ne ha facoltà.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, signor ministro...

MARA MALAVENDA. Vedo doppie mani che votano. C'è qualcuno che controlla? Chiedo una verifica!

TERESIO DELFINO. ...la proposta del subemendamento tende ad evitare l'esclusione delle cooperative di produzione e lavoro da questa attività sul lavoro interinale.
Non comprendiamo perché, mentre i colleghi erano disponibili e favorevoli su questa impostazione, prevista dal comma 3 dell'articolo 2 (salvo alcuni interventi di modifica che rendessero più efficace ed operativa la possibilità delle cooperative di produzione e lavoro di svolgere questa attività), il Governo (o in questo caso la Commissione in seno alla quale, tra l'altro, non c'è stato il consenso del Polo sull'emendamento 2.409) praticamente vanifica, esclude e mette fuori dal mercato delle prestazioni di lavoro temporaneo queste cooperative di produzione e lavoro.
Con questo subemendamento intendiamo ripristinare quella che è l'esatta impostazione che aveva dato il Governo, salvo poi riservarci con gli emendamenti che abbiamo presentato, non solo noi del Polo ma anche altri esponenti della maggioranza, di arrivare ad una correzione efficace del comma 3 che invece l'emendamento 2.409 tenderebbe a sopprimere.
Crediamo che questa sia una possibilità che non possa essere negata perché quando noi diciamo che tra i requisiti ci possono essere le cooperative non vediamo la necessità di questa discriminazione e soprattutto non vediamo l'esigenza di dover costringere sempre in questo paese alla costituzione di nuovi organismi (nella fattispecie di cooperative specifiche) per svolgere un'attività che invece può essere benissimo messa in capo alle cooperative di produzione e lavoro.
Per tali motivi abbiamo presentato il subemendamento e confidiamo che ci sia un ripensamento del Governo e della Commissione oltre che dell'aula.

ALBERTO LEMBO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

ALBERTO LEMBO. Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALBERTO LEMBO. Signor Presidente, la collega Malavenda intendeva porre poc'anzi una questione ma non è stata in grado di farlo a termine di regolamento, in quanto per il gruppo misto non è presente né il presidente né il vicepresidente.
La collega Malavenda segnalava - io non entro nel merito della questione - che a suo avviso il numero dei voti non corrisponderebbe a quello dei presenti. Pertanto faccio mia la richiesta della collega e la pregherei, signor Presidente, di invitare i colleghi segretari a controllare la regolarità delle votazioni.

PRESIDENTE. Sta bene. I deputati segretari controlleranno che non vi siano schede sui banchi dove non sono presenti colleghi.

FEDELE PAMPO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


Pag. 16690

FEDELE PAMPO. Signor Presidente, desidero far rilevare, per quanto attiene all'emendamento 2.409 della Commissione ...

PRESIDENTE. Onorevole Pampo, stiamo votando il subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1.

FEDELE PAMPO. Collegandomi a questo, vorrei pregare il presidente della Commissione e il relatore per la maggioranza di esprimersi a favore dell'accantonamento di tale emendamento, perché il Comitato dei nove non ha valutato attentamente la sostanza dell'articolo stesso. Propongo pertanto di accantonare anche il subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1.

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, accolgo la richiesta che viene avanzata al fine di procedere ad una valutazione più attenta delle implicazioni del subemendamento Teresio Delfino 0.2.409.1. Quindi, se i colleghi sono d'accordo, proporrei l'accantonamento del subemendamento e dell'emendamento 2.409 della Commissione.

PRESIDENTE. Allora dobbiamo accantonare tutto l'articolo 2?

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. No, perché c'è un'implicazione che è relativa solo al ruolo della società cooperativa. Quindi, possiamo procedere nella votazione degli emendamenti riferiti agli altri commi, senza eventualmente procedere alla votazione sull'articolo 2, se prima non viene risolto questo problema.

PRESIDENTE. Sta bene; non essendovi obiezioni, gli emendamenti riferiti ai commi 2 e 3 dell'articolo 2 si intendono pertanto accantonati.
Passiamo pertanto agli emendamenti riferiti al comma 4.

MARA MALAVENDA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, lei può intervenire solo in dissenso.
A che titolo intende intervenire?

MARA MALAVENDA. Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori non può intervenire, onorevole Malavenda.

MARA MALAVENDA. Allora intervengo in dissenso.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, passiamo ai voti.

MARA MALAVENDA. Presidente, mi vuole guardare o no? Voglio parlare!

PRESIDENTE. Degli emendamenti da Malavenda 2.326 a 2.333... (Proteste del deputato Malavenda).
Onorevole Malavenda, abbia pazienza un attimo. Le ho detto che in dissenso può parlare (Vive proteste del deputato Malavenda).
Onorevole Malavenda, per favore, non può abusare della mia pazienza. Ho capito che lei vuole parlare in dissenso, ma mi lasci almeno dire su che cosa può parlare in dissenso (Vive, reiterate proteste del deputato Malavenda).
Degli emendamenti da Malavenda 2.326 a 2.333, annuncio che porrò in votazione unicamente l'emendamento Malavenda 2.326 (Il deputato Malavenda sbatte ripetutamente una scarpa sul suo banco)...

FEDELE PAMPO. Kruscev!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, le do la parola per intervenire in dissenso sul suo emendamento 2.326.


Pag. 16691

MARA MALAVENDA. In fronte, in fronte vi ci vogliono le scarpe! Siete degli assassini!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda...

MARA MALAVENDA. Vergognatevi! Vergognatevi!

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, la richiamo all'ordine per la seconda volta!

MARA MALAVENDA. State decidendo sulla pelle dei lavoratori!
Se avete un po' di coraggio, andate a dirlo in giro ai disoccupati! Andate a Napoli! Invece di sparare addosso ai disoccupati, dite quali sono le vostre idee per il lavoro! Dite loro che qua dentro si sta decidendo se l'agenzia deve stare in una sola regione, in quattro o in sei, se deve essere situata in una bottega, in uno scantinato, come per anni, anni e anni, per decenni avete fatto!
Hanno rubato tutto al nostro Mezzogiorno! Sono venuti i bottegai ad aprire e chiudere, a raffazzonare soldi e a portarli via! Questo è quello che avete fatto!
Oggi non vi accontentate, glielo volete regalare il lavoro in affitto, volete regalare le braccia dei lavoratori, volete legalizzare il lavoro nero, volete lavorare solo a queste condizioni, salvo poi stringere le mani delle vedove, dei figli che rimangono senza padri. Questa è la legalizzazione del lavoro nero (Applausi)! Vergognatevi! Ministro, vai al tuo posto...

PRESIDENTE. Onorevole Malavenda, le tolgo la parola.
Colleghi, vi prego di prestare attenzione all'ordine dei lavori.
Avverto che la serie di emendamenti da Malavenda 2.326 a 2.336 è tutta volta a sopprimere i commi dal 4 al 7 dell'articolo 2. Porrò pertanto in votazione l'emendamento Malavenda 2.326, che propone la soppressione di tutti i commi successivi, avvertendo che, in caso di pronuncia contraria della Camera, si intendono respinti tutti gli emendamenti indicati.

ALBERTO LEMBO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

ALBERTO LEMBO. Per un richiamo al regolamento e per un chiarimento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALBERTO LEMBO. Vorrei che lei mi spiegasse perché e in base a quale articolo del regolamento, dopo aver ampiamente motivato di non poter dare la parola all'onorevole Malavenda, non potendo la collega parlare in dissenso (su questo siamo d'accordo), lei successivamente ha dato la parola (Applausi).

PRESIDENTE. Onorevole Lembo, se mi fosse stato possibile, lo avrei spiegato, ma le vostre urla hanno coperto le mie spiegazioni (Commenti). Esattamente!
Le ripeto la spiegazione: l'onorevole Malavenda non può intervenire per questioni incidentali (sull'ordine dei lavori o per richiami al regolamento) perché i tempi relativi rientrano anch'essi nel contingentamento. Viceversa l'onorevole Malavenda può intervenire in dissenso dal gruppo al quale appartiene. Prima ho negato la parola alla collega quando intendeva intervenire per richiamo al regolamento e successivamente gliel'ho concessa, per intervenire in dissenso, pregandola di aspettare che io specificassi almeno su quale emendamento il suo intervento si sarebbe svolto. Lo so che è pura formalità, ma salviamo almeno quella!
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.326, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 16692

Comunico il risultato della votazione:


Presenti 319
Votanti 314
Astenuti 5
Maggioranza 158
Hanno votato 26
Hanno votato no 288
(La Camera respinge).

Avverto che per la serie di emendamenti a scalare da Malavenda 2.254 a 2.265, porrò in votazione solo gli emendamenti Malavenda 2.254, 2.252 e 2.265.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.254, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 321
Votanti 315
Astenuti 6
Maggioranza 158
Hanno votato 6
Hanno votato no 309
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.252, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 320
Votanti 315
Astenuti 5
Maggioranza 158
Hanno votato 13
Hanno votato no 302
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.265, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 313
Votanti 310
Astenuti 3
Maggioranza 156
Hanno votato 4
Hanno votato no 306
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.327, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 313
Votanti 312
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 5
Hanno votato no 307
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.328, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 312
Votanti 309
Astenuti 3
Maggioranza 155


Pag. 16693

Hanno votato 27
Hanno votato no 282
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul principio comune, non accettato dalla Commissione né dal Governo, contenuto negli emendamenti da Malavenda 2.269 a Malavenda 2.272, consistente nella sostituzione del Ministero del lavoro, come autorità di vigilanza e di controllo, con altri dicasteri, avvertendo che in caso di pronuncia contraria si intenderanno respinti tutti gli emendamenti indicati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 320
Votanti 318
Astenuti 2
Maggioranza 160
Hanno votato 6
Hanno votato no 312
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.329, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 313
Votanti 312
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 4
Hanno votato no 308

Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.273, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 313
Votanti 312
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 4
Hanno votato no 308
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.275, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 314
Votanti 313
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 4
Hanno votato no 309
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.277, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 314
Votanti 313
Astenuti 1
Maggioranza 157


Pag. 16694

Hanno votato 2
Hanno votato no 311
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.278, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 314
Votanti 313
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 2
Hanno votato no 311
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.279, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 309
Votanti 308
Astenuti 1
Maggioranza 155
Hanno votato 4
Hanno votato no 304
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.280, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 313
Votanti 312
Astenuti 1
Maggioranza 157
Hanno votato 2
Hanno votato no 310
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.281, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 308
Votanti 305
Astenuti 3
Maggioranza 153
Hanno votato 4
Hanno votato no 301
Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Malavenda 2.282, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 312
Votanti 309
Astenuti 3
Maggioranza 155
Hanno votato 3
Hanno votato no 306

Sono in missione 59 deputati.
(La Camera respinge).

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.


Pag. 16695

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RENZO INNOCENTI, Relatore per la maggioranza. Le chiederei, Presidente, di sospendere l'esame del provvedimento per consentire al Comitato dei nove di valutare gli emendamenti accantonati.

PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, ritengo di poter accedere alla richiesta del relatore per la maggioranza. Il seguito del dibattito è pertanto rinviato ad altra seduta.

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