Seduta n. 158 del 26/2/1997
(continuata nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28 febbraio 1997)

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Per la discussione di una mozione e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 17,27).

CARMINE NARDONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARMINE NARDONE. Presidente, vorrei sottoporre all'attenzione della Presidenza la circostanza che per la seconda legislatura consecutiva è stata presentata in questa Camera una mozione su un tema di grande rilievo, quello relativo alla brevettabilità o meno delle specie viventi di ordine superiore, animali e vegetali; una questione di grande rilievo sotto il profilo etico oltre che sociale ed economico. Per la seconda volta non riusciamo a discutere di questo tema così importante. La mozione è stata presentata nella scorsa legislatura ed in questa dal sottoscritto insieme a tanti altri colleghi, perché vorremmo che un'istituzione, il Parlamento, affrontasse con il tempo dovuto e la consapevolezza del problema circostanze così complicate, che possono in qualche modo dar vita ad una situazione nella quale soggetti non legittimati democraticamente prendono decisioni di tale delicatezza. Pertanto, per la seconda volta, Presidente, rinnovo la richiesta alla Presidenza di iscrivere all'ordine del giorno la discussione di questa mozione.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Nardone. La Presidenza si farà carico di esaminare, nell'ambito della Conferenza dei presidenti dei gruppi, la possibilità di inserire all'ordine del giorno il tema che lei ha opportunamente ricordato.

MAURO GUERRA. Chiedo di parlare.


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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURO GUERRA. Presidente, intervengo per sollecitare la risposta all'interrogazione n. 4-05257, da me presentata in data 12 novembre 1996, rivolta al ministro del lavoro in relazione alla mancata attuazione di un verbale di accordo, stipulato nel luglio 1993 presso il Ministero del lavoro e con l'assistenza del Ministero del lavoro, tra le organizzazioni sindacali di categoria e la Lovere Sidermeccanica. Tale accordo prevedeva una proroga della cassa integrazione guadagni e della successiva messa in mobilità di alcune centinaia di lavoratori della stessa Lovere Sidermeccanica. Nell'accordo, l'azienda, tra le altre cose, si impegnava ad utilizzare tutti gli strumenti legislativi, che fossero nel frattempo intervenuti, utili per ricollocare i lavoratori allora posti in cassa integrazione e successivamente andati in mobilità, nonché ad utilizzare tutti gli strumenti, tra questi anche i prepensionamenti, che sarebbero stati disponibili in favore dei lavoratori. Risulta che tutto questo, almeno per un certo numero di lavoratori, non è stato fatto, in violazione di quegli accordi.
La situazione nel frattempo è divenuta veramente pesante, perché per questi lavoratori è scaduto anche il periodo di mobilità. Chiedo quindi che il ministro del lavoro risponda a questa interrogazione, in ordine all'eventuale violazione di quegli accordi e su quale tipo di iniziative il Governo intenda assumere per tutelare gli interessi di questi lavoratori, che oggi sono senza lavoro e non hanno visto applicate provvidenze e strumenti previsti dalla legislazione nazionale, mentre l'azienda ha usufruito di provvidenze, di risorse, di facilitazioni, di agevolazioni diverse.

PRESIDENTE. La ringrazio per la segnalazione. La Presidenza si farà carico di sollecitare il ministro del lavoro ad assumere le iniziative opportune, data la gravità di ciò che lei ha segnalato pubblicamente.

RINO PISCITELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RINO PISCITELLO. Signor Presidente, desidero intervenire brevemente per sollecitare il ministro delle finanze a rispondere alla interrogazione n. 4-05237 relativa ad una richiesta di chiarimento sulle aliquote IVA per le zone colpite dal terremoto del 13 dicembre del 1990. Tale aliquota dovrebbe essere del 4 per cento ma alcuni tecnici ritengono che in materia sia necessario un chiarimento da parte del ministero.
La risposta a tale interrogazione contribuirebbe a risolvere diversi problemi pratici relativi alla ricostruzione delle zone colpite dall'evento sismico del 1990.

PRESIDENTE. Onorevole Piscitello, la Presidenza interverrà presso il Governo per sollecitare la risposta a questa sua interrogazione.

GIACOMO GARRA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIACOMO GARRA. Unitamente ai colleghi Mancuso, Marzano e Tortoli abbiamo interpellato il Governo su un fatto di «malafinanza». Mi sto riferendo alla erogazione di ben 200 miliardi operata dalla MMP, una società collegata alla STET, nel solo esercizio del 1996 per contributi agli organi di stampa politici.
È chiaro che il «dissanguamento» del capitale sociale MMP va a caricare la STET di passività per circa 200 miliardi per il solo esercizio 1996, e poiché si dice che la STET sia momentaneamente in mano al Ministero del tesoro, probabilmente quest'ultimo finisce con l'essere tenuto ad analogo «dissanguamento»!
Desideriamo pertanto segnalare alla Presidenza l'urgenza di tale interpellanza poiché questo ci sembra un fatto quanto mai sintomatico di «malafinanza».

PRESIDENTE. Onorevole Garra, la Presidenza interverrà presso il Governo per sollecitare la risposta all'interpellanza a cui si è riferito.


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Prima di concludere i nostri lavori, desidero fare una considerazione. Può accadere che nell'operato della Presidenza, con la successione dei Presidenti di turno, vi possano essere delle difficoltà di collegamento con le Commissioni che lavorano.
Sono grato al collega Acquarone per aver voluto precisare che se vi è stato qualcosa che riguardava un «passaggio» da me a lui, ciò non è dipeso da una negligenza reciproca ma semmai dalla volontà di far sì che in aula vi fossero condizioni tali da consentire a tutti di poter proficuamente svolgere la propria attività.
Credo che sia giusto dare a tutti tale chiarimento perché non vi è stata negligenza da parte di alcuno.

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