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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Presidente della Giunta regionale della Puglia, Salvatore Distaso, e del Presidente della Commissione scientifica per l'emergenza socio-economico-ambientale, Walter Ganapini.
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Questa mattina abbiamo consegnato una documentazione molto completa sull'attività che quest'ufficio di commissario sta svolgendo. Mi permetterei di ricapitolare sinteticamente la situazione.
impianti continuamente soggetti ad ampliamenti ed ai quali ricorrono anche alcuni comuni dell'area sud barese.
la ratifica da parte dell'Unione europea di un accordo bilaterale Italia-Albania, è all'attenzione anche del Ministero degli esteri. Ho posto personalmente la questione al ministro Dini durante una sua recente visita a Bari.
PRESIDENTE. Do ora la parola al dottor Limongelli che potrà integrare le informazioni ora fornite dal presidente Distaso.
LUCA LIMONGELLI, Coordinatore dell'ufficio del commissario delegato. La relazione contiene indicazioni su situazioni di precarietà presenti nel territorio regionale. Tutti i rifiuti, infatti, sono in condizioni precarie, anche se in determinate aree la situazione è diversa. Per esempio, le indicazioni riferite alla situazione di Foggia e di Taranto sono esemplificative; anche a Brindisi la situazione è sotto controllo, dove funziona un impianto che viene continuamente ampliato, anche se ormai credo non sussista più alcuna possibilità di ampliamento tecnico. Vi è il rischio, prevedibilmente a maggio, di una crisi concreta, qualora si esaurirà l'ulteriore ampliamento, senza che nel frattempo siano intervenute altre soluzioni. Sulla situazione di Brindisi abbiamo sentito i rappresentanti del comune, che finora ci hanno dato assicurazioni senza convincerci fino in fondo. Sembrerebbe che si stia operando per realizzare un altro impianto, ma vogliamo verificare; a tal fine prevediamo di svolgere un'apposita riunione per capire se vi sono possibilità per intervenire direttamente, spingendo il comune o sostituendosi ad esso.
WALTER GANAPINI, Presidente della commissione scientifica per l'emergenza socio-economico-ambientale. Nel ringraziare il presidente per averci invitato, condivido in pieno le riflessioni elaborate dall'amico e presidente Distaso.
ogni provveditorato agli studi della regione Puglia; ha impostato l'attivazione di circa 8 miliardi di risorse finanziarie nell'ambito delle previsioni del cosiddetto decreto Treu per l'avvio di strutture, attraverso i lavori socialmente utili, per la raccolta differenziata nei comuni capoluogo. È in atto dunque un'azione profonda, che darà risultati nel medio termine.
Da questo punto di vista, proprio in quella riunione che si è svolta in Campania, due giorni fa, è emerso ufficialmente l'orientamento di CONAI a procedere comunque, pur in presenza di problemi finanziari. Credo sia importante che il commissario convochi, a questo punto, la presidenza di CONAI e la sua struttura tecnica per concordare e siglare in maniera estremamente rapida il protocollo che si sono impegnati a firmare, in attesa di sottoscrivere quello definitivo con l'associazione generale dei comuni d'Italia.
BIAGIO CIUFFREDA, Subcommissario per l'emergenza socio-economico-ambientale.
Vorrei aggiungere solo due elementi rispetto agli esaustivi interventi del presidente Distaso e del professor Ganapini.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola ai colleghi, vorrei porre alcune domande.
GIUSEPPE SPECCHIA. Ho rilevato con soddisfazione, in particolare nelle parole del professor Ganapini, che la gestione
commissariale risponde ai compiti affidati e che ci sono passi in avanti nella gestione dei rifiuti della regione. Non posso esprimere analoga soddisfazione per i comportamenti di alcuni comuni e di alcune province; se ci fosse anche questa sinergia, la situazione sarebbe diversa.
GIOVANNI POLIDORO. Dal momento che sono stati posti numerosi quesiti, mi accontenterò di ascoltare le risposte che sicuramente verranno date, limitandomi soltanto a sollevare una questione che mi sembra particolarmente importante.
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Sui problemi della riduzione alla fonte e del mercato vorrei che poi dicesse qualcosa il dottor Limongelli, mentre credo che il subcommissario potrà intervenire sulle questioni ENICHEM, Brindisi, Caprolattame.
paventato di nominare gli stessi sindaci commissari ad acta perché accelerino la raccolta differenziata.
PRESIDENTE. A quale intervento erano finalizzati questi 10 miliardi?
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Poiché i 50 miliardi tardavano a venire - i 21 mi sono stati dati solo qualche mese fa - mentre la gestione andava avanti da oltre due anni, è stata fatta dal ministro un'ordinanza di trasferimento di 10 miliardi nei confronti del prefetto che gestiva ingenti risorse, a titolo di cadeau.
WALTER GANAPINI, Presidente della Commissione scientifica per l'emergenza socio-economico-ambientale. Era una quota degli avanzi di gara per i depuratori gestiti dal prefetto.
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Poiché mi sono state affidate ulteriori incombenze rappresentate dalle bonifiche, dovranno essere assicurate altre risorse, perché i 186 miliardi fanno parte del piano riguardante esclusivamente lo smaltimento dei rifiuti.
LUCA LIMONGELLI, Coordinatore dell'ufficio del commissario delegato.
entro il quale tale organo esprimerà le proprie valutazioni, io che non sono un politico, non sono in grado di farlo.
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Premesso che vi deve essere l'approvazione della giunta, come presidente della regione chiederò l'iscrizione di urgenza di questo punto e l'immediata discussione in assemblea.
LUCA LIMONGELLI, Coordinatore dell'ufficio del commissario delegato. Nel piano ordinario, che si differenzia dal programma di emergenza già adottato, vi sarà un capitolo specifico sulle politiche possibili da adottare a livello regionale. Nella discussione sulla riduzione di rifiuti alla fonte entra anche quella sulla politica industriale, che deve essere affrontata; non so però se il problema potrà essere risolto a livello locale o a livello più ampio. In ogni caso, per quanto la politica ambientale, collegata alla politica industriale, può realizzare, le ipotesi sono contenute nel documento di piano al quale personalmente ho partecipato, ma anche su questo capitolo specifico non ho anticipazioni da fare. Ci riserviamo di trasmettere questo capitolo, così come oggi definito, appena rientreremo in sede.
PRESIDENTE. Sa dirci se nei porti industriali e commerciali ci siano movimenti transfrontalieri di rifiuti?.
LUCA LIMONGELLI, Coordinatore dell'ufficio del commissario delegato . Recentemente abbiamo avuto una comunicazione dai servizi doganali del Ministero delle finanze circa l'importazione di materiali plastici provenienti dalle coste albanesi e destinati ad un impianto di trattamento di plastica in Puglia. Quando, sia come regione sia come commissario, ci è arrivata la comunicazione dell'avvenuta introduzione dei rifiuti, abbiamo subito scritto oltre che alla società interessata alle dogane competenti, richiamando tanto la norma generale sull'importazione ed esportazione dei rifiuti che impedisce l'importazione da paesi OCSE in assenza di accordi bilaterali ratificati - e non è il caso della Puglia - quanto la norma dell'ordinanza del commissario che in ogni caso non consente di introdurre rifiuti da fuori regione che sia nazionali o internazionali.
PRESIDENTE. Il professor Ganapini può aggiungere qualcosa a questo proposito?
WALTER GANAPINI, Presidente della Commissione scientifico per l'emergenza socio-economico-ambientale. Per quanto concerne flussi di materiali dall'Albania verso la Puglia, la Commissione ha avuto menzione diretta dell'interesse di alcuni imprenditori, soprattutto dell'area barese, del settore della carta e di alcuni metalli. Nel momento antecedente la grave crisi del sistema albanese, ci risulta ci fossero imprenditori baresi che importavano metalli di varia natura e anche materiali di qualche valenza bellica, come corpi di proiettili svuotati.
SALVATORE DISTASO, Presidente della Giunta regionale della Puglia. Abbiamo già sottoscritto l'accordo con l'università.
WALTER GANAPINI, Presidente della Commissione scientifica per l'emergenza socio-economico ambientale. Il Consorzio italiano compostatori si è già dichiarato disponibile. La Puglia e l'agricoltura pugliese hanno bisogno di una sostanza organica di qualità; l'importante è aprire sul combustibile, che vorrà poi dire il 50 per cento del flusso.
BIAGIO CIUFFREDA, Subcommissario per l'emergenza socio-economico-ambientale. È stato chiesto se nella regione sia in corso qualche intervento di bonifica rispetto ai famigerati sali sodici, di provenienza dallo stabilimento ENICHEM di Manfredonia. Uno stoccaggio di diverse tonnellate è stato diviso in tre parti: una parte è rimasta nello stabilimento di Manfredonia, una parte è stata stoccata a Bari presso la Stanic e una terza nello stabilimento ENICHEM di Brindisi. Il primo intervento di bonifica serio, di una certa rilevanza è stato presentato da parte dell'azienda il 30 ottobre alla provincia di Foggia; so che il piano è stato inviato
anche alla regione, al ministro dell'ambiente e al commissario delegato. Esso prevede - l'ho visionato molto velocemente - la soluzione anche dei sali sodici che attualmente sono stoccati a Bari e a Brindisi.
LUCA LIMONGELLI, Coordinatore dell'ufficio del commissario delegato. In ogni caso sono state realizzate sul territorio pugliese, sia a valere sui fondi comunitari del programma Envireg sia sui fondi POP 1994-1999, complessivamente 15 o 16 interventi di bonifica in gran parte realizzati su aree di ex discariche, di cui uno importante a Brindisi, in contrada Conella, conclusosi nei primi mesi di quest'anno. Oltre ad interessare un'area complessiva di 50 ettari e non so quante migliaia di tonnellate di rifiuti, si trattava della prima bonifica in Puglia, per cui tale intervento è stato un utile banco di prova, ha indicato una metodologia da poter riprodurre in analoghe situazioni presenti nella regione. Questo sempre in attesa dei decreti del ministro dell'ambiente, che dovrebbero disciplinare anche tutto il discorso tecnico delle bonifiche.
PRESIDENTE. Se fosse possibile avere il piano, ve ne saremmo grati. Ringrazio i nostri ospiti per il loro contributo.
Vi ringraziamo per la vostra presenza e disponibilità. Vorrei giustificare l'assenza del presidente Scalia che per concomitanti impegni di natura parlamentare non può essere con noi; mi ha comunque incaricato di salutarvi cordialmente.
Ricordo che una delegazione della Commissione il 15 e 16 gennaio scorsi ha avuto modo di effettuare una missione in Puglia, nel corso della quale sono stati visitati diversi siti e si sono svolte alcune specifiche audizioni.
Siamo molto interessati a conoscere nel dettaglio il lavoro che il presidente della giunta regionale, in qualità di commissario per l'emergenza rifiuti nella regione Puglia, sta svolgendo; lo ringraziamo anche della documentazione che ha avuto modo di consegnarci. La pregherei di illustrarci lo stato dell'arte della sua regione nel settore dei rifiuti.
Per quanto riguarda l'attuale gestione dei rifiuti urbani, tutti i comuni pugliesi sono oggi nelle condizioni almeno di smaltire in condizioni di sicurezza, ossia in impianti di discarica controllata, i propri rifiuti urbani, anche se in alcune aree del territorio vi sono condizioni di estrema precarietà, in particolare nelle province di Foggia e di Taranto.
In provincia di Foggia si è dovuti ricorrere ad una ordinanza commissariale per consentire ad oltre 40 comuni, che fino a cinque mesi fa utilizzavano aree incontrollate di smaltimento (addirittura valloni senza controlli), di conferire i propri rifiuti agli impianti controllati nel frattempo realizzati. L'ordinanza commissariale è ancora oggi fortemente osteggiata e in alcuni casi, debitamente segnalati alle competenti autorità, disapplicata dai comuni interessati.
In provincia di Taranto, già a far data dal settembre 1994, l'intero peso dello smaltimento dei rifiuti grava su due impianti presenti a Massafra e Castellaneta,
È evidente che la situazione riportata non è affatto rispondente al dettato della normativa vigente. Solo la concreta realizzazione dei sistemi integrati di gestione può determinare il necessario e dovuto salto di qualità nella gestione dei rifiuti urbani in Puglia.
In merito agli interventi in corso, in attuazione del programma di emergenza risultano già avviati, con ordinanze commissariali, tre impianti di compostaggio a Molfetta, Taranto e Brindisi. Risulta in fase di avvio la realizzazione di: 11 impianti per la prima lavorazione e stoccaggio dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata (si tratta di progetti già redatti, rispetto ai quali rimane da risolvere soltanto il quadro economico, per cui dovrebbero partire subito); 3 linee di selezione del rifiuto indifferenziato a valle della raccolta differenziata; 10 linee di compostaggio, con potenzialità da 40 a 60 tonnellate al giorno. È altresì programmata la realizzazione di altri 7 impianti per la produzione del CDR (combustibile da rifiuti), che saranno avviati ad avvenuta definizione della concreta successiva utilizzazione del CDR stesso.
Il terzo aspetto che volevo fare presente riguarda la raccolta differenziata. I livelli di raccolta differenziata dei rifiuti urbani operata dai comuni pugliesi risulta, purtroppo, ancora molto poco soddisfacente. Nonostante un ulteriore sforzo compiuto negli ultimi due mesi dalle amministrazioni locali, il dato medio di raccolta differenziata registrato a settembre è pari al 3,5 per cento, pur avendo dei casi che si avvicinano alla media che ci siamo prefissi. Le ordinanze commissariali adottate già dal settembre 1997 prevedono anche la irrogazione di sanzioni da parte delle province per i comuni inadempienti. Se anche l'ultimo richiamo effettuato nei confronti dei comuni e delle province - ne abbiamo fatti tre o quattro - dovesse risultare insufficiente, il successivo passaggio obbligato non potrebbe che essere quello del commissariamento dei comuni interessati. In altri termini, intendiamo procedere al commissariamento di tutti i comuni se i risultati non saranno soddisfacenti.
Ciò detto, è però necessario sottolineare che esistono realmente dei motivi di frizione che impediscono o, per lo meno, scoraggiano lo sviluppo delle attività di raccolta differenziata. Il principale motivo di frizione è quello relativo all'incertezza sull'effettiva destinazione al riutilizzo dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata. Il sistema riferito al ruolo del Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) stenta a divenire concretamente operativo. In mancanza della definizione certa del successivo flusso virtuoso dei materiali selezionali, la raccolta differenziata rischia di costituire di per sé un obiettivo, con la conseguenza di non aver minimamente risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti.
In merito al CDR, sono già sui tavoli dei ministeri competenti dal 16 ottobre scorso tre ipotesi di accordo di programma per il conferimento, previo riconoscimento di un prezzo di acquisto seppure simbolico, del CDR prodotto in Puglia ai fini della produzione di energia. Il primo riguarda una possibile intesa con l'ENEL, per l'utilizzazione di CDR nella centrale di Brindisi sud Cerano; per questo si ritiene ci possano essere notevoli prospettive di successo. Puntiamo molto su questo accordo; sono saltati alcuni incontri preparatori sia con il sindaco di Brindisi, sia con il presidente della provincia per motivi non imputabili a scarsa volontà, ma a ragioni contingenti.
La seconda ipotesi di accordo riguarda una possibile intesa con un soggetto privato (la SOLVIC di Canosa di Puglia) già titolare di convenzione CIP/6 con l'ENEL. Su tale ipotesi il comune di Canosa, pur ufficialmente interpellato, non ha fatto conoscere le proprie eventuali valutazioni in ordine alla realizzazione dell'impianto energetico previsto.
La terza ipotesi di accordo riguarda il conferimento di CDR pugliese al sistema energetico albanese, in via di realizzazione. Tale ultimo protocollo, che prevede
Più recentemente, in data 23 ottobre, è stata formalizzata una proposta di utilizzazione del CDR da parte dell'AMIU e dell'AMET di Trani. Tale interessante proposta, all'attenzione delle strutture tecniche, è basata sull'ipotesi di trasferire in capo alle aziende municipalizzate di Trani una nuova convenzione CIP/6 per assicurare l'effettiva economicità dell'operazione.
Un ulteriore aspetto molto delicato riguarda i rifiuti speciali. La situazione della gestione di tali rifiuti in Puglia è abbastanza diversificata.
Per quanto attiene ai rifiuti ospedalieri, gli specifici impianti di termodistruzione autorizzati, con la loro potenzialità sono già oggi in grado di soddisfare il fabbisogno di smaltimento regionale. Il commissario delegato, che ha il compito di disciplinare il flusso dei rifiuti speciali in Puglia, ha stipulato con i tre impianti privati esistenti protocolli di intesa che impegnano i gestori a dare massima priorità di smaltimento ai rifiuti provenienti dalle strutture sanitarie pugliesi.
Per quanto attiene alle altre tipologie di rifiuti speciali, oltre agli impianti realizzati e al servizio dei grandi insediamenti industriali, sono operanti tre impianti di discarica controllata 2B (anche con questi sono stati stipulati protocolli di intesa per assicurare massima priorità allo smaltimento dei rifiuti pugliesi) ed è in procinto di entrare in esercizio la piattaforma di smaltimento, anche per rifiuti pericolosi, a Brindisi.
Un preoccupante fenomeno di questi ultimi tempi è l'imponente richiesta da parte di soggetti privati di realizzare sul territorio regionale impianti di discarica 2B. La regolamentazione della realizzazione di tali impianti può non normativamente derivare esclusivamente dalla definizione, in sede di piano regionale di gestione dei rifiuti, delle aree idonee e delle aree non idonee alla realizzazione di impianti di smaltimento. Le strutture regionali stanno ultimando l'elaborazione del piano regionale. Si prevede a breve la proposizione del piano da parte della Giunta al consiglio regionale; nel frattempo però non possono essere interrotte le procedure di valutazione di compatibilità ambientale proposte dai privati per tali tipologie di impianti.
Il commissario ha altresì stipulato, sempre al fine di privilegiare il trattamento in loco dei rifiuti pugliesi, protocolli di intesa con imprese locali che operano nel recupero dei rifiuti.
Un ultimo aspetto concerne la necessità di controlli sul territorio. Dall'esame delle comunicazioni di attività che provengono dagli impianti risulta che ancora gran parte della potenzialità impiantistica presente sul territorio regionale è purtroppo destinata al trattamento di rifiuti provenienti da fuori regione. Da tali considerazioni, oltre che a seguito di segnalazioni, esposti e denunce che pervengono sia al commissario delegato sia alla regione, è scaturita l'esigenza di richiedere - l'ho fatto circa 15-20 giorni fa, ma sono ancora in attesa di essere convocato - al prefetto di Bari, presidente della Conferenza regionale per l'ordine pubblico e la sicurezza, di convocare una riunione con le forze dell'ordine tutte per assicurare una coordinata e mirata attività di controllo e vigilanza sul territorio.
Vorrei infine soffermarmi sulle attività illecite. Il fenomeno, come è noto, è legato da un lato all'abusivismo dall'altro al continuo tentativo della criminalità (isolata o organizzata) di inserirsi nel circuito legale della gestione dei rifiuti. Per quanto attiene al fenomeno dell'abusivismo, le armi da utilizzare non possono che essere quelle del continuo e coordinato controllo del territorio da parte di tutti i soggetti istituzionalmente impegnati su tale fronte. Per quanto riguarda l'inserimento della criminalità nelle attività legali, il controllo e la vigilanza è demandato agli organi (quale albo degli smaltitori o enti provinciali) che intervengono nelle istruttorie autorizzative per l'esercizio di tali attività.
In entrambi i casi, comunque, lo sviluppo delle attività illecite è agevolato e favorito dalla mancanza sul territorio di una rete di impianti e di strutture (pubbliche nel caso della gestione di rifiuti urbani; private nel caso di gestione dei rifiuti speciali), che possono assicurare flussi determinati e regole certe per lo svolgimento di tutte le attività di smaltimento e di recupero di rifiuti.
Proprio in tale ultima direzione si sviluppa l'azione del commissario delegato che mira a costituire un efficiente sistema integrato di impianti pubblici per la gestione di rifiuti, oltreché a definire regole certe attraverso la stipula di protocolli di intesa con i soggetti privati (già autorizzati dai soggetti competenti), che operano nello smaltimento e nel recupero di rifiuti.
Ho cercato, signor presidente, onorevoli commissari, di sintetizzare i punti toccati in maniera più ampia nella relazione, che consegno alla Commissione, cui sono allegate tutte le varie ordinanze citate nel testo.
Vi è poi il comune di Francavilla Fontana, che sta ultimando le procedure di affidamento per il posizionamento di un impianto. Si tratterebbe di impianti tradizionali, che garantirebbero la tutela igienico-sanitaria; resterebbero in piedi gli interventi che il commissario sta realizzando in funzione del recupero e del riutilizzo di rifiuti.
Nella relazione che abbiamo consegnato alla Commissione vi sono indicazioni sulle progettazioni di centri per la raccolta differenziata, già realizzate a Brindisi e a Francavilla Fontana; la recente attivazione dell'impianto di compostaggio di Brindisi, dovrebbe darci segnali anche in direzione del recupero.
Il lavoro di collaborazione svolto dalla commissione in questi mesi con l'amministrazione, il commissario ed i suoi uffici fa registrare una situazione positiva. Il commissario Distaso e i suoi collaboratori hanno ottemperato ai loro doveri. Desidero esprimere il mio apprezzamento al professor Limongelli, ai suoi collaboratori e collaboratrici per avere opportunamente interpretato il ruolo loro attribuito dal commissario Distaso, che ha corrisposto alle previsioni dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Egli ha provveduto, nel rispetto dei termini temporali, ad elaborare un programma coerente con il cosiddetto decreto Ronchi e ad attivare l'importante opera di informazione e di avvio di politiche di educazione rivolte al mondo della scuola e di formazione dei formatori; ha provveduto altresì a siglare accordi ad hoc con
Deve essere sottolineato che, se vi è stato ritardo nell'attivazione di tale servizio, un peso non irrilevante (non so in che misura la Commissione possa tenere conto di questa mia segnalazione) è stato giocato dalle lentezze burocratiche degli uffici provinciali per la massima occupazione. Sono stati, infatti, perduti alcuni mesi per la difficoltà dei suddetti uffici a selezionare centinaia di persone che poi sono state chiamate a far parte di tali strutture.
Sono meno pessimista del presidente Distaso sui risultati della raccolta differenziata, perché è vero che siamo lontani dall'obiettivo del 15 per cento, ma dobbiamo tener conto che siamo partiti da una percentuale di 0,5-0,7. Quindi è comunque avvenuta una quintuplicazione dei valori nell'arco di qualche mese. È vero che non vi è una tendenza costante alla crescita perché vi sono realtà che eccellono ed altre meno, ma bisognerà consolidare questa tendenza; vi è stato comunque un avanzamento. La nostra commissione ha riscontrato che è stata seguita la procedura adeguata.
Vorrei fare una analisi comparata con la situazione campana, che talvolta seguo per conto del ministro. Proprio ieri l'altro, prima che il ministro partisse per Buenos Aires, abbiamo chiesto alla regione Campania di adottare sul piano comportamentale il modello Puglia, che ha redatto progetti tipo per centri di nobilitazione per le materie seconde, centri di compostaggio e impianti per combustibile derivato, i quali sono stati approvati e pubblicati nel Bollettino Ufficiale della regione Puglia. Questo consente al sistema produttivo ed al sistema delle imprese nazionale di misurarsi con dati oggettivi, in condizioni di pari opportunità, in un'ottica - questo mi sembra importante - di trasparenza.
La novità che si registra nella regione Puglia, a differenza di altre, è la presenza di un ceto imprenditoriale attivo in campo ambientale, che desidera essere collaborativo, ma che talvolta sconta una situazione complessa sul piano istituzionale poc'anzi richiamata, in qualche modo, dal presidente Distaso (l'interfaccia tra regione, provincia e comune). Spesso si è pronti a iniziare con la regione, ma accade che in alcune province ci si blocchi perché l'amministrazione provinciale ha tempi più lunghi. Bisogna operare per favorire la crescita delle imprese locali; vi è anche un atteggiamento fortemente collaborativo tra la Confindustria e la regione Puglia, che va dal presidente Matarrese ai presidenti delle unioni provinciali.
Come ha ricordato il presidente Distaso, vi è un'attenzione forte anche da parte del sistema ministeriale su scala nazionale, nel senso che gli uffici del commissario hanno registrato offerte di collaborazione ampie e qualificate. Per far sì che la regione Puglia diventi modello di riferimento, avendo tutte le caratteristiche per essere la locomotiva che traina sé medesima ed il Mezzogiorno fuori dall'emergenza, bisogna aiutare ulteriormente l'accelerazione delle procedure e dei percorsi individuati in modo che le discariche ed anche i dubbi che affiorano sulla loro gestione siano dissipati; nella situazione pregressa vi sono evidenti elementi di intreccio anche con l'economia criminale.
Occorre dunque superare rapidamente il tema della discarica attraverso l'attivazione4 di impianti. Probabilmente vi è una novità positiva rispetto ad un tema centrale indicato dal professor Distaso: mi riferisco al CONAI e alle convenzioni con esso. L'ordinanza del Consiglio dei ministri imponeva al CONAI di farsi carico subito del conferito (vetro, carta e plastica da parte di iniziative locali). Le forti difficoltà di decollo di CONAI si riverberano generalmente sul sistema paese e, in maniera drammatica, sulle regioni commissariate.
Per quanto riguarda la situazione CONAI-ENEL, per fortuna qualche passo avanti si sta compiendo, perché è evidente il beneficio generale che la produzione di combustibile può determinare in Puglia, attraverso l'utilizzo della centrale di Brindisi sud, nella logica del cosiddetto decreto Ronchi, dopo che si è effettuata la raccolta differenziata. La correttezza della logica industriale nell'integrazione di sistema è talmente evidente che, sapendo di resistenze da parte dell'ENEL, durante una riunione formale a Bari, presenti Testa e Tatò, in occasione della Fiera del Levante, mi è capitato quasi di polemizzare in pubblico con l'amministratore delegato dell'ente. In tale circostanza ho espresso, a nome del ministero e nella mia qualità di presidente della commissione tecnica (quindi, anche a nome di colleghi estremamente qualificati in materia di sanità e di interno che collaborano con tale organismo), il mio disappunto rispetto alla non comprensione da parte dei vertici dell'ENEL di quanto fosse strategico dare vita rapidamente all'accordo di programma con la regione Puglia.
Tutto il combustibile derivato dai rifiuti che gli impianti programmati dal presidente Distaso possono produrre in Puglia sono una goccia nel mare del carbone che l'ENEL brucia a Brindisi sud. Se l'ENEL applicasse alla regione Puglia ciò che applica al comune di Genova, vi sarebbero benefici rilevanti anche per l'economia pugliese e gli enti locali. Non intendo certo travalicare, signor presidente, onorevoli parlamentari, il limite delle mie competenze nel caso specifico e in quello più generale (non posso certamente permettermelo), ma sarebbe opportuno che la Commissione intervenisse adeguatamente affinché l'ENEL, pur nella attuale difficile situazione transitoria si facesse carico del problema, in una logica puramente industriale: questo darebbe una spinta notevole alla soluzione del problema.
Ieri pomeriggio a Milano abbiamo avuto un incontro con i professori Ranci, Garribba e Ammassari dell'Autorità per l'energia ed il gas principalmente per discutere di questo perché le deliberazioni di tale autorità sono coerenti con quello che stiamo affermando e premiano l'uso del combustibile nelle centrali termoelettriche a carbone. In termini industriali infatti è la cosa più conveniente che l'ENEL oggi possa fare, da quando, nel giugno dell'anno scorso uscì la delibera che attribuì 54,3 lire kilowattora come dato unitario di rimborso all'ENEL qualunque fosse la fonte utilizzata. Il professor Ranci ha confermato che nei prossimi giorni si farà parte diligente, anche nell'ottica della liberalizzazione del mercato delle fonti, auspico quindi che quanto prima si arrivi a questo accordo.
Molto interessanti appaiono anche le altre iniziative industriali che il presidente Distaso citava. La Commissione scientifica non entra certo nel merito di scelte che spettano al commissario, esprime solo una preoccupazione per le difficoltà intrinseche alla procedura riguardo al rapporto tra l'Italia e l'Albania; Bruxelles infatti potrebbe non apprezzare una scelta come questa perché, non essendo l'Albania un paese OCSE, il tema dei conferimenti diventa più complesso sul piano formale e rende più difficile il problema dei controlli e del trasporto via mare. La Commissione proseguirà in ogni modo nella collaborazione, convinta che dalla Puglia stiano venendo segnali di grande forza.
La prima questione è la difficoltà della raccolta differenziata in alcune aree della regione, anche perché siamo partiti da un livello di smaltimento vicino allo zero. In alcune aree geografiche - mi riferisco al nord garganico - fino a poco tempo fa non sapevano cosa fosse una discarica controllata a norma di legge e dialogare con gli amministratori a proposito di raccolta differenziata, qualcosa molto a valle rispetto alla discarica, ha creato notevoli difficoltà. Si è cercato di educarli dal punto di vista ambientale, tenendo riunioni con i sindaci e con i tecnici preposti per superare questi ostacoli; ma ora la fase preliminare è stata superata e adesso cominciamo a parlare di raccolta differenziata anche porta a porta con i lavoratori socialmente utili nei vari capoluoghi.
I risultati del comune di Bari sono stati soddisfacenti sotto un duplice aspetto: la quantità di rifiuti raccolta è stata eccezionale e il ritorno di immagine da parte del commissario, e quindi del decreto Ronchi, è stato positivo. La difficoltà subentra adesso, al momento di trasformare gli LSU in LPU e bisogna attivarsi con tutte le energie.
Nell'ultima ordinanza, quella del 31 marzo 1998, al commissario viene delegata anche la bonifica dei siti inquinati. Siamo partiti da uno studio di base dell'ENEA, abbiamo riunito i vari organismi indicati nell'ordinanza e abbiamo cercato di fare un quadro operativo che consta di due fasi. La prima è l'aggiornamento del piano attraverso l'invio di una scheda predisposta dall'ANPA, dall'ENEA e dal CNR a tutte le prefetture (i prefetti sono stati nominati subcommissari per le bonifiche); a loro volta i prefetti hanno inviato le schede a tutti i comuni e quando, fra breve, ritorneranno, avremo un quadro esauriente delle bonifiche della regione Puglia. Nel frattempo è partita la fase tecnica, a cui partecipano la struttura commissariale, l'ANPA, l'ENEA, il CNR e l'università di Bari, per delineare un quadro tecnico di intervento per l'avvio delle bonifiche.
Si è parlato del lavoro che il commissario sta avviando per una pianificazione organica del sistema di gestione dei rifiuti nella regione; vorrei sapere quali sono i tempi per l'approvazione del piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, se esso contiene provvedimenti per avviare una minimizzazione della produzione dei rifiuti alla fonte e se vi è un mercato per i materiali riutilizzabili.
Ritengo molto giusto che la Commissione intervenga nei confronti dell'ENEL affinché si giunga al più presto all'accordo di programma cui si accennava prima; concordo infatti con il professor Ganapini sulla potenzialità di questi accordi sia dal punto di vista ambientale sia economico.
Abbiamo chiesto un'audizione dei rappresentanti del CONAI, dell'ANCI e dei ministeri interessati per fare il punto della situazione; siamo infatti molto preoccupati delle attuali condizioni del CONAI, che stenta a decollare anche per il fatto che non vi è l'obbligo per i soggetti interessati ad aderirvi. È in discussione alla Camera un provvedimento che introduce questo obbligo e ciò dovrebbe rappresentare un punto di svolta per l'attività del CONAI.
Credo si debba dare un giudizio positivo sul lavoro che sta compiendo la regione Puglia nel settore delle bonifiche, vorremmo che lo stesso si facesse in Campania.
Con riferimento all'ENICHEM di Brindisi vorrei sapere se siano stati emanati provvedimenti per lo smaltimento delle salamoie e del caprolattame e se il piano di priorità delle bonifiche, a cui si arriverà in seguito ad un censimento, sarà allegato al piano regionale relativo alla gestione dei rifiuti.
Proprio ieri, nel corso dell'audizione dei rappresentanti della regione Campania, si è parlato dei diversi tipi di commissariamento: commissario unico, come in Puglia o due commissari, come in Campania, sistema delle deleghe (si sono creati dei vice commissari nella persona dei presidenti delle province). Vorrei sapere se a vostro parere funzioni meglio il modello del commissario unico e se sia preferibile non coinvolgere le province a livello di subcommissari per mantenere un livello unico di gestione.
Per quanto riguarda le bonifiche, vorrei conoscere gli interventi in corso e quelli programmati e se i fondi a disposizione del commissario per le attività ad esso delegate siano da considerare sufficienti. Lo chiedo perché mi è capitato di leggere sugli organi di informazione che sono state avanzate richieste di maggiori risorse finanziarie.
Vorrei infine sapere qualcosa di più riguardo alla destinazione del caprolattame prodotto a Manfredonia depositato presso l'ENICHEM di Brindisi. Certamente siamo tutti preoccupati della questione ENICHEM; sono anche in corso inchieste da parte della magistratura per alcuni decessi che si sono verificati. Sarebbe interessante poter avere, se non oggi magari in altro momento, qualche notizia in più sotto questo aspetto.
Infine, sul discorso rifiuti di competenza dell'autorità portuale, vorremmo sapere se tale competenza viene assolta dalle autorità portuali pugliesi.
Tenuto conto di una evidente condizione evolutiva della situazione rispetto sia alle risultanze della missione effettuata dalla Commissione nel gennaio scorso, sia alla documentazione che è stata diligentemente raccolta dagli uffici proprio sulla scorta di quei sopralluoghi, domanderei al presidente Distaso e al professor Ganapini di fare una previsione circa il ritorno alla gestione ordinaria della situazione. Credo infatti che questo sia l'obiettivo cui tendere, da raggiungere nel più breve tempo possibile, perché obiettivamente bisogna uscire da quella che si configura, anche per le cose dette in questa sede, come un'emergenza.
In merito alle bonifiche, certamente procederemo a predisporre un piano delle priorità insieme ai prefetti che sono nominati subcommissari, come da ordinanza.
Il senatore Specchia, prendendo spunto da ciò che accade in Campania dove vi sono due commissari che si occupano entrambi dell'emergenza rifiuti, chiede se questo modello potrebbe essere esteso alla regione Puglia e se sia il caso di nominare i presidenti delle province subcommissari. Per la verità, la mia intenzione era quella di nominarli commissari ad acta per interventi locali molto forti; questi offrirebbero notevole ausilio all'opera del commissario perché, come è stato rilevato da me ma anche dal professor Ganapini, si rende necessaria una fortissima collaborazione di tutti gli enti locali per raggiungere risultati migliori. Nel caso specifico della raccolta differenziata, se avessi avuto immediatamente una risposta concreta da parte dei comuni, non vi sarebbe stata poi l'eventualità che ho già
Ho «litigato» molte volte con il Governo per la questione dei fondi, perché in partenza il mio piano prevedeva risorse per circa 186 miliardi, di cui 50 assegnati dal Ministero dell'ambiente, ma ad oggi ne sono stati assegnati solo 21. Ben 90 miliardi, che si estenderanno a 133 - questo è stato uno sforzo molto forte della regione Puglia - sono stati presi dalla riprogrammazione del quadro comunitario di sostegno, dal nostro programma POP; è stata una grande prova di responsabilità da parte della regione. Si prevedevano 2 miliardi 800 milioni dal fondo nazionale per l'occupazione e soltanto 500 milioni dal programma comunitario Intereg con l'Albania; infine, 10 miliardi sono stati trasferiti per ordine del ministro al prefetto di Bari, commissario per le acque, il quale a sua volta li ha trasferiti alla gestione commissariale da me diretta.
Il senatore Polidoro chiedeva quando potremo arrivare alla gestione ordinaria. Se mi vengono affidati, strada facendo, altri compiti e nel frattempo cambiano le ordinanze, io stesso, che sono il presidente della regione, ho come primo desiderio quello di avviare la situazione verso una gestione ordinaria. Con tutti i problemi che abbiamo, compresa l'emergenza albanese, poter arrivare ad una gestione ordinaria sarebbe l'optimum.
Ringrazio il professor Ganapini per aver riconosciuto lo sforzo dell'ufficio commissariale per far uscire la regione Puglia da una situazione veramente di emergenza. In definitiva, tutto ciò che potremo fare per avviare immediatamente - posso dare assicurazioni in questo senso - una gestione ordinaria lo faremo nel più breve tempo possibile. Ritengo che gli atti in cantiere siano veramente significativi perché una gestione ordinaria possa vivere giorni più sereni. Come è già rilevato, contiamo molto sull'accordo con ENEL, che risolverebbe subito tutti i problemi della regione, assicurando allo stesso ente l'immagine di un grande opificio che opera nella nostra regione e che nello stesso tempo contribuisce a risolvere una questione di enorme rilevanza per la Puglia.
Per quanto riguarda sia le azioni per la riduzione alla fonte di produzione di rifiuti, sia la creazione di un mercato utile, considerate le specifiche funzioni assegnate al commissario, questa è un'attività di cui si fa carico il piano regionale ordinario, che, ai sensi del decreto legislativo Ronchi, deve essere adeguato e rispetto al quale la struttura regionale, l'assessorato all'ambiente, sta concludendo le proprie attività. Credo che già entro il mese questa bozza di programma o di piano regionale, sarà ultimata e la giunta regionale potrà prendere visione del documento. I passaggi successivi, per quanto concerne i tempi, sono quelli della discussione del consiglio regionale che dovrà deliberare in merito. Individuare il tempo
Anche per quanto riguarda il discorso della creazione di un mercato per la utilizzazione di materiale proveniente dalla raccolta differenziata, la capacità di intervento del commissario è abbastanza limitata, viste le sue funzioni. Abbiamo previsto, nel disciplinare il flusso di rifiuti da e per la Puglia, relativo sia allo smaltimento, sia alle attività di recupero, che tutti i soggetti privati operanti nello smaltimento e nel recupero di rifiuti e nel loro riutilizzo in cicli produttivi, per poter impiegare quelli provenienti dall'esterno della regione devono adeguarsi ad un protocollo di intesa con il commissario delegato, protocollo che contiene l'impegno ad accettare qualsiasi istanza di conferimento di rifiuti locali, dando massima priorità al trattamento di quelli pugliesi. Si è voluto destinare esclusivamente le potenzialità residue dell'impianto a tale scopo, una volta acquisite tutte le istanze, per favorire al massimo la destinazione al riutilizzo di rifiuti prodotti in Puglia. Per quanto riguarda questa ipotetica creazione del mercato nella fase attuale non siamo riusciti ad andare oltre.
In merito alla questione dell'autorità portuale, come regione, non come attività del commissario, da circa due anni l'assessorato all'ambiente, attraverso proprie circolari rivolte alle capitanerie di porto, ha richiamato l'esigenza di attivare presso tutte le zone portuali pugliesi aree attrezzate per consentire la raccolta, per esempio, di residui solidi prodotti sulle imbarcazioni. Avevamo anche avanzato l'ipotesi, che poi non è andata a buon fine, perché non è stata accettata a livello di ministero, ipotesi peraltro prevista nello stesso piano triennale per la tutela ambientale, di inserire un intervento della regione Puglia sul porto di Brindisi. Si prevedeva la costruzione di un impianto per il trattamento delle acque di sentina proprio per evitare che finissero in mare, spesso nelle vicinanze della costa, ma il progetto non è stato ritenuto utile. Mi sembra di ricordare - sono passati quattro anni dalla presentazione del piano - che proprio la quota di finanziamento destinata a tal fine nel tempo sia venuta meno e quindi ci siamo trovati sprovvisti di risorse finanziarie. Credo sia stata proprio la mancanza di tali risorse ad impedire al Ministero dell'ambiente di finanziare il suddetto intervento.
La regione ha svolto un'ulteriore attività, anche se più marginale come efficacia ed efficienza, per l'inserimento nel POP, di porti turistici; per esempio, per tutti il vincolo specifico per l'adeguamento dei porti turistici è che essi debbono in ogni caso prevedere attrezzature con sistemi di raccolta delle acque di sentina o di rifiuti solidi prodotti sulle imbarcazioni. Non sono certo nelle condizioni di poter affermare che abbiamo risolto il problema, ma è alla nostra attenzione e stiamo interloquendo con i soggetti competenti per affrontarlo.
Dopo questa nota, abbiamo avuto notizia che la dogana di Brindisi avrebbe bloccato un'ulteriore quantitativo di materiali - credo batterie esauste - che stavano per essere introdotti in Puglia. È una cosa recentissima e non so se l'Albania era area di transito o di produzione del materiale.
Se il presidente lo consente, vorrei intervenire adesso con alcune considerazioni, perché poi devo allontanarmi per un impegno.
L'ultimo intervento del dottor Limongelli mi induce a richiamare come importantissimo per questa Commissione e per il ruolo cruciale che essa svolge il fatto che l'amministrazione centrale dello Stato si ponga il problema del suo ruolo nel creare il mercato delle materie seconde. L'ANPA istituirà nei prossimi giorni - d'intesa con i pochi osservatori provinciali esistenti e insieme al Politecnico di Milano - un osservatorio per cominciare a quantificare questi flussi comune per comune e per vedere quanta carta riciclata viene utilizzata rispetto alle previsioni di legge sulla riserva d'acquisto. Lungi da ottiche di tipo assistenzialistico, questo è un contributo vero al decollo di un settore che in Germania ed in altri paesi è ormai pienamente ed efficacemente funzionante.
Per quanto concerne, invece, la domanda cruciale posta dal senatore Polidoro circa cosa la Commissione tecnico scientifica abbia sin qui riscontrato in Puglia, nessuno di noi dimentica la questione dell'interfaccia con l'economia criminale. Da questo punto di vista sarà molto importante il ruolo dell'albo nazionale degli smaltitori e dell'osservatorio nazionale sui rifiuti dell'ANPA al quale stiamo lavorando per avere un sistema informativo unitario in modo che gli incroci siano possibili e rapidamente si possa verificare chi opera, come e dove. Il dettato normativo che istituì l'albo era infatti orientato a favorire un meccanismo di autoselezione da parte degli imprenditori basato sul rispetto delle regole.
È del tutto evidente che in Puglia il vecchio ed il nuovo che si confrontano mettono in campo ognuno tutte le forze possibili. Il presidente Distaso ha incontrato difficoltà sul suo cammino anche a livello politico e vi sono stati conflitti tra piano ordinario e piano straordinario, uffici del commissario e strutture ordinarie degli assessorati, così come avviene ovunque.
La Commissione e i ministeri in essa rappresentati sono totalmente dalla parte del commissario e dei suoi uffici, e ritengo che, se si prosegue nell'applicazione del piano e con le procedure sin qui adottate, ragionevolmente si uscirà dall'emergenza, a regime, forse tra tre anni. Entro pochi mesi, però (poiché stiamo parlando di impianti che si realizzano in pochi mesi), se vengono assegnate al commissario le risorse necessarie si potranno fare significativi passi avanti. Considerato che comunque le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a far fronte all'intero fabbisogno, in Puglia potrebbe decollare un modello che veda l'interazione tra un privato serio e un pubblico regionale efficente, attraverso un ampio ricorso al meccanismo del project financing.
Cose come queste sono già agli atti: alla Puglia non si è rivolto il signor Brambilla, ma il gruppo Pirelli, l'Asea Brown Boveri cioè l'eccellenza del mercato italiano; l'interlocuzione possibile è quindi ai massimi livelli.
Per la raccolta differenziata, occorre un po' di tempo, ma ci possono essere forti ritorni di immagine. Già quest'estate qualche segnale è stato dato: si pensi alla raccolta differenziata nei villaggi turistici. Come dicevo, gli impianti di compostaggio si fanno veramente in tre-cinque mesi, una volta individuato il sito; per quelli di selezione di combustibile derivato ci si aggira intorno agli otto-dodici mesi (qui a Roma ne è stato inaugurato uno da 2 mila tonnellate al giorno nel giugno scorso ed è stato realizzato in otto-nove mesi). Il nodo più importante è quello che è stato già sollevato e sono grato al presidente Gerardini per averlo immediatamente individuato: bisogna riuscire ad aprire il rubinetto di fondo, ossia l'ENEL. Il CONAI deve impegnarsi sul tema delle materie seconde; l'università di Bari ed altri istituti importanti che operano in Puglia sanno perfettamente che la sostanza organica, il compost ricavato dai rifiuti organici pugliesi, fatto bene, è utile alla Puglia e all'agricoltura.
Da questo punto di vista, ho mancato di dare un'ultima informazione. Vi sono stati incontri ufficiali con le Ferrovie dello Stato, con l'ingegner Cimoli, soprattutto con Asa logistica, la società che si occupa della movimentazione delle merci, con l'amministratore delegato, dottor Bussolo e l'ingegner Migliolo, il direttore commerciale che si occupa di ASA cargo e, per esempio, si sta interessando a Taranto del progetto container. Le Ferrovie dello Stato sono decisamente pronte ad essere il vettore del combustibile dal luogo di produzione alla centrale; secondo una funzione che gergalmente viene definita bridging and delivery, svolgerebbero una funzione di magazzino viaggiante tra il punto di produzione e quello di utilizzazione. Questo potrebbe essere l'altro attore che manca intorno al tavolo per chiudere virtuosamente il cerchio.
Altri interventi minimali sono stati effettuati da piccoli comuni per quanto riguarda le discariche dei rifiuti urbani, ma il primo vero piano, attualmente all'attenzione dei vari organismi istituzionali, è quello dell'ex stabilimento ENICHEM di Manfredonia.