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Doc. XXIII n. 46-ter


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CAPITOLO III

COMMERCIO E CAMORRA

A Napoli e nella regione Campania la salda e fiorente economia legale del commercio è scomparsa del tutto sostituita dall'economia criminale mascherata le cui finalità sono indirizzate al riciclaggio del denaro proveniente dalle attività illecite, l'ingente flusso di denaro da «pulire» e «lavare» costituito dal traffico di droga, contrabbando delle sigarette, commercio clandestino delle armi entra nel circuito delle attività commerciali gestite da intermediari nullatenenti, la riproposizione ripetitiva di queste figure per migliaia di attività commerciali consentono alla camorra di restare dietro le quinte e nel contempo manovrare un volume consistente di affari.
Il riciclare e reinvestire è considerato uno dei metodi di produzione della ricchezza e quindi di per se stesso appetibile, sia sotto il profilo della pratica criminale che della gestione degli affari, per le organizzazioni criminali che hanno prodotto il capitale illegale. Il riciclaggio, specie quello dei capitali più ingenti richiede capacità operative e conoscenze tecniche tipiche degli organi criminali che operano a Napoli ed in Campania, un'attività di riciclaggio notevole come quella del reinvestimento di denaro sporco richiede il coinvolgimento di terzi, che spesso a titolo professionale svolgono attività finanziarie o commerciali.
La sistematica apertura di tante attività commerciali collegate tra loro da un mercato che regola ed immette nel circuito di vendita prodotti e mercanzia dell'industria del falso; borse, jeans, calzature, maglie e persino profumi genera sul mercato ripercussioni negative e crisi profonda tra quelle poche, purtroppo, aziende sane.
Nella sola città di Napoli si presume che il 70% delle attività commerciali siano gestite da intermediari delle holding criminali, il controllo amministrativo sulla regolarità di molti esercizi comunali è carente o del tutto inadeguato, in varie occasioni gli uffici preposti dall'Annona sono stati coinvolti in attività illegali, numerose le inchieste dell'A.G., un considerevole numero di attività commerciali esercitano senza la prescritta autorizzazione comunale, la prossima liberalizzazione del commercio (legge Bersani) consentirà alla camorra di controllare il commercio in tutta la regione.
Il settore commerciale di forte impatto sul mercato è stato per diverso tempo quello dell'abbigliamento, il rilevamento dei negozi con operazioni criminose avvalendosi anche delle difficoltà economiche di alcuni titolari vittime dell'usura è stato per anni l'azione trainante e penetrante della holding camorra nell'attività dell'abbigliamento, la crisi degli ultimi anni non ha scoraggiato la camorra, che forte del suo potere economico congiunto ad un nuovo interesse per le bellezze della città ha trasformato e modificato l'originaria presenza sul mercato con centinaia di attività di ristorazione, pub, ristoranti piccoli, medi e


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grandi, cornettifici, pizza a domicilio, a taglio e in tutte le ore del giorno, caffetterie e caffetterie che pur senza avventori rifulgono di interventi strutturali rilevanti per il dispendio di soldi investiti. Parallelamente al commercio ed alle sue attività in gran parte gestite dalla camorra si muove un altro mercato che per spessore illegale ed evasione fiscale è di gran lunga più inquinato di altri settori, quello dell'ambulantato fisso su aree cittadine, ad oggi la città di Napoli è una delle poche che non ha predisposto aree mercatili ai sensi della legge 112. Napoli è l'unica città d'Italia dove gli ambulanti trovano stabilità ed assetto giornaliero su di un'area ad alta densità abitativa, Via Casale De Bustis - Vomero, i suddetti con tutte le loro molteplici attività pagano il pizzo agli emissari della camorra in rapporto ai mq. Di occupazione suolo, persino gli abusivi devono sottostare alla legge della tangente, è talmente forte la presenza camorristica da indurre gli ambulanti ad acquistare i registratori di cassa di una sola marca in alcuni casi la camorra anticipava i soldi per l'acquisto, il locale di vendita dei registratori fu fatto saltare in aria dopo poco tempo (esplosione avvenuta in Via M. Schipa). Un altro mercatino ambulante viene tenuto il giovedì di ogni settimana in una delle località più suggestive della città, capo di Posillipo. Altri ambulanti occupano aree e spazi in tutta la città spostandosi di volta in volta per sfuggire ai vari controlli. Nessun controllo efficace viene svolto per accertare la natura e la provenienza della merce, lo scontrino fiscale non viene rilasciato a nessun acquirente, i prodotti commestibili esposti all'aria inquinata sono di grande pregiudizio alla salute pubblica.
In questo contesto di diffusa illegalità e di inquinamento camorristico la gestione su quasi tutte le attività economiche delineano un pericolo incombente ancora più grave per l'apertura di supermercati ed ipermercati sul territorio, chi sono i soggetti titolari delle licenze, ed i componenti delle società di amministrazione? I capitali da dove provengono? Rispetto a questi inquietanti interrogativi l'azione di indagine e controllo delle suddette nuove attività è del tutto carente. Altri settori commerciali sono pervasi dalla presenza criminale, uno tra tutti la vendita dell'usato auto, un mercato di notevoli proporzioni ed estensioni, diverse indagini dell'A.G. hanno accertato che molti titolari erano al soldo della criminalità.
Altro rilevante settore gestito dalla camorra è quello della immissione sul mercato alimentare di prodotti rietichettati, negli ultimi mesi scoperti diversi depositi si tale merce, l'azione dell'A.G. dovrebbe estendersi su tutto il territorio con controlli anche nei supermercati ed ipermercati, la frode alimentare è il reato che dovrebbe essere rivisitato con norme e sanzioni più severe per il grave rischio d'attentato alla salute pubblica. La pratica criminale della camorra, soggetto principe di tutte le articolazioni malavitose sul territorio, si articola in una molteplicità di condotte, legali o illegali; le prime con l'infiltrazione nel tessuto non ancora deteriorato ed assumono sembianze accattivanti con azioni al di sopra di ogni sospetto; questa è l'alta camorra, quella della familiarità, dei salotti buoni della penetrazione socialmente ed istituzionalmente evoluta il raccordo viene svolto da personaggi di grande carisma, nel passato uno di questi soggetti rispondeva al nome di Antonio Malvento, la storiografia del soggetto è quella riportata dai vari resoconti giudiziari e dal racconto


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dei pentiti; oggi sul territorio Campano agiscono non uno, ma mille Malvento.
Le condotte illegali sono in sintonia con lo scopo delle associazioni per delinquere, la consumazione dei «reati-fine» cioè quei delitti che producono ricchezza.
Questi sono alla base del sistema economico criminale, che si sviluppa dopo una iniziale accumulazione di ricchezza, attraverso la trasformazione dei capitali da illeciti in leciti ed infine con il reinvestimento degli stessi nel circuito legale.
Dalle dichiarazioni e dagli articoli di alcuni quotidiani napoletani si ha in minima parte la percezione del grave fenomeno del commercio e della distribuzione, che ogni giorno si arricchisce di fatti e misfatti.
La imposizione della vendita esclusiva di alcuni prodotti con la esclusione perentoria e camorristica di altri rientra nella progettualità, il controllo e lo sfruttamento lecito ed illecito di tutte le risorse.
Panetterie, macellerie, caseifici vengono fornite dai prodotti lavorati a monte in aziende controllate dalla camorra, di propria proprietà o gestite.
Il caso dei gelati Algida introvabili nel quartiere Barra per il veto imposto dalla camorra, risponde al vero, e non dovrebbe meravigliare più di tanto, ancora una volta l'attenzione e l'allarme avviene su fatti già accaduti nel passato, qualche anno fa la centrale del latte di Salerno tentò di immettersi sul mercato napoletano, gli automezzi addetti al trasporto furono ripetutamente assaltati nel quartiere di Miano.

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