IX Commissione - Resoconto di marted́ 23 settembre 1997


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SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONI

Martedì 23 settembre 1997. - Presidenza del Vicepresidente Anna Maria BIRICOTTI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione Giuseppe Albertini.

La seduta comincia alle ore 10,30.

n. 5-00409 MATTEOLI ed altri: raddoppio linea ferroviaria pontremolese (31.7.96).

Il sottosegretario Giuseppe ALBERTINI, rispondendo all'interrogazione in titolo, rileva che il contratto di programma 1994-2000, sottoscritto il 25 marzo 1996 tra il Ministero dei trasporti e della navigazione e la F.S. S.p.A., prevede tra l'altro nella regione Toscana, un insieme organico di interventi di potenziamento sia della linea Tirrenica, sia della Pontremolese. In particolare, gli interventi previsti su quest'ultima linea mirano a potenziare e velocizzare il traffico sulla trasversale La Spezia-Fornovo-Parma/Fidenza mediante il potenziamento e la ristrutturazione degli impianti di La Spezia (compreso il raddoppio fino a S. Stefano di Magra con il relativo nuovo scalo merci), la realizzazione del C.T.C. ed il raddoppio di alcuni tratti attualmente a semplice binario. Tra l'altro, con i finanziamenti previsti nel citato contratto di programma 1994-2000 (440 miliardi di lire), sarà possibile la realizzazione di una fase funzionale del raddoppio tra S. Stefano di Magra e Chiesaccia di Terrarossa, del quale venne realizzato un ramo non funzionale (galleria Serena, già completata al rustico). Tali lavori consentiranno a piena utilizzazione degli investimenti già realizzati e allo stato attuale non funzionali, comprendendo anche la sistemazione del nodo di Aulla. Inoltre è prevista un'ulteriore fase funzionale - oltre al raddoppio tra Berceto e Solignano già ultimato e consegnato all'esercizio ferroviario - consistente nel raddoppio del tratto emiliano tra Fornovo e Pontremoli.
Relativamente alle disponibilità recate dalla legge 550 del 1996 (finanziaria 1996), e destinate all'ammodernamento, al raddoppio delle trasversali nazionali ed ai collegamenti idonei ad agevolare le modalità di trasporto combinato, nel cui ambito rientra la linea Pontremolese, è stata prospettata, fin dal dicembre 1996, alle Regioni interessate una proposta di allocazione degli stanziamenti che destina 120 miliardi ad una fase funzionale del raddoppio in territorio emiliano nonché la progettazione per il completamento del raddoppio su tutta la linea. Su tale proposta sono ancora in corso riunioni con le Regioni interessate.


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Con le disponibilità previste dal contratto di programma e con gli stanziamenti inseriti nella finanziaria 1996, appunto pari a lire 120 miliardi, potranno essere realizzati interventi che permetteranno il transito di un maggior numero di treni in grado di soddisfare la domanda, in particolare nel settore merci, ipotizzabile per il prossimo decennio. La definitiva assegnazione delle citate risorse con l'individuazione degli interventi da realizzare è oggetto di apposito addendum al contratto di programma 1994-2000, attualmente all'approvazione del CIPE e successivamente sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari prima di essere sottoscritto tra il Ministero dei trasporti e della navigazione e le F.S. S.p.A.
Ricorda inoltre che dal 1983 ad oggi la linea ferroviaria in questione è stata interessata dai seguenti lavori di potenziamento: nuovo scalo merci di S. Stefano, compreso il raccordo verso sud S. Stefano-Arcola (lavori parzialmente attivati); adeguamento al piano regolatore della stazione di La Spezia Migliarina e nuovo fascio di binari a servizio di La Spezia Marittima (lavori parzialmente attivati); raddoppio del binario tra La Spezia e S. Stefano (lavori ultimati, l'entrata in esercizio è prevista con il prossimo orario); raddoppio del binario tra Berceto e Solignano (lavori ultimati e consegnati all'esercizio ferroviario).
L'ultimazione delle opere citate ha comportato investimenti per circa 800 miliardi di lire. I lavori relativi alla tratta galleria Serena-nuova stazione di Aulla concernenti la realizzazione della sede e la variante innesto linea Aulla-Lucca sono compresi nell'elenco delle opere di rilevante interesse nazionale di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 67/1997, convertito con la legge n. 135 del 1997.

Altero MATTEOLI (gruppo alleanza nazionale) replicando per l'interrogazione n. 5-00409, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta che non dà seguito alle domande poste nell'atto del sindacato ispettivo. In particolare, si riferisce alla risposta relativa alla galleria di valico, opera essenziale per il completamento della linea pontremolese. A tal proposito, ritiene del tutto insufficienti i finanziamenti stanziati. Rileva, infatti, che del problema della pontremolese si parla senza esito da circa trent'anni. Osserva inoltre che nel frattempo la tratta ferroviaria Genova-Roma è divenuta ormai di secondaria importanza, essendo preferibile utilizzare la linea via Firenze, che permette di raggiungere la capitale più rapidamente. Ricorda, infine, che da recenti notizie sembra che gli interventi previsti nel contratto di programma per la pontremolese verranno ulteriormente ridotti.

n. 5-01108 GRILLO: ufficio Registro navale di Mazara del Vallo (29.11.96).

Anna Maria BIRICOTTI, presidente, avverte che per accordi intercorsi tra l'interrogante e il Governo lo svolgimento dell'interrogazione in titolo è rinviata ad altra seduta.

n. 5-02116 GRAMAZIO: miglioramento livello aeroporto Leonardo da Vinci di Roma (28.4.97).

Il sottosegretario Giuseppe ALBERTINI, rispondendo all'interrogazione in titolo, rileva che la graduatoria degli aeroporti su scala mondiale elaborata dall'Agenzia-ACI-Banca dati dell'I.T.A. pone lo scalo «Leonardo da Vinci» al trentesimo posto, riferendosi al numero dei movimenti passeggeri totali registrato nell'anno 1995 e non al livello dell'infrastruttura o della gestione. Nel 1995, rispetto al 1994, l'incremento in termini di passeggeri è stato pari al 4,9 per cento, mentre secondo i dati provvisori statistici riferiti al 1996 si è rilevato sullo scalo di Fiumicino un movimento di 22.707.864 passeggeri totali, con un aumento rispetto al precedente anno pari al 5,8 per cento.
Per quanto riguarda gli interventi da porre in essere per l'anno giubilare, fa


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presente che sarà disponibile il nuovo satellite ovest destinato ai voli intercontinentali, in grado di accogliere sino a 14 aeromobili di tipo wide-bodies con una capacità di 3.264 pax per ora in arrivo ed in partenza. Il satellite ovest sarà inoltre collegato all'attuale aerostazione internazionale con un sistema automatico di trasporto persone, già utilizzato in diversi aeroporti esteri.
L'aerostazione nazionale sarà potenziata con la costruzione di un nuovo corpo su due livelli distinti per le partenze e per gli arrivi, in conformità alla nuova viabilità. In tale nuova struttura è prevista una grande hall per le nuove isole di accettazione a quota superiore e la nuova restituzione bagagli a quota inferiore. Infine è in fase di realizzazione la struttura alberghiera che fa capo alla catena Sheraton.

Domenico GRAMAZIO (gruppo alleanza nazionale) replicando per l'interrogazione n. 5-02116 si dichiara parzialmente soddisfatto per la risposta ricevuta. Ritiene peraltro importante che il Governo continui a vigilare sull'andamento dei lavori presso l'aeroporto di Roma «Leonardo da Vinci», in modo da realizzarne un rapido potenziamento. Occorre inoltre prestare una maggiore attenzione al fenomeno dello smarrimento dei bagagli che, di recente, risulta essere aumentato nello scalo romano, causando disagi e danni ai passeggeri.

n. 5-02421 MUSSI ed altri: incidenti marittimi canale di Piombino (9.6.97).

Il sottosegretario Giuseppe ALBERTINI, rispondendo all'interrogazione in titolo, rileva che il giorno 1o giugno 1997 il Moby Ale della società Navarma, in partenza da Portoferraio alle ore 16,50, in prossimità dell'arrivo al porto di Piombino, a circa 1/1,5 miglia dal porto stesso, a causa di una serie di onde anomale, ha subito alcune rollate di più forte intensità a seguito delle quali alcuni pullman presenti a bordo, subendo l'effetto «metronomo», si sono urtati reciprocamente causando a sette di essi danni soprattutto nelle parti superiori (finestrini, parabrezza, specchietti ed altro). Come risulta dal giornale nautico, erano a bordo 597 passeggeri, 67 auto, 12 bus transit, 5 veicoli commerciali e 12 moto. Risulterebbe inoltre che alcuni passeggeri si sarebbero recati a visita medica presso l'ospedale di Piombino, ma non sono note le eventuali diagnosi o prognosi. Va evidenziato che il giorno in questione è stato caratterizzato da un medio volume di traffico in partenza da Portoferraio per Piombino pari a circa 1.670 autovetture, 9.100 passeggeri, 60 autobus, 140 camper, che non ha determinato alcun problema particolare in banchina, risultando facilmente smaltibile dalle corse programmate dalle società di navigazione operanti sulla tratta, con 16 partenze Navarma, 10 partenze Toremar, 1 partenza Tourship Italia, 2 partenze aliscafo Toremar. Durante tutto l'arco della giornata si sono avute avverse condizioni meteorologiche, caratterizzate da vento forte da sud, sud-est con intensi piovaschi, in particolare nel tardo pomeriggio, migliorate in serata. I mezzi con particolari caratteristiche (catamarano, aliscafo) o di piccole dimensioni (M/T Elba Prima e M/T Planasia) hanno sospeso il servizio a partire dalle prime ore del pomeriggio; le altre unità in linea hanno operato rispettando sostanzialmente gli orari programmati, con ritardi minimi, tranne che per i traghetti Oglasa (Toremar), Moby Baby e Moby Ale (Navarma) che tra le 17,00 e le 20,00 hanno avuto difficoltà nello sbarco dei mezzi nel porto di Piombino a causa della presenza di forte risacca. Circa il mancato imbarco da parte della società Toremar di pullman turistici a scopo prudenziale, evidenzia che detta società risulta aver effettuato il trasporto di tali mezzi. Da informazioni assunte presso i comandanti dei vari traghetti si è inoltre avuta conferma che fino al primo pomeriggio le condizioni meteomarine erano assolutamente gestibili da ogni unità.
In merito alle direttive inerenti aspetti di sicurezza della navigazione per stivaggio


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e rizzaggio dei mezzi, fa presente che tutte le navi in partenza dal porto di Portoferraio hanno l'obbligo di attenersi alle disposizioni contenute nell'ordinanza n. 8 del 1995 emanata dalla capitaneria di porto di Portoferraio in data 11 aprile 1995, che viene periodicamente ridistribuita ai comandanti delle varie unità in linea. Tale ordinanza prevede la casistica per quanto riguarda, in particolare, gli spazi minimi da lasciare tra i mezzi imbarcati, la sosta all'interno del garage con l'inserimento del freno a mano e l'innesto della marcia, nonché, per i mezzi pesanti, il sistema di rizzaggio, con riferimento al tipo di navigazione della nave ed alla tara dei mezzi stessi; si tratta di procedure da porre in essere secondo le valutazioni del comandante dell'unità, in presenza di condizioni meteomarine ritenute sfavorevoli per la nave o di altre situazioni che, comunque, comportino la necessità di mettere in atto particolari provvedimenti cautelativi. Inoltre la capitaneria di porto di Portoferraio effettua quotidianamente il controllo dalle ore 8,00 alle ore 20,00 (ed in giornate di punta anche oltre) su tutte le navi traghetto in arrivo e partenza dallo scalo per la verifica delle operazioni di imbarco e sbarco di veicoli e persone, della regolarità della marca di bordo libero, nonché della presenza di carichi pericolosi non autorizzati e del rispetto degli orari; su tali controlli viene redatto un apposito rapporto formattato conservato agli atti d'ufficio. Per far fronte alle situazioni con avverse condizioni meteorologiche, sono state impartite da tempo direttive permanenti al nostromo ed al personale in banchina per la scrupolosa osservanza dei contenuti della citata ordinanza n. 8 del 1995, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti ed il carico del ponte di coperta (per i M/T Giraglia e Bastia della società Navarma).
Va sottolineato altresi che problemi per i collegamenti tra l'Elba ed il continente sorgono soprattutto quando sono in atto situazioni di maltempo provenienti da scirocco, che, come noto, producono mare mosso nel canale ed in particolare nello specchio di mare antistante il porto di Piombino; tali fenomeni determinano - all'interno di quest'ultimo porto - la formazione di un forte movimento di risacca. L'effetto combinato delle condizioni descritte può provocare situazioni quali quella verificatasi il giorno 10 giugno scorso, quando la presenza di forte moto ondoso ha provocato danni al carico del Moby Ale e ritardi nel normale svolgimento delle operazioni di discarica nel porto di Piombino.
Il porto di Portoferraio, invece, assicura una regolare operatività anche in condizioni meteomarine peggiori, in quanto la conformazione della rada, le caratteristiche e l'esposizione dei pontili esistenti consentono alle varie unità di operare secondo ottimi standard di sicurezza. In particolare, per quanto riguarda la giornata del 1o giugno, la capitaneria di porto, come di consueto in concomitanza dei fine settimana e dei fine mese, ritenendo necessaria una più incisiva azione di controllo e di prevenzione, ha intensificato la presenza di proprio personale in ambito portuale. In particolare il nostromo, seguendo precise direttive permanenti, ha personalmente provveduto a verificare che le operazioni di imbarco sulle navi fossero eseguite regolarmente, effettuando frequenti ronde in ambito portuale a supporto del personale già destinato a tale servizio. In seguito all'incidente e nell'intento di esaminare le circostanze che hanno determinato l'accaduto ed individuare possibili situazioni analoghe, in data 6 giugno 1997 si è svolta presso la prefettura di Livorno una riunione del comitato provinciale della pubblica amministrazione alla quale hanno partecipato i comandanti della capitaneria di porto di Portoferraio e dell'ufficio circondariale marittimo di Piombino, il presidente dell'Autorità portuale di Piombino ed il responsabile della compagnia di navigazione Navarma. In tale sede è stata ribadita l'applicazione delle direttive contenute nell'ordinanza n. 8 del 1995 nell'occasione della partenza del Moby Ale; inoltre è stato sottolineato come il canale di Piombino sia spesso interessato


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da situazioni meteomarine analoghe a quelle verificatesi il 1o giugno e come, per disciplinare il traffico, si renda necessario realizzare una stazione semaforica in località Monte Vento a Piombino capace di garantire la sicurezza della navigazione del canale. È emerso, inoltre, che lo specchio d'acqua immediatamente antistante il porto di Portoferraio non consente di valutare le effettive condizioni del mare nel canale.
In relazione a ciò ed in attesa dell'allestimento della stazione semaforica, si è convenuto di istituzionalizzare con effetto immediato uno stretto collegamento tra le capitanerie di Portoferraio e Piombino, al fine di assicurare uno scambio di informazioni costante sulle condizioni del canale, nell'intento di adeguare maggiormente alle possibili condizioni di navigazione sia le partenze, sia gli stivaggi delle navi. È stato conseguentemente deciso che, pur nella salvaguardia della regolarità dei collegamenti, verrà posta in essere da parte delle capitanerie ogni azione ritenuta valida per la cernita dell'imbarco di mezzi che presentano caratteristiche tali da poter creare pregiudizio per la sicurezza. In tal senso opportune direttive sono state diramate alle società di navigazione interessate.
Infine, nell'assicurare il continuo monitoraggio di ogni attività connessa alla navigazione va sottolineato che comunque rientra nei poteri-doveri del comandante della nave - ai sensi dell'articolo 297 del codice della navigazione - l'obbligo di prendere in considerazione tutti i fattori noti o presunti al momento (condizioni del tempo, tratto di mare, condizioni marine, caratteristiche dell'unità ed altro) per caricare nel modo più idoneo la propria unità, sempre, evidentemente, nel pieno rispetto delle norme esistenti. Da ultimo, a completamento dell'attività preventiva già posta in essere nei periodi relativi ai fine settimana ed ai fine mese, ritenendosi necessaria una ancor più decisiva azione di controllo e prevenzione, è stata disposta una intensificazione della presenza del personale nell'ambito portuale.

Anna Maria BIRICOTTI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) replicando per l'interrogazione n. 5-02421, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, in quanto la ricerca di regole e la predisposizione di strumenti, quali le stazioni semaforiche, renderanno più sicura la navigazione nel porto di Piombino. Ritiene, tuttavia, che fin quando non sarà realizzata la predetta stazione, sarà necessaria la scrupolosa osservanza delle norme da parte di tutte le compagnie di navigazione, essendosi registrati una serie di incidenti nel canale di Piombino.

n. 5-02697 SIMEONE: illegibilità tagliandi adesivi cambi residenza e rinnovi patente di guida (10.7.97).

Il sottosegretario Giuseppe ALBERTINI, rispondendo all'interrogazione in titolo, rileva che in merito a quanto segnalato nell'interrogazione e dagli utenti tramite il numero verde, sono stati tempestivamente informati l'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, che fornisce i tagliandi, ed il servizio POSTEL dell'Ente Poste, che stampa i dati sui tagliandi e li trasmette agli interessati. Sia l'Istituto poligrafico, sia il servizio POSTEL hanno assicurato accurate verifiche sui rispettivi prodotti (di cui offrono garanzia di qualità) evidenziando che sin dal mese di marzo è stata concordata la sostituzione degli attuali supporti cartacei con altri più moderni, per produrre i quali l'Istituto ha in corso di acquisizione i relativi macchinari. I disagi che hanno interessato un contenuto numero di utenti sono stati minimi: infatti a tutti coloro che hanno chiamato il numero verde per segnalare lo scolorimento dei caratteri stampa, è stato gratuitamente trasmesso a domicilio un nuovo tagliando.

Alberto SIMEONE (gruppo alleanza nazionale), replicando per l'interrogazione n. 5-02697, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta, esprimendo tuttavia disagio per i relativi tempi, non rapidissimi. Invita poi il Governo a non enfatizzare


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l'adozione di provvedimenti che, invece di snellire, complicano le procedure. Ritiene inoltre opportuno che il Governo prima di adottare determinati provvedimenti ne verifichi i tempi di attuazione. Rileva infatti che l'impiego di mezzi - quali gli autoadesivi - non adeguati allo scopo, abbiano protratto i tempi a danno dell'utenza. Occorre quindi accertare preventivamente le caratteristiche tecniche degli strumenti previsti, al fine di evitare siffatti inconvenienti per il futuro. Infine, sottolinea che, alla soddisfazione per la risposta ricevuta, si accompagna l'insoddisfazione per come il Governo è inizialmente intervenuto.

n. 5-00661 FOTI: sistema idroviario Po a Isola Serafini (2.10.96).

Il sottosegretario Giuseppe ALBERTINI, rispondendo all'interrogazione in titolo, a nome del rappresentante del dicastero dell'industria, rileva che la materia trattata nel testo dell'interrogazione, è tuttora regolamentata dal Testo Unico delle Acque e degli Impianti Elettrici (regio decreto dell'11 dicembre 1933, n. 1775) e successive modificazioni ed integrazioni, in base al quale la competenza è delle regioni, se trattasi di derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico di potenza sino a 3000 kilowatt, e del Ministero dei lavori pubblici per potenze superiori. In particolare, per quanto concerne il presunto obbligo dell'ENEL SpA di garantire la funzionalità della conca di navigazione ad Isola Serafini, la società informa che la suddetta conca, realizzata in conformità al progetto e a quanto successivamente prescritto dalla competente amministrazione, è stata consegnata con verbale in data 29 febbraio 1964, all'ufficio speciale del Genio Civile per il Po il quale, nelle more del passaggio formale di proprietà, ne ha assunto l'esercizio e la manutenzione. Per quanto riguarda l'esecuzione delle opere necessarie al mantenimento dell'alveo di magra, l'ENEL SpA fa presente che detto obbligo si riferisce esclusivamente ai maggiori oneri che dovessero essere accertati come conseguenze dell'esercizio dell'impianto idroelettrico di Isola Serafini e, coerentemente con tale obbligo, l'ENEL ha sempre ottemperato alle prescrizioni impartite dalla competente autorità. È peraltro da ricordare che, sul fenomeno che più in generale riguarda l'abbassamento del fondo dell'asta del Po, la stessa Autorità di Bacino del Po ha messo in evidenza, nella seduta del 18 luglio 1994, che l'alveo è stato oggetto negli ultimi anni ed in particolare dal 1954 alla prima metà degli anni ottanta, di rilevanti fenomeni di abbassamento di fondo i cui meccanismi di causa, effetto e di evoluzione futura non sono tuttora noti.

Tommaso FOTI (gruppo alleanza nazionale) replicando per l'interrogazione n. 5-00661, prende atto della risposta, dichiarandosi tuttavia insoddisfatto dei dati messi a disposizione dall'ENEL che avrebbe dovuto effettuare le opere necessarie al mantenimento dell'alveo di magra. Rileva poi che lo sbarramento di Isola Serafini già prevedeva di per sé una modifica dei fondali. Ricorda inoltre che da diversi anni si registra in quel tratto un abbassamento generalizzato del corso fluviale, ma ciò non vuol dire che non si possa porre rimedio a tale stato di cose al fine di agevolare il trasporto merci. Rileva infatti che in altre località - come ad esempio Cremona - che si trovano in analoga situazione, è consentita comunque la navigazione. Ritiene quindi che nel caso di specie vi sia un inadempimento degli obblighi assunti da parte dell'ENEL che in futuro rischiano di non essere parimenti rispettati a seguito della privatizzazione. Esprime pertanto insoddisfazione anche per il fatto che il Governo non ha chiesto all'ENEL il rispetto della convenzione stipulata in passato.

La seduta termina alle 11.


IN SEDE CONSULTIVA

Martedì 23 settembre 1997. - Presidenza del Vicepresidente Anna Maria BIRICOTTI.

La seduta comincia alle 11,15.


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Relazione sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo comunitario e sul programma di attività presentato dalla Presidenza di turno del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea relativa al primo semestre 1997 (Doc. LXXXVII, n. 3).
(Parere alla XIV Commissione).
(Rinvio dell'esame ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2, del regolamento)

Anna Maria BIRICOTTI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), presidente apprezzate le circostanze, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11,20.


PARERE SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 23 settembre 1997. - Presidenza del Vicepresidente Anna Maria BIRICOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione Giuseppe Soriero.

La seduta comincia alle 11,20.

Schema di regolamento recante la disciplina del procedimento di concessioni di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto (Allegato 1, nn. 21 e 76).
(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento all'ordine del giorno.

Anna Maria BIRICOTTI, presidente, relatore, rileva che lo schema di regolamento in esame attua una delegificazione. Tale tipo di intervento regolamentare, già previsto dal comma 2, dell'articolo 17 della legge n. 400 del 1988 è disciplinato anche dalla legge n. 59 del 1997, che ne ha previsto un uso generalizzato. La legge n. 59 indica, all'allegato 1, i procedimenti da delegificare, tra cui quelli relativi alla concessione di beni del demanio marittimo nel caso di più domande di concessione, di quelli utilizzati per finalità turistico-ricreative e commerciali e di quelli utilizzati per la realizzazione di porti. Lo schema di provvedimento in esame si riferisce al solo procedimento per la realizzazione di porti turistici. Tale scelta risponde all'esigenza di non appesantire eccessivamente il regolamento e di istituzionalizzare una distinzione già esistente nei fatti. Attualmente, il quadro normativo di riferimento è costituito dalle norme del codice della navigazione e dal relativo regolamento di attuazione. Si tratta di una disciplina che mostra ormai dei limiti. Il settore appare infatti interessato da una profonda evoluzione economica e normativa, segnatamente negli ultimi anni. La materia oggetto di regolamento è già all'attenzione della Commissione che ha avviato l'esame di taluni progetti di legge in materia di approdi turistici. Il settore appare di particolare rilievo ed interesse, sia per i riflessi occupazionali, che produttivi, che, infine, per i delicati profili connessi alla tutela ambientale. Si tratta inoltre di un settore caratterizzato da incongruenze e carenze normative: per talune concessioni occorrono oltre 40 adempimenti burocratici, con la conseguenza che le procedure relative si protraggono spesso per più anni. Evidenzia altresì l'eccessiva incidenza dei canoni concessori, il cui importo elevato - di fatto - rischia di bloccare la realizzazione di porti turistici, rendendola non conveniente sotto il profilo economico. Vi è inoltre una elevata conflittualità tra le varie amministrazioni competenti, con conseguenti difficoltà per gli operatori economici, che rischiano di non poter pianificare gli investimenti. Lo schema di regolamento è diretto a snellire le procedure predette. Nel merito, l'articolo 1 definisce l'ambito di applicazione del regolamento, riferito anche ai procedimenti connessi a quello principale o comunque necessari per la realizzazione delle opere. L'articolo 2 individua le strutture dedicate alla nautica da diporto e l'autorità concedente. All'articolo 3 si regolamenta la domanda di concessione, che deve contenere elementi idonei a realizzare il catasto


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del demanio marittimo. L'articolo 4 disciplina la realizzazione di un progetto preliminare, nel quale si prevede una valutazione dei principali effetti che lo stesso può avere sull'ambiente. Nei successivi articoli 5 e 6 sono previsti gli accertamenti preliminari che l'amministrazione effettua sull'istanza e le forme di pubblicità della domanda, con la possibilità di presentare osservazioni da parte degli interessati. Gli obiettivi dell'istruttoria e gli interessi pubblici da tenere presenti sono individuati nell'articolo 7. Si prevede poi - all'articolo 8 - una conferenza di servizi che può produrre anche gli effetti dell'intesa Stato-regione. L'esito positivo della conferenza determina la variazione degli strumenti urbanistici. All'articolo 9, si disciplina il progetto definitivo, con la previsione di un piano di monitoraggio e di manutenzione dell'opera. L'articolo 10 si riferisce all'approvazione del progetto definitivo, mentre l'articolo 11 determina le modalità di rilascio della concessione. Al riguardo, osserva che si fa riferimento alla normativa vigente ai fini della determinazione del canone: tale aspetto andrebbe invece modificato. Ritiene altresì che per i porti turistici realizzati negli ambiti delle autorità portuali sia da porre in essere un coordinamento con quanto previsto dalla legge n. 84 del 1994. L'articolo 12 disciplina le modalità di esecuzione delle opere. All'articolo 13 si dispone in ordine all'inapplicabilità di talune norme che per altri profili continuano a produrre effetti. Reca, infine, disposizioni transitorie l'articolo 14. Sottolinea il rilievo che anche in tale disposizione riveste la disciplina relativa alla valutazione di impatto ambientale, nonché la previsione di poteri sostitutivi in caso di inerzia delle regioni nell'esercizio delle competenze loro attribuite.
Il provvedimento è diretto allo snellimento significativo delle procedure considerate, in linea con gli obiettivi perseguiti dal Governo. A tal fine, evidenzia la prevista standardizzazione dei progetti, l'inserimento della valutazione di impatto ambientale in sede di concessione, la semplificazione della fase istruttoria, nonché il ruolo della conferenza dei servizi. Il provvedimento, in conclusione, appare in linea con le aspettative degli operatori dei settori interessati. Sarà forse necessario prevedere ulteriori interventi in seguito, ma quello in esame costituisce certamente una buona base di partenza. Si riserva quindi di predisporre uno schema di parere, tenendo presenti le osservazioni che emergeranno nel dibattito.

Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) ritiene opportuno proseguire l'esame contestuale dei provvedimenti in materia, già avviato dalla Commissione, con lo schema di regolamento all'ordine del giorno, in modo che sia possibile valutare approfonditamente anche la possibilità di modificare il quadro legislativo. Sotto altro profilo, condivide le osservazioni del relatore nel senso di snellire le procedure burocratiche per la realizzazione di approdi turistici. A tale proposito, condivide l'intenzione del Governo e ritiene opportuno che la Commissione esamini il provvedimento con spirito costruttivo; il suo gruppo intende favorire la massima semplificazione delle procedure. Quanto al tema dei canoni di concessione, vi sono situazioni ormai non più sostenibili: occorre tener conto, invece, della vocazione turistica ed economica di talune aree del Paese. Vi è inoltre una fiorente industria della nautica da diporto - fortemente penalizzata in passato -, che ha attraversato una crisi, resa più acuta dal contesto normativo che penalizza la realizzazione di approdi turistici. La mancanza di strutture e l'entità del costo dei servizi colpisce gli utenti, scoraggiando l'espansione del mercato. Condivide quindi le considerazioni del relatore al riguardo. Auspica che il parere che la Commissione esprimerà recepisca tali indirizzi e che ad essi il Governo si attenga.

Umberto CHINCARINI (gruppo lega nord per l'indipendenza della Padania) rileva che lo schema di regolamento, piuttosto che semplificare, complica il


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sistema. Rileva, infatti, che la confusione di competenze tra Stato e regioni non viene chiarita. Esprime preoccupazione, in tale ambito, per il ruolo della conferenza dei servizi, che potrebbe prevaricare gli enti locali. Sottolinea che gli approdi turistici necessitano di strutture la cui realizzazione potrebbe sconvolgere l'ambiente. Ne consegue l'esigenza che su tali questioni si esprima il sindaco, che ha la responsabilità e il governo della realtà locale. Quanto poi ai canoni, ricorda i provvedimenti e gli atti di indirizzo con i quali si è inteso in passato trasferire le relative competenze agli enti locali. Si chiede, inoltre, quali enti in realtà si occupino della manutenzione delle coste: ritiene che tali compiti attengano agli enti locali piuttosto che allo Stato. Ritiene non si debba poi dimenticare il demanio lacuale e fluviale, ora affidato alle competenze di enti diversi dagli enti locali, che non possono realmente operare per la sua valorizzazione. Ritiene quindi che il parere sullo schema di regolamento dovrebbe far emergere la necessità di ridurre la presenza dello Stato.

Paolo GALLETTI (gruppo misto-verdi-l'Ulivo) condivide talune delle osservazioni svolte dal deputato Chincarini. Rileva, peraltro, quanto ai beni demaniali, che il reddito che lo Stato trae dalle relative concessioni è basso in rapporto al servizio reso. Sarebbe opportuno che tali beni fossero trasferiti a regioni e comuni a fronte di una responsabilità nella gestione e con poteri sostitutivi dello Stato. La gestione non corretta di tali beni - quali ad esempio alcuni tratti di costa - può produrre danni ambientali e sociali. Condivide l'opportunità di semplificare le procedure senza per questo renderle meno rigorose. Occorre poter valutare l'impatto complessivo della realizzazione delle opere. Ritiene poi si debba distinguere tra nautica da diporto a vela ovvero a motore; quest'ultima indubbiamente di maggiore impatto. Si potrebbe riservare l'utilizzo di talune aree di particolare pregio solo alla nautica da diporto a vela, in modo da coniugare l'esigenza di tutela ambientale con esigenze di mercato, privilegiando in tal modo un turismo attento all'ambiente e non «fracassone». Occorre realizzare opere dove effettivamente sono necessarie, evitando interventi dissennati e speculativi.

Eduardo BRUNO (gruppo rifondazione comunista-progressisti) condivide le osservazioni svolte dal collega Galletti, ad eccezione di quelle relative ai canoni di concessione. Ritiene opportuno procedere ad una semplificazione. Considera peraltro essenziale un ruolo dello Stato per una accorta pianificazione. È essenziale un intervento programmato in particolar modo per le aree del mezzogiorno. Occorre uno sforzo di sintesi ed esaminare contestualmente le proposte di legge in materia di approdi turistici e lo schema di regolamento all'ordine del giorno. Il tema considerato investe vari profili, a cominciare dalle possibili conseguenze in termini di speculazione edilizia. Non condivide l'opportunità di trasferire le competenze in materia ai sindaci, anche in considerazione delle esigenze di tutela e di salvaguardia del patrimonio naturale e ambientale.

Giorgio PANATTONI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) evidenzia l'importanza del provvedimento in esame, che investe molteplici profili rilevanti per lo sviluppo del paese. Ritiene che la politica debba privilegiare un approccio generale, di sistema. La materia degli approdi turistici è parte di un più ampio sistema di infrastrutture. L'esperienza mostra che le realtà locali hanno frammentato le modalità e le tipologie di intervento. Ne consegue l'opportunità di privilegiare un'ottica globale, nel senso di considerare contestualmente le distinte esigenze. Lo sviluppo dell'attività turistica deve quindi coniugarsi con la tutela di particolari aree. Occorre definire un sistema di regole per garantire uno sviluppo reale e positivo, senza discriminare tra valori importanti per i cittadini.

Anna Maria BIRICOTTI, presidente, relatore, rinvia ad altra seduta, concordando la Commissione, il seguito dell'esame dello


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schema di regolamento all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 12,10.


IN SEDE REFERENTE

Martedì 23 settembre 1997. - Presidenza del Vicepresidente Anna Maria BIRICOTTI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per i trasporti e la navigazione Giuseppe Soriero e per le finanze Pierluigi Castellani.

La seduta comincia alle 12,10.

Testo unificato delle proposte di legge:
GALLETTI ed altri: Norme per il finanziamento di interventi in favore della mobilità ciclistica (1216).

(Parere della I, della V, della VII e della VIII Commissione).
GAMBATO ed altri: Norme per la realizzazione di piste ciclabili (2654).
(Parere della I, della V e della VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del testo unificato all'ordine del giorno.

Anna Maria BIRICOTTI, presidente, ricorda che nella seduta del 24 luglio la Commissione ha adottato il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto e in data 29 luglio è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti.

Paolo GALLETTI (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore, prospetta l'opportunità di riaprire il termine per la presentazione degli emendamenti, al fine di consentire un più approfondito esame del provvedimento. Propone quindi di riaprire il predetto termine e di fissare la relativa scadenza per venerdì 26 settembre 1997.

Anna Maria BIRICOTTI, presidente, prendendo atto della richiesta del relatore, propone - e la Commissione consente - di riaprire il termine per la presentazione degli emendamenti e di fissare la relativa data di scadenza per venerdì 26 settembre, alle ore 12.
Rinvia quindi ad altra seduta il seguito dell'esame del testo unificato all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 12,20.