Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno
della mafia
e delle altre associazioni criminali similari
Saluto del Presidente del Senato della Repubblica
Sen. Nicola Mancino
Non potendo, per sopravvenuti urgenti impegni istituzionali,
partecipare, come avrei voluto, a questo vostro importante incontro, desidero però
esprimere il mio più vivo apprezzamento per la ricchezza dell'analisi fattuale,
statistica, giuridica e politica contenuta nei due pregevolissimi documenti che il
Comitato Schengen-Europol e la Commissione Antimafia hanno elaborato ed approvato su un
fenomeno di gravità ed estensione crescenti quale è il traffico e la tratta di esseri
umani.
Documenti come quelli oggi presentati appaiono tanto più necessari se si considera la
consapevolezza della gravità e della diffusione del fenomeno, che richiede una sempre
maggiore analisi delle sue cause e delle modalità con cui si manifesta e soprattutto
concrete azioni preventive e repressive. Purtroppo il Parlamento - malgrado i passi avanti
compiuti con riguardo a materie affini - non è ancora riuscito a varare la nuova
normativa che tipizza il reato di traffico di persone e definisce lo stato di riduzione in
servitù e quello di riduzione in schiavitù.
Occorre anzitutto concentrare l'attenzione sulle potenti organizzazioni criminali
transnazionali che hanno trasformato la naturale e periodica tendenza all'emigrazione dai
Paesi poveri ai Paesi ricchi in un grande meccanismo a ciclo continuo, puntualmente ed
efficacemente organizzato al fine di sfidare in permanenza le difese degli Stati, sia
attraverso prove di forza e di abilità, sia attraverso l'arma subdola della corruzione,
alimentata dagli enormi guadagni che i traffici illegali procurano a chi li gestisce.
Colpire e smantellare queste organizzazioni criminali transnazionali significa quindi
anzitutto contrastare con misure sempre più efficaci l'immigrazione clandestina,
combattendo il vergognoso asservimento di uomini donne e bambini per scopi indegni di
qualsiasi Paese civile. Si dovrà inoltre sempre tener presente che in questi orrendi
traffici vi sono delle vittime, che vanno aiutate e protette.
La situazione non può essere affrontata esclusivamente a livello nazionale. L'Europa deve
dare rapida attuazione agli impegni da ultimo ribaditi a Tampere in attuazione del
Trattato di Amsterdam, proseguendo dunque con decisione sulla strada di Schengen,
dell'integrazione fra le forze di polizia, della cooperazione giudiziaria, del controllo
delle frontiere e del territorio, ma anche realizzando una migliore cooperazione economica
con i Paesi confinanti. La comunità internazionale, dopo la firma a Palermo della
Convenzione delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata trasnazionale con i due
Protocolli allegati riguardanti il traffico di persone ai fini di sfruttamento e il
traffico di migranti, dispone ora di nuovi strumenti internazionali, che vanno rapidamente
ratificati e attuati.
Anche se il conflitto con le potenti organizzazioni che intendono sfruttare le difficoltà
degli esseri umani senza alcun rispetto per la loro dignità non sarà né breve né
dall'esito scontato, sono certo che sarà confermato e potenziato l'impegno dell'Italia
contro le nuove forme di criminalità organizzata e contro le più gravi violazioni dei
diritti umani.