PROGETTO DI LEGGE - N. 6207




        Onorevoli Colleghi! - In data 26 febbraio 1997, il proponente indirizzava al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro della sanità la seguente interrogazione, il cui testo può essere senz'altro assunto a base della relazione alla proposta di legge in oggetto: "Il diffuso sistema di apertura delle lattine contenenti bevande di varia natura non offre adeguate garanzie igieniche, ove si consideri la connessa, necessaria "immersione" di una parte della "linguetta" da strappare (che ha accumulato su di sé tutto il potenziale infettivo che le può derivare dall'esposizione all'esterno) nel liquido ospitato nel contenitore metallico. Già nel novembre 1993, l'allora Ministro della sanità Garavaglia, rispondendo ad una specifica interrogazione parlamentare, ebbe a dichiarare che "il sistema di apertura delle lattine non offre adeguate garanzie". Anche il Ministro pro tempore Costa, nel 1994, sottolineò che "l'esistenza di rischi di contaminazione delle bevande rende necessarie misure di salvaguardia per evitare che la linguetta diventi veicolo di immissione nella bevanda stessa di polveri o microrganismi"; da allora, nessuna iniziativa è stata assunta per evitare i rischi ai quali è sottoposta gran parte della popolazione del nostro, come di altri Paesi".
        Sulla base di tali premesse, la richiamata interrogazione concludeva chiedendo ai rappresentanti del Governo di sapere "quali iniziative intendano adottare per prevenire i rischi di infezione derivanti dal massiccio ed esteso utilizzo di lattine il cui sistema di apertura presenti l'inconveniente dianzi evidenziato; se siano a conoscenza di rimedi collegati ad "invenzioni" che all'interrogante risultano essere state depositate presso l'ufficio brevetti del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato (ultima, in ordine di tempo, quella del colonnello Luigi Mamone, autore di un meccanismo denominato "rimansicuro") e, in caso affermativo, se ritengano che gli stessi possano essere adottati ed imposti su larga scala; se non ritengano di adottare provvedimenti finalizzati al sequestro sull'intero territorio nazionale di tutti i contenitori metallici di bevande (Coca-Cola in primis) dal cui meccanismo di apertura possa derivare il rischio concreto di infezioni o disturbi, dovuti all'insufficiente livello igienico da esso assicurato; se non ritengano, in alternativa, di adottare provvedimenti finalizzati ad impedire la vendita di bevande contenute in lattine il cui sistema di apertura presenti i descritti inconvenienti, in attesa di adottare e, subito dopo, imporre alle case produttrici meccanismi idonei a tutelare la salute dei consumatori".
        Come accennato, il testo dell'interrogazione dianzi riportato si presta egregiamente a fungere da relazione alla proposta di legge in oggetto, finalizzata, appunto, al divieto di vendita e di commercializzazione delle bevande in contenitori metallici che presentino meccanismi di apertura inidonei a salvaguardare la salute dei consumatori.
        All'interrogazione citata, si sono affiancate altre iniziative successive nel corso della legislatura, giungendo peraltro, a differenza di quella richiamata, alla fase dello svolgimento; così è stato per alcuni atti di sindacato ispettivo vertenti sulla stessa materia e per alcune proposte di legge finalizzate al medesimo obiettivo, delle quali è iniziato l'esame.
        Il proponente non può che esprimere soddisfazione per il generale consenso che va emergendo sull'iniziativa, pur non potendosi esimere dal deprecare i perversi meccanismi procedurali e regolamentari che impediscono, di fatto, di far valere un più che legittimo diritto di "primogenitura"; circostanza peraltro che, nel caso di specie, emerge evidentissima, nel confronto con analoghi atti di sindacato ispettivo, dalla verifica delle date in cui gli stessi sono stati formalizzati.




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