Comitato parlamentare Schengen-Europol
SOPRALLUOGO ALLAEROPORTO
CATULLO DI VILLAFRANCA
DI VERONA
Relazione introduttiva
L'aeroporto di Verona/Villafranca è un "aeroporto militare aperto al traffico
aereo civile autorizzato". Una gran parte del suo sedime è di proprietà
dell'Aeronautica Militare (compresa la pista di volo, la Torre di Controllo ed il Radar),
una piccola parte è di proprietà dell'Aviazione Civile (il piazzale di sosta aeromobili,
l'aerostazione passeggeri e merci, il piazzale autovetture e la c.d. area tecnica).
Lo scalo civile è intestato a Valerio Catullo.
Sull'area civile opera, a seguito di convenzione ed in regime ci concessione parziale, la
Soc. "Aeroporto V. Catullo SpA", Società a capitale prevalentemente pubblico il
cui azionista di maggioranza è la CCIAA di Verona.
In base alla convenzione citata il Ministero dei trasporti ha concesso in uso alla
Società per venti anni , dal 1980 al 2000, l'aerostazione passeggeri e merci ed il
piazzale autovetture nonché lesercizio, direttamente o mediante subconcessioni, di
tutte le attività aeroportuali, sia operative (assistenza ai passeggeri, agli aeromobili,
ecc.) che commerciali.
I dati di traffico dell'aeroporto di Verona sono in costante e consistente crescita negli
ultimi anni, anche al di là delle più ottimistiche previsioni. I dati consuntivi del
1997 riportano un totale di 1.648.859 passeggeri (+ 26,8%) e di 24.852 movimenti di
aeromobili (+ 29%), che collocano l'aeroporto di Verona, secondo notizie non ancora
ufficiali, al 10° posto tra gli aeroporti italiani.
Una quota molto consistente di detto traffico è costituita dall'attività charter che, a
poco a poco, è divenuta quasi una specializzazione di questo aeroporto ed infatti nel
settore charter Verona balza imperiosamente al 30 posto tra gli aeroporti italiani.
Una così particolare attività, quale è il segmento charter, caratterizza e condiziona
tutta l'attività dellaeroporto e determina un flusso di passeggeri e di velivoli
assolutamente incostante nei suoi valori massimi., con picchi di attività del tutto
spropositati rispetto ai valori medi.
Questa situazione determina pesanti ricadute sull'operatività aeroportuale e talvolta
sulla qualità dei servizi offerti agli utenti, in quanto si possono creare file e
confusione ai check-in oppure ai controlli di sicurezza, oppure solo per prendere un
caffè o andare in bagno.
A queste difficoltà si deve aggiungere che l'aerostazione passeggeri per la sua
configurazione rettangolare non offre gli spazi necessari per una gestione meno caotica
dei peak times.
Per questi motivi la Società di Gestione sta realizzando un ampliamento
dell'infrastruttura sia della zona arrivi che della zona partenze, in totale
autofinanziamento.
Il traffico di linea, oltre alle destinazioni nazionali,
offre voli per Londra, Parigi, Francoforte, Vienna, Barcellona e Monaco. Il traffico
charter offre prevalentemente destinazioni nel bacino del Mediterraneo, nonché alcuni
charter regolari per la Romania e la Moldavia e alcuni charter di lungo raggio su Messico,
Cuba, Zanzibar, Kenya, ecc.
L'applicazione dell'Accordo di Schengen, dal 26 ottobre u.s., sull'aeroporto di Verona ha
trovato la struttura pronta.
Considerata l'inadeguatezza dell'infrastruttura ed i flussi di traffico si sono studiate
soluzioni basate più sulle procedure che sulla canalizzazione dei singoli flussi.
La Polizia di Frontiera è stata dotata delle apparecchiature necessarie e del
collegamento al SIS.
Non sono state segnalate particolari difficoltà applicative in ordire all'Accordo di
Schengen, se non il fatto che nei momenti di punta, tutta la struttura soffre e con essa,
purtroppo, anche i passeggeri.