Adriana POLI BORTONE, Sindaco di Lecce. Intendo esprimere un sincero ringraziamento agli uffici della Camera e del Comune che hanno organizzato la manifestazione ed apprezzamento per il fatto che sia stata scelta la città di Lecce per celebrare la Giornata nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e per il fatto di trovarmi qui oggi con la presidente Burani Procaccini, (amica insieme alla quale ho lavorato benissimo quando eravamo in Parlamento), ma anche con tutti i nostri amici e colleghi, deputati e senatori che fanno parte della Commissione per l’infanzia e, soprattutto, con l’UNICEF così presente in Italia e nel mondo come anche nella nostra città e nel Salento.
Consentitemi di dire che siamo qui non soltanto per sottolineare quelli che sono i diritti dell’infanzia enunciati a New York ormai 12 anni fa, nel 1989, ma, dopo le immagini che abbiamo visto, nel video testé proiettato sui bambini tra le armi, anche per rivendicarne l’applicazione perché avete visto voi stessi che siete ragazzi fortunati: a volte protestate perché mancano giardini o spazi per voi, ma siete ragazzi ricchi in confronto a tanti bambini che avete visto in quelle immagini. Quando giriamo per il mondo, vediamo quei ragazzi e ci sentiamo morire dentro perché non sappiamo cosa fare.
Quando siamo stati in Palestina, lo scorso anno, abbiamo visto realtà terribili, bambini che non conoscono famiglia, sono privi non solo di giochi, ma mancano degli affetti e questa è la povertà più grande di fronte alla quale noi ci sentiamo davvero impotenti. Noi abbiamo allora adottato quell’asilo, non abbiamo fatto niente di più di quello che può fare un’amministrazione comunale per cercare di essere vicini a quei tanti bambini che non sono fortunati come i nostri figli, come i nostri nipoti.
Ragazzi, celebriamo insieme questa giornata, cerchiamo di coglierla negli aspetti più significativi e cerchiamo di essere vicini a quei tanti bambini nel mondo che hanno bisogno delle cose essenziali. Il superfluo lo troveremo dopo, insieme, e cerchiamo di avere la misura delle cose, quando ci capita di richiedere sempre di più. È giusto che ciascuno di voi abbia più cose ma è giusto innanzitutto che abbiano delle cose i bambini che non hanno niente.
Allora abbracciamoli idealmente, questi bambini, cercando di essere vicini a tutti quanti loro.