Conclusioni
Fabio Evangelisti
Presidente del Comitato parlamentare Schengen
- Grazie a Lei dott. Vigna e grazie a tutti coloro che sono voluti intervenire; un
particolare ringraziamento naturalmente va ai relatori tutti, che hanno davvero prodotto
uno sforzo di riflessione, di elaborazione che ci ha fatto conseguire, credo di poterlo
dire infine, l'obiettivo che ci si proponeva. Accrescere la conoscenza di EUROPOL, mettere
in evidenza i suoi diversi aspetti, le sue articolazioni, ma evidenziando anche alcuni
problemi, alcuni ritardi, arrivando persino ad una considerazione che potrebbe
avere o lasciare un po' di amaro in bocca perché dagli interventi, anche quest'ultimo del
dott. Vigna, verrebbe quasi da fare una considerazione: EUROPOL che nasce oggi, o meglio
che oggi battezziamo, in qualche modo è già vecchio, ha bisogno di essere implementato
ulteriormente. Ed è questo un elemento, un tema molto delicato, che adesso investe
direttamente la responsabilità del Parlamento che si trova di fronte a questo problema,
tra virgolette, del Protocollo sulle immunità, ma non soltanto. Il Parlamento si deve
infatti porre il problema anche di come accompagnare questo processo di integrazione
europea, rispetto al quale c'è tutta l'attenzione sul piano economico, monetario, sugli
aspetti assolutamente doverosi e primari dal punto di vista sociale, delle compatibilità
sociali, ma non può venire meno questo elemento di attenzione ai temi della sicurezza dei
cittadini. Io vorrei, da un punto di vista politico, sottolineare come, nel momento in
cui, così come previsto dal Trattato di Amsterdam, è in fase avanzata il dibattito
intorno all'incorporazione dell'acquis di Schengen nelle istituzioni comunitarie,
con quella espressione un po' grossolana che noi utilizziamo, la "comunitarizzazione
di Schengen", appunto dalle istituzioni dell'Unione europea si stia enucleando questo
nuovo organismo di polizia europea che è EUROPOL. Siamo però ancora ad una fase
embrionale, bisogna implementare l'Ufficio Europeo di Polizia anche se ciò comporta anche
delle difficoltà e dei rischi. Io solo per memoria, non certo dei presenti, ma mia
personale, vado a rileggere i titoli dell'allegato di cui all'articolo 2, quello che
definisce appunto i compiti di EUROPOL, sottolineando che EUROPOL potrebbe occuparsi anche
di reati contro la vita, contro il patrimonio, il commercio illecito e la criminalità
ambientale e ancora altre tipologie di reato. Ma per fare questo serve in primo luogo una
volontà politica e poi il necessario impegno in termini di risorse, organi e strutture.
Da questo punto di vista mi è sembrato di capire che il Ministro Napolitano ha richiamato
un impegno del nostro Paese, addirittura in termini di preveggenza, e le considerazioni
molto precise, molto puntuali che ha qui svolto il Presidente del Turco, hanno posto in
evidenza quell'elemento di provincialismo che talvolta ci prende nei confronti dei partners
europei e non soltanto europei. Abbiamo campi in cui l'azione politica, istituzionale del
nostro Paese davvero non è seconda, bisogna però andare avanti. In questo senso c'è
anche un impegno, e qui chiudo, che riguarda direttamente gli organismi parlamentari e in
particolare il Comitato che presiedo. Noi naturalmente esprimiamo un compiacimento,
ringraziamo per le attestazioni che sono giunte, ma siamo anche preoccupati. Un conto è
stata l'attività di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della Convenzione di
Schengen, accordo molto complesso, che non è soltanto abbattimento delle frontiere, che
non è soltanto libera circolazione dei cittadini, ma ben altra cosa sarà l'attività di
vigilanza sull'Unità Nazionale EUROPOL . In questo senso noi sentiamo di dover crescere,
e per crescere abbiamo bisogno di essere aiutati. Oggi in questa direzione è venuto un
preziosissimo contributo del quale davvero voglio ringraziare tutti gli oratori.
Noi cercheremo di essere all'altezza di questo compito, e vorremmo davvero trovare nelle
istituzioni qui rappresentate, e soprattutto nel Governo, rappresentato oggi dal Ministro
dell'Interno, l'interfaccia, l'interlocutore privilegiato. Ad un certo punto il Ministro
Napolitano, richiamando quelli che potrebbero e dovrebbero essere i compiti del
Comitato nella sua vigilanza, invece di intervenire si è lasciato scappare un
interferire. Noi interferiremo, ma nel senso della interlocuzione diretta. Noi non siamo,
credo almeno di non poter affidare al Comitato, secondo la legge di ratifica della
Convenzione EUROPOL che affida al Comitato Schengen i compiti di vigilanza, l'autorità di
controllo nazionale prevista dall'art. 23 della Convenzione. Se però potessimo lavorare
insieme all'Autorità Garante della Privacy e a tutti loro con questo tipo di
attestazione che ci è venuto dal Ministro, sicuramente saremo, non soltanto onorati, ma
soprattutto meglio attrezzati nell'affrontare un difficile lavoro che riguarda tutti noi e
soprattutto i cittadini italiani, e la loro sicurezza.