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Seduta del 26/10/2000


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Seguito dell'esame della proposta di documento sullo smaltimento dell'amianto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame della proposta di documento sullo smaltimento dell'amianto in Italia.
Ricordo che la proposta in titolo è stata esaminata nelle sedute del 27 luglio e 13 settembre scorsi; successivamente è emersa la necessità di acquisire ulteriori informazioni sull'esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto e il 16 ottobre scorso si è svolto un incontro a Napoli del relatore e di alcuni commissari con rappresentanti dei lavoratori e delle compagnie di navigazione. Invito pertanto il relatore, collega Iuliano, a prendere la parola per rendere noti i risultati dell'incontro e suggerire eventuali modifiche al testo già predisposto.

GIOVANNI IULIANO, Relatore. Come lei ha già ricordato, presidente, il 16 ottobre scorso, presso la prefettura di Napoli, ho partecipato, insieme ai senatori Lubrano di Ricco e Cozzolino, all'incontro con i rappresentanti di alcune associazioni sindacali dei lavoratori marittimi - CGIL, CISL, UIL e UGL - in ordine alle problematiche connesse alla presenza di amianto ed alla relativa bonifica dei natanti operanti nel golfo di Napoli; sono stati anche ascoltati, in ordine alle medesime problematiche estese anche a situazioni presenti sulla terraferma, singoli lavoratori marittimi facenti per lo più parte dell'associazione fra gli esposti all'amianto; sono infine intervenuti i rappresentanti delle compagnie di navigazione Caremar e Snav operanti nel golfo di Napoli, mentre non sono intervenuti - benché invitati - i rappresentanti di altre compagnie di navigazione.
Al termine delle audizioni, i commissari hanno avuto un incontro con il prefetto di Napoli. Sono stati valutati anche gli aspetti tecnici attinenti alla manutenzione dei natanti, con particolare riferimento all'esposizione alle fibre di amianto: i lavoratori hanno espresso le loro preoccupazioni sotto l'aspetto medico-legale, auspicando che in futuro si tenga conto della sentenza n. 7 del 2000 della Corte costituzionale, che corregge le norme relative ad una disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori marittimi.
Un altro aspetto riguarda gli accertamenti svolti dalle compagnie armatoriali per verificare il livello di esposizione dei marittimi all'amianto: è stato sottolineato che gli accertamenti dovrebbero essere svolti durante la navigazione e non, come è avvenuto, con i natanti attraccati alle banchine.
Sottolineo infine che i rappresentanti delle compagnie di navigazione ritengono che non vi sia esposizione all'amianto dei lavoratori.


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Nella vicenda di questi marittimi c'è un doppio ordine di problemi, il primo dei quali è di carattere assicurativo, medico-legale e di medicina del lavoro. Paradossalmente, rispetto ad una normativa precedente che era favorevole a questi lavoratori, le misure successive li hanno esclusi, determinando così una disparità che tuttavia è stata ora corretta dalla sentenza della Corte costituzionale, che ho prima richiamato, la n. 7 del 2000, che peraltro ne riprende una precedente, cioè la n. 5 del 2000, che in sostanza ribadisce che non ci può essere sperequazione o diversità di trattamento fra lavoratori rispetto ad un diritto costituzionale, quale quello relativo alla salute.
L'esclusione dei lavoratori marittimi ed aeroportuali era dovuta ad un diverso tipo di assicurazione; questa disparità, però, come ho detto, è stata corretta da una sentenza della Corte costituzionale, per la quale i benefici della legislazione vigente sono accordati anche a questi lavoratori. I lavoratori marittimi avevano una cassa di previdenza che gli assicurava un regime diverso rispetto alla legislazione vigente.

PRESIDENTE. Prima del decreto legislativo del 1991 e della legge del 1992 non esisteva in termini normativi il concetto di «esposto» ad amianto...

GIOVANNI IULIANO, Relatore. Sì, ma questi lavoratori avevano dalla loro cassa di assistenza un riconoscimento onnicomprensivo legato al lavoro che svolgevano, in base al provvedimento n. 915 del 1982.
Il secondo ordine di problemi è riconducibile alla stigmatizzazione che i sindacati di categoria ed i lavoratori marittimi ascoltati hanno fatto degli accertamenti relativi all'esposizione all'amianto. In buona sostanza, come ho già detto, le rilevazioni vengono effettuate dagli organi competenti, in questo caso le ASL, quando le navi sono ferme in porto, mentre il problema della liberazione delle fibre di amianto in atmosfera si verifica soprattutto quando ci sono ci sono macchine in movimento. È infatti durante la navigazione, con i motori e le altre macchine in funzione, che i materiali contenenti amianto, anche in caso di guasto o di manutenzione, possono liberare fibre di amianto. La stessa cosa avviene con i verricelli che contengono ancora ferodo, soprattutto quando il lavoratore esposto si trova sottovento e può quindi facilmente inalare le fibre che eventualmente si liberano nell'atmosfera; fibre che certamente non possono essere rilevate dalle indagini che si effettuano quando le navi non sono in navigazione.
Da questo punto di vista l'audizione dei rappresentanti delle società armatoriali è stata emblematica. Le società di navigazione, infatti, come ho già detto, hanno sostenuto l'assoluta inesistenza del problema amianto sulle navi. Direi quindi che questo aspetto va maggiormente approfondito, vista la divaricazione di posizioni ben maggiore di quella che a suo tempo riscontrammo nel caso delle Ferrovie dello Stato; in quel caso le distanze tra rappresentanti delle Ferrovie ed i lavoratori erano minori.

PRESIDENTE. Mi sembra che la differenza sia abissale, visto che le Ferrovie hanno addirittura un piano per la rimozione dell'amianto o la radiazione delle carrozze e degli elettromotori contenenti amianto. Qui mi sembra che si neghi addirittura l'esistenza del problema quando invece l'esposizione dei marittimi all'amianto ha avuto conferma anche con le notizie acquisite riguardo al porto di Palermo. Da questo punto di vista non è che si debba approfondire molto, nel senso che non possiamo mettere in discussione il fatto che amianto o materiali contenenti amianto si trovino nelle strutture di coibentazione delle navi e che il problema di esposizione esiste.

GIOVANNI IULIANO, Relatore. Certo. Ritengo inoltre che nel documento debba essere precisato che la bonifica nei confronti dell'amianto, in particolare dell'eternit, ha provocato situazioni difficili in tutto il Paese, come è segnalato dal deputato Copercini e da un esposto presentato ieri alla Commissione, che riprende


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il contenuto dell'interrogazione n. 4-31865 dei deputati Anghinoni e Terzi, in cui viene sottolineato che nel territorio del comune di Cavriana, nei pressi di Mantova, è presente una discarica irregolare di eternit nell'ex cava Gallina; questa discarica a cielo aperto e posizionata in mezzo al paese, nata per i rifiuti organici e poi diventata discarica autorizzata per materiale inerte, è oggi divenuta una vera e propria montagna di amianto di eternit, che crea notevole allarme presso la popolazione. A questo proposito valuterei opportuno svolgere un sopralluogo nei prossimi giorni per appurare gli elementi di preoccupazione segnalati.
Ritengo inoltre che nel documento debba essere inserito, nell'allegato n. 3, il programma di sorveglianza sanitaria per i lavoratori a contatto, per qualsiasi motivo, con le fibre di amianto: in particolare, devono essere precisate le cadenze temporali degli esami, nonché gli esami specialistici e quelli di laboratorio da effettuare. Si tratta di uno schema degli esami specialistici e di laboratorio per la sorveglianza sanitaria di questi lavoratori, che credo possa risultare utile ad una perfetta cognizione del problema.

PRESIDENTE. Prendo atto di quanto riferito dal relatore nonché delle modifiche proposte, che saranno immediatamente inserite nel testo; successivamente, esso sarà inviato ai commissari. Faccio inoltre presente che il termine per la presentazione di eventuali proposte emendative presso gli uffici di segreteria della Commissione rimane fissato alle ore 19 di martedì 7 novembre.

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