Allegato A
Seduta pomeridiana 56 del 19/9/1996

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INTERROGAZIONI

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COMINO e CHINCARINI. - Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
il procuratore capo della Repubblica di Milano ha dato, tramite la stampa, a giudizio dell'interrogante, istruzione alle procure della Repubblica del Nord su come indagare e per quali reati incriminare i militanti ed i simpatizzanti della Lega Nord e sulla base di tali motivazioni la procura di Mantova, tramite il suo capo Luperto, ha dichiarato: «Abbiamo il preciso dovere di intervenire per far rispettare la legge, visto che gli altri poteri concedono tutto a Bossi»;
la procura della Repubblica di Verona ha dato ordine alla Digos di perquisire la sede della Lega Nord della città scaligera, nonché le abitazioni del segretario provinciale della Lega Nord e dell'ex deputato Flego;
la Digos vuole entrare oggi nella sede centrale del movimento Lega Nord a Milano in via Bellerio per compiere perquisizioni in detti locali, sede di un partito politico -:
se questo comportamento inquisitorio, degno della peggiore, violenta repressione stia diventando prassi contro le opinioni politiche di molti cittadini, e se tale comportamento sia l'interpretazione che il Governo stia dando al messaggio inviato alle Camere il 18 settembre 1996 dal Presidente della Repubblica. (3-00223)
(18 settembre 1996)

COMINO e CHINCARINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio di oggi la polizia ha fatto irruzione nella sede della Lega Nord in via Bellerio a Milano sfondando un cordone di parlamentari, violandone l'incolumità fisica e irrompendo nella sede politica del Movimento -:
se il Governo tolleri il comportamento violento attuato dalla Polizia a Milano;
quali provvedimenti intenda prendere il Governo per far cessare questo assurdo stato di cose e se sia consapevole della gravità dei fatti e delle tensioni, dagli stessi alimentati, che si stanno creando al Nord e che possono degenerare in turbativa dell'ordine pubblico e in incontrollabili scontri di piazza.(3-00224)
(18 settembre 1996)

BAGLIANI, ALBORGHETTI, CAVALIERE, BALLAMAN, BARRAL, RIZZI, BORGHEZIO, GAMBATO, MARTINELLI, CÉ, GRUGNETTI, BIANCHI CLERICI, FAUSTINELLI, FROSIO RONCALLI, PIROVANO e CHINCARINI. - Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di oggi 18 settembre 1996, agenti della Digos, con modo d'agire da «squadristi», accedono nei locali della Lega Nord - Lega Veneta, sezione provinciale di Verona, attuando perquisizioni che gli interroganti ritengono del tutto discriminatorie e dal sapore squisitamente repressivo e violento;
non si comprende a quale titolo e sulla base di quale diritto ciò sia accaduto ovvero di quale reato trattasi, dal momento


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che non risulta agli interroganti sia stato compiuto alcun reato né contro il patrimonio né contro le persone o altro;
qualificandosi viceversa tale perquisizione, effettuata senza fondamento di prove, come atto con eccesso di potere per abuso di autorità ovvero per violazione delle leggi concernenti le libertà fondamentali di opinione, espressione, di pensiero, da ascrivere ai massimi responsabili delle forze dell'ordine e della magistratura, deve necessariamente essere fornita anche una risposta dal Governo per le implicazioni politiche e civili che essa comporta -:
se, da chi e per quale motivo sia stata organizzata l'indiscriminata «aggressione» al movimento politico della Lega Nord - Liga Veneta, che sempre ha manifestato in modo del tutto democratico e corretto i propri ideali anche in ambito parlamentare, con discussioni democratiche e nel rispetto dei rapporti bilaterali fra istituzioni differenti;
quali e quanti reati sarebbero stati commessi dalla sezione provinciale della Lega Nord - Liga Veneta, tali da consentire ad organi della polizia giudiziaria le perquisizioni in atto;
quali e quanti reati avrebbero commesso le persone oggetto della medesima perquisizione;
quali iniziative intendano assumere per la tutela dei più elementari diritti sanciti dalla vigente Costituzione. (3-00225)
(18 settembre 1996)

BRESSA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ieri a Milano in via Bellerio, presso la sede della Lega Nord, si sono verificati scontri tra forze di polizia e parlamentari della Lega Nord;
gli agenti della Digos si sono recati presso la sede in esecuzione di un provvedimento dell'autorità giudiziaria;
parlamentari della Repubblica hanno impedito il regolare svolgimento di un'operazione di polizia giudiziaria, fatto che non ha precedenti di sorta -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per evitare il ripetersi di simili fatti.(3-00228)

CARAZZI e EDO ROSSI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si è appreso di incidenti a seguito di una perquisizione nella sede di Milano della Lega Nord -:
quale sia stato lo svolgimento dei fatti e se siano state rilevate eventuali responsabilità. (3-00229)

GIOVANARDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
agenti della Digos sono entrati ieri pomeriggio nella sede milanese della Lega Nord su richiesta della procura della Repubblica di Verona, scontrandosi con un gruppo di militanti, tra i quali alcuni parlamentari, che si opponevano alla perquisizione -:
quale valutazione il Governo esprima sull'accaduto. (3-00230)

MASI e VILLETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per conoscere:
quali siano le ragioni che hanno spinto la polizia ad intervenire, con inopportuna durezza, nella sede del partito della Lega Nord a Milano, ed i motivi per i quali gli agenti di polizia hanno usato la forza, anche nei riguardi di parlamentari, per ottenere le informazioni richieste.
(3-00231)

TARADASH. - Al Ministro dell'interno. - Per conoscere:
quali siano le valutazioni del Governo per i gravi fatti verificatisi ieri 18


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settembre 1996 a Milano, quando, a seguito della perquisizione, ordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, effettuata dalla Digos nella sede della Lega Nord, diversi parlamentari sono stati aggrediti e malmenati e l'ex Ministro dell'interno Maroni è stato costretto al ricovero in ospedale;
se in particolare il Governo non ritenga pericoloso per le libertà civili che vengano ordinate perquisizioni in sedi di partiti politici senza che ve ne siano specifiche, puntuali e gravi ragioni, come nel caso in oggetto;
se possa essere giustificato in alcun modo l'uso della violenza di fronte a parlamentari inerti, che contestavano la legittimità dell'azione di polizia;
quali provvedimenti intenda adottare per garantire il pieno esercizio dei diritti politici da parte di tutti i cittadini e di tutti i parlamentari, anche di opposizione.
(3-00232)

SELVA, ARMAROLI, MIGLIORI, FRAGALÀ, MENIA, LA RUSSA e ZACCHERA. - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è inviolabile la garanzia costituzionale per la quale «nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale e domiciliare senza autorizzazione alla Camera a cui appartiene» (articolo 68 della Costituzione) -:
quali disposizioni tecniche siano impartite dal Ministro dell'interno per accertare, in caso di perquisizioni, la qualifica di parlamentare;
in particolare, se le forze di polizia giudiziaria abbiano disposizioni di richiedere prima di ogni altro accertamento il documento che attesta lo stato di parlamentare, nel qual caso il magistrato che ordina la perquisizione deve informare gli esecutori dell'impedimento di procedere alla medesima;
se nel caso della perquisizione alla sede centrale della Lega Nord di Milano questa procedura costituzionale sia stata rispettata nei confronti dell'onorevole Maroni e degli altri parlamentari presenti nel luogo da perquisire;
se i parlamentari abbiano fatto rilevare, per invocare le guarantigie dell'articolo 68 della Costituzione, di essere membri del Parlamento della nazione italiana e non di altre anticostituzionali istituzioni, non riconosciute sul piano delle guarantigie che possono essere invocate da un parlamentare;
se i Ministri competenti intendano assumere la responsabilità di quanto accaduto platealmente e pubblicamente in violazione dei diritti di alcuni parlamentari che sono stati aggrediti e lesi.
(3-00233)

DALLA CHIESA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di ieri 18 settembre 1996 una perquisizione della polizia, eseguita, su mandato della magistratura, nella sede della Lega Nord di via Bellerio a Milano, è sfociata nei fatti riportati dalla stampa -:
se ritenga possibile che uno o più parlamentari possano impedire lo svolgimento di perquisizioni giudiziarie nella sede del proprio partito (sede di associazione privata);
se non ritenga che tale comportamento possa configurare, anziché una valorizzazione della funzione parlamentare, l'arbitraria pretesa di un partito di godere di una franchigia penale, dietro la quale è difficile non vedere, ad avviso dell'interrogante, la volontà di sottrarre oggetti o documenti compromettenti ai controlli dell'autorità giudiziaria;
dopo l'annuncio della costituzione di corpi paramilitari da parte del partito della Lega Nord, quali provvedimenti il Governo intenda adottare nel caso in cui


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le sedi del partito interessato siano presidiate da parlamentari. (3-00234)

CITO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha già da tempo sottolineato i concreti pericoli che all'unità del Paese, all'ordine pubblico e al vivere civile derivavano dal disegno secessionistico messo in atto dalla Lega Nord, manifestando pacificamente sia a Mantova, sede del sedicente «Parlamento del Nord», sia domenica 15 settembre 1996 a Chioggia e Venezia, in occasione della proclamazione della «Repubblica di Padania» da parte dell'onorevole Bossi;
è chiara ed esplicita la posizione dell'interrogante, di decisa avversione ad ogni ipotesi e ad ogni azione che prefiguri un pericolo per l'unità del Paese, e che - come è nel caso dell'azione sviluppata dalla Lega Nord - crei di fatto una discriminazione tra cittadini italiani;
l'interrogante ha più volte dichiarato, sottolineato e ribadito l'inammissibile ritardo con il quale lo Stato, con gli strumenti democratici a sua disposizione, interviene nei confronti di chi ha posto in essere il disegno secessionistico, in quanto tale, ad avviso dell'interrogante, eversivo dell'ordine costituito, e che tale inammissibile ritardo favorisce l'instaurarsi di un clima di guerra civile;
l'interrogante ha dovuto subire, in occasione del suo arrivo a Chioggia domenica 15 settembre 1996, restando ferito, un proditorio attacco da parte delle forze dell'ordine, per responsabilità di un funzionario che non ha esitato a ordinare la carica nei confronti di un parlamentare della Repubblica -:
se non ritenga di dover fornire ampi chiarimenti sui ritardi che hanno contraddistinto il Governo e gli organi dello Stato nell'azione da opporre ai promotori del disegno secessionistico, concretatosi nelle vicende di domenica 15 settembre 1996;
se non ritenga di dover fornire notizie certe sulle responsabilità degli incidenti verificatisi ieri 18 settembre 1996 a Milano, e concrete assicurazioni sulla futura incolumità fisica dei parlamentari della Repubblica, che appare oggi pericolosamente ignorata proprio da coloro che della incolumità e della sicurezza dei parlamentari e degli esponenti dello Stato dovrebbero essere incaricati. (3-00235)

SODA, CAMPATELLI, GUERRA, FURIO COLOMBO, SABATTINI e ORLANDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio del 18 settembre 1996 forze di polizia, in esecuzione di atto dell'autorità giudiziaria, hanno proceduto alla perquisizione della sede della Lega Nord, in Milano;
nel corso di tale perquisizione, sono accaduti scontri fra le forze di polizia e militanti e parlamentari della Lega Nord, durante i quali è rimasto contuso l'onorevole Roberto Maroni;
l'onorevole Maroni ha lamentato fra l'altro, secondo fonti di stampa, l'impedimento a comunicare liberamente con i giornalisti nel corso della perquisizione;
nel nostro ordinamento democratico, le perquisizioni debbono essere eseguite «nei casi e nei modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale» (articolo 14, primo comma Costituzione) ed è affermato il principio che «senza autorizzazione della Camera cui appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale o mantenuto in stato di detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza» (articolo 68, secondo comma Costituzione);


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il codice di procedura penale, nell'ambito del contemperamento e dell'equilibrio fra diritti di libertà ed esigenze di giustizia, disciplina le modalità di esecuzione delle perquisizioni locali: consegna di copia del decreto di perquisizione all'imputato e a chi abbia la disponibilità del locale; avviso della facoltà di esercizio del diritto di difesa; rispetto comunque della dignità delle persone (articoli 247 e seguenti codice procedura penale) -:
per quali ragioni sia stata disposta la perquisizione nella sede della Lega Nord;
se siano stati rispettati, nel corso della perquisizione, i limiti di legalità, prescritti dalla Costituzione e dalle leggi, nell'esercizio dell'uso legittimo della forza, riservato esclusivamente allo Stato;
se siano state garantite comunque le libertà costituzionali di movimento e di espressione dei parlamentari, quale essenziale garanzia democratica;
in caso affermativo, se e quali garanzie il Governo intenda assicurare affinché sia rispettato il principio costituzionale della unità e dell'indivisibilità della Repubblica e, pur nel rispetto dell'autonomia della magistratura, affinché siano sempre assicurati i princìpi costituzionali nella repressione dei delitti contro la personalità dello Stato.(3-00236)

MAIOLO. - Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
la mattina del 18 settembre 1996 la Digos di Milano si recava presso la sede nazionale della Lega Nord, in Via Bellerio a Milano per compiere una perquisizione;
i funzionari della Digos venivano accolti da alcuni parlamentari, tra cui l'ex-ministro dell'intemo che contestavano loro l'illegittimità della perquisizione e li invitavano ad abbandonare la sede;
nel pomeriggio i funzionari della Digos di Milano cercavano di compiere la perquisizione nella sede della Lega Nord, in forza di un eventuale provvedimento del magistrato;
alcuni parlamentari si sarebbero opposti alla perquisizione, ostacolando l'ingresso dei funzionari della Digos;
a seguito di ciò scoppiavano alcuni tafferugli al termine dei quali un funzioriario di polizia e il deputato Roberto Maroni risultavano feriti e venivano ricoverati in ospedale -:
in base a quale provvedimento e di quale autorità giudiziaria sia stata disposta la perquisizione della sede della Lega Nord;
per quali motivi i funzionari della Digos di Milano abbiano ritenuto di procedere con la forza nei confronti di parlamentari;
per quali motivi il ministro dell'interno non sia intervenuto immediatamente a interrompere un intervento che appare assolutamente sproporzionato ed eccessivo;
se i ministri non ritengano necessario garantire la libertà di manifestazione del pensiero e di organizzazione politica, evitando che accadimenti di questo tipo non abbiano a ripetersi. (3-00238)