Mercoledì 11 settembre 1996. - Presidenza del Vicepresidente Primo GALDELLI. - Intervengono i sottosegretari di Stato alle finanze Giovanni Marongiu e ai lavori pubblici Antonio Bargone.
La seduta comincia alle 14,45.
5-00078 Carli: Canone utilizzo acqua aziende artigiane e piccole imprese (18 giugno 1996).
Il sottosegretario Giovanni MARONGIU, rispondendo all'interrogazione in titolo, ricorda che con l'interrogazione in esame l'interrogante, nell'evidenziare le difficoltà di molte aziende artigiane e piccole imprese a pagare il canone annuo di lire 3 milioni previsto dall'articolo 18, commi 1 e 2, della legge n. 36 del 1994 per l'utilizzazione nel ciclo produttivo delle acque estratte in concessione dal sottosuolo, chiede di conoscere quali provvedimenti il Governo intenda adottare per ridefinire gli attuali criteri di determinazione dei consumi e per sospendere il pagamento dei canoni in attesa delle eventuali modifiche da apportare al testo di legge.
alla ridefinizione dell'importo dei canoni demaniali dovuti per le concessioni medesime.
Carlo CARLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), intervenendo per la replica, ringrazia per la tempestività con cui è stata fornita la risposta, che dimostra la sensibilità del Governo nell'affrontare le questioni delle piccole imprese e del carico fiscale che esse sopportano. Apprezzando l'impegno a rimodulare i canoni, tenendo conto di un processo di riforma fiscale che, nell'ottica del federalismo, assegna alle regioni un ruolo centrale, auspica che i tempi siano i più rapidi possibili.
5-00109 Scaltritti: Realizzazione nuovi caselli sulla A14 per snellimento traffico SS 16 (Ascoli Piceno) (20 giugno 1996).
Il sottosegretario Antonio BARGONE evidenzia che la realizzazione dei nuovi caselli di Cupra Marittima, Grottammare e Alba Adriatica è inserita nell'ambito della definizione del progetto globale del «Corridoio Adriatico».
Gianluigi SCALTRITTI (gruppo forza Italia), intervenendo per la replica, prende atto della risposta fornita evidenziando tuttavia la necessità di conoscere esattamente che cosa il Governo intenda fare perché la convenzione sia sottoscritta e possano, quindi, essere avviati i lavori. Infatti, se è vero che la stagione turistica è ormai finita, è anche vero che si va verso una nuova stagione turistica che rischierebbe di essere pregiudicata ove il problema non venisse risolto. È opportuno che il Governo precisi il termine entro il quale realizzare le opere.
Dopo che Primo GALDELLI, presidente, ha evidenziato come non sia possibile ampliare oralmente l'oggetto dell'interrogazione, il sottosegretario Antonio BARGONE prende atto delle precisazioni dell'interrogante: di esse terrà conto per valutare la questione, fermo restando che la convenzione con la Società autostrade dovrebbe già contenere un piano finanziario.
5-00126 Nardini ed altri: Risorse idriche e acquedotto pugliese (26 giugno 1996).
Il sottosegretario Antonio BARGONE rileva che il servizio di approvvigionamento idropotabile gestito dall'EAAP viene fornito sostanzialmente alle regioni Basilicata e Puglia, mentre per alcuni comuni vengono servite anche le regioni Campania, Calabria e Molise.
ad intraprendere ogni iniziativa per rendere più incisiva l'azione sussidiaria e sostitutiva dello Stato. Ciò, anche al fine di non perdere i finanziamenti comunitari.
Walter DE CESARIS (gruppo rifondazione comunista-progressisti), intervenendo per la replica in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, fa presente che nella risposta si è evidenziata una situazione di forte precarietà che richiede la necessità di adempiere ai disposti normativi.
5-00141 Tosolini: Prevenzione esondazioni fiume Olona (2 luglio 1996).
Il sottosegretario Antonio BARGONE rileva che l'Autorità di bacino del fiume Po ha fatto presente che a seguito degli eventi alluvionali verificatisi negli ultimi anni nei comuni del bacino del fiume Olona e più in generale nei territori a nord di Milano, è stato definito un accordo di programma, attivato con delibera n. 507 del 24 settembre 1994 della giunta della regione Lombardia, cui partecipano anche l'Autorità di bacino stessa e il magistrato per il Po, al fine di predisporre un programma di interventi capace di superare il periodico ripetersi degli stessi eventi.
segnalate dai comuni e verificate con sopralluoghi dal servizio geologico della regione Lombardia.
Renzo TOSOLINI (gruppo alleanza nazionale), intervenendo per la replica, si dichiara soddisfatto con riserva. Verificherà personalmente che le anticipazioni fornite vengano poste in atto, augurandosi che nel frattempo non si verifichino eventi calamitosi.
5-00182 Carboni e Attili: Ripresa lavori SS Alghero-Sassari (4 luglio 1996).
Il sottosegretario Antonio BARGONE rileva che l'Ente nazionale per le strade ha comunicato che la perizia di variante tecnica sulla Sassari-Alghero-Aeroporto di Fertilia, 1o lotto, 1o stralcio è stata recentemente approvata dai competenti uffici tecnici.
Antonio ATTILI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), intervenendo per la replica in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, si dichiara soddisfatto delle informazioni fornite, ma insiste sui tempi perché, mentre per il primo stralcio sembra che i lavori siano ripresi, per l'altro è necessario sciogliere il nodo del conflitto tra gli amministratori. Rilevato che fa piacere l'anticipazione che nella bozza di piano triennale ci sia la previsione del completamento dell'opera, sottolinea l'importanza della strada in questione che collega l'aeroporto di Alghero a Sassari e che, allo stato, è pericolosissima.
5-00237 Pistelli: Quadruplicamento SS 398 (LI) (15 luglio 1996).
Il sottosegretario Antonio BARGONE evidenzia che l'ANAS ha fatto presente che l'elaborato progettuale del tratto di strada tra Venturina e Piombino, redatto da un libero professionista incaricato dal Comune di Piombino, risulta carente di documentazione, ovvero necessita del perfezionamento di alcuni atti per il successivo iter istruttorio.
In particolare, è stato richiesto a detto progettista che, per portare a termine il mandato ricevuto dal comune di Piombino, dovrà far pervenire all'ANAS la seguente documentazione:
Detta situazione è stata già comunicata dall'ANAS al sindaco del comune di Piombino per un sollecito completamento dell'elaborato progettuale.
Lapo PISTELLI (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo) rinuncia alla replica.
La seduta termina alle 15,30.
Mercoledì 11 settembre 1996. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici Gianni Mattioli.
La seduta comincia alle 17.
Ciò in quanto gli utilizzatori pagherebbero il citato canone in ragione di un consumo minimo annuo di acqua pubblica stabilito per legge, ma non corrispondente nella realtà dei fatti agli effettivi consumi sostenuti dalla maggior parte delle imprese e degli artigiani interessati.
Pertanto, l'interrogante auspica l'introduzione di una modifica alla citata normativa che preveda un criterio in base al quale l'imprenditore debba pagare un canone annuo corrispondente all'effettiva quantità di acqua consumata.
Al riguardo, ritiene preliminarmente utile svolgere talune considerazioni in merito alla disciplina vigente nella materia in argomento.
Con la legge 23 dicembre 1992, n. 498 (Interventi urgenti in materia di finanza pubblica) venne prevista una delega (articolo 2) al Governo affinché provvedesse, mediante l'adozione di appositi decreti legislativi, al riordino della materia della concessione delle acque pubbliche, nonché
A tal fine, il Governo provvedette con l'emanazione del decreto legislativo 12 luglio 1993, n. 275, che, all'articolo 12, disciplinava la determinazione dei nuovi importi dei canoni demaniali, precedentemente stabiliti dall'articolo 35 del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici (regio decreto 1o dicembre 1933, n. 1775).
Nello stesso periodo, peraltro, aveva luogo l'esame presso il Parlamento di due proposte di legge di iniziativa parlamentare, poi riunite in un testo unificato, che recepivano, in buona sostanza, il contenuto di disposizioni volte a riformare il settore delle risorse idriche (disposizioni precedentemente esaminate nel corso della X legislatura, ma che non vennero poi approvate prima del termine della stessa), sulle quali ebbe luogo un ampio ed approfondito dibattito, attesa la delicatezza della materia da riformare.
Nel corso di tale esame il Governo aveva chiesto lo stralcio delle disposizioni che intervenivano sugli specifici aspetti per i quali la citata legge n. 498 del 1992 aveva previsto la disciplina mediante l'esercizio della delega.
Peraltro, la volontà parlamentare condusse, alla fine, all'adozione di disposizioni anche in materia di determinazione dei canoni demaniali, ed alla contestuale espressa abrogazione delle disposizioni in materia previste dall'articolo 12 del richiamato decreto legislativo n. 275 del 1993, mediante l'approvazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 (cosiddetta legge Galli).
In merito, sottolinea come le disposizioni recate dalla suindicata legge n. 36 del 1994 (e, quindi, anche la specifica disposizione di cui l'interrogante chiede la revisione - articolo 16, comma 1, lett. g - che prevede il canone per l'acqua prelevata ad uso igienico ed assimilati, inserita nel testo normativo mediante un emendamento parlamentare) furono oggetto di particolare meditazione in sede di dibattito, anche in considerazione dell'esigenza di reperire fondi per una migliore gestione del servizio idrico nonché per le finalità previste dalla legge 18 maggio 1989, n. 183, in materia di riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.
Ciò premesso, ritiene utile rammentare come sia nel programma del Governo procedere ad una razionalizzazione del sistema tributario che allevi il peso fiscale globalmente gravante sulle imprese e riconduca le forme di tassazione vigenti verso l'istituzione di un numero limitato di imposte, la cui base imponibile prenda in considerazione tutti i fattori pubblici che concorrono alla produzione del reddito di impresa, tra i quali certamente va annoverato l'apporto costituito dall'utilizzazione delle acque pubbliche.
In questa ottica il Governo, compatibilmente con gli impegni prioritari di riforma fiscale previsti nel programma, non mancherà certamente di prendere in considerazione la proposta auspicata dall'interrogante e di investire i competenti organi tecnici dell'Amministrazione del problema di rideterminare i criteri di calcolo del consumo di acqua pubblica, soprattutto nell'obbiettivo di semplificare gli adempimenti tributari ed amministrativi a carico delle imprese, tenendo comunque conto che tali interventi sottendono valutazioni squisitamente politiche.
In particolare, il Governo spera in tempi ragionevoli di rimodulare il prelievo per riportarlo ai consumi effettivi e non forfettari.
A tal proposito l'ANAS ha già avviato contatti con la Società Autostrade concessionaria della A14 per la soluzione delle varie problematiche.
Detta società ha elaborato un progetto di massima per la realizzazione dello svincolo di Cupra Marittima. Su detta opera ancora non è stato trovato un accordo tra tutte le Amministrazioni interessate.
Per quanto concerne, invece, la realizzazione dello svincolo di Grottammare e l'attrezzatura dello svincolo di Alba Adriatica è in corso di definizione tra l'ANAS e la predetta società una apposita convenzione.
In proposito l'ANAS è stata invitata sia a definire l'apposita convenzione con la società Autostrade che ad intervenire presso le Amministrazioni interessate per addivenire ad un accordo in tempi brevi.
Evidenzia quindi che sembrerebbero esserci difficoltà sui fondi per il finanziamento delle stesse, su cui avrebbe gradito che ci fosse una precisazione. Se non si disponesse dei fondi, riterrebbe opportuno valutare la possibilità di enucleare, rispetto agli altri due, il progetto, già cantierabile, del casello di Grottammare.
Avendo il sottosegretario parlato anche del corridoio adriatico, chiede quale sia la posizione del Governo sulla prospettiva di realizzazione di una nuova autostrada di media collina tra Montecosaro e Teramo.
Nel complesso, si dichiara poco soddisfatto della risposta fornita.
Se si riterrà di presentare una nuova interrogazione, il Governo fornirà gli elementi di risposta.
Delle regioni in esame solo la Basilicata ha reso operanti gli organismi delle Autorità di bacino regionale, mentre le altre o non hanno ancora approvato le relative leggi per l'istituzione dei Comitati tecnici regionali o, pur in presenza della legge (Campania), non li hanno resi operativi. Per la costituzione, invece, delle Autorità di bacino interregionale, tutte hanno provveduto a raggiungere le previste intese.
Di recente sono stati invitati i presidenti delle rispettive giunte regionali ad attivarsi per rendere appunto operativi gli organismi di cui sopra, entro il 31 dicembre 1996, precisando che, in caso di inosservanza di tale termine, si procederà
Per quanto si riferisce ai piani di bacino, le regioni e l'Autorità di bacino costituita stanno provvedendo a redigere gli studi per la predisposizione appunto del Piano in questione, mentre non risultano ancora approvate le leggi delle regioni di che trattasi, relative alle delimitazioni degli ambiti territoriali ottimali di cui alla legge n. 36/94.
Per quanto riguarda la privatizzazione dell'Ente in questione, in virtù dell'articolo 10, comma 5, della legge n. 36/94 e della successiva legge n. 549/95, è in corso il procedimento di perfezionamento del D.P.C.M. relativo alla trasformazione dell'EAAP in società per azioni, procedimento che richiede, tra l'altro, per la sua definizione l'acquisizione dei pareri da parte delle amministrazioni concertanti.
Evidenzia comunque che il decreto in questione salvaguarda i livelli occupazionali dell'ente e punta a dare allo stesso una gestione dalla quale non siano esclusi gli enti programmatori.
Rispetto alla questione della privatizzazione, sottolinea la necessità di conoscere il piano industriale e di fattibilità dei processo. Il sottosegretario ha sottolineato che saranno salvaguardati i livelli occupazionali: è uno degli aspetti, ma non l'unico. Da questo punto di vista, si dichiara parzialmente soddisfatto.
Su indicazione del Comitato per l'accordo di programma, la regione Lombardia ha predisposto la cartografia e la proposta di normativa per l'apposizione dei vincoli temporanei di salvaguardia sul fiume Olona, sulla base degli indirizzi elaborati dall'Autorità di bacino, in analogia a quanto già approvato per le aste dei fiumi Tanaro, Bormida, Belbo e Po con deliberazione del Comitato istituzionale n. 10 del 10 maggio 1995, con l'obiettivo di ridurre la pressione insediativa in aree esondabili e di mantenere la disponibilità di territorio per l'espansione delle piene, in attesa dell'adozione del piano stralcio per il medesimo bacino che è in corso di elaborazione.
La delimitazione delle aree da sottoporre a vincolo è stata effettuata sulla base delle fasce di pertinenza fluviale riportate nel «Progetto di massima per il riequilibrio idraulico-ambientale del fiume Olona», commissionato dal magistrato per il Po.
Tali aree sono state verificate con le segnalazioni delle aree allagate nella piena del 1995, inoltrate dai comuni interessati, e con sopralluoghi effettuati dal Servizio geologico regionale.
Le zone sottoposte a vincolo comprendono inoltre le aree sulle quali il citato progetto di sistemazione dell'Olona prevede la realizzazione di casse di espansione.
A monte dei mulini di Ponte Gurone - comune di Malnate (VA) -, le aree delimitate corrispondono esattamente a quelle esondate nell'autunno del 1995, così come
La proposta di normativa e di delimitazione delle aree a vincolo è stata approvata dal Comitato istituzionale del 17 luglio 1996.
Le singole amministrazioni comunali interessate potranno esprimere un proprio parere in merito non appena la delibera della nuova normativa sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e sui Bollettini regionali.
Le iniziative sopra riferite e quelle in corso di definizione rappresentano senz'altro strumenti idonei ad eliminare situazioni di rischio idraulico.
L'Amministrazione dei lavori pubblici, attraverso la competente Direzione generale della difesa del suolo nonché gli uffici del magistrato per il Po, non mancherà di esercitare il più vigile e attento controllo sulla puntuale attuazione delle iniziative e degli interventi programmati.
Di conseguenza, si è proceduto alla consegna dei lavori all'impresa INES, aggiudicataria dei lavori stessi, la quale dopo una sospensione, a causa dello sciopero delle maestranze, ha provveduto alla liquidazione delle spettanze e, in data 15 luglio 1996, ha ripreso i lavori che sono tuttora sono in corso.
Per quanto riguarda il completamento del suddetto itinerario è allo studio dell'ANAS l'inserimento dei relativi interventi nel prossimo piano triennale in elaborazione. Al riguardo precisa che nella bozza di piano triennale presentata all'Amministrazione il completamento è previsto.
Va, comunque, fatto presente che sussistono tuttora molte difficoltà per la scelta definitiva del tracciato per l'opposizione delle Amministrazioni locali, malgrado il fattivo interessamento dell'Ufficio compartimentale.
Assicura che l'Ente nazionale delle strade è stato sollecitato a svolgere ogni possibile interessamento per sensibilizzare l'amministrazione regionale per un incisivo intervento presso gli enti locali interessati. Del pari, non si mancherà di intervenire anche da parte del Ministero dei lavori pubblici, nell'ambito del rispetto delle prerogative regionali.
1) relazione di calcolo delle opere d'arte principali;
2) corografia aggiornata con indicati:
tracciato della nuova Aurelia;
tratto a quattro corsie della statale 398 già realizzato;
svincolo esistente tra le statali di cui sopra;
3) analisi prezzi delle voci di elenco n.41 e n. 42;
4) perizia di stima delle somme a disposizione riesaminata corretta come da accordi verbali col progettista.
L'ANAS ha assicurato che, non appena perverrà l'elaborato progettuale integrato così come richiesto, provvederà a dar corso all'ulteriore iter per l'approvazione ed esecuzione dei lavori.