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NAPOLI OGGI: UN CORPO DI REATO!
Alta e bassa camorra.
Seminando la corruzione nel corpo elettorale col farlo funzionare a base di clientele e d'interessi, mantenendo innestata la politica all'amministrazione, aprendo alla camorra l'adito ad esercitare la sua prepotente azione nella funzione elettorale e rendendola così indirettamente quasi arbitra della vita pubblica, volgendo infine tutta la vita medesima a servizio delle elezioni, si determinarono nell'organismo rigenerato, con la riproduzione di parecchi degli antichi mali, che quasi accennavano a scomparire, anche nuovi e peggiori che per la loro essenza ne compromettevano la vitalità.
Il male più grave, a nostro avviso, fu quello di aver fatto ingigantire la camorra, lasciandola infiltrate in tutti gli strati della vita pubblica e per tutta la compagine sociale, invece di distruggerla, come dovevano consigliare le libere istituzioni, o per lo meno di tenerla circoscritta, là donde proveniva, cioè negli infimi gradini sociali.
In corrispondenza quindi alla bassa camorra originaria esercitata sulla povera plebe in tempi di abiezione e di servaggio, con diverse forme di prepotenza si vide sorgere un'Alta Camorra, costituita dai più scaltri ed audaci borghesi.
Costoro profittando della ignavia della loro classe e della mancanza in essa di forza di reazione, in gran parte derivante dal disagio economico, ed imponendole la moltitudine prepotente e ignorante, riuscirono a trarre alimento nei commerci e negli appalti, nelle adunanze politiche e nelle pubbliche amministrazioni, nei circoli, nella stampa.
E quest'alta Camorra che patteggia e mercanteggia con la bassa, e promette per ottenere, e ottiene promettendo, che considera campo da mietere e da sfruttare tutta la pubblica amministrazione, come strumenti la scaltrezza, la audacia e la violenza, come forza la piazza, ben a ragione è da considerare come il fenomeno più pericoloso, perché ha ristabilito il peggiore dei dispotismi, elevando a regime la prepotenza, sostituendo l'imposizione alla volontà, annullando l'individualità e la libertà e frodando le leggi e pubblica fede.
(Da relazione sulla Amministrazione Comunale della Real Commissione d'inchiesta SAREDO - per Napoli, pag. 49. Funeste conseguenze politiche e sociali della corruzione elettorale).
Potrebbe questo capitolo riportato ai nostri giorni su di un fenomeno attuale ma ingigantito dagli effetti devastanti del trascorrere di un secolo far capire ai preposti che combattono la camorra ed altre associazioni similari gli errori che si compiono nel voler perseguire solo la bassa camorra che con l'esercizio quotidiano della violenza esercita un dominio assoluto sul territorio e in città, perseguire questo obiettivo è logico ed indispensabile, rientra nel contesto della prevenzione
e repressione dei delitti e delle illegalità, ma questo sacrosanto dovere dovrebbe essere accompagnato da un controllo capillare, da un meticoloso accertamento sulla debolezza istituzionale di fronte alla pressione corruttiva e alle collusioni di gran parte di essa con l'Alta Camorra
Il dibattito a diverse voci che si alzano in cori solo dopo eclatanti fatti delittuosi per manifestare esecrazione e sdegno per quello che avviene in città e provincia manifesta chiari sintomi di fragilità istituzionale e complicità morali rilevanti, la voglia di volersi scrollare di dosso le responsabilità e le colpe per il ripetersi di delitti efferati, rapine, estorsioni, violenze, usura, scippi ecc... con l'alibi di comodo delle negligenze di altri, la pallina che rimbalza di volta in volta tra i soggetti istituzionali preposti per norme e leggi alla tutela dell'ordine pubblico è di fatto l'elemento principe dello sconquasso che l'Alta Camorra riesce con i poteri a sua disposizione a generare nel contesto socio-economico, politico-istituzionale della città e nel territorio Campano.
Per diversi anni l'attenzione è stata sempre rivolta ai soggetti malavitosi operanti in città e nella provincia ai clan organizzati, alla guerra dei clan scatenatosi nei passato e nel presente, ai capi storici, da Cutolo ai Nuvoletta, ai cartelli criminali, alle alleanze, i riflettori puntati sempre sulle vicende di sola criminalità organizzata, alle attività illegali tutte centrate sulle complesse e pervasive funzioni di controllo e guadagni quali il contrabbando, la droga, il racket, la prostituzione.
Queste funzioni storiche della camorra le cui stesse origini ne hanno sempre circoscritto le attività in un contesto plebeo riconducibile ai rioni dove più forte esisteva il disagio sociale, la miseria, la ghettizzazione cominciarono a lievitare e crescere per volere dell'Alta Camorra.
Mentre molti soggetti istituzionali erano impegnati seriamente e con abnegazione a non far crescere la bassa camorra, altri hanno iniziato dall'interno della cittadella dello stato la frantumazione morale per conto terzi e personali arrivando alla disgregazione dei vari settori socio-economici, all'accorpamento di beni e all'appropriazione indebita di ingenti flussi finanziari destinati alla realizzazione di opere pubbliche o all'esercizio spregiudicato del potere dove esercitato.
La forte penetrazione in tutti gli apparati pubblici hanno con gli anni creato il volano nel cuore stesso delle istituzioni con l'esercizio illegale di tutte le attività economiche. La penetrazione, il monopolio ed il controllo di comparti economico-produttivi con il dilagare in altre Regioni ed in altri Stati sono la chiara ed indiscussa azione di un potere criminale gestito da menti «eccelse» che si avvale e si fa scudo per queste attività criminose della bassa camorra.
Non bisogna andare troppo indietro nel tempo per una analisi attenta, non viziata da interessi di bandiera per comprendere l'impennata della bassa camorra chiamata a convivere con l'altra per accaparrarsi i fondi stanziati per la ricostruzione post-sismica del 1980. Se esiste la volontà non dettata da circostanze di comodo e dalla voglia di parlarne per il semplice gusto di rimanere a galla nel mare di parole che vanno e vengono come le onde, bisogna convenire ed ammettere che il collante Alta e Bassa camorra sono i finanziamenti
dello Stato alle regioni del SUD, il vero indiscusso finanziatore delle attività illegali sul territorio della Campania e della città di Napoli restano i flussi di denaro erogati dal sistema centrale ed amministrati dagli amministratori locali.
Il procuratore Capo della repubblica di Napoli ha dichiarato in una intervista al quotidiano La Repubblica del 21.02.98 «che l'abile combinazione di metodi intimidatori e corruttivi mina e quasi annulla l'efficacia dei controlli preventivi affidati all'autorità amministrativa nei vari settori economici in cui si manifesta la presenza di soggetti e imprese mafiose, ciò ha ulteriori effetti criminosi, poiché salda rapporti di cointeressenza affaristica e delinquenziale, che hanno effetti devastanti sulla trasparenza e correttezza dell'azione delle pubbliche amministrazioni».
Lo stesso Presidente della Camera dei Deputati già Presidente della commissione antimafia nella XIa legislatura, on. Luciano Violante, in una intervista al quotidiano Il Mattino del 1o settembre '98 in parte analizza il fenomeno dell'Alta camorra dichiarando: «che la Camorra non ha semplicemente mantenuto le sue strutture ed attività criminali tradizionali, ma ha via via sviluppato nuovi settori d'intervento fino a giungere al controllo monopolistico di interi comparti economico-produttivi ed alla pesante penetrazione in quelli finanziari, dilatando il suo raggio di azione in molte altre regioni del Paese.
Chiave di volta determinante per questo salto di qualità è sicuramente il periodo della ricostruzione seguita al terremoto del novembre del 1980. Un arco di tempo entro il quale i consistenti flussi finanziari statali, una eccessiva discrezionalità prevista dalle stesse normative per l'erogazione dei fondi, cui si aggiunge una spregiudicata serie di azioni intimidatorie nei confronti degli amministratori locali, determinano e consentono una sua netta espansione». Ed ancora: «sono questi i contorni della frantumazione sociale ed istituzionale entro cui la camorra è riuscita ad insediarsi, interponendosi stabilmente ed occupando direttamente istituzioni e gangli nevralgici delle amministrazioni pubbliche».
Si nota pur condividendo le dichiarazioni che, nel riferimento ai flussi finanziari statali (l'eccessiva discrezionalità delle normative per l'erogazione dei fondi), il Presidente della Camera non punta decisamente l'indice accusatorio nei confronti di chi, tanti, ampliarono la sfera degli interventi senza motivo alcuno per sottrarre ingenti flussi finanziari, la collusione, connivenza e convivenza con i clan camorristici, la espansione economica degli stessi avvenne soprattutto perché l'alta camorra aveva bisogno di soggetti correi ma anche di alibi di comodo per scaricare precise responsabilità.
Gli atti della commissione d'inchiesta sulla ricostruzione dovrebbero essere allegati ad ogni relazione sulla Camorra, i resoconti delle dichiarazioni dei pentiti sui rapporti tra criminali, politici ed imprenditori dovrebbero essere riletti con attenzione e scrupolosità per capire fin in fondo gli effetti dirompenti sulla società civile di questo connubio.
Nel documento del 16 giugno 1997 la Procura della repubblica presso il Tribunale di Napoli nel descrivere le attuali forme del rapporto CAMORRA-POLITICA-AFFARI ritiene che può senz'altro affermarsi che non vi è settore della Pubblica Amministrazione nel
quale le indagini non abbiano registrato e dimostrato il dispiegarsi dell'illecita influenza dei gruppi camorristici, direttamente ovvero per il tramite di figure imprenditoriali o politiche espressive degli interessi di quelli.
Correlativamente, non vi è indagine su organizzazioni camorristiche che non riveli preoccupanti fenomeni di penetrazione correttiva - collusiva nelle istituzioni.
La situazione riflette le dimensioni della sfera di interessi economici facenti capo ai gruppi criminali organizzanti e del grado di invasività del controllo mafioso del territorio, ma anche la presenza di stati di diffusa illegalità della pubblica amministrazione.
Per molti versi, lo Stato delle cose sembra corrispondere a modelli ideali di sviluppo degli interessi criminali, anziché di salvaguardia degli interessi della collettività e delle istituzioni statuali.
Da indagini diversificate emerge una raffigurazione, di segno sostanzialmente unitario, del concreto sviluppo delle relazioni interattive fra consorterie criminali ed esponenti del ceto politico e burocratico sulle quali in gran parte si fonda il controllo mafioso del territorio.
Nell'esercizio di tale governo, la capacità di intimidazione violenta conserva spesso un ruolo importante, al fine sia della gestione controllata del voto che dalla «dissuasione» degli oppositori politici ed amministrativi, ma altrettanto reali e perfino più rilevanti sono le risorse criminali delle organizzazioni camorristiche connesse al sistema di cointeressenza affaristiche ed elettorali con le categorie sociali e professionali oltre che con esponenti politici, nel tempo sviluppatosi al fine del controllo e dello sfruttamento illecito dei meccanismi di erogazione della spesa pubblica.
Le più importanti indagini condotte dalla Procura della repubblica di Napoli confermano che nella gestione concordata degli appalti e delle concessioni di opere pubbliche trova reale ragione d'essere ed insieme completa realizzazione funzionale il perverso intreccio di relazioni fra l'organizzazione camorristica e la criminalità politico-amministrativa.
Questa analisi precisa e circostanziata dopo qualche mese ha generato un «movimento anti CORDOVA»; le finalità del suddetto coperte dall'alibi di comodo che le accuse e i riferimenti generici colpivano gestioni amministrative dalla verginità ancora tutta da scoprire hanno trovato diversi alleati non ultimi gli avvocati di Napoli con il libro bianco sulla procura ed il procuratore capo A. Cordova appare evidente anche in questa occasione la regia occulta dell'Alta Camorra tendente a sconquassare l'apparato dell'A.G. immettendo veleni nel circuito dei rapporti istituzionali avvelenandone l'ambiente.
A chi giova bloccare le indagini sulla TAV in fase avanzata e dai primi risultati sconvolgenti?
Le responsabilità dei lavori affidati a ditte in odore di camorra nel parco Camandoli (amm.ne Bassolino 93-97) con il rinvio a giudizio di un geometra ed il coordinatore degli uffici tecnici del Comune di Napoli creano solo malumori di natura politica? - processo fissato per Marzo '99 VI sez. penale -.
La mancata bonifica e risistemazione urbanistica dell'area occidentale, Bagnoli per dicembre '99 con un finanziamento di 350 miliardi ha generato sul sito un intreccio perverso di collusioni e
connivenze con la camorra nella gestione dei sub-appalti, più che indagare ed accertare le responsabilità sullo sperpero del denaro pubblico e le inefficienze gestionali sulla mancata bonifica con un ulteriore provvedimento legislativo il governo di recente ha rifinanziato l'opera con ulteriori 250 miliardi.
Gli interventi programmati per il recupero del territorio nella zona orientale sono pilotati dalle holding finanziarie ed immobiliari proprietarie dei suoli interessati, rilevamento ed acquisto degli stessi a prezzi irrisori ed in epoca antecedente, l'intervento previsto nell'area ha fatto lievitare considerevolmente il costo dei suoli.
I numerosi omicidi in queste aree, la lotta dei clan per i flussi finanziari investiti e da investire le minacce presunte agli investigatori e magistrati fanno incorrere nel solito e ricorrente errore gli organismi preposti alla lotta contro la criminalità, ovvero tali episodi rientrano nella classica strategia che l'alta camorra mette in campo per distogliere l'attenzione da chi opera e gestisce illegalmente il notevole flusso finanziario pertanto mentre gli organismi vari vengono dirottati su altre questioni anche rilevanti sul piano dell'ordine pubblico imperterrita e senza scossoni continua ai grandi livelli l'azione disgregatrice e corruttiva dell'Alta Camorra.
La costruzione del centro Agro-Alimentare di Volla in una zona ad alta densità criminale con un finanziamento statale di oltre 100 miliardi di lire e la partecipazione societaria al suddetto di diversi soggetti (Comune di Napoli ed altri) con il sindaco di Volla che in diverse occasioni ha denunciato presunte irregolarità soprattutto per l'acquisizione dei suoli si sta svolgendo nella più completa trasparenza? L'appalto è stato affidato ad una società il cui titolare è stato condannato dall'A.G..
Sarebbe interessante conoscere i motivi dopo anni di ritardi che spingono all'intesa l'attuale amministrazione comunale di Napoli con la liquidata Mededil - Nuova Meeford per una nuova imponente lottizzazione, un milione e 200 metri cubi da realizzare nel Centro Direzionale di Napoli, conoscere nei dettagli le operazioni precedenti con i vari contenziosi e la ipotesi di transazione per sanarli potrebbero aprire scenari inquietanti su rapporti pregressi ed attuali tra l'alta camorra e vari organismi istituzionali assoggettati.
Nell'attuale contesto, della Napoli di oggi, si respira l'aria inquinata di un sistema che non ha mai cessato di operare dall'alto assoggettando alle sue molteplici funzioni vari apparati dello Stato, ivi compresi quelli preposti alla lotta contro la criminalità, l'opera pervasiva di penetrazione piega anche le più forti delle volontà, gli ammiccamenti, la disponibilità nei favori ed economica si manifesta in ogni frangente, gli uomini, le donne gli affaristi, gli imprenditori, i politici, uomini di cultura, di giustizia e delle accademie nel tourbillon delle frequenze salottiere diventano soggetti anche inconsci ma manovrabili e da manovrare.
I meccanismi dei favori scambiati e scambiabili rendono partecipi alla «bella vita» salottiera tanti soggetti istituzionali come si potrà negare un domani a richiesta un favore? Alcuni anni fa un procuratore dovette prosciogliere un segretario di un ministro prima ancora della conclusione delle indagini, successivamente esplosa tangentopoli le responsabilità del soggetto furono acclarate.
Questa presenza oggi negli apparati istituzionali dovrebbe indurci a non cadere nell'equivoco di sempre, lotta si spietata alla bassa camorra ma vigilanza assoluta su chi si trova anche a contatto di gomito con noi, sono quelli i soggetti che da anni operano per condurre senza ostacoli la loro azione devastante all'interno della cittadella dello Stato, sono Loro, i senza volto per pochi ma dalle fattezze conosciute a molti, loro assoggettati che hanno reso ad oggi invincibile la Camorra a Napoli e nell'intera Regione.
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