Rolando Mosca Moschini
Comandante Generale della Guardia di Finanza
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- Il mio intervento sarà breve perché largomento è stato già ampiamente
trattato. Mi limiterò ad illustrare alcuni aspetti che più direttamente riguardano la
Guardia di Finanza ed a formulare qualche auspicio anche per dare ulteriore sostegno a
quanto sinora detto e proposto.
- Chiarissima è limportanza del progetto EUROPOL per dar vita ad unefficace
rete di cooperazione tra le Forze di Polizia europee. Esso costituisce, senza ombra di
dubbio, un fondamentale tassello di quellimportante mosaico rappresentato dalla
piena integrazione europea.
- Alla realizzazione del progetto la Guardia di Finanza ha offerto un contributo convinto
e significativo sin dalle fasi preliminari, impegnando qualificate risorse e partecipando
a tutti i lavori propedeutici, dapprima, alla costituzione dellUnità Droghe Europea
(E.D.U.) e, poi, allistituzione dellUnità Nazionale EUROPOL (U.N.E.).
- Oggi, il Corpo:
- impiega proprio personale qualificato sia presso la struttura centrale de LAja (un
analista di intelligence, un membro della squadra di progetto del Sistema informativo ed
un ufficiale di collegamento) sia presso lUnità Nazionale EUROPOL (un ufficiale ed
un sottufficiale);
- è chiamato ad interessarsi, in modo particolare ed in virtù della consolidata
specializzazione della Guardia di Finanza nel settore dellarea inerente il contrasto
al riciclaggio di denaro derivante da attività illecite;
- inoltre, ha dedicato, alla gestione dei flussi informativi con lUnità Nazionale
EUROPOL, uno specifico Ufficio del Comando Generale che, allorché necessario per lo
sviluppo investigativo, è in grado di attivare immediatamente i reparti operativi
competenti.
- Sempre più numerose sono le segnalazioni pervenute al Comando Generale da Paesi
dellUnione Europea per il tramite dellUnità Nazionale EUROPOL. Le attivazioni
riguardano, in particolare, casi di sospetto riciclaggio e su di essi sono in corso le
relative indagini.
- Inoltre, nel quadro del coordinamento attuato nello specifico settore di intervento
dallUnità Nazionale EUROPOL e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga,
alcuni Gruppi Operativi Antidroga della Guardia di Finanza hanno conseguito significativi
risultati nel contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ottenendo
espresso riconoscimento dal vertice dellorganizzazione, come già ricordato dal Capo
della Polizia
- Tutti noi crediamo nellintegrazione internazionale, ci sentiamo sempre più parte
integrante di una polizia europea che rappresenta già oggi unimportante ed
imprescindibile struttura per il contrasto alla criminalità internazionale e in
questo settore costituisce un caposaldo del processo di integrazione continentale.
La forza del progetto EUROPOL sta proprio nella bontà delle sue finalità, che sono
quelle di ricercare e realizzare forme di collaborazione sempre più incisive e più
strette tra le diverse organizzazioni nazionali.
- Lauspicio che formulo è quello di giungere - nel breve periodo ad
unestensione delle materie di competenza dellEUROPOL , fino a ricomprendere
altri comparti operativi di particolare rilevanza per gli interessi nazionali e
sovranazionali. Il Comandante dellArma dei Carabinieri ha citato i settori del
terrorismo e del traffico delle opere darte. Dalla mia ottica vedo la possibilità
di considerare gli illeciti penali in materia doganale e, più in generale, le violazioni
finanziarie.
- Credo che lampiezza della minaccia criminale, già ribadita dal Capo della
Polizia, unita alla considerazione che lillecito finanziario costituisce la vera
linfa vitale dei sodalizi criminali, possano giustificare unestensione delle
competenze di EUROPOL nel senso proposto.
- Resta il fatto, come giustamente messo in risalto dal Ministro Napolitano, che prima di
impostare progetti di espansione delle competenze è necessario consolidare quanto già
realizzato.
- Inoltre, ritengo che lo sforzo sinora compiuto per la creazione di una polizia europea
debba necessariamente ed al più presto armonizzarsi ancor di più con altre importanti
iniziative che si sviluppano con il medesimo obiettivo.
- È già stato ripetutamente detto come il progetto EUROPOL sintersechi con
Schengen e con altri progetti di integrazione europea.
- In termini operativi, si è già reso necessario approntare forme ispettive in grado di
compensare lintervenuta abolizione dei controlli alle frontiere, anche ai fini di
tutela dellordine e della sicurezza pubblica nei Paesi contraenti. In tale quadro,
ha assunto particolare rilievo lintensificazione della cooperazione fra servizi di
polizia appartenenti agli Stati Schengen, onde impedire che la libertà di attraversamento
delle frontiere da parte dei cittadini degli Stati membri e la libera circolazione delle
merci e dei servizi possano compromettere lattività di prevenzione o di repressione
dei fatti criminosi.
- Questo - e riprendo le parole del Presidente Scalia - è valido anche per il controllo
del mare e della linea costiera nazionale, che costituiscono sensibili frontiere della
comunità. Lo scambio informativo e la definizione di precise competenze sono alla base
del successo nella lotta ai traffici illeciti via mare.
- Tali obiettivi devono essere perseguiti sia sul piano nazionale ed al riguardo
sono state precise e puntuali le recenti direttive del Ministro dellInterno in data
25 marzo 1998 sia sul piano internazionale.
- A ciò si aggiunga che da Schengen discendono una serie di accordi bilaterali tesi al
consolidamento della cooperazione internazionale anche in materia doganale, oltre che di
polizia. Gli accordi prevedono, tra laltro, listituzione di centri di
cooperazione e stabiliscono pregnanti forme di collaborazione diretta tra gli uffici delle
Forze di Polizia nazionali.
- Indiscutibile, anche in questo caso, la stretta connessione con il progetto EUROPOL .
- E poi e concludo - imprenscindibile appare lesigenza di un affinamento ed
omogeneizzazione degli strumenti normativi a disposizione degli organismi di polizia
europea. Il forte auspicio di tutti gli operatori di polizia è proprio
larmonizzazione delle legislazioni penali e processuali dei diversi Paesi.
- In conclusione, dovremmo tener presente che questa rete informativa EUROPOL
si va necessariamente ad innestare nei processi operativi conseguenti
allaccordo di Schengen, ad accordi bilaterali o multilaterali e ad esigenze
nazionali. Il primo periodo di applicazione della Convenzione costituirà anche
come sottolineato dal Presidente Evangelisti preziosa opportunità di
sperimentazione. Da esso potranno essere tratti gli ammaestramenti per procedere sulla via
di un sempre maggiore coordinamento e di una crescente armonizzazione che devono
svilupparsi su tre fronti: informativo, operativo e normativo. In questultimo ambito
quello normativo - dovranno essere incluse - come osservato dal Presidente Frattini
anche le garanzie per gli operatori di polizia.